In evidenza sui maggiori quotidiani:
– Il premier in Senato sul Russiagate
– Il voto a von der Leyen scatena la rissa gialloverde
– Viceministro Garavaglia assolto: «E ora la manovra»
– Il G7 accende un faro su Libra
– Manovra, Conte apre al workshop con le parti sociali
– Agguato in un ristorante. Ucciso diplomatico turco
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Sole 24 Ore
Autore: M.Per.
Titolo: Il premier in Senato sul Russiagate Scontro M5s-Lega sulla von der Leyen – Premier in aula sulla Russia Ue, accuse tra Lega e M5s
Tema: Russiagate
A riferire sul Russiagate in Aula al Senato andrà mercoledì prossimo non Matteo Salvini, ma Giuseppe Conte. Quanto basta per scatenare lo scontro tra la Lega e il premier. Conte cala la sua carta di buon mattino, accogliendo la richiesta che le opposizioni di Pd e Leu avevano inoltrato anche a lui. E negando nei fatti la tesi del vicepremier leghista, ossia che si tratti di «fantasie» che non giustificano un’informativa. La distanza tra il presidente e il suo vice è massima. La mossa di Conte serve a a rimarcarla, in nome delle linee guida che aveva indicato lunedì scorso: la «trasparenza nei confronti dei cittadini» e la «fedeltà agli interessi nazionali». «Ho una concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni», afferma il premier. E a chi gli chiede di commentare il rifiuto di Salvini, risponde così: «Sono il presidente del Consiglio, la massima autorità di Governo». Autorità che Conte rivendica, approfittando del doppio assedio a Salvini: quello intemo sull’affare Russia e quello esterno, in Europa, dopo il “no” dei leghisti a Ursula von der Leyen che rischia di isolarlo e di allontanare l’ambizione di ottenere il via libera a un commissario leghista di peso, come Giancarlo Giorgetti alla Concorrenza.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Martirano Dino
Titolo: Conte in Aula al posto del vice E tra i dem spunta l’idea della «sfiducia» al leghista
Tema: Caso Russia-Lega
«Quando le forze parlamentari chiamano il governo risponde. Il Parlamento è sacro. E io sono il presidente del Consiglio, la massima autorità di governo». Sul Russiagate, che coinvolge la Lega e i suoi rapporti con Mosca, sarà Giuseppe Conte a metterci la faccia in Senato: il premier, su richiesta del Pd, ha accettato di presentarsi mercoledì 24 a Palazzo Madama per un’informativa (o per una più snella comunicazione) che darà modo comunque a tutti i gruppi di prendere la parola in aula sul caso dell’affaire MetropolLega. La mossa del premier marcia parallela al perdurante silenzio del segretario della Lega nonché vicepremier, Matteo Salvini, secondo il quale «in Parlamento ci si va a riferire sulle cose vere e non sulla fantasia….». E infatti il presidente della Camera, Roberto Fico, è ancora in attesa della risposta di Salvini dopo l’invio di ben due lettere in tre giorni, per il tramite del ministro Riccardo Fraccaro (Rapporti con il Parlamento), in cui si dà conto al Viminale della richiesta di Pd, Leu e +Europa di avere il vicepremier in aula a Montecitorio.
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Testata: Repubblica
Autore: Vitale Giovanna
Titolo: Conte: tradito dalla Lega in Europa – Europa, lite tra gialloverdi E Giorgetti vede svanire l’ipotesi della Concorrenza
Tema: Crisi sul commissario
Non ci sta la Lega a passare per traditore degli interessi nazionali. La narrazione imposta dal premier Conte e dai 5S, secondo cui il no a Ursula von der Leyen avrebbe indebolito l’Italia e compromesso la possibilità di ottenere un commissario di peso nel governo Ue, ha fatto andare su tutte le furie gli uomini del Carroccio. «Siamo al ribaltamento della realtà, sono loro ad aver tradito gli italiani che il 26 maggio hanno votato per noi e per i 5S con l’obiettivo di cambiare l’Ue e si sono ritrovati alla presidenza la candidata di Merkel, Macron e Pd». Non hanno gradito i colpi sparati ad alzo zero dai grillini. Quel post pubblicato al mattino sul blog delle Stelle per svelare i termini del presunto patto stretto anche «dai Paesi di Visegrad per condizionare ogni decisione futura in Europa. Poi la Lega, all’ultimo secondo, ha deciso di sfilarsi. Pur di colpire noi, hanno scelto di condannarsi all’irrilevanza. Ma se vogliono lamentarsi, lo facessero con i loro alleati sovranisti» che hanno sostenuto la tedesca. Tanto più che «mentre fanno finta di smarcarsi, chiedono che venga nominato un leghista vicepresidente della Commissione». Parole che fanno infiammare lo scontro.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Galluzzo Marco
Titolo: Il voto a von der Leyen scatena la rissa Crisi sul commissario
Tema: Crisi sul commissario
La Lega attacca i grillini: «Si sono venduti per una vicepresidenza al Parlamento europeo». I grillini attaccano la Lega dicendo che ha sbagliato a non votare Ursula von der Leyen, e la spronano a indicare dei nomi. È sempre più in salita e insieme confusa la scelta di un candidato italiano per la nuova Commissione europea, dopo la scelta della Lega di piazzarsi all’opposizione e di non sostenere la von der Leyen. Toccherà a Giuseppe Conte sbrogliare una matassa che per ora è fatta di accuse incrociate fra i due partiti. I nomi che circolano sono quelli del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, la ministra Giulia Bongiorno, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Di sicuro all’Italia è arrivata l’indicazione di fornire due nomi, un uomo e una donna, perché la von der Leyen ha dichiarato di volere una Commissione con una parità di genere. I Cinque Stelle accusano la Lega di aver complicato la partita. «Serve un nome di qualità» per il prossimo commissario italiano, altrimenti «si mette a rischio tutto il sistema Italia e si reca un danno di immagine enorme per il Paese, quando invece serve rafforzarlo. Rispettiamo gli accordi, la Lega ha vinto le elezioni», ma dopo «l’inspiegabile atteggiamento del loro voto su Ursula von der Leyen sarà difficile ottenere il via libera della Commissione e dal Parlamento europeo».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guastella Giuseppe
Titolo: Garavaglia assolto: «E ora la manovra» Sollievo del Carroccio, che critica il M5S
Tema: Garavaglia assolto
Salvini può tirare un respiro di sollievo per l’assoluzione di Massimo Garavaglia che esce indenne dal processo nel quale a Milano il viceministro all’Economia era imputato di concorso in turbativa d’asta, che invece si conclude con la condanna a 5 anni e sei mesi di reclusione per l’ex assessore alla sanità lombardo, ex parlamentare ed ex coordinatore regionale di FI Mario Mantovani. Mentre il presidente del collegio del tribunale, Giulia Turri, legge il dispositivo nell’aula al terzo piano del Palazzo di giustizia, chiudendo una vicenda del 2015, un piano più su la Procura ordina le prime perquisizioni nell’inchiesta per corruzione internazionale che sta scuotendo la Lega per un affare petrolifero tra la Russia e l’Italia che avrebbe dovuto portare 65 milioni di dollari nelle case del Carroccio, almeno nelle intenzioni di chi trattava. La condanna di un esponente così importante della Lega avrebbe costretto il partito, in difficoltà proprio per la nuova inchiesta, ad arroccarsi in difesa contro gli attacchi non solo dell’opposizione, ma probabilmente anche del M5S.
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Testata: Stampa
Autore: Di Matteo Alessandro
Titolo: Salvini: “Non parlo di fantasie” E Conte lo sfida ancora “Vado io in Aula al suo posto”
Tema: Caso Russia-Lega
Adesso nel governo non ci si parla nemmeno più, non è ormai solo una questione di valutazioni diverse sul cosiddetto “Russia-gate” ma di vera e propria incomunicabilità. Matteo Salvini, raccontano, ha saputo solo dalle agenzie che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà il 24 luglio in Senato per riferire sulla vicenda, come chiesto da Pd, Leu e +Europa. Il leader della Lega non intende andare in Parlamento per sottoporsi ad una sorta di corrida ed è rimasto sorpreso quando ha letto che invece il presidente del Consiglio aveva deciso di assecondare la richiesta delle opposizioni: «Non ci ha avvisato — spiegano dalla Lega — lo abbiamo letto sulle agenzie…». Era, del resto, proprio ciò che il Pd voleva ottenere. I democratici vedono le fratture nellamaggioranza e vogliono amplificarle. Per questo Nicola Zingaretti e i suoi hanno deciso di chiedere un’informativa di Salvini alla Camera e di sollecitare invece l’intervento di Conte al Senato. Il premier spiega: «Quando le forze parlamentari chiamano è un dovere rispondere», è un dovere di «trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini», in omaggio a una «concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni».
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Testata: Messaggero
Autore: L. De Cic.
Titolo: Rifiuti, ancora crisi dopo due settimane Flop viaggi all’estero – Rifiuti, per l’Ama «tutto regolare» Ma ecco le strade dell’emergenza
Tema: Rifiuti
Per l’Ama «la situazione è pressoché normalizzata». In realtà l’emergenza rifiuti c’è ancora in molte strade della Capitale a un soffio dalla dead line per far tornare Roma pulita (scade domani). Tutto rinviato per i carichi di immondizia verso l’estero.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Buzzi Emanuele
Titolo: Intervista a Luigi Di Maio – Salvini-Di Maio è sfida totale sul caso Russia – «Bisogna dire la verità al Paese» – «La Lega sia responsabile Hanno vinto le Europee dimostrino qualcosa»
Tema: Intervista a Luigi Di Maio
Siete su fronti opposti con la Lega per la Commissione d’inchiesta sul caso dell’hotel Metropol: non avete fiducia in Salvini? «Io ho visto il loro capogruppo dire che hanno ricevuto la nostra proposta di legge per aprire una Commissione di inchiesta che faccia luce sui finanziamenti che ricevono tutti i partiti, M5S incluso. Gli ho sentito dire che è un buon passo avanti. Ora aspettiamo solo che la firmino». Lei vuole che Salvini riferisca in Aula. «Ovviamente, ma questo sarebbe valso anche per qualsiasi esponente del Movimento 5 Stelle. Avremmo chiesto lo stesso. Andare in Aula tra l’altro è anche un’occasione per dire la propria».
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Testata: Repubblica
Autore: Ciriaco Tommaso
Titolo: Intervista a Matteo Salvini – La difesa di Salvini “Tutte balle” – Salvini “In aula ci andrò, ma se arrivano altri no il governo cade”
Tema: Intervista a Matteo Salvini
Ministro Salvini, Conte riferirà su Moscopoli: ha il sapore di una sfida contro di lei. Che ne sa il premier dei presunti finanziamenti alla Lega? «È una domanda che mi sono fatto anche io… D’altronde, Conte ribadisce ogni giorno che è il presidente del Consiglio. Io non mi alzo la mattina dicendomi: “Matteo, sei ministro dell’Interno». Detto questo, andrò in Parlamento a ribadire quello che ho sempre detto». A Helsinki sono le 20. È giorno pieno. Matteo Salvini è volato fin qui per incontrare gli altri ministri dell’Interno dell’Ue. Ministro, si rende conto che il question time non basta a chiarire? «E allora faremo una conferenza internazionale…». Perché scappa dal Parlamento? Perché non va a riferire, se è convinto di non avere nulla da nascondere? «Ma io ci andrò. Lei non si preoccupi di quando, ci andrò».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Fr. Bas.
Titolo: Intervista a Marco Zanni – «Ha criticato i conti e ha parole di sinistra Dovevamo bocciarla»
Tema: Commissione Ue
«II nostro no alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen non avrà impatto su Roma: il lavoro della Lega procede a prescindere da quello che facciamo in Europa. II problema è del M5S quando a ottobre dovrà giustificare il sostegno a una Commissione che magari contesterà la nostra Legge di Bilancio». Marco Zanni è l’uomo di punta del Carroccio in Europa, presidente del neonato gruppo Identità e democrazia che riunisce i sovranisti del Ressemblement National e l’estrema destra di Alternative für Deutschland. Il M5S vi accusa di non avere rispettato i patti presi dal premier Conte al Consiglio Ue. «Consideriamo il Parlamento Ue e il Consiglio due istituzioni distinte che cooperano. Von der Leyen non ci ha dato abbastanza garanzie sul programma. Non abbiamo sconfessato alcun accordo».
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Di Donfrancesco Gianluca
Titolo: Il G7 accende un faro su Libra – Il G7 si compatta contro Libra, la criptovaluta di Facebook
Tema: G7
Tutti contro Libra: la criptovaluta annunciata da Facebook riesce a mettere d’accordo i Sette Grandi, al contrario divisi su una lunga serie di temi. Tanto che il vertice dei ministri delle Finanze, iniziato ieri nella fiabesca cornice di Chantilly, potrebbe chiudersi oggi con un comunicato congiunto sulla moneta del social network creato da Mark Zuckerberg. Complice anche la difficoltà di trovare un accordo sull’altro grande tema in discussione, la web tax, il padrone di casa, il ministro delle Finanze Bruno Le Maire, ha fatto delle criptovalute il punto centrale del vertice: «Libra non può trasformarsi in una moneta sovrana», ha detto ieri. Parigi ha chiesto a Benoit Coeuré, membro del board della Bce, di costituire una task force e un rapporto preliminare è atteso per oggi. «I ministri delle Finanze e i banchieri centrali hanno tutti serie preoccupazioni» su Libra, ha detto il tedesco Olaf Scholz, per il quale serve «un’azione rapida».
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Testata: Repubblica
Autore: Ginori Anais
Titolo: E dopo Lagarde il G7 torna un club per soli uomini
Tema: G7
Un muro di cravatte che occupa tutta la scena. La foto di gruppo del G7 delle Finanze consegna l’immagine di un club per soli uomini. Al vertice cominciato ieri a Chantilly, a nord di Parigi, in cui sono riuniti i ministri dell’Economia, i governatori delle banche centrali e alcuni organismi internazionali come Fondo monetario internazionale (Fmi) e Ocse, non c’è neppure una donna. Per ironia del destino le disuguaglianze di genere sono al centro del vertice organizzato dalla Francia, presidente di turno del G7, con il titolo “Rendere il capitalismo più giusto”. In agenda del vertice ci sono la WebTax, le criptomonete, la convergenza sull’imposta minima sulle società. Sullo sfondo le divisioni in Europa e il conflitto con gli Stati Uniti. Ampio consenso al G7 delle Finanze c’è stato intorno al progetto Libra, la criptomoneta annunciata da Facebook. I ministri hanno espresso la «necessità di agire rapidamente. Nessuno può accettare che multinazionali con oltre un miliardo di utenti si trasformino in Stati privati, dotandosi di una moneta capace di competere con valute sovrane» ha detto Le Maire che ha evocato «rischi di riciclaggio e per la lotta al finanziamento del terrorismo».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Perrone Manuela – Rogari Marco
Titolo: Manovra, Conte apre al workshop con le parti sociali – Conte a Di Maio: subito i tavoli sulla manovra con le parti sociali
Tema: Manovra
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte accoglie la proposta di Luigi Di Maio di tenere a Palazzo Chigi una serie di workshop con tutte le parti sociali in vista della manovra, per un confronto sulle proposte economiche per il Paese. L’idea è stata avanzata ieri da Di Maio sulle pagine del Sole 24 Ore e ha trovato concorde il premier Conte. Verrà pubblicato un calendario di incontri e tutti i ministri parteciperanno. Primi tavoli su Fisco, Sud e salario minimo. Lo scorso lunedì era stato Matteo Salvini a convocare al ministero dell’Interno 43 sigle tra sindacati e associazioni datoriali per discutere della prossima manovra. Il presidente di Confindustria, Boccia: «La prima Flat tax dovrebbe essere sul mondo del lavoro. Noi abbiamo proposto il taglio del cuneo fiscale».
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Testata: Repubblica
Autore: Petrini Roberto
Titolo: Fmi: Italia ancora vulnerabile Economia ferma, allarme Sud
Tema: Fmi su Italia vulnerabile
L’Italia resta «vulnerabile» ad eventuali shock di mercato e il Sud rischia la paralisi produttiva e occupazionale. L’Fmi e la Confindustria lanciano due allarmi che squarciano il torpore calato sull’economia italiana, dopo la “tregua” con Bruxelles e l’assestamento di bilancio di Tria. Nonostante lo spread in netta discesa a luglio (ieri si è posizionato a quota 190 con un leggero strappo verso l’alto) la situazione resta in bilico. Per l’Fmi il rischio-Paese non è affatto accantonato. Ieri nell’ «External sector report», è nuovamente tornato ad avvertire che l’Italia resta esposta alla «volatilità dei mercati» nonostante la politica monetaria accomodante della Bce, che sta per passare dalle mani di Mario Draghi a quelle di Christine Lagarde, e che ha già fissato il binario di una politica monetaria “soft” e non ha escluso la riapertura del quantitative easing.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Fotina Carmine
Titolo: Tlc, banda ultra larga alla fase 2 Arriva il voucher di connessione – Banda larga, quattro voucher per recuperare il ritardo
Tema: Tlc
Focus su aree grigie e voucher per la connettività. Si apre con questi due temi la fase due della strategia nazionale italiana per lo sviluppo della banda ultra larga. L’apertura di una nuova pagina si è avuta con la riunione di ieri al ministero dello Sviluppo economico del Comitato banda ultra Larga (Cobul) presieduta dal ministro per il Sud, Barbara Lezzi, su delega del ministro Di Maio. Il Comitato ha approvato il lancio della seconda fase del piano banda ultra larga per intervenire nelle aree grigie del Paese, cioè quelle zone in cui si prevede la presenza di una sola rete a banda larga, e sostenere la domanda di servizi ultra veloci attraverso i voucher per la connettività per famiglie, Pmi, scuole, centri per l’impiego. Un tavolo tecnico avrà il compito di dettagliare gli interventi previsti, in vista del confronto con la Commissione Ue.
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Testata: Repubblica
Autore: Bonini Carlo – Foschini Giuliano
Titolo: Popolare Bari, l’aiuto del governo ai vertici della banca sotto inchiesta
Tema: Popolare Bari
Lega e Cinque Stelle avranno una banca. Forse. Perché, questione di ore, al più di giorni, il governo gialloverde salverà, dall’abisso del default su cui è affacciata, una grande e strategica banca. Ottenendo, come contropartita, un cambio del management: via i vecchi amministratori e dentro manager che piacciono alla politica. Non sarebbe una novità. Il problema è il nome della banca da salvare: la Popolare di Bari. Non è un istituto di credito qualsiasi. Per almeno tre buone ragioni. Perché è al centro di un braccio di ferro con i suoi correntisti e azionisti che, da un giorno all’altro, hanno visto le azioni da loro acquistate, trasformarsi in carta straccia. Perché, da tempo, è oggetto di un’inchiesta giudiziaria delicatissima che presto potrebbe deflagrare. Perché la Popolare di Bari è il perno di un sistema che da sempre regola e condiziona l’economia e gli equilibri di potere di un pezzo di Sud di cui è la banca popolare più grande.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Pogliotti Giorgio
Titolo: Intesa con le Regioni, partono i navigator
Tema: Reddito di cittadinanza
Nelle 16 regioni che ieri al Mise hanno firmatole convenzioni con Anpal servizi i navigator potranno essere assunti con contratti di collaborazione. Mancano ancora la Lombardia, la Campania, la Basilicata, le province autonome di Trento e Bolzano. Tra le regioni, Lazio e Calabria hanno vietato ai navigator di rapportarsi in modo diretto con i beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma i 330mila percettori “occupabili” – compresi i componenti delle famiglie il numero si stima salirà a 660mila – ancora non sono stati contattati dai centri per l’impiego. Il sistema applicativo informatico con gli elenchi dei beneficiari ancora non è operativo, così dai centri per l’impiego non sono ancora partiti gli sms per convocare i percettori del sussidio. Anche se a livello regionale c’è chi si è presentato spontaneamente agli sportelli, bisognerà attendere il 1° settembre – quando l’applicativo sarà operativo – perché inizino le convocazioni. In ritardo rispetto alla scadenza fissata dalla legge che prevede la convocazione dei percettori del reddito di cittadinanza entro un mese dal riconoscimento del sussidio che molti ricevono dallo scorso aprile.
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Testata: Stampa
Autore: Baroni Paolo
Titolo: Intervista a Vincenzo Boccia – Boccia: infrastrutture e cuneo fiscale, il governo si sbrighi – “Infrastrutture e cuneo fiscale, il governo non può più attendere”
Tema: Intervista a Vincenzo Boccia
Le priorità per il Paese in vista della prossima legge di bilancio su cui concentrare tutte le risorse per il presidente di Confindustria sono due: riduzione del cuneo fiscale e rilancio delle infrastrutture. E sui due punti «tutte le associazioni d’impresa e tutti i sindacati sono d’accordo». Vincenzo Boccia avverte che «il clima da campagna elettorale continua non è utile al Paese», ma più che alle continue fibrillazioni che agitano il governo è alla sostanza che punta. A suo parere oggi le parole d’ordine devono essere «meno debito, meno deficit e più crescita».
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Testata: Mf
Autore: Saggese Jole
Titolo: Intervista a Riccardo Carpino – Mattone di Stato Al via tre bandi – Così ripartono le vendite del mattone di Stato
Tema: Intervista a Riccardo Carpino
Parte oggi la pubblicazione dei tre bandi dell’Agenzia del Demanio per la cessione di oltre 90 immobili. La prima scadenza è il 15 ottobre e riguarda i beni che non richiedono grandi progetti di riconversione. Gli altri due bandi hanno un mese di scadenza in più e riguardano beni un po’ più impegnativi. «Si tratta», spiega Riccardo Carpir, direttore dell’Agenzia del Demanio ai microfoni di Class Cnbc, «di un primo step di un processo lungo perché bisogna considerare la valorizzazione al meglio dei beni e il dialogo con i Comuni». Domanda. Qual è il senso di questo maxi piano di cessione? Risposta. L’obiettivo è duplice, in termini di introito, certo, ma anche di razionalizzazione del portafoglio. Abbiamo individuato tutti i beni dismessi, che non rientravano in accordi con i Comuni: 420 beni che sono contenuti nel decreto, per un valore complessivo di circa 420 milioni, ai quali dobbiamo, però, sommare molti altri beni (1.200) che sono fuori dal decreto.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Stampa
Autore: Bresolin Marco
Titolo: Per Von der Leyen rebus donne Dombrovskis vuole l’Economia
Tema: Von der Leyen
“Ventisei caselle, la commissaria chiede ai Paesi due nomi, per rispettare la parità di genere. Vicepresidenti Timmermans e la Vestager come esecutiva”. Ventisei caselle da completare (27 in caso di rinvio della Brexit) con almeno tredici donne. Ursula von der Leyen ha soltanto due mesi tempo (pausa estiva inclusa) per mettere a punto la sua squadra con le pedine che le saranno fornite dai governi Ue. Non sarà semplice trovare uno schema di gioco equilibrato e funzionale. La prossima presidente della Commissione europea si insedierà il 1° novembre, però il team von der Leyen dovrà essere pronto con almeno un mese di anticipo. Già dal 30 settembre partiranno le audizioni dei commissari davanti agli eurodeputati e il 22 ottobre a Strasburgo ci sarà la votazione finale sull’intero esecutivo Ue. Per questo sin da ieri si è messa subito al lavoro attivando tutti i canali diplomatici. Va detto che molti Paesi hanno già indicato il nome del loro commissario. Il che da un lato semplifica le cose, ma dall’altro le complica.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Von der Leyen vittima dei nemici interni
Tema: Von der Leyen
Il voto di fiducia che la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha strappato martedì sera qui a Strasburgo non è stato solo risicatissimo e peggiore delle attese. Ha anche messo in luce la spaccatura del Parlamento europeo e degli stessi gruppi parlamentari, così come nuove tensioni con il Consiglio. La legislatura si presenta difficile, a cominciare dal voto di fiducia che in autunno l’assemblea dovrà concedere al collegio dei commissari. «È stata la fiera delle menzogne», nota un funzionario parlamentare. Tre gruppi avevano deciso dopo lunghi tira-e-molla di dare il proprio sostegno alla signora von der Leyen: in tutto popolari, socialisti e liberali totalizzano 444 deputati sui 747 parlamentari registrati. Nel voto di fiducia, a scrutinio segreto, la nuova presidente della Commissione ha ottenuto appena 383 voti a favore, rispetto a una maggioranza di 374. Molti deputati non hanno rispettato la promessa di votare a favore.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Valentino Paolo
Titolo: L’ultima scommessa di Merkel Akk guiderà i militari e sarà l’erede
Tema: Annegret Kramp-Karrenbauer
Angela Merkel adora la musica di Wagner. Ma nel giorno del suo compleanno (ieri ha compiuto 65 anni) ha probabilmente ascoltato quella di Bob Dylan. «I tempi stanno cambiando/ Ed è meglio che cominci a nuotare/ Altrimenti affonderai come una pietra», cantava il menestrello di Duluth. È quello che deve aver detto la cancelliera ad Annegret Kramp-Karrenbauer, alias AKK, per convincerla ad accettare il posto di ministra della Difesa, lasciato vuoto da Ursula von der Leyen. Da quando è succeduta a Merkel alla presidenza della Cdu, AKK aveva a più riprese rifiutato di assumere incarichi di governo, spiegando di volersi concentrare sul riassetto programmatico dell’Unione cristiano-democratica. Il disegno strategico non era mistero per nessuno. Incoraggiata da Merkel, sua mentore e guida, AKK doveva poco a poco emanciparsi da lei, acquisire profondità e profilo politico, per poi spiccare il volo verso la sola successione che conta: quella alla guida del governo federale. Ma il piano non ha funzionato.
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Testata: Stampa
Autore: Ottaviani Marta
Titolo: Agguato in un ristorante Ucciso diplomatico turco
Tema: Kurdistan
Un agguato a bruciapelo, che non ha lasciato scampo e che potrebbe dare vita a una crisi diplomatica fra Turchia e il governo regionale del Kurdistan. Ieri mattina in un ristorante di Erbil, una delle località più importanti in territorio nord iracheno, un killer in abiti civili è entrato in un ristorante sulla strada dell’aeroporto, uccidendo un iracheno e un diplomatico in servizio al consolato turco nella città. Una terza persona coinvolta, anche questa irachena, è ricoverata in ospedale in condizioni gravi. Stando a quanto riferito dal proprietario del ristorante, tutto si è svolto nel giro di pochi minuti. L’assassino, che forse aveva dei complici, è entrato nel locale con due pistole in mano, aprendo il fuoco contro il diplomatico turco e coinvolgendo anche il tavolo di fianco, dove erano seduti i due iracheni. La notizia ha sconvolto tutti. La Turchia e la Regione autonoma curda del Nord Iraq hanno sempre trattenuto relazioni amichevoli, fin da quando questa è stata creata, nel 2005.
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Testata: Repubblica
Autore: Ansaldo Marco
Titolo: Diplomatico turco ucciso in un agguato Erdogan: “Vendetta”
Tema: Kurdistan
Subissata dalle sanzioni economiche di Europa e Stati Uniti, la Turchia subisce ora pure gli attacchi del Kurdistan iracheno. Attacchi armati come quello di ieri dove un diplomatico di Ankara è morto in un attentato compiuto in un ristorante di Erbil solitamente frequentato da funzionari turchi. A rimanere ucciso nell’azione è stato il vice console della Turchia nel Nord Iraq, mentre anche un avventore locale è stato colpito a morte. Attentato non rivendicato. L’area intorno a Erbil ospita le roccaforti dei militanti curdi del Pkk, bombardate regolarmente da Ankara e attaccate da maggio anche sul terreno dalle forze speciali turche nell’Operazione Artiglio, entrata ora nella sua seconda fase. Durissima la condanna della Turchia. Il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, l’ambasciatore Ibrahim Kalin, ha promesso una “risposta appropriata”.
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Testata: Repubblica
Autore: Calandri Massimo
Titolo: “Migranti prigionieri nei container” Ancora tensione al confine francese
Tema: Migranti
I due container in alluminio, di un giallo screpolato dal sole, sono stati sistemati dai francesi accanto alla loro caserma di polizia, subito dopo il confine di Ventimiglia: 3 metri per 5, una minuscola finestra, all’interno nessun arredo — neppure una branda — a parte un paio di vecchie sedie di plastica. Da inizio anno ci sono passati migliaia di migranti, detenuti illegalmente prima di essere rispediti in Italia. Esseri umani fermati dai gendarmi transalpini e trattati senza alcun rispetto perla legge e l’umanità: niente medico, avvocato, interprete. Niente. «Vengono dall’Italia, in Italia devono tornare». Ma dal momento che i nostri poliziotti della caserma di Ponte San Luigi, poche centinaia di metri più a est, non accettano i respingimenti dalle 19 alle 9 del mattino, ecco che i “clandestini” fermati al tramonto da qualche parte vanno rinchiusi. Non al centro di identificazione di Nizza, no. Prigionieri a forza, illegalmente: nei container.
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Testata: Stampa
Autore: Simoncelli Lorenzo
Titolo: Sudan. Trovato l’accordo per il governo Ruoli chiave divisi tra esercito e civili
Tema: Sudan
La Giunta militare e la coalizione di forze della sodetà civile hanno trovato un accordo su come sarà gestita la transizione in Sudan prima delle prossime elezioni. Un’intesa che dovrebbe garantire la stabilità nel Paese dopo che, lo scorso 3 luglio, nella capitale Khartoum, almeno 130 civili sono stati uccisi dalle milizie fedeli alla Giunta per aver violato il divieto di sit-in di fronte al quartier generale dell’esercito. «È un momento storico per il Paese», ha commentato subito dopo la firma dell’intesa, Mohamed Hamdan «Hemeti» Dagolo, vice-presidente della Giunta e vero leader del Sudan dopo la destituzione di al-Bashir lo scorso aprile. Un personaggio contraddittorio che avrebbe partecipato ad alcuni dei massacri avvenuti nella regione del Darfur nei primi anni 2000.
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Testata: Stampa
Autore: Rizzo Alessandra
Titolo: “Corbyn alimenta l’antisemitismo fra i laburisti” – “Con Corbyn è cresciuto l’antisemitismo fra i laburisti”
Tema: Antisemitismo fra i laburisti
“Il partito laburista accoglie tutti senza distinzione di razza, fede, età, identità o orientamento sessuale. Tranne, a quanto pare, gli ebrei”. E’ il durissimo attacco lanciato da un gruppo di Lord laburisti contro il leader Jeremy Corbyn, pubblicato in un annuncio a tutta pagina sul quotidiano «The Guardian». L’accusa getta benzina sul fuoco di una crisi da cui il Labour non riesce a uscire, e che nelle ultime settimane ha messo in secondo piano qualunque altro argomento all’interno del partito, perfino la Brexit. Mentre i conservatori che si apprestano a incoronare Boris Johnson come nuovo leader dovranno stare attenti a evitare che un caso speculare non scoppi in casa loro: Johnson nel passato è stato tacciato di islamofobia, accuse rinnovate nei giorni scorsi. Ma intanto è Corbyn ad essere sprofondato in una crisi di leadership per lui senza precedenti. Più di sessanta Lord, circa un terzo del gruppo laburista della camera alta britannica, hanno firmato la lettera che lo accusa di aver «consentito all’antisemitismo di crescere nel partito e aver presieduto alla fase più vergognosa della storia laburista».
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