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Santoni, mensa green e pausa pranzo ridotta

14.11.2022

CORRIDONIA Ha aperto ieri Convivio. È la nuova mensa aziendale Santoni. Il calzaturificio ha allestito con materiali riciclati e riciclabili uno spazio da 540 metri quadrati posto nel piano rialzato del suo quartier generale. Un ambiente plastic-free e, come il resto dell’azienda, alimentato esclusivamente da energia solare. Convivio è in grado di erogare oltre 600 pasti al giorno, suddivisi in tre turni. I dipendenti saranno chiamati ad un piccolo contributo per ogni pasto. Con loro pranzerà anche il Ceo dell’azienda Giuseppe Santoni che vede la nuova mensa anche come un momento di aggregazione, capace di favorire un maggiore dialogo tra lui e i dipendenti.

L’idea

«Si è concretizzata un’idea nata 6-7 anni fa con l’ampliamento del fabbricato. Poi ci sono stati rallentamenti burocratici e il Covid, ma ora sono maturati i tempi per metterla in funzione» spiega Santoni che mette in evidenza due fattori. Il primo Ambiente plastic-free, alimentato a energia solare, può erogare 600 pasti in tre turni
mo è legato alla qualità della vita dei dipendenti. «Viene ridotta la pausa pranzo da due a un’ora e magari potremmo arrivare a 45 minuti così che i dipendenti possano avere più tempo libero dopo il lavoro e migliore qualità della vita. Il fatto che possono scegliere di non tornare a casa consente loro un risparmio sul carburante e di conseguenza un minor impatto ambientale». Il secondo aspetto, sempre nell’ottica di sostenibilità, prevede che i dipendenti possano acquistare ad un costo vantaggioso le eventuali porzioni di cibo non consumate durante la giornata, opportunamente preparate in pratiche confezioni take-away. Il menù proposto da Convivio è stato studiato in collaborazione con un’equipe specializzata per garantire una proposta sana, completa e variegata dal punto di vista nutrizionale, con la possibilità di diete personalizzate per tutti coloro che abbiano esigenze specifiche.

I numeri

Santoni dà lavoro a circa 700 persone, di cui quasi 500 sono dipendenti diretti. L’azienda
I lavoratori potranno acquistare, ad un costo vantaggioso, le porzioni di cibo non consumate
dispone di tre stabilimenti produttivi attigui (uno per il formale uomo, uno perla donna e uno per la sneaker) per un’estensione di 15.000 metri quadrati dove vengono prodotte 2.000 paia di scarpe al giorno, di cui 400 uomo formale, 600 donna e 1000 sneaker. Tutta la struttura produttiva e gli uffici sono alimentati esclusivamente da energia solare, grazie ad un impianto green installato già dal 2010. Nonostante questo Santoni ha dichiarato che la bolletta elettrica e del gas è cresciuta di 1 milione di euro quest’anno. Il prodotto è fondamentale nella strategia aziendale. «La nostra sfida quotidiana è quella di creare sempre nuovi oggetti del desiderio con una manifattura di altissima qualità» osserva l’imprenditore maceratese che poi prosegue: «La critica che mi arriva è che produciamo scarpe che durano troppo. I modelli formali, se indossati un giorno a settimana superano i 20 annidi durata senza cambiare nulla. La sneaker meno ma comunque parliamo di anni» La pandemia si è fatta sentire.

Le vendite

Le vendite sono scese del 30% nel 2020. Poi c’è stato il recupero nel 2021, rallentato dalla guerra. «Abbiamo chiuso il primo semestre 2022 con una crescita delle vendite del 40% rispetto al 2021, in linea con le previsioni. Stimiamo di archiviare il 2022 ad oltre 90 milioni di fatturato. Le prospettive? Sono ottimista, ma visto il periodo bisogna usare una buona dose di prudenza. Negli Usa, nostro primo mercato, si cominciano a sentire i primi effetti dell’inflazione. Russia e Ucraina sono mercati che ci danno preoccupazione. Ma allo stesso tempo stiamo puntando al Medio Oriente. Come primo passo abbiamo inaugurato una nuova boutique all’interno del Dubai Mall».

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Articolo pubblicato il 4 novembre da Corriere Adriatico.

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