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SINTESI IN PRIMO PIANO – 7 settembre 2020

– Scuola, energia, digitale: così sarà usato il Recovery fund, assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
– Il ministro dell’Economia Gualtieri prevede un forte rimbalzo del Pil nel terzo trimestre.
– Fisco, i nove milioni di cartelle esattoriali in arrivo slittano a dicembre e il Tesoro studia una “pace fiscale”.
– Istruzione: stamattina suona la campanella nei primi istituti a Milano, Torino e in Alto Adige. Ma mancano ancora spazi, insegnanti e resterà la didattica a distanza.
– Esteri: Hong Kong manifesta nel giorno in cui dovevano tenersi le elezioni. Le forze dell’ordine sposano la linea dura: almeno 300 gli arresti.
– Esteri: Bielorussia, iI presidente Lukashenko alza il tiro e schiera mezzi corazzati e agenti scelti per fermare le proteste.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Zunino Corrado 
Titolo: ***Scuola, partenza a metà – Oggi primi ragazzi in classe Il governo: gestiremo i contagi – Aggiornato
Tema: Istruzione

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a Repubblica dice: «Abbiamo lavorato tanto per minimizzare i rischi. E a scuola chiederemo un sacrificio a tutti, studenti e personale, per seguire regole e comportamenti. Per avere sicurezza dentro le nostre scuole, però, servirà la stessa responsabilità anche fuori». Azzolina ha assicurato, poi, che le linee guida avrebbe potuto presentarle a inizio giugno invece che alla fine, «ma abbiamo fatto lo sforzo di ascoltare tutti». E ancora afferma: «La scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero. Dal 14 settembre la partita diventa molto sanitaria». Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali: «I contagi ci saranno, li gestiremo in sicurezza perché siamo l’Italia, quel Paese che era definito di untori e poi è diventato il più sicuro al mondo». I pediatri lanciano l’allarme per il ritorno in classe: «Pochi tamponi e tante richieste, gli alunni asintomatici saranno molti».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G.Fre. – M.Gu. 
Titolo: Banchi in ritardo, l’ansia del Quirinale
Tema: Istruzione

Per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la riapertura delle scuole è il primo scoglio da superare per il Paese che si rimette in moto: il 14 il Capo dello Stato sarà con la ministra Lucia Azzolina a Vo’, dove la materna riapre oggi (mentre elementari e medie il 10). È il traguardo più importante, che il governo e i partiti dovrebbero mettere prima di ogni competizione elettorale. E il passaggio al quale il presidente guarda con ansia crescente è il ritardo nella consegna dei nuovi banchi monoposto da parte del commissario Arcuri: sono diventati la condizione per mantenere la sicurezza nelle scuole ma la maggior parte verrà consegnata ad ottobre e alcuni produttori cominciano a far sapere che si proseguirà anche nella prima parte di novembre. Raccontano che sul delicatissimo dossier della prima campanella Mattarella, che è stato ministro dell’Istruzione e conosce la complessità del dicastero, si aspettasse «maggiore collaborazione», tra maggiornaza e opposizione anche, forse, all’interno della coalizione che sostiene Conte. Contestata da ogni parte, giorni fa Lucia Azzolina ha alzato gli occhi al Colle in cerca di appoggio: «Il Quirinale sostiene quanto abbiamo fatto per far svolgere i concorsi della scuola», ha raccontato la ministra, esasperata per le critiche sulla mancanza di professori.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: «Reinventare l’Italia». Conte vuole durare
Tema: Governo Conte

«Reinventare il Paese». Ecco la sfida da vincere secondo Giuseppe Conte, che tra Cernobbio e Trieste ha messo al centro di ogni ragionamento il tema della «credibilità dell’Italia». Dove il non detto, in vista del test delle elezioni regionali, è che il governo deve durare, perche dall’attuazione dei progetti del Recovery fund dipende il futuro del Paese. «II governo c’è», ha detto il capo dell’esecutivo giallorosso, come a voler puntellare a parole un’alleanza che il 20 settembre arriverà divisa nelle urne. Per Conte la sfida che attende l’Italia è «ben più grande» della contesa elettorale per i presidenti di sei regioni. E’ una sfida che riguarda il futuro, «che nonostante la crisi attuale dobbiamo affrontare con grande fiducia e coraggio».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: Salvini: alle Regionali faremo 7 a 0 Scontro con Speranza sui verbali Cts
Tema: Lega

La frase è attribuita a Walt Disney: «Se puoi sognarlo, puoi farlo». Matteo Salvini la usa per un auspicio sul risultato delle Regionali 2020: «Ho delle bellissime sensazioni: io mi pongo l’obiettivo del sette a zero». Il segretario leghista parla a Cernobbio, ospite di quel seminario Ambrosetti che anni fa snobbava e in cui ieri ha invece esibito il più moderato dei volti, riportandone anche alcuni applausi. Tra l’altro, si è anche definito il «più europeista degli europeisti». La novità è che ora Salvini dice a chiare lettere quel che fino a ieri non osava: «Il governo è agli sgoccioli». Fino a giorni recentissimi, il segretario leghista era ben attento a tenere separate le Regionali dalle sorti del governo: «A Roma non cambia niente» ripeteva. Ma la musica, complici i bagni di folla della campagna elettorale, pare cambiata: «D’altronde — dice al direttore del Corriere Luciano Fontana — se in Veneto noi prenderemo il 60% e il Pd e i 5 stelle insieme soltanto il 20%, qualche cosa dovrebbe pur suggerire». Più tardi, a Cologno Monzese, sarà più brutale: «Devono andare a casa domani mattina, non rappresentano più niente e nessuno».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Il Pd spaccato si schiera per il Si Zingaretti: Regionali e Mes le priorità
Tema: Pd

«Non ha nulla a che vedere con il governo il Sì o il No al taglio dei parlamentari: una cosa sono le sfide politiche – e ci sono le Regionali innanzitutto da affrontare e da vincere – altra la materia costituzionale». Mentre prepara questo discorso per la direzione del Pd di stamani (pochi dirigenti in presenza al Nazareno, i più collegati da remoto), il segretario Nicola Zingaretti fissa punti cruciali. Il primo è: «Evitare le lacerazioni nel partito», non inasprire i toni con il vasto fronte di democratici per il No al taglio. Ma è un Pd in fibrillazione e tormentato quello che approderà oggi al Sì sulla riforma-bandiera dei 5Stelle. L’accordo di governo con i grillini sarà rispettato. Zingaretti lo ha annunciato di fatto, anche con toni netti e una certa dose di avvertimenti nei confronti di chi con “la clava” del No pensi di dare una botta al governo Conte. Il segretario dovrebbe indicare un Si motivato: spiega Goffredo Bettini, che gli fornisce un assist ricordando che il «No sarebbe una pietra tombale sul cambiamento», che comunque «il referendum non investe il governo» e che in definitiva sfoltire il numero dei parlamentari non danneggia il funzionamento delle Camere.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ferraino Giuliana 
Titolo: «Fondi europei, c’è spazio per una riforma del Fisco»
Tema: 
Il piano per i fondi europei
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, chiude il Forum the European House Ambrosetti a Cernobbio con un «cauto ottimismo», per la svolta Ue, stavolta «all’altezza della sfida». Se presenterà progetti adeguati, l’Italia riceverà 209 miliardi di risorse. Un’occasione non scontata. E se per principio non può servire a tagliare Ie tasse, «il Recovery plan ci dà le condizioni, uno spazio anche fiscale, per far entrare a regime una riforma che speriamo anch’essa sia ambiziosa e dia semplicità al sistema tributario e una riduzione del carico anche fiscale, soprattutto per i redditi medi e medio bassi», annuncia Gualtieri. Ma c’è un’altra buona notizia. A fine anno la contrazione del Pil sarà «meno grave del previsto». Gualtieri stima un «calo a una cifra», grazie al rimbalzo del terzo trimestre, dopo il -12,8% nel secondo. Mentre la normalità tornerà «nel corso del 2021». II piano per far ripartire l’economia punta su «innovazione, digitalizzazione, (anche grazie a «una rete unica, aperta e neutrale»), infrastrutture, graduale de-carbonizzazione dell’economia, istruzione, salute, ricerca e formazione. Ma Gualtieri cita anche il potenziamento delle infrastrutture sociali come gli asili nido, per aiutare l’occupazione femminile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: La partita su conti e debito I prestiti dell’Ue rischiano di aggiungere un altro 10%
Tema: Recovery Fund

Non sarà necessario per l’Italia presentare entro metà ottobre un piano già compiuto sui 209 miliardi di Next Generation EU, anche perché troppi dettagli restano da precisare a Bruxelles. II più importante è apparentemente di natura tecnica, ma può avere profonde implicazioni finanziarie e politiche. La parte prevalente di «NextGenEU», il Recovery Fund, non sarà infatti in trasferimenti diretti di bilancio ma in prestiti. A tassi quasi zero, rimborsabili in trent’anni e oltre, ma pur sempre prestiti. Per l’Italia questa parte vale circa 125 miliardi di euro nei prossimi anni. Il governo italiano ha dunque rivolto una domanda alla Commissione europea di recente: come vanno trattati sul piano contabile quei prestiti? […] Per mercoledì è fissata la riunione del Ciae, Comitato interministeriale Affari europei a cui partecipano il premier e tutti i principali ministri, che dovrebbe approvare e mandare in Parlamento il primo piano d’indirizzo. Salvo modifiche all’ultimo, il testo dovrebbe indicare sei grandi aree di investimento e altrettanti capitoli di riforme. Le prime riguardano la digitalizzazione, l’innovazione, le infrastrutture, la riduzioni delle emissioni inquinanti, l’istruzione e la ricerca. Le seconde — i grandi temi di riforma — dovrebbero includere la Pubblica amministrazione, l’efficienza del sistema giudiziario, il mercato del lavoro, la ricerca, la formazione e il Fisco. Le due direttrici, investimenti e riforme, dovrebbero essere legate in parte dagli stessi progetti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Fontanarosa Aldo 
Titolo: Gualtieri, crescita oltre le previsioni “Vicini al -8%”
Tema: Pil

A maggio, e poi anche a giugno, la produzione industriale italiana è cresciuta al di sopra delle attese del governo. Le entrate fiscali sono aumentate del 9 per cento (ad agosto del 2020 rispetto allo stesso mese del 2019) e le famiglie sono tornate finalmente a consumare. Queste tendenze autorizzano il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a dire che la riduzione del Pil nell’anno non sarà lontana dalle stime governative di aprile. Potrebbe quindi attestarsi non lontano da quel meno 8% indicato nel Def. La certezza del ministro è che comunque il calo del Pil – inevitabile nell’anno terribile del Covid-19 – non raggiungerà le due cifre come invece ipotizzato da molti soggetti. […] Dice ancora Gualtieri: «Sulla base di un set ampio e coerente di indicatori ci aspettiamo un rimbalzo del Pil nel terzo trimestre maggiore rispetto a quanto abbiamo indicato nel Def di aprile». Nel Documento di Economia e Finanza, il governo ha scritto che il Pil sarebbe cresciuto del 9,5% nel terzo rispetto al secondo trimestre. Si spera, adesso, di fare ancora meglio. Peserà anche l’ottimismo dei responsabili per gli acquisti delle imprese.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mancini Umberto 
Titolo: Fisco, boccata d’aria per le imprese slittamento per 9 milioni di cartelle – Fisco, i nove milioni di cartelle in arrivo slittano a dicembre
Tema: Fisco

Proroga fino al 30 novembre per 9 milioni di cartelle esattoriali. Il piano che prevede il rinvio è in fase avanzata di studio al Tesoro. Il 15 ottobre quindi, salvo ripensamenti, non finirà la moratoria sulle cartelle esattoriali decisa dal governo per far fronte ai duri mesi del lockdown. Addirittura una parte dell’esecutivo, 5Stelle in primis, vorrebbe allungare a fine anno lo stop, liberando così i contribuenti dalla valanga di adempimenti fiscali incombenti. […] A spingere per il rinvio c’è sopratutto il timore che possa esplodere una sorta di “bomba sociale” difficile poi da gestire. Preoccupazioni politiche che stanno spingendo il governo a trovare una qualche via d’uscita, preferibilmente di natura strutturale. Accanto alla nuova proroga si studia infatti una sorta di “pace fiscale”, una rottamazione delle cartelle del 2019 e del 2020 da far scattare verso fine anno. Del resto, si fa notare in ambienti tecnici del Tesoro, è già stato fatto quando emergenze non ce n’erano. Non solo il Paese si trova nella più grande crisi dal dopoguerra, ma alle porte c’è una riforma fiscale che potrebbe permettere di chiudere molti conti con il passato.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Il retroscena – Taglio dell’Irpef da 10 miliardi – Parte il cantiere fiscale Il governo vuole tagliare dieci miliardi di tasse
Tema: Tasse

ll governo, con la prossima legge di Bilancio, sembra intenzionato ad avviare la riforma dell’Irpef e a introdurre un primo taglio delle tasse. L’obiettivo del governo è reperire almeno 10 miliardi di euro per accorpare le aliquote. […] Ridurre la pressione fiscale, in particolare a vantaggio dei redditi medio-bassi, sfrondare la selva delle detrazioni, semplificare la serie di norme fiscali, riformare il regime delle partite Iva: sono questi i caposaldi della riforma su cui al Mef stanno lavorando in vista del 2021. Il punto di partenza sono le risorse. Due le leve a disposizione del governo: la riduzione delle tax expenditures e i proventi della lotta all’evasione.
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Testata:  Repubblica Affari&Finanza 
Autore:  Bonafede Adriano 
Titolo: Sace, una storia italiana mille giravolte e pochi risultati
Tema: Sace

La Sace non trova pace. La società pubblica che garantisce i crediti all’export delle imprese (con la controgaranzia dello Stato) sta per tornare al Mef, dove è quasi sempre stata nel corso della sua lunga vita, dopo quella che ora possiamo ormai definire la “parentesi” Cassa depositi e prestiti, durata dal 2012 ad oggi. Sarà questa l’ultima giravolta per la Sace? È l’accasamento definitivo dopo la nascita negli anni Settanta, la burocratizzazione degli anni Ottanta, l’involuzione e gli scandali dei primi anni Novanta, la ristrutturazione e trasformazione in Spa tra il 1997 e il 2004, i successivi sogni (abortiti) di portarla in Borsa e farla diventare anche banca? Difficile rispondere, anche perché, mentre torna al Mef, la Sace è stata caricata di un nuovo compito: assicurare anche i finanziamenti alle imprese italiane non collegati all’export. Una nuova gamba, che modifica considerevolmente il perimetro d’azione della Sace. Senza considerare “Garanzia Italia”, ovvero la garanzia sui finanziamenti alle imprese danneggiate dal Covid, che però scadrà a fine anno. Non una, dunque, ma tante vite per la Sace.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Dusi Elena 
Titolo: Vaccino, al via la produzione. Arriva a novembre – Vaccino, fabbriche già in moto A novembre 10 milioni di dosi
Tema: Covid 19

Fine settembre o inizio ottobre: conclusione delle sperimentazioni. Fine ottobre: autorizzazione da parte dell’Ema, l’autorità europea del farmaco. Novembre: messa in commercio delle prime dosi. La fabbricazione è già stata avviata e ne dovrebbero arrivare attorno a 50 milioni in Europa entro la fine dell’anno. Queste le tappe del vaccino contro il coronavirus di Oxford, il più avanzato e promettente, affidato alla produzione dell’anglo-svedese AstraZeneca. «Molti dettagli dipenderanno dai risultati della fase tre delle sperimentazioni, quella conclusiva» precisa Walter Ricciardi, professore di Igiene all’università Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Ma le fasi uno e due sono state promettenti. Speranza ha già annunciato l’arrivo del vaccino entro l’anno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: In centomila sfidano ancora Lukashenko
Tema: Bielorussia

Centomila persone sono scese nuovamente in strada a Minsk per protestare contro il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, accusato di aver manipolato il risultato delle elezioni dei mese scorso. Il corteo è stato pacifico, ma nei pressi del palazzo presidenziale i manifestanti sono stati caricati con i manganelli dalla polizia in tenuta anti sommossa, che ha spruzzato lacrimogeni e ha arrestato — secondo quanto dichiarato dal ministero dell’Interno — un centinaio di persone.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Castelletti Rosalba 
Titolo: Minsk, la rivolta dei giornalisti nella tv di Stato – La rivolta dei giornalisti della tv bielorussa Ma il governo li caccia
Tema: Bieorussia
A lungo le reti statali sono state strumento di propaganda per Lukashenko: molti reporter hanno detto “no”. Centinaia di dipendenti della tv statale hanno lasciato il lavoro e sono stati rimpiazzati da professionisti russi inviati da Mosca in soccorso ad Aleksandr Lukashenko. Ci sono poi i pochi media indipendenti – in un Paese già in fondo alla classifica della libertà di stampa  – che vengono imbavagliati: oltre 80 giornalisti dell’opposizione sono stati arrestati e alcuni hanno subito abusi in prigione, decine di siti sono stati bloccati e molti giornali non sono andati in stampa per “problemi tecnici” delle rotative statali.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: “Virus, economia e voto per posta i temi cruciali nella sfida elettorale”
Tema: 
Intervista a Bethany Albertson 
Sul mercato delle scommesse gli allibratori hanno ridotto il vantaggio di Joe Biden a soli due punti. In Florida e in altri Stati-chiave che possono assegnare la vittoria, il candidato democratico ha ridotto il suo margine sotto la percentuale di errore statistico, quindi tutto è ancora possibile. La rimonta di Trump nei sondaggi non è certo travolgente, ma è sufficiente ad alimentare l’incertezza. Che cosa sposta gli elettori, nel 2020? Ce lo spiega un’esperta di psicologia del voto, Bethany Albertson della University ofTexas, autrice del saggioAnxious Politics in cui ha decifrato l’impatto delle angosce contemporanee sul comportamento elettorale degli americani: «In questo momento il coronavirus resta al primo posto, davanti alla crisi economica. E sull’emergenza sanitaria gli elettori hanno più fiducia in Biden. Perciò Trump deve spostare l’attenzione altrove, focalizzare il dibattito sull’economia dove una leggera maggioranza di elettori lo considera più efficace. La questione Law and Order, i rischi legati alle proteste, il timore di un disordine sociale, non è ancora salito molto in alto nelle priorità anche se sta guadagnando terreno fra gli elettori bianchi. Per adesso il numero uno è la pandemia ma tutto può ancora cambiare».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Pizzati Carlo 
Titolo: Hong Kong in piazza sfida la polizia con gli slogan di Mao
Tema: Hong Kong

Hong Kong si risveglia e torna a protestare, ma questa volta con tecniche che si adattano alla repressione sempre più soffocante della polizia protetta dalla Legge di Sicurezza voluta da Pechino. Ieri, infatti, sono state arrestate 300 persone, tra le quali alcune voci note della resistenza anti-cinese. In mattinata, i primi assembramenti di manifestanti sono iniziati presto dalle parti di Yau Mai Tei e poi a Mong Kok, ma poi diversi militanti sono apparsi in molti centri della penisola di Kowloon. Fin dalle prime ore sono spuntati cartelli contro la decisione della Chief Executive del governo della Perla d’Oriente, Carrie Lam, che ha rimandato a settembre del 2021 le elezioni di una parte dell’Assemblea parlamentare, che si sarebbero dovute tenere ieri. La motivazione ufficiale è la pandemia, nonostante Hong Kong abbia registrato solo 4800 casi da gennaio, un numero piuttosto contenuto se si considera la densità demografica della metropoli più ricca dell’Asia. È solo la paura di perdere voti a causare il rinvio, hanno gridato i militanti. La polizia è intervenuta con cariche, lancio di spray urticante al peperoncino e con agenti in abiti civili che spuntavano dal nulla. Un conducente di autobus è stato arrestato solamente per aver suonato il clacson mentre passava accanto ai poliziotti.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Veronese Massimo_M. 
Titolo: Quasi 300 arresti a Hong Kong nel giorno del voto che non c’è
Tema: Hong Kong

Scrive il South China Morning Post che la giornata si è fatta calda quando la polizia è intervenuta con spray al peperoncino per impedire ai manifestanti di gridare slogan e cantare inni per la libertà e per la democrazia: secondo la nuova normativa gridare e cantare è una minaccia alla sicurezza nazionale. Non si può. Per capire di cosa stiamo parlando nel testo della legge, articolato in sei capitoli da 66 articoli, sono previste quattro categorie di reati: secessione, sovversione, terrorismo e collusione con un Paese straniero o elementi stranieri che possano mettere in pericolo la sicurezza nazionale.
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IL SOLE 24 ORE
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LA REPUBBLICA

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LA STAMPA

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IL MESSAGGERO

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IL GIORNALE

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IL FATTO QUOTIDIANO

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