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Sonia Bonfiglioli sprona le donne: «La Parità Si Raggiunge Studiando»

08.03.2021

Oggi è la festa della donna. Ma con la crisi Covid c’è poco da festeggiare. Nel 2020 in Italia si sono persi 470mi1a posti ‘rosa’. E anche nella nostra Regione solo nel terzo trimestre dell’anno scorso le occupate sono oltre 25mila in meno. L’obiettivo, però, è non arrendersi. E Bologna, città dove, tra l’altro, è stata nominata la prima donna Cavaliere del lavoro, potrebbe essere la città apripista del riscatto. Era il 1964 quando Gilberta Gabrielli Minganti prese in mano le redini dell’azienda trasformandola in una delle imprese di punta. Oltre a lei, altre sette donne hanno ottenuto questo titolo in Emilia-Romagna. Tre sono made in Bologna: Isabella Seragnoli, Giovanna Furlanetto e Sonia Bonfiglioli. E proprio la presidente della Bonfiglioli Riduttori sprona le donne a «puntare sulle competenze per raggiungere la parità di genere».

Con la pandemia il traguardo è ancora più difficile?
«La fase che stiamo vivendo è molto dura. Per questo insisto che ci si deve orientare verso gli studi Stem, le discipline scientifico-tecnologiche. Per le ragazze, purtroppo, esiste ancora un certo senso di inadeguatezza. Ma non devono precludersi nulla: dalla formazione alla decisione di ricoprire ruoli di vertice».

Essere Cavaliere del lavoro è una responsabilità?
«Non è solo un premio per essersi distinti nell’attività d’impresa di un certo territorio. Oggi, oltre all’aspetto economico, ci si deve orientare all’etica. Seguendo la sostenibilità ambientale e sociale. E pensare al passaggio generazionale».

Oggi festeggerà l’8 marzo?
«Certo. Ma non basta una sola giornata. In certe parti del mondo è ancora difficile accedere al diritto allo studio…».

Guidare un’azienda: da donna è più difficile?
«Ho da sempre l’attitudine a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ma il senso d’inadeguatezza c’è sempre. Quando m’iscrissi all’Università ero decisa ad avere le stesse competenze dei colleghi uomini che già lavoravano in azienda. Decisi di fare un master. Poi dopo 15 anni ho lasciato il ruolo di ad e resto presidente. Credo che per ricoprire certe cariche servano esperienze e competenze. E mi sono rimessa a studiare: materie economiche e finanziarie».

Ha avuto molti successi. Di che cosa va più fiera?
«I successi sono di tutto il gruppo. Resta l’orgoglio del mio titolo d’ingegnere. Allora le donne in quella facoltà erano dei ‘panda’… Ho avuto difficoltà ad arrivare in fondo, ma dopo anni ci tengo ancora».

In settimana potrebbe arrivare l’acquisizione di Sampingranaggi…
«La partita è ancora aperta, venerdì c’è l’asta, può essere che ci siano altri contendenti. Sampingranaggi, comunque, fa parte della nostra storia: mio padre si è formato lì, alla progettazione».

Si parla tanto di donne, ma alle Comunali in lizza ci sono solo uomini…
«Prima si dovrà eleggere il rettore. E già ci sono due donne in campo: una grande novità. Per quanto riguarda il prossimo sindaco confido che la politica si riscatti basandosi su principi di meritocrazia, piuttosto che di mediocrazia…».

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