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SINTESI IN PRIMO PIANO – 5 ottobre 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Elezioni e calo delle affluenze;
– Delega fiscale: oggi in CdM;
– Summit T20 a Milano;
– Indagini su rivelazioni “Pandora Papers”;
– In vista della Cop26 di Glasgow.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Milano, Napoli e Bologna al centrosinistra Roma, Michetti avanti
Tema: Elezioni e calo delle affluenze

Di sicuro ha vinto l’astensionismo. E poi Beppe Sala a Milano, Matteo Lepore a Bologna e Gaetano Manfredi a Napoli. II centrosinistra può già festeggiare i suoi tre sindaci eletti direttamente al primo turno. Ma l’affluenza è stata ovunque bassissima: appena il 54,7% per cento degli aventi diritto (dati Viminale) si è recato ai seggi delle Amministrative 2021, contro il 61,6 per cento del 2016 (quando però si votava in un giorno solo). Nelle grandi città quasi un elettore su due è rimasto a casa. Solo in Calabria, dove si è votato per il governatore, non c’è stata flessione. Un altro record l’ha fatto registrare Beppe Sala a Milano: per lui un risultato storico: rispetto al 2016 ha ottenuto la riconferma (con oltre il 57%) senza neanche andare al ballottaggio. A Napoli e Bologna, invece, è stato decisivo il dialogo tra Partito democratico e Cinque Stelle, che hanno visto prevalere alle urne il candidato comune: l’ex rettore Gaetano Manfredi a Napoli ha staccato di netto il rivale di centrodestra, il magistrato Catello Maresca. E così a Bologna non c’è stata storia tra Matteo Lepore e Fabio Battistini. A Roma e Torino, invece, dove le strade delle due forze politiche si sono divise, il M5S ha perso entrambi i sindaci in un colpo solo: tra due settimane nella Capitale andranno al ballottaggio il candidato del centrodestra Enrico Michetti (avanti a metà scrutinio col 3o,7%) e quello del centrosinistra Roberto Gualtieri (26,8%). Bocciata la sindaca uscente Virginia Raggi (vicina al 20%) mentre può dirsi soddisfatto l’ex ministro Carlo Calenda di Azione (18,8%) che potrebbe risultare alla fine l’ago della bilancia. Anche a Torino, dove la sindaca M5S Chiara Appendino non si è ripresentata, si contenderanno la carica di primo cittadino Stefano Lo Russo (43,6%) del centrosinistra e Paolo Damilano (vicino al 39%) del centrodestra.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pucciarelli Matteo 
Titolo: 5S al minimo storico. Astensione record, vota solo un elettore su due
Tema: Elezioni e calo delle affluenze

Per il centrosinistra è un risultato che va ben oltre le più rosee aspettative: Milano, Napoli e Bologna conquistate al primo turno, avanti a Torino in vista del secondo e a Roma Roberto Gualtieri che tallona Enrico Michetti nonostante la concorrenza agguerrita più o meno nello stesso campo di Virginia Raggi e Carlo Calenda; e poi, Enrico Letta che passa nel collegio spinoso di Siena e rientra in Parlamento, conquistato pure quello di Roma Primavalle lasciato vacante dai 5 Stelle. Unica macchia, la sconfitta alle Regionali in Calabria, vince sul velluto Roberto Occhiuto di Fi («bravo, gli elettori hanno premiato te e la forza che ti sostiene, cioè noi di Fi», il tributo di Silvio Berlusconi, non a caso unica dichiarazione di giornata del Cavaliere). Di certo in casa dem la guida di Letta ora si rinsalda e il suo obiettivo di costruzione di una nuova coalizione contro le destre in vista del 2023, con la piena centralità del Pd, prende quota. In quei paraggi c’è anche Matteo Renzi che parla di “Italia Viva decisiva per Letta a Siena e lo saremo anche a Roma”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marrazzo Donata 
Titolo: Comuni: vince il centrosinistra, flop M5S Al centrodestra solo la Regione Calabria
Tema: Elezioni e calo delle affluenze

Le grandi città, a cominciare da Milano, Napoli e Bologna già vinte al primo turno, sono andate al centrosinistra. In Calabria invece le tre candidature del centrosinistra alle regionali (Amalia Bruni, Luigi De Magistris e Mario Oliverio), indette insieme alle amministrative a causa della prematura scomparsa dell’ex governatrice Iole Santelli, sono state un flop. Ha vinto il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto con circa il 55% dei voti (dati parziali), sostenuto unitariamente da Fi, Fdi, Udc, Cambiamo con Toti, Noi Con L’Italia, Coraggio Italia e dalla Lega, che ha imposto il ticket con Nino Spirlì, attuale presidente facente funzioni della Regione. Il centrosinistra dovrà riflettere sulla propria incapacità di costruire alleanze: in Calabria anche quella Pd-MSS, nonostante la candidata Amalia Bruni, non ha prodotto grandi risultati. La neurosdenziata si è attestata al 27% circa, malgrado una campagna elettorale che nelle ultime battute è stata partecipata. Con il supporto di tutti i big della politica nazionale, da Enrico Letta a Nicola Zingaretti, fino a Giuseppe Conte, che per due volte ha riempito le piazze. E lo stesso Pd, con i suoi commissari locali, che ha escluso a priori la candidatura dell’ex presidente della Regione Mario Oliverio, rifiutando di indire le primarie, dovrà fare i conti con se stesso.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Antonio Tajani – «La coalizione poteva fare di più Silvio centrale alle Politiche»
Tema: Intervista al coordinatore nazionale di Forza Italia

«Non c’è nessuna sconfitta del centrodestra, si poteva fare di più, certamente, ma per il momento mi godo il risultato straordinario della Calabria». Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, legge la tornata amministrativa convinto che Forza Italia resti centrale sia negli equilibri del centrodestra, sia «per vincere come coalizione nel 2023». Non le sembra di peccare di ottimismo, in tante città la vostra percentuale si aggira fra il 4 e il 7 o l’otto per cento. A Roma siete intorno al 3%. «Ognuno guarda il dato che vuole, a Roma eravamo al dieci per cento ai tempi d’oro, non siamo mai stati forti nella Capitale. Ma diciamo pure che prendiamo il 30% in una regione con due milioni di abitanti. Che a Trieste abbiamo ottenuto un ottimo risultato, anche se dovremo attendere il ballottaggio. E a Napoli siamo aumentati rispetto alle ultime regionali: nel capoluogo campano siamo il primo partito del centrodestra. E a Torino erano venti anni che non andavamo al ballottaggio».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Letta – “Che rivincita su chi criticava il Pd Nel 2023 tocca a noi”
Tema: Intervista a Enrico Letta

All’inizio, lo stemma del Pd non c’era: sul palchetto dell’hotel Garden allestito per la conferenza stampa del segretario nazionale campeggiava solo il simbolo – anonimo – col quale Enrico Letta ha corso alle suppletive toscane: un tondo rosso con il suo nome e cognome ma nessun logo di partito, «l’ha nascosto, se ne vergogna», l’accusa lanciata dagli avversari. Una scelta necessaria in realtà, spiego lui allora, per rappresentare il centrosinistra largo, da Iv al M5S, che aveva deciso di sostenerlo. Per questo, quando prima di pranzo scende per un sopralluogo, il leader pretende che il simbolo del Pd compaia sul podio dal quale, a sera, commenterà il risultato delle amministrative. Sente profumo di vittoria e vuole che sia ben chiaro a chi va attribuita. «A marzo, mai avrei immaginato di vivere una giornata così straordinaria», scandisce. «Quella di oggi è la prova che la destra si può battere e che si vince se allarghiamo. Siamo tornati, ovunque, in sintonia con il Paese».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martini Fabio 
Titolo: Romano Prodi archivia i 5 Stelle “Al Nord sono spariti” – Prodi: “Il Pd ha ritrovato la sua forza ma aspetterei a parlare di svolta”
Tema: Intervista all’ex premier Prodi

Romano Prodi, l’ultimo che abbia portato il centro-sinistra a vincere elezioni politiche oramai 15 anni fa, crede che in queste ore sia accaduto qualcosa di importante, che può portare lontano: «Il Pd ha avuto un bel successo, inaspettato, oltre le previsioni. Con queste elezioni sono mutati anche i rapporti di forza nella possibile alleanza con i Cinque stelle. Il Pd è oggi il perno di una coalizione e non c’è più un problema di intesa tra uguali ma di un’alleanza, da realizzare o meno, tra partiti con differenze quantitative. I Cinque stelle al Nord stanno scomparendo». E aggiunge: «È finita l’epoca dei “fenomeni” e delle emozioni. Il governo ci sta aiutando a capirlo». Sono le otto della sera, i risultati reali si stanno allineando sempre più a quelli degli exit poll e nella sua casa bolognese di via Gerusalemme il Professore non smette di far conti, raffrontare dati ed è la sua natura, anche se l’altra sua attitudine è contestualizzare, cogliere la novità dietro le apparenze. Prodi non aderisce a «teoremi» non dimostrabili: «Queste erano elezioni locali e non dobbiamo dimenticarlo. Certo, il contesto internazionale è cambiato e alcuni mesi fa ho sottolineato quanto avanzate siano le politiche sociali di Biden. Ma per parlare di un cambio di ciclo, dell’avvio di un ciclo progressista, come quello inaugurato da Clinton nel 1992 , bisogna aspettare, è troppo presto».
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Testata:  Mattino 
Autore:  Roano Luigi 
Titolo: Gaetano Manfredi – «Napoli non è solo pizza e mandolino Giunta di esperti»
Tema: Intervista al neo Sindaco di Napoli

«Abbiamo avuto il risultato più alto di Italia è una grandissima responsabilità, ma anche una grande gioia, significa che l’idea di città che abbiamo messo in campo guarda alle cose concrete e al futuro con senso di responsabilità. Questo il messaggio recepito dai cittadini e per me è una grandissima gioia». Sono le prime parole da neo-sindaco di Napoli di Gaetano Manfredi, eletto con un risultato molto rotondo e ben superiore al 60% sostenuto dal centrosinistra e dal M5S. Sindaco Manfredi, ora inizia una nuova sfida: quella di costruire il governo cittadino. A che punto sono i lavori? «Metteremo in campo una giunta di alto livello con la consapevolezza che questa è la sfida decisiva per Napoli per prenderci in mano il nostro futuro. Non siamo solo la città della pizza e del mandolino come qualcuno crede: qui ci sono grandi competenze, talenti e professionalità. Siamo all’altezza di qualsiasi sfida in Europa e nel mondo». Il laboratorio Napoli con l’alleanza tra Pd e M5S e la sua vittoria quale segnale rappresentano? «Questa coalizione ha interpretato bene la proposta che portiamo avanti di rinnovamento e dignità per il sud e Napoli: il successo è straordinario perché insieme ci sono forze che hanno un progetto comune e una visione europea. Credo molto nell’asse tra aree metropolitane e spero che a Roma vinca Gualtieri».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Un primo tempo che rafforza l’unità nazionale di Draghi
Tema: Esiti elezioni amministrative

Alla fine, anche se su sfide decisive come Roma bisogna aspettare il secondo turno, c’è un vincitore provvisorio. Per Letta la partita non si è chiusa ieri ma in questo primo tempo può dire di essere in vantaggio e di aver rimesso il Pd in gioco. E non solo perché conquista la vittoria di alcune città già al primo turno, Milano, Bologna e Napoli, ma vince a Siena dove si era messo in gara puntando a una legittimazione popolare della sua leadership. Le amministrative, viste dal centrosinistra, raccontano quello che è accaduto in questi 5 anni: da una competizione aggressiva con il Movimento quando era segretario Renzi a un’alleanza rincorsa da parte dei Democratici ma allontanata dai vertici grillini nell’era Zingaretti mentre da ieri c’è un nuovo rovesciamento delle posizioni. Ossia, oggi, nei 5 Stelle a guida Conte si punta apertamente a una coalizione con il Pd ma si invertono i rapporti di forza tra i due partiti e lo scettro torna in casa democratica.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Un voto che non sfiora il governo La partita vera si giocherà per il Colle
Tema: Esiti elezioni amministrative

Ieri il premier ha voluto commentare il risultato delle Amministrative annunciando per oggi il Consiglio dei ministri che dovrà varare la delega fiscale. È stato un modo per mandare «un avviso alla maggioranza», come spiega un rappresentante del governo: «Perché Draghi aveva già pronto il testo. Se aveva accolto la richiesta di rinviare la riforma a dopo le elezioni, ora dice al partiti: abbiamo degli impegni». E fine della ricreazione. Che il premier non intendesse stare sotto lo scacco delle forze politiche e delle loro scaramucce, era parso chiaro ai ministri durante l’ultimo Consiglio. Prima Draghi li aveva invitati a «tenere le beghe tra partiti fuori da questa stanza». Poi li aveva gelati con una battuta fatta mentre si discuteva la norma sui referendum: «… E se l’anno prossimo ci fossero le elezioni anticipate, vorrebbe dire che i referendum slitterebbero». Nessuno però ha la forza di toccare il governo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Se l’insuccesso dà alla testa
Tema: Elezioni e Governo

Ora gli interrogativi riguardano i riflessi del voto sulla maggioranza che regge il governo Draghi, oltre che sugli assetti di potere interni alle varie forze. Di certo, nonostante le urne semi-deserte, quel che è successo nelle grandi città sarà ricordato come la Waterloo del centrodestra, da un lato, e dei Cinque Stelle, dall’altro. Una disfatta che era nell’aria, ma le cui proporzioni sono tali da lasciar presagire conseguenze non secondarie. Con ogni probabilità finisce un’era e il tema riguarda soprattutto la Lega di Salvini, coinvolgendo peraltro, sebbene in misura minore, anche Fratelli d’Italia, mentre si riapre il conflitto dentro quel che resta del M5S («Faremo quel che è necessario» ha già detto, sibillino, Beppe Grillo). Tuttavia anche il campo del vincitore, ossia il centrosinistra, o meglio il Pd, dovrà risolvere alcune ambiguità: in primo luogo dovrà decidere come trattare l’ex alleato privilegiato, Giuseppe Conte, che oggi come punto di riferimento vale meno di Luigi Di Maio, non essendo riuscito a dare coerenza e un minimo di incisività alla sua leadership.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fiammeri Barbara – Rogari Marco 
Titolo: Riforme, Draghi accelera Nella delega fiscale Iva, Catasto, Irap e cuneo
Tema: Delega fiscale

L’aveva anticipato. Sulla delega fiscale si sarebbe deciso questa settimana. E così sarà. Mario Draghi subito dopo la chiusura dei seggi ha fissato per oggi la cabina di regia e il Consiglio dei ministri su uno dei dossier politicamente più scottanti. Il premier non intende rallentare l’attività di Governo nonostante le inevitabili tossine del verdetto elettorale. E la decisione di convocare immediatamente il Cdm ne è la conferma. Anche perché la delega ha già subito due rinvii: inizialmente l’appuntamento era stato fissato per luglio, poi per fine settembre. Ufficialmente la ragione dello slittamento è stata solo “tecnica”. Fatto sta che una volta esaurita la procedura di voto il presidente del Consiglio ha ufficializzato la riunione a Palazzo Chigi senza neppure attendere che le forze politiche della sua maggioranza fossero a conoscenza dei risultati finali. L’unica priorità per Draghi è non accumulare pericolosi ritardi rispetto alla rotta tracciata con il Programma nazionale di ripresa e resilienza, e ribadita nel giorni scorsi con la Nota di aggiornamento al Def.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mania Roberto 
Titolo: Fisco, via alla delega Subito 10 miliardi per ridurre le tasse
Tema: Delega fiscale

Draghi aveva già annunciato la scorsa settimana che in questa il governo avrebbe varato la delega fiscale, ma certo aver convocato il Consiglio dei ministri per il giorno successivo alle elezioni contiene in sé il messaggio di un governo che non intende finire nelle sabbie mobili delle divisioni politiche. La riforma fiscale è uno degli impegni presi con la Commissione di Bruxelles. La legge delega costituirà la cornice della riforma fiscale. E in ogni caso conterrà la rivisitazione del catasto nonostante l’opposizione delle forze politiche di centrodestra che temono, per questa via, un aumento della tassazione sulla casa. Perno della riforma sarà la riduzione del carico fiscale sul ceto medio con un ritocco delle relative aliquote. In particolare si lavora su uno schema che punta a ridurre il peso del fisco sul terzo scaglione delle aliquote Irperf, quello tra i 28 mila e i 55 mila euro lordi di reddito annuo, che ora sconta un salto di 11 punti rispetto al secondo scaglione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Soave Irene 
Titolo: Larry Summers «Serve un altro Whatever it takes»
Tema: Summit T20

«Vorrei che il mio stimato amico Mario Draghi pronunciasse un secondo “whatever it takes”, questa volta all’indirizzo delle istituzioni finanziarie Internazionali. Non sono più all’altezza delle sfide globali, e il G20 dovrebbe dare impulso politico alla loro ristrutturazione. Servirà in futuro un grandissimo flusso di credito». Così si è chiuso l’intervento dell’ex segretario al Tesoro americano Larry Summers nell’aula magna dell’università Bocconi, a Milano. L’intervento ha aperto la prima giornata di lavori conclusivi del T-20, il summit globale che riunisce da ieri a domani 600 think tank da tutto il mondo, coordinati dall’Ispi, per fornire una «banca di idee» al G20 a guida italiana che si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre. «Non vogliamo essere la generazione bla bla bla. Vogliamo fare le cose», Io segue Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Ha parlato di «identità digitale come diritto umano», citando i tre miliardi di abitanti del pianeta che sarebbero tagliati fuori dalla digitalizzazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pons Giovanni 
Titolo: Summers chiede a Draghi un “Whatever it takes” contro nuove pandemie
Tema: Summit T20

«Spero che il mio amico e primo ministro italiano Mario Draghi voglia pronunciare al G20 un “Whatever it takes 2” con il quale solleciti le istituzioni a trovare i finanziamenti necessari per battere il Covid, le future pandemie e le altre minacce globali». Così Larry Summers, ex capo economista della Banca Mondiale e segretario al Tesoro durante la presidenza Clinton, nonché consulente di Barack Obama, conclude il suo intervento al T20 Summit organizzato a Milano da Ispi e Bocconi, rispondendo alle domande dell’economista Franco Bruni. Per Summers, infatti, dal prossimo G20 a guida italiana, dovrà uscire un «messaggio politico forte e di vasta portata», come quello di una riforma delle principali istituzioni sovrannazionali (il riferimento è al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale), in un’ottica di «ampliamento delle loro funzioni visto che fino a questo momento hanno giocato un ruolo minore nella lotta alle minacce globali».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni – Jorio Ettore 
Titolo: Pnrr, ecco i mille esperti per aiutare gli enti locali: il 60% finisce al Nord
Tema: Pnrr

Il Recovery Plan è una corsa contro il tempo. E sta entrando nel vivo. Per averne una conferma basta leggere la bozza di Dpcm che distribuirà i mille «esperti multidisciplinari» previsti dal decreto Reclutamento (Dl 80/2021) per supportare gli enti locali nella gestione delle «procedure complesse». Tra i compiti di queste task force ci sarà anche l’aiuto per lo smaltimento degli arretrati, il supporto alla presentazione dei progetti e alle rendicontazioni da inviare al Mef. Ma è l’urgenza a dominare il testo, atteso giovedì all’esame della Conferenza Unificata. Si spiegano così i tempi ultra-rapidi assegnati alle Regioni per la definizione dei fabbisogni di personale e dei piani territoriali per la governance degli interventi sul territorio, incentrata su una «cabina di regia regionale» formata da rappresentanti di Regione, Anci, Upi e città metropolitane.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Mattarella: il Pnrr spina dorsale di un’Europa più solida e equa
Tema: Pnrr

«L’Unione europea ha compiuto una svolta in questi mesi, sin dalle prime fasi della pandemia e poi culminata con il Next Generation Eu. Ha mutato i paradigmi che avevano condizionato le politiche continentali nelle precedenti crisi degli anni Duemila, penalizzando fortemente i Paesi più deboli. E’ stata una lezione per la Ue, che ha sollecitato una visione lungimirante: far diventare questo piano la spina dorsale di una più solida e più equa integrazione. Si tratta di un salto di qualità, capace di rafforzare i legami già esistenti tra popoli e gli Stati dell’Unione». Sergio Mattarella evoca il «destino condiviso» di cui gli europei hanno compreso pienamente il senso soltanto durante la durissima prova del Covid, non ancora del tutto superata. Elogia la capacità di Bruxelles di trovare un approccio unitario, e per lui «irreversibile», di responsabilità e benefici come non aveva invece fatto nel periodo dei ripetuti collassi finanziari e della recessione, e allarga poi il ragionamento. Sono alcuni temi della lectio magistralis che pronuncia all’Ateneo di Parma, dove gli viene conferita una laurea ad honorem in relazioni internazionali ed europee.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Il Made in Italy gioca in attacco e punta a migliorare il super Pil Bonomi: la crescita sia duratura
Tema: Summit Sole 24 Ore, FT e Sky

Un sistema produttivo «straordinariamente vitale», che ha saputo reagire alle crisi spostandosi verso produzioni di qualità più alta e più sostenibili, cercando nuovi mercati. Siamo la settima potenza industriale al mondo, ha esordito Carlo Bonomi, intervenendo al Made in Italy Summit organizzato da Il Sole 24 Ore, Financial Times e SkyTg24. Oggi l’industria italiana è più solida e competitiva e rappresenta «il principale fattore di traino» della crescita del pil, stimata al 6% nel 2021. Ma la sfida, per il presidente di Confindustria, è la crescita dal 2022 in avanti, che deve essere «solida e duratura per garantire un futuro sostenibile al paese». A renderla difficile è il contesto internazionale: i prezzi delle materie prime, quelli dei certificati di emissione della CO2, i costi marittimi da e per la Cina, la carenza di semiconduttori che blocca da mesi la produzione in alcuni settori, in particolare l’automotive. «Vanno trovate rapide ed efficaci risposte a livello internazionale», ha sollecitato Bonomi nel suo videomessaggio.
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Testata:  Mf 
Autore:  Pira Andrea 
Titolo: Cdp lavora al basket bond nazionale garantito Bei
Tema: Cdp-Bei

Sul modello dei basket bond regionali, Cassa Depositi e Prestiti lavora a un’operazione su scala nazionale che avrà il sostegno della Banca europea degli investimenti. Il dossier sarebbe già all’attenzione dell’istituto con sede in Lussemburgo, anche se la discussione è ancora agli inizi e le tempistiche incerte. Il programma è pensato per sostenere lo sviluppo e la crescita delle pmi e della Mid cap italiane danneggiate dalle ripercussioni economiche della pandemia, con finanziamenti a medio-lungo termine attraverso un canale alternativo a quello bancario. La proposta di un basket bond nazionale, con copertura europea delle eventuali perdite della prima fase, rientra all’interno della missione di istituto nazionale di promozione della società guidata da Dario Scannapieco, impegnata nel mettere a punto il nuovo piano industriale, atteso per dicembre e che avrà tra i pilastri il sostegno e il credito al sistema produttivo nazionale.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Spence Michael 
Titolo: Effetto Draghi, per l’Italia è il momento dell’ottimismo
Tema: Ripresa

Due fattori che si stanno rafforzando a vicenda sembrano ora in grado di cambiare la posta in gioco: un governo efficace e credibile guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, e una rinnovata volontà da parte dell’Unione europea di garantire un sostegno fiscale consistente agli investimenti. Questi due fattori sono di fatto legati. Nelle riprese economiche consistenti e sostenute, gli investimenti del settore privato sono il motore più immediato della crescita e dell’occupazione. In questo contesto, il settore pubblico deve creare un ambiente favorevole, investendo in beni tangibili e non tangibili e portando avanti delle riforme e delle norme credibili. La fiducia nella capacità dell’attuale governo italiano nel riuscire a svolgere in modo adeguato questi due ruoli è forte. Innanzitutto, la storia professionale di Draghi ispira rispetto. Come presidente della Banca centrale europea, ha dimostrato un impegno fermo a portare avanti la prosperità e l’integrazione a livello europeo e una volontà a intraprendere azioni coraggiose quando necessario.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Energia, Parigi e Madrid premono per una risposta coordinata Ue
Tema: Eurogruppo Ministri delle Finanze

Il forte aumento dei prezzi dell’energia è diventato per molti versi un rompicapo comunitario, oltre che un nuovo rischio per la ripresa dell’economia europea. Una riunione ieri dei ministri delle Finanze della zona euro è stata l’occasione per dibattere una questione ormai controversa. Mentre la Commissione si appresta a presentare un pacchetto di misure e suggerimenti, Parigi e Madrid chiedono d’emblée una revisione radicale della politica energetica. Il tema è sociale, economico e anche monetario. L’incremento dei prezzi dell’energia – ieri il barile del petrolio Brent ha toccato il prezzo massimo degli ultimi tre anni – sta riducendo grandemente il potere d’acquisto delle famiglie; e sta anche minando la competitività di molte imprese. Parlando in una conferenza stampa dopo la riunione, il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha ammesso la necessità di coordinare tra i Paesi membri misure che siano «mirate e temporanee». La competenza in questo ambito è soprattutto nazionale, ma con diversi paletti europei. Tra le altre cose, i governi devono rispettare le norme nel campo della concorrenza e della tassazione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Caro-gas, i Paesi Ue e la difesa comune «L’inflazione? Calerà»
Tema: Eurogruppo Ministri delle Finanze

«L’inflazione scenderà nel 2022, la consideriamo temporanea»; le misure Ue per contenere la corsa dei prezzi del gas e dell’elettricità devono essere «mirate, coordinate e temporanee per rispettare il mercato unico e le regole sugli aiuti di Stato»; «il Green Deal non è il problema una parte importante della soluzione». Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, al termine dell’Eurogruppo che ha avuto al centro il caro energia e il suo impatto sull’inflazione e sulla crescita, ha delineato l’ambito d’azione all’interno del quale si sta muovendo la Commissione Ue per dare una risposta coordinata all’emergenza. Benché ci sia la ripresa, ora i 27 Stati membri sono preoccupati «per le conseguenze economiche e sociali dei prezzi dell’energia», ha spiegato il presidente Pascal Donohoe.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Pandora Papers, indagini in 9 Paesi E gli Usa si scoprono paradiso fiscale
Tema: Pandora Papers

I magistrati di nove Paesi, tra i quali Spagna, Brasile, Australia e Repubblica Ceca, hanno già avviato indagini sulle rivelazioni dei «Pandora Papers»: evasione tributaria, riciclaggio. Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia, annuncia che Bruxelles «presenterà una proposta contro l’abuso delle società di comodo entro l’anno». L’inchiesta condotta dall’International Consortium of Investigative Journalists che raccoglie 150 media nel mondo, ha svelato i traffici di 35 Capi di Stato e di governo, di politici, imprenditori, star dello sport e dello spettacolo. Le notizie continuano a fluire sui media internazionali. Le Monde scrive che Dominique Strauss Kahn, ex direttore generale del Fondo monetario, nel 2013 fondò una società in Marocco, la Parnasse International, su cui ha convogliato i redditi personali, sottraendoli al fisco francese. II Guardian, invece, chiama in causa la Corona che acquistò un edificio a Londra dalla famiglia di IIham Aley, presidente dell’Azerbaigian. II sospetto è che Aley abbia condotto un’operazione di riciclaggio. Ieri è stata anche la giornata delle smentite. II portavoce del Cremlino, Dmitry Peskow, ha liquidato le rivelazioni su Vladimir Putin come «inaffidabili».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Paolucci Gianluca 
Titolo: Il terremoto Pandora spaventa i big la Ue prepara la stretta sull’evasione
Tema: Pandora Papers

L’Unione europea, per bocca del commissario all’economia e agli affari fiscali Paolo Gentiloni, ha confermato che prima di fine anno sarà presentata la proposta normativa per fronteggiare «gli abusi» delle società di comodo. Le autorità di nove paesi del mondo, dalla Repubblica Ceca all’India, dalla Spagna al Brasile e all’Australia, hanno annunciato l’apertura di indagini formali. Le rivelazioni dei Pandora Papers, come era prevedibile, stanno scatenando una tempesta globale. Il database di circa 12 milioni di documenti, sui quali hanno lavorato 600 giornalisti di 150 testate di vari paesi (per l’Italia l’Espresso) per la prima volta «espone» le ricchezze nascoste di un gran numero di capi di Stato e leader politici e non solo di vip e figure influenti come era stato per precedenti progetti analoghi. Non solo: per gli Usa il tema principale è ad esempio la normativa che consente al South Dakota di «nascondere» i veri beneficiari di asset per 367 miliardi di dollari, rendendo lo Stato Usa un vero e proprio paradiso fiscale dentro i confini di Washington e creando qualche problema al presidente Biden.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: L’Ue: una riserva comune di gas contro i rincari
Tema: Consiglio Ue informale

Un consorzio europeo. Che serva ad acquistare gas solo per lo stoccaggio. Una riserva da utilizzare nei momenti di tensione sui prezzi dell’energia e di difficoltà nell’approvvigionamento. Ecco la proposta che stasera in Slovenia verrà posta sul tavolo del Consiglio europeo informale. La prima mossa – sostenuta anche dall’Italia – per rispondere alla crisi che ormai da diversi mesi ha messo sotto stress il mercato dell’elettricità ed ha costretto alcuni Stati membri – tra cui l’Italia – ad intervenire per calmierare le bollette. Il progetto è sotto esame della Commissione europea da qualche settimana. Ursula von der Leyen vuole sondare i capi di Stato e di governo per capire se davvero possa essere questa la strada da imboccare. Per poi arrivare ad una decisione formale al consiglio europeo del 21 ottobre passando, mercoledì della prossima settimana, per il “Toolbox”, ossia le linee guida sull’energia. La questione, pur non essendo all’ordine del giorno del summit di stasera a Bled, ne occuperà buona parte.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Il Papa incontra Bartolomeo I e l’Imam di AI-Azhar
Tema: In vista della Cop26 di Glasgow

Dopo aver partecipato all’incontro «Religione e Scienza verso Cop26», ieri in Vaticano, papa Francesco ha ricevuto in udienza privata Ahmad AlTayyeb, Grande Imam di AlAzhar, e poi Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, assieme ad Alok Sharma, presidente designato della Cop26. Durante l’incontro in Vaticano, che ha riunito oltre 40 leader religiosi, esperti e scienziati, è stato firmato un appello in vista della Cop26 di Glasgow. Bergoglio ha consegnato ai partecipanti il suo discorso, con l’invito ad adottare comportamenti e azioni modellate sulla «interdipendenza» e «corresponsabilità». La Cop26, ha sottolineato Francesco, «è chiamata con urgenza a offrire risposte efficaci alla crisi ecologica senza precedenti e alla crisi di valori in cui viviamo, e così a offrire concreta speranza alle generazioni future».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Il pressing di Kerry su Cina e Russia per ridurre la Co2
Tema: In vista della Cop26 di Glasgow

Chiacchiere diplomatiche a parte, c’è un numero preciso che secondo l’amministrazione Biden decreterà il successo o il fallimento della Cop26 di Glasgow: 70%. Affinché la conferenza per l’emergenza clima possa raggiungere i suoi obiettivi reali e concreti, la percentuale del Pil mondiale prodotto dai paesi impegnati a tenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi centigradi dovrà salire dall’attuale 55% al 70%. Le chiavi restano soprattutto Cina, India e anche Russia. A rivelarlo sono fonti autorevoli direttamente coinvolte nei negoziati, secondo cui per gli Usa questa è la soglia che definirebbe il successo della Cop26. Il calcolo è basato sulla necessità di ridurre le emissioni di carbonio del 45% nel corso dei prossimi dieci anni, indicata dall’inviato speciale del presidente Biden, John Kerry, durante l’evento per i giovani appena tenuto a Milano.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Scaffali vuoti e soldati benzinai: ma per i Tory Brexit è un successo
Tema: Gran Bretagna

Soldati britannici in tuta mimetica nei depositi di carburante per alleviare le carenze di benzina che continuano da dieci giorni, soprattutto a Londra e dintorni. Duecento militari sono scesi in campo ieri per guidare le autocisterne e assicurare i rifornimenti più urgenti. La mancanza di camionisti si fa sentire non solo nelle stazioni di servizio prese d’assalto ma anche nei supermercati del Regno Unito, dove molti scaffali sono vuoti, e negli allevamenti e fattorie inglesi, che non possono far arrivare i loro prodotti al mercato. Le catene di approvvigionamento sono in tilt. Solo a Manchester tutto va bene. Al Congresso del partito conservatore in corso i problemi non esistono o sono insignificanti. L’intervento dei soldati per garantire i rifornimenti di benzina è solo «una precauzione», ha detto ieri il cancelliere dello Scacchiere.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  G.D.D. 
Titolo: Il nuovo premier Kishida porta il Giappone al voto il 31 ottobre
Tema: Giappone

Guidare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica innescate dal Covid, accelerare l’abbandono delle fonti fossili. E poi affrontare i problemi strutturali del Paese, a cominciare dalla bassa produttività e dalla crisi demografica. Sono le principali sfide sul fronte interno per Fumio Kishida, da ieri premier numero ioo del Giappone. In politica estera, il dossier più urgente e insidioso è ormai la Cina, sempre più aggressiva. E c’è già il primo messaggio a Pechino: Kishida si è detto scettico che possa essere accettata nel trattato commerciale Cptpp, il patto tra 11 Paesi del Pacifico, pensato dagli Usa di Barack Obama per contenerla. Donald Trump si sfilò. Pechino ha da poco chiesto di aderire. Al voto il 31 ottobre.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pinna Alberto 
Titolo: Sassari, sospesa l’estradizione di Puigdemont in Spagna
Tema: Estradizione Puigdemont

Processo sospeso: si dovranno attendere le decisioni della Corte di giustizia’ europea L’europarlamentare ed ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont può dirsi molto soddisfatto», ora sarà libero di muoversi in Europa. Dalle questioni preliminari, la sussistenza dell’immunità e la competenza della magistratura spagnola a emettere il mandato d’arresto, la Corte d’appello ha accolto le richieste della Procura generale e della difesa.
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