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SINTESI IN PRIMO PIANO – 18 luglio 2019

Governo, venti di crisi
– Debito pubblico, il monito di di Ursula von der Leyen
– Usa – Iran, sale la tensione nel Golfo

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:   Marco Galluzzo
Titolo: Governo, tensioni e minacce di crisi – Il giorno più difficile nel governo Le accuse, i veleni, le retromarce
Tema: Governo, venti di crisi

Marco Galluzzo racconta nel dettaglio la sequenza di scontri verbali e accuse reciproche tra Lega e 5 telle che hanno caratterizzato la giornata politica di ieri. Scrive: “Prima uno scambio di colpi bassi, roba da far tremare le gambe e far pensare che il governo era già pronto a cadere. Salvini e Di Maio hanno passato la giornata ad alzare lo scontro. Poi si è passati da «persa la fiducia» (Salvini) e «colpiti alle spalle» (Di Maio) a toni meno accesi come «il governo ha delle cose da fare, se si lavora insieme la soluzione si trova» e «no a strappi». La situazione resta però «deteriorata», come dice la Lega. Insomma: una tregua, non la pace”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ugo Magri  
Titolo: Salvini prepara la crisi di governo – Lega e 5 Stelle a un passo dalla rottura Salvini ora pensa alla crisi di governo
Tema: Governo, venti di crisi

Con la tensione politica alle stelle, e il governo virtualmente in crisi, Matteo Salvini smentisce a tarda sera l’intenzione di salire al Colle: mossa che un tam-tam insistente aveva dato per certa, e che avrebbe spianato la strada a nuove elezioni subito dopo l’estate. «Non c’è nulla in programma», garantiscono Lega e Quirinale. Ma se non sarà oggi, il colloquio con Sergio Mattarella potrebbe aver luogo domani, poiché l’ora delle scelte irrevocabili è arrivata e, prima di mandare tutto all’aria, non c’è da stupirsi che Salvini voglia capire come si regolerebbe il capo dello Stato. Scioglierebbe le Camere per restituire la parola al popolo, nonostante in autunno non si sia mai votato, oppure tenterebbe di far nascere qualche governo tecnico, balneare o di salute pubblica, magari appoggiato da Cinque stelle e Pd? Il Quirinale, dal suo canto, mantiene una linea di condotta ispirata alla più totale ortodossia istituzionale.Se il premier si dimetterà, assicurano al Colle, il presidente avvierà di corsa le solite, inevitabili consultazioni. Dopodiché tirerà le somme in base a quanto gli avranno detto i partiti. Se questi gli indicheranno una maggioranza diversa da quella attuale, il presidente ne prenderà atto, doverosamente.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Claudio Tito
Titolo: Il retroscena – La crisi c’è, ma non si dice – La dottrina Mattarella il Quirinale vuole restare neutrale
Tema: Governo, venti di crisi

Claudio Tito  riflette sul ruolo del Presidente Mattarella nell’attuale difficile frangente politio: “L’esecutivo Conte – scrive – è sempre appeso a un filo. Le comunicazioni tra M5S e Lega si sono interrotte. La tensione è altissima”. Il Quirinale vuole restare neutrale, e mantiene la linea: se si aprirà una crisi sarà obbligatorio verificare l’esistenza di una maggioranza con un occhio ai conti. L’atteggiamento del Presidente provoca la reazione di Matteo Salvini, che rimprovera Mattarella di spingere per una precipitazione degli eventi. Una accusa che prende la forma di un rifiuto: quello di non andare oggi al Quirinale per un incontro. Uno strappo senza precedenti. Il leader leghista sostiene che quel colloquio era stato chiesto dal Colle e non da lui. E che invece si è trasformato in un evento da cui far scattare la crisi: un appuntamento voluto e cercato per far crescere gli attriti. «E allora non ci vado, non sono io a volere far cadere il governo. Almeno non ora»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore: Massimo Franco
Titolo: Il commento – Il paese viene prima – Il Paese merita chiarezza sul futuro del governo
Tema: Governo, venti di crisi
Così Massimo Franco riassume la convulsa giornata politica di ieri:”Sembrava che il vicepremier leghista e ministro dell’Interno si preparasse ad andare in udienza al Quirinale da Sergio Mattarella: avrebbe significato la resa dei conti finale. Invece, niente. Nessuna crisi. Dopo avere dato l’impressione di avere ceduto alle pressioni di quanti, nella Lega, invocano la rottura e sono ansiosi di raccogliere quanto prima il bottino garantito dai sondaggi e certificato almeno in Europa, Salvini ha frenato. Eppure aveva messo in campo la «sfiducia personale» con il suo omologo del Movimento, Luigi Di Maio, e attaccato Conte. Il motivo inconfessabile era ed è che Salvini si sente in trappola. Se non scarta, per lui comincerà un lungo logoramento. La sua campagna europea si è tradotta in un trionfo italiano, e in un disastro continentale: i sovranisti sono stati esclusi dai grandi giochi. E nell’esecutivo è cominciata una manovra spietata per ridimensionarlo. Sommando a questo le ombre dell’inchiesta sui rapporti tra Lega e faccendieri russi, si capisce che per lui una crisi sarebbe la scorciatoia per scrollarsi di dosso questi fantasmi; o almeno per affrontarli senza sentirsi dire che «non può» andare al voto perché ha le mani legate. Le sue esitazioni dicono che presto potrebbe ritrovarsi una rivolta perfino dentro la Lega. Ma evidentemente la sua tentazione di fare saltare il banco presenta incognite che alla fine lo hanno fermato”
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Testata:  Repubblica
Autore:  Stefano Folli
Titolo: Il punto – Più dramma che commedia
Tema: Governo, venti di crisi
Stefano Folli scorge, nelle polemiche che da tempo logorano la compattezza della maggioranza  di governo,
un elemento di novità. emerso nella giornata di ieri, che sembrerebbe indicare che anche questa volta le tensioni tra Lega e 5 Stelle non porteranno alla caduta dell’esecutivo. Scrive: “il copione stavolta è diverso dal solito teatrino, fatto di scontri aspri quanto vacui. Non solo per la frenesia che ha dominato la giornata, ma per il colloquio del sottosegretario Giorgetti con il capo dello Stato, mentre è stato smentito ieri sera un incontro con lo stesso Salvini. Ecco il segno della novità: il parziale coinvolgimento istituzionale del presidente della Repubblica che ha diritto di sapere cosa sta succedendo. E non è escluso che egli agisca dietro le quinte per vedere se la tela lacerata può essere in qualche misura rammendata. Peraltro, se davvero la preoccupazione della Lega è l’ipotesi dell’intesa trasformista tra M5S e Pd, bisogna stare ai fatti concreti: quali che siano stati certi desideri segreti nelle ultime settimane, nessuno o quasi oggi ammette che esistano le condizioni per un simile accordo prima delle elezioni”
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore: Fabio Tamburini
Titolo: L’editoriale – Una maionese impazzita
Tema: Governo, venti di crisi

“I vertici dei due partiti della maggioranza di governo – annota il direttore del Sole 24 — sono impegnati in una rissa continua di cui non si vede la conclusione […] I rapporti sono degenerati: dalle scelte in Europa al confronto con le parti sociali, dal fisco al Russiagate fino all’autonomia delle Regioni e alle infrastrutture. Abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto, compresi capovolgimenti di fronte repentini e disorientanti. peccato, perché nonostante tutto l’economia reale continua a difendersi bene e sui mercati finanziari, grazie alle politiche espansive delle banche centrali, lo spread è tornato sotto controllo (almeno in apparenza). È chiaro però che non è possibile andare avanti coni due alleati di governo impegnati a darsele di santa ragione. Il Paese non merita che in tavola venga servita maionese impazzita”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Federico Geremicca
Titolo: Cronaca di una morte annunciata
Tema: Governo, venti di crisi

“Matteo Salvini – argomenta a sua volta Federico Geremicca sulla Stampa – dice che il rapporto di fiducia con Di Maio ormai è rotto, anche sul piano personale. Di Maio risponde di sentirsi pugnalato alle spalle da una Lega che attacca il Movimento a colpi di bugie e fake news. Ma Salvini stavolta è davvero arrabbiato e fa sapere che oggi diserterà sia il Consiglio dei ministri sia il vertice sull’autonomia. Anche Di Maio, però, sostiene di essere molto arrabbiato e dice che «se Salvini vuole la crisi parli chiaro e se ne assuma la responsabilità». La giornata di ieri è dunque filata via così, tra insulti e ripicche. A questo punto, il copione tradizionale prevederebbe le seguenti battute: a un passo dalla crisi. oppure: volano gli stracci. Ma gli stracci volano da mesi ed a un passo dalla crisi il governo gialloverde ci è già arrivato mucchi di volte. E forse è questo – oggi – il rischio maggiore, come insegna la favola di «al lupo al lupo»: è talmente tanto che i due vicepremier litigano ed evocano la crisi, che forse nemmeno loro credono più al peso e all’effetto di quel che dicono e di quel che minacciano.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Adalberto Signore
Titolo: Il piano di Salvini per andare a votare
Tema: Governo, venti di crisi

Adalberto Signore sostirnr che ” dopo giorni di tensione, Salvini ha iniziato a considerare l’ipotesi di far saltare il banco, forse ormai la sola strada per fermare la tempesta prima che si trasformi in uragano [il riferimento è al Russiagate]. Non è un caso che a via Bellerio si sia iniziato a sfogliare il calendario per verificare tempi e modi di un’eventuale crisi. Con diverse opzioni, ma con un’unica rotta: la finestra elettorale è ben più larga di quanto si pensi e, comunque, non è affatto detto che non si possa votare a novembre, in piena sessione di Bilancio. Insomma, per sciogliere le Camere ci sarebbe tempo fino al 31 luglio, se non fino al 5 agosto. […] Al di là di questi calcoli, però, Salvini starebbe valutando anche la strada del voto a novembre, approvando prima una legge di Bilancio tecnica da consegnare all’Europa (come con il Def 2018). Il leader leghista, infatti, ha bisogno di tempo perché un’eventuale showdown può avvenire solo su temi concreti: il decreto sicurezza e la riforma delle autonomie, questioni care al Carroccio. Uno scenario che non tranquillizza il Quirinale, convinto che la legge di Bilancio necessiti di un governo nella pienezza dei poteri. Mattarella, però, non è intenzionato a mettersi di traverso e si limiterà a esercitare le sue prerogative. Considerazioni che ieri ha esposto a Giorgetti, quando è salito al Colle chiedendogli rassicurazioni sul fatto che in caso di crisi «non ci saranno altre maggioranze ma solo le urne»”.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Francesca Basso
Titolo: L’avviso sul debito Von der Leyen: sarete monitorati – Von der Leyen avvisa sul debito pubblico: sarete monitorati
Tema: Debito pubblico, il monito di di Ursula von der Leyen

Nell’intervista a un pool di giornali, Ursula von der Leyen, neopresidente della Commissione europea, interviene anche sui
problemi legati all’alto debito pubblico italiano: «La Commissione che presiederò – spiega nell’intervista – monitorerà molto da vicino la situazione in Italia. Obiettivo comune è quello di investire nella crescita senza però contravvenire alle regole esistenti». Per la presidente le regole vanno rispettate ma anche sfruttate nella loro potenzialità. «Nel Patto di stabilità e crescita ci sono regole per un buon motivo – aggiunge – Queste regole devono essere mantenute ma c’è anche molta flessibilità nella struttura regolatoria che noi dovremmo utilizzare senza rompere le regole». Ricordando la flessibilità concessa dal 2015 a Roma, von der Leyen assicura: «Cercherò sempre un approccio aperto e costruttivo con l’Italia».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.Es. 
Titolo: Von der Leyen avverte: monitorerò i conti dell’Italia molto da vicino
Tema: Debito pubblico, il monito di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen, intervistata da alcuni giomali europei, ha dichiarato che «La Commissione che presiederò monitorerà molto da virino la situazione in Italia».  L’obiettivo, ha proseguito, è quello di «riuscire a investire per stimolare la crscita senza contravvenire alle regole esistenti». Con la promessa di mantenere un approcdo «aperto e costruttivo con l’Italia», ha però ricordato che al Paese,dal 2015, è stata concessa una certa flessibilità.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Morya Longo
Titolo: Rendimenti dei Btp ai minimi dal 2016, ma l’Italia resta in fondo all’Europa
Tema: Spread
Scrive  Morya Longo : “«Visto che lo spread si è abbassato, si potrebbe cominciare ad eliminare quella tassa odiosa che è il bollo auto». Il Vicepremier Luigi Di Maio parla come se il calo dello spread BTp-Bund producesse una sorta di ‘tesoretto’. Un regalo finanziario. E lo fa proprio nel giorno in cui il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, nonostante la quasi-crisi di Governo, tocca il minimo dal 22 maggio 2018, a 186 punti base. Eppure se da un lato questo calo porta un ovvio sollievo peri conti pubblici, dall’altro non bisogna dimenticare che l’Italia continua a pagare tassi d’interesse molto più elevati di tutti gli altri Paesi europei, Grecia esclusa. La Spagna offre agli investitori 1,14 punti percentuali meno di noi. Il Portogallo 1,08 punti in meno. Persino sommando algebricamente i rendimenti di tutti i titoli di Stato decennali di tutti i Paesi dell’area euro – escludendo la sola Grecia – si arriva a 1,19 punti percentuali cumulati: cioè molto meno del rendimento dei soli BTp decennali (1.55%). Questo calcolo, sebbene puramente evocativo, mostra un’amara verità: il ‘tesoretto’ – se esiste –  non si trova certo in Italia”
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marco Ludovico
Titolo: Le mani della mafia su 30 settori – Giocattoli, scuolabus e prodotti ortopedici La mafia è ovunque
Tema: Mafia ed economia, la relazione della Dia

Marco Ludovico evidenzia i tratti salienti della relazione della Dia (appena pubblicata) sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia. Scrive: “Le fette di mercato conquistate dalla criminalità organizzata ormai non si contano. Nella ricognizione della relazione Dia sul secondo semestre 2018 si possono individuare quasi trenta settori. Ci sono persino i servizi di scuolabus, i prodotti ortopedici e l’ingrosso di giocattoli. I mafiosi «sanno variare il ‘paniere’ dei propri investimenti». Con l’adozione ormai strategica di «modelli manageriali per la gestione delle risorse» i mafiosi investono soprattutto al Sud nei settori secondario e terziario. «C’è una mancanza di allarme sociale – denuncia la Dia – che sembra aver anestetizzato la coscienza collettiva». Aumenta la minaccia degli investimenti finanziari della criminalità organizzata al Nord: la Lombardia è in testa alla classifica nazionale delle operazione sospette (19.752 in un anno), più del triplo della Sicilia (6.151)”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Stefano Montefiori  
Titolo: I Grandi ci provano ancora: prima intesa sulla web tax
Tema: Web Tax

“A dispetto delle previsioni – si legge – il G7 delle Finanze di Chantilly si è chiuso ieri con un buon risultato quanto al problema della tassazione del digitale. Dopo una notte di trattative, i ministri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti hanno raggiunto un consenso di massima sul fatto che le attività delle multinazionali, in particolare quelle attive nel digitale, vadano tassate anche quando non hanno una «presenza fisica» in un Paese. «È la prima volta che gli Stati membri del G7 si mettono d’accordo su questo principio», ha detto il ministro francese Bruno Le Maire nella conferenza stampa conclusiva […] Più scontato, viste le dichiarazioni della vigilia e della giornata di apertura, il consenso sull’opposizione alla moneta virtuale Libra annunciata da Facebook, che suscita allarme quanto ai rischi di terrorismo e di riciclaggio”. E più avanti: ” A margine delle riunioni, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato che la situazione italiana a livello europeo e internazionale è migliorata. «Si vede con favore il fatto che le decisioni prese a livello di governo e con la Commissione hanno consentito di avviare un processo di riduzione della tensione sul debito italiano». Quanto a Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea, Visco ha detto che «la conosciamo, ha grande capacità di leadership. Ovviamente siamo tutti ben disposti a lavorare insieme»”.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore: Francesca Sforza
Titolo: Intervista a Ursula von der Leyen – “Dialogo con la Russia da posizioni di forza In Europa serve unità
Tema: Unione Europea, l’intervista a Ursula von der Leyen

Nella sua prima intervista concessa ai maggiori quotidiani europei, la neo Presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen mostra da subito quali saranno le coordinate del suo mandato: ascolto delle diverse posizioni dei singoli Paesi e volontà di non avvelenare il clima puntando il dito su questo o quello Stato membro. Sull’immigrazione dice: «Va da sé che le persone in mare debbano essere salvate, ma questo non significa che debbano arrivare automaticamente in Europa. Abbiamo bisogno di frontiere esterne sicure e di una comprensione comune del sistema di asilo di Dublino, in modo che Schengen funzioni, in modo che le frontiere interne possano rimanere aperte».La neo presidente della Commissione Ue spiega che è diritto di ciascuno Stato proporre i suoi commissari, ma è anche suo diritto «chiedere altri nomi qualora si ravvisino buone ragioni».Ammonisce il nostro paese sul problema del debito:« L’Italia rispetti le regole sui conti pubblici Ma ci sono i margini per una maggiore flessibilità che va usata per gli investimenti» E su i rapporti con la Russia, puntualizza:
«La Russia è nostra vicina e resterà la nostra vicina. Ma il Cremlino non perdona alcuna debolezza, questo ci dice l’esperienza degli ultimi anni. L’Europa deve ripetere ancora e ancora: siamo disponibili al dialogo, ma da una posizione di forza. Ad esempio, quando si tratta di influenzare i social media, il modo migliore per scoprire e rendere pubbliche le cose è usare i mezzi migliori. Questa è la forza dei paesi liberi con la stampa libera».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Erica Dellapasqua 
Titolo: Europa divisa sui migranti L’Italia sfida Berlino e Parigi
Tema: Unione Europea, rottura sui migranti

«Il porto di primo approdo? Non  firmerò mai un documento che dica che tutti devono arrivare a casa mia: protezione delle frontiere ed espulsioni, sono mesi che ne sento parlare, vediamo se è la volta buona». Così Matteo Salvini, ad Helsinki per la riunione dei ministri dell’Interno dell’Unione europea ufficializza, nei fatti, uno scontro sui porti di sbarco dei migranti. Tra Italia e Malta, da un lato, che chiedono più comprensione. E Francia e Germania, dall’altro, che invece insistono sul principio dell’approdo più vicino. Il ministro dell’Interno tedesco, in particolare, ha chiarito che la Germania è disposta ad aiutare chi ha davvero bisogno di protezione e non tutti i migranti provenienti dalla Libia o comunque recuperati in mare: «Matteo, stai già twittando per dire quanto siamo cattivi?», ha scherzato Seehofer, rimarcando così le divergenze in atto.
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Testata:  Repubblica 
Autore:   Francesco Manacorda
Titolo: Intervista a Mario Monti – Mario Monti “Siamo i nemici di Bruxelles” – Monti “Politica estera stravolta dal governo Così l’Italia si fa male”
Tema: Unione Europea. il ruolo dell’Italia
Mario Monti chiede con forza che avvenga un chiarimento tra le due forza poliitiche di maggioranza  sulla politica estera e i rapporto con l’Unione europea. «In tredici mesi questo governo ha stravolto la politica estera ed europea dell’Italia, facendone due politiche estere di partito, incoerenti tra loro e ancor più con l’interesse nazionale, che entrambi rivendicano di servire. Dopo il voto difforme tra Lega e 5 Stelle sulla presidenza della Commissione europea serve un chiarimento interno tra i due partiti, ma è opportuno che della questione venga investito anche il Parlamento, con un ampio dibattito»Vuole in particolare che vengano abbandonati atteggiamenti di ostilità nei confronti dell’Unione, che hanno come solo effetto l’isolamento e l’irrilevanza dell’Italia nelle grandi scelte europee. La nostra agenda, dice, ha solo due punti: «Prendetevi gli immigrati e non rompete le scatole sui conti. Ma ci servono alleanze, non parole»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guido Olimpio
Titolo: Trump risponde all’Iran: giù un drone
Tema: Crisi Usa – Iran

L’unità statunitense Boxer, in navigazione, nel settore di Hormuz ha abbattuto un drone iraniano. È stato lo stesso Donald Trump ad annunciarlo.ll velivolo, secondo la versione americana, ha ignorato gli avvisi e si è avvicinato «in modo pericoloso» alla nave da assalto anfibio. A quel punto è scattata la risposta. Il presidente ha parlato di gesto di difesa auspicando che anche gli alleati partecipino alla tutela delle rotte marittime. L’appello della Casa Bianca, insieme al fuoco del Boxer, è arrivato poche ore dopo una nuova provocazione dei pasdaran. I guardiani della rivoluzione hanno annunciato di aver bloccato una petroliera degli Emirati. La Riah, con 12 marinai a bordo, era scomparsa dai radar nella giornata di domenica dopo aver lanciato un segnale d’emergenza.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Paolo Mastrolilli
Titolo: L’Iran sequestra una petroliera degli Emirati – Sequestrata dai Pasdaran la petroliera degli Emirati
Tema: Crisi Usa – Iran

Da una parte l’Iran annuncia di aver sequestrato una petroliera straniera, che faceva contrabbando di greggio, alzando la tensione nello stretto di Hormuz; dall’altra si moltiplicano le iniziative diplomatiche per cercare di trovare una soluzione alla crisi, tra cui la telefonata di ieri tra il presidente Rohani e il collega francese Macron e le dichiarazioni dello stesso capo della Casa Bianca Trump, che ha ribadito di voler migliorare l’accordo nudeare e non favorire un cambio di regime.Gli ha risposto, in una intervista rilasciata alla «Nbc» il ministro degli Esteri iraniano Jcpoa. Zarif dicendo che l’Iran è pronto a discutere, ma solo dopo la cancellazione della nuove sanzioni, perché sono stati gli americani a lasciare il tavolo. Se poi vogliono trattare sul programma missilistico convenzionale, gli Usa devono smettere le loro forniture di armi nella regione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Riccardo Barlaam 
Titolo: Gli Usa escludono Ankara dall’acquisto di caccia F-35
Tema: Turchia esclusa dal programma di armamenti americano

Gli Stati Uniti hanno espulso la Turchia dal programma dei caccia militari F-35 stealth Nato. Donald Trump ha confermato che la Casa Bianca ha annullato l’ordine d’acquisto di 100 aerei militari americani. In risposta alla decisione di Ankara di comprare i sistemi anti missili S-400 della Russia. L’S-400 è considerato un sistema contraereo tra i più avanzati al mondo, capace di intercettare missili in volo fino a 400 chilometri di distanza e a 25mila metri di altitudine. Il sistema russo è incompatibile tecnicamente con il sistema di armamenti della Nato, e rende vulnerabile il programma dei caccia F-35 della Lockeed Martin: aerei stealth che diventano visibili e intercettabili agli occhi del sistema di difesa russo.
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PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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LA REPUBBLICA
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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LIBERO QUOTIDIANO
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