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Quadro Curzio: Investire in capitale economico e sociale

21.12.2017

La prolusione di Quadrio Curzio alla cerimonia di apertura dell’anno accademico del Collegio Lamaro Pozzani

IMPEGNO, senso del dovere e responsabilità. Questi i valori richiamati da Antonio D’Amato, presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico al Collegio universitario dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani, che ha dato il benvenuto a 14 nuove matricole. “Questi giovani che entrano nella famiglia del Collegio – ha affermato – ci aiuteranno a costruire un’Italia migliore, una nuova classe dirigente. Sono sicuro che sarete all’altezza di questa sfida”.

A tenere la prolusione è stato Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei e professore emerito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Liberalismo e solidarietà sono i concetti da cui l’economista è partito, ricordando come Luigi Einaudi sia stato uno dei più luminosi esponenti del  liberalismo solidale. Dal punto di vista politico è forse il Vecchio Continente, sembra suggerire Curzio, a incarnare l’esempio più vicino a questo modello. “In Europa esiste una società equa e solidale che protegge i ceti più deboli – afferma – ma non in tutti i paesi è così”.

Un’Europa che ha fatto molti passi in avanti, ma che tanto ancora deve fare in termini di investimenti in capitale economico e sociale. “Occorre investire anche dal punto di vista istituzionale – sottolinea Curzio – e l’Europa non ha ancora scelto tra metodo comunitario e intergovernativo. Servono scelte più precise sulla scia di quanto prefigura il Libro Bianco di Juncker”. Quanto al nostro Paese, il presidente dell’Accademia dei Lincei invita a sollevarsi dalla “palude del conflitto interno” e confida nell’impegno delle nuove generazioni, così come di docenti e imprenditori illuminati.

Nel corso della cerimonia ha preso la parola Linda Orsola Gilli, presidente della Commissione per le Attività di formazione della Federazione: “Il Collegio resta un luogo di eccellenza e di merito. – ha affermato – In 40 anni di attività i Cavalieri hanno sempre sostenuto la conoscenza”. Sapere, saper fare e saper essere, una missione che gli allievi delle generazioni precedenti hanno svolto, nella consapevolezza che la formazione è determinante per lo sviluppo dell’uomo e ancora di più quando ci si candida a diventare parte della classe dirigente del Paese.

Al professor Sebastiano Maffettone, coordinatore del Comitato scientifico del Collegio, è stato affidato l’intervento conclusivo della mattinata. Dopo aver illustrato l’offerta formativa, oggi caratterizzata da un più forte respiro internazionale grazie all’ingresso di quattro dottorandi di ricerca internazionali, Maffettone ha ricordato come in generale l’investimento migliore sia quello in capitale umano, l’unico che aiuta ad affrontare cambiamenti epocali come la globalizzazione e l’innovazione tecnologica.

“Nessuno sa dove va oggi l’innovazione, ma non c’è niente di più bello in un Paese un po’ ‘scassato’ come il nostro, di vedere giovani che vogliano studiare”. (s.t.)

 

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