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SINTESI IN PRIMO PIANO – 4 dicembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Approvato il Dpcm. Niente spostamenti a partire dal 21 dicembre. Mattarella: rispettare le norme anti contagio, malgrado i gravi disagi.
– Ieri in Italia record di vittime dall’inizio dell’epidemia. Scontro tra ministri e nel Pd sul divieto di spostamenti.
– Recovery, il ministro dell’Economia Gualtieri: «Incomprensibile, sbagliato e improprio il no di Polonia e Ungheria».
– Quadro Istat: crescita corretta al ribasso per il 2021, il rimbalzo si fermerà a +4%. Disoccupazione all’11% con la fine della Cig Covid e del blocco ai licenziamenti.
– Esteri: l’allarme degli 007 Usa: «Biden spiato dai cinesi».

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Un Natale in casa: tutte le regole – C’è il decreto per le feste Ma è scontro con le Regioni
Tema: Dpcm Natale

II premier Conte spiega in diretta tv cosa si può fare, e soprattutto non fare, a Natale e a Capodanno. E sottolinea che i sacrifici, previsti nel Dpcm appena approvato, sono necessari. «Bisogna fare attenzione» per scongiurare la terza ondata e un altro «lockdown generalizzato». E aggiunge: «Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico». La Conferenza dei governatori ha espresso «stupore e rammarico» esaminando il decreto legge varato nella notte da Palazzo Chigi «senza un preventivo confronto» e una «leale collaborazione» con loro. All’attacco è andato subito il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che ha definito «lunare» e «inaccettabile» il decreto che «impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio, lo spostamento dei cittadini fra Comuni della stessa regione anche solo per andare a visitare genitori e figli». Di parere analog o il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «A Natale e Capodanno, dove possibile, sarebbe stato giusto dare un po’ di libertà…». Ma poi, nel pomeriggio, davanti al terribile bollettino col record dei decessi, 993, i toni sono cambiati: «In 24 ore quasi mille persone sono morte a causa del Covid – ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti -. Rifletta chi non capisce quanto è importante tenere alta l’attenzione. II nemico è il virus, non le regole». «Abbassiamo il tasso di polemica – ha aggiunto lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini – II virus non è sconfitto». Per questo ieri ha fatto sentire forte la sua voce il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: «Per tornare a condizioni normali – ha detto – è necessario sconfiggere al più presto il virus, rispettando le norme di comportamento anti contagio, malgrado i disagi anche gravi».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuela – Bocci Michele – Ziniti Alessandra 
Titolo: Mille morti in un giorno “Serve un Natale blindato” – Conte: Natale blindato per evitare il lockdown Record di morti: 993
Tema: Dpcm Natale

Sono 993 le vittime del Covid 19 in un solo giorno in Italia, mai così tante da inizio pandemia. Il governo blinda il Natale con la firma del nuovo Dpcm e le regole per le feste. Il premier Conte: «Non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo evitare una terza ondata che potrebbe essere violenta». Conte cede sulla scuola: niente anticipi a dicembre, per le superiori lezioni in presenza (fino al 75 per cento degli studenti) dal 7 gennaio, con l’istituzione di tavoli nelle prefetture per sciogliere il nodo del trasporti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Intervista a Luciana Lamorgese – Intervista al ministro Lamorgese: “A Natale controlli alle frontiere, i genitori stiano attenti ai figli” – Lamorgese: “A Natale controlli alle frontiere Ora ricuciamo lo strappo tra le generazioni”
Tema: Intervista a Luciana Lamorgese

Il ministero dell’Interno Luciana Lamorgese è appena uscita dall’emergenza degli sbarchi e già si trova a dover fronteggiare la nuova fase. Alle forze di polizia toccherà il compito di far rispettare i divieti, ma con giudizio. «Siamo entrati – dice infatti la ministra – in una fase molto delicata del contrasto alla pandemia in cui si cerca di contemperare l’esigenza di non paralizzare una seconda volta le attività economiche con l’obiettivo, primario, di contenere la diffusione del virus». «Con i negozi aperti in tutte le Regioni, va da sé, soprattutto in prossimità del Natale, che la voglia di socialità degli italiani avrà il suo sfogo naturale nelle vie dello shopping. Per questo le forze di polizia continueranno a svolgere i controlli necessari con l’impegno e l’equilibrio di sempre: dal 1° settembre al 30 novembre, sono state controllate oltre sei milioni di persone e circa un milione di attivit&agrave ; commerciali, con 50 mila sanzioni e quasi duemila denunce. Certo, a marzo, con il lockdown generalizzato, era più semplice controllare e sanzionare mentre oggi, con tutte le attività economiche aperte, spetta anche ai singoli cittadini assumere comportamenti responsabili per evitare pericolosi assembramenti».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: I numeri a rischio del governo sul Mes – La maggioranza fibrilla ed è caccia ai senatori per il voto sul Mes I 5 Stelle perdono pezzi
Tema: Mes a rischio

Il giorno decisivo è mercoledì. Quando Conte si presenterà in Parlamento in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre sulla riforma del Mes. Quel giorno l’esecutivo potrebbe non avere i numeri per dare il via libera alla riforma. Ora può contare su 156 voti, ne servirebbero 161. Le fibrillazioni all’interno del M5S sulla riforma del fondo salva Stati (Mes) si trasformano in una vera e propria scissione in Europa. Quattro europarlamentari annunciano l’addio al Movimento. Sono Ignazio Corrao, Eleonora Evi, Rosa d’Amato e Piernicola Pedidni. Tutti e quattro sono ascrivibili alla corrente di Alessandro Di Battista. Da Italia viva e Pd arriva la richiesta al premier Conte di convocare un vertice con i leader per sciogliere definitivamente tutti i nodi. «Non sono stati compiuti passi in avanti. Siamo stati disponibili ma ora i nodi vanno sciolti» lamentano a sera i capigruppo del Pd, Graziano Delrio e Andrea Marcucci.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Di Maio avverte i ribelli 5S “Sarà un voto su Conte”
Tema: M5S

Nel giorno del caos, quando tutto sembra precipitare in rissa, Luigi Di Maio si attacca al telefono e li chiama uno per uno. A ciascuno dei frondisti grillini — firmatari del documento con cui l’altro ieri 15 senatori e 39 deputati hanno formalizzato il loro dissenso sulla riforma del fondo salva-Stati — l’ex capo politico ripete la stessa cosa: «Ragazzi non fate scherzi, il no al Mes è fermo e non si discute, io sono il primo a considerare questa riforma peggiorativa, ma non si può mandare all’aria il Paese». Ciò che accadrebbe se la risoluzione giallorossa sul via libera al Trattato, che verrà discussa in Parlamento mercoledì, dovesse essere bocciata o non avere i numeri necessari a certificare l’autosufficienza di una maggioranza sempre più friabile e litigiosa. «Quello del 9 dicembre è assimilabile a un voto di fiducia», argomenta il ministro degli Esteri, «rischia di diventare un voto su C onte e sul governo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: I timori del Colle per una «nefasta» mossa anti Ue e il rischio urne
Tema: Editoriale

C’è un’idea, irritante per il Quirinale, che si è cristallizzata dopo la nascita della coalizione Conte 2. L’idea per la quale, siccome l’alleanza giallorossa è l’unica e ultima formula politica praticabile in questa legislatura, c’è chi ritiene lecito fare di tutto per condizionare la vita dell’esecutivo, nella speranza di lucrarne un vantaggio. Tanto, si dice, il governo non può cadere per assenza di alternative. E’ vero il contrario: può cadere e, proprio per questo, saremmo costretti ad andare alle urne in piena pandemia. Che i guastatori facciano parte dell’opposizione, è scontato. Non è invece normale, si osserva sul Colle, che siano magari ispirati o fiancheggiati da partner della maggioranza, come in alcuni casi si è intravisto con il tormentone sull’ipotesi di un avvicendamento del premier e con le smanie per un rimpasto di ministri che può facilmente tramutarsi in un azzardo.
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Economia e finanza

Testata:  Messaggero 
Autore:  Ajello Mario – Orsini Jacopo 
Titolo: Gualtieri: «Recovery, non ci saranno veti» Task force ridotta: gli esperti saranno 100 – Gualtieri blinda Recovery «Nessun veto lo fermerà» E i tecnici scendono a 100
Tema: Recovery Fund

Una struttura più snella di quanto immaginato inizialmente, con meno di 100 tecnici ad aiutare i sei manager che dovranno attuare i progetti del Recovery Fund. «Il testo è quasi pronto», ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, parlando durante il webinar “Obbligati a crescere”. Il veto di Ungheria e Polonia è «sbagliato» e verrà superato, ha sottolineato Gualtieri. Nel negoziato «c’è uno stallo per un veto incomprensibile, sbagliato e improprio che non riguarda il dossier su cui i Paesi stanno mettendo il veto. Auspichiamo che verrà superato nel prossimo Consiglio europeo. Sono fiducioso che alla fine i due Paesi non riusciranno a bloccare il varo di un programma straordinario di cui beneficia tutta l’Europa», ha affermato Gualtieri. «Siamo alla vigilia di un passaggio delicato e importante, ma sono fiducioso che il 2021 sarà un anno storico», ha aggiunto il ministro.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Recovery, il governo cerca un accordo
Tema: Recovery Fund

Si terrà lunedì un «Consiglio straordinario dei ministri» interamente dedicato al Recovery Fund che approverà anche la proposta sulla governance del piano italiano da 209 miliardi. Lo ha annunciato ieri il premier Giuseppe Conte, respingendo gli attacchi: «Non siamo in ritardo». Sull’identikit della cabina di regia, che sarà istituita con un emendamento alla legge di bilancio, l’intesa definitiva tra i partiti della maggioranza ancora non c’è. Lo ha ammesso lo stesso Conte: «Ci sono differenze, ma non perché deve comandare Conte o Gualtieri: si discute sulla struttura più efficiente nell’interesse del Paese, che garantisca di esprimere per la prima volta e superare tutte le carenze strutturali». Nel mirino dei critici restavano ancora ieri due nodi in particolare, oltre alla trattativa sottotraccia già partita sui nomi e i cognomi di chi dovrà ricoprire le varie caselle, in particolare quelle dei sei supermanager chiamati a sovrintendere i progetti di ogni missione. Il primo nodo è rappresentato dai poteri sostitutivi affidati ai tecnici, poteri invisi a chi teme che la task force produca sovrapposizioni di competenze e ulteriori lungaggini burocratiche. Il secondo punto controverso riguarda il “triumvirato” formato dal premier, dal ministro dem dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dal titolare M5S dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che secondo lo schema immaginato da Conte dovrebbe realizzare il piano di attuazione del Recovery e vigilare politicamente.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Bonomi: non c’è visione Imprese da coinvolgere nel piano per il rilancio – Bonomi: «Indennizzi non risolutivi Noi lasciati soli sul patto per l’Italia»
Tema: Lavoro – Confindustria

«Sono molto arrabbiato, nessuno vuole cogliere l’occasione per fare le riforme, ho lanciato a settembre il patto per l’Italia e sono rimasto solo, evidentemente a nessuno interessa il futuro del paese. Ma non molleremo, voglio un futuro migliore per l’Italia e i nostri figli». È lapidario Carlo Bonomi nell’incalzare il governo. «Manca un metodo, tutti dobbiamo metterci a pensare responsabilmente come sarà il paese sapendo che oggi abbiamo la grande occasione di fare le riforme». Non fa sconti sui ritardi: manca una visione, manca l’ascolto delle imprese, le misure sono frammentate e non rispondono alle esigenze delle aziende. E una nota ufficiale di Confindustria ha contestato le affermazioni del ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, dell’Italia «in anticipo» sul Recovery Plan. «Che il governo sia indietrissimo su progetti e governance – ha scritto Confindustria – è oggettivo e innegabile». Per il presidente di Confindustria «la ripresa non è affatto scontata», molto dipenderà «dall’azione del governo nazionale» e di come sfrutterà la «straordinaria opportunità del Recovery Plan per un piano a medio-lungo termine e fare le riforme» e «nell’offrire alle imprese gli strumenti e le risorse necessarie per un vero rilancio».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide 
Titolo: Nel 2021 meno ripresa, più disoccupati – Pil e occupazione, l’Istat corregge al ribasso le stime
Tema: Lavoro – previsioni Istat

Le ultime stime dell’anno targate Istat, e diffuse ieri con la nota sulle “Prospettive per l’economia italiana”, aggiungono nuovi particolari sulla peggiore recessione in tempi di pace, e accendono un segnale di allerta sulla ricomposizione del mercato del lavoro quando usciranno di scena gli stop ai licenziamenti e la cassa integrazione con causale Covid-19. Si passa da uno scenario primaverile, che indicava -8,3% quest’anno e +4,6% nel 2021, agli attuali -8,9% e +4,0 per cento. Sul fronte dell’occupazione, se quest’anno l’input di lavoro (in termini di Ula, Unità di lavoro annuali) segnerà un crollo di dieci punti, nel 2021 la ripresa sarà molto parziale (+3,8%), con un riflesso sul tasso di disoccupazione che tornerebbe a segnare la doppia cifra (dal 9,4% di quest’anno all’ 11% del prossimo). La disoccupazione crescerà anche per il rientro nel mercato di persone rimaste inattive quest’anno a causa della pandemia.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Fronte comune Italia e Francia per la tassazione del digitale – Gualtieri e Le Maire rilanciano: «Web tax con il G20 italiano»
Tema: Web tax

Fronte comune tra Italia e Francia per rilanciare l’euro sulla scacchiera internazionale, su una giusta tassazione del digitale e una equa tassazione minima delle società a livello globale. E’ quanto emerso ieri durante il forum organizzato da Luiss e Sciences Po con The European House-Ambrosetti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  F. Mas. 
Titolo: Visco: fondi Ue, va colta la sfida dell’innovazione
Tema: Appello Banca d’Italia

L’Italia non può perdere la sfida «straordinaria, da cogliere», degli aiuti del Recovery Plan, e per farlo bisogna puntare sull’innovazione, anche finanziaria. L’appello arriva dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla presentazione del Fintech Hub che sarà basato nella filiale di Milano di Bankitalia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Massaro Fabrizio 
Titolo: Messina: «Accelerare le fusioni Servono 2-3 gruppi forti in Europa»
Tema: Banche

«Credo che oggi ci sia la consapevolezza che bisogna accelerare, ci sono diversi soggetti sul mercato che possono combinarsi tra di loro», ha detto ieri Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, che ha appena acquisito Ubi, a un incontro online del Messaggero . Per Messina è «indispensabile che questo accada il prima possibile, perché quando ci sarà il round dei consolidamenti europei il nostro Paese dovrà disporre di due-tre gruppi bancari forti che potranno posizionarsi in Europa come leader per favorire l’Italia nel contesto europeo. Noi abbiamo già fatto».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Ottaviano Gianmarco 
Titolo: Pochi cambi in vista per la politica Usa sul commercio – La politica estera Usa cambierà, quella commerciale molto meno
Tema: USA

Nonostante la transizione rimanga faticosa, il mondo si sta preparando al cambio al vertice degli Stati Uniti, dalla presidenza repubblicana di Donald Trump a quella democratica di Joe Biden. Che cosa ci possiamo aspettare sul fronte delle relazioni economiche internazionali dall’amministrazione entrante? La domanda è stata posta la settimana scorsa a Hillary Clinton che non ha dubbi. Il paradosso trumpiano sarà risolto, grazie a un ritorno della coerenza e di chiari obiettivi di politica estera. Biden vuole rientrare nell’accordo sul clima di Parigi e persino in una qualche versione modificata dell’accordo nucleare con l’Iran. Rassicurerà gli alleati che l’America è tornata (America is back), sottolineando l’importanza della Nato e facendo sentire la propria leadership nella gestione dei problemi globali, dal cambiamento climatico alle emergenze umanitarie.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Santelli Filippo 
Titolo: Intelligence in allarme “Biden è già nel mirino delle spie di Pechino”
Tema: USA

Gli agenti cinesi starebbero già prendendo di mira i membri del team di Biden e le «persone a lui vicine». A dirlo, ieri, e stato William Evanina, direttore del Centro nazionale per il controspionaggio e la sicurezza, a un evento dell’Aspen Institute. «Saremo molto determinati ad assicurarci che la nuova amministrazione comprenda questa influenza e come avvertirla quando si presenta». Affermazione non circostanziata, che la squadra del presidente eletto non ha commentato. Intanto, nei suoi ultimi giorni al potere, Trump prova ad assestare qualche ulteriore colpo alla Cina. Una serie di affondi dalla portata limitata, ma il cui obiettivo è rendere più difficile per Biden una ricomposizione anche parziale dei rapporti con Pechino, precipitati al livello più basso da decenni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Serafini Marta 
Titolo: Liberi gli amici, Zaki resta in cella – Egitto, liberi i tre della Ong di Zaki
Tema: Egitto

I tre dirigenti arrestati al Cairo, della stessa organizzazione non-governativa per cui lavorava Patrick Zaki, sono stati scarcerati. Gasser, Karim e Basheer hanno lasciato la prigione di Tora nel pomeriggio di ieri. Ora si spera per le sorti dello studente italiano. Prevista per i primi di gennaio una nuova udienza sulla sua detenzione preventiva che ormai da mesi viene prolungata di quarantacinque giorni in quarantacinque giorni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Serafini Marta 
Titolo: Intervista a Jessica Kelly – «Li hanno arrestati come risposta a Biden»
Tema: Egitto

Non riesce a crederci Jessica Kelly, regista e documentarista britannica, e moglie da due mesi di Karim Ennarah, vice della Eipr liberato ieri. «Finché non sento la sua voce non voglio crederci. E poi resta da capire se le accuse restano in piedi o meno», spiega da Londra. La regista ha più volte detto di ritenere che non è un caso che Karim sia stato arrestato proprio mentre Trump, che ha definito Al Sisi ll suo “dittatore preferito”, sta lasciando la Casa Bianca, e aggiunge: «Joe Biden ha promesso: niente più “assegni in bianco” per Al Sisi. II governo egiziano, che riceve 1,4 miliardi di dollari all’anno dagli Stati Uniti ha cercato di far vedere che non ha paura di Washington. E continua ad arrestare e terrorizzare. Va poi ricordato come nelle carceri egiziane siano ancora rinchiusi 60 mila prigionieri politici».
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