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Renault-Nissan, parte la svolta: quote paritarie e focus sull’elettrico

13.02.2023

Parità. Non c’è termine migliore per definire il nuovo assetto dell’Alleanza tra Renault e Nissan, che con una conferenza stampa congiunta a Londra hanno confermato quanto anticipato lo scorso 3o gennaio: il gruppo francese scenderà dal 43 al 15% nel partner giapponese, che a sua volta continuerà a possedere una quota del 15%. Renault trasferirà 1128,4% delle azioni Nissan a un trust francese, dove i diritti di voto saranno resi neutrali perla maggior parte delle decisioni. I1 gruppo guidato da Luca de Meo continuerebbe a beneficiare pienamente dei diritti economici, dividendi e proventi dalla cessione di azioni, connessi alle azioni detenute dal fondo fiduciario fino alla vendita delle azioni stesse. I diritti di voto del Gruppo Renault e di Nissan sarebbero limitati al 15% dei diritti di voto eserabili.

Nessun obbligo temporale sulla vendita delle azioni detenute dal fondo, con un valore stimato di 4,3 miliardi di dollari secondo l’agenzia Nikkei Asia, sulle quail Nissan avrebbe íl diritto di prima offerta a se stesso o aun terzo designato. Entrambe le aziende prevedono di concludere un nuovo accordo entro 1131 marzo 2023 in sostituzione degli attuali accordi su cui si fonda l’Alleanza, destinato a restare in vigore per un periodo iniziale di 15 anni. Creata il 27 marzo 1999, l’Alleanza è stata realizzata in due tempi. Renault ha acquisito da subito 1136,4% di Nissan, mentre un’ulteriore partecipazione del 15% è stata poi acquisita dalla casa francese per arrivare al 434%, con gli analisti dell’epoca che la ribattezzarono come un’acquisizione di Nissan da parte di Renault. Nell’Alleanza era operativa in aggiunta anche la consociata RenaultNissan BV detenuta con quote del 50% rispettivamente da Renault e da Nissan, e nel 2017 è entrata a far parte anche Mitsubishi. Secondo il Ceo di Renault Luca de Meo, presente alla conferenza insieme a Makoto Uchida di Nissan e Takao Kato di Mitsubishi, «i progetti industriali tra i due gruppi continuano e saranno in grado di generare centinaia di milioni di euro di profitti perle due compagnie e anche miliardi e se le cose andranno molto bene, la rilevanza di questi progetti finora è stata sottostimata».

All’atto pratico i due gruppi lavoreranno insieme in America Latina, India e Europa, partendo dalla produzione di pick-up fino a modelli compatti elettrici a marchio Nissan costruiti nello stabilimento ElectriCity del Gruppo Renault in Francia dal 2026. Tra le collaborazioni anche l’intenzione di Nissan di investire fino al 15% in Ampere, la neonata realtà di veicoli elettrici e Software del Gruppo Renault in Europa nata con l’obiettivo di produne un milione di unità entro il 2031 e una crescita annuale prevista di oltre 30% nei prossimi otto anni. Per ora nessuna partecipazione di Nissan in Horse, la seconda realtà nata dal nuovo corso di Renault e nata in accordo con i cinesi di Geely che ne possiederanno il 50%. Secondo quanto annunciato, Horse sarà collegata alla nuova business unit di Renault denominata Power, responsabile della fabbricazione delle vetture a motorizzazione termica Renault e Dacia, e agirà come un fornitore mondiale indipendente in grado di produrre 5 milioni all’anno di gruppi motopropulsori ibridi e sviluppare tecnologie a basse emissioni. Horse fornirà motori anche a Nissan e Mitsubishi, oltre alle aziende del gruppo cinese Geely tra cui Volvo e LynkeCo. Proprio la partnership di Renault con i cinesi di Geely sui motori a combustione interna hanno rischiato di far fallire i colloqui con Nissan per alcuni punti critici sulla proprietà intellettuale.

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Articolo pubblicato il 7 febbraio da Il Sole 24 Ore

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