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A Exprivia la gara europea per i dati sul clima “progetto da 1,4 milioni”

14.03.2023

Ha portato a casa uno dei progetti più avveniristici d’Europa. Una gara da 1,4 milioni di euro per elaborare un software capace di offrire agli scienziati “un gemello digitale” della Terra su cui rappresentare i cambiamenti climatici in corso. Exprivia, società specializzata in informatica e telecomunicazioni con base a Molfetta e un raggio d’azione internazionale, si è aggiudicata il bando messo nero su bianco dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (Ecmwf) proprio per la visualizzazione dei dati satellitari relativi ai fenomeni del sistema Terra.

Un progetto di 18 mesi che – viene evidenziato in una nota della società – è una pietra miliare del programma europeo Destination Earth, lanciato nel 2022 dall’Ue. La soluzione progettata dalla società fondata da Domenico Favuzzi si basa su una tecnologia immersiva in cloud, che consente di visualizzare, monitorare e conservare i dati in tempo reale. E di interagire con il gemello digitale del pianeta, appunto: il cosiddetto digital twins per il quale vengono utilizzate le stesse tecniche dell’industria dei videogiochi. «I digital twins del programma europeo produrranno una grande mole di informazioni che – commenta Roberto Medri, capo della divisione Aerospace e defence market di Exprivia – saranno rese disponibili a scienziati, studiosi e ricercatori attraverso la modalità di visualizzazione messa a punto qui per supportare gli utenti nella comprensione di quei dati». I tecnici di Exprivia hanno infatti lavorato per dare agli esperti, e alle autorità di protezione civile, strumenti più chiari per
l’interpretazione dei dati satellitari.

Con un obiettivo su tutti: agevolare il processo decisionale per il contrasto ai cambiamenti climatici. «Per Exprivia, impegnata nella sostenibilità ambientale, questo progetto rappresenta un’opportunità per contribuire con il nostro know-how tecnologico al grande lavoro degli scienziati nella previsione e nel contrasto dei cambiamenti climatici», conclude Medri. Il piano dell’Europa è creare entro il 2024 due gemelli digitali: il primo per monitorare gli eventi climatici estremi – terremoti, tsunami, siccità, eruzioni e capire come porvi rimedio; il secondo per sperimentare virtualmente gli effetti delle politiche di adattamento al cambiamento climatico. Entro il 2027, stando alla tabella di marcia dell’Unione, dovrebbero essere realizzate altre simulazioni virtuali dedicate ad aspetti oppure ad ambienti specifici (per esempio, un digital twin degli oceani, o dell’Artico). La tappa finale è prevista nel 2030, quando si arriverà a una replica digitale completa del nostro pianeta.

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Articolo pubblicato il 14 marzo da La Repubblica di Bari

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