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SINTESI IN PRIMO PIANO – 7 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Proteste, blocchi e scontri per chiedere le riaperture;
– Piano vaccini in salita;
– “Stabilizzare la Libia”. La missione di Draghi tra migranti e sicurezza;
– Il Fmi: Cina e Usa sono in ripresa, ma la Ue è in ritardo di due mesi.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Guerzoni Monica
Titolo: Il retroscena – Draghi fiducioso, la campagna procede Regioni in pressing: alzare le saracinesche
Tema: Governo, tema delle riaperture e piano vaccinale
Per la prima volta da quando è presidente del Consiglio, Mario Draghi si trova assediato e pressato da ogni parte. I presidenti delle Regioni vogliono alzare le saracinesche delle attività economiche già dal 20 aprile, la Lega invoca un calendario delle riaperture, i ristoratori e gli ambulanti non reggono più le restrizioni e, complice chi soffia sul fuoco, si scontrano con le forze dell’ordine a pochi passi da Palazzo Chigi. Tornato nel pomeriggio dalla sua prima missione in Libia, Draghi ha trovato i manifestanti ancora in piazza e, al telefono con i ministri, ha dato la linea: solidarietà verso chi soffre, ma anche fermezza, per impedire che il disagio di chi non lavora a causa della pandemia venga strumentalizzato mettendo a rischio l’ordine pubblico. Il premier: si decide sulla base dei dati. Anche sul fronte vaccini i problemi non mancano. II tanto atteso cambio di passo ancora non si vede e oggi potrebbe arrivare la notizia di una limitazion e ulteriore nell’uso di AstraZeneca, il siero su cui l’Italia ha fortemente puntato. Eppure dalle stanze del governo arrivano messaggi tranquillizzanti: «I vaccini ci sono» e toccherà alle Regioni dare il massimo per somministrarle. Draghi insomma ha «piena fiducia» nel lavoro del generale Figliuolo e si mostra come lui convinto che, a fine mese, l’Italia raggiungerà le 500 mila iniezioni al giorno.
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Testata:  Repubblica
Autore:  Ciriaco Tommaso
Titolo: Il retroscena – Il governo ora valuta lo stop sotto i 65 anni Piano vaccini in salita
Tema: Piano vaccinale
A sera, Roberto Speranza incontra gli scienziati. Vuole preparare la scelta più delicata, visto che l’Ema sta per pronunciarsi sul rischio di trombosi per chi riceve Astrazeneca. Sulla carta, il governo preferirebbe non escludere categorie specifiche dalle inoculazioni, senza un divieto esplicito di Bruxelles. Ma è evidente che i paletti per gli “under” fissati in diversi Paesi europei rischiano di condizionare la decisione. Tanto che l’esecutivo potrebbe decidere di destinare le dosi di Oxford agli over 65, “coprendo” invece i più giovani con Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. Sarebbe un cambio rilevante nel piano vaccinale, che ieri ha aggiunto un importante step con la firma del protocollo per le somministrazioni sui luoghi di lavoro. Ciò che più conta, però, è la decisione che riguarda l’intera popolazione nazionale. Speranza ha riaggiornato l’incontro a oggi, appena la lettera delle raccomandazioni dell’Ema sarà chiara.
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Testata:  Corriere della Sera 

Autore:  Frignani Rinaldo 
Titolo: Proteste, blocchi e scontri per chiedere le riaperture
Tema: Tensione nelle piazze

Un pomeriggio di rabbia in diverse città dell’Italia con migliaia di ambulanti e ristoratori che hanno protestato contro le chiusure delle loro attività per l’emergenza Covid. Tafferugli si sono verificati a Roma, davanti a Montecitorio. Alcuni manifestanti hanno cercato di sfondare le transenne lanciando alcune bottiglie contro la polizia dispiegata in assetto antisommossä e costretta a rispondere con cariche di alleggerimento. Negli scontri feriti alcuni poliziotti. A Milano un gruppo di ambulanti si è riunito in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione centrale. «Ho perso 40 mila euro, ne ho avuti solo 4 mila di ristori», ha protestato la titolare di un bed and breakfast. E un ristoratore: «Ho dovuto chiedere un prestito per pagare i miei dipendenti».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Il retroscena – E il Viminale teme una regia del disordine – I rischi di un’escalation e la linea del Viminale: distinguere i lavoratori da chi fomenta l’ira
Tema: Tensione nelle piazze
Ristoratori, ambulanti, negozianti, baristi, titolari di centri sportivi, commercianti: è lungo l’elenco dei lavoratori che da mesi fanno i conti con la chiusura delle attività. Ma ancora più lungo è quello di chi non riuscirà a riaprire. Su questo tasto battono le formazioni che mirano a tenere alto il livello dello scontro. Basta scorrere le immagini delle manifestazioni per scorgere i militanti di Casa Pound a Roma e gli antagonisti a Torino, ma anche per ricordare come già ad ottobre a Napoli e a Palermo furono i clan a fomentare i cortei e i sit-in. E, tuttavia, nelle circolari e nelle disposizioni inviate dal gabinetto del ministro e dal Capo della polizia Lamberto Giannini a prefetti e questori viene sempre evidenziata la necessità di rispondere in maniera proporzionale agli attacchi, di non intervenire fino a che la situazione non diventi pericolosa, di dare spazio a chi è mosso dalla disperazione per il lavoro che manca . Ma c’è anche l’indicazione di reagire con fermezza ai tentativi di infiltrazione per fomentare la folla, proprio come accaduto ieri a Roma. E’ un bilanciamento difficile da raggiungere. La ministra Lamorgese: «Il disagio delle categorie più colpite merita la nostra doverosa attenzione».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Letta-Renzi, nessun disgelo Nuova frattura su Conte e 5s
Tema: Nel PD

Enrico Letta è tornato per vincere le elezioni nel 2023, con il Pd avanti nei voti rispetto ai 5stelle: in modo da poter esprimere il premier, che nulla toglie possa essere lui stesso. Ecco in pillole la strategia del neo-segretario dem. «Chi deciderà la leadership della coalizione? Gli elettori, quindi chi prende più voti», risponde a Giovanni Floris, su La7, senza poter nascondere un fremito nel vedere un sondaggio in cui il ticket con lui e Conte è in testa nel gradimento rispetto a quello Salvini-Meloni. Ma per vincere, Enrico Letta non potrà certo contare sull’aiuto di Matteo Renzi. Gli soffiò il posto nel 2014, l’ha rivisto appunto ieri dopo sette anni di gelo: e non è stata proprio – come si dice – una passeggiata di salute. I due non sono d’accordo su niente, tranne su una cosa, il governo Draghi. “Fossi nel Pd non farei l’accordo con i 5stelle”. Chiude ogni porta il leader di Iv, anche sul piano nazionale ed &egrav e; questo il punto. «Con Enrico – racconta lo staff del leader Pd – c’è un forte elemento di divergenza, nel rapporto con i 5stelle di Conte, anche se hanno imboccato la via dell’europeismo, quella di forza di governo e istituzionalizzata». Accordi dunque tra i due, nessuno, men che meno su Roma: Renzi voterebbe Calenda, Letta deve decidere se calare la carta Gualtieri.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: «In un’alleanza con i 5 Stelle non potremmo entrare Ora Enrico candidi donne anche nei Comuni o a Siena»
Tema: Intervista a Matteo Renzi

«Se il Pd si allea con i grillini, no, non entreremo in questa alleanza. Siamo distanti dalla destra antieuropeista di Salvini e Meloni ma anche dal becero populismo di Di Battista e Beppe Grillo. Non con i sovranisti, non con i populisti. Ma tutto mi sembra in divenire: guardi che succede a Roma. Letta non può appoggiare la Raggi, Conte non può scaricarla: mi sembra che questa alleanza sia lontana dal nascere. Se a questo aggiunge che i grillini sono preoccupati soprattutto dal “No” al terzo mandato il quadro è ulteriormente confuso. Pensiamo ai vaccini, alle graduali riaperture di scuole, teatri, ristoranti, bar. Sono temi più seri del futuro di Conte o di Di Maio». Alle amministrative: “Ora Enrico candidi donne”. I miei viaggi in Arabia, Senegal e Bahrein? Dov’è il problema? Io rispetto tutte le regole e quando lavoro all’estero pago le tasse in Italia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Piccolillo Virginia 
Titolo: Omofobia, la legge al test del Senato Braccio di ferro tra Pd e Lega
Tema: Legge sull’omofobia

Lo scontro finale sulla legge contro l’omotransfobia approda nell’ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato. Pd, Cinque Stelle, Leu e Iv tenteranno di superare il «no» della Lega che con Andrea Ostellari si oppone alla calendarizzazione del disegno di legge Zan. Franco Mirabelli (Pd) è convinto: «Supereremo quel veto». E domani potrebbe essere incardinato. Ma il leghista Claudio Borghi avverte: «ll governo nazionale è nato per il sostegno all’economia e il Recovery plan». Lo scontro si accende su alcuni punti in particolare. Il ddl parte dalla legge Mancino, che già punisce reati e discorsi d’odio fondati su nazionalità, etnia e religione, e vi aggiunge una tutela per la galassia Lgbt. Ma non li cita. E rende punibile la discriminazione fondata «sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Espressioni più elastiche della definizione biologica di sesso. D all’associazionismo: «Così le donne rischiano di perdere le poche garanzie conquistate come le quote in politica».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Stallo sul Copasir “Tocca ai partiti trovare l’accordo”
Tema: Copasir

Niente intervento dell'”arbitro”, i presidenti delle Camere spiegano che non è compito loro risolvere il pasticcio della presidenza Copasir, e adesso è scontro aperto tra Lega e Fdi. Gli alleati che si contendono la leadership del centrodestra sono ormai ai ferri corti anche per la guida del comitato parlamentare incaricato di controllare l’attività dei servizi segreti del Paese. Meloni furiosa: ora deve intervenire Mattarella. E FdI chiede che il presidente Volpi lasci: “Al suo posto il vice Urso”.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Marro Enrico
Titolo: Lavoro, un milione di posti persi – Lavoro, la crisi raddoppia: persi in un anno 945 mila posti
Tema: Lavoro
In un anno, da febbraio 2020, le persone che lavorano in Italia sono scese di 945 mila unità. Quasi un milione di posti di lavoro persi. L’Istat, come disposto da un nuovo regolamento dell’Ue, ha aggiornato i dati dell’occupazione conteggiando anche coloro che percepiscono la cassa integrazione da tre mesi.
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Testata:  Repubblica
Autore:  Conte Valentina
Titolo: La gelata. In un anno persi un milione di posti e altre 700 mila persone non cercano più lavoro – Cresce il popolo degli scoraggiati in 717 mila non cercano un lavoro
Tema: Lavoro
Quasi un milione di occupati in meno nell’anno della pandemia: 945 mila, tra febbraio 2020 e febbraio 2021. E un’esplosione di inattivi: 717 mila lavoratori in più che non sono né occupati né disoccupati. Dati allarmanti, ma frutto anche di un travaso statistico che fa discutere. L’Italia, come tutti i Paesi europei, dall’1 gennaio applica il nuovo Regolamento Ue del 2019, voluto per armonizzare le rilevazioni campionarie sulla forza lavoro e renderle più confrontabili. Ma poiché, in base alle nuove indicazioni, chi non lavora da più di tre mesi – perché in cassa integrazione o autonomo – non si deve considerare occupato come oggi, il conto degli inattivi ufficializzato ieri da Istat si è gonfiato e la crisi del lavoro appare molto più grave. Inoltre i nuovi conteggi Istat annullano il gap di genere: uomini e donne colpiti alla pari dalla crisi.
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Si segnala sempre da Repubblica il commento di Tito Boeri
Come si crea l’occupazione – Come creare nuovo lavoro
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Testata:  Stampa
Autore:  Barbera Alessandro – Mattioli Alberto
Titolo: Il retroscena – Lega in pressing per riaprire e Draghi accelera sui sostegni
Tema: Draghi accelera sui sostegni
Draghi ha dato mandato al ministro del Tesoro, Daniele Franco, di accelerare con il nuovo decreto Sostegni, per il quale è necessaria un’altra autorizzazione del Parlamento per 20, forse 30 miliardi di spesa aggiuntiva. Arriverà in coincidenza con il Documento di economia e finanza, probabilmente entro una decina di giorni. «Dobbiamo in ogni caso monitorare i dati e vedere come procede la campagna vaccinale. Quando arriverà la proposta delle Regioni, la valuteremo», spiegano da Palazzo Chigi. Perché la situazione permetta parziali riaperture di bar e ristoranti, almeno di giorno, Draghi vuole vedere un calo sensibile e duraturo dei contagi.
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Di Donfrancesco Gianluca
Titolo: Il Fmi: Cina e Usa sono in ripresa, ma la Ue è in ritardo di due mesi
Tema: Previsioni
Il Fondo monetario internazionale stima una ripresa più forte per l’economia globale rispetto alle previsioni di gennaio, con la crescita prevista al 6% nel 2021 (in rialzo dello 0,5 %), dopo un -3,3% nel 2020. Il Fmi avverte tuttavia che la ripresa è ancora molto disomogenea: se Stati Uniti e Cina sono in decisa crescita, l’Europa e i Paesi emergenti arrancano. L’Europa in particolare ha due mesi di ritardo sulla ripresa Usa. II Fmi si è detto anche favorevole alla minimum tax sulle società proposta dal segretario al Tesoro americano.
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Su Repubblica l’intervista al capo economista del Fondo monetario internazionale
Intervista a Gita Gopinath – Gopinath “L’Italia si rilancia se farà riforme strutturali per favorire la produttività”
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Carlo Cottarelli su La Stampa
L’Italia sostenga la proposta di Yellen subito la tassa globale minima sui profitti
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Testata:  Sole 24 Ore 

Autore:  Castelli Laura 
Titolo: La lettera – Risultati se è coinvolto l’intero sistema paese – Effetti duraturi dal Recovery se scatta tutto il sistema Paese
Tema: Lettera del Viceministro all’Economia Castelli

“Nel confronto quotidiano di queste ultime settimane, con associazioni di categoria, imprese e mondo dell’Economia sociale, ho avuto modo di analizzare alcuni aspetti, non secondari, delle opportunità che deriveranno dall’attuazione del programma Next Generation Eu in Italia. Il tema del Recovery Plan ci pone diverse sfide che non riguardano solo l’utilizzo delle risorse che arriveranno, le norme che dobbiamo cambiare per velocizzare i processi e i progetti da scegliere, ma, ad esempio, anche l’effettiva ricaduta in termini economici nel lungo periodo. È per questo che è importante mettere in moto l’intero sistema Paese, assicurarsi che le filiere siano pronte, che i soggetti che dovranno mettere a terra i progetti, attingendo auspicabilmente a “fornitori” interni, siano capaci di coprire tutta la domanda necessaria a manifestare le ricadute economiche in termini di Pil, di occupazione e di sviluppo in Italia. Se saremo capaci di prepararci, l’effetto moltiplicat ore del Recovery durerà anni”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Saldutti Nicola 
Titolo: «Sospendere a tempo il Codice degli appalti» – «Codice appalti, ora semplificazione Serve una sospensione a tempo»
Tema: Intervista a Roberto Rustichelli

Sospensione a tempo del Codice degli appalti e semplificazione. Il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli parla chiaro: «Se vogliamo ripartire dobbiamo alleggerire gli effetti patologici della burocrazia». Per rimettere in moto la concorrenza l’Antitrust ha individuato otto grandi settori, dai contratti pubblici alle concessioni, agli oneri di sistema. «I soldi del Recovery vanno spesi — dice —. Basta con il Fisco sleale dentro l’Ue». Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Messaggero 
Autore:  Bassi Andrea 
Titolo: «Assunzioni, piano in 5 anni» – «Prima enti locali e Sanità ecco il piano assunzioni»
Tema: Intervista a Renato Brunetta

Brunetta: “Come si fanno a investire 200 miliardi in 5 anni se non hai un apparato dello Stato all’altezza di questa sfida straordinaria? E come si fa a reggere, una volta a regime? Per questo i miei primi tre atti sono stati il riavvio dei contratti, la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e per la coesione sociale con i sindacati, e lo sblocco del turn over”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Lops Vito 
Titolo: Borse, l’Europa torna al pre Covid – Borse, l’Europa scatta al record Listini ai livelli pre pandemia
Tema: Mercati finanziari

Le Borse europee hanno recuperato il terreno perduto durante un anno di pandemia. E se gli indici di Wall Street rincorrono un record dietro l’altro, anche nel continente europeo gli indici puntano verso l’alto. L’indice paneuropeo Stoxx 600 ha infatti azzerato le perdite e si è riportato sopra i livelli del 19 febbraio. Allora l’indice Stoxx totalizzava 433,9 punti e ieri, con un rialzo dello 0,7% sulla chiusura di giovedì scorso a 432,42 punti, si è portato a 435,18 punti. Quanto a Piazza Affari il sorpasso non è ancora avvenuto. Il 19 febbraio del 2020 l’indice Ftse Mib chiudeva la seduta a 25.477 punti e ieri, con un rialzo dello 0,5%, ne vale 24.832. Resta comunque alto il tasso di fiducia degli analisti, sostenuto sia dall’andamento della campagna vaccinale, sia dalle misure per il rilancio dell’economia.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Draghi in Libia: più fondi contro gli sbarchi – “Stabilizzare la Libia” La missione di Draghi tra migranti e sicurezza
Tema: Draghi in Libia

Per l’Italia la Libia significa affari e sicurezza. E’ tenendo in vista questi due obiettivi che Draghi atterra a Tripoli con l’abito del pragmatismo che più lo fa sentire a suo agio e, in una dichiarazione congiunta con il primo ministro del governo unitario di transizione Hamid Dbeibah, si spinge fino a esprimere «soddisfazione per quello che la Libia fa per i salvataggi» dei migranti. Lo choc a sinistra e nell’area liberal che si batte per i diritti dei migranti è scontato, ma Draghi sa che è un pegno evidente che va pagato per non criminalizzare il fragile alleato, mentre faticosamente tenta di risorgere da un conflitto tribale che negli ultimi sette anni ha destabilizzato l’area del Mediterraneo. «Il problema non è solo geopolitico, è anche umanitario – aggiunge il capo del governo -. Da questo punto di vista l’Italia è forse l’unico Paese che continua a tenere attivi i corridoi umanitari». In poche paro le, e poche ore, Draghi concede molto credito al nuovo esecutivo che deve traghettare il Paese fino alle elezioni del 24 dicembre. Con il presidente del Consiglio c’è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che appena rientrato a Roma rimarca quanto il dossier sia «di massima priorità»: «Stabilizzare la Libia significa mettere in sicurezza le nostre coste, offrire nuove opportunità di sviluppo alle nostre imprese». Grandi opere, energia e accordi per regolamentare i flussi migratori, con un sottinteso chiaro: per l’Italia e l’Europa è essenziale anche il controllo e la prevenzione sulla circolazione delle possibili varianti del coronavirus. Draghi, infine, chiama alle sue responsabilità l’Europa: «Investita del compito di aiutare il governo libico» anche nei suoi confini meridionali.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giannini Massimo 
Titolo: Mio caro Conte avete sbagliato politica estera – Caro Conte, tra Russia, Haftar e gilet gialli ecco dove avete sbagliato in politica estera
Tema: La replica all’ex premier

Massimo Giannini replica all’ex premier Conte: “La mia opinione rimane quella che ho scritto: il volo improvvisato a Bengasi e le modalità con le quali è stato organizzato il rilascio dei sequestrati, con tanto di photo-opportunity pretesa da Haftar, restano una pagina opaca della nostra storia diplomatica”. Diciamo poi “che non solo la tela delle relazioni transatlantiche, ma più in generale tutta la politica estera (in particolare con il Suo primo governo gialloverde) ha subito strappi di ogni tipo. Come dimenticare la missione del ministro degli Interni e vicepremier Salvini al Cremlino, quando il Capitano attaccò ferocemente Francia e Germania e concluse dicendo «qui a Mosca mi sento a casa mia, mentre in alcuni Paesi europei no»?” e poi ancora i gilet gialli. Le do però atto volentieri: “ha tenuto la barra dritta sull’elezione di Ursula Von Der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Una mossa non scontata, persino miracolo sa, nelle assurde condizioni politiche di allora, che ha messo all’angolo le destre populiste e sovraniste e ha cambiato il corso degli eventi in Europa”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Vestager Margrethe 
Titolo: Solo la concorrenza può garantire la ripartenza – La concorrenza resterà il pilastro per la ripartenza
Tema: Le sfide della UE

Il contributo di Margrethe Vestager, commissario europeo alla Concorrenza: “Nell’odierno mondo digitale, un gruppo ristretto di società controlla il modo in cui milioni di altre imprese si collegano ai loro clienti. Le scelte di queste poche società possono decidere del destino delle imprese e determinare se la concorrenza prospererà o fallirà. A dicembre abbiamo quindi presentato una proposta di legge sui mercati digitali, che sosterrà le norme in materia di concorrenza definendo un chiaro elenco di azioni consentite e non, a cui i “controllori” digitali dovranno conformarsi”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Castelletti Rosalba 
Titolo: Prova di forza di Putin nel Donbass e Kiev si blinda – Scintille sul Donbass tra Kiev e Mosca L’Ucraina chiede di aderire alla Nato
Tema: Russia

Il “conflitto congelato” tra Ucraina e Russia per il Donbass separatista che in sette anni ha provocato quasi 14mila vittime e un milione e mezzo di sfollati si sta surriscaldando. Con il presidente ucraino Volodimir Zelenskij che chiede alla Nato di accelerare l’adesione del suo Paese all’Alleanza Atlantica per inviare un «segnale reale» a Mosca e il portavoce del Cremlino che replica che così la «situazione può solo peggiorare». Le ostilità si sono intensificate nelle ultime settimane dopo che Mosca ha mobilitato mezzi e uomini a un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina che a sua volta ha avviato esercitazioni e rafforzato i suoi contingenti lungo la linea di contatto a Sud-Est e la penisola di Crimea annessa dalla Russia nel 2014. La Russia sostiene che gli spiegamenti di forze non sono «una minaccia per nessun Paese al mondo», ma gli scambi verbali infuocati con Kiev e le reciproche accuse di “provocazioni” sul terreno hanno di fatto messo fine all’ottavo cessate-il-fuoco in tre anni nel Donbass. Mosse che hanno mobilitato il sostegno dell’Occidente, su tutti gli USA: hanno innalzato l’allerta a «possibile crisi imminente». Anche se gli analisti concordano che né Kiev né Mosca hanno interesse a scatenare una guerra: l’Ucraina perché potrebbe dare alla Federazione un pretesto per intervenire nella regione separatista e la Russia perché l’opinione pubblica è stanca dell’avventurismo in politica estera. Il timore però, sostiene Maksim Samorukov del Carnegie Moscow Center, è che basti un passo falso per trascinare i due Paesi in un confronto militare.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giubilei Franco 
Titolo: Zaki L’Egitto lo tiene altri 45 giorni in carcere respinta anche la richiesta di cambiare i giudici – Altri 45 giorni in cella il calvario di Zaki non è ancora, finito
Tema: Egitto

Con accanimento crudele, la giustizia egiziana continua a rinviare l’udienza di scarcerazione di Patrick Zaki, per cui la Corte d’assise del Cairo ha deciso altri 45 giorni di prigionia con l’ennesimo rinvio di una lunga serie. Lo studente 29 enne è rinchiuso in una cella sovraffollata da più di un anno, da quel 7 febbraio dell’anno scorso quando il rientro in Egitto da Bologna per una vacanza in famiglia si tramutò nell’incubo di cui non si riesce a intravvedere la fine. A preoccupare, oltre all’asma che l’affligge, è il suo «pessimo stato psicologico», denunciano i suoi legali. Ora che lo aspetta un altro mese e mezzo in cella, Amnesty Internaional Italia invoca un’iniziativa diplomatica: l’Italia deve convocare subito l’ambasciatore.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Griseri Paolo 
Titolo: “Ecco la mia verità sui media e le Ong” – “Mai criminalizzato le Ong e non ho mai chiuso un porto”
Tema: Intervista a Marco Minniti

Parla Minniti, lo fa da «ex politico» perché «quella è una fase conclusa della mia vita». Le intercettazioni ai giornalisti? «Creano forti interrogativi. Ha fatto bene Cartabia a mandare l’ispezione». Le Ong? «Con noi avevano un ruolo di primo piano. E non abbiamo mai chiuso i porti».
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