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SINTESI IN PRIMO PIANO – 3 ottobre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19. Dopo il Lazio e la Campania il governo pronto a estendere l’obbligo di mascherine all’aperto. Possibili lockdown locali.
– Casaleggio dimezza il sito. Troppi morosi fra i 5 Stelle. Burani: stiamo affondando
– Salvini oggi al processo. L’ipotesi di sentire Conte e Di Maio.
– Donald Trump e Melania positivi al Covid. Terremoto sulla campagna elettorale per le presidenziali.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Mascherine in tutta Italia” – Virus, gli esperti ora vedono nero Avanza l’obbligo di mascherina
Tema: Covid 19

L’Italia affronta in mascherina l’aumento di casi, ricoveri e focolai che fanno ipotizzare all’Istituto superiore di sanità il «rischio di un rapido peggioramento epidemico». Con l’ordinanza del Lazio che impone di indossare anche all’aperto il dispositivo di protezione, seguita ieri da quella della Basilicata, si amplia il territorio nazionale dove vige l’obbligo. Al ministero alla Salute pensano di inserire nel prossimo dpcm, atteso per il 7 ottobre, una misura che allarghi a tutta l’Italia la decisione comunicata ieri da Nicola Zingaretti ma già presa tra l’altro in Campania, in Sicilia e in numerose città: quando si esce di casa bisogna sempre indossare la mascherina. Ieri ha prospettato la novità la viceministra Sandra Zampa, legandola a un ulteriore aumento dei casi. Anche il ministro Roberto Speranza è sulla stessa linea ma aspetta di confrontarsi con il presidente del consiglio Giuseppe Conte.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Boccia: dobbiamo fermare la seconda ondata, possibili lockdown locali
Tema: Intervista a Francesco Boccia – Covid 19

Ministro Boccia, oltre cinquemila nuovi casi negli ultimi due giorni. Il governo si attendeva quest’impennata? «Abbiamo mantenuto sempre una linea di estrema prudenza e siamo stati criticati per questo. Ci aspettavamo l’aumento dei contagi e l’abbiamo detto. Ricordo ancora qualcuno che ci accusava di voler fare allarmismo per rinviare le elezioni. Lasciamo stare…». Lecito essere preoccupati? «Non siamo al semaforo rosso. Ma, insomma, è scattato il giallo». Possiamo dire che la seconda ondata è arrivata? «Sì, senz’altro. L’epidemia non è un numero, né un algoritmo ma una tendenza. Il trend è al rialzo costante in ogni parte del mondo e adesso sta accelerando anche da noi. Siamo all’ondata di autunno. Bisogna affrontarla senza panico ma con serietà e determinazione. E in gioco la sicurezza nazionale in due degli aspetti più rilevanti: la salute dei cittadini con la tenuta del sistema sanitario e la sopravvivenza dell’apparato produttivo. Non mi sembrano cose da poco».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Processo senza accusatori L’ipotesi di sentire anche Conte e Di Maio I confronti con altri sbarchi
Tema: Processo a Salvini

Potrebbe esserci una tappa romana, a palazzo Chigi, nell’udienza preliminare in cui si deve stabilire se processare o meno Matteo Salvini per sequestro di persona. Una trasferta per ascoltare il premier Giuseppe Conte e qualche altro ministro o ex ministro. La decisione tocca al giudice Nunzio Sarpietro, che stamane incontrerà per la prima volta le parti in causa di un procedimento senza rappresentanti dell’accusa. II tribunale dei ministri, che ha svolto le indagini prima di chiedere il rinvio a giudizio dell’imputato, è uscito di scena dopo l’autorizzazione concessa dal Senato, e la Procura è ancora convinta della «infondatezza della notizia di reato», come scrisse nella sua richiesta di archiviazione. L’unico a insistere perché si celebri un processo, al momento, è l’avvocato Massimo Ferrante, per conto di Gafar e Aishat S., una coppia di nigeriani sbarcati dalla nave Gregoretti, insieme ai due figli di 10 e 6 anni, dopo sole venti ore di attesa in rada, perché la donna era incinta.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Giorgetti “La Lega rischia di essere annientata se non si sposterà al centro”
Tema: Intervista a Giancarlo Giorgetti – Il centrodestra e il processo a Salvini

Se passerà il proporzionale «è chiaro che la Lega dovrà avviare un movimento verso il centro, oppure correrà il rischio di essere annientata». Giancarlo Giorgetti alle grandi manovre di salvataggio, con l’obiettivo abbastanza esplicito di tirare fuori il partito dal vicolo cieco del populismo e del sovranismo in cui rischia di ritrovarsi isolato. Magari con tanti voti, ma irrilevante. Catania, Nuova Dogana, il vicesegretario si rilassa qualche minuto sul divanetto del retro palco dopo aver terminato il dibattito con il governatore siciliano Nello Musumeci e il presidente del Parlamento regionale Gianfranco Micciché. Alla tre giorni organizzata dallo stato maggiore leghista per presidiare il capoluogo etneo e stare vicino al capo che comparirà oggi a processo, ha voluto presenziare anche lui.
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Testata:  Giornale 
Autore:  de Feo Fabrizio 
Titolo: «Noi stiamo con Salvini: serve più equilibrio tra i poteri dello Stato»
Tema: Intervista ad Antonio Tajani – Il centrodestra e il processo a Salvini

È diretto verso la Sicilia, Antonio Tajani, in visita a Catania per portare la sua solidarietà a Matteo Salvini alla vigilia dell’udienza per il caso Gregoretti. Un appuntamento simbolico dove sarà presente anche Giorgia Meloni. Presidente Tajani, per quale motivo oggi sarà accanto al leader della Lega? «Siamo alleati di Salvini. Vogliamo portare un messaggio di solidarietà in un momento in cui c’è una vicenda giudiziaria legata alla sua attività di ministro. In un sistema democratico bisogna avere un equilibrio tra potere giudiziario, esecutivo e legislativo. Nessuno deve travalicare i propri confini». Teme che la sua iniziativa possa essere identificata come un attacco alla magistratura? «No, la nostra non è una azione contro i magistrati. Abbiamo sempre detto che l’Italia ha bisogno di una riforma della giustizia penale e anche civile. La questione è sempre stata politica, non personale».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele – Zapperi Cesare 
Titolo: I big 5 Stelle contro Di Battista E Casaleggio taglia i «servizi»
Tema: M5S diviso

L’affondo di Alessandro Di Battista («l’accordo con íl Pd è la morte nera»), ha lasciato il segno. E ha diviso il Movimento, mentre Davide Casaleggio annuncia che la piattaforma Rousseau sospende gran parte delle attivita: dalla gestione delle liste elettorali al portale Lex Iscritti. Fino allo slittamento del Villaggio Rousseau. Le due anime hanno iniziato a darsi battaglia a colpi di chat interne e reazioni sui social. Gelo formale da parte dei big, molti dei quali stizziti dalle parole di Di Battista, ma tra parlamentari ed eurodeputati è stato un fuoco di fila di prese di posizione. Di Maio replica indirettamente sui social: «Volevo solo dirvi che io sono ottimista. Che il M5S ce la farà, che con l’aiuto di tutti otterrà di nuovo grandi risultati».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Di Battista è a un passo dall’addio al Movimento. Casaleggio taglia i servizi
Tema: M5S diviso

Non è uno strappo definitivo, ma Alessandro Di Battista inizia a girarci intorno: «Un mio ritorno? Se dagli Stati generali del Movimento dovesse uscire una linea diversa, prenderei altre strade». L’idea di un altro anno lontano dal partito è già lì sul tavolo. D’altronde, l’esito della battaglia congressuale è sicuro di conoscerlo già e sa che non gli sarà favorevole. Ma è solo un antipasto. È la scissione, qui, che viene accarezzata, anche se rimandata: «Per me la politica significa solo Movimento 5 Stelle. Perora è inutile fare una politica dei se e dei ma», dice ad “Accordi e disaccordi” sul Nove. Scansa le suggestioni, «per ora». Così lo hanno consigliato i suoi fedelissimi. «Non uscire adesso, partirebbe tutto in salita. Aspetta ancora un anno».
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Testata:  Giornale 
Autore:  Del Vigo Francesco_Maria 
Titolo: Il commento – Disonestà, disonestà E Rousseau chiude – La fine comica dell’utopia pentastellata
Tema: M5S diviso

Sono nati al grido di «Onestà! Onestà!» e ora rischiano di morire al grido di «Disonestà! Disonestà!». Il paradosso grillino sta diventando così allegramente tragico da far venire il sospetto che sia stato scritto da un comico (Grillo escluso). Perché ora a gridare «Onestà! Onestà» è il gran visir Davide Casaleggio e l’invito non è rivolto alla stramaledetta casta, ma ai suoi stessi parlamentari. La notizia ieri Casale K o junior ha annunciato di «aver ridotto i servizi e le attività di Rousseau per il prossimo trimestre». In parole spicce: il guru spegne Rousseau, restano per ora solo i servizi di base ma, per intenderci, hanno pure disdetto l’affitto di una parte dell’ufficio. Il motivo è semplicissimo: gli eletti grillini non pagano il loro obolo mensile e le casse sono vuote. I Cinque Stelle non pagano il Movimento Cinque Stelle, come degli evasori qualunque. Così la democrazia diretta – senza soldi – va a farsi benedire.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Settegiorni – Zingaretti attende lo scatto – Il bivio di Zingaretti (con Renzi) Senza rilancio il premier rischia
Tema: L’intesa di  Governo

Conte sta fermo e Zingaretti aspetta, come nel più classico dei surplace che nel ciclismo precede lo saetto. Perché immobili alungo non si può stare. È solo questione di tempo, un paio di settimane, e nella maggioranza partirà la volata. II leader del Pd dice in modo sempre più esplicito ciò che pensa, ed è persuaso che se il premier non si muoverà alla svelta finirà per cadere per inerzia: è difficile stare in bilico tra spinte di politica interna, come la crisi dei grillini, e spinte di politica estera, come la difficoltà degli accordi europei sul Recovery fund. L’analisi del segretario dem è condivisa con Di Maio e persino con Renzi, secondo il quale «continuare così non si può». E allora, o si stabilisce un patto per il rilancio dell’alleanza, che blinderebbe la coalizione fino al termine della legislatura, «o sarà difficile gestire questa fase». Specie se a Bruxelles venisse calpestato lo specchietto usato da Conte nell’ultimo mese, se tardassero cioè quelle risorse europee che considera una sorta di assicurazione sulla vita.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Pd, la soluzione cinque per cento
Tema: L’intesa di Governo

Forse è prematuro dire che l’Italia si avvia verso un nuovo bipolarismo, visto che non basta il voto in qualche regione per determinare una tendenza definitiva. Tuttavia il Pd di Zingaretti ci crede e agisce come se fossimo già in una partita a due. Da una parte del campo c’è il centrosinistra e i Cinque Stelle, alleato ormai strategico; dall’altra c’è il complesso delle destre (Salvini, Meloni, Forza Italia pur ridotta ai minimi termini). Quello che resiste in mezzo o ai lati, interessa poco. Tanto è vero che il segretario del Pd, parlando della riforma elettorale prossima ventura – al momento ancora una chimera – ha detto che «la soglia del per cento non si discute». Un tempo sarebbe stato il tema tipico di una trattativa infinita: scendere dal 5 al 4 e poi al 3 per cento per salvare i partiti minori, potenziali soci di maggioranza. Oggi si tiene fermo, almeno a parole, l’obiettivo di un sistema semplificato, un po’ alla tedesca.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: CsC: l’aumento dei contagi allontana la ripresa – Terzo trimestre ok, ma rischio frenata
Tema: La ripresa

Un «forte» rimbalzo nella produzione industriale nel terzo trimestre dell’anno, con un +26,4%, dopo la «profonda caduta» dei due trimestri precedenti, il -16,9% del secondo e il -8,8% del primo. Il recupero dell’attività è proseguito in agosto, con +1,5% e in misura minore anche a settembre, +0,5 per cento. È ciò che emerge dall’analisi rapida del Centro studi di Confindustria, pubblicata ieri. La produzione industriale, quindi, sostiene la crescita del Pil. Ma «le prospettive sono meno rosee», è scritto nel titolo della nota. È vero che la fiducia degli imprenditori manifatturieri mostra qualche segnale positivo, «ma il peggioramento della crisi sanitaria, soprattutto all’estero, e i crescenti timori sulle prospettive di una soluzione in tempi brevi accentuano i rischi sul proseguimento della ripresa nei prossimi mesi».
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Testata:  Foglio 
Autore:  Padoan Pier_Carlo 
Titolo: Questo lo dice lei – Perché l’Ue può portare l’Italia fuori dalla crisi prima del previsto
Tema: La ripresa

In base agli ultimi dati rilasciati dagli istituti di statistica europei, oltre che in Italia anche nel resto dell’Eurozona ci si attende un andamento a V della crescita per il 2020 e 2021. L’intensità della caduta del pil per il 2020 dovrebbe essere, diversa nei principali paesi, per esempio più marcata in Spagna e relativamente meno marcata in Germania. La sincronicità dell’andamento del pil, che ha agito da amplificatore della recessione nella prima parte dell’anno, agirà in senso opposto (espansivo) nella fase finale del 2020 e nel 2021. Le maggiori oscillazioni saranno dovute, come è normale che sia, agli investimenti che dovrebbero quindi riprendersi. C’è dunque un po’ di luce in fondo al tunnel? Le previsioni delle istituzioni pubbliche e private sono tutte pervase da elevata incertezza, dovuta a molteplici fattori. Il primo fattore è legato alla pandemia. Ci sarà una seconda ondata o stiamo ancora vivendo le fasi (finali) della prima? Quando sarà disponibile un vaccino efficace? Ma l’incertezza è anche legata alla risposta della politica economica.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco 
Titolo: Fisco, proroga al 30 ottobre Aiuto anticrisi per i bilanci 2020
Tema: Fisco

Dopo una giornata trascorsa a confrontarsi con le opposizioni il Governo e la maggioranza hanno ridefinito un pacchetto di circa 130 emendamenti al decreto Agosto e su cui, nella tarda serata di ieri, la Commissione Bilancio del Senato ha iniziato a votare approvando i primi correttivi. L’obiettivo è quello di chiudere entro la mattinata di oggi e consegnare così il testo rivisto e corretto all’Aula del Senato lunedì mattina per il voto di fiducia. Entro il 13 ottobre, infatti il decreto dovrà essere licenziato anche dalla Camera. In serata ieri è arrivata così la conferma della proroga al prossimo 30 ottobre del versamento delle imposte che erano dovute in autotassazione il 20 agosto scorso. Si potrà pagare con la maggiorazione dello 0,8% e senza applicazione di sanzioni. A beneficiarne saranno poco più di 104mila partite Iva soggette agli Isa o che hanno scelto il regime forfettario.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Slitta la riforma del Fisco sarà affidata a una legge delega
Tema: Fisco

La riforma fiscale rischia di fallire. A pochi giorni dalla legge di Bilancio, i contrasti all’interno della maggioranza sulla riforma dell’Irpef sembrano aver incagliato il dossier. Sarà collocato sul binario di una legge delega, mentre all’ordine del giorno resta il taglio del cuneo e, forse, un ritocco alle aliquote. Intanto sempre in tema fiscale si parla di una stabilizzazione del superbonus edilizio del 110 per cento e degli incentivi auto. L’idea da cui sono partiti i tecnici e gli analisti del Mef è che l’Irpef attuale, dopo tanti interventi e soprattutto dopo il bonus Renzi, sia un’imposta inefficiente, iniqua e poco trasparente. In particolare, se si guarda l’aliquota marginale media, cioè quanto si prende il fisco su ogni euro addizionale guadagnato, tra 28 e i 40 mila euro questa percentuale varia dal 45 al 60 per cento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide 
Titolo: Inps: il Covid pesa sui conti dell’istituto, rosso da 26 miliardi
Tema: Inps

È un’impronta pesante quella lasciata dall’emergenza pandemia sui conti dell’Inps. Il bilancio assestato 2020 approvato ieri dal Consiglio di indirizzoe vigilanza (Civ) segna infatti un risultato di esercizio negativo per oltre 26 miliardi, con un peggioramento di 19,6 miliardi rispetto alle previsioni originarie scritte un anno fa, quando di Covid-19 ancora non si conosceva il nome. A pesare sono stati 14,9 miliardi di minor gettito contributivo accertato e dovuto alle sospensioni decise dal Governo, mentre gli altri 4,1 miliardi sono frutto delle maggiori prestazioni sostenute con la cassa dell’Istituto nei mesi dell’emergenza e che si sono aggiunti agli interventi finanziati direttamente con trasferimenti statali. I saldi a fine anno tengono conto dell’impatto dei decreti 18 e 34 (Cura Italia e Rilancio) ma non ancora del dl 104 approvato in agosto anche per rifinanziare la cassa integrazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Prove generali di euro digitale: Bce pronta al varo in due anni
Tema: Bce prepara emissione euro digitale

La Bce raccoglie la sfida della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica e si prepara per essere pronta a emettere l’euro digitale, se e quando sarà «necessario» farlo: per assecondare la crescente domanda di pagamenti elettronici, per rispondere a un calo significativo – ma non ancora avvenuto – dell’uso del contante, per arginare la proliferazione di mezzi di pagamento privati di portata mondiale che possono mettere a rischio la stabilità e il risparmio dei cittadini e creare problematiche regolamentari; per allinearsi alle innovazioni future delle altre banche centrali. La moneta unica digitale non è ancora nata ma ha già almeno un percorso obbligato: si affiancherà ai contanti, diventando un mezzo di pagamento giornaliero «rapido, semplice e sicuro» ma complementare a banconote e monete.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca – Salvia Lorenzo 
Titolo: Recovery fund, la spinta di Conte «Non permetteremo un rinvio»
Tema: Recovery Fund

«State tranquilli che l’Italia non permetterà che nessuno possa alterare o procrastinare la previsione di entrata in vigore del Recovery Fund», ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Consiglio europeo straordinario che si è tenuto a Bruxelles, durante il quale i leader Ue sono stati aggiornati sullo stato del negoziato sul bilancio dell’Ue. «I nostri cittadini — ha spiegato il premier — non possono contemplare delle discussioni tecniche che possano portare a ritardare l’attuazione del programma Next Generation Eu». I regolamenti della governance della Recovery and Resilience Facility, lo strumento principale del Recovery Fund, saranno affrontati dall’Ecofin di martedì prossimo, la riunione dei ministri finanziari dei 27 Stati Ue. Per Conte è necessario «approvare al più presto tutte le previsioni regolamentari, che comunque non possono mettere in discussione un impegno politico solennemente assunto quando tutta l’Europa ci guardava».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro – Bresolin Marco 
Titolo: Il retroscena – I ritardi sul Recovery Fund rilanciano il Mes E nel governo è scontro Gualtieri-Zingaretti
Tema: Recovery Fund e Mes

Come in una disfida fra sette, ormai sono divisi fra messianici e antimessianici. E però non è una guerra di religione, più prosaicamente la battaglia fra gli audaci che vorrebbero portare a casa i soldi facili del Mes (acronimo di Meccanismo europeo di stabilità) e chi invece ne teme le conseguenze politiche. II segretario Pd Nicola Zingaretti è il capo dei messianici. Con lui la lobby delle Regioni, il partito di Matteo Renzi, Luigi di Maio e l’ala realista dei Cinque Stelle. Gli antimessianici sono guidati dal premier Giuseppe Conte, il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, colleghi Pd come Dario Franceschini e Roberto Speranza. Il sonno degli antimessianici è disturbato dal voto in Parlamento per autorizzare il sì al fondo salva-Stati. Sei grillini si dovessero spaccare, addio maggioranza. L’esito del vertice di ieri a Bruxelles fra i capi di Stato sta rafforzando le ragioni dei messianici. Lo scontro sul bilancio europeo e la difesa dello Stato di diritto in Europa sono la dimostrazione che i soldi del Recovery plan potrebbero arrivare ben oltre la primavera.
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Testata:  Foglio 
Autore:  Valentini Valerio 
Titolo: I potenti del Recovery fund – Tutti i nomi da seguire per capire dove andranno i fondi europei
Tema: Recovery Fund

Certe volte pure la ricorrenza dei nomi, in questa piccola repubblica fondata sull'”Ah Fra’, che te serve?” che è il centro di Roma, serve a descrivere una diversa mappa se del potere, di quel potere che non si ostenta, ma anzi lo si esercita proprio nella misura in cui lo si dissimula, nella trafila quotidiana degli incontri riservati, dei beneplaciti concessi o negati. E così, in queste settimane in cui tutta la politica, e il mondo vario e variegato che gli ruota intorno, sono concentrati sui lavori preparatori per il Recovery plan, tra i corridoi dei ministeri rimbalza sempre la stessa frase, che ondeggia a seconda dei casi dall’esortativo al perentorio: “Senti Fabrizio”, “L’hai chiesto a Fabrizio?”, “Vedi che dice Fabrizio”. “Il mio Fabrizio”, ci tiene a rivendicare Enzo Amendola, il ministro degli Affari europei che il suo capo di gabinetto, quel Fabrizio che di cognome fa Lucentini, se lo coccola e se lo rimira come una perla da proteggere dai raggi corrosivi della luce acida dei retroscenisti. E lui, Lucentini, cinquantatreenne romano, nell’ombra ha imparato a muoversi agilmente: non a caso ha scelto la carriera diplomatica, dopo una laurea in Scienze politiche conseguita alla Sapienza non senza lasciarsi attrarre, e un poco coinvolgere, dai prodromi della Pantera. I ministeri comincia a bazzicarli tre anni più tardi, vagliando i documenti dell’allora capo della Farnesina Lamberto Dini.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pollio Salimbeni Antonio 
Titolo: Gentiloni alla Ue «Ora si cambi questo Patto di stabilità»
Tema: Patto di Stabilità

«Abbiamo confermato agli Stati che la sospensione del Patto di stabilità resterà in vigore per tutto il 2021, credo l’anno prossimo discuteremo in che modo tornare alle regole di bilancio, ma sicuramente non possiamo tornare automaticamente alle stesse regole che avevamo». Non è una novità che il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni ritenga necessario procedere con molta cautela nelle decisioni che riguardano un futuro ancora lontano nel momento in cui è massima l’incertezza sull’andamento dell’economia e non si sa se il rimbalzo annunciato per il terzo trimestre potrà ripetersi nel quarto. È evidente che si tornerà alle regole di bilancio molto più avanti, non prima del 2022 e non è detto che non sarà ancora più avanti perché dovrebbe essere compensata la perdita di prodotto cumulata nel corso della recessione. Almeno questo appare essere il consenso generale.
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Testata:  Milano Finanza 
Autore:  Panerai Paolo 
Titolo: Orsi & Tori
Tema: Le moratorie

E se la durata della pandemia sarà superiore a quella delle moratorie? E se la democrazia istantanea non sarà regolata? E se anche in Vaticano –Non c’è pace fra gli ulivi» e anzi la guerriglia è senza quartiere? Non sono solo queste le incognite che l’Italia e il mondo hanno davanti, ma ce n’è d’avanzo per suggerire una riflessione su questi temi, cosi come ha fatto una riflessione, bellissima, il professor Sergio Harari, pneumologo, sul Corriere della Sera di venerdì 2 sui cambiamenti introdotti dal Covid-19 o Sars-Cov2 che dir si voglia. Il primo se riguarda un numero enorme, misurabile in milioni, di pmi italiane. Dall’Abi, l’Associazione delle banche italiane, arriva la segnalazione che, di questo passo, i finanziamenti concessi alle aziende dal sistema bancario con la garanzia dello Stato, all’80 o 90%, arriveranno prestissimo al valore di 100 miliardi di euro. Ma oltre ai nuovi finanziamenti ci sono i finanziamenti in essere preCovid e su questi in moltissimi, se non tutti i casi, ha operato la possibilità data per legge di ottenere le moratorie. Proprio in questi giorni il diritto è stato esteso come durata della moratoria sino a febbraio. All’Abi ritengono che se la pandemia durerà, anche solo nella gravità attuale in Italia, oltre il nuovo termine delle moratorie, la situazione sarà disastrosa sia per le aziende che per le banche, che sono legate fra loro in maniera indissolubile.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Dimito Rosario 
Titolo: Tomasi: «Aspi è pronta a firmare se il governo supera l’articolo 10»
Tema: Intervista a Roberto Tomasi – Aspi

«Il governo ha visto soddisfatte le richieste su nuove tariffe, investimenti, importi compensativi e convenzione. Siamo disponibili a firmare subito l’atto transattivo, a patto che riguardi la sola concessione. La revoca o qualunque altro provvedimento sarebbero ingiustificati e un grave danno per il Paese». Autostrade è dunque pronto a siglare l’armistizio con il governo. E’ Roberto Tomasi a dichiararlo in questo colloquio col Messaggero. L’amministratore delegato della concessionaria fa intendere che se venisse depennato l’articolo 10 dell’atto transattivo – secondo il quale l’efficacia dell’accordo e la chiusura della procedura di revoca diventano effettive solo con il passaggio del controllo di Aspi a Cdp – è possibile chiudere per sempre il contenzioso. «I toni esasperati di questi giorni non aiutano certo a chiudere questa vicenda», prosegue Tomasi. «Non si riesce a comprendere come si possa confondere il ruolo e le potenzialità di Aspi con il suo assetto azionario».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Trump e first lady contagiati Campagna elettorale in bilico
Tema: Coronavirus alla Casa Bianca

Donald Trump, dopo mesi passati a minimizzarne i rischi, ha contratto il coronavirus. E mostra sintomi, al momento leggeri, della malattia. Il colpo di scena ha sollevato pesanti interrogativi sulla campagna elettorale americana, a soli trentadue giorni dalle urne. E, se le sue condizioni di salute peggiorassero, incognite sull’immediato futuro e stabilità ai vertici della maggiore potenza militare ed economica al mondo in un momento segnato da crisi e tensioni. La diagnosi di Trump ha allarmato il Paese e il palcoscenico globale, dalla politica ai mercati finanziari. Auguri di pronta guarigione sono fioccati da alleati e avversari. Wall Street ha oscillato nervosamente. Il medico della Casa Bianca ha indicato che Trump, 74 anni e sovrappeso, sta «bene» e rimarrà in isolamento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Carlini Vittorio 
Titolo: Trump positivo al Covid-19, l’incertezza fa paura ai mercati
Tema: Coronavirus alla Casa Bianca

L’effetto sui mercati della notizia della positività di Donald Trump al Covid-19?Adoppia velocità. Nell’immediato uno scivolone verso il basso. Nelle ore successive, pur rimanendo la debolezza, un andamento in ripresa. Così è accaduto a Tokyo: arrivata a cedere oltre l’1,5%ha chiuso in rosso dello 0,67%. Sorte simile è toccata ai listini del Vecchio continente. Il Dax, ad esempio, è rotolato giù in mattinata (-1.33%) per poi archiviare la seduta dimezzando le perdite. Piazza Affari, dal canto suo, è riuscita addirittura a tornare in parità. A ben vedere solo il petrolio, con in serata Wall Street che viaggiava in calo, ha confermato la discesa (il Brent, in Europa, ha perso oltre il 4%). Ma qui incidono altri fattori di congiuntura e geopolitica.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Stop ai comizi, largo a Twitter: cambia la campagna, non i toni
Tema: Coronavirus alla Casa Bianca

I fan di Trump minimizzano: colpito dal coronavirus il presidente si rialzerà; mostrerà che combatte e riesce a spuntarla anche in condizioni difficili. Cè del vero: il Covid non farà perdere al presidente nemmeno un voto del suo zoccolo duro. Ma il contagio è comunque, per lui, un colpo pesantissimo. E per le conseguenze mediche e per quelle pratiche sulla campagna elettorale (quarantena, stop ai comizi, l’intero team della Casa Bianca a rischio e sotto choc), ma soprattutto perché la sua malattia è la prova più evidente del fallimento di una strategia anti-Covid inefficace e minata da pregiudizi ideologici, incapace di impedire al virus di penetrare perfino in quelli che dovrebbero essere i luoghi più protetti dell’America e del mondo. In concreto un presidente attaccato da un virus dal comportamento imprevedibile fa nascere subito un’emergenza di sicurezza nazionale
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G.Sar. 
Titolo: Trump e Melania positivi – E Trump twittò: «Sono positivo» I medici: affaticato, cure sperimentali
Tema: Coronavirus alla Casa Bianca

«Il presidente è al lavoro e rimarrà al lavoro tutto il giorno», fa sapere Mark Meadows il capo dello Staff della Casa Bianca. Donald Trump, 74 anni, e la lint Lady Melania, 5o, sono risultati positivi al Covid-19 nella notte tra giovedì e venerdì. E stato lo stesso presidente ad annunciarlo via Twitter all’una di notte. Qualche ora prima, sempre con un tweet, aveva confermato la notizia che la sua consigliera Hope Hicks aveva contratto il virus. La coppia presidenziale è stata immediatamente posta in quarantena. Secondo fonti citate dalla Cnn Trump da venerdì avrebbe la febbre. Il suo medico personale Sean Conley ha diffuso nel pomeriggio una nota in cui si spiega che il presidente viene curato, «come misura precauzionale», con «una singola dose di 8 grammi di Regeneron, un cocktail di anticorpi policlonali». Gli esperti spiegano che si tratta di una terapia sperimentale, spesso adottata negli ospedali per studiare le reazioni dei pazienti al Covid.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: L’analisi – Colpito dal virus, Trump in ospedale Campagna elettorale a rischio
Tema: Coronavirus alla Casa Bianca

Il coronavirus era già centrale, ora diventa l’arbitro inappellabile della corsa alla Casa Bianca. Donald Trump positivo al test, «con sintomi lievi», recluso nell’ala residenziale della Casa Bianca, ieri ha cancellato tutti i suoi impegni. La sua agenda originaria prevedeva perfino un comizio in Florida. Oltre a quello, Trump ha annullato anche la partecipazione a un evento in videostreaming su «come proteggere gli anziani», forse per non prestare il fianco a facili ironie. Tuttavia il presidente «resta in carica», è nell’esercizio dei suoi poteri. Fino a quando, non dipenderà solo da lui ma dal decorso della malattia. Proprio questo imprevedibile sviluppo del coronavirus apre a diversi scenari, sia per la campagna elettorale sia per il governo della superpotenza mondiale, il rapporto con il resto del mondo, addirittura la questione dei poteri di guerra qualora il presidente risulti “incapacitato”. Agli americani interessa di più l’impatto elettorale. I suoi avversari vedono nella notizia del contagio una nemesi, il castigo per chi è stato il leader mondiale dei negazionisti o riduzionisti.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Brexit, oggi l’ultimo tentativo per Johnson e von der Leyen
Tema: Brexit

Nel tentativo disperato di sbloccare le trattative e trovare un sofferto accordo sul futuro rapporto tra Unione Europea e Regno Unito, le parti hanno deciso ieri di continuare discussioni informali, possibilmente per un periodo di due settimane. La notizia è giunta a margine di un vertice europeo dedicato al vicinato nel quale i Ventisette hanno deciso misure restrittive contro la Bielorussia, e minacciato la Turchia di sanzioni per il suo atteggiamento nel Mediterraneo Orientale. «Abbiamo fatto progressi in molti campi difficili, mai nodi più ostici restano tutti da risolvere», ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa dopo un summit europeo di due giorni qui a Bruxelles. Da mesi le parti stanno negoziando un accordo di partenariato che deve regolare il loro rapporto una volta che il Regno Unito, ormai fuori dall’Unione Europea, lascerà anche il mercato unico e l’unione doganale, il 31 dicembre.
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Testata:  Milano Finanza 
Autore:  Pira Andrea 
Titolo: Parla il capo delle Dogane L’Italia non avrà scossoni – Scali a prova di Brexit
Tema: Intervista a Marcello Minenna – Brexit

Capitale umano, digitalizzazione, razionalizzazione del sistema portuale e logistico. Sono questi alcuni dei cardini del futuro dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tracciato dal direttore Marcello Minenna, al timone a Piazza Mastai dallo scorso gennaio. Nove mesi nei quali il compito di favorire la circolazione delle merci negli scambi internazionali hanno dovuto fare i conti con la pandemia di Covid-19, in un contesto già segnato dal scontro commerciale tra Stati Uniti. A complicare ulteriormente il quadro le modalità non ancora definite a pieno dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea «A partire dal referendum sulla Brexit, Agenzia ha avviato relazioni con il ministero degli Affari Esteri, partecipando a numerosi tavoli istituzionali anche con controparti britanniche. Ciò ha permesso all’Agenzia di approntare le misure necessarie ad affrontare in modo adeguato lo scenario Hard Brexit», spiega Minenna a MF-Milano Finanza, «Inoltre, l’incremento dei traffici extracomunitari, alimentato anche dalla pandemia, ha visto l’Agenzia impegnata nella revisione delle procedure di sdoganamento, al fine di ridurre i tempi connessi alle attività di controllo. Le nuove misure di controllo adottate nell’ambito dell’antifrode permetteranno non solo di gestire in maniera più efficace lo scenario Hard Brexit ma anche di rendere più agevole il transito delle merci a vantaggio rendendo più attrattiva la logistica nazionale».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: «Bonifici di Becciu agli accusatori nel processo per pedofilia a Pell»
Tema: Il caso Becciu

I 700 mila euro inviati in Australia attraverso alcuni bonifici frazionati potrebbero essere stati utilizzati per «comprare» gli accusatori nel processo per pedofilia contro il cardinale George Pell. E l’ipotesi degli inquirenti vaticani che rischia di provocare una nuova e clamorosa svolta dell’indagine avviata sugli ammanchi da centinaia di milioni di euro dell’obolo di San Pietro e altre disponibilità della Segreteria di Stato. Le verifiche riguardano le movimentazioni disposte da monsignor Angelo Becciu, il Sostituto costretto la scorsa settimana alle dimissioni dall’incarico di Prefetto della Congregazione delle cause dei santi che ha perso anche i diritti connessi al cardinalato. E si allargano ai dipendenti della Segreteria, ma soprattutto ai faccendieri accusati di aver portato a termine «una manovra ben pianificata per realizzare una ingente depredazione di risorse finanziarie della Segreteria di Stato che non ha eguali».
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