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Cosberg, Viscardi passa il timone ai figli. Michele è Il Nuovo Ad.

27.12.2022

Alla vigilia dei suoi 40 annidi attività Cosberg, che celebra esattamente domani, 28 dicembre, una delle realtà bergamasche più brillanti in materia di automazione dei processi di montaggio industriale, vive il primo grande passaggio di consegne della sua storia. Il patron e fondatore Gianluigi Viscardi che ha plasmato l’anima dell’azienda che conta oggi 105 dipendenti, resterà presidente onorario, mentre amministratore delegato diventa il figlio Michele Viscardi.

«L’acquisto delle quote societarie è avvenuto ad aprile, mentre a inizio dicembre c’è stato il consiglio di amministrazione che ha sancito il passaggio effettivo dei ruoli» spiega il nuovo a.d. che sarà supportato in questo ruolo dal fratello Paolo, responsabile dell’Ufficio tecnico e nuovo consigliere del cda. Il passaggio generazionale non è l’unico nuovo assetto per la realtà guidata dalla famiglia Viscardi, come spiega Michele: «Nel board è entrato anche Giuseppe Linati, un professionista con una grande esperienza in Pirelli, che non sa nulla di automazione, ma che ha grande esperienza manageriale e questo dà un’indicazione precisa di quali sono i traguardi futuri di Cosberg. Obiettivi che puntano a un aumento di fatturato trainato da una crescita mondiale – continua l’ad. – lo sviluppo dei rapporti con i competitor italiani, il rafforzamento del gruppo e la creazione di una filiera da inserire nel gruppo».

In sintesi, i nuovi obiettivi sono la costruzione di una forza imprenditoriale data dall’unione, che rappresenta insieme la crescita di competenze e la frammentazione del rischio, con un obiettivo economico per i prossimi anniben chiaro: passare dai 25 milioni di fatturato attuale a 40 milioni di euro. Al giro di boa dei quattro decenni di attività, quindi, la Cosberg di Terno d’Isola non smette di fare quello che l’ha sempre caratterizzata: gettare l’asticella per il prossimo passo il più in là possibile nel futuro. «Non credo che gli altri ci copino, ma ci seguono e questo ci ha reso nel tempo un punto di riferimento» spiega Gianluigi Viscardi che non smette di dare sfogo alla sua anima visionaria. «Più che all’industry 5.0 – continua – penso alle aziende in classe A che, come gli elettrodomestici devono consumare il meno possibile, non inquinare e migliorare le proprie prestazioni. E li che dobbiamo arrivare rispetto ai temi di sostenibilità ed economia circolare». Un impegno sul fronte dell’innovazione che Gianluigi Viscardi ora continuerà a svolgere soprattutto a livello istituzionale, nel suo ruolo di presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, del Digital Innovation Hub Lombardia e del Consorzio Intellimech. Il passaggio generazionale avvenuto ai vertici di Cosberg arriva dopo una generale e più estesa riorganizzazione dell’azienda in un’ottica di conservazione delle competenze.

È il presidente Viscardi a spiegare: «Abbiamo cambiato il metodo di lavoro per svolgere le nostre mansioni in modo oggettivo e non soggettivo. Circa il 40% degli investimenti qui, – continua – ha un valore intangibile, fatto di conoscenza e competenze e non possiamo lasciare questo capitale nelle singole persone, ma dobbiamo fare sì che l’azienda lo assorba e si possa guidare da sola Tutto il mio sapere è qui dentro e al servizio dell’azienda». «Abbiamo iniziato a ragionare in questo modo 15 anni fa, il giorno in cui all’improvviso abbiamo perso 8 tecnici dall’ufficio tecnico – spiega Michele Viscardi, – ora cercheremo di trasformare ogni operazione per raggiungere un altissimo livello di “routine” e permettere, al contrario, alle persone di concentrarsi su altro e creare nuove idee».

In quest’otticava anche l’evoluzione produttiva di Cosberg che sta lavorando a un nuovo modello di business che non si rivolge più alla semplice realizzazione di sistemi automatici, ma all’offerta di un servizio che possa mutare con la crescita della realtà imprenditoriale cliente, puntando proprio sulla capacità di modificare gli impianti attraverso una serie di combinazioni possibili e attivabile alle nuove esigenze. «È una strada che ha degli ostacoli finanziari che stiamo risolvendo e che potremo aprire nei prossimi due anni» conclude il nuovo amministratore delegato.

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Articolo pubblicato il 27 dicembre da L’Eco di Bergamo

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