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SINTESI IN PRIMO PIANO – 8 giugno 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Entro settembre saranno vaccinati 8 italiani su 10;
– Il ministro Franco: «Dai sostegni possibili 2 miliardi di risparmi per altri aiuti»;
– Blocco dei licenziamenti solo per i settori in crisi;
– Allarme imprese: carenza di microchip fino a metà 2022;
– Parte il piano per la cybersecurity;
– Addio a Epifani. Una vita tra sindacato e politica.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Logroscino Adriana
Titolo: Entro settembre saranno vaccinati 8 italiani su 10 – Figliuolo: «L’80% degli italiani vaccinati entro il 30 settembre»
Tema: Campagna vaccinale
C’è una data, il 30 settembre. Per quel giorno, secondo il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, l’80% degli italiani sarà stato vaccinato. La campagna di immunizzazione, infatti, corre al ritmo di tre milioni e mezzo di dosi ogni settimana. «Sono state effettuate 38,2 milioni di somministrazioni, in linea con i target prefissati», dice il generale. Sull’immunità di massa sono sei le regioni che corrono più delle altre. La Campania è in testa. Rallentano il Piemonte e il Veneto.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  M. Cre.
Titolo: Riforme e ripresa, Salvini da Draghi «Con il premier totale condivisione»
Tema: Riforme
L’incontro di Salvini con il presidente del Consiglio Mario Draghi è durato parecchio più del previsto, una sorta di approfondito tagliando su quanto fatto fino ad ora e quanto, ed è tanto, resta ancora da fare. Il primo punto che il segretario leghista ha voluto sottolineare è che sulla questione del blocco dei licenziamenti c’è «assoluta sintonia» con il premier. L’idea è che alla scadenza fin qui prevista dal decreto Sostegni, e cioè la fine di giugno, il blocco non si interrompa bruscamente ma sia in qualche misura modulato con differenze tra i diversi cornparti: «I settori che crescono e che corrono — spiega Salvini — hanno bisogno di assumere, non di licenziare, penso all’industria e all’edilizia, loro devono tornare a essere liberi di agire sul mercato. Poi ci sono i settori che hanno sofferto di più, penso al commercio, ai servizi, al turismo, che avranno tempo fino a ottobre per organizzarsi, con l’obiettivo di un’estate da boom economico». Per il resto, l’incontro è stato l’occasione di una «sostanziale condivisione e soddisfazione per tutto quello che si è fatto in questi tre mesi e per quello che si farà nei prossimi». Non si è toccata la questione centrodestra.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Cremonesi Marco
Titolo: Il retroscena – Toni soft e ruolo da tessitore Il disegno del leader leghista per la svolta «moderata»
Tema: Centrodestra
“Penso che la politica debba avere il coraggio di unirsi per perdere meno tempo ed essere più concreta, più veloce, più rapida e più efficiente”. Fatto sta che Salvini non soltanto sul centrodestra di governo punta tutto, ma assume anche i toni che si convengono. La relativa avarizia di comunicazioni al termine dell’incontro con Draghi è stata una scelta presa proprio per consolidare il rapporto di fiducia con il premier, mentre il non aver voluto entrare sui temi della federazione del centrodestra voleva evitare di gettare altra benzina sul travaglio di chi in Forza Italia vede il progetto semplicemente come un’annessione. La svolta al centro forse non sarà ancora pienamente interiorizzata ma la convinzione è del tutto maturata. A segnare la differenza, anche la manifestazione indetta per il 19 giugno alla Bocca della verità. Che ha tutt’altri accenti rispetto a quella di sostegno al ristoratori dello scorso 21 febbraio. La prossima è un’assai più mansueta «Prima l’Italia – Bella, Libera, Giusta», con al massimo la promozione per la campagna referendaria sulla Giustizia.
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– Il retroscena di Repubblica 
La rivolta spaventa Berlusconi “Matteo, è meglio rallentare”
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Guerzoni Monica
Titolo: Il retroscena – Il sollievo del Movimento: «Con Conte ripartiamo» Ma Di Battista non torna
Tema: M5S
Un leader di lotta e di governo, che sosterrà lealmente Draghi senza però rinunciare alle battaglie del Movimento. Dopo quattro mesi Giuseppe Conte torna sulla scena politica con un’intervista a tutto campo al Corriere e rimette in cammino la creatura politica di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, dilaniata da fughe, espulsioni e dalla rottura con il figlio del fondatore, che sulla Stampa ha denunciato le «troppe regole violate» dal M5S. Tra qualche giorno, ultimata la verifica dei dati degli iscritti, Conte svelerà anche gli ultimi dettagli del progetto: la piattaforma digitale che prenderà il posto di Rousseau, lo Statuto riveduto e corretto, la manifestazione di lancio. Tra i parlamentari è un ribollire di umori contrastanti. Alla Camera sta nascendo un gruppo antigovernativo che guarda a Di Battista, Casaleggio, Morra e Lezzi. E così Conte tenta anche la mozione degli affetti e apre al ritorno di quel «ragazzo leale e appassionato», ma Alessandro Di Battista, in partenza per l’America Latina, ringrazia «per le belle parole» e chiude la porta a Draghi: «Fino a che il Movimento sosterrà questo governo io starò sempre dall’altra parte della barricata».
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Testata:  Repubblica
Autore:  m.pucc.
Titolo: Nella segreteria 5S Conte vuole Di Maio e la sindaca Appendino
Tema: M5S
Rispetto alla fase del capo politico, la gestione accentrata che fu di Luigi Di Maio, il Movimento 2 tenterà di darsi una forma più collegiale. Potrebbe quindi esserci una sorta di segreteria che affiancherà Conte; si parla di nomi di peso a farne parte, ad esempio la sindaca uscente di Torino Chiara Appendino, ma pure lo stesso Di Maio.
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Testata:  Stampa
Autore:  Malaguti Andrea
Titolo: Bonafede: sì a Draghi ma senza indebolire i controlli dell’Anac – “Sostegno a Draghi senza indebolire l’Anac il nuovo M5S avrà un’identità distinta dal Pd”
Tema: Intervista ad Alfonso Bonafede
Bonafede: «Il Movimento 5 Stelle ha risposto all’appello del Presidente della Repubblica e vuole continuare a portare avanti questo impegno con lealtà e correttezza dando il suo contributo per il bene del Paese senza rinunciare ai propri valori». «Insisto nel dire che Giuseppe Conte ha ribadito chiaramente il nostro sostegno a Draghi. Il che non significa rinunciare alle nostre idee e che non ci siano proposte che non abbiamo condiviso». «Penso al condono fiscale, ma ancora di più al ruolo dell’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione, che non può essere ridimensionato».
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Manzella Andrea
Titolo: Dalla «normalità» alla stabilità
Draghi sta facendo benissimo il suo lavoro. Ma non è altro che il normale lavoro richiesto dalla nostra Costituzione al presidente del Consiglio. Dirigere la politica generale del governo. Promuovere e coordinare l’attività dei ministri. Mantenere l’unità di indirizzo politico e amministrativo. Eppure il lavoro di Draghi non sembra «normale». Le condizioni di stabilità in cui si svolge — e ottiene risultati — sono infatti «straordinarie» per le nostre cattive abitudini. Quanto durerà questa stabilità?
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Vico Dario 
Titolo: Addio a Epifani il «laburista» – L’etica laburista sopra le ideologie Il leader colto con cui nessuno riusciva a litigare
Tema: Addio a Epifani

Dovendo usare una sola parola per definire Gugliemo Epifani sceglierei “laburista”. La sua lunga, intensa, appassionata carriera divisa tra il sindacato, i partiti della sinistra e il Parlamento è stata innanzitutto all’insegna della rappresentanza del lavoro. Storico ex segretario della Cgil dal 2002 al 2010 (fu il primo socialista a guidarla) e per un breve periodo segretario del Pd. Aveva 71 anni, era deputato di Leu.
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Il ricordo nelle parole di Cofferati su La Stampa
Titolo: Intervista a Sergio Cofferati – “Per Guglielmo prima di tutto c’erano i diritti delle persone”
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Trovati Gianni
Titolo: «Dai sostegni possibili 2 miliardi di risparmi per altri aiuti» – Partite Iva, dai sostegni risparmi per 2 miliardi da girare ad altri aiuti
Tema: L’audizione di Franco
Nei calcoli che avevano guidato il primo decreto sostegni, gli aiuti a fondo perduto per le partite Iva avrebbero dovuto assorbire 11 miliardi; il bis di fine maggio aveva abbassato il conto a 8 miliardi. Ma il costo reale di ogni tornata degli aiuti parametrati sul calo di fatturato 2019 e 2020 non supererà i 6 miliardi. Sono le cifre fornite ieri dal ministro dell’Economia Franco: disponibili ulteriori 2 miliardi da destinare ad altri aiuti.
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Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Marro Enrico
Titolo: Blocco dei licenziamenti, Orlando riparla di proroghe
Tema: Blocco dei licenziamenti solo per i settori in crisi
Qualcosa si muove sul blocco dei licenziamenti. Il pressing dei sindacati per ottenere una proroga oltre il 30 giugno sta aprendo una breccia nella maggioranza. E il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd) vede nuovi spazi di manovra, che potrebbero concretizzarsi in Parlamento, con gli emendamenti che verranno presentati da diverse forze politiche. «Ho visto che si sta facendo strada un ragionamento sulla selettività rispetto ad alcune filiere», dice Orlando, «se questo ragionamento c’è, io sono pronto». In sostanza si pensa a proroghe settoriali del blocco dei licenziamenti per i settori più in crisi, come tessile e moda.
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Testata:  Stampa
Autore:  Barbera Alessandro
Titolo: Il retroscena – Il piano per chi perde il lavoro – Draghi prova una nuova mediazione subito la riforma degli ammortizzatori
Tema: Blocco dei licenziamenti
La linea di Draghi sulla proroga del blocco dei licenziamenti è nelle parole di Salvini dopo un’ora di colloquio: «Siamo in sintonia. I settori che crescono hanno bisogno di assumere, non licenziare. I settori che hanno sofferto hanno tempo fino ad ottobre per organizzarsi».
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Testata:  Repubblica
Autore:  Amato Rosaria
Titolo: Intervista a Claudio Durigon – Durigon “Un aiuto solo ai settori in forte crisi La Lega non cambia idea”
Tema: Blocco dei licenziamenti
Intervista al sottosegretario al ministero dell’Economia Claudio Durigon. La domanda: il Pd vi accusa di aver cambiato troppe volte idea sul blocco dei licenziamenti, mettendo così in difficoltà il ministro del Lavoro. Durigon: «Non penso che la nostra posizione abbia potuto creare alcun tipo di difficoltà. Io credo che sia doveroso difendere tutti i lavoratori, ma bisogna anche difendere le imprese se vogliamo che l’economia e il lavoro ripartano davvero. E quindi, oggettivamente se facciamo una norma specifica per i settori in crisi forte, come diceva Giancarlo Giorgetti ieri e come diceva una settimana fa Salvini, noi, analizzando i dati, crediamo che si possa gestire questa partita in maniera diversa rispetto a una proroga totale del blocco, e che lo sblocco in alcuni settori possa già avvenire per permettere alle aziende di riorganizzarsi e di assumere».
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Testata:  Stampa
Autore:  CAR. BER.
Titolo: “Per prorogare ancora lo stop deve muoversi il governo in Parlamento non c’è più tempo”
Tema:  Intervista ad Antonio Misiani
Il responsabile economico Dem Misiani: «Le preoccupazioni dei sindacati meritano la massima attenzione. Il governo ha costruito un percorso differenziato di superamento del blocco dei licenziamenti. È una scelta condivisibile. Ma la ripresa economica è a macchia di leopardo. Ci sono interi settori che rimangono in profonda crisi. Tutelare al meglio chi ci lavora è indispensabile». Cosa si dovrebbe fare per i lavoratori a questo punto?, è la domanda. «Credo che sia necessario verificare fino in fondo ciò che è possibile fare per rafforzare gli strumenti di protezione sociale disponibili. Il prolungamento selettivo del blocco temporaneo dei licenziamenti nei settori più in crisi è una delle opzioni possibili ma non è l’unica: il decreto sostegni bis stanzia oltre 4 miliardi per sostenere le imprese che manterranno la forza lavoro e affrontare con strumenti innovativi le crisi aziendali. È un insieme di misure importante. In Parlamento può essere ulteriormente rafforzato, raccogliendo le proposte delle parti sociali». «Faremo tutto ciò che è utile per aiutare a gestire al meglio le ricadute sociali della crisi, senza scartare nessuna ipotesi».
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Fotina Carmine
Titolo: Industria, servono 45 contratti per spendere 750 milioni del Pnrr
Tema: Le filiere Made in Italy
Per leggere nel Recovery plan un disegno sull’industria italiana bisogna sforzarsi di legare fili disseminati qui e lì nel documento. Non ci sono misure orizzontali che sarebbero state utili, come incentivi alle aggregazioni e alla crescita delle Pmi, ma si è innanzitutto puntato su uno strumento già esistente, operativo dal 2011. L’Italia, a differenza di altri paesi europei, ha scelto di non sfruttare la notifica “ombrello” alla Commissione sugli aiuti di Stato per varare misure specifiche che avrebbero forse avuto il vantaggio di essere più flessibili e adattabili al concetto di filiera. Ma ha deciso di mettere proprio sui contratti di sviluppo una dote da 750 milioni per le filiere produttive. Dote che sfigura al cospetto degli 11 miliardi messi nel piano di rilancio della Francia «per le filiere industriali o tecnologie del futuro». Anche se, a integrare il pacchetto pro-industria italiano, va ricordato che a valere sul Recovery fund ci sono quasi 14 miliardi per gli incentivi di Transizione 4.0 e alcuni progetti specifici ad esempio nell’aerospazio (1,5 miliardi) e nella microelettronica (340 milioni). Non è entrato l’atteso rifinanziamento della “Nuova Sabatini” che agevola l’acquisto di macchinari, misura bloccata perché a secco di risorse.
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Bellomo Sissi
Titolo: Allarme imprese: carenza di microchip fino a metà 2022
Tema: Materie prime
La carenza globale di microchip durerà almeno fino a metà del 2022. La previsione arriva dalla Flex di Singapore, terzo produttore mondiale di hi-tech per conto terzi. La mancanza di semiconduttori costringe l’industria automobilistica e il settore dell’elettronica di consumo a rivedere le catene di approvvigionamento. Il brusco rialzo dei prezzi delle materie prime colpisce la domanda e gli scambi. Bosch ieri ha inaugurato un impianto da 1,2 miliardi di dollari a Dresda per realizzare i chip. E StM assumerà 700-900 addetti a Catania per i microchip di ultima generazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine 
Titolo: Dati in cloud, scudo del governo e tandem pubblico-privato
Tema: Parte il piano per la cybersecurity

Il governo studia uno schermo per i dati che passeranno al Polo strategico nazionale e alla modalità cloud: tecnologie extra Ue solo su licenza. E prepara per luglio la procedura per designare il gestore della nuova infrastruttura, operativa a metà 2022: il Recovery plan assegna 900 milioni. La gara potrebbe essere avviata con la proposta di un partenariato pubblico-privato (possibile asse Tim-Google-Cdp). Cordate alternative: Fincantieri-Amazon e Leonardo-Microsoft.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Luna Riccardo 
Titolo: Uno scudo anti-hacker – Via al cloud nazionale Una rete supersicura per gli enti pubblici
Tema: Parte il piano per la cybersecurity

Una nuvola italiana in cui custodire i dati di 180 enti strategici del Paese con il massimo della sicurezza possibile contro gli attacchi informatici: la gara verrà indetta entro un mese perché, come spiega Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, oltre il 90% dei server della pubblica amministrazione sono obsoleti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Di Branco Michele 
Titolo: Il Tesoro accelera: da luglio cambia la riscossione, verso la cancellazione delle cartelle dopo 5 anni – Il Tesoro accelera a luglio la riforma della riscossione
Tema: Fisco

Governo alla prova sulla riforma della riscossione. Il piano sul quale sta lavorando il ministero dell’Economia (cancellazione delle cartelle esattoriali trascorsi 5 anni dall’affidamento dei ruoli da parte dell’ente impositore all’agente che deve riscuotere) ha incassato una diffusa approvazione sul versante di centro-destra della maggioranza (Lega e Forza Italia in particolare) mentre Pd e LeU hanno mantenuto una linea di silenzio che non promette nulla di buono. I 5Stelle sembrano favorevoli ma, al momento, almeno ufficialmente, non si scoprono.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Schiltz Christoph B. 
Titolo: Stoltenberg “Russia e Cina minacciano l’Occidente” – Stoltenberg “La nuova alleanza tra Cina e Russia minaccia la Nato”
Tema: Intervista a Jens Stoltenberg

Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg considera la cooperazione tra Cina e Russia un pericolo per l’Occidente. In una intervista a Repubblica esorta a prepararsi alla nuova era di concorrenza globale tra sistemi e a essere pronti a difendersi in caso di emergenza. Stoltenberg: «L’ordine fondato sulle regole, la base del multilateralismo, è minacciato. Russia e Cina ultimamente intrattengono una collaborazione sempre più intensa, sia a livello politico che militare. Si tratta di una nuova dimensione e di una seria sfida per la Nato. Ne derivano nuovi pericoli. Mosca e Pechino coordinano sempre più spesso le rispettive posizioni nelle decisioni in seno alle organizzazioni multilaterali come l’Onu. Inoltre eseguono esercitazioni militari congiunte, sperimentano assieme voli a lungo raggio con aerei da combattimento e operazioni marittime, ma procedono anche a un intenso scambio di esperienze sui sistemi d’arma e il controllo di internet. La Nato è un’alleanza tra Europa e America del Nord ma dobbiamo adeguarci a un contesto di sicurezza globale che si fa sempre più competitivo. Viviamo in un’era di concorrenza globale tra sistemi». “Reagiremo adottando l’agenda `Nato 2030′, che renderà la nostra unione ancora più stretta. E amplieremo i nostri partenariati nella regione del Pacifico con i Paesi che si battono per la libertà e i diritti umani. Nessun continente può vincere queste sfide da solo”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Jaulmes Adrien 
Titolo: “Xi copre la fuga del virus dal laboratorio di Wuhan”
Tema: Intervista a David Asher

Parla David Asher, che ha diretto l’inchiesta Usa sulle origini del Sars-Cov-2: «La Cina ha avuto dall’inizio un atteggiamento problematico. Le autorità di Pechino hanno appena annunciato che rifiuteranno ogni collaborazione futura. Ci si domanda perché la Cina si comporti in maniera così sospetta, se non ha nulla da nascondere. La fuga da un laboratorio non è certa al 100% ma, a questo punto, è la sola ipotesi che abbia un senso e che sia coerente con le informazioni in nostro possesso».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tortello Letizia 
Titolo: Artin, il bimbo-migrante affogato nella Manica
Tema: Immigrazione

Artin era avvolto in una tutina blu scuro quando il suo corpo è stato ritrovato, sulla spiaggia della Norvegia. Aveva solo 15 mesi e stava tentando di attraversare la Manica, con tutta la sua famiglia. Di loro non si è salvato nessuno. Sono morti all’ultimo miglio di un viaggio infernale durato quasi tre mesi. Dall’Iran erano partiti il 7 agosto, avevano attraversato la Turchia, poi erano approdati in Puglia, portati dai trafficanti russi o ucraini che organizzano le rotte, e infine su, fino alla Francia: destinazione Regno Unito. Per ricominciare. La barca su cui viaggiavano questi migranti di origine curdo-iraniana è affondata il 27 ottobre scorso nelle acque del Canale. Il cadavere del bimbo è riaffiorato a gennaio di quest’anno vicino a Karmoy, in Norvegia. È stato raccolto dalla polizia norvegese che ci ha messo mesi per identificarlo con la prova del Dna, coinvolgendo l’Università di Oslo. La madre di Artin conosceva i pericoli di attraversare la Manica in barca, ma in uno degli ultimi messaggi mandati ai familiari diceva: «Non abbiamo altra scelta. Se vogliamo andare (nel Regno Unito, ndr) con il camion abbiamo bisogno di più soldi, che non abbiamo». E poi: «Ho mille dolori nel cuore, e ora che ho lasciato l’Iran vorrei dimenticare il mio passato».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: «La cultura diversa non è mai un alibi» – «Nozze forzate e mutilazioni Orrori diffusi ma le ragazze non sono sole»
Tema: Intervista a Ivan Scalfarotto

Il sottosegretario Ivan Scalfarotto: «L’Italia deve essere un luogo dove si può arrivare legalmente e integrarsi. Ma sia chiaro, integrarsi non vuol dire solo lavorare e pagare le tasse». «Integrarsi significa accettare quel nucleo fondante dei valori della nostra cultura e della nostra democrazia che sono inderogabili». Storie come quella di Saman secondo lei sono legate a un problema culturale? Risposta: «Non si può usare l’alibi della propria cultura di provenienza per perpetuare simili efferatezze. Ripeto, integrarsi significa accettare i nostri valori come la parità di diritti tra uomini e donne, la laicità dello Stato per cui peccati e reati non devono essere confusi. E poi l’autodeterminazione delle persone: nessuno deve essere costretto a prendere decisioni sulla propria vita contro la propria volontà».
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Testata:  Foglio – Inserto 
Autore:  Carretta David 
Titolo: La Corte dei Conti dell’Ue boccia Frontex perché non è efficace
Tema:

Già sotto accusa per il presunto coinvolgimento nei respingimenti illegali in Grecia e la collaborazione con la Guardia costiera in Libia, messa sotto indagine dall’Ufficio contro le frodi per le spese nel suo quartier generale a Varsavia, Frontex ieri ha subìto un altro colpo dopo che la Corte dei conti dell’Unione europea ha pubblicato un rapporto in cui accusa l’agenzia di non esercitare in modo efficace i suoi compiti nella gestione delle frontiere esterne. “Frontex non svolge con efficacia le sue mansioni”, dice al Foglio Leo Brincat, membro della Corte dei conti. I giudici hanno guardato anche alle ripercussioni sul nuovo mandato adottato nel 2019, dopo la decisione di trasformare Frontex in un’agenzia dotata di 10 mila guarda-frontiere e guardia-coste con un bilancio da 900 milioni di euro l’anno. “Frontex sarà presto l’agenzia più grande dell’Ue, con il numero più grande di funzionari”, spiega Brincat. Con i suoi problemi attuali “ci sono rischi reali” che non sia in grado di svolgere in modo adeguato il nuovo mandato. “Durante il Covid molti avevano l’impressione che il problema migratorio stesse diminuendo. Forse è così. Ma ora le pressioni migratorie stanno aumentando. Non serve un audit per vederlo. Se Frontex non ha la casa in ordine, con questo potenziale aumento (dei flussi) le cose possono solo peggiorare”, avverte Brincat.
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