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SINTESI IN PRIMO PIANO – 29 dicembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Recovery fund: scontro sui progetti
– Matteo Renzi attacca Conte
– Italia: divisioni sulla vaccinazione obbligatoria
– La Germania avanti nella vaccinazione
– Cina: condannata a 4 anni la blogger che denunciò la tragedia di Wuhan

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  L. Sal. 
Titolo: Vaccino, divisi sull’obbligo – Obbligo o raccomandazione? Vaccino, scontro nel governo
Tema: Vaccini in Italia

Nemmeno il tempo di archiviare le foto dei primi volontari che in Italia ed in Europa hanno scelto di farsi avanti, che sulla più grande campagna vaccinale della storia c’è un nuovo punto interrogativo. Ed è quello sull’obbligatorietà, ipotesi che per il momento il governo ha scartato, sottolineando che l’operazione sarà gratuita e volontaria. Ma che potrebbe rendersi necessaria se le adesioni saranno così basse da mettere a rischio quell’immunità di gregge che rappresenta l’obiettivo della campagna, visto che protegge anche chi il vaccino non può o non vuole farlo. A sollevare il caso è il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa (Pd), che in realtà queste cose le sostiene da tempo: «Io credo che l’obbligatorietà debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Vaccino, scontro sull’obbligatorietà. La neve ritarda le consegne – Scontro sull’obbligo Renzi: sì in ospedali e Rsa ma Dadone lo boccia
Tema: Vaccini in Italia
Non più di 100 medici no-vax in Italia su 460.000. «Davvero una cifra ridicola rispetto al totale», rassicura Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici ridimensionando l’allarme sulle perplessità anche tra i camici bianchi a farsi vaccinare. Ma la polemica sull’obbligatorietà dell’immunizzazione galoppa e divide anche il governo dove la ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone rintuzza Li proposta espressa su Repubblica dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa di fare del vaccino una «precondizione per chi lavora nel pubblico». «Non sono una grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale. Credo sia più giusta una forte raccomandazione, fronte su cui il governo si è impegnato», dice Dadone.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: Siero obbligatorio, il governo apre – Vaccino obbligatorio, il governo si divide Conte non lo esclude
Tema: Vaccini in Italia

L’obbligatorietà del vaccino anti-Covid resta appesa a quel «vediamo prima come va» pronunciato qualche giorno fa dal presidente del Consiglio Conte proprio in vista della campagna vaccinale iniziata domenica. Una cautela dovuta alla convinzione che alla fine prevarrà il senso di responsabilità, ma che non chiude a iniziative più drastiche qualora in alcuni settori si dovesse riscontrare una percentuale di rifiuti inaccettabile per la salute pubblica.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salvia Lorenzo 
Titolo: Il retroscena – Se in primavera i numeri saranno bassi via alle imposizioni (ma non per tutti)
Tema: Vaccini in Italia

Il momento della verità arriverà verso prlle, quando la campagna vaccinale sarà entrata nel vivo, e in lista non ci saranno solo medici e infermieri ma anche persone «comuni». Se a quel punto il livello di adesione dovesse essere così basso da far capire che a rischio c’è l’obiettivo dell’immunità di gregge, allora l’obbligatorietà diventerebbe un’opzione reale. Quasi una necessità per evitare che la più grande campagna vaccinale della storia si trasformi in un buco nell’acqua.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: L’ombra della crisi a gennaio Palazzo Chigi resiste a Iv: dovreste spiegarla agli italiani
Tema: Governo verso la crisi

C’è Giuseppe Conte, che respinge con queste parole il fantasma della crisi di gennaio: «Come la spiegherebbe Renzi agli italiani?». Il premier ne parla con i suoi consiglieri però non ne è sicurissimo: «Non mi fido», ha spiegato a un autorevole esponente dem non nascondendogli la diffidenza che prova nei confronti del leader di Italia viva. C’è Renzi che ormai parla esplicitamente di quando staccherà la spina: «Meglio stare fuori dal Parlamento che dentro questo governo», si è lasciato sfuggire con un deputato. Un paradosso, una battuta ovviamente, perché il leader di Iv sa che anche in caso di crisi non si andrà alle elezioni L’ex premier comunque appare più che mai deciso e ieri in conferenza stampa ha illustrato un vero e proprio programma di governo.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: Renzi, il progetto “Ciao” «Piano Conte deludente» Verso la crisi a gennaio
Tema: Governo verso la crisi
La miccia è accesa e non è troppo lunga. Matteo Renzi non fissa il giorno ma il mese sì: gennaio. «Se c’è l’accordo si va avanti, se non c’è faranno senza di noi». La verifica di maggioranza, avviata una decina di giorni fa, non decolla e la crisi del governo è ormai più che un’ipotesi. Il leader di Italia viva demolisce il piano di spesa dei 209 miliardi del Next Generation Eu giudicandolo «raffazzonato» «senz’anima», frutto «del collage» di proposte dei ministeri messe insieme da «burocrati».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: L’ultima chiamata di Renzi a Conte “Accetti o sarà crisi”
Tema: Governo verso la crisi
“Cultura, Infrastrutture, Ambiente, Opportunità”, in quattro parole un programma e anche un suggestivo acronimo C.I.A.O., bizzarro titolo se rivolto a un premier con l’intento di trovare un accordo; più appropriato se si è deciso di giubilarlo sull’altare del Recovery fund. Matteo Renzi sfodera il suo piano in 61 punti per spendere i 200 miliardi del RecoveryFund e avvisa ancora Giuseppe Conte. «Se ci dice di no, molliamo il governo», dice dopo aver definito «raffazzonato e senz’anima» il piano del premier, dopo aver bollato i grillini come «manettari», urlando che «è vergognoso discutere se prendere i miliardi del Mes quando i medici muoiono». Ma al di là della conferenza stampa tutta contro i 5stelle che fa sollevare i ministri grillini, l’impressione dei Dem è che Renzi stia cercando un modo per uscirne. «Se vuole migliorare il piano bene, sediamoci al tavolo e lavoriamo, tutti vogliono migliorarlo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – Patuanelli “Dopo Conte ci sono solo le elezioni E per il M5S la strada è l’alleanza con Pd e Leu”
Tema: Governo verso la crisi
«Dopo il Conte bis ci sono solo le elezioni». dice Stefano Patuanelli. Secondo il ministro dello Sviluppo, M5S della prima ora, «se si andasse al voto con questa legge elettorale, l’unico modo per farlo sarebbe in coalizione con Pd e Leu». Matteo Renzi ha appena detto Ciao” al governo, presentando un piano che si chiama proprio così. Come se ne esce? «Lavorando come maggioranza sulle cose che ci uniscono, che sono tante. E mettendo davanti a tutto l’interesse del Paese che è fatto dei 69 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi di prestiti del Recovery, dei 14 miliardi del React Eu, dei 43 miliardi del quadro finanziario pluriennale del bilancio europeo. Tutte queste risorse ci possono far disegnare un Paese che guardi alle generazioni future e questo deve essere il motore del governo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna 
Titolo: Ritorno in classe, nuove tensioni I dubbi dei presidi sul 7 gennaio
Tema: Rientro nelle scuole

La riapertura delle scuole superiori prevista per il 7 gennaio si sta trasformando in un caso politico. Non c’è solo l’ala campana del Pd guidata dal governatore Vincenzo De Luca che si dissocia dal faticoso accordo raggiunto prima di Natale per un rientro graduale — si parte con il 50 per cento degli studenti — nelle scuole superiori. Ieri, trai vari attacchi alla maggioranza, I renziani di Italia viva hanno preso di mira anche la scuola. Il capogruppo di Iv in commissione Trasporti Luciano Nobili ha criticato la scelta di aprire soltanto per la metà degli studenti: «Il fatto che dal 7 gennaio non si riuscirà a mantenere l’Obiettivo stabilito del rientro a scuola del 75% del nostri ragazzi ma che il 50% di loro dovrà continuare con la didattica a distanza è già una sconfitta».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: Intervista a Giovanni Toti – «Basta scontri ideologici Ripartiamo dal 50% in aula è un buon compromesso»
Tema: Rientro nelle scuole

«Il mio approccio è sempre uguale e pragmatico: in medio stat virtus. Perché anche sulla riapertura delle scuole si scontrano visioni ideologiche». Giovanni Toti, governatore della Liguria, è assolutamente tranquillo. A differenza del collega campano De Luca, non esclude affatto che la ripresa scolastica possa essere quella prevista dall’accordo tra Stato e Regioni: il 50% degli studenti in classe il 7 gennaio, il 75% la settimana successiva.
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Economia e finanza

Testata:  Repubblica 
Autore:  Molinari Maurizio 
Titolo: Intervista a Paolo Gentiloni – Gentiloni: rischio Recovery l’Italia acceleri le riforme – Gentiloni “Per accelerare sui fondi Ue l’Italia deve introdurre procedure straordinarie”
Tema: Recovery Plan

La distribuzione dei vaccini anti-Covid 19 ed il Recovery Fund sono una grande occasione per rilanciare l’Europa dopo la pandemia ma per garantire il successo del Recovery Plan l’Italia deve introdurre procedure straordinarie con leggi capaci di accelerare gli investimenti»: è questo il messaggio che Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli Affari Economici, alzando il velo sui caveat di Bruxelles in merito al piano sulla ricostruzione all’esame del governo Conte. Si tratta di due punti che suggeriscono una sorta di road map da seguire. Primo: «Le spese da fare devono essere soprattutto su investimenti e riforme, non per danneggiare l’ambiente o per favorire consensi effimeri». Secondo: «Servono corsie preferenziali» per superare gli ostacoli della burocrazia perché «se gli obiettivi fissati non vengono raggiunti nei tempi stretti previsti nel piano, le erogazioni semestrali successive all’approvazione saranno a rischio».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: *** Recovery, Renzi attacca Conte: pronti a lasciare Slitta il Cdm – Recovery, l’affondo di Renzi: «Noi fuori senza un accordo» – Aggiornato
Tema: Recovery Plan

La tabella di marcia sul Recovery Plan sognata da Giuseppe Conte si è infranta contro la realtà: è sì possibile un Consiglio dei ministri domani alle 16, ma non per varare il piano nazionale di ripresa e resilienza. Se ne riparlerà non prima dell’Epifania, ovvero dopo che la bozza sarà riscritta in base alle osservazioni che stanno giungendo copiose dai partiti di maggioranza La partita si sposta ora al ministero dell’Economia, dove Roberto Gualtieri e il titolare degli Affari europei, Vincenzo Amendola, avvieranno gli incontri con le delegazioni: oggi pomeriggio M5S e Pd, domattina Iv, Leu e Autonomie. Poi sarà la volta della sintesi politica, la più difficile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Renzi alza i toni E ora si teme per il governo – Renzi attacca Conte sui fondi Ue piano senz’anima, ascolti o usciamo
Tema: Recovery Plan

Al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) del presidente del Consiglio il leader di Italia viva ha opposto ieri un controplano, presentato in conferenza stampa con tanto di slide e di titolo a effetto: «Ciao», acronimo che sta per cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità, le 4 priorità individuate da Renzi per spendere i 209 miliardi di fondi Ue destinati all’Italia, ma che inevitabilmente suona anche come la minaccia di un saluto definitivo a Conte, una specie di nuovo «stai sereno» (allora a farne le spese fu Enrico Letta) nel caso in cui l’attuale inquilino di Palazzo Chigi non dovesse scendere a compromessi. Una delegazione di Italia viva presenterà formalmente domani mattina al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri le proposte e poi, aggiunge Renzi lanciando un ultimatum, la questione andrà risolta nel giro di «qualche settimana» e se non ci sarà accordo Iv uscirà dal governo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mancini Giovanna 
Titolo: Confcommercio, nel 2020 305mila imprese in meno – Commercio, il Covid cancella 240mila imprese
Tema: Aziende in Italia

Stando alle previsioni di Confcommercio (elaborate su dati Istat e Movimprese), il Covid avrebbe cancellato quest’anno 240mila realtà di questo settore, a cui si aggiungono circa 200mila lavoratori autonomi collegati alla filiera. Pesa il crollo dei consumi, stimato dall’associazione in un -10,8%complessivo, che colpisce proprio il commercio non alimentare. Il comparto alimentare, infatti, ha tenuto ed è persino cresciuto, dunque questa cifra nasconde perdite ben più pesanti per settori come abbigliamento e calzature, ma soprattutto per le imprese dei servizi: agenzie di viaggio e tour operator, bar e ristoranti, trasporti e attività legate al tempo libero. Confcommercio stima la chiusura quest’anno di oltre 390mila realtà, a fronte di appena 85mila nuove apertura. Nel complesso, sono quindi oltre 300mila le aziende in meno nei settori considerati (24omila delle quali attribuibili alla pandemia), per un totale di quasi 2,4 milioni di imprese attive a inizio 2021, l’u,3% in meno rispetto allo scorso gennaio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Orlando Luca 
Titolo: Digitale, 3D, mascherine, green: le aziende che crescono nel 2020 – Digitale, green, 3D e mascherine Chi vede luce nell’anno più buio
Tema: Aziende in Italia

Sono 13mila, il 7% del campione analizzato dall’Istat, le realtà manifatturiere che tra giugno e ottobre hanno visto crescere i ricavi su base annua di almeno il 10%. Da un lato aziende coinvolte nelle nuove produzioni legate all’emergenza, dall’altro aziende che beneficiano dei cambiamenti negli stili di vita.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Mobili Marco 
Titolo: Manovra, dai partiti ritocchi per 4,9 miliardi – Manovra, ritocchi per 4,9 miliardi: 3,2 alla maggioranza
Tema: Legge di bilancio

Una vera pioggia di miliardi in correttivi e modifiche, insomma, alimentata da gran parte degli 800 milioni appostati nella struttura originaria del disegno di legge perle modifiche, ma soprattutto da quello in partenza che era stato concepito come il serbatoio per i Ristori 2021 con una dote di 3,8 miliardi. Che si è però subito rivelata superata dall’annuncio del governo del ricorso aun nuovoscostamentoda almeno 20 miliardi a inizio 2021 per garantire a vasto raggio gli indennizzi a imprese e categorie messe in ginocchio dalla crisi. E così questo flusso di risorse è stato convogliato su interventi invocati a gran voce dai gruppi parlamentari, come ad esempio il fondo da un miliardo perla decontribuzione degli autonomi o lo stop alla sugar tax.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cassese Sabino 
Titolo: Le scelte non fatte – Manovra, le scelte non fatte
Tema: Legge di bilancio

Il bilancio di previsione dello Stato italiano per il 2021, che il Senato è stato chiamato a ratificare in quattro giorni, è la sagra del corporativismo. 450 pagine (senza contare le tabelle), 20 articoli, il primo suddiviso in 1.150 commi, è solo formalmente un provvedimento unitario. Vi dominano il settorialismo e la non-pianificazione. L’Ufficio parlamentare di bilancio l’ha definito un coacervo di misure senza un disegno, un collage di interventi pubblici di favore. È il frutto di «euforia da deficit» (Carlo Cottarelli, Repubblica, 24 dicembre): infatti, per 24,6 miliardi è finanziato in deficit.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Greco Andrea 
Titolo: Conto corrente in rosso dubbi sulle regole Bankitalia chiarisce
Tema: Debiti con le banche

La Banca d’Italia butta acqua sul fuoco delle polemiche innescate dal “nuovo default”, in vigore dal 1° gennaio 2021 e che, per bocca della stessa vigilanza, «introduce criteri che risultano, in alcuni casi, più stringenti» degli attuali. Sono questioni tecniche, ma riguardano il modo con cui le banche classificano i clienti a fini prudenziali: ogni cambiamento può rinserrare le borse dei primi finanziatori nel Paese, e aggravare la stretta creditizia che la pandemia prepara (la teme la stessa Bce, che stima fino a 1.400 miliardi di nuovi crediti in default). Anche per questo Ieri tutte le associazioni di imprese e di banche, tra cui Confindustria e Abi, hanno inviato alle istituzioni europee «una forte richiesta dI intervenire urgentemente su alcune norme in materia che, pensate in un contesto completamente diverso e caratterizzate da eccesso di automatismi, rischiano di compromettere irrimediabilmente le prospettive di recupero dell’economia ital iana ed europea».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cellino Maximilian 
Titolo: Borse, il piano Usa innesca il rally – Borse, l’intesa Usa spinge il rally
Tema: Mercati

L’atteso accordo su una Brexit più leggera, l’avvio della campagna vaccinale anti Covid e soprattutto la firma al fotofinish di Donald Trump sul maxi pacchetto di aiuti a imprese e famiglie per 90o miliardi hanno innescato il rally di fine anno delle Borse europee e di Wall Street, che ha aggiornato i massimi storici. A Milano l’Ftse Mib ha chiuso con un + 0,72%. In Europa Francoforte è salita dell’1,4% tornando sui massimi storici toccati nel febbraio scorso, mentre Parigi ha segnato un +1,2%. Londra invece è rimasta chiusa per recuperare il giorno festivo del Boxing day del 26 dicembre.
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Investimenti, c’è l’intesa tra Europa e Cina Pechino apre sul lavoro – Investimenti, prima intesa tra Cina e Unione europea
Tema: Globalizzazione del mercato

Dopo sette anni di negoziati, con numerosi alti e bassi, Ue e Cina sono prossimi a un accordo politico su un nuovo trattato che dovrebbe regolare gli investimenti tra le due aree. il negoziato ha subito una brusca accelerazione nel fine settimana di Natale, risolvendo alcune questioni delicate, relative in particolare al lavoro forzato nel paese asiatico. L’intesa è politicamente importante perché mette ordine in un rapporto bilaterale controverso. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente cinese Xi Jinping potrebbero riunirsi in teleconferenza già nei prossimi giorni per «siglare l’intesa politica».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico – Soave Irene 
Titolo: La Germania «scarta» sul piano Ue e compra 30 milioni di dosi in più
Tema: Vaccini in Germania

La Germania ha acquistato 30 milioni di dosi supplementari di vaccino Pfitzer-BioNTech, in seguito a un accordo bilaterale con l’azienda. Lo ha confermato ieri un portavoce del ministero della Salute, dopo che la notizia era stata rivelata dal quotidiano Bild (secondo cui ci sarebbe anche un accordo analogo per circa 50 milioni di dosi con la statunitense Moderna). Berlino viene meno, così, a un accordo di «solidarietà europea» stretto tra i ministri della Salute dei Paesi membri, che designava la Commissione europea come acquirente unico. Il governo tedesco ha anche stretto intese con BioNTech per aumentare la produzione di vaccino su suolo tedesco, in uno stabilimento ex Novartis a Marburg, in Assia, che sarà riconvertito da BioNTech per produrre più dosi da febbraio.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Evangelisti Mauro 
Titolo: Vaccini, l’Italia resta indietro – Corsa alle fiale, noi in coda A Berlino 30 milioni in più
Tema: Vaccini in Germania

La Germania ha già vaccinato più del doppio di persone dell’Italia. Secondo la tabella diffusa sul sito dell’Istituto Robert Koch (l’ente ufficiale che si occupa di malattie infettive in Germania) sono già 21.566, nel nostro Paese siamo a 9.750. Qualcosa non torna. «È noto che la Germania abbia proceduto a un’ordinazione di 30 milioni di dosi, per via bilaterale, con la BioNTech» dice il portavoce del Ministero della Salute tedesco. Basta questa frase a gettare altra benzina sul fuoco della polemica, iniziata già il giorno prima, in occasione del Vaccine day, quando in Italia sono state inviate 9.750 dosi, in Germania 150.000. Interviene la Commissione europea che precisa: «Tutti gli Stati membri riceveranno le dosi del vaccino contro la Covid-19 prodotto da Pfizer e BionTech in dicembre, sulla base della stessa allocazione pro quota, che viene stabilita utilizzando una chiave di distribuzione basata sulla popolazione».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Santevecchi Guido 
Titolo: Cina, condannata a 4 anni la blogger che denunciò la tragedia di Wuhan
Tema: Denuncia covid in Cina

Il processo è durato meno di tre ore: Mang Than, 37 anni, cittadina giornalista arrestata a maggio dopo che sul suo blog aveva documentato la tragedia di Wuhan, è stata condannata a quattro anni di carcere. A febbraio aveva filmato i maiali ammassati nelle corsie degli ospedali, aveva denunciato i ritardi della risposta politica, aveva intervistato commercianti disperati nella città paralizzata dalla quarantena. Scene simili scorrono da mesi sul tg dall’Europa agli Stati Uniti. Ma in Cina non si possono muovere critiche pubbliche al Partito Stato che si vanta di aver sconfitto il Covid-19 e vuole riscrivere la narrazione cancellando le prove del disastro iniziale. Ieri mattina il giudice ha detto che le notizie diffuse dalla blogger «hanno provocato disordine sociale».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Pezzati Carlo 
Titolo: Zhang e Loujain perseguitate dalle dittature – I reportage da Wuhan fanno infuriare Pechino Giornalista condannata
Tema: Denuncia covid in Cina

Condannata a quattro anni di prigione per aver detto la verità. Non aveva fatto altro che lasciare la sua attività di avvocato a Shanghai, arrivare a Wuhan nel pieno dell’epidemia, girare tra crematori, ospedali e stazioni dei treni per chiedere ai passanti cosa stava succedendo. E poi postare tutto online, da semplice, ma coraggiosa giornalista partecipativa. Ed è per questo che la trentasettenne Zhang Zhan è stata condannata ieri nella sua città, dopo un processo farsa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Santelli Filippo 
Titolo: Nei suoi video la verità su Wuhan Pechino la condanna a quattro anni
Tema: Denuncia covid in Cina

«Fomentare dispute e provocare problemi». Il crimine per cui è stata condannata Zhang Zhan è la formula generica che le autorità cinesi usano per colpire chi critica il governo. La pena inflittale dal tribunale di Shanghai, quattro anni di reclusione, vicina al massimo previsto. La sua colpa, essere andata a Wuhan lo scorso febbraio durante le durissime settimane del lockdown, aver attivato la fotocamera del cellulare e aver raccontato dal suo punto dl vista, quello di una cittadina contraria al regime, ciò che vedeva. Con i video e le accuse condivise sui social Zhang Zhan, 37 anni, ex avvocata, ha attaccato la narrativa ufficiale della propaganda, secondo cul il Partito stava guidando il popolo unito in una grande battaglia contro il virus. Una sfida da punire con durezza nella Cina di Xi Jinping.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: Il Papa toglie potere e soldi alla Segreteria di Stato – La mossa del Papa Tolti potere e soldi alla Segreteria di Stato vaticana
Tema: Vaticano

Una Segreteria di Stato piccola piccola. «Povera» per volontà papale, e imbrigliata dal controlli. «Da oggi diventa un dicastero come gli altri. Non gestirà nemmeno un euro senza autorizzazione. Si occuperà di politica estera e magari interna, ma non sarà più una sorta di ministero delle finanze improprio e onnipotente». L’epitaffio di quello che storicamente è stato il centro di potere più importante del Vaticano dopo il Papa, viene da uno del registi della svolta di Francesco: quella affidata ieri a un motu proprio, un’iniziativa personale con la quale la gestione di tutti i fondi della Segreteria di Stato passa all’Apsa di monsignor Nunzio Galantino, guardiano bergogiiano della «cassaforte» patrimoniale della Santa Sede.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rodari Paolo 
Titolo: Intervista a Nunzio Galantino – Galantino: così il Papa riforma le casse vaticane – Galantino “Basta melina Dopo gli scandali finanziari serviva una vera riforma”
Tema: Vaticano

Con questo atto il Papa ha voluto portare a compimento una delle riforme della Curia romana che più gli stava a cuore, e invocata da più parti. Mi riferisco alla razionalizzazione del comparto anuninistrativo-finanziario della Santa Sede». Così monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, dopo il Motu Proprio di ieri con cui il Papa affida i fondi della Segreteria di Stato all’Apsa.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cerretelli Adriana 
Titolo: Presidenza Ue Così Merkel ha cambiato l’Europa – La presidenza tedesca della Ue: così Merkel ha cambiato l’Europa
Tema: Ue

Di certo per ora c’è che in sei mesi la presidenza tedesca ha inanellato grandi successi: ha cambiato la storia dell’Unione. È riuscita a stabilizzarne anche il contesto esterno con l’accordo in extremis sul dopoBrexit che scongiura il caos del nodeal e assicura la gestione ordinata del ripristino delle frontiere con la Gran Bretagna. Dulcis in fundo dovrebbe chiudere a giorni, dopo ben 7 annidi negoziati, l’accordo generale sugli investimenti con la Cina: segnale anche della volontà europea di posizionarsi sulla scena globale prima dell’insediamento dell’America di Joe Biden.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: “L’Europa consulti gli Usa” La dottrina Biden per trattare con la Cina
Tema: Usa-Cina

Mancano 23 giorni al suo insediamento alla Casa Bianca, ma Joe Biden ha già fatto il suo primo gesto significativo in politica estera: è un altolà all’Unione europea, per rinviare l’importante accordo in gestazione con la Cina. È un segnale che la prossima Amministrazione Usa non intende inaugurare un disgelo con Pechino; al contrario vuole coinvolgere gli europei in una linea dura. Per adesso il risultato sembra modesto: da Bruxelles giunge una conferma che la nuova intesa bilaterale sugli investimenti Ue-Cina potrebbe essere annunciata già domani. Grazie a concessioni dell’ultima ora che Xi Jinping avrebbe fatto, proprio per evitare la saldatura di un fronte “atlantico” contro di lui.
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