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SINTESI IN PRIMO PIANO – 6 settembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Dibattito sull’uso del Recovery fund a Cernobbio
– Rete unica: continua il confronto politico-economico
– Conte apre a un Mattarella bis e si spiega su Draghi
– Elezioni Usa: sfida Trump-Biden sulla sicurezza

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Massaro Fabrizio 
Titolo: Conte: «Avevo pensato a Draghi per l’Ue E vedrei benissimo un Mattarella bis» – «Vedo bene un bis di Mattarella Pensai a Draghi per Bruxelles»
Tema: Reincarico per Mattarella

Non è Mario Draghi, il suo rivale. Non sarà per puntare su di lui, sostiene il premier Giuseppe Conte, che sarà buttato giù il governo che deve gestire miliardi del Recovery Fund, anche se «con 209 miliardi può esserci la tentazione, lo sento, non vivo nell’iperuranio, ci sono contesti, potentati che avrebbero molto da suggerire». Ma appunto Draghi, che «lo si tira per la giacchetta» — dice alla festa del Fatto Quotidiano — «non lo vedo come un rivale. È una persona di valore, un’eccellenza». Un reincarico a Sergio Mattarella? «Presidente impeccabile. Se ci fossero le condizioni per accettare un secondo mandato, lo vedrei benissimo», dice «a titolo personale».
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Conte allontana Draghi e apre al Mattarella-bis – Conte: “Dico sì al Mattarella bis e volevo Draghi a Bruxelles”
Tema: Reincarico per Mattarella

Giuseppe Conte al Forum Ambrosetti ha provato a convincere il gotha industriale e finanziario che il governo è saldamente in sella, ha le idee chiare su come uscire dalla crisi economica e sui piani di rilancio del Recovery Fund. Il piglio e il metodo sono piaciuti alla comunità del business che però aspetta i fatti concreti e sogna Mario Draghi. Sapendo che la maggioranza non è così forte da affrontare la grande sfida. E Conte lo sa e tutte le sue parole sono state finalizzate a stabilizzare il governo, ad allontanare l’altro fantasma, quello della batosta alle regionali. Stabilizzare il quadro politico e istituzionale arrivando a dire che «se ci fossero le condizioni» vedrebbe «benissimo» un secondo mandato per il capo dello Stato. «Il Presidente Mattarella sta interpretando il suo ruolo in modo impeccabile, con grande equilibrio e saggezza».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Il retroscena – Quei giorni della proposta all’ex governatore (buttata un po’ a caso)
Tema: Conte e Draghi

Si avvertiva ancora l’eco dell’applauso con cui il Consiglio europeo aveva salutato il congedo di Mario Draghi dalla presidenza della Bce, quando Giuseppe Conte chiese di incontrare l’uomo che con il suo «whatever it takes» aveva salvato l’euro e l’Unione dal default monetario e politico. L’immagine dei capi di Stato e di governo che erano scattati in piedi in segno di riconoscenza verso II governatore europeo uscente doveva aver impressionato il presidente del Consiglio italiano, che ieri ha raccontato di avergli proposto il ruolo di capo della Commissione europea. Ma proprio il modo in cui Conte ha ricostruito l’evento, il passaggio nel quale ha detto di aver «cercato di creare consenso attorno al nome di Draghi», è rivelatore di un’idea se non estemporanea quantomeno priva di solide basi.
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Testata:  Repubblica
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Elezioni, l’arrocco di Conte “Resto anche se si perde” – Conte torna e blinda il governo Frecciata a Draghi: “È stanco”
Tema: Conte e Draghi

Il premier su Draghi: lo volevo presidente della Commissione Ue, mi disse che era stanco E lancia il bis per Mattarella. Zingaretti avverte: “Il Pd ormai è libero, dopo le regionali vedremo” Il premier Giuseppe Conte torna sulla scena dopo la pausa estiva: blinda il governo in caso di insuccesso dei giallorossi alle regionali del 20 e 21 settembre, dice che il suo esecutivo ha la capacità per vincere la sfida della crescita dopo la pandemia, vedrebbe benissimo una rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella, e riserva infine una battuta a Mario Draghi: «Non lo vedo come un rivale». Intanto, Zingaretti avvisa: «Il Pd ormai è libero».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Dalla sanità all’istruzione i sette cantieri del Pd per trasformare l’Italia
Tema: Politica economica del Pd

Il Mes, per cominciare. I 37 miliardi di euro del meccanismo europeo di stabilità senza condizioni e da spendere in sanità. Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, batte dove la maggioranza giallo-rossa si è incagliata e fa melina. Chiede che il governo attinga al Mes, senza porre tempo di mezzo. E poi in una video conferenza stampa online, con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e degli Affari europei Enzo Amendola, lancia i 7 “cantieri” in cui investire soldi europei del Recovery Fund. A nessuno venga in mente di «disperdere in mille rivoli i contributi del Recovery Fund»: è la premessa. Che si accompagna alla scommessa politica: quei soldi «non devono servire per ricostruire l’Italia pre Covid, quando l’economia non funzionava, il Paese mostrava falle in competitività e anche oscene e intollerabili disuguaglianze».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  de Luca Maria_Novella 
Titolo: L’adunata a Roma del popolo No Mask – “Via la museruola” La marcetta su Roma dei duemila No Mask
Tema: Negazionisti

Stretti stretti, assembrati, anzi abbracciati, senza mascherina naturalmente, perché, dicono, anzi urlano, «figuratevi se ci contagiamo, il Covid non c’è, l’hanno inventato Big Pharma, le multinazionali, Soros, Bill Gates, il Governo criminale e quelle due ministre, Azzolina e Lorenzin, che vogliono mettere il bavaglio ai nostri bambini». E giù valanghe di applausi, tricolori sbandierati, vessilli pro-Trump, striscioni del «Popolo delle mamme», e No Vax (tornati sulla breccia) che tuonano contro il vaccino prossimo venturo, «dentro ci sarà acqua marcia, sappiatelo». Alla fine, ieri, i negazionisti della pandemia, circa 2000, la marcia, anzi la marcetta su Roma l’hanno fatta, con un bel palco montato davanti alla “Bocca della Verità”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salvini Matteo 
Titolo: La lettera – Il governo spieghi quei silenzi – Lo studio segreto sugli effetti del Covid già a inizio 2020: ora il governo chiarisca
Tema: Salvini sulla gestione Covid

Caro direttore, le scrivo dopo aver atteso — invano —risposte dal governo a proposito dello studio segreto sugli effetti del Covid in Italia. Uno studio confermato pubblicamente da un dirigente del ministero della Salute il 21 aprile scorso e che risale alle prime settimane del 2020, mentre altri verbali desecretati fanno emergere ulteriori dettagli inquietanti sulla gestione dell’emergenza. Riassumendo. A Palazzo Chigi avevano elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione. Peggio: pochi giorni dopo, il governo ha regalato i8 tonnellate di camici e mascherine alla Cina — con tanto di comunicato stampa entusiasta della Farnesina — e il 21 febbraio il premier assicurava «tutto è sotto controllo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna – Riva Orsola 
Titolo: Ritorno a scuola – I quattro nodi ancora irrisolti
Tema: Scuola

«La scuola riapre ll 14» ripetono tutti i ministri in ogni occasione. E sarà così per la gran parte degli studenti. Ma come comincerà l’anno scolastico è ancora incerto. Le regole ci sono ma le disposizioni sono arrivate in ritardo e ancora mancano i banchi e le aule in molte città. Non solo, gli studenti rischiano di arrivare in classe e di non trovare gli insegnanti: le cattedre non assegnate sono 6o mila. Ma anche il reclutamento dei supplenti va a rilento tra errori e proteste. «Piccole criticità — ha detto la ministra Lucia Azzolina — che stiamo risolvendo». Ma il rischio è che per ovviare a tutti i ritardi per molti studenti la scuola resti ancora online, con la didattica a distanza alternata alle lezioni in presenza.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Mascherine e coppie «divise» Le regole del nuovo decreto
Tema: Covid

Mascherine obbligatorie al chiuso e nei luoghi aperti dove non si può mantenere il distanziamento, divieto di assembramento, limite di capienza per i trasporti pubblici fissato all’80 per cento. Sono le misure principali contenute nel nuovo Dpcm, il decreto del presidente del Consiglio per limitare il contagio da coronavirus, che entra in vigore domani e sarà valido fino al 30 settembre. Vengono confermate le regole stabilite il 7 agosto, una settimana prima che la curva epidemica ricominciasse a salire. E dunque rimane l’obbligo di sottoporsi a tampone per chi toma dai sedici Paesi ritenuti a rischio, ma con una concessione: chi si trova all’estero potrà entrare in Italia per raggiungere «la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a Roberto Speranza – «Vaccino a medici e anziani» – «Basta campagna elettorale sull’apertura delle scuole Così daremo i primi vaccini»
Tema: Covid

Ministro Roberto Speranza, il Covid ha rialzato la testa. Quanto è preoccupato? «Non ho mai abbassato la guardia e sono preoccupato anche ora. L’autunno min sarà facile e ritengo vada gestito con la massima cautela. Eppure sono ottimista, vedo la luce in fondo al tunnel. Nel giro di alcuni mesi avremo risultati incoraggianti sia perle cure che per i vaccini. Ora dobbiamo resistere». Resistere, lino a quando? che il governo garantirà ogni giorno alle scuole di tutto il Paese «Fino al vaccino dobbiamo tenere altissimo il livello di attenzione, anche se il quadro italiano è diverso per fortuna rispetto ad altri Paesi europei». Si rischia un – nuovo lockdown? «No. Non è nostra intenzione fermare di nuovo il Paese. Abbiamo investito molte risorse e rafforzato il Servizio sanitario nazionale. Non chiudiamo, anzi riapriamo le scuole».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Jerkov Barbara 
Titolo: Intervista a Giorgia Meloni – «Roma umiliata dal governo» – «Capitale tagliata fuori da tutto con la complicità del governo»
Tema: Elezioni a Roma

«La Capitale è ormai tagliata fuori da tutto, è la grande dimenticata d’Italia. La responsabilità cade su un sindaco inadeguato al suo ruolo, con la complicità di Regione e Governo». In un’intervista al Messaggero la leader di FdI, Giorgia Meloni, prende posizione. «Ma ora – aggiunge – grazie ai fondi per il Covid si deve invertire la tendenza». Intanto il premier Conte si L’intervista Giorgia Meloni blinda: «Draghi? Lo volevo alla Ue ma mi disse che era stanco». E apre al Mattarella bis.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Geroni Attilio 
Titolo: Gentiloni: «No ai tagli fiscali generalizzati, risorse Ue per investire» – Recovery Fund, Gentiloni dice no a tagli fiscali generalizzati
Tema: Recovery fund
Con gli oltre 1.000 miliardi del quadro finanziario pluriennale, associati ai 750 miliardi del Recovery Fund e ai 540 del pacchetto d’emergenza Bei, Sure e Mes, c’è molto cui attingere non solo per ricostruire le economie e le società più colpite dalla pandemia, ma per costruire il futuro di molti Paesi. In questo senso va l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito «uno spartiacque» per l’Europa l’accordo di fine luglio tra i capi di Stato e di governo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Conte: la sfida è tornare a crescere No ai fondi Ue per ridurre le tasse – Conte: per ridurre le tasse non useremo il Recovery Plan
Tema: Recovery fund

Non chiediamo soldi europei per abbassare le tasse, ma per un progetto di ripresa e rilancio del Paese. Così il premier, Giuseppe Conte, ieri al Forum Ambrosetti. Il premier ha inoltre auspicato un secondo mandato per il presidente Mattarella, e ha rivelato di avere cercato di creare consenso per portare Mario Draghi alla presidenza della Commissione Ue.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: «Varare subito i piani per i fondi europei»
Tema: Recovery fund
Stavolta esce dal canone seriale dei suoi messaggi sulla emergenza Covid, nei quali incrociava incoraggiamenti e appelli all’idea di Stato-comunità. Richiami necessari, nella fase in cui passavamo dagli allarmi ai lutti al lockdown. Ora c’è una fase nuova, per cui l’intervento che ha dedicato al forum di Cernobbio ha il piglio (e i toni) dell’avvertimento a chi ha responsabilità pubbliche. In primis, il governo. I fondi europei, segnala Sergio Mattarella, sono «per quantità di risorse, un’occasione unica, e forse irripetibile», da non sprecare. Retropensiero: finora ci siamo attardati a lavorare sul presente, da domani bisogna cambiare registro, passando dalle misure «congiunturali», pur necessarie, a quelle «strutturali».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Dalla sanità all’istruzione i sette cantieri del Pd per trasformare l’Italia
Tema: Recovery fund

Se i soldi del Recovery sono un passo storico per la Ue e anche per l’Italia, le condizioni e l’ambito in cui muoversi devono essere questi. Insomma, per dirla con Gualtieri, «non solo mettere risorse per assorbire l’impatto economico senza precedenti della crisi, ma anche quello di affrontare i nodi e i colli di bottiglia strutturali».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine – Santilli Giorgio – Trovati Gianni 
Titolo: Economia da riprogettare con lo Stato facilitatore – «Economia da riprogettare: Stato facilitatore, non imprenditore»
Tema: Recovery fund
Il Recovery Plan è naturalmente «un’opportunità straordinaria». Ma per riprendersi dal colpo portato dalla pandemia l’Italia non può sedersi sui fondi europei: deve costruire in casa meccanismi nuovi di finanziamento alle imprese, che sono l’unica base da cui può partire la ripresa, e ripensare il proprio assetto istituzionale perché lo «stress test» del Covid-19 ha «spesso evidenziato carenze strutturali» che c’erano già prima dell’emergenza sanitaria, a partire dal complicato rapporto fra istituzioni centrali e territoriali. Parte da questi presupposti il pacchetto di proposte per «Il futuro dell’Italia dopo la pandemia» con cui l’Aspen Institute entra nel cuore del dibattito sulle contromisure strutturali da mettere in campo chiudendo la prima fase concentrata sulla sola emergenza.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Un cambio di passo sui fondi Ue – Serve un cambio di passo sui fondi europei
Tema: Recovery fund

E’ appena il caso di ricordare che l’Italia nei prossimi anni ha l’opportunità di spendere oltre 30o miliardi di euro messi a disposizione dalla Ue. Oltre duecento arriveranno dal Recovery Fund, 28 dal fondo Sure per il sostegno ai lavoratori, 36 per la spesa sanitaria dal Meccanismo europeo di stabilità (se li vogliamo) e poi ci saranno I fondi europei tradizionali, sui quali dal 2021 l’Italia riceverà più di quanto sia chiamata a contribuire. Questo è anche un risultato del governo e della sua ritrovata credibilità in Europa: sarebbe stato impossibile se il Paese fosse stato retto dalla coalizione euroscettica al potere fino a 13 mesi fa.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Miele Enrico 
Titolo: Rete tlc, Gubitosi: «Tempi veloci» – Rete unica, Tim apre all’ingresso di altri soci ma frena su Mediaset
Tema: Rete unica

Con i 180 miliardi di contributo al Pil nei prossimi 10 anni, come emerso da una ricerca Ambrosetti/Tim presentata ieri a Cernobbio, nessuno ormai può obiettare della necessità della rete unica in Italia. I tempi, ha detto ieri Luigi Gubitosi, «saranno veloci» e íl perimetro sarà aperto ad altri operatori telco. Più freddo il manager sull’ingresso di Mediaset («Non mi è evidente il loro interesse»), che invece vede possibilista il premier Conte. Starace, ad di Enel, per ora tiene il punto: «Noi siamo interessati a cablare».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ferraino Giuliana 
Titolo: Starace (Enel): noi e la rete unica? Ci interessa cablare, il resto meno
Tema: Rete unica

A volte una «non risposta» racconta molto di più di quanto si vorrebbe dire. La domanda è chiara: Enel sarà della partita sulla rete unica per la banda ultra larga in Italia o farà spazio a un altro investitore, forse il gruppo australiano Macquarie? «A noi interessa solo cablare, il resto meno», afferma Francesco Starace, amministratore delegato del gruppo elettrico parlando in streaming al Forum The European House di Cernobbio, dopo aver premesso che «ovviamente» alla domanda non avrebbe risposto. Ma spiega: «L’Italia non è virtuosa nell’utilizzo più intenso di prodotti e risorse a livello europeo, siamo nel nono percentile nell’uso di Internet in Europa. A me importa che gli italiani non restino indietro. Internet è un punto debole, cerchiamo di chiudere il gap».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Spini Francesco 
Titolo: “La rete unica deve essere aperta” E Conte non esclude Mediaset
Tema: Rete unica

Ora che la strada è tracciata, la rete unica è diventata una bandiera del governo. Il premier Giuseppe Conte dal Forum Ambrosetti di Cernobbio assicura che «sarà aperta e inclusiva: confidiamo possa completarsi quanto prima». Anche di fronte a chi gli chiede cosa pensi del fatto che Mediaset, dopo la pronuncia della corte di Giustizia che ha sbloccato gli incroci tra contenuti e tic, possa entrare nel progetto, non si scompone: «Perché no?…», afferma. Una prospettiva su cui l’ad di Tim, Luigi Gubitosi, anch’egli presente ai lavori di Cernobbio, appare ben più freddo. «È una partita in cui non siamo coinvolti», dice. La sentenza dei giudici europei «non riguarda Tim ma un investitore che ha una trattativa con Mediaset».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Il 90,5% dei manager: «L’Italia deve usare i fondi del Mes»
Tema: Utilizzo del Mes

Dal mondo della finanza e dell’impresa riunito a Cernobbio il segnale al governo arriva preciso, con il risultato plebiscitario del primo sondaggio mattutino alla platea: per il 90,5% dei manager presenti a Villa D’Este l’Italia deve utilizzare il Mes. Un risultato bulgaro che si accompagna a un apprezzamento altrettanto unanime per le possibilità offerte dal Recovery Fund, giudicato positivo dal 55,4% degli interpellati e ritenuto un passo nella giusta direzione, anche se perfettibile, dal 42,9% della platea.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide – Rogari Marco 
Titolo: Pensioni, spunta quota 100 penalizzata con tagli agli assegni – Ipotesi quota 100 (o meno) ma con più tagli alla pensione
Tema: Pensioni

L’introduzione di un meccanismo flessibile per consentire le uscite a partire da 62, 0 63, annidi età anagrafica e un’anzianità contributiva minima di 38 anni, o forse anche 36, prevedendo una “penalizzazione”, con l’aggancio pieno al sistema contributivo “puro”, sotto forma di riduzione del trattamento del 2,8-3% per ogni anno di anticipo rispetto alla soglia del pensionamento di vecchiaia (67 anni). È la proposta che potrebbe essere portata al tavolo dell’incontro governo-sindacati sulle pensioni, fissato per martedì 8 settembre. Il meccanismo potrebbe diventare anche uno degli strumenti da usare insieme agli ammortizzatori per gestire le crisi aziendali, soprattutto dopo che sarà stato spento l’attuale semaforo rosso ai licenziamenti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Lavoro, il piano di rilancio del Sud Sgravi anche ai contratti a termine
Tema: Occupazione

L’autunno delle imprese al Sud sarà più dolce del previsto. I datori di lavoro privati, tranne il settore agricolo, pagheranno 914 milioni in meno di contributi per i loro 3 milioni e 54 mila dipendenti attuali, contratti a termine inclusi. La misura — uno sgravio del 30% sul costo del lavoro — nasce nel decreto Agosto e durerà per ora solo dall’1 ottobre al 31 dicembre. Il governo con il ministro del Sud Giuseppe Provenzano ha intenzione però di prorogarlo fino al 2029: costo annuo tra 5 e 6 miliardi. E di farlo grazie ai fondi europei: il programma ReactEu, l’unico del Recovery Fund già attivabile anche nel 2020, o i classici fondi strutturali.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: «Gli sgravi al Sud per 10 anni» Il Colle: cambiamo i trattati Ue
Tema: Occupazione

Cresce la pressione sul governo per accelerare la predisposizione del piano nazionale necessario per accedere al Recovery Fund. In un video-messaggio al forum Ambrosetti Sergio Mattarella ha sollecitato un vero e proprio sprint e il presidente del Consiglio sembra raccogliere la sfida annunciando di fatto una delle prime misure. Ovvero che sarà di fatto strutturale «e non una misura agostana» il taglio del 30% dei contributi sui contratti nel Mezzogiorno.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Patucchi Marco 
Titolo: Nel turismo persi 100 miliardi ci vorranno tre anni per recuperare
Tema: Crisi del turismo

Intorno a ferragosto le Immagini dei tg’mostravano spiagge affollate e persone in fila sui sentieri di montagna, ma oggi la Confcommercio parla di «miraggio della ripresa». E a settembre quasi nessuno andrà in vacanza. «Dopo giugno a fatturati azzerati e un luglio a singhiozzo – spiega Alberto Corti, responsabile del settore turismo di Confcommercio – si era creata un’aspettativa di ripresa per agosto. Ma era più che altro una narrazione alimentata dalla speranza. E dalle notizie del tutto esaurito. Noi che seguiamo giorno per giorno le prenotazioni online, sapevamo che era solo un miraggio, perché le località erano sì riempite, ma andava considerato che il 70% delle strutture nelle città d’arte e il 20% al mare e in montagna non hanno mai riaperto dopo il lockdown».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Minenna Marcello 
Titolo: L’inflazione, la nuova Fed e la Bce – L’inflazione e la nuova rotta delle banche centrali
Tema: Politiche monetarie

Afine agosto, nel simposio di Jackson Hole, la FED ha annunciato una revisione della sua strategia di politica monetaria: d’ara input il target d’inflazione del 2% sarà valutato in media (Average Inflation Targeting o AIT), tollerando periodi d’inflazione sopra il target a compensazione di quelli in cui, come l’attuale, c’è poca inflazione. Con la disoccupazione intorno al 10%, la FED ha deciso di abbassare la guardia sul rischio inflattivo per mettere al primo posto l’obiettivo della massima occupazione. L’intenzione è quella di rassicurare gli agenti economici del fatto che la politica monetaria resterà accomodante a lungo e che, a differenza del passato, la banca centrale non alzerà prematuramente i tassi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Brevetti Ue, duello sulla sede fra Milano e Amsterdam
Tema: Tribunale unificato dei Brevetti

Potrebbe essere ancora Milano contro Amsterdam, ma prima di sfidare la capitale olandese, come avvenuto sull’Agenzia del farmaco, il capoluogo lombardo dovrà dribblare le brame di Parigi e Monaco. Quella sul Tribunale unificato dei Brevetti è un’altra competizione figlia della Brexit, con Londra che dopo il divorzio dall’Unione ha dovuto rinunciare alla sede che le era stata assegnata, esattamente come per l’Ema. Giovedì prossimo si conosceranno le regole di una competizione che già si preannuncia lunga e agguerrita.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Trump teme di perdere il voto dei militari
Tema: Elezioni Usa

Donald Trump, furibondo, accusa la stampa e chiede addirittura il licenziamento di una giornalista della Fox, la rete televisiva a lui più vicina. Sostiene che i media hanno inventato le storie su sue espressioni irriguardose nei confronti dei militari, compresi quelli caduti, pubblicate in questi giorni. Ma poi ammette che alcuni suoi ex collaboratori alla Casa Bianca coi quali ha rotto i rapporti potrebbero essere le fonti di questi articoli. E ipotizza che una di queste fonti possa essere un generale a quattro stelle: II suo ex capo di gabinetto John Kelly.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Friedman Thomas_L. 
Titolo: Biden per vincere deve garantire diritti e sicurezza – Biden, per vincere servono diritti e sicurezza
Tema: Elezioni Usa
Come è possibile che per qualcuno in America sia meglio se vi sono più caos, più anarchia, più atti vandalici e violenze? No, non è possibile. Nessuno può stare meglio, tranne una persona: Donald Trump. Ahimè: è proprio così. Ogni episodio di disordini equivale plausibilmente a diecimila voti per Trump. Basta chiederlo a Kellyanne. Di conseguenza, Joe Biden ha per le mani una bella sfida. Per mobilitare la maggioranza, deve garantire a un numero sufficiente di elettori che prende sul serio sia gli episodi di violenza sia le loro cause sociali ed economiche. Lunedì, quando ha detto che «saccheggiare non vuol dire protestare», è partito con il piede giusto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Armellini Antonio 
Titolo: Il corsivo del giorno – L’accordo fra Israele e Emirati Arabi Uniti è una vera svolta?
Tema: Medio Oriente

II faro dell’attenzione mediatica sull’accordo di pace fra Israele e gli Emirati Arabi Uniti si è attenuato e sono cresciute le interpretazioni e i dubbi: accordo fatto più per dividere che per unire il mondo arabo, soffiando sulla rivalità sunnita-sciita; abile manovra per colpire l’Iran e le sue ambizioni di potenza regionale; mossa propagandistica di Trump in chiave elettorale, e così analizzando. Ci sono elementi di verità in queste letture, ma resta il fatto che l’intesa annunciata segna un passo concreto — dopo molti anni — verso l’unica soluzione possibile; quella del riconoscimento della mutua legittimazione per israeliani e palestinesi a coesistere in un territorio che appartiene a entrambi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Orsini Alessandro 
Titolo: Atlante – A chi giova l’accordo Israele-Arabia Saudita
Tema: Medio Oriente

La normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi del Golfo potrebbe essere il primo vero successo di Trump in politica internazionale. Dopo gli Emirati Arabi Uniti, anche il Bahrein annuncia di voler abbracciare Netanyahu. Nessuno cada in inganno: la vera posta in gioco è la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita, a cui il mondo islamico deve abituarsi un po’ alla volta perché è cosa dirompente sotto il profilo emozionale, capace di destabilizzare un regno intero.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Basile Massimo 
Titolo: “Stars and Stripes” non chiude La Casa Bianca ripristina i fondi
Tema: Usa

Stars and Stripes e i soldati americani non si separeranno dopo quasi 160 anni di trincea, dalla Guerra Civile alla Corea, dal Vietnam all’Afghanistan. Poche ore dopo l’annuncio del Pentagono del taglio dei fondi allo storico giornale destinato ai militari nel mondo, il presidente Donald Trump è corso ai ripari: «Gli Stati Uniti d’America — ha scritto su Twitter — non taglieranno i fondi fintanto ci sarò io a vegliare».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Caferri Francesca 
Titolo: “Resto in cella ma non mi arrendo” Il messaggio di Zaky dal carcere
Tema: Prigionia Zaky

Una visita attesa da mesi, con la persona che è più in ansia per lui: la sua mamma. Dopo settimane e settimane di speranze deluse, Patrick George Zaky ha potuto incontrare la famiglia nel carcere di Tora, alla periferia del Cairo, dove è rinchiuso da marzo: era stato arrestato a febbraio di ritorno da Bologna, dove studiava, con l’accusa di attività sovversive e di diffusione di notizie dannose per lo Stato egiziano. L’incontro è avvenuto sabato scorso. Era stato promesso da settimane alla famiglia George Zaky: ogni sabato, quando si recavano a Tora con la busta piena di cibo e di abiti per Patrick, genitori e sorella speravano che le porte del carcere — chiuse per tutti i prigionieri da marzo, quando le autorità egiziane hanno deciso cosi di cercare di contenere la diffusione del coronavirus – si aprissero.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martinelli Leonardo 
Titolo: Ma su Facebook Alain Cocq non deve morire – “Morirò in diretta Web” Ma Facebook spegne l’ultimo desiderio di Alain
Tema: Eutanasia in Francia

Alain Cocq ha 57 anni e una terribile malattia degenerativa. Dalla sua casa di Digione ha chiesto l’eutanasia ma Macron si è speso direttamente per negargliela. Allora Alain ha deciso di farla finita in diretta, in live streaming: la morte dal vivo. Ma Facebook lo ha bloccato perché le regole del social network non prevedono «rappresentazioni di tentativi di suicidio».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Molinari Maurizio 
Titolo: L’editoriale – La corsa al vaccino nella nuova Guerra Fredda Usa-Cina-Russia – La Guerra Fredda sui vaccini
Tema: Corsa al vaccino nel mondo

Sono circa cento i tentativi in corso per realizzare il vaccino da parte di compagnie farmaceutiche, centri accademici e governi nazionali: almeno 70 di questi vengono monitorati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ed in una decina di Paesi si stanno svolgendo fasi avanzate di test clinici che si propongono di raggiungere un risultato positivo al più tardi entro la fine dell’anno. Ciò significa che la comunità scientifica si sta avvicinando in maniera decisiva al vaccino ma è al tempo stesso indebolita dalla forte competizione fra gli Stati, che ha motivazioni non solo economiche ma anche politico-strategiche.
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