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Primo italiano alla guida della F1. Domenicali: le corse? Fabbriche di innovazione. | Civiltà del Lavoro 6/2023

19.02.2024

Articolo pubblicato nella rivista n.6/2023 di Civiltà del Lavoro

 

Una vita trascorsa fra quattro ruote e tante città. Come nasce la sua passione per le automobili?

Il mondo dei motori ha da sempre scandito la mia vita. Se sei di Imola nasci con la passione dei motori. La pista è in città ed è sempre stata al centro di tutti gli eventi. Sono molto legato alla mia città, alla mia terra. Anche oggi, nonostante viva a Londra, sono in contatto quotidiano con la mia famiglia che risiede ancora lì. Il nostro è un territorio magico, un esempio per tutti la Motor Valley, con un tessuto produttivo di oltre 16.500 aziende, oltre 90.000 addetti con 16 miliardi di fatturato e un export di 7 miliardi di euro. Un’area geografica che racchiude le più prestigiose case motoristiche, grandi circuiti, una rete senza eguali di musei specializzati, collezioni private, centri di formazione, piste di minimoto, kart e i crossodromi. Oltre a essere la “culla” di tanti campioni delle due e quattro ruote, è anche la sede di ben sei corsi di laurea specialistici per il settore con il progetto universitario Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna). Una vera best practice mondiale.

Il suo arrivo al vertice della Formula 1 risale al 2021, e lei è stato il primo italiano a ricoprire la carica di presidente e di amministratore delegato della società. In precedenza ha lavorato oltre 20 anni in Ferrari, contribuendo a far vincere al Team Ferrari 14 titoli tra costruttori e piloti nel Campionato Mondiale di Formula 1. Per cinque anni è stato anche amministratore delegato di Automobili Lamborghini. Prova sempre la stessa adrenalina a bordo pista?

Dopo la laurea in economia ho iniziato a lavorare in Ferrari, dove ho avuto il privilegio di crescere e di formarmi come uomo e come professionista in un percorso lungo 23 anni, iniziando dal settore amministrativo alle risorse umane, fino a ricoprire il ruolo di responsabile del settore sportivo. La mia successiva esperienza in Lamborghini è stata splendida, straordinaria, perché dopo ventitré anni spesi in ambito sportivo e racing ho iniziato ad occuparmi di prodotto. Un tema totalmente diverso rispetto a quelli con cui mi ero rapportato in passato, ma molto interessante. Sono stati 5 anni unici! Abbiamo raggiunto traguardi incredibili, battendo record su record.

Sono molto legato a tutte le donne e agli uomini della Lamborghini, sempre in grado di affrontare e vincere ogni sfida. Il fatto di aver definito una strategia solida per il futuro mi rende estremamente orgoglioso. Durante la mia presidenza in Lamborghini ricevetti una telefonata inaspettata da parte degli americani di Liberty Media, mi proposero la posizione di CEO F1, che occupo tuttora. Ero entusiasta di entrare a far parte dell’organizzazione della Formula 1, uno sport che ha sempre fatto parte della mia vita, ero rimasto in contatto con lo sport attraverso il mio lavoro con la Commissione monoposto della Fia e non vedevo l’ora di entrare in contatto con i team, i promotori, gli sponsor e i molti partner della Formula 1 per contribuire alla scrittura di un’ennesima importante pagina per uno sport come la Formula 1 che in 53 anni di storia ha saputo donare ai suoi tifosi momenti indimenticabili.

La Formula 1 oggi sta vivendo una delle sue pagine più belle, è attraente per i nostri fan ed affidabile per i nostri stakeholder. Con un approccio innovativo e coinvolgente abbiamo conquistato un pubblico nuovo per il mondo delle corse, innanzitutto tanti giovani e anche molte donne. Questo è avvenuto anche grazie all’introduzione di una narrazione ed un linguaggio moderno che ci ha permesso di registrare un forte appeal anche nelle piattaforme social. Da presidente e amministratore della Formula 1, cerco ogni giorno, con impegno e dedizione, di portare avanti i valori dell’italianità: empatia, capacità di problem-solving e resilienza. L’Italia ha nel suo DNA questi meravigliosi valori che la rendono unica.

Il tema della transizione ecologica è di stretta attualità e il settore automobilistico è tra i principali protagonisti. A che punto siamo?

Dal punto di vista tecnologico, la Formula 1 ha da sempre rappresentato l’avanguardia del motorsport: dallo sviluppo dei materiali, all’utilizzo estremo della fibra di carbonio, alle tecnologie avanzate sulla simulazione, alle power unit, e nel 2014 siamo stati i primi ad introdurre il concetto di motore termico ibrido. Nel 2026 il nostro target è presentare il nuovo motore, ibrido al 100%, alimentato in modo sostenibile e che sarà ad emissioni “Net-Zero Carbon” ma manterrà la potenza e la velocità che ci aspettiamo, per poi arrivare nel 2030 al target “Net-Zero Carbon” per l’intera organizzazione. Noi crediamo come Formula 1 che si possa accelerare la possibilità di avere benzine sostenibili al giusto prezzo, e questo sarà di grande aiuto per la mobilità in senso assoluto, inclusa quella commerciale, aeronautica, e quella che include il parco vetture attualmente circolanti nel mondo che sono circa un miliardo e mezzo. Si può arrivare alle emissioni “Net-Zero Carbon” senza dover cambiare motori o buttare via tutto il parco veicoli che c’è già.

L’intelligenza artificiale applicata alle corse automobilistiche, quali gli scenari futuri?

Come dicevamo prima la Formula 1, è sempre stata pioniera nell’utilizzo di nuove tecnologie, l’Intelligenza Artificiale è già il presente per noi, una grande opportunità, un’ennesima grande frontiera che verrà esaltata e utilizzata nel migliore dei modi dal nostro Circus.

Cosa ha significato per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro?

Appena appresa la splendida notizia, dissi subito che avrei vissuto questa bellissima pagina della mia vita non già come un traguardo ma come occasione per poter dare ancora di più il mio contributo per il nostro amato Paese. E quindi con ancora più forza, impegno e perseveranza in questa mia vita che mi porta a girare il mondo e conoscere ed empatizzare con tantissime persone, da adesso in avanti sentirò ancor più la responsabilità di essere italiano, di essere Cavaliere del Lavoro.

 

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