Il concetto di lusso sta attraversando una trasformazione profonda. Non è più soltanto sinonimo di esclusività o raffinatezza estetica, ma rappresenta un terreno su cui si misurano nuove forme di responsabilità. Chi opera nel mondo del lusso è infatti chiamato a custodire patrimoni immateriali, valorizzare le competenze umane, promuovere una sostenibilità concreta e saper leggere gli scenari globali in maniera tempestiva e dinamica.
OLTRE L’ECCELLENZA, UNA MISSIONE CONDIVISA
In questo senso, la tutela della filiera non è più una scelta facoltativa: è un dovere. Perché la qualità, per essere autentica, deve poggiare su relazioni stabili e durature, su artigianalità e cultura del lavoro, su una visione che guarda al futuro senza disperdere l’identità. Allo stesso modo, la sostenibilità ambientale non può essere solo una strategia di comunicazione, ma un impegno misurabile e verificabile, che investe ogni fase della produzione. In un contesto segnato da incertezze geopolitiche, dazi e instabilità logistiche, anche il lusso è chiamato a trovare nuovi equilibri tra identità locale e presenza globale. E la risposta non può che essere un investimento nella qualità, nella ricerca e nella coerenza dei valori.
LA SOSTENIBILITÀ COME METODO
Per Sanlorenzo il lusso, nella sua forma più alta, è un ponte tra tradizione e futuro, tra ingegno e bellezza, tra cultura e impresa. Siamo cresciuti insieme a una rete di migliaia di artigiani, tra diretti e indiretti, molti dei quali collaborano con noi da generazioni, rappresentando il cuore della nostra produzione “su misura”. L’intera filiera viene tutelata attraverso relazioni dirette, investimenti e formazione. Un modello imprenditoriale che restituisce dignità ai territori e senso al prodotto.
La nostra transizione verso la sostenibilità si esprime in progetti concreti: con Life Mystic realizzeremo il primo motore al mondo alimentato a bi-fuel (miscela metanolo verde e gasolio). Abbiamo già varato il 50Steel Almax, equipaggiato con sistema reformer Fuel Cell a metanolo verde per l’alimentazione dell’hotellerie di bordo; due tender Bluegame BGH, con foil e propulsione esclusivamente a idrogeno e a zero emissioni, che a ottobre hanno partecipato all’America’s Cup come “chase boat” del team New York Club American Magic e del team francese Orient Express, e realizzato con Axpo, uno dei più grandi impianti fotovoltaici del settore nautico per i nostri cantieri.
Siamo pionieri nell’innovazione non solo nel nostro settore che è quello della nautica, ma siamo fermamente convinti che un’impresa debba generare valore anche culturale. Per questo i nostri investimenti spaziano in arte e formazione: con Sanlorenzo Arts costruiamo dialoghi tra industria e creatività contemporanea mentre con la nostra Academy formiamo figure professionali altamente qualificate.
IDENTITÀ E DIALOGO GLOBALE
Le politiche commerciali dell’amministrazione Trump hanno reso evidente quanto le dinamiche internazionali possano incidere anche sui settori più esclusivi. Abbiamo reagito con pragmatismo e visione. Con Nautor Swan, che realizza imbarcazioni a vela, e che abbiamo acquisito lo scorso agosto, abbiamo avviato un’importante collaborazione con il team American Magic a Pensacola, negli Stati Uniti. Non si tratta di una delocalizzazione, ma di una strategia per presidiare i mercati chiave, salvaguardando allo stesso tempo la nostra identità produttiva in Italia.
Essere internazionali oggi significa infatti ampliare la capacità di dialogo con il mondo, restando profondamente legati al territorio. Per questo continuiamo a investire in Italia: nei nostri cantieri, nei territori che ci ospitano, nella formazione dei giovani talenti. Crediamo che il nostro Paese possa svolgere il ruolo di guida nel lusso sostenibile e responsabile, se saprà valorizzare le sue filiere e fare sistema tra gli attori chiave del settore.
IL LUSSO COME LEVA PER IL SISTEMA PAESE
In conclusione, ritengo che il lusso, nella sua forma più evoluta, possa e debba rappresentare una leva di rilancio per il Sistema Paese. Un’Italia che investe nella propria filiera, nella bellezza e nella competenza diffusa è un’Italia che compete nel mondo senza snaturarsi. E questo è un obiettivo che chiama in causa tutti noi.
La comunità dei Cavalieri del Lavoro, con la sua esperienza trasversale e il suo patrimonio di visione industriale, può essere un motore fondamentale di questo processo. Un laboratorio di idee e di pratiche capace di coniugare crescita e responsabilità, produttività e impatto sociale. Da imprenditore e da Cavaliere del Lavoro, sento il dovere di contribuire a questa visione. Perché il vero lusso, oggi, è saper guardare avanti, restando fedeli a ciò che siamo.