Gli ITS Academy che oggi si riconoscono nella mia associazione rappresenta o una risposta concreta alla crescente domanda di tecnici specializzati nel mercato del lavoro italiano.
Le 147 Fondazioni, di cui oltre 120 appartenenti all’Associazione Rete ITS Italy, contribuiscono a ridurre il mismatch tra domanda e offerta, garantendo un tasso di occupazione superiore al 90% grazie a un modello formativo che unisce teoria, pratica e il diretto coinvolgi mento delle imprese, e con percorsi di apprendimento calibrati in base ai reali fabbisogni delle aziende.
Distribuiti su tutto il territorio nazionale, gli ITS Academy supportano il tessuto produttivo con dieci aree tecnologiche definite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che consentono di affrontare le sfide legate a internazionalizzazione, sostenibilità ambientale, digitalizzazione e innovazione tecnologica. Fungono, inoltre, da poli di ricerca, prototipazione e validazione. Il loro sviluppo è sostenuto dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e da finanziamenti del Fondo sociale europeo (Fse), che hanno permesso la realizzazione di nuovi laboratori e percorsi formativi.
Nel 2021, in qualità di presidente dell’ITS Accademia Digi tale della Liguria, sono stato eletto presidente dell’associazione rete degli ITS italiani e da quattro anni sto cercando di rappresentare i problemi che le fondazioni degli Istituti tecnologici superiori sono stati chiamati a risolvere. Un compito molto difficile per la burocrazia che è stata introdotta dal Pnrr che, oltre a determinare sostegni economici per ampliare le sedi e raddoppiare i corsi, ha anche innalzato ostacoli, portando i presidenti degli ITS Academy anche a valutare decisioni drastiche, come la chiusura delle attività.
Frequentando quasi giornalmente i ragazzi impegnati nei processi formativi e le aziende attanagliate dalle difficoltà dettate dalla carenza di nuove competenze legate all’innovazione tecnologica, pur essendo consapevole del percorso tortuoso che stavamo affrontando, con un gruppo associato e coeso e con grande entusiasmo, ho perseverato nel mio cammino e i miei colleghi mi hanno appoggiato.
Oggi, possiamo dire che la fiducia che le famiglie hanno avuto in noi è stata ben riposta, con il 90% di assunti nelle aziende. Le imprese che sono state coinvolte sono ormai diventate importanti testimonial dei nostri successi. Una vera rivoluzione, determinata dalla flessibilità dei nostri istituti e radicata nella caratteristica intrinseca nella didattica degli ITS, che consente ai nostri giovani impegnati nei percorsi di formazione di toccare con mano la conoscenza.
Basta ricordare che una giovane allieva diplomata nel 2014 oggi è Comandante della Costa Crociere, mentre altri hanno raggiunto ruoli di responsabilità nelle imprese che li hanno assunti. Altri ancora hanno attivato startup molto interessanti, come quelle che producono pezzi di ricambio introvabili per macchine d’epoca, o chi ha progettato e prodotto microchip per ridurre le morti bianche nelle culle.
Ancora oggi provo entusiasmo ed emozione nel partecipare alle cerimonie di consegna dei diplomi o alle giornate di orientamento, dove decine di allievi mi danno riconoscimento del lavoro che svolgiamo.
Alla luce di queste considerazioni, è giusto ribadire che dal 2022 la formazione terziaria professionalizzante in Italia non si limita più all’università, ma include gli ITS Academy. Nei nostri istituti prepariamo tecnici con avanzate competenze tecnologiche e digitali.
Secondo l’ultimo report Unioncamere (2024) servirebbero 80mila tecnici con competenze specifiche ITS: attualmente i corsi contano circa 32mila iscritti, rispetto agli 11mila di qualche anno fa. In questo contesto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato la sperimentazione della filiera tecnologica “4+2”, che integra quattro anni di formazione tecnica superiore con due anni di specializzazione, rafforzando il ruolo degli ITS Academy come ponte tra istruzione e lavoro.
Nonostante i progressi, permangono criticità come l’eccessiva burocratizzazione e le disparità regionali nella qualità formativa, aspetti che il modello 4+2, a partire dal 2030, intende migliorare.
Ad evidenziare il ruolo centrale degli ITS nella formazione di qualità anche la “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026”, promossa dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, che ha integrato corsi specifici sull’Intelligenza artificiale.
In sintesi, gli ITS Academy rappresentano una risposta alle tre grandi sfide che il mercato del lavoro italiano si trova ad affrontare: la carenza di tecnici qualificati, il mutamento nei colloqui di lavoro della Generazione Z nel post-pandemia e il declino demografico. Grazie alla formazione gratuita, qualificata e flessibile, contribuiscono infatti sia all’occupazione stabile che a frenare la fuga di talenti, offrendo così una reale opportunità per chi intende entrare nel mondo del lavoro con competenze in linea con le esigenze delle imprese.