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SINTESI IN PRIMO PIANO – 23 luglio 2019

– Strappo sull’autonomia. Il Nord: non firmeremo. Conte pronto a trattare;
– Il documento che gela il sogno delle Regioni: “Rischi per il bilancio”;
– Professionisti e imprese alla roulette delle pagelle fiscali;
– Pakistan, precipita alpinista italiano.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Martirano Dino 
Titolo: «Autonomia vera al Nord» – I governatori replicano a Conte E lui: bene, i toni sono cambiati
Tema: Autonomie
II «metodo Conte» sull’autonomia regionale differenziata ha prodotto – proprio nella settimana in cui nessuno si sente ancora di archiviare le voci su una crisi di governo – un fitto calendario di incontri a Palazzo Chigi dove, già per domani, sono stati riconvocati i ministri Alberto Bonisoli (Beni culturali) ed Erika Stefani (Affari regionali) per tentare di sciogliere il nodo delle sovrintendenze. Ma il tavolo decisivo, sempre martedì, sarà quello con i tecnici del ministero dell’Economia (il ministro Giovanni Tria non dovrebbe partecipare) che forse definiranno, viste le risorse disponibili, il perimetro di tutta l’operazione cui puntano, seppure con pretese modulate, Lombardia, Veneto ed Emilia. Poi, almeno stando all’auspicio del presidente del Consiglio, ci sarebbe l’appuntamento di giovedì 25 con i testi definitivi delle tre intese tra il governo e le tre Regioni apripista. Attilio Fontana e Luca Zaia: «Non firmiamo alcun testo farsa». 
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Il retroscena – Conte, bersaglio grosso – L’ultima tentazione di Matteo – Il piano B di Salvini sostituire il premier per evitare il voto
Tema: Autonomie

Lo scontro più acceso in questa fase non è più tra i due vicepremier, ma tra il segretario della Lega e il premier Conte. Una sorta di cambio di fase. Che, appunto, sta destando più di una preoccupazione. Del resto, dinanzi alle crisi politiche non è mai stata un’eccezione quella di far nascere un altro esecutivo evitando l’interruzione della legislatura. Tra la prosecuzione dell’attuale squadra e le elezioni anticipate c’è sempre l’ipotesi di un nuovo governo. Anche restando all’interno dell’attuale coalizione. «Un’altra maggioranza, una maggioranza alternativa – è la premessa che spessissimo Salvini fa per descrivere la situazione – non esiste». L’asse gialloverde, insomma, in questa legislatura non può essere sostituito. Altro discorso, però, è conservare l’alleanza tra M5S e Lega e rimettere mano al gabinetto fin dalle sue fondamenta. Un “rimpastone”. Basta leggere quel che scrivono i governatori della Lombardia e del Veneto proprio contro il premier sull’Autonomia: «Presidente Conte, lei ha l’opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà lei, lo farà qualcun altro». Salvini può contare sull’exploit ottenuto alle europee e sulla debolezza strutturale del M5S. Ma nello stesso tempo il ruolo di maggior protagonismo assunto da Conte ha suscitato qualche malumore anche tra i grillini. L’idea che dietro ci sia non solo la difesa del governo gialloverde ma anche una vera e propria operazione politica è oggetto di discussione tra i banchi del Parlamento, negli scranni leghisti e in quelli pentastellati.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Retroscena – Il piano di Salvini: Lega da sola al voto per ottenere il 40% – Il piano di Salvini per il 40% “Posso governare da solo”
Tema: Sondaggi

Nel tumulto psicologico di questi ultimi giorni, in cui sembrava a un passo dal dichiarare la crisi, prima di fare due passi indietro e lasciare che fossero i suoi due governatori pitbull a scatenarsi, Matteo Salvini si è consolato con i sondaggi. Li ha letti, ha tirato un sospiro di sollievo e ha cominciato a cullare un sogno. «Possiamo arrivare al 40%» ha detto, condividendo il pensiero con i suoi più stretti collaboratori. Ma il sogno è anche di più: governare da solo, senza grillini ovviamente, ma anche senza il peso di Silvio Berlusconi. «Ci voglio provare». Sono giorni in cui il governo traballa come mai ha fatto. Potrebbe essere la solita sceneggiata, come dice il Pd, ma potrebbe essere anche la volta buona, come sostengono tanti leghisti che tifano per il divorzio. Per Giorgetti non c’è più ragione di aspettare, anche perché l’autunno porterà una manovra di Bilancio che potrebbe gravare tutta sulla Lega e sulle promesse del suo leader. Salvini invece vuole temporeggiare un altro po’, convinto di poter prosciugare ancora il consenso dei 5 Stelle. E vuole anche vedere cosa succederà in settimana, tra i vertici e il Cdm sull’autonomia e l’intervento di Conte atteso in Senato mercoledì sul Russiagate, vissuto con un misto di apprensione e ironia dal leghista.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fontana Attilio – Zaia Luca 
Titolo: «Feriti dalle sue esternazioni Ora un accordo di qualità oppure non firmeremo nulla»
Tema: Autonomie

Si segnala la lettera al premier Conte dai Governatori Fontana e Zaia: “Avremmo voluto che il presidente del Consiglio fosse davvero il garante della Costituzione vigente, denunciando le false notizie diffuse con malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l’ha letta soltanto sul Bignami. Favole come quella dei cattivi del Nord, ricchi ed ingordi, che vogliono rubare ai poveri del Sud. Nessuno vuole aggredire l’unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa (…). Anzi, nella battaglia di chi combatte a suon di bugie contro l’autonomia c’è proprio l’evidente tentativo di mettere il coperchio a questa pentola di cittadini onesti che ribolle di sdegno, stanchi come sono di dover emigrare per curarsi, per studiare all’università, per trovare un lavoro. La Costituzione permette di poter realizzare una autonomia «differenziata» proprio perché riconosce le diversità che ci sono fra zone del Paese (…) pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Toti: altre Regioni vanno coinvolte No a patti al ribasso con i 5 Stelle
Tema: Intervista a Giovanni Toti 

L’invito al premier Conte è chiaro: «Basta melina, è ora di passare ai fatti». Ora si convochino tutte quelle Regioni che «ciascuna in modo diverso saranno coinvolte nel processo di Autonomia differenziata», sulla quale il governo sta cercando di trovare una difficilissima quadra. E fra queste c’è sicuramente la Liguria. Intervista al Governatore e coordinatore di FI Giovanni Toti:
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: «I Cinque Stelle diversi dalla Lega» – «I Cinque Stelle sono diversi dalla Lega Insieme possiamo difendere certi valori»
Tema: Intervista a Dario Franceschini 

“Aver lasciato che Lega e 5Stelle facessero il governo, credo sia stata la madre di tutti gli errori” dice Dario Franceschini. “I Cinque Stelle sono diversi dalla Lega” e “insieme possiamo difendere certi valori”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  De Marchis Goffredo 
Titolo: Fraccaro “Se vogliono la crisi per non tagliare i parlamentari ne risponderanno agli italiani”
Tema: Intervista a Riccardo Fraccaro
«A leggere certe dichiarazioni tutti i pretesti sembrano buoni per aprire una crisi di governo. Ma abbiamo ancora delle cose importanti da fare. Ad esempio il taglio di 345 parlamentari che a settembre arriva a compimento. Sarà un momento storico». II ministro grillino dei Rapporti col Parlamento e della democrazia diretta Riccardo Fraccaro allontana lo strappo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guccione Gabriele 
Titolo: Torna la protesta No Tav, falò e razzi contro la polizia E i leghisti incalzano il M5S
Tema: No Tav

L’ultima notte di assedio al cantiere dell’Alta velocità Torino-Lione, in Valle di Susa, diventa l’occasione per una nuova prova di forza sulla tenuta dell’esecutivo M5S-Lega. Alla notizia del falò alto quattro metri acceso l’altra notte davanti alla recinzioni di Chiomonte e dei razzi di segnalazione lanciati verso le forze dell’ordine da un gruppo di No Tav, Salvini ha reagito scagliandosi contro le «ambiguità», ha invocato «nessuna tolleranza per i criminali» («arresti» compresi) e auspicato «condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici». Per poi sollecitare l’«accelerazione dei lavori». Il fuoco di fila degli esponenti della Lega è diretto tutto verso i 5 Stelle. Intanto il momento della scelta finale sul dossier Tav si avvicina. Il 26 luglio scade il termine entro il quale l’esecutivo gialloverde dovrà dare all’Unione europea una risposta definitiva. E in Valle di Susa la sensazione che in questi giorni si stia giocando una partita decisiva è palpabile. «Non molleremo mai», è la rivendicazione apparsa ieri sul web, dopo le tensioni della notte. E le ultime dichiarazioni di Di Maio sull’Alta velocità non hanno certo rassicurato i No Tav: «Tornare indietro adesso – aveva detto una decina di giorni fa a Torino – richiede il triplo delle energie». 
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Franchi Marco 
Titolo: “Ad Armando Siri gli dò 30 mila euro perché sia chiaro tra di noi” – “Arata disse: io do 30 mila euro a Siri, sia chiaro tra noi”
Tema: 

“Ad Armando Siri gli dò 30 mila euro perché sia chiaro tra di noi”. La frase è citata nelle carte depositate in vista dell’incidente probatorio che in settimana vedrà a confronto la famiglia del “re del vento”. All’ex sottosegretario leghista sarebbero stati promessi soldi per far approvare un emendamento favorevole.
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– Sullo stesso tema dal Corriere della Sera G. Bianconi e F. Sarzanini
Titolo: «A Siri io do 30 mila euro» E il boss conferma la promessa
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fulloni Alessandro 
Titolo: E il ministro vara la squadra speciale sui bimbi in affido – Bibbiano, i bimbi rischiano altri affidi Bonafede: «Ora controlli più severi»
Tema: Giustizia

Per il caso di Bibbiano, il Guardasigilli Bonafede annuncia «una squadra speciale di giustizia per la protezione dei bambini». I piccoli coinvolti nell’inchiesta sono rimasti presso le famiglie affidatarie e nelle comunità. Alcuni rischiano nuovi affidi.
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Il documento che gela il sogno delle Regioni “Rischi per il bilancio” – “Ingiustificati spostamenti di risorse” Così Palazzo Chigi smonta la riforma
Tema: Autonomie

Se Luca Zaia e Attilio Fontana non fossero presidenti di Regione del governo leghista in carica, si sarebbero già rivolti al Dio Po. Chi non ricorda i riti propiziatori del Senatùr e l’etnogenesi fluviale del partito che fu? Veneto e Lombardia chiedono le stesse cose di allora: sono le due Regioni più ricche del Paese, contribuiscono più di altre al gettito fiscale, ma trattengono sulla riva del grande fiume meno di quel che vorrebbero. Dopo aver ottenuto con la benevolenza della sinistra una riforma costituzionale che ha allargato a dismisura i poteri delle Regioni, dieci anni fa il governo Berlusconi-Bossi ha approvato in Parlamento una legge che avrebbe dovuto garantire quel che oggi Zaia e Fontana invocano. Dal loro punto di vista la richiesta è legittima: la legge sul federalismo fiscale è rimasta in gran parte lettera morta, perché di complicata attuazione. Ma l’obiezione dei tecnici la si può riassumere così: come si fa a concedere con una legge ad hoc ciò che si negherebbe ad altri? Il principio invocato dai governatori è quello previsto dalla legge sul federalismo fiscale del 2009, ovvero il passaggio dalla spesa storica – quella trasferita finora – a criteri standard che tengano conto dell’efficienza dei servizi. Poiché per applicare quel principio occorrerebbero anni, i governatori hanno proposto un compromesso: applicare la cosiddetta «media nazionale» della spesa pro-capite. Peccato che – lo spiega il documento di Palazzo Chigi – ciò provocherebbe «un ingiustificato spostamento di risorse» verso le tre Regioni. L’Ufficio parlamentare di bilancio conferma: “Rischi di squilibri territoriali e deficit nei bilanci”.
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Si segnala in tema la Repubblica (R. Petrin, pag. 4):
Il conto del federalismo Al Sud 3,3 miliardi in meno
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pirone Diodato 
Titolo: Scontro sui fondi alle Regioni – Governo senza pace: duello su Autonomia, lavoro e grandi opere
Tema: Autonomie

Accordo lontano, nel governo, sull’autonomia regionale. Lo scontro principale verte sui fondi alle Regioni. I governatori di Veneto e Lombardia, Zaia e Fontana, attaccano ancora il premier: «Feriti dalle sue parole». Pesa il nodo del trasferimento dell’extragettito su Iva e Irpef. E Conte adesso media: «Toni cambiati». La pressione del Nord su Salvini è fortissima. Ma sullo sfondo pesa anche la questione Russia (Conte ne parlerà in Senato mercoledì) e Salvini vuole una difesa chiara.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Melis Valentina – Pegorin Lorenzo – Ranocchi Gianpaolo 
Titolo: Professionisti e imprese alla roulette delle pagelle fiscali – Dagli studi di settore agli Isa la pagella può essere ribaltata
Tema: Fisco

A parità di dati inseriti, Isa e studi di settore possono dare risultati molto diversi. Un contribuente che risultava congruo e coerente rispetto agli studi, infatti, può ottenere un voto insufficiente con l’applicazione dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale. Altri, non congrui rispetto agli studi, sono ampiamente promossi. Lo rivelano le prime elaborazioni effettuate per alcune tipologie di contribuenti. Naturalmente, bisogna evidenziare che la platea dei soggetti Isa è formata da 3,6 milioni di imprese e professionisti. Sarebbe quindi improprio bocciare il nuovo strumento sulla base delle prime elaborazioni. I sei casi considerati però possono servire a stimolare la riflessione e a evidenziare che man mano che gli Isa saranno applicati ai casi concreti, le distorsioni che potranno emergere saranno numerose. Professionisti e imprese insomma fanno i conti con i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale e chi era promosso nel vecchio sistema può ottenere oggi risultati molto diversi. Dal medico all’immobiliare, le criticità del passaggio e il nodo della lotta all’evasione.
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Testata:  Repubblica Affari&Finanza 
Autore:  Ruffolo Marco 
Titolo: Fisco, processo al welfare – Welfare aziendale, boom da 3 miliardi ma allo Stato costa oltre 800 milioni
Tema: Fisco

Tre anni fa era solo una possibilità, oggi è un fenomeno largamente diffuso. Il welfare aziendale avanza e comincia a costare allo Stato, almeno apparentemente, molto più di quanto si potesse prevedere all’inizio, quando nel 2016 il governo Renzi decise di dargli un bel colpo di acceleratore, consentendo ai lavoratori di sostituire i loro premi di produttività con pacchetti di benefit totalmente esentasse: dal carrello della spesa alle polizze sanitarie, dal babysitting alla previdenza integrativa. Mettendo uno sull’altro tutti i benefit previsti dal 2016 ad oggi, ci troviamo di fronte a una maxi-spesa di almeno 3 miliardi in tre anni. Probabilmente anche di più. In ogni caso, un business tale da suscitare più di una domanda sulla opportunità che lo Stato rinunci a incassare un sia pur minimo dividendo fiscale su quelle spese, almeno su quelle non di stretto interesse pubblico o sociale. A sollevare il dubbio è il presidente del Cnel ed ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gabanelli Milena – Massaro Fabrizio 
Titolo: Quanto ci costano le aziende in crisi – Chi paga il conto delle aziende in crisi?
Tema: Aziende in crisi

Mercatone Uno, fallimenti due. Il gioco di parole è semplice, la realtà drammatica: la catena di 79 centri commerciali i di mobili, complementi d’arredo ed elettrodomestici, 3.500 dipendenti, va a gambe all’aria una prima volta nel 2015; la gestione passa nelle mani dei commissari scelti dal ministero dello Sviluppo economico. Tre anni dopo la svendono a una holding che fallisce in 10 mesi. Risultato? L’azienda di nuovo commissariata, i 1.800 dipendenti (la metà di quelli iniziali) in cassa integrazione, e 300 milioni di debiti in più. Chi paga? Mercatone è il caso estremo che svela i limiti della normativa a protezione delle grandi aziende. Il focus:
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– In tema si segnala l’intervento del Presidente ABI
Il Messaggero 
Le imprese chiedono meno prestiti: sfiducia nel futuro
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Testata:  La Verita’ 
Autore:  Capezzone Daniele 
Titolo: «Noi siamo pronti Adesso la flat tax per 9 italiani su 10» – «Ora flat tax per il 90% degli italiani»
Tema: Intervista ad Armando Siri 

L’ex sottosegretario ritorna protagonista al fianco di Salvini per realizzare la fase 2 della riduzione fiscale. “Dopo le partite Iva, tocca alle famiglie: 13 miliardi in meno da pagare. Le coperture? Ecco come faremo”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Finizio Michela 
Titolo: Famiglia, micro-aiuti da 1,5 miliardi polverizzati in 15 fondi – Per la famiglia 1,5 miliardi di piccoli aiuti
Tema: Il sostegno 2019

Una quindicina di fondi nazionali e quasi un miliardo e mezzo di risorse. È questo il budget messo in campo con gli stanziamenti 2019 a favore di strumenti di investimento, spesso poco noti e alcuni non ancora operativi, pensati per sostenere le famiglie italiane e recentemente potenziati nella dotazione finanziaria. In particolare la passata gestione del fondo Politiche per la famiglia, nato nel 2007 e rifinanziato con l’ultima legge di Bilancio, è finita nel mirino della Corte dei conti per «criticità e carenze» nella programmazione e nell’efficacia delle azioni. Nel frattempo l’Istat conferma la crisi demografica e la necessità di investimenti per sostenere la natalità.
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  Cometto Maria_Teresa 
Titolo: Julie Sweet è sulla vetta e non smette di studiare
Tema: Intervista a Julie Sweet 

Dal primo settembre sarà la prima ceo donna di Accenture, gigante della consulenza globale. L’intervista a Julie Sweet:
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Galluzzo Marco
Titolo: Conte si prepara a parlare di Russia E difenderà il suo governo (più che il leghista)
Tema: Russiagate
Sta scrivendo l’informativa che dovrà leggere in Senato dopodomani e per farlo gli uffici di Palazzo Chigi hanno chiesto informazioni anche al Viminale. Non c’è stato un contatto diretto fra Giuseppe Conte e Matteo Salvini, ma i rispettivi gabinetti hanno collaborato per la definizione dell’intervento del presidente del Consiglio, mercoledì, in Senato, sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Lo spirito con cui Conte si accinge a trattare una materia molto scivolosa è innanzitutto quello di difendere l’esecutivo, non Salvini. Non ci sarà nemmeno uno scontro con il ministro dell’Interno, non è questo lo scopo dell’iniziativa, ma di sicuro non si tratterà di una difesa a spada tratta del suo ministro.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Fasano Giusi
Titolo: «Francesco giù per 500 metri Ma lo salverò, anche a piedi» – L’alpinista italiano ferito a quota 6.300
Tema: Pakistan
Era sulla via del ritorno quando è precipitato per 500 metri. Francesco Cassardo, medico trentenne di Rivoli (Torino), era sulle montagne del Pakistan. Carlalberto Cimenti, l’alpinista che aveva affrontato l’impresa assieme a lui, lo ha visto cadere. Poi l’allarme. E la corsa contro il tempo per salvarlo. 
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Testata:  Messaggero
Autore:  D’Amato Giuseppe
Titolo: Il comico Zelensky vince anche in parlamento – Ucraina, l’onda lunga del comico Zelensky travolge gli oligarchi: trionfo in Parlamento
Tema: Ucraina
E’ la spallata finale al potere degli oligarchi, che hanno condizionato la storia post sovietica dell’Ucraina. Così si può sintetizzare il significato del successo del nuovo premier, il comico Zelensky, alle elezioni parlamentari, che hanno definito la composizione della nuova Rada. Non si è votato in 26 circoscrizioni della Crimea e in Donbass.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Ucraina alle urne L’ex comico tv vince (ancora) – Il comico e i suoi «Servitori» trionfano nel voto in Ucraina
Tema: Ucraina

Nelle elezioni in Ucraina vince il partito del presidente Volodymyr Zelensky. II suo raggruppamento «Servitore del popolo» secondo gli exit poll, avrebbe il 44% dei voti. Ma non è ancora certo che avrà la maggioranza.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Colarusso Gabriella 
Titolo: Bremmer “Nel Golfo cresce il rischio di un’escalation tra Washington e Teheran”
Tema: Intervista a Ian Bremmer 

«Quando è impossibile dirlo, ma la direzione in cui si stanno muovendo gli eventi nel Golfo è quella di una escalation». Per il politologo Ian Bremmer, fondatore del think tank Eurasia e docente alla New York University, il filo che finora ha evitato un conflitto aperto nello stretto di Hormuz rischia di spezzarsi: gli iraniani hanno bisogno di aumentare la pressione; negli Usa, nonostante Trump non voglia uno scontro militare con l’Iran, una fetta dell’amministrazione preme per una risposta dura a Teheran.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Retroscena – Democratici, 5 milioni di voti più di Trump ma rischiano di perdere la Casa Bianca
Tema: Usa

Donald Trump potrebbe perdere le presidenziali del 2020 per 5 milioni di voti, ma conquistare comunque un secondo mandato alla Casa Bianca, grazie al vantaggio nel collegio elettorale. È lo scenario da incubo per i democratici, di cui però hanno scritto insieme «Nbc», «Cook Political Report» e «New YorkTimes».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Iacoboni Jacopo 
Titolo: Retroscena – I segreti degli 007 di Putin rubati dagli hacker – Russia, rubati i segreti degli 007 di Putin Gli hacker: “Sfidiamo un regime di polizia”
Tema: Russia, rubati i segreti degli 007 di Putin

Non succede così di frequente che l’Fsb – il servizio segreto nazionale russo con delega anche sulla signal intelligence, diretto sucessore del Kgb – venga hackerato, sia pure attraverso una società contractor. Ma questo è avvenuto (i contractor si confermano l’anello più debole della catena) . Secondo la Bbc, il primo network a riferire dell’hackeraggio, si tratta del più grande data breach della storia dei servizi segreti russi, 7,5 terabyte di dati. La vittima dell’intrusione è una società di nome Sytech, storico contractor del FSB, che da ieri ha buttato giù il sito e non ha risposto a richieste di chiarimenti. Gli hacker ci hanno lasciato su la faccina di Yoba, un meme che in Russia significa: vi abbiamo trollato. Gli autori dell’attacco fanno parte di un gruppo di hacker di nome 0v1ru$.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lerner Davide 
Titolo: Israele, gli ortodossi alla conquista del potere E ora li vuole il Mossad – Tra gli ortodossi d’Israele che ora dettano legge E il Mossad li vuole 007
Tema: Israele

Abito nero, rituali, sussidi: gli ultrareligiosi saranno presto il 30% della popolazione. Sempre più decisivi in politica, ma invisi ai laici: così cambiano il volto del Paese.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  F.P. 
Titolo: Hong Kong, in piazza con le bombe – Rivolta a Hong Kong E dopo gli ombrelli spuntano le bombe
Tema: Hong Kong

Per il settimo weekend consecutivo oltre 400 mila cittadini di Hong Kong sono scesi in piazza per protestare contro la legge sulle estradizioni verso la Cina. E, questa volta, anche per chiedere nuove elezioni e un’indagine indipendente sui metodi che la polizia ha utilizzato per reprimere le manifestazioni dei giorni scorsi. La situazione è sempre più tesa. Stavolta, nel settimo weekend di scontri, sono arrivati anche bombe sugli agenti e lacrimogeni e proiettili di gomma sulla folla. Nell’ex colonia britannica sono stati dispiegati 4 mila agenti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  P.P. 
Titolo: In Giappone Abe vince ma non abbastanza: non ha i numeri per cambiare la Costituzione
Tema: Giappone

La coalizione di governo in Giappone conferma la maggioranza al Senato ma il risultato, sotto le aspettative, preclude al premier Shinzo Abe la possibilità di riformare la costituzione.
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