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L’ITALIA TRA LUNA E MARTE | Civiltà del Lavoro 2/2025

03.07.2025

“Quella spaziale è un’avventura straordinaria, sviluppatasi e cresciuta enormemente negli anni fino ai giorni nostri, attraverso numerosi programmi di grande successo e grazie al coordinamento delle Agenzie Spaziali, italiana ed europea, che hanno permesso il consolidamento di un comparto industriale tra i più avanzati al mondo”. Lo afferma Giampiero Di Paolo, Ceo di Thales Alenia Space Italia, tra i principali attori europei nella realizzazione di satelliti, componentistica e tecnologie per missioni spaziali ed esplorative.

Qual è il ruolo dell’Italia nella Space economy?
L’Italia gioca un ruolo significativo, essendo uno dei principali contributori dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e perché vanta una filiera industriale completa, che va dalla progettazione e costruzione di satelliti e lanciatori, fino ai servizi a terra e alle applicazioni basate su dati spaziali. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), è l’industria di riferimento per il nostro Paese in questo settore e rappresenta un nodo fondamentale di questa catena.

Quali sono sfide in questo momento per Thales Alenia Space Italia?
L’innovazione è la chiave per rimanere competitivi. Le sfide riguardano lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, sostenibili e affidabili, favorendo opportunità provenienti da altri settori. A questo scopo Thales Alenia Space amplia i rapporti con enti di ricerca, startup innovative e Pmi, con uno sguardo sempre attento ai giovani di talenti, con l’obiettivo di rafforzare il legame vitale fra la ricerca, l’innovazione e il comparto industriale.

Quali i progetti del 2025 in corso?
Certamente il futuro più vicino fa approdare la nostra azienda sulla Luna con la collaborazione al progetto Artemis con l’agenzia spaziale europea.
Sempre nel viaggio verso la Luna c’è il progetto Moonlight con Telespazio Prime, che porterà il sistema di navigazione sul nostro satellite artificiale. E poi su Marte con la Missione ExoMars 2028, insieme alla strumentazione elettronica di Leonardo.
Siamo, inoltre, stati selezionati dall’Esa per la fornitura di un satellite per la missione EnVision alla volta dei segreti di Venere. Thales Alenia Space è presente in tutti i domini dello Spazio. Presto, ad esempio, consegneremo il terzo modello della Seconda Generazione della Costellazione Cosmo, in gestione all’Asi e al ministero della Difesa. Per quest’ultimo stiamo realizzando i due satelliti per telecomunicazioni della Costella zione Sicral. A ottobre 2025 verrà lanciato il quarto satellite della costellazione Sentinel per l’Agenzia spaziale europea.
Ci sono poi i 13 satelliti della costellazione Iride, che verranno integrati nella Space Smart Factory, un grande progetto finanziato con fondi interni, di Leonardo e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Non ultimi i primi sei satelliti della Seconda generazione della Costellazione Galileo, per le funzioni di navigazione.

Quale contributo stanno dando al settore i fondi del Pnrr?
Oltre ad Iride, che sarà completato entro il 2026, con il supporto del Pnrr l’azienda partecipa a una missione dimostrativa di In-Orbit Servicing per testare le tecnologie abilitanti per le future missioni di assistenza in orbita. Altro progetto chiave è la Space Smart Factory, una fabbrica interamente digitale per la progettazione, produzione e test di satelliti, un vero e proprio digital hub che utilizzerà tecnologie avanzate inclusi gemelli digitali, tecniche di realtà virtuale e aumentata, simulatori integrati con la filiera ed elementi di automazione (robot/co bot), che contiamo di poterla inaugurare dopo l’estate.

Voi partecipate a molti progetti nazionali e internazionali. Queste missioni hanno un impatto concreto sulla nostra vita quotidiana?
Assolutamente sì. Le tecnologie spaziali sono oggi indispensabili nella nostra vita: dalla navigazione satellitare alle previsioni meteorologiche, dal monitoraggio di incendi e alluvioni all’agricoltura di precisione. Penso, ad esempio, ai sistemi di navigazione satellitare come Galileo che usiamo ogni giorno per muoverci, ai dati meteorologici sempre più precisi, o al contributo decisivo dell’osservazione della Terra nel monitoraggio di fenomeni come il cambiamento climatico, gli incendi, le alluvioni o la gestione delle risorse naturali.
Inoltre, molte missioni spaziali favoriscono il progresso scientifico e tecnologico, generando innovazioni che trovano applicazione anche in altri settori, dall’ingegneria ai materiali, fino alla medicina.

Nel futuro come cambierà il rapporto tra l’uomo, lo spazio e la Terra?
Diventerà sempre più integrato e simbiotico. Le tecnologie spaziali saranno centrali nel monitoraggio e nella protezione del nostro pianeta, con applicazioni che contribuiranno direttamente alla sostenibilità ambientale. Lo spazio diventerà anche una piattaforma per testare soluzioni che poi troveranno impiego sulla Terra, creando un circolo virtuoso tra esplorazione e benessere umano. In questa trasformazione, collaboriamo con le migliori università italiane per attrarre giovani talenti, promuovendo un ambiente inclusivo e diversificato.

 

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