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SINTESI IN PRIMO PIANO – 7 giugno 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19, verso la zona bianca; accelerano i vaccini.
– Blocco dei licenziamenti, partiti in pressing su Draghi
– Germania: trionfa la Cdu in Sassonia-Anhalt, arretra l’ultradestra

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Sette regioni senza divieti – Un italiano su 5 in zona bianca Tempi, regole: cosa si può fare
Tema: Covid-19, la situazione in Italia

Da oggi l’Italia fa un nuovo e deciso passo verso l’uscita dall’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. Se non ci saranno imprevisti legati alle varianti, da fine mese l’intera penisola sarà bianca. Rimarranno obbligatori mascherina e distanziamento, ma il risultato del rispetto delle regole e della campagna vaccinale è ormai una realtà. Da stasera il coprifuoco è slittato alle 24, poi il 21 giugno sarà eliminato in tutta Italia, come già avviene nelle zone bianche, che da oggi vedono l’ingresso di altre quattro Regioni: dopo Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise, tornano libere anche Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Il 14 giugno entreranno in zona bianca Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, EmlliaRomagna e Provincia di Trento. Il 21 giugno toccherà a Sicilia, Marche, Toscana, Calabria, Campania e Provincia di Bolzano. Il 28 giugno l’ultima Regione ad abbandonare i divieti sarà la Valle d’Aosta. Anche in zona bianca ci sono comunque regole che vanno rispettate. Nell’ordinanza del ministro Speranza è stato specificato che è consentito andare da parenti e amici in sei persone oltre ai figli minori. All’aperto in zona bianca non ci sono limiti, tranne il distanziamento di un metro tra i tavoli, mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo al massimo sei persone.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Amato Rosaria – Giannoli Viola 
Titolo: Il turismo esce dal virus – La grande ripartenza del turismo metà degli italiani ha prenotato
Tema: Covid-19, la situazione in Italia

Riparte il turismo in Italia. Difficile azzardare previsioni scientifiche da qui a settembre ma al ministero del Turismo c’è grande ottimismo: “L’anno scorso, nello stesso periodo, le prenotazioni per il periodo estivo degli italiani erano al 44,7% – ha spiegato al Festival dell’Economia di Trento il ministro Massimo Garavaglia – Quest’anno sono già al 54,7%. Per gli stranieri dipende dalle regole di accesso che verranno stabilite”. Pesa ancora l’incertezza sul green pass europeo però: l’Italia intende accelerarne l’entrata in vigore (fissata al 1° luglio) al 15 giugno, visto che sette Stati (tra cui Grecia e Germania) hanno giocato d’anticipo e altri (come la Francia) hanno ridotto le restrizioni per viaggiare. Domani sera il Parlamento Ue voterà l’accordo: con l’ok si procederà all’approvazione per renderlo valido. Dall’estero però arrivano già segnali convincenti: per gli statunitensi l’Italia risulta la prima meta turistica. A sorpresa anche la Spagna, una settimana fa, ha assegnato lo stesso primato al nostro Paese.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Savelli Fabio 
Titolo: In 48 ore oltre 1,2 milioni di dosi «Decessi, rischio sceso del 95%»
Tema: Covid-19, la situazione in Italia

Si allarga la forbice tra dosi consegnate alle Regioni e somministrate. C’è uno scarto ormai quotidiano di quattro milioni. Significa che ormai le forniture sono puntuali, copiose. E per questo che si registra il doppio record di venerdì e sabato della campagna vaccinale. Anche il 5 giugno quasi 600 mila inoculazioni: significa oltre 1,2 milioni in 48 ore. In settimana sono previste altre 4,1 milioni di dosi: 3 milioni di Pfizer, 500 mila di AstraZeneca, 400 mila di Moderna e 20o mila di J&J. Una (nuova) velocità di crociera. A questo punto da mantenere, persino migliorare a luglio quando la curva degli approvvigionamenti si alzerà ulteriormente. Siamo entrati nella fase massiva, con l’apertura delle prenotazioni a tutte le fasce d’età, anche se non ancora in tutte le regioni. E l’idea della cabina di regia è incoraggiare chiunque ad aderire per raggiungere il prima possibile l’immunità di gregge. In queste ore si assiste alla carica degli open day — senza prenotazioni — in molte regioni. Con l’apertura — quasi ovunque — della fascia 12-15 anni appena sdoganata dall’Aifa. I dati, parziali, relativi a 13,7 milioni di vaccinati (anche a distanza di oltre 4 mesi dalla prima dose) segnalano come “il rischio di decesso” scenda “del 95% e quello di ricovero in terapia intensiva del 90%”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: Intervista a Pierpaolo Sileri – Un italiano su 5 da oggi in zona bianca Sileri: “Nessun divieto dopo il doppio vaccino” – “Niente divieti per chi completa il ciclo Green pass per entrare in discoteca”
Tema: Covid-19, la situazione in Italia

II sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Il presenza del green pass si potranno superare questioni come la dimensione del locale o il ricambio dell’aria. In prospettiva, con l’aumento delle vaccinazioni, questo discorso può valere anche per la zona gialla”. Stesso ragionamento, Sileri lo estende anche alle case private: “Non è necessario fissare un limite di 6 ospiti. Se pure sono 8 o 10, ma tutti vaccinati, non c’è problema, l’ho già detto anche a Rezza. Stesso discorso per le presenze all’interno degli uffici, dove tra colleghi si può anche decidere di stare senza mascherina, se nella stanza sono tutti vaccinati”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Macrì Carlo 
Titolo: Salvini: Lega-FI? Non è annessione
Tema: Manovre nel centrodestra

Matteo Salvini da Zambrone, in Calabria, dove ha presieduto gli Stati generali della Lega, ritorna sul tema della federazione di centrodestra: “Non parlo di fusioni. Ma i tempi sono maturi per una federazione di centrodestra, dove ognuno manterrà comunque la propria identità”, spiega, dandosi tempo al massimo una settimana per incontrare tutti i leader della coalizione e decidere come e chi fa cosa. “Mi dispiace che non ci sia dentro anche Giorgia Meloni ma, essendo all’opposizione, non avrebbe senso coinvolgerla”, aggiunge il leader della Lega, che dice ancora: “La federazione, da non confondere con fusione, si baserà su progetti comuni e sarà una opportunità per tutti e anche per il Paese, perché velocizzerà, unirà e accelererà il lavoro sulle riforme. Parleremo con un’unica voce e così facendo sveltiremo l’approvazione di decreti, emendamenti, faciliteremo le riforme del Fisco e della giustizia, codice degli appalti e tagli Irpef”. Un argomento che Salvini affronterà anche questo pomeriggio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. L’incontro è stato fissato “per ribadire il massimo sostegno della Lega alle riforme”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Il retroscena – Tutti i dubbi di Berlusconi che cerca la mediazione Frenata sul gruppo unico
Tema: Manovre nel centrodestra

Matteo Salvini continua il pressing perché il progetto di federazione del centrodestra di governo vada in porto velocemente, con l’obiettivo magari di presentare liste unitarie già alle prossime Amministrative. Ma in Forza Italia non si placano i dubbi: dalle ministre che si sono esposte, come Gelmini e Carfagna, ai coordinatori regionali ai big del partito nel Comitato di presidenza la cui riunione è domani, ai parlamentari attesi ad assemblee di gruppo domani alla Camera e mercoledì al Senato. E alla fine, Silvio Berlusconi farà la sintesi. Che i suoi fedelissimi prevedono “di mediazione, tale da non scontentare nessuno e accontentare un po’ tutti”. Il Cavaliere non ha pronunciato parole di chiusura, e cerca una controproposta per non perdere deputati e senatori in Parlamento e voti alle urne. Quindi serve intanto una frenata sui gruppi unici, la prima delle fusioni temute dagli azzurri.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Conte: “Pronto il nuovo statuto” E tenta la pace con l’ala dura
Tema: M5S

Un grande evento nel fine settimana per presentare, finalmente, lo Statuto del nuovo Movimento 5 stelle. Scritto per mesi in solitudine dall’ex premier Conte, che nel frattempo ha condotto la difficile trattativa con Casaleggio sul divorzio da Rousseau, pagando, secondo le indiscrezioni, ben 200/250 mila euro per avere la lista degli iscritti. Un conto salato che serve all’ex presidente del Consiglio per ripartire da zero, come intendeva fare fin dal principio. Rimangono però di fondo i rapporti difficili con il Pd: la scelta di sostenere Virginia Raggi a Roma sconfessando la scelta fatta in Regione Lazio, e rincorrendo personaggi come Alessandro Di Battista, ha creato una ferita che stenta a rimarginarsi nonostante la decisione di sostenere insieme, a Napoli, l’ex ministro Gaetano Manfredi. Soprattutto perché su tutte le altre città e anche sulle regionali in Calabria Conte ha continuato a prendere tempo. Spazientendo gli alleati. Se le cose cambieranno adesso che tutto sta per essere definito, è da vedere. Di certo, da quel che era circolato della Carta del valori già due mesi fa, quando l’ex premier ne aveva parlato sia con esponenti dei 5 stelle che del Pd, il nuovo Movimento eviterà di scegliere dichiaratamente il campo progressista.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Monticelli Luca – Capurso Federico 
Titolo: L’avviso di Fico al Movimento “Stop alle rendite di posizione”
Tema: M5S

Firmato l’armistizio con Davide Casaleggio, ora Giuseppe Conte potrà costruire il suo progetto politico e far entrare il Movimento «in una nuova storia». Ora l’ex premier dovrà pacificare le varie anime della galassia 5 stelle che si fronteggiano sotterraneamente da mesi e mettere ordine nel caos dei gruppi parlamentari, tra pseudo-correnti, vecchi circoli di potere e nuovi malpancisti. Uno scenario che però sta agitando chi, fuori dal giro dei fedelissimi dell’ex premier, teme di ritrovarsi in minoranza nelle stanze dei bottoni. A far leva sulla «comunità» pentastellata, auspicando un reset senza altre tensioni, è Roberto Fico che chiede ai «colleghi parlamentari» di non far prevalere «le rendite di posizione». Scrive su Facebook il presidente della Camera: «C’è il dispiacere per una rottura con Davide Casaleggio, ma allo stesso tempo la necessità di proseguire nel cammino in modo diverso, saldo nei valori e nuovo nei metodi e nei modi. Quello che ora viviamo – sottolinea Fico – è un giro di boa indispensabile per andare avanti. Non pub esistere un movimento uguale per sempre: bisogna sapersi rinnovare»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte – «Sostegno leale al governo per ripartire ma non rinunciamo alle nostre battaglie» – «Alcune decisioni del governo ci hanno disorientato Ma continueremo a sostenerlo»
Tema: M5S

Intervista all’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Il nuovo movimento avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi, anche a quelli a cui in passato non abbiamo guardato con la dovuta attenzione. Penso a tutta la filiera dei servizi, al commercio, alle piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi, ai professionisti”, dice; poi su Draghi: “Ci siamo sentiti, ci incontreremo presto. Questo periodo non ha giovato al M5S, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese. Alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità, penso al sostegno alle imprese, ad alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica. Disorientamento hanno provocato anche il condono fiscale e adesso l’emarginazione dell’Autorità anticorruzione. E normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento. Ma noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza. Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie”.
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: “Blocco dei licenziamenti da rivedere” Giorgetti rilancia, ma Draghi non cede
Tema: Aiuti e Lavoro

La pressione dei partiti su Mario Draghi per cambiare le decisioni prese sullo sblocco del divieto dei licenziamenti non si ferma, nonostante i numeri della Commissione europea che sembrano smentire l’utilità della misura: prima il ministro del Lavoro Andrea Orlando, poi i leader di Lega e Pd Matteo Salvini ed Enrico Letta si sono schierati a favore della proroga del blocco; infine anche il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti sostiene che “il blocco è stato e deve rimanere una misura eccezionale. Ma si potrà semmai rivederlo settore per settore collegandolo alla riforma degli ammortizzatori sociali”. Una proposta per il momento respinta da Palazzo Chigi, che ha già accettato un compromesso e non sembra intenzionato a modificarlo. L’ultimo decreto del governo ha deciso che il blocco nella grande industria e nell’edilizia, ormai fuori dalla fase acuta dalla crisi, terminerà il primo luglio, con un caveat: le imprese che decideranno di non mandare a casa le persone per motivi economici potranno continuare a usufruire della cassa integrazione a carico dello Stato fino al 31 dicembre. Per la piccola e media impresa il blocco resta invece in vigore per tutti fino alla fine di ottobre. Da settimane i sindacati fanno pressione per ottenere di più, ma Palazzo Chigi finora ha opposto un fermo no.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pica Paola 
Titolo: Visco: «La ripresa sarà difficile Chi perde il lavoro va protetto»
Tema: Aiuti e Lavoro

Le parole del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in occasione del Festival dell’Economia di Trento sottolineano l’importanza del Recovery Fund per avere un’Europa più unita sui temi del lavoro. Durante la pandemia “si è capita la necessità di avere un sistema evoluto di ammortizzatori sociali”, ha detto Visco, aggiungendo che “la ristrutturazione produttiva deve essere guidata, non lasciata a se stessa, con la consapevolezza che bisogna dialogare con imprese e lavoro”. E, ancora, “nella prospettiva della transizione, che sarà forte nel digitale e ancora di più per quanto riguarda l’ambiente, bisogna riequilibrare il mercato. Ma chi perderà il lavoro dovrà essere protetto da una cassa integrazione straordinaria che deve essere considerata in una riforma degli ammortizzatori sociali”. E’ la riforma che vuole promuovere il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti per il quale il blocco dei licenziamenti resta “una misura eccezionale”. Si potrà rivederlo “settore per settore” ma in un ambito di riforma del sistema delle tutele, in particolare per quei comparti con “un’uscita più lenta dalla crisi”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Melis Valentina 
Titolo: Industria: da luglio stop alla Cig Covid Migliora l’arretrato
Tema: Aiuti e Lavoro

Il Dl Sostegni-bis (Dl 73/2021), in vigore dal 26 maggio, mette la parola fine alla cassa integrazione Covid per l’industria e porta in dote, dal luglio, una Cig senza contributo addizionale ma allineata alle regole ordinarie del Digs 148/2015 sugli ammortizzatori sociali. Stop, quindi, al regime “speciale” fissato nel 2020 dal Dl Cura Italia in piena pandemia, con alleggerimenti sul fronte della consultazione sindacale, dei costi e dei limiti di utilizzo della cassa (nel quinquennio). Finiscono il 30 giugno, dunque, le 67 settimane di cassa Covid che le imprese dell’industria hanno potuto usare fra il 2020 e il 2021, suddivise in varie tranche, regolate dal diversi provvedimenti di emergenza. Le imprese che useranno da luglio a dicembre la cassa “ordinaria” – anche se scontata – dovranno impegnarsi a mantenere il blocco dei licenziamenti economici, sia individuali, sia collettivi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Di Branco Michele – Mancini Umberto 
Titolo: Il piano riscossioni: 5 anni per incassare poi debito cancellato
Tema: Fisco

Il governo con la nuova riforma della riscossione punta a smaltire la montagna di arretrati non riscossi. Il ministero dell’Economia sta preparando una riforma che presto il ministro Daniele Franco renderà nota, che indichi “i criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi”. L’attuale sistema non funziona per un sistema normativo troppo macchinoso e per un insieme di regole che inibiscono o limitano le azioni di recupero. E questo, nei piani degli uomini del fisco, deve cambiare. Secondo l’Agenzia delle Entrate, lo Stato deve ridurre drasticamente i termini di esigibilità dei crediti e si pensa ad imporre all’agente della riscossione un termine preciso: 5 anni. Sessanta mesi di tempo tra la consegna della pretesa esattoriale da parte dell’ente impositore nelle mani del fisco e l’incasso. Trascorso quel periodo senza effetti la cartella esattoriale viene cancellata.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Aquaro Dario – Dell’Oste Cristiano 
Titolo: Tax credit negozi: ecco quanto vale l’aiuto dal 2020
Tema: Affitti e Covid

Il tax credit affitti può coprire fino a metà dei canoni di locazione pagati da negozianti e imprenditori da marzo 2020 a maggio 2021. L’agevolazione è la più complicata tra quelle introdotte per far fronte alla pandemia, ma può essere misurata con una serie di simulazioni-tipo. Facciamo l’ipotesi di un bar per il quale il titolare paga un canone mensile di 1.200 euro. Se si rispettano i requisiti del calo di fatturato, si può avere il tax credit originario del 60% previsto dal decreto Rilancio 2020, le estensioni del decreto Ristori e l’ultimo prolungamento introdotto dal decreto Sostegni-bis. Il risultato è un insieme di agevolazioni che coprono 12 mesi su 15, da marzo 2020 a maggio 2021. Per un ammontare di 8.640 euro su 18mila. Questo aiuto, che copre 48% dei canoni, è uno dei più alti tra le attività prese in esame, ma sconta pur sempre i due limiti generali del tax credit locazioni commerciali: non si tratta di un contributo diretto, ma un credito d’imposta che l’inquilino può usare in compensazione o cedere ad altri. E questa è una condizione che molti conduttori non sono riusciti a rispettare nella difficile stagione della pandemia. Un paio di aperture, su quest’ultimo punto, sono arrivate dalle Entrate. Già l’anno scorso il Fisco ha chiarito che l’inquilino può anche cedere il bonus al locatore “in conto canone”, pagandogli cioè solo la differenza.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dell’Oste Cristiano 
Titolo: Affitti, il Covid spinge i contratti agevolati
Tema: Affitti e Covid

La pandemia colpisce gli affitti residenziali. Resiste, però, la formula della locazione a canone concordato. Nel 2020 i nuovi contratti registrati alle Entrate sono stati 1,29 milioni, l’8,8% in meno rispetto al 2019. Le nuove stipule di contratti agevolati «3+2», invece, sono aumentate dell’8,2 per cento. In tempi di crisi, la forbice tra affitti di mercato e canoni calmierati si assottiglia. E questo giustifica il balzo dei contratti agevolati, che offrono al locatore – quanto meno – un set di benefici fiscali: lmu con sconto statale del 25%, spesso abbinata all’aliquota comunale ridotta, e cedolare secca al 10%. A livello generale la pandemia ha solo accelerato una corsa – quella degli affitti concordati – iniziata molto prima. E che si può misurare anche con le opzioni per la cedolare: secondo le statistiche delle Finanze, i contribuenti che scelgono la tassa piatta al 10% sono passati da 165 a 875 mila nelle dichiarazioni del redditi del 2020. Quelli che optano perla cedolare su canoni liberi sono di più (1,86 milioni), ma sono cresciuti meno.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Amato Rosaria – Guerrera Antonello 
Titolo: Dall’Irlanda all’Ungheria chi ostacola la tassa globale
Tema: Global Minimum Tax

Dopo lo storico annuncio di sabato dei ministri dell’Economia G7 su un primo accordo di tassazione globale sulle multinazionali al 15%, la strada affinché l’imposta diventi reale si annuncia tutt’altro che in discesa. Il ministro dell’Economia italiano Franco ieri a Londra lo ha detto chiaramente: “Servirà qualche anno” affinché questa nuova tassa sia davvero operativa. Al di là delle azioni di “lobby” che nel frattempo potranno scatenare i colossi del web coinvolti, una tassa del genere ha la massima potenza di fuoco solo se poggia sull’unanimità, o quasi, dei Paesi mondiali. Il 30 giugno si incontreranno a Parigi i rappresentanti dei 139 Paesi dell’Ocse. Questo sarà un passaggio cruciale: perché se un accordo di massima tra i grandi c’è già, bisognerà trovarlo anche con le nazioni medio-piccole. E l’Irlanda promette battaglia: Dublino negli ultimi decenni ha costruito le proprie fortune proprio sulla tassazione alle multinazionali del 12,5%. Ora però, a causa della ridistribuzione di circa 60-80 miliardi annuali di imposte che potrebbero essere recuperate dalla nuova tassa, l’Irlanda potrebbe perdere circa 2 miliardi di introiti all’anno. Grandi incognite anche sulla posizione di Cina e Russia.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ricciardi Raffaele 
Titolo: Per gli Stati gettito da 80 miliardi l’Italia ne incasserebbe almeno 2,7
Tema: Global Minimum Tax

L’impalcatura della nuova Global Minimum Tax uscita dall’ultimo G7 ha due assi portanti che tengono insieme il desiderio europeo di tassare le Big Tech Usa e quello americano di rendere sconveniente alle proprie aziende mettere il domicilio fiscale all’estero. Il primo pilastro dice che le multinazionali dovranno versare all’erario un’aliquota di almeno il 15%I. l secondo pilastro punta alle aziende più grandi e redditizie: il 20% dei loro utili, oltre una soglia del 10% dei profitti, andrà tassato nei Paesi dove vengono realizzati.  L’Ocse ha calcolato che il combinato disposto potrebbe valere tra 50 e 80 miliardi di dollari. Sul primo pilastro, i dati più recenti sono stati raccolti in uno studio dell’Eu Tax Observatory. Immaginando un perfetto coordinamento globale su una tassa minima al 15%, ogni Paese avrebbe il diritto di recuperare il deficit di introiti dalle proprie aziende che operano all’estero sfruttando un’aliquota di favore. Se per esempio una big tedesca ha una filiale a Singapore, dove è tassata al 10%, Berlino può reclamare il 5% che manca su quella quota di profitti. Per l’Ue significherebbe un extra-gettito di circa 48 miliardi di euro, per gli Stati Uniti di 41. All’Italia si attribuisce una quota da 2,7 miliardi, da raccogliere dalle (poche) multinazionali tricolori in giro per il mondo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gabanelli Milena – Querzè Rita 
Titolo: Dataroom – Le materie prime che mancano
Tema: Materie prime

Il nodo delle materie prime introvabili o costosissime. Per un Paese trasformatore come l’Italia, che deve importare quasi tutto, sta diventando un problema serio. Quanto sta accadendo è il risultato di tre fattori che si sommano: reali, finanziari e logistici. Nei primi mesi della pandemia i valori dei prezzi delle materie prime sono crollati dei 20-30%. La Cina, che ha un’economia pianificata, ne ha subito approfittato per fare scorte. Subito dopo i prezzi hanno ricominciato a salire, e ora sono alle stelle, perché tutti i Paesi sono ripartiti di scatto. Le materie prime sono diventate un investimento interessante perché sono prezzate in dollari, moneta debole in questo momento, quindi sono convenienti per chi le acquista in euro o altre valute. Inoltre: investire in titoli di Stato dà rendimenti bassissimi, quindi tanto vale mettere soldi in materie prime e sui titoli derivati a esse legati. A tutto questo bisogna aggiungere l’aumento a dismisura dei costi di trasporto. Il Dry Baltic Index, indice che sintetizza gli oneri di nolo marittimo per prodotti secchi e sfusi (minerali, cereali, eccetera), ha registrato nell’ultimo anno un +605%. Tra le cause anche l’introduzione del nuovo regolamento approvato dall’Organizzazione marittima internazionale che impone a tutte le navi di abbassare la quota di zolfo nell’olio combustibile.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Muglia Alessandra – Serafini Marta – Soave Irene 
Titolo: Pandemia e vaccini. Come sta il mondo?
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Meno del 2% degli africani, contro il 70% dei londinesi, ha ricevuto una dose di vaccino: le due mappe della diffusione del Covid-19 a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia ricalcano l’annosa geografia delle diseguaglianze. Stenta a ingranare, per mancanza di fondi, anche il programma Covax delle Nazioni Unite, a cui pure gli Stati Uniti destineranno la gran parte dei 25 milioni di dosi che prevedono di donare nei prossimi giorni. Lo ha annunciato ieri la Casa Bianca: entro luglio, in più riprese, gli Usa doneranno 80 milioni di dosi. Le campagne vaccinali in tutta Europa sono decollate dopo le prime settimane di lentezza; nell’Unione si somministrano 0,73 dosi al giorno ogni cento abitanti, più del doppio che negli Usa che erano, però, partiti prima. Né negli Stati Uniti, né in Europa c’è più un problema di approvvigionamento di vaccini. Mentre il Nord America risale la china, non migliora la curva dell’America Latina. Povertà, pochi vaccini, scarsa lungimiranza politica e deboli strutture sanitarie: così negli ultimi cinque mesi i decessi nel continente sudamericano sono raddoppiati. Non va meglio sul fronte dei vaccini. Secondo il Paho, la divisione panamericana dell’Oms, solo il 3% dei latino-americani è stato vaccinato. Se lo «tsunami» che ha travolto l’India si è indebolito, nei Paesi vicini la situazione resta critica. Bangladesh e Sri Lanka sono in piena terza ondata e le Maldive sono diventate il secondo Paese al mondo per nuovi casi giornalieri in rapporto alla popolazione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Dal tampone ai certificati Le regole per viaggiare
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Prima di partire per le vacanze è bene informarsi per non presentarsi senza i certificati richiesti e incorrere quindi nella quarantena. Dal primo luglio tutti gli Stati dovranno riconoscere il certificato digitale Covid dell’Ue, che riporterà tre tipi di informazione: se si è stati vaccinati; l’esito negativo di un test; la guarigione per chi ha contratto la malattia. Per programmare le vacanze è utile il sito reopen.europa.eu che fornisce in tempo aggiornato le informazioni sui 27 Stati membri. Non bisogna dimenticarsi di verificare anche le regole che richiede l’Italia quando si rientra dall’estero. Se si torna da un Paese dell’Ue, da Regno Unito, Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco e Israele è necessario compilare il formulario digitale di localizzazione e c’è l’obbligo di presentare un documento che attesti l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’arrivo in Italia. I bambini di età inferiore ai 2 anni sono esentati dal test. Se in Grecia si vuole evitare la quarantena il test molecolare Pa va effettuato entro 72 ore dall’arrivo e per i bambini è richiesto dai 6 anni in su. Quanto al vaccino, devono essere trascorsi almeno 14 giorni dalla seconda dose. Per chi ha già contratto il virus, vale il test Pcr positivo ma devono essere passati due mesi e non oltre i 9 mesi. Chi va in Spagna in aereo dovrà prima compilare e firmare elettronicamente un modulo che si trova sul sito Spain Travel Health. La Croazia, invece, esenta dai test sotto i sette anni e devono essere fatti entro 48 ore prima dell’arrivo. In Francia test obbligatori per tutti, anche per i vaccinati (non sotto gli 11 anni) da seguire entro 72 ore.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Valentino Paolo 
Titolo: Ultimo test in Germania: trionfano i conservatori e frena la destra xenofoba
Tema: Elezioni regionali in Germania

La Cdu ha vinto le elezioni regionali della Sassonia-Anhalt, ultimo appuntamento con le urne prima del voto federale tedesco di settembre. Il partito di Angela Merkel e di Armin Laschet ha inflitto un pesante distacco all’AfD, l’estrema destra radicale che aveva addirittura sperato di fare il sorpasso; ottimo viatico per Laschet, il candidato alla cancelleria della Cdu-Csu, che ora potrà rilanciare la propria campagna elettorale, fin qui incolore. L’AfD rimane comunque il secondo partito, anche se avanzano i verdi, che però confermano la difficoltà a far passare i temi ambientalisti nelle regioni della ex Ddr.  Pesanti sconfitte registrano la Linke e i socialdemocratici, mentre i liberali della Fdp tornano dopo dieci anni nel Parlamento regionale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Sorpresa in Sassonia La riscossa della Cdu ferma l’ultradestra
Tema: Elezioni regionali in Germania

Nonostante i sondaggi pronosticassero un testa a testa tra Cdu ed ultradestra di AfD, nelle elezioni regionali tedesche in Sassonia-Anhalt la Cdu ha facilmente sventato il sorpasso, schizzando al 35,9% contro il 22,7% di AfD. L’ultimo appuntamento con le urne prima delle elezioni federali del 26 settembre tira dunque la volata ad Armin Laschet, l’aspirante successore della Merkel, intento nel difficile funambolismo tra assorbire l’ala destra senza varcare la linea rossa di un’alleanza con l’Afd o di ammiccamenti estremisti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Audino Uski 
Titolo: L’ultradestra cade in Sassonia-Anhalt strada in discesa per il dopo Merkel – Il trionfo della Cdu lancia Laschet verso la cancelleria
Tema: Elezioni regionali in Germania

Il trionfo della Cdu nelle elezioni in Sassonia-Anhalt lancia Armin Laschet verso la successione di Angela Merkel. Il temuto testa a testa tra i cristiano-democratici e l’ultradestra in realtà non c’è stato: la Cdu ha compiuto un inatteso balzo in avanti, guadagnando il 6,8% rispetto al voto del 2016 e attestandosi attorno al 36% di preferenze. “Il messaggio è chiaro: la Cdu può ancora vincere le elezioni”, ha commentato l’ex candidato alla presidenza del partito, Friederich Merz. Ma il risultato è anche una conferma della leadership di Laschet, finora ritenuta incerta. Cedono terreno i partiti di sinistra, e i Verdi crescono meno delle attese, guadagnando appena un punto percentuale, mentre i LIberali tornano nel parlamento locale per la prima volta dopo 10 anni.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tortello Letizia 
Titolo: Intervista ad Ingo Shulze – “L’ultradestra non riesce a sfondare ma è l’unica che sa ascoltare l’Est”
Tema: Elezioni regionali in Germania

Lo scrittore Ingo Schulze, profondo cronista della trasformazione del Paese dopo la Riunificazione, mette in guardia i vincitori cristiano-democratici dal cantare vittoria, dopo il voto in Sassonia-Anhalt: “Il Land dell’Est è una regione particolare per cultura politica e demografia, dunque credo che abbia sbagliato chi ha considerato queste elezioni come la prova generale del 26 settembre. Per prima cosa, gli Stati della Germania orientale non sono rappresentativi dell’Ovest, inoltre non sono altrettanto popolosi. Comunque, l’AfD non è appannaggio solo dell’Est, ha anche elettori nella Germania Ovest”. Prosegue Schulze: “Bisogna mettere in guardia chi motiva il successo dell’AfD a Est con pericolose generalizzazioni. Non si può dire che gli elettori dell’Est abbiano un deficit di democrazia o non l’abbiano raggiunta pienamente dopo trent’anni, o che siano avvezzi alla dittatura. Sono stanco di sentire parlare con questi toni. E sempre l’Est a doversi giustificare. Se si fosse trattato di un Land a Ovest non si sarebbero mai avanzate queste accuse agli elettori. Pensare così è far finire la storia nel 1990”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Biden: vengo in Europa per rilanciare le democrazie
Tema: Viaggio di Biden in Europa

Il presidente USA Joe Biden annuncia il primo viaggio in Europa.  II gesto carico di simbolismo esprime il suo attaccamento agli alleati, un’amicizia atlantica a cui si è dedicato in tutta la sua carriera politica. È il momento di serrare i ranghi, soprattutto verso Cina e Russia. “Dimostreremo che le democrazie sono capaci di vincere le sfide e dissuadere le minacce del nostro tempo” dice il presidente. Prima tappa il G7 sotto presidenza inglese in Cornovaglia; lunedì 14 il summit Nato a Bruxelles seguito l’indomani dal bilaterale Usa-UE; si chiude il 16 a Ginevra dove Biden incontrerà Vladimir Putin. È il G7 la sede più adatta per concordare strategie di rilancio della crescita e Biden ha incassato un successo in anticipo: l’accordo di massima già raggiunto dai ministri economici sulla global minimum tax. Ci saranno anche nuovi impegni per aiutare i paesi poveri nelle vaccinazioni: la pandemia non è ancora sconfitta.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Rafforzare le alleanze contro Cina e Russia Biden in Europa lancia l’asse delle democrazie
Tema: Viaggio di Biden in Europa

Joe Biden spiega lo scopo della sua prima missione in Europa attraverso un editoriale pubblicato sulle pagine del Washington Post: “Questo viaggio ha lo scopo di realizzare il rinnovato impegno dell’America verso alleati e partner, e dimostrare la capacità delle democrazie di raccogliere le sfide e attuare la deterrenza delle minacce della nuova era”, ha scritto il presidente USA. Il capo della Casa Bianca parte mercoledì per un viaggio in Cornovaglia per il G7, a Bruxelles per i vertici Nato e Ue, e a Ginevra per il bilaterale con Putin. “Che si tratti di finire la pandemia ovunque, affrontare la crisi climatica in accelerazione, o contrastare le attività dannose di Cina e Russia, gli Usa devono guidare il mondo da una posizione di forza”, aggiunge Biden. L’editoriale sottolinea poi i risultati economici di Washington, che da una parte è un approccio logico, ma dall’altra insospettisce gli europei, timorosi che dietro alle aperture di facciata la “politica estera per la classe media”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gandolfi Sara 
Titolo: Mai in tanti al voto in Messico (dopo gli omicidi di 91 politici)
Tema: Messico al voto

Lorenzo Cordoba, presidente dell’Instituto Nacional Electoral messicano, ha dato inizio ieri mattina al voto per il rinnovo del 500 deputati del Congresso, di 15 dei 32 governatori federali, di migliaia di sindaci e amministratori locali: in tutto 20.417 cariche pubbliche, scelte da 93 milioni di elettori. Un record. Da primato però è anche il bilancio della violenza che ha dissanguato questa campagna elettorale: 800 aggressioni e 90 politici uccisi, di cui 36 candidati. L’ultimo si chiamava René Tovar Tovar ed è stato crivellato di colpi venerdì notte mentre rientrava a casa. Sono stati ancora urla volta gli amministratori locali a pagare il prezzo più alto, esposti agli attacchi e alle minacce dei cartelli della droga e delle organizzazioni criminali che controllano il territorio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: Sfida di Harry e Meghan: la loro bimba americana è Lilibet «Lili» Diana
Tema: Ex reali inglesi

Harry e Meghan hanno chiamato la loro secondogenita Lilibet Diana, ossia col vezzeggiativo usato in famiglia per la regina Elisabetta e con il nome della defunta principessa madre di William e suo fratello. La piccola, sorella minore di Archie (che ormai ha due anni), è venuta alla luce nella mattinata di venerdì in California, dove i fuggiaschi duchi di Sussex adesso abitano. «Posso solo commiserare la madre», ha commentato ieri sera la giornalista della Bbc che annunciava la notizia. «Lili», come verrà conosciuta la bambina, è ottava in linea di successione al trono britannico: prima di lei ci sono Carlo, William, i suoi tre figli, Harry e il piccolo Archie. In questo modo, il detestato principe Andrea (e con lui quelli più sotto) scivola ancora più in basso nella graduateria. La neonata non è principessa, ma lo diventerà automaticamente alla morte della regina e con l’ascesa al trono di Carlo. Appare tuttavia abbastanza ipocrita che Harry e Meghan, con la scelta dei nomi per la figlia, abbiano volute sottolineare il loro legame con la famiglia reale, dopo che negli ultimi mesi hanno fatto di tutto per infangare la monarchia con le loro interviste alle tv americane.
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