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SINTESI IN PRIMO PIANO – 4 settembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19, contagi in aumento. Verso i test rapidi nelle scuole.
– La Corte Europea boccia la legge italiana sulle tlc.
– Atlantia, al via la scissione dell’88% di Autostrade.
– USA, la questione razziale infiamma la campagna elettorale.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frignani Rinaldo 
Titolo: Contagi in aumento: più 1.397 anche se calano i tamponi
Tema: I numeri del Covid in Italia

Per la prima volta dopo mesi, una nazione europea, la Norvegia, torna a sconsigliare i viaggi in Italia e introduce una quarantena di dieci giorni per chi arriva dal Belpaese. E’ una delle prime conseguenze del nuovo aumento di contagi nel nostro Paese. +37,9% di nuovi malati, +30% di ricoverati in ospedale e addirittura +62% di pazienti in terapia intensiva fra il 26 agosto e il primo settembre, come conferma la Fondazione Gimbe. I contagiati di quella settimana sono stati 9.015 contro i 6.538 della precedente, con un’impennata di attualmente positivi nello stesso periodo del 52,2%: 7.040 contro i 4.625. Il bilancio diffuso ieri dalla Protezione Civile registra 1.397 nuovi contagi (+0,5% su mercoledì quando sono stati 1.326) e dieci decessi che fanno salire il numero delle vittime dall’inizio dell’emergenza a 35.507. A preoccupare è il fatto che l’ultimo aumento di malati coincide con il calo di circa 10 mila tamponi effettuati (da 102.959 mila a 92.790 mila). I pazienti ricoverati in ospedale sono 1.505 (+4,7%), 120 dei quali in terapia intensiva (+10,1%), con 289 persone guarite o dimesse (32 in più rispetto a due giorni fa): dal febbraio scorso sono in tutto 208.490 su 272.912 pazienti affetti da coronavirus.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – Test rapidi in tutte le scuole – Scuola, il piano del governo: via ai test rapidi per tutti se uno studente è positivo
Tema: Covid, test nelle scuole

Entro la fine del mese il ministero della Salute dovrebbe dare il via libera su scala nazionale alla pratica dei test rapidi nelle scuole. Oggi il ministro Speranza si confronterà con alcuni ministri Ue della Salute sull’efficacia dei test diagnostici rapidi. In Italia la sperimentazione di questa tipologia di tamponi è partita da due settimane nei porti e negli aeroporti. I risultati sono buoni e al Ministero c’è soddisfazione. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ritiene importante la rapidità della risposta ai test nel piano per la riapertura delle scuole. E anche Speranza è favorevole. «Sono un pezzo della nostra strategia per l’autunno» ripete il ministro. Lo screening di docenti, personale e studenti sarebbe molto più veloce e, in caso di un alunno o docente positivo, si eviterebbe di paralizzare un’intera classe e condizionare il lavoro di tanti genitori. La previsione degli scienziati è che presto la sensibilità aumenterà e questi test, una volta validati, potranno rappresentare “un essenziale contributo nel controllo della trasmissione” del virus. A quel punto il ministero della Salute darà il via libera e si comincerà a parlare di gare per gli acquisti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Regionali, il Pd teme il “fuoco amico” di 5S e renziani sui candidati – Il Pd e la paura del fuoco amico “Movimento e Iv ci fanno perdere”
Tema: Verso il voto – Regionali

Il Pd teme il “fuoco amico” nelle prossime elezioni regionali. La Puglia con il doppio strappo – i renziani che candidano Ivan Scalfarotto e i 5S che vanno in solitaria con Antonella Laricchia – ne è l’esempio evidente: Michele Emiliano rischia di perdere per un soffio, meno di due punti percentuali, secondo gli ultimi sondaggi. Se finisse male in Puglia come in Toscana (altra Regione in bilico nei sondaggi), una resa dei conti tra gli alleati-coltelli sarebbe inevitabile. La strategia del Pd è allora di «politicizzare al massimo la sfida delle Regionali», mobilitare l’elettorato, puntare sul voto utile. Anche perché, secondo gli ultimi sondaggi, l’effetto astensione per la paura del Covid avvantaggerebbe il centrodestra.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pagnoncelli Nando 
Titolo: Zaia stacca i rivali e la sua lista supera la Lega – Le sfide alle urne – Veneto. Zaia stacca tutti con il 74% E la sua lista supera la Lega di 11 punti
Tema: Verso il voto – Regionali

Gli ultimi sondaggi per l’elezione del Governatore del Veneto vedono il presidente in carica Luigi Zaia in nettissimo vantaggio: il 76% dei veneti esprime una valutazione positiva sull’operato dell’amministrazione uscente; il gradimento è trasversale, prevale persino tra gli elettori del M5S (55%), solitamente molto critici nei confronti delle giunte di centrodestra. Ne consegue che Zaia prevale nelle intenzioni di voto con il 74%, seguito a molta distanza dal candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni, stimato al 16,3%, e da Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle al 4,9 per cento.  L’affluenza alle urne è stimata al 63%, in linea con le europee dello scorso anno. In questo contesto non stupisce che il voto disgiunto favorisca Zaia che otterrebbe il 2,5% in più rispetto alla somma dei voti dalla coalizione che lo sostiene.
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Testata:  Foglio 
Autore:  Valentini Valerio 
Titolo: L’ordine di Salvini ai leghisti in Veneto: non votate la lista di Zaia – Salvini tenta di boicottare la lista Zaia ma i leghisti veneti se ne impipano
Tema: Verso il voto – Regionali

Matteo Salvini ha fatto pervenire a tutti i presìdi del Carroccio in giro per il Veneto una comunicazione per ribadire la necessità di un sostegno elettorale solo alla lista della Lega. Nel mirino ovviamente c’è il governatore uscente Zaia, favoritissimo per la riconferma. Ma a Venezia e dintorni sarà ben difficile per tanti militanti non fare campagna per Francesco Calzavara, dieci anni sindaco di Jesolo per la Lega ed eletto in Consiglio regionale con la lista Zaia già cinque anni fa, figura storica del partito in laguna. A Treviso, dove Zaia ha infarcito la sua lista con parecchi di quegli assessori e consiglieri che lo accompagnarono nella sua ascesa ai tempi della presidenza della provincia, saranno pochi gli iscritti che non si spenderanno. Senza contare che poi, sotto il peso del paradosso, c’è finito pure lo stesso Fontana, colui che vieta di far campagna per la lista Zaia e che però sabato scorso, proprio nella sua Verona, ha presentato la candidatura di Filippo Rigo, imprenditore locale che corre, manco a dirlo, sotto le insegne del governador.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pagnoncelli Nando 
Titolo: Referendum, 7 italiani su 10 sono per il Sì – Referendum Il 71% dice Sì al taglio dei parlamentari Tra gli elettori pd 1 su 3 è contrario
Tema: Verso il voto – Referendum

Secondo le ultime rilevazioni di Pagnoncelli, nel referendum del prossimo 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari, il 71% degli italiani è orientato a votare sì. Gli indecisi, pari al 17% di coloro che dichiarano di volersi recare alle urne, non sembrano poter rovesciare il risultato. II sì prevale trasversalmente tutti gli elettorati, con l’eccezione di quelli delle forze più piccole (tra cui nel complesso il 61% dichiara che voterà No). Com’era lecito attendersi gli elettori del M5S, che del taglio dei parlamentari ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia, sono quelli più interessati (86%), mobilitati (85%) e favorevoli alla riforma (96%). Mentre all’incirca un terzo degli elettori del Pd (32%) e della Lega (36%) intende opporsi alla riforma, come pure il 45% degli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: M5S, bagarre anche in Senato I ribelli: dal governo atto di forza
Tema: Tensione nel M5S

Due emendamenti al decreto Semplificazioni su cui l’esecutivo ha espresso parere favorevole nonostante la contrarietà del gruppo pentastellato di Palazzo Madama riaccendono le tensioni nel M5S. Nel corso di un alunga riunione nella serata di ieri, i senatori lamentano di non essere protetti da Palazzo Chigi, né tantomeno dai ministri grillini. II caos interno al Movimento si allarga poi fino agli Stati generali e al ruolo di Rousseau. Con una trentina di parlamentari che starebbe agitando lo spettro della fuoriuscita se la scelta tra leadership collegiale e capo politico fosse affidata al voto online. Ci sono poi gli strascichi del voto di fiducia di mercoledì a Montecitorio. Riflettori ancora puntati sui 28 assenti tra giustificati e ingiustificati.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Conti Marco 
Titolo: Il retroscena – Rivolta anti Rousseau in 30 pronti a lasciare M5S E il Colle blinda Conte
Tema: Tensione nel M5S

Ieri mattina, nel voto finale alla Camera sul decreto Covid, solo l’assenza dell’opposizione ha evitato problemi ad una maggioranza che perde sempre più pezzi. E stesso scenario potrebbe verificarsi oggi al Senato per il dl Semplificazioni. Ieri una trentina di eletti pentastellati ha fatto sapere che è pronta alla scissione se con un nuovo blitz – l’ultimo quello sulle alleanze – verrà posto sulla piattaforma Rousseau il quesito su chi dovrà guidare il Movimento che, dopo le dimissioni di Luigi Di Maio, è affidato a Vito Crimi. Un direttorio o un nuovo e unico leader? La querelle non è nuova, spacca da settimane il Movimento dove però è ormai crescente l’insofferenza nei confronti di Casaleggio e della piattaforma. A poche settimane dal referendum sul taglio dei parlamentari e dagli Stati Generali nel quale dovrebbe essere risolto il quesito sulla leadership singola o multipla, si inaspriscono i toni e coloro che puntano al direttorio cercano di sbarrare la strada ad un ritorno di Di Maio.
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Testata:  Stampa 
Autore:  m. gia. 
Titolo: Intervista a Silvio Berlusconi – Parla Berlusconi “Batterò il Covid sono vicino a chi ha perso i suoi cari” – “Vinco anche questa battaglia ma il Covid è una vera tragedia”
Tema: Berlusconi

“Certo, non ci voleva. Ma combatto come sempre. Ne ho passate tante, supererò anche questa”. Queste le prime parole di Silvio Berlusconi dopo la diffusione della notizia della sua positività al coronavirus. “Adesso che la cosa mi riguarda personalmente, e non solo me ma anche la mia famiglia, mi rendo conto una volta di più di quanto sia grave questa tragedia che ci è capitata. Mi rendo conto di quanti lutti ha seminato in tante famiglie, di quanto dolore ha causato a tante persone. Penso a chi non c’è più, penso a chi ha perso i suoi cari”. L’ex premier è in isolamento a Villa San Martino e racconta: “Non posso dire di essere al 100 per cento, ma mi sento solo un po’ debole. Per il resto, ieri ho avuto la febbre, ma è passata. Ho avuto dolori ai muscoli e alle ossa, ma sono passati”. Un po’ più di preoccupazione, a casa Berlusconi, c’è per la fidanzata Marta Fascina, e soprattutto perle condizioni della figlia Barbara, che ha avuto febbre alta per dieci giorni, e per il figlio Luigi, anche lui tuttora febbricitante. Ma la situazione, anche per loro, è sotto controllo.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Biondi Andrea 
Titolo: Tv-tlc, la Corte Ue riapre la guerra
Tema: La Corte Ue boccia legge tlc

La Corte di Giustizia europea ha bocciato nettamente, in quanto contraria al diritto dell’Unione, la disposizione italiana che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset, costringendola a limitare al 9,9% la sua partecipazione nel gruppo di Cologno. La sentenza piomba come un macigno sulla contesa fra il gruppo di Cologno e quello che fa capo a Vincent Bolloré, aprendo scenari ancora tutti da verificare nel mondo dei media e delle tlc. Mediaset in una nota usa parole che sanno di messa in guardia: “Se, al contrario di quanto prevede oggi la legge italiana, si aprissero possibilità di convergenza trai leader delle tlc e dell’editoria televisiva, Mediaset che in tutti questi anni è stata vincolata e penalizzata dal divieto valuterà con il massimo interesse ogni nuova opportunità in materia di business tlc già a partire dai recenti sviluppi di sistema sulla Rete unica nazionale in fibra”. Dal gruppo francese “grande soddisfazione” per la decisione. “Vivendi – si legge in una nota – ha sempre agito nel rigoroso rispetto della legge italiana ed è stata costretta a difendere i propri interessi in sede giudiziaria dopo che Mediaset ha presentato reclamo all’Agcom nell’unico desiderio di impedirle di partecipare alle proprie assemblee”. Ora occhi puntati sul prossimo consiglio Agcom del 9 settembre.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bennewitz Sara – D’Argenio Alberto 
Titolo: L’Europa: “Legge da rifare su tv e rete unica” – Via libera a Vivendi per scalare Mediaset Scossa al sistema Tlc
Tema: La Corte Ue boccia legge tlc

La Corte di giustizia europea boccia la decisione del 2017 con la quale l’Agcom aveva bloccato la scalata di Vivendi al 28,8% delle azioni di Mediaset. Secondo i giudici, la norma sulla quale è stata presa quella decisione, ovvero la legge Gasparri, viola le regole europee. La sentenza riapre i giochi sul Biscione e potenzialmente può portare a un terremoto negli assetti delle tlc italiane. “Mediaset valuterà con interesse ogni nuova opportunita sulle tlc – recitava ieri una nota da Cologno – a partire dalla rete unica”. Tuttavia ora spetta al Tar del Lazio, che si era rivolto alle toghe del Lussemburgo su ricorso del colosso francese contro l’Agcom, recepire il pronunciamento europeo. Il modo in cui lo farà sarà cruciale nelle varie partite in corso in Italia, dalla stessa Mediaset alla rete unica Tim-Cdp.  La Corte ha osservato che una restrizione della libertà di stabilimento può essere giustificata da un obiettivo di interesse generale, come la tutela del pluralismo dell’informazione e dei media. Il fatto è che per le toghe europee la Gasparri non è «idonea» a conseguire questo risultato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Il retroscena – L’allarme del governo La rivoluzione nelle tv complica la rete unica
Tema: La Corte Ue boccia legge tlc

Si riapre la grande partita sulle tlc italiane, compresa quella riguardante la rete unica: la sentenza della Corte di Giustizia Ue sta provoncando un vero e proprio terremoto. L’epicentro è Mediaset, su cui la decisione dei giudici lussemburghesi potrebbe avere due conseguenze immediate: la possibilità di incremento della posizione di Vivendi e la necessità di rivedere la legge Gasparri con tutti i suoi tetti relativi agli incroci azionari tra televisione ed editoria. Soprattutto il primo aspetto, però, ha fatto accendere la luce rossa nell’esecutivo. L’eventuale assalto alle reti del Cavaliere potrebbe provocare una sorta di domino nel settore. Vivendi, nel caso assumesse il controllo di Mediaset, si ritroverebbe ad avere la medesima e contestuale posizione anche in Tim. E in base all’accordo raggiunto di recente avrebbe la maggioranza del capitale nella costituenda rete unica. Ossia la più grande e moderna infrastruttura telematica del Paese. Presidenza del consiglio e ministeri competenti, infatti, si sono già attivati per studiare se una eventuale situazione di questo genere sia compatibile con la legislazione vigente e con gli interessi nazionali.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Aspi, Atlantia avvia la scissione Trattativa con Cdp su asset e debiti
Tema: Dossier Autostrade

Il cda di Atlantia ieri ha varato la scissione di Aspi, deliberando di procedere alla costituzione di una newco, che si chiamerà Autostrade Concessioni e Costruzioni, che dovrà poi ricevere il compendio scorporato. E’ questo un passaggio chiave e propedeutico a dar seguito all’intesa oggi allo studio con Cassa Depositi e Prestiti per l’uscita della holding dal capitale del concessionario autostradale. Al momento il veicolo detiene l’88% di Aspi, lo schema al vaglio punta alla scissione del 70% della società, all’attribuzione al veicolo di circa 4 miliardi di debiti con contestuale aumento di capitale di pari importo, per favorire l’ingresso di Cassa nella newco, e alla successiva vendita del 18% di Autostrade ancora in mano ad Atlantia. Ma la definizione del percorso ancora non è ultimata. Non a caso la holding ha tenuto a precisare che resta in piedi l’ipotesi di vendere l’intera partecipazione. L’ambizione è quella di trovare una quadra in tempi rapidi ma non è detto che ciò avvenga. Nel mentre, però, il board di Atlantia si riunirà nuovamente il prossimo giovedì.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Savelli Fabio 
Titolo: Atlantia, parte la scissione dell’88% di Autostrade Ma resta l’opzione vendita
Tema: Dossier Autostrade

Via libera all’operazione di scissione di Autostrade per l’Italia in un veicolo destinato ad includere fino all’88% del capitale, cioè la quota direttamente riconducibile alla holding. Il cda di Atlantia ha deliberato ieri la separazione della società concessionaria dalla sua controllante decretando, alla fine del percorso, l’uscita della famiglia Benetton da Autostrade. Il veicolo viene costituito immaginando una successiva quotazione in Borsa e il possibile ingresso di Cassa Depositi tramite aumento di capitale. Resta in piedi anche l’alternativa, anch’essa deliberata dal cda, della vendita della partecipazione tramite asta competitiva ad uno o più investitori, ma resta un’opzione più defilata. Il negoziaton con Cdp prosegue ininterrotto da diversi giorni e non sembra destinato a concludersi prima del fine settimana. La firma del memorandum tra le parti, primo atto del cambiamento di compagine sociale in Autostrade, non è ancora all’orizzonte. Ad evidenziare quanto sia “complicato” il percorso ci ha pensato ieri anche il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, che in audizione in Commissione Vigilanza proprio su Cassa Depositi, si è detto moderatamente fiducioso sull’esito della trattativa finalizzata a ristabilire l’interesse pubblico sulle autostrade, a suo dire, leso negli ultimi anni a favore di quello privato come testimonierebbe la vicenda del crollo del ponte Morandi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine 
Titolo: Banda ultralarga, nel 2020 persi finanziamenti per 1,1 miliardi – Banda ultralarga, nel 2020 sfumati 1,1 miliardi di finanziamenti
Tema: Banda ultralarga

L’Italia, mentre si appresta a chiedere alla Commissione europea circa 6 miliardi nell’ambito del Recovery Plan, fa slittare di due anni l’impiego di 1,1 miliardi già stanziati per il Piano banda ultralarga. Si tratta di risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 riprogrammate per essere utilizzate nel 2020 a copertura di interventi per l’emergenza economica innescata dall’epidemia. Il Cipe rimodula dunque i profili finanziari annuali del Piano banda ultralarga finanziato confondi Fsc per complessivi 3,5 miliardi di euro. Così per il 2020 restano solo 500 milioni rispetto agli 1,6 miliardi di euro previsti. I restanti 1,1 miliardi verranno restituiti al piano solo a partire dal 2022. Il bando per la copertura infrastrutturale con la fibra ottica delle cosiddette “aree grigie” del Paese, di cui si parla ormai dal 2017, non vedrà quindi la luce nemmeno nel 2020. Dettato certamente dall’esigenza di coprire spese per l’emergenza economica in corso, questo slittamento sembra adattarsi alla perfezione anche alla necessità di prendere tempo per aspettare la costituzione (che richiede almeno un anno) della rete unica Tim-Open Fiber con il futuro veicolo societario AccessCo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  G.Tr. 
Titolo: Gualtieri: a breve l’ok Ue al Patrimonio Rilancio Cdp
Tema: Sostegno alle imprese

Dovrebbe arrivare entro metà settembre il via libera dell’Antitrust europeo al decreto che attua l’operazione “Patrimonio destinato”, l’insieme di strumenti di intervento pubblico nel capitale delle imprese sopra i 50 milioni di fatturato in difficoltà attraverso Cassa depositi e prestiti. A indicare i tempi previsti dal governo è stato il ministro dell’Economia Gualtieri in audizione ieri alla commissione di vigilanza su Cdp. Nel lungo negoziato con Bruxelles, l’Italia ha cercato di allargare il più possibile gli strumenti da utilizzare all’interno delle griglie comunque rigide disegnate dal nuovo Temporary Framework sugli aiuti di Stato. Ma “siamo agli ultimi dettagli”, sostiene Gualtieri. Tra i nodi più delicati nel negoziato anche i vincoli di redditività per l’intervento statale posti dal Temporary Framework insieme al calendario rigido di uscita dal capitale per garantire il carattere temporaneo delle deroghe ai principi del mercato unico.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – “Via le tasse sugli utili reinvestiti” – “L’ecobonus diventerà strutturale Via le tasse sugli utili reinvestiti”
Tema: Fisco e imprese

Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli replica alle critiche di Confindustria sul decreto agosto, definito assistenzialista: “Confindustria sa che i decreti di questi mesi sono serviti a tamponare difficoltà enormi, ma abbiamo anche approvato misure importanti che renderemo strutturali: il superbonus al 110 percento sulle ristrutturazioni edilizie, tutto il pacchetto per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, la decontribuzione per il lavoro dipendente”. Quest’ultimo intervento, che al momento riguarda solo le aziende del Sud, verrà poi esteso anche al resto d’Italia, precisa il ministro, che poi aggiunge: “Stiamo lavorando ad uno sconto fiscale al cento per cento sugli utili reinvestiti”. E ancora: “Continuo a ritenere che i fondi del Mes non siano lo strumento più adatto per noi. Vedremo come evolverà la situazione. Per il momento mi concentrerei su come sfruttare al meglio l’opportunità del Recovery Fund”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bignami Silvia 
Titolo: Fico: patto per il lavoro tra Stato e imprese
Tema: Stato e imprese

Il presidente della Camera Roberto Fico, intervistato alla Festa dell’Unità dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari, propone un accordo tra Stato e imprese per un nuovo Stato sociale. “Servono piattaforme da creare con i privati per sanare le diseguaglianze”, dice, nel giorno in cui inizia a prendere forma l’acquisizione di Aspi da parte di Cassa depositi e Prestiti; “Lo Stato deve intervenire dove ci sono beni pubblici essenziali. E per poterlo fare la politica deve essere autorevole. E deve esserci più politica, altrimenti l’interesse sarà sempre solo di una parte, quella dei proprietari. Questo vale per autostrade, e anche per la Rete unica per le infrastrutture tecnologiche”. Ma non solo. Vale anche per l’acqua come bene comune, tema sul quale il presidente della Camera chiama il Pd ad «avere più coraggio». “Ci sono delle politiche importantissime che vanno fatte e credo che Pd e 5Stelle insieme possano farle. La prima è la politica in cui lo Stato torna a essere un attore fondamentale nella economia del nostro Paese. È un bene – spiega Fico – che Autostrade sia diventata una public company. Una compagnia dove lo Stato ti dice: “se ti do una concessione non vuol dire che sei tu il proprietario”. E ancora: “Avere realizzato questo obiettivo è un cambio di passo ed è un punto a favore del governo e di questa maggioranza. Autostrade è un bene pubblico, di tutti noi”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giannattasio Maurizio 
Titolo: Tribunale Ue dei brevetti: candidata Milano – Brevetti, il governo ha scelto: Milano candidata per l’Europa
Tema: Milano candidata per il tribunale dei brevetti

Il Consiglio dei Ministri di ieri sera ha scelto Milano come città candidata dal Governo per ospitare la sede del Tribunale europeo dei brevetti. A Torino andrà il Centro nazionale dell’intelligenza artificiale. Milano, invece, se la giocherà con Parigi (che già ospita la sede centrale del Tub), Monaco (che ospita una sezione) e una città della Spagna. Sciolta la riserva dopo settimane di temporeggiamenti: a fare la differenza l’asse venutosi a creare tra il sindaco Sala e il viceministro pentastellato Buffagni, che ha portato avanti il dossier sulla candidatura. A far pendere la bilancia sono stati i numeri che certificano il primato del territorio lombardo e milanese per quanto riguarda ricerca innovazione, premesse indispensabili di qualsiasi richiesta di brevetto.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Incappucciato dalla polizia: afroamericano muore soffocato – New York, la polizia lo incappuccia Un altro afroamericano soffocato
Tema: USA, la questione razziale

E’ sempre più infuocata la questione razziale negli Stati Uniti, anche perché continuano i casi di violenze della polizia nei confronti dl neri. L’ultimo è emerso ieri e risale allo scorso 23 marzo: in un video si vedono degli agenti di polizia che a Rochester, nello Stato dl New York, incappucciano un uomo in mezzo alla strada e schiacciano il suo volto contro l’asfalto; Daniel Prude, morirà in ospedale una settimana dopo. Stavolta quella degli agenti sembra soprattutto incuria, mancanza di compassione per quello che per loro è solo un relitto umano. Prude era uscito nudo in strada in preda ad un attacco psicotico, il fratello aveva chiamato il numero delle emergenze e gli agenti lo hanno ammanettato costringendolo a stare steso in mezzo alla strada, non curandosi dele sue difficoltà nel respirare. Black Lives Matter scende in campo per chiedere licenziamento e incriminazione degli agenti. Lovely Warren, la sindaca, si difende dalle accuse scaricando tutte le responsabilità sullo Stato di New York. Ma il nuovo caso è ormai scoppiato.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Incappucciato dalla polizia, muore un altro nero ecco il video dell’omicidio che scuote l’America
Tema: USA, la questione razziale

Un nero incappucciato e soffocato dalla polizia a Rochester; un altro ucciso a Washington a colpi di fucile. Il candidato democratico alla Casa Bianca Biden che visita Kenosha, con lo scopo di «curare le ferite e riunificare il Paese», mentre il presidente Trump avvia la pratica per togliere i finanziamenti federali alle città governate dall’opposizione, come New York e Los Angeles. Sono gli opposti ormai quotidiani nella vita dell’America, da cui dipenderà buona parte del risultato delle presidenziali di novembre. L’ultimo caso finito sotto i riflettori è quello che riguarda la morta di Daniel Prude, nero quarantenne con problemi di salute mentale, e risale allo scorso 23 marzo. L’uomo è morto in ospedale due giorni dopo l’intervento della polizia, che lo aveva ammanettato e incappucciato. Washington invece mercoledi è morto il diciottenne Deon Kay, ma in circostanze diverse. La polizia era stata chiamata a controllare un’auto dove c’erano ragazzi armati: quando sono fuggiti ha sparato, uccidendo Deon.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  … 
Titolo: Cuomo a Trump «A New York dovrai venire con la scorta»
Tema: USA, verso le presidenziali

A due mesi esatti dal voto, Donald Trump decide di tagliare i fondi federali alle città «anarchiche» governate dai democratici che «tolgono i fondi alla polizia» e lasciano carta bianca alla violenza nelle proteste razziali. Nel mirino la capitale Washington Dc, oltre a New York, Portland e Seattle: ossia i fronti caldi della contestazione. Il primo a reagire è stato il governatore democratico di New York Andrew Cuomo. “Se vuole tornare a passeggiare a New York, non gli basteranno le guardie del corpo, meglio che abbia un esercito. I newyorchesi non vogliono avere nulla a che fare con lui”, lo ha praticamente minacciato in una conferenza stampa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lombardi Anna 
Titolo: Il contrattacco di Biden “Trump legittima l’odio”
Tema: USA, verso le presidenziali

Il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden ha incontrato la comunità ferita di Kenosha, Wisconsin, scolvolta dalle rivolte dopo il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake, paralizzato dopo essere stato colpito alla schiena da sette colpi sparati da un agente. E poi, dall’uccisione di due uomini per mano del diciasettenne Kyle Rittenhouse, mentre, nel pieno delle proteste, presidiava una pompa di benzina con alcuni miliziani bianchi. “Trump legittima l’odio e il razzismo. Noi abbiamo il dovere di sanare le ferite del Paese”, dice Biden in Wisconsin. Qui il candidato democratico è in vantaggio di circa 8 punti. “Il mio lavoro è unificare la gente. Avere un’influenza positiva che si opponga alla negatività divisiva di Trump”, aggiunge prima dell’incontro con la famiglia Blake.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Nato e Ue in campo contro la Russia Subito un’inchiesta e possibili sanzioni
Tema: Caso Navalnyj
Europa e Nato scendono in campo sull’avvelenamento di Aleksej Navalnyj. Ieri le parole dell’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Josep Borrell: “La Ue condanna con la massima fermezza l’avvelenamento. L’uso di armi chimiche è del tutto inaccettabile e costituisce una grave violazione del diritto internazionale e degli standard sui diritti umani”. I partner europei, aggiunge Borrell, chiedono a Mosca di condurre un’inchiesta che smascheri i colpevoli e di “cooperare pienamente con l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche per garantire un’indagine internazionale imparziale”. Mosca respinge le accuse, con il portavoce del ministero degli Esteri che afferma: “Non capiamo la ragione per eventuali sanzioni, non c’è motivo per accusare lo Stato russo e non vorremmo che Germania e altri Paesi europei si precipitassero a fare valutazioni, preferiremmo il dialogo”. In Russia prende forza la teoria secondo cui l’avvelenamento sarebbe stato realizzato da alcuni agenti esterni in Germania per mettere in difficoltà Vladimir Putin, tesi sostenuta da alcuni deputati, dal capo dell’intelligence estera ma anche dal presidente bielorusso Lukashenko. Anche la Nato scende in campo: oggi gli ambasciatori dei partner atlantici discuteranno al quartier generale di Bruxelles proprio il caso Navalnyj. Al termine dei colloqui è attesa una dichiarazione del segretario generale Jens Stoltenberg.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Remenyi Gloria 
Titolo: Caso Navalny, pressing su Merkel “Fermi il gasdotto con la Russia”
Tema: Caso Navalnyj

Berlino avverte i russi su un possibile stop alla realizzazione del maxi progetto del gasdotto Nord Stream 2 che dovrebbe portare il gas russo verso la Germania, come conseguenza del caso Navalnji. Norbert Röttgen, dirigente della Cdu e presidente della Commissione Esteri del Bundestag, ha lasciato intendere che la cooperazione con Mosca può saltare: “Dobbiamo rispondere nell’unica lingua che Putin conosce: il gas e le sue forniture”. “Reazioni emotive” le liquida il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che continua a negare un coinvolgimento nell’avvelenamento dell’avvocato-blogger. Già mercoledì la capogruppo dei Verdi al Bundestag Katrin Göring-Eckardt aveva chiesto al governo di recedere dalla cooperazione con la Russia per il gasdotto. E se a Berlino si discute su contromisure appropriate, si mobilita anche la diplomazia di tutta Europa. Oggi la Nato ragionerà a livello di ambasciatori le mosse da applicare.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Contro la Nsa vince Snowden Giustizia Usa in buona salute
Tema: Snowden

Sette anni dopo la clamorosa denuncia di Edward Snowden, che svelò al mondo l’esteso programma di sorveglianza telefonica che i servizi Usa di intelligence avevano creato anche all’interno degli Stati Uniti, la Corte di Appello federale sentenzia che l’agenzia dei servizi segreti di Washington ha violato la legge che regola questa materia. Una vittoria inattesa per Snowden che, accusato di spionaggio dal governo americano, è fuggito in Russia, dove vive tuttora, per evitare una condanna penale durissima.  E’ una vittoria anche per le associazioni che si battono per la difesa dei diritti civili e della privacy. Ed è una prova di tenuta delle istituzioni giudiziarie: un tribunale federale che ha la forza di condannare l’agenzia federale forse più importante e strategica per la sicurezza del Paese.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ansaldo Marco 
Titolo: Liberato Aytac La Turchia cede alle pressioni
Tema: Turchia

L’avvocato Aytac Unsal, 32 anni, in sciopero della fame da 213 giorni con la richiesta di ricevere “un processo equo” per sé e altre 21 persone accusate di terrorismo, è stato rimesso in libertà a Istanbul. Hanno avuto successo quindi le forti pressioni internazionali sulla Turchia. Aytac è stato portato via dall’ospedale dove era guardato a vista da agenti e polizia, e trasferito in una clinica dove, in serata, i suoi familiari cominciavano a rialimentarlo. Aytac Unsal aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro la sua condanna a 10 anni e mezzo per “associazione terroristica”. Lo stesso aveva fatto Ebru Timtik, a favore di 21 persone accusate di “legami e propaganda al terrorismo”, l’accusa ormai imperante nella repressione seguita al golpe fallito contro il presidente Recep Tayyip Erdogan nel luglio 2016.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: Distrutti i 160 barchini abbandonati a Lampedusa
Tema: Lampedusa

Ieri sera sono arrivati in 100, erano su un barcone soccorso in serata dalla Capitaneria di porto. Primo sbarco dopo cinque giorni di pausa. Il centro di accoglienza è di nuovo oltre la soglia del collasso. Per questo a Lampedusa aspettano di vedere apparire all’orizzonte le due navi aggiuntive, da circa 600 posti l’una, promesse dal governo per ospitare i migranti e svuotare l’hotspot, e aspettano di sentire nelle loro tasche lo stop al versamento di tasse e contributi, anche arretrati, inserito nel decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Si confida poi negli effetti del rilancio del dialogo con il governo tunisino appena insediato, per provare ad intensificare i rimpatri, anche via mare. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è tornata a chiedere all’Europa di legare i finanziamenti economici, compreso il Recovery Fund, alla solidarietà nella gestione dell’immigrazione. «Auspico che si riparta dall’accordo di Malta – ha detto – il Paese che accetta la ricollocazione deve essere chiamato poi ad occuparsi di tutta la procedura di asilo o, nel caso, dei rimpatri. E mi aspetto che venga definito un sistema di redistribuzione non più su base volontaria ma obbligatoria». Buoni propositi, ma di lungo periodo, lontani migliaia di chilometri da Lampedusa, dove intanto continua il piano di bonifica del porto, «assediato», da quello che resta dei barchini usati dai migranti per la traversata. Ieri, su disposizione dell’Agenzia delle dogane, dopo il nulla osta della magistratura, ne sono stati distrutti e rimossi 160.
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