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Un patto per accelerare sulla transizione energetica | Editoriale del Presidente Sella su HuffPost

07.04.2022

Le transizioni non sono mai facili e le risorse non sono infinite, ma è proprio in questi momenti che diventa ancora più importante saper cogliere le opportunità di cambiamento e di sviluppo, in altre parole saper trasformare le minacce in opportunità.

Quel che sta accadendo nel cuore dell’Europa ci costringe a fare i conti con una realtà del tutto inaspettata, in cui pare insinuarsi l’illusione di voler far tornare indietro le lancette della storia. La guerra in Ucraina scuote alle sue fondamenta l’ordine internazionale violando le più elementari regole della pacifica convivenza. Non è accettabile. Come espressione del mondo dell’impresa, noi Cavalieri del Lavoro non possiamo che condannare l’aggressione di uno stato libero, e condividere la netta e ferma posizione del presidente Draghi e di tutte le istituzioni europee a favore di una soluzione pacifica della crisi.

Il 2021 ha fatto registrare per l’Italia numeri significativi, con una crescita del 6,6%. Tuttavia, un contesto di così grande incertezza non potrà che gravare sulla ripresa, e ciò a causa delle ricadute che avrà su diversi settori dell’economia, in primis dal punto vista energetico. E proprio l’energia, credo, rappresenta il nodo principale su cui lavorare in chiave di transizione. In una recente intervista pubblicata su Repubblica, a chi gli chiedeva se la guerra rappresentasse il colpo finale alla transizione energetica, l’economista americano Jeremy Rifkin, punto di riferimento mondiale sul tema della sostenibilità, ha risposto: “Al contrario, ci serve da stimolo per una scossa positiva”. Faccio mie le sue parole.

Parto da un dato culturale: nei Cavalieri del Lavoro è profonda e radicata la cultura del fare e dell’innovare. L’Italia ora deve accelerare su trasformazioni rimaste in sospeso da tempo, deve – per esempio – diversificare le fonti di energia, frazionando il rischio e riducendo la propria dipendenza da pochi fornitori. E dobbiamo puntare su fonti nostre, prima di tutto eolico e solare, che hanno costi più bassi dei combustibili fossili e sono sostenibili. Ma scontiamo enormi ritardi burocratici. Cito un dato per tutti: da uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore lo scorso 24 novembre emerge che il 91% delle richieste, di nuovi impianti eolici, a uffici pubblici presentate dal 2017 attende ancora una risposta.

Il Pnrr dedica il 37% delle risorse alla transizione, ma se è questo l’atteggiamento della macchina pubblica aumentano i rischi che gli obiettivi non vengano raggiunti. Il via libera per l’avvio di nuovi impianti, per esempio, dovrebbe essere dato entro sei mesi, anche con il silenzio assenso in caso di mancata risposta. Per guardare avanti positivamente bisogna aumentare la velocità. Cito di nuovo Rifkin: “Ci sono impianti eolici e solari attivabili in pochi giorni, e quell’energia con le nuove tecnologie è la più economica disponibile”. L’importante è vincere la resistenza delle comunità locali, e quindi per avviare azioni che siano davvero incisive serve una generale sburocratizzazione.

La sostenibilità e la transizione ecologica sono obiettivi ineludibili. Ne abbiamo parlato nel Convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro che si è tenuto a Bologna lo scorso settembre e riprenderemo il tema della sostenibilità anche nell’appuntamento di quest’anno a Roma. Nelle trasformazioni e nelle “disruption” qualcuno vede preoccupazioni e rischi; io invece invito a vedere con ottimismo e fiducia le straordinarie opportunità, che esistono e vanno trovate.

Articolo  a firma del Presidente Maurizio Sella pubblicato su HuffPost nel Blog a cura della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro  

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