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Selinunte, dalla Fondazione Sorgente Group idee per il recupero del Tempio G

Presentato a Roma, al Salone Spadolini del Ministero dei Beni culturali, il volume “Selinunte – Restauri dall’antico”, prima raccolta di contributi scientifici sul restauro archeologico, promosso dalla Fondazione Sorgente Group del Cavaliere del Lavoro Valter Mainetti e pubblicato da De Luca Editori d’Arte e Musa Comunicazioni. Un’occasione, a cinque anni dal convegno “Selinus 2011”, per una riflessione approfondita su come conservare, restaurare, valorizzare i beni archeologici.

Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, il presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici Giuliano Volpe, il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, la ex direttrice del Parco di Selinunte Caterina Greco, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi e il direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group Claudio Strinati.

Il volume raccoglie le testimonianze di restauro delle architetture di età greco-romana in diverse località del bacino del Mediterraneo fino ad arrivare al dibattuto tema dell’anastilosi, ossia la ricostruzione del Tempio G di Selinunte attraverso la ricomposizione dei pezzi originali.

Il maestoso tempio greco di ordine dorico, uno dei più grandi dell’Occidente greco, è da secoli ammirato per le sue rovine, che nel 2011 versavano in uno stato di profondo degrado. La Fondazione Sorgente Group, oltre agli studi e ricerche dei maggiori studiosi, ha sostenuto le operazioni di sondaggio sulle fondazioni, la pulizia dell’area, rendendo nuovamente visibile tutto il perimetro del tempio e consentendo il primo rilievo aerofotogrammetrico dell’intero complesso. Il progetto di recupero e studio, fortemente voluto dall’archeologo Mario Luni, scomparso nel 2014, e da Valerio Massimo Manfredi, ha dato come esito concreto la realizzazione di un modello in scala del Tempio G. Si tratta di un prototipo, in scala, in legno massello, composto da circa 6 mila pezzi lavorati a mano. Per il tetto è stato utilizzato la marmorina, che è un cotto macinato. Il modello, estremamente innovativo, è stato realizzato sulla base degli studi archeologici, i rilievi grafici e gli scavi attuati da archeologi e tecnici restauratori, ed è oggi custodito al Museo del Parco archeologico di Selinunte.

“Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di sostenere questo progetto di indagine archeologica e recupero del Tempio G di Selinunte, occasione per porre al centro dell’attenzione un sito archeologico unico al mondo. L’entusiasmo coraggioso di Mario Luni, che ricordiamo con stima, e di Valerio Massimo Manfredi ci hanno contagiato esortandoci a sostenere le fasi successive del progetto con la realizzazione del modellino in scala, del convegno e di questa pubblicazione, che testimoniano l’enorme lavoro fatto dagli archeologi per le Antichità”, dichiarano Valter e Paola Mainetti, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Sorgente Group.

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