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SINTESI IN PRIMO PIANO – 4 settembre 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Obbligo vaccinale, la Lega contraria. In arrivo nuovo decreto sul Geen Pass.
– Amministrative: oggi alle 12 il termine per la presentazione delle liste.
– Dal Forum di Cernobbio: fiducia nella ripresa ai massimi
– Afghanistan: la Ue apre consolato a Kabul

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: L’obbligo di vaccino agita i partiti – Salvini insiste: no all’obbligo Ma resteremo nel governo
Tema: Obbligo vaccinale

Matteo Salvini mantiene una posizione contraria rispetto all’obbligo vaccinale, paventato giovedì scorso dal premier Draghi. Il leader del Carroccio conferma però l’impegno del proprio partito nel governo: “Stiamo lavorando per portare avanti tutte le riforme necessarie, dal fisco alla giustizia, dalla pubblica amministrazione alla concorrenza. Noi siamo al governo, e ci rimarremo, per aiutare gli italiani ad uscire dall’emergenza, come richiesto dal presidente Mattarella”. Ma aggiunge: “Ciò non toglie che, in caso di divergenze su singoli provvedimenti, la Lega confermerà in Parlamento le sue posizioni di sempre, evidentemente diverse da quelle della sinistra”. Anche Luca Zata sulle vaccinazioni è cauto: “Non commento un eventuale obbligo, bisogna vedere come è strutturato. Ricordo che in Italia ci sono già undici vaccini la cui somministrazione è in via teorica obbligatoria. Arrivare alla obbligatorietà è un po’ una sconfitta socialmente”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Diamanti Ilvo 
Titolo: Obbligo di vaccino sono favorevoli otto italiani su 10 – Draghi, l’incognita della solitudine – Vaccini, gli italiani con Draghi Sì all’obbligo da otto su dieci
Tema: Obbligo vaccinale

Secondo un sondaggio condotto da Demos per l’Atlante Politico di Repubblica, su cento elettori 64 sono per imporre l’obbligo vaccinale, un altro 17% solo ad alcune categorie. Una misura simile a quella delle persone favorevoli al cosiddetto Green Pass, riconosciuto e assegnato a coloro che si sono vaccinati. Un Pass che permette di accedere liberamente a eventi e luoghi pubblici. Il consenso verso questo documento — e provvedimento — appare generalizzato e trasversale. Totale, fra gli elettori del PD. Ma larghissimo anche presso la base degli altri partiti. Condiviso da oltre l’80%, fra chi vota per il M5S e FI. E da tre quarti dei votanti di Lega e dei Fd’I. I due partiti che, peraltro, esprimono maggior distacco e dissenso verso l’uso di questo strumento.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Biorcio Roberto 
Titolo: Identikit del No Vax Boccia il governo e vota a destra
Tema: Obbligo vaccinale

L’istituzione del Green pass ottiene un larghissimo consenso tra i cittadini (78%). In forte crescita è anche il sostegno per rendere obbligatorio il vaccino per tutti: nel maggio scorso la proposta era approvata circa dalla metà degli intervistati, oggi ottiene un consenso molto superiore (64%). Sono pochi i cittadini che non prevedono la propria vaccinazione (6%). La diffusione di questa opinione raddoppia però tra gli intervistati di destra e cresce in generale tra i soggetti che hanno una posizione critica rispetto al governo Draghi. Il rifiuto della vaccinazione è relativamente più diffuso tra i lavoratori autonomi, tra i liberi professionisti, i disoccupati e in generale, tra gli intervistati con un titolo di studio medio. Tendenze analoghe si registrano anche contro la proposta di rendere obbligatoria la vaccinazione per alcune categorie sociali.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Palazzo Chigi avanti sul «rigore» I dubbi M5S ma Conte non chiude
Tema: Obbligo vaccinale
L’obbligo vaccinale sembrava un miraggio, eppure a Palazzo Chigi si respira un cauto ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere il traguardo. L’Italia potrebbe così diventare il primo tra i grandi Paesi europei a imporre per legge l’immunizzazione da Covid-19. Una road map ancora non c’è, ma giovedi, con un lapidario «si», Mario Draghi ha indicato la rotta. La maggioranza si è spaccata, con la Lega pronta alle barricate (non però a uscire dal governo), Pd, Leu e Forza Italia favorevoli e il Movimento in una posizione di mezzo, con il nuovo leader Conte però possibilista, posizione che potrebbe isolare la Lega. Ma dentro il Movimento c’è ancora malessere. II ministro Stefano Patuanelli pensa che la strada da percorrere sia il convincimento e spera non si arrivi all’obbligo. E il deputato Nicola Provenza in commissione Affari sociali ha presentato e fatto approvare un emendamento «che circoscrive l’utilizzo del green pass». “Nessuna forza politica dovrebbe giocare sulla piena efficacia del piano vaccinale”, ha risposto Conte quando, durante il giro elettorale nella periferia romana di San Basilio al flanco di Virginia Raggi, gli hanno chiesto un commento sulla posizione del capo del governo. Per il giurista pugliese «non sono ammissibili ideologie no vax» o «pulsioni antiscientifiche» e tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche dovrebbero fare la loro parte per aiutare i cittadini a superarle.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna – Logroscino Adriana 
Titolo: Senza mascherina se tutti vaccinati I presidi: si creano discriminazioni
Tema: Covid-19 – Scuola

Il premier Mario Draghi firmerà il dpcm con le linee guida per permettere agli studenti di togliere le mascherine quando sono seduti al banco se sono tutti vaccinati non prima della fine di settembre. Se ne parlerà in modo operativo cioè una volta raggiunto l’obiettivo della campagna vaccinale. I ministri Bianchi e Speranza hanno annunciato l’intenzione di allentare le misure di prevenzione dove il vaccino lo permetterà. Ma i presidi lanciano l’allarme: “Nelle classi ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Statali, camerieri, autisti in settimana il decreto per il super Green Pass
Tema: Covid-19 – Green Pass

In arrivo il nuovo decreto sull’estensione del Green Pass, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 4 ottobre. Il certificato sarà richiesto ai dipendenti della pubblica amministrazione, ma anche a tutti i lavoratori impiegati in settori in cui è già necessaria la carta verde per gli utenti. Sono tantissimi: ristoratori e camerieri, chi lavora nei bar, su treni e aerei, navi e bus interregionali, musei e stadi, fiere, teatri, cinema, palestre e piscine.  Il presidente del Consiglio “pesa” in queste ore anche gli effetti dell’annuncio in conferenza stampa sull’eventuale obbligo vaccinale. Si è spinto forse addirittura oltre il previsto, ma comunque perseguendo un obiettivo: rafforzare l’adesione alla campagna e stroncare le resistenze leghiste sul Green Pass, che è comunque un compromesso rispetto all’imposizione dura e pura. Non a caso, Salvini ha ribadito che il Carroccio «voterà contro» l’eventuale obbligo: cederà invece, inevitabilmente, sul certificato verde, al massimo ottenendo in cambio un’altra limatura al ribasso dei prezzi dei tamponi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: L’agenda d’autunno di Draghi subito la concorrenza rinvio per la delega fiscale
Tema: Scenario politico

Con l’arrivo di settembre al premier Mario Draghi tocca arrivare in fondo ai dossier rallentati dall’estenuante trattativa di quest’estate sulla riforma della giustizia. Il primo è il disegno di legge delega sulla concorrenza: con molta probabilità sarà approvata dal consiglio dei ministri di metà settembre, fra una decina di giorni. Due le questioni delicatissime: la mancata messa a gara di alcune concessioni pubbliche, in particolare per le spiagge, già oggetto di una procedura di infrazione contro l’Italia; e l’abuso degli appalti per le società pubbliche comunali nei servizi locali. Nell’agenda di governo il punto immediatamente successivo è la delega fiscale: qui diversi indizi vanno in direzione di un ulteriore slittamento. Il primo: in Parlamento si discute già di un decreto fiscale che dovrebbe accompagnare la manovra autunnale. Draghi quest’anno intende presentare la bozza di Finanziaria all’Europa alla scadenza tassativa del 15 ottobre, come tutti gli altri Paesi. Ma c’è un secondo fatto, più squisitamente politico: manca l’accordo fra i partiti sulla riforma del catasto, una delle tante irrisolte anomalie italiane. Benché al Tesoro abbiano pronto uno schema a parità di gettito, Matteo Salvini non vuol correre il rischio di avallare aumenti di tasse per chicchessia, soprattutto nel pieno della campagna elettorale per le amministrative, magari fra il primo turno (3 e 4 ottobre) e il secondo (17 e 18).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marini Andrea 
Titolo: Liste in chiusura, Pd-M5S uniti solo a Bologna e Napoli
Tema: Verso le amministrative

Oggi alle 12 il termine per presentare le liste dei candidati sindaco e delle alleanze per le comunali del prossimo 3-4 ottobre. Tra gli oltre 1300 comuni interessati gli occhi saranno puntato sui 20 capoluoghi di provincia: otto hanno l’amministrazione uscente di centrodestra, sette di centrosinistra, tre dei cinque stelle e due vengono da esperienze civiche (tra cui Napoli, guidata dall’ex sindaco “arancione” Luigi de Magistris). Ma soprattutto le grandi metropoli Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna sono destinate ad avere un impatto nazionale, decidendo la sorte anche dei leader dei partiti.Dopo lunghe trattative, alla fine tra queste cinque grandi città, l’alleanza Pd-M5S (già consolidata a livello nazionale) è stata stretta solo a Napoli e Bologna. Mentre sul fronte centrodestra, tra Lega, Fi e Fdi, nessuno hadeciso di esporsi in prima linea. A Roma la sindaca uscente Virginia Raggi (M5S) non ha voluto fare un passo indietro per permettere a M5S e Pd di convergere su un candidato unitario. Così il Pd ha puntato sull’ex ministro dell’Economia del governo Conte 2 Roberto Gualtieri A complicare lo scenario nel centrosinistra c’è la discesa in campo di Carlo Calenda. Il centrodestra invece ha deciso di attingere dalla società civile, puntando su Enrico Michetti. Anche a Milano, malgrado i tentativi di far convergere il M5S sul sindaco uscente Giuseppe Sala – sostenuto da Pd, Iv e altre liste, e di recente passato ai Verdi europei – alla fine i pentastellati hanno presentato la loro candidata: la manager Layla Pavone.  Dopo aver depennato più nomi, ilcentrodestra ha deciso di candidare un altro civico, Luca Bernardo, primario di Pediatria al Fatebenefratelli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Visentin Barbara – Brandolini Simona – Rossi Giampiero 
Titolo: Liste pronte I volti e le sfide delle Comunali
Tema: Verso le amministrative

A mezzogiorno di oggi scade il termine per la presentazione delle liste delle elezioni amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre. La tornata elettorale investe oltre 1200 Comuni e avrà certamente un peso sugli equilibri di governo e sul grande gioco che porterà all’elezione del successore di Sergio Mattarella. In particolare, tutti i riflettori sono puntati sui sei capoluoghi di regione: Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Trieste. Eccezion fatta per la Capitale, dove la sindaca uscente grillina Virginia Raggi ci riprova, negli altri capoluoghi la sfida sarà tutta tra centrodestra e centrosinistra. Interessante il voto di Napoli dove l’ex ministro Gaetano Manfredi è il risultato di un accordo fra il Pd e Cinque Stelle.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: La fiducia delle imprese al massimo storico
Tema: Ripresa

Il Pil cresce oltre le aspettative e questo si riflette sulla fiducia delle imprese: al massimo storico, 70,6 a settembre, in base ai dati dell’Ambrosetti Club Economic Indicator
, più del doppio rispetto allo scorso giugno. La fiducia si riflette sul futuro: le aspettative a sei mesi sul business sono al massimo, 61,9; a livelli elevati anche quelle dell’occupazione, 40,5, mentre è record per gli investimenti, 62,7. C’è quindi ottimismo per uscire da questa crisi più forti di prima, come dice lo studio presentato ieri al The European House-Ambrosetti a Cemobbio. Occorre giocare bene la partita dei fondi europei e dell’attuazione del Pnrr. Con una raccomandazione: “è cruciale la collaborazione tra istituzioni, imprese e parti sociali”. Sui tre fattori l’Italia si posiziona sui livelli medio alti e «nessun paese», sottolinea il Rapporto, ha questa combinazione simultanea. “Spingendo su riforme e investimenti possiamo accorciare le distanze”. Già abbiamo fatto progressi: guardando il punteggio le distanze con Germania e Francia si sono accorciate (nel periodo 2017-2021 abbiamo recuperato 3,93 punti rispetto ai tedeschi e 4,29 punti rispetto ai francesi). E negli ultimi 5 anni abbiamo recuperato 5 punti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ferraino Giuliana 
Titolo: La fiducia nella ripresa: «La crescita sarà più forte» – Cernobbio al test della ripresa «Italia, la crescita sarà più forte»
Tema: Ripresa

Grande ottimismo per una ripresa forte del Paese tra economisti, manager e imprenditori nel tradizionale Forum organizzato da The European House – Ambrosetti a Cernobbio, sul lago di Como. Gli ultimi dati macroeconomici segnalano il deciso cambio di passo, dopo la tremenda recessione provocata dalla pandemia, che ha fatto crollare il pil italiano dell’8,9% nel 2020. Siamo l’unico grande Paese dell’area euro che, in controtendenza, ad agosto regista una crescita dell’indice Pmi nel settore dei servizi, facendo salire ai massimi da 15 anni l’indice composito (include anche il comparto manifatturiero), fino a 59,1 punti dai 58,6 di luglio. Mentre nella zona euro l’indice Pmi scende più delle attese, a 59 punti dai 59,8 punti di luglio, e l’indice composito frena da 6o,2 a 59 punti, comunque in espansione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Davi Luca 
Titolo: Intervista a Gian Maria Gros-Pietro – Gros-Pietro (Intesa): il Paese sta correndo e il Pil può salire fino al 6%
Tema: Ripresa

Le parole del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, parla a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio: l’Italia sta crescendo forte «come non faceva da 20 anni» e il Pil «può salire del 6% nel 2021». Ma proprio perchè lo scenario macro è confortante, grazie al rimbalzo post-Covid e alla spinta in arrivo dal Pnrr, anche il mondo italiano del credito deve guardare avanti: per questo deve rafforzarsi perchè solo così «può giocarsela alla pari con altri paesi europei». Gros-Pietro spiega poi  la sua visione sulle sfide che il mondo del credito deve affrontare, sottolineando la necessità di un terzo polo del credito a trazione italiana. «In Italia ci sono già due grandi banche, Intesa Sanpaolo e Unicredit, e sono presenti due gruppi francesi come Crédit Agricole e Bnp Paribas – sottolinea l’economista con 11 Sole 24 Ore – A nostro avviso quindi c’è spazio per almeno una terza grande banca italiana, con azionariato italiano».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Spini Francesco 
Titolo: Chip e materie prime, un’ombra sulla ripresa Bombassei: bisogna fermare la speculazione
Tema: Ripresa e materie prime

A Cernobbio, dove è cominciato il Forum Ambrosetti che segna il ritorno agli affari dopo la pausa estiva, spicca un dato, quello dell’Ambrosetti Club Economic Indicator che, dal 2014 – anno della prima misurazione -, tocca i massimi a 70,6 punti su 100.  Un imprenditore del calibro di Alberto Bombassei, patron della Brembo, gigante dei freni, non è sorpreso: “Abbiamo già fatto due revisioni del Pil in senso positivo, ed è il più bel segnale che si possa avere, oltretutto con dei risultati di giugno addirittura storici con, ad esempio, il record di sempre nelle esportazioni. Poi, è chiaro, non possiamo rilassarci, le raccomandazioni di Draghi di qualche giorno fa di non abbassare la guardia rappresentano un atto di intelligenza da buon padre di famiglia”. Tra le incognite ci sono le materie prime alle stelle, la scarsità di microchip, la logistica che arranca. Secondo Bombassei l’impennata dei prezzi delle materie prime («Frutto – dice – anche di un boom della domanda e di una certa speculazione»), il fatto che «il costo di un container sia pari a 2,5 volte rispetto a un anno fa, la carenza di chip mettono quel punto di domanda che anche qui al Forum qualche economista ha fatto emergere. Credo che sul mercato ci sia anche chi specula su una situazione che non era del tutto inattesa. Serve prudenza, ma per noi italiani ci sono altri segnali che per ora sostengono la fiducia».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Netti Enrico 
Titolo: Consumi ancora in calo a luglio del 22% rispetto al 2019
Tema: Consumi

Luglio ha visto una leggera ripresa dei consumi delle famiglie ma senza riuscire a recuperare i valori pre pandemia il confronto tra luglio 2019 e luglio 2021 registra un calo del -22% mentre rispetto lo stesso mese del 2020 c’è il recupero dell’8%. Questi i dati analizzati dall’osservatorio permanente Confimprese – EY sul consumi. A soffrire di più è la spesa in abbigliamento e accessori che segna un -27% rispetto al luglio 2019. Aria di ripresa nella ristorazione che dalle pessime performance dei mesi scorsi a luglio vede un rimbalzo pur con una spesa a meno di un quinto rispetto ai valori pre Covid. Il non food riesce a recuperare sul luglio 2019 con un -7%. Il confronto dei primi 7 mesi dell’anno evidenzia livelli similia quelli del 2020 (+3%) ma ancora distanti dal primi 7 mesi del 2019 (-40%).
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: “Il Recovery cura vecchie ferite ma impatta poco sulla crescita”
Tema: Recovery Fund

Uno studio del Forum Ambrosetti analizza l’impatto del Recovery Fund sull’economia italiana. Gli effetti sulla crescita saranno significativi (+2,5%) ma comunque inferiore alla media Ue, se rapportato al volume delle risorse a disposizione. Stesso discorso per l’occupazione (+1,1%). E molte delle misure contenute nel piano “non possono essere considerate né strategiche, né trasformative”, ma servono per colmare le lacune e le criticità che l’Italia si trascina da anni. La fetta principale delle risorse è destinata alla transizione ecologica, ma con grandi differenze tra gli Stati. In media, il 42% dei fondi andrà a finanziare progetti “green”, ben oltre il 37% fissato dalla Commissione. L’Italia si è limitata al minimo sindacale, anche se è il Paese che stanzia le maggiori risorse in termini assoluti. Per l’altra gamba del Recovery, la trasformazione digitale, l’Italia ha scelto di destinare il 25% delle risorse (il minimo richiesto era il 20%), con l’obiettivo di colmare un divario estremamente significativo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Obiettivo 2030: mancano 186 miliardi d’investimenti
Tema: Transizione energetica

Nella ultima asta per le energie rinnovabili indetta dal Gse nel maggio scorso, andata quasi deserta, l’Italia ha perso investimenti potenziali tra 1,4 e 1,8 miliardi di euro a causa delle inefficenze delle procedure per i permessi che scoraggiano gli investitori. Il Paese rischia così di mancare i target al 2030 per la decarbonizzazione e, di pari passo, di non riuscire a realizzare gli obiettivi del Recovery Plan. Un rischio in realtà elevato che non corre solo il nostro paese, ma tutti i paesi membri e la Ue stessa a causa dalla mancanza di un sistema efficace di govemance. Nello studio redatto da Enel per Ambrosetti «European Governance of the Energy Transition», che verrà presentato oggi a Cemobbio, si calcola che per raggiungere i nuovi target riduzione di gas serra entro il 2030 del 55% (e non più del 40%) stabilito dal pacchetto “Fit for 55” a livello europeo c’è un gap di investimenti di 3.564 miliardi e per l’Italia di 186 miliardi. Se invece si riuscisse a mettere in moto questa macchina di finanziamenti, sia pubblici che privati, l’impatto cumulativo sul Pil europeo sarebbe di 8.126 miliardi, di 424 miliardi in Italia. Se Roma continuerà a procedere al passo attuale con gli investimenti ci sarà un ritardo medio di29 anni nel centrare i target.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Riccio Sandra 
Titolo: Rate scadute, tregua finita ora il Fisco passa all’incasso
Tema: Fisco

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha fornito il calendario dei pagamenti che scattano già questo mese. Come emerso nei giorni scorsi, dovrebbero essere circa 4 milioni le cartelle in viaggio da qui a fine anno sulle circa 20-25 milioni esistenti. La rata della rottamazione ter di maggio 2020 va pagata improrogabilmente entro lunedì prossimo, 6 settembre. Più tempo invece pare per i redditi: si va infatti verso una proroga della dichiarazione per coloro che vogliono usufruire del contributo a saldo, o a fondo perduto perequativo disposto dal decreto Sostegni bis. ntro settembre, ricorda l’amministrazione, bisognerà provvedere a pagare o rateizzare gli importi scaduti o sospesi durante lo stop per il Covid-19. Mentre per la rottamazione-ter scaduta a maggio 2020 i pagamenti effettuati entro il prossimo 6 settembre saranno considerati validi grazie alla possibilità di avvalersi dei giorni di tolleranza aggiuntivi. Per quanto riguarda il pagamento di cartelle e avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della «zona rossa»), il contribuente dovrà procedere con il tempestivo versamento delle somme dovute o richiedere e ottenere un provvedimento di rateizzazione per evitare l’avvio delle procedure di recupero. Per gli atti in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 (21 febbraio peri comuni della «zona rossa») al 31 agosto 2021, il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 settembre 2021 (mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione).
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Bce, falchi in pressing per ridurre gli stimoli Ma Lagarde resiste
Tema: Bce

Si annuncia incandescente la prossima riunione del Consiglio direttivo Bce: i banchieri dovranno valutare la traiettoria delle politiche monetarie dell’area dell’euro in base all’andamento dei prezzi ma anche di alcune variabili che a causa delle incognite sulla variante Delta potrebbero peggiorare, a cominciare dalle prospettive di crescita. Germania, Olanda e Austria sono già esplicitamente sul fronte degli impazienti che chiederanno un’uscita anticipata dalle misure emergenziali della Bce. Il piano scade a marzo, ma a fronte di un inflazione che in Germania è ai massimi da quasi trent’anni e nell’eurozona è schizzata al 3% in agosto, Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, ha già chiesto una graduale riduzione degli acquisti. Ai tre “falchi” tradizionali si è aggiunto anche il governatore della Banca centrale francese, François Villeroy de Galhau, che ha invitato i colleghi a considerare le condizioni più favorevoli che si registrano sui mercati. I dati che arrivano dagli Stati Uniti, pero, potrebbero rafforzare la posizione della maggioranza dei banchieri centrali che, al di là dell’ovvia discussione sui picchi dei prezzi, pensano sia ancora troppo presto per avviare un taglio degli acquisti e un’uscita dal periodo emergenziale.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Miraglia Roberta 
Titolo: Bruxelles, un presidio a Kabul per gestire meglio i talebani
Tema: Afghanistan

Il presidio della Ue a Kabul per coordinare i contatti coni talebani, deciso ieri dai ministri degli Esteri riuniti in Slovenia, “è non solo possibile ma anche auspicabile perché si è più forti insieme che non andando in ordine sparso”, dice Stefano Pontecorvo, Alto rappresentante civile Nato in Afghanistan, intervenuto nel corso del forum organizzato da The European House—Ambrosetti. “Bisogna intanto cominciare a parlare e poi calibrare le relazioni a seconda di come si comportano, che è poi la posizione del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg”, ha spiegato. È dunque prematuro parlare di riconoscimento del governo in via di formazione. Si vedrà “quando sarà il momento e a seconda di come essi si comporteranno”, in quanto ci vuole un po’ di tempo per capire con chi si ha a che fare.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ginori Anais 
Titolo: La Ue aprirà il consolato a Kabul “Ma 5 paletti per riconoscere il governo”
Tema: Afghanistan

Come espresso dall’Alto rappresentate Josep Borrell, la Ue ha trovato un punto di equilibrio nella crisi afghana nel dialogo con il nuovo governo di Kabul, pur senza riconoscerlo ufficialmente. L’approccio pragmatico, scaturito dall’ultima riunione dei ministri europei degli Esteri, è ancora sottoposto a cinque condizioni presentate al nuovo regime anche per un eventuale riconoscimento: non diventare una base per il terrorismo, rispettare i diritti delle donne, formare di un governo inclusivo, dare libero accesso agli aiuti umanitari, lasciare partire stranieri e afghani a rischio. In un quadro ancora incerto, a cominciare dai membri che andranno a formare il futuro governo di Kabul, l’Ue punta a un «impegno operativo». Dietro le quinte, l’Ue teme che un’assenza diplomatica europea lascerebbe il campo a potenze come Russia, Cina, Iran, Pakistan e Qatar, che hanno tenuto aperte le loro ambasciate. L’ufficio consolare dell’Ue, sotto la guida del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), lavorerà all’idea dei corridoi umanitari, verso paesi limitrofi ma anche europei. È una delle tante questioni discusse da Emmanuel Macron e Mario Draghi nel loro incontro di giovedì sera a Marsiglia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Lorenzo 
Titolo: I talebani: preso il Panshir I ribelli negano la resa – I talebani: conquistato il Panshir I ribelli negano. Oggi il governo
Tema: Afghanistan

Ieri i talebani hanno proclamato la presa del Panshir, che dopo la caduta dell’ultima roccaforte cesserebbe di rappresentare il simbolo della libertà e della lotta all’ultimo sangue per le generazioni che rifiutano l’oltranzismo pashtun. Ma siamo davvero nel mezzo della battaglia. Quasi impossibile capire cosa in realtà stia avvenendo sul campo, media partigiani e social contribuiscono alla confusione. Poco dopo gli annunci della vittoria talebana, proprio dalla valle del Panshir i leader della resistenza replicavano infatti di essere ancora sul posto con le armi in mano e pronti a vendere cara la pelle.  Non li aiuta il blocco totale sui telefoni, il taglio delle linee Internet e dell’energia elettrica imposto dai comandi talebani sulla regione contesa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: I taleban assediano il Panshir Guerini al Pentagono: rischio infiltrazioni – Guerini incontra Austin al Pentagono “Attenzione al rischio di infiltrazioni”
Tema: Afghanistan

Il rischio che il ritiro dall’Afghanistan, e la possibile ondata di rifugiati, porti ad un «rilancio del jihadismo», è stato discusso durante l’incontro di ieri al Pentagono tra il ministro della Difesa italiano Guerini e il collega americano Austin. Non solo per i pericoli posti in generale all’Europa dal ritorno dei taleban al potere, ma anche per i potenziali effetti sulle regioni dove Roma ha interessi nazionali molto forti: il Mediterraneo, il Sahel, l’Iraq, dove ci apprestiamo ad assumere il comando della missione internazionale. Nello stesso tempo, però, Austin ha manifestato l’intenzione di potenziare il coinvolgimento Usa in Libia, e in generale nel fianco sud della Nato, perché si rende conto che è diventato uno dei terreni principali della competizione globale con avversari come la Russia, e alleati incerti come la Turchia, oltre ad un centro nevralgico delle questioni legate alle migrazioni e alla sicurezzadell’Europa.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: A Baradar la guida del governo afghano
Tema: Afghanistan

Come riporta la Reuters, sarà il mullah Abdul Ghani Baradar, co-fondatore del movimento talebano e capo dell’ufficio politico, a guidare il governo ad interim che i nuovi signori dell’Afghanistan si apprestano ad annunciare. Al fianco di Baradar sarà Mohammad Yaqoob, il figlio dell’altro fondatore, il mullah Omar. A loro la gestione degli affari correnti, in un contesto in cui sembra svanita la possibilità di includere esponenti delle precedenti amministrazioni. Mentre la Guida Suprema Haibatullah Akhundzada si occuperà della direzione religiosa del governo nella cornice dell’Islam. Nel giro di sei-otto mesiè prevista la convocazione di una loya jirga, una grande assemblea di anziani e rappresentanti della società per discutere una Costituzione e la struttura del futuro governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Serafini Marta 
Titolo: Isis, torna la paura Sei feriti con il coltello in Nuova Zelanda
Tema: Isis

Dopo l’orrore di Kabul, torna la paura degli attentati in Occidente. Si inizia dalla Nuova Zelanda, dove ieri un uomo originario dello Sri Lanka, armato di un coltello rubato da una vetrina, ha ferito sei persone in un centro commerciale alla periferia di Auckland. Il terrorista, in Nuova Zelanda dal 2011, si era radicalizzato nel 2016. Ma l’inserimento in una lista di sospetti terroristi e il fatto che fosse sotto costante monitoraggio non gli ha impedito di portare a termine il suo piano. “Si tratta di un attacco terroristico”, ha sentenziato la premier Jacinta Ardern. La vicenda riporta in primo piano il dibattito sulle misure cautelari per i sospettati di terrorismo. Secondo i media locali, l’uomo, 32 anni, era stato accusato l’anno scorso di aver pianificato un attacco con il coltello: un atto che non è di per sé un reato, e dunque che non presuppone l’arresto. Era stato invece riconosciuto colpevole di reati minori come il possesso di materiale propagandistico a sostegno dell’Isis e condannato a un anno di sorveglianza.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Fauci: «Vaccini sicuri anche a lungo termine L’Europa è più avanti»
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Pur partiti dopo e più lentamente degli Stati Uniti, i principali Paesi europei si sono dimostrati più efficienti nel vaccinare gran parte della popolazione contro Covid-19, come raccontano i dati, con le somministrazioni che hanno raggiunto il 78% degli abitanti eleggibili in Spagna, il 72% in Francia, il 71% in Italia, il 64% in Germania, ma solo il 61% negli Stati Uniti. Anthony Fauci, capo dei consiglieri medici della Casa Bianca e direttore dell’Istituto malattie infettive statunitense non si è nascosto, intervenendo ieri al Forum Ambrosetti di Cernobbio. “Nei Paesi europei il sistema di fornitura dei servizi sanitari è molto più accettabile, più uniforme e giusto per tutti — ha detto Fauci per spiegare la copertura più ampia in Italia o in Francia —. In quei sistemi è molto più facile avere una distribuzione più equa dell’intervento. Speriamo che anche gli Stati Uniti possano evolvere in quella direzione”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Olivo Francesco 
Titolo: Intervista a Paolo Gentiloni – “Vaccini e Green pass, l’Ue sta con Draghi” – “Niente cittadinanza politica ai No Vax adesso giusto estendere il Green Pass”
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Le parole del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in occasione della festa nazionale dell’Unità di Bologna: ” Il Green Pass è un’idea europea che funziona bene, e la stragrande maggioranza dei cittadini è contenta di usarla. Per estenderlo ai luoghi di lavoro è necessario coordinarsi, ma alla fine bisogna decidere”. Poi sull’obbligo vaccinale, Gentiloni si dice “in linea di principio affatto contrario. Il mio governo lo fece per la scuola, nonostante le polemiche. Il confine della libertà è in quella degli altri. Minacciare la salute degli altri è prepotenza”. Gentiloni prosegue: “A febbraio eravamo in ritardo e si disse: “L’Europa batte la fiacca”. Oggi i cittadini dell’Ue sono i più vaccinati al mondo e pensate cosa sarebbe successo se non fosse stata la Commissione ad acquistare le dosi. Ogni Paese sarebbe andato per conto suo, alimentando il mercato nero. Sono state distribuite 650 milioni di dosi e ne sono state esportate agli altri Paesi 610 milioni. E stata una meravigliosa sorpresa”.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Cusmai Enza 
Titolo: L’obbligo vaccinale soltanto nel 2023 – Obbligo di vaccini, la frenata di Ema: «L’ok solo nel 2023» Il piano d’emergenza per tagliare i tempi
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Per l’obbligatorietà del vaccino, ventilata dal premier Mario Draghi, auspicata da molti esperti ma condizionata dal via libera delle agenzie regolatone, c’è da aspettare. Non settimane, se va bene mesi, se va peggio. Secondo una fonte di livello, l’Ema “darà il via libera all’autorizzazione al commercio completo dei vaccini Pfizer e Moderna, come se fossero dei normali farmaci, tra un paio d’anni”. Dunque, orizzonte 2023. L’ostacolo da superare nasce dai tempi che le aziende produttrici hanno concordato per concludere la sperimentazione clinica del vaccino. Pfizer, che produce il vaccino più gettonato al mondo e il preferito dagli italiani, si è impegnata a concludere lo studio di fase 3 tra ben 28 mesi circa. E l’azienda conferma. Moderna invece, per la fine degli studi, anticipa di un anno la concorrente: dicembre 2022. Ma il suo vaccino è poco diffuso in Europa, e comunque i tempi rimangono lunghi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Geroni Attilio 
Titolo: Gestione Covid e flop Olimpiadi, si dimette il premier giapponese
Tema: Giappone

Il premier Yoshihide Suga dopo appena un anno costretto alle dimissioni. Il successore di Shinzo Abe che si era a sua volta dimesso per motivi di salute l’estate scorsa, ha gettato la spugna per una serie di ragioni: il crollo di popolarità, con un tasso di approvazione al 34% secondo l’ultima rilevazione di Nikkei; l’impegno perla campagna elettorale all’interno del suo stesso partito; e la difficile gestione di una pandemia che proprio dopo le Olimpiadi ha raggiunto la sua fase più acuta. Ora si aprono i giochi per la candidatura alla guida del partito di maggioranza e di conseguenza alla guida del governo. Finora c’è un unico nome venuto ufficialmente allo scoperto: l’ex ministro degli Esteri Fumio Kishida, mentre un altro possibile candidato è l’ex ministro dell’Interno Sanae Takaichi.
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