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L’infettivologo Fauci dice sì al polo Biotecnologico il Nobel Parisi: “Sarà consigliere”

30.03.2023

Alla fine Anthony Fauci ha detto sì. Ha accettato cioè di collaborare con il Biotecnopolo di Siena. Uno dei massimi esperti mondiali di malattie infettive, che è stato consulente medico di 7 presidenti degli Stati Uniti ha accettato di fare in maniera informale il consulente strategico di Rino Rappuoli, il direttore scientifico della struttura senese. A dare la notizia della collaborazione di Fauci è stato Giorgio Parisi, che fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione Biotecnopolo. «La sua disponibilità a operare come consigliere informale – ha affermato il premio Nobel – è un passo fondamentale per fare del Biotecnopolo il centro italiano per la ricerca, lo studio e la prevenzione delle pandemie». Della struttura senese fa parte l’hub antipandemico, cioè il centro che si dovrà occupare delle nuove pandemie, per essere pronto, in caso sia necessario con vaccini e anticorpi monoclonali.

Un progetto ambizioso messo in piedi dallo scorso governo che vede la collaborazione dei ministri dell’Università e Ricerca, della Salute, dell’Economia e delle Imprese del Made in Italy e della Regione Toscana. I soldi a disposizione sono 9 milioni per il 2022, 12 milioni per il 2023 e 16 milioni a decorrere dal 2024. Ma la gran parte del denaro arriverà per il Centro nazionale anti pandemico (Cnap). Riceverà ben 340 milioni di euro di finanziamenti fino al 2026. I soldi arrivano dal Pnrr. «Fauci ha relazioni multidecennali con scienziati italiani. Queste relazioni – ha sottolineato sempre Parisi – indicano quanto il valore e il rigore della scienza italiana siano riconosciute: costituiscono lo sprone più concreto per avviare, nel più breve tempo possibile, l’attività di un Centro che pub rappresentare un riconoscimento globale dell’eccellenza della scienza italiana».

Rino Rappuoli, che conosce e collabora da anni Con Fauci, ha aggiunto di essere «onorato e felice che questo nostro sodalizio scientifico prosegua anche attraverso un progetto strategico per il nostro Paese. La scienza e il suo progresso si nutrono di scambi di conoscenze e competenze. Il Biotecnopolo rappresenta uno dei pochi centri in Europa di questo tipo, si tratta di un modello nazionale per la ricerca sui vaccini e sulle terapie, collegato a una rete internazionale di contrasto ai rischi pandemici, per promuovere e coordinare le attività di studio, di ricerca, di sviluppo tecnico-scientifico e di trasferimento tecnologico. Abbiamo davanti tante e importanti sfide e lavoreremo per provare a vincerle tutti insieme, partendo da quel capitale scientifico che ha nel nostro territorio una lunga tradizione e attivando collaborazioni e scambi su scala internazionale».

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Articolo pubblicato il  30 marzo da La Repubblica di Firenze

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