Raccontare l’evoluzione dell’imprenditoria italiana significa dare voce alle donne che, con visione, coraggio e determinazione, hanno creato realtà produttive solide, innovative e capaci di incidere profondamente sullo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese.
È proprio per celebrare questo straordinario contributo che nasce la mostra “Made in Italy – Impresa al femminile”, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy. Inaugurata il 15 aprile e aperta a Palazzo Piacentini fino al prossimo 25 maggio, l’esposizione accende i riflettori su oltre 100 protagoniste del passato e del presente, offrendo un ritratto corale dell’imprenditoria femminile italiana attraverso fotografie, materiali d’archivio, oggetti e testimonianze personali.
Tra le capitane d’impresa, molte le donne nominate Cavaliere del Lavoro. Il percorso espositivo si arricchisce inoltre con il volume “Donna e Impresa. Storie di Cavalieri del Lavoro”, curato dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Il libro, pubblicato lo scorso ottobre per Marsilio Arte in occasione del 60esimo anniversario della nomina della prima donna Cavaliere del Lavoro, Gabriella Gilberti Minganti, raccoglie le esperienze di venticinque imprenditrici che hanno lasciato un segno indelebile nel corso del Novecento. A corredare il volume anche un video e uno schermo touchscreen che consente di cercare e consultare i profili di tutte le donne insignite dell’onorificenza.
Durante la cerimonia inaugurale, presieduta dal ministro Adolfo Urso, uno dei momenti più applauditi è stato l’intervento del Cavaliere del Lavoro Giannola Nonino. “Valorizzare le imprenditrici che hanno contribuito alla crescita del Paese – ha messo in evidenza la Nonino – significa riconoscere il ruolo decisivo delle donne nel tessuto sociale, civile, economico e produttivo. Sono stata educata a essere un individuo pensante, a ragionare non come maschio o femmina ma come persona autonoma e indipendente, e questa è ancora oggi una lezione fondamentale. Fare buona impresa vuol dire generare valore, benessere e coesione. Le protagoniste di questa mostra ne sono una straordinaria testimonianza”.
Sono intervenuti il ministro del Mimit Adolfo Urso, Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario; Valentina Picca Bianchi, presidente del Comitato Impresa Donna del Ministero, e Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice. “Quella che oggi inauguriamo è un tributo a 100 imprenditrici italiane che, con coraggio e determinazione, hanno contribuito in modo rilevante alla crescita economica, sociale e civile del Paese – ha sottolineato il ministro Urso –. Oggi sono già un milione e duecentomila le imprese italiane guidate da donne, su un totale di sei milioni: è il dato più significativo e rilevante in Europa. Ma si può e si deve fare di più, perché la vera forza delle donne è saper superare i limiti”.
Dalla cosmetica all’aerospazio, dalla moda al digitale, dalla circolarità all’alta tecnologia, le protagoniste di questa mostra raccontano una realtà imprenditoriale sempre più dinamica, intergenerazionale e radicata nei territori. Realtà spesso familiari ma proiettate verso l’innovazione, attente alla sostenibilità, alla qualità del lavoro e alla valorizzazione delle competenze.
L’impresa al femminile rappresenta oggi un potente driver culturale, capace di riscrivere ruoli, linguaggi e modelli organizzativi. Un nuovo paradigma di leadership che mette al centro il valore delle persone e delle comunità. E che, come ha dimostrato questa mostra, ha tutte le carte in regola per plasmare il futuro.