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SINTESI IN PRIMO PIANO – 3 marzo 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Il primo Dpcm dell’era Draghi: lezioni a distanza con 250 positivi su 100mila abitanti.
– Nel decreto Sostegno previsti 200 milioni a supporto delle famiglie.
– Vienna e Copenaghen strappano con la Ue: “Vaccini da Israele”. Salvini: “Facciamo come l’Austria”.
– Il caso Navalny, Biden colpisce i dirigenti russi.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il cambio a Palazzo Chigi Draghi spinge la squadra e lastia la scena ai ministri
Tema: Il nuovo Dpcm

Per la prima volta, in questo annus horribilis di pandemia e libertà ristrette, non è stato il presidente del Consiglio a presentare agli italiani il primo (e forse ultimo) Dpcm con le nuove regole. Se Giuseppe Conte ci metteva ben volentieri la faccia in diretta tv, per annunciare sia la cattiva sorte delle chiusure che la buona delle riaperture, Mario Draghi ha scelto di fare un passo indietro con l’intenzione di compierne uno avanti. Davanti alle telecamere il premier ha volentieri inviato Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, così da mostrare all’esterno il nuovo «spirito di squadra». Lo ha spiegato la portavoce Paola Ansuini nel cortile di Palazzo Chigi, rispondendo a chi chiedeva se l’assenza del presidente fosse un segnale di discontinuità. Dopo la loquacità di Conte, il silenzio del premier fa notizia. Raccontano che durante i vertici «Draghi ascolta, prende appunti, annuisce, ma non parla quasi mai». Poi per&ograve ; fa la sintesi e decide. La notizia, che in tempi normali non sarebbe tale, è che «presto Draghi risponderà alle domande». Dove? Quando?
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Scuole e movida, le nuove regole – Le nuove regole
Tema: Il nuovo Dpcm

Obbligo di mascherina e di mantenere la distanza, divieto di assembramento, coprifuoco dalle 22 alle 5: nel Dpcm firmato da Mario Draghi non cambiano le misure per il contenimento da Covid19 in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Arriva una stretta decisa nelle zone rosse e non vengono previsti allentamenti per i locali pubblici la sera e per le piscine e le palestre, ancora chiuse senza una prospettiva di riapertura. Ma una deroga c’è e riguarda l’asporto delle bevande da enoteche e vinerie che in tutta Italia sarà consentito fino alle 22. La programmazione del governo prevede regole valide per un mese, anche se per i cinema e teatri si apre uno spiraglio fissato al 27 marzo. Quel giorno, se la curva epidemiologica lo consentirà, le sale potranno infatti essere riaperte al pubblico. Saranno ancora vietate le feste e chiuse le sale giochi e le discoteche anche in zona bianca, l’isola felice dove — con 50 nuovi contagi settimana ogni 100.000 abitanti per 21 gior ni — ripartono le altre attività con mascherina e distanziamento. Sull’eventuale coprifuoco — che può anche essere abolito — deciderà invece un «tavolo tecnico».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Scuole chiuse in mezza Italia – Scuole chiuse in zona rossa e dove i contagi crescono. Ipotesi anno più lungo
Tema: Il nuovo Dpcm

Alla fine il governo ha deciso di sposare la linea del Comitato tecnico scientifico: scuole di ogni ordine e grado chiuse automaticamente in zona rossa (asili compresi) mentre, in caso di raggiungimento della soglia limite di rischio di 250 casi settimanali ogni 100.000 abitanti in territori in giallo o in arancione, toccherà ai governatori o ai presidenti delle province autonome assumersi la responsabilità di rimandare i bambini e i ragazzi a casa. Se – come sta già accadendo nelle decine di zone in arancione scuro – decideranno di adottare ulteriori restrizioni rispetto a quelle previste dal Dpcm nazionale, potranno anche chiudere le scuole e ripristinare la Didattica a distanza per tutti. È quello che voleva il ministro della scuola, Patrizio Bianchi, che lunedì sera, in cabina di regia, si era energicamente opposto all’ipotesi di prevedere un meccanismo automatico di chiusura degli istituti nelle zone arancioni dove, invece, sarebbero rimasti ap erti negozi e centri commerciali.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna – Guerzoni Monica 
Titolo: Difendere le famiglie – Adesso occorre difendere le famiglie
Tema: Il nuovo Dpcm

Sembrava che il peggio fosse alle spalle e che stesse finalmente arrivando il momento di prepararsi al «dopo». Purtroppo no, improvvisamente l’orizzonte è di nuovo quello di un anno fa, con la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse e la didattica a distanza anche nei comuni e nelle province ad alto rischio delle regioni arancioni e gialle. Gli scienziati del Cts e il governo ci dicono che non c’è altro da fare: i contagi sono in aumento e i giovani sono i più esposti alle nuove, insidiose varianti del Covid-19. Ed eccoci tornati agli stessi sentimenti, alle stesse paure e alla stessa frustrazione della drammatica primavera 2020. È vero che non sarà una chiusura generalizzata, che ci saranno ancora delle zone di scuola in presenza: però già oggi in 12 regioni ci sono intere aree in rosso, dove le scuole resteranno chiuse e c’è da immaginare che se ne aggiungeranno presto altre. Questo annodi emergenza, che ha po rtato l’Italia vicina alla cifra dolorosamente simbolica dei centomila morti di Co vid-19, non può essere passato senza averci insegnato nulla.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso – Mania Roberto 
Titolo: Il retroscena – Il nuovo vestito del banchiere – Da banchiere a politico Draghi brucia i tempi e sfida i riti dei partiti
Tema: Mario Draghi

Il Draghi politico non è esattamente lo stesso del Draghi tecnocrate e banchiere centrale. Stesso metodo, sì, ma tempi diversi per le decisioni. E quelli da premier sono diventati molto più rapidi, non solo per la situazione di emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo. Dall’Eurotower di Francoforte, sede della Banca centrale europea, Draghi sceglieva quando sapeva di avere un consenso così largo da ridurre gli spazi di manovra dei suoi oppositori; da Palazzo Chigi, da dove guida la politica italiana, Draghi decide bruciando i tempi – coinvolgendo solo i suoi più stretti collaboratori, a cominciare dal sottosegretario Roberto Garofoli – e sfruttando la mancanza di opposizione. Sfidando anche i malumori.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: M5S, le espulsioni non si fermano E Di Battista: tornare per Conte? No
Tema: M5S

Tre nuovi espulsi, in un’epurazione che sembra non avere fine dopo la cacciata di una quarantina di parlamentari colpevoli di avere votato contro la fiducia al governo Draghi. Un’operazione che sconcerta anche chi è rimasto e apre molti problemi al Movimento, visto che gli avvocati sono già al lavoro e stanno partendo anche le cause civili. Il tutto mentre Giuseppe Conte si è preso una pausa di riflessione per elaborare la proposta di leadership e i gruppi — disorientati e scossi dagli ultimi eventi — si riuniscono. All’assemblea serale Vito Crimi annuncia: «E ai prossimi 3o anni che oggi dobbiamo pensare. Ed è con questa prospettiva che il presidente Conte ha dato la disponibilità ad accompagnarci nel percorso. Anche se ancora non abbiamo deciso niente sul suo ruolo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Statuto, associazioni, loghi Il groviglio di regole che Grillo deve sbrogliare
Tema: M5S

Quali sono le norme e le scatole cinesi che possono rendere la vita politica del M5S uno stallo alla messicana nelle prossime settimane? Bisogna muoversi tra statuti, associazioni, simboli, fondi che spesso non hanno una genesi lineare. Attualmente il Movimento è regolato da una associazione fondata nel 2017 da Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Gli iscritti sono confluiti in gran parte da una precedente omonima struttura fondata nel 2009 e che per diversi anni aveva convissuto con altra omonima associazione, costituita da Grillo e altre due persone, che ovviava ai vari adempimenti amministrativi e burocratici e che aveva presentato le candidature degli iscritti del M5S dal 2009 alle Politiche del 2013. Le norme interne sono disciplinate da uno statuto che è stato appena sottoposto a modifica dopo un anno di «reggenza» temporanea da parte di Vito Crimi. Ora si studia tra le ipotesi, come anticipato dal Corriere, l’idea di varare una nuova associazione. La na scita di un altro soggetto però comporta delle questioni se il nuovo M5S non vuole partire da zero.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Casaleggio chiede 441 mila euro al M5S “E d’ora in poi pagatemi in anticipo” – Offensiva Rousseau contro i 5 Stelle Casaleggio pretende 440mila euro
Tema: M5S

In casa 5 Stelle la chiamano ormai «la guerra sporca di Davide». Perché Casaleggio junior non sta solo cercando di forzare la mano sul voto dell’organo collegiale, sospeso da Beppe Grillo in attesa di chiarire il quadro insieme a Giuseppe Conte. II presidente dell’associazione Rousseau ha fatto di più: ha mandato al reggente e ai capigruppo del Movimento una lettera in cui chiede subito, «entro e non oltre il 3 marzo 2021», quindi entro oggi, 441.600 euro. Una somma che definisce «un primo conteggio per saldare il debito accumulato». Il manager lamenta problemi di sostenibilità economica per i mancati pagamenti di alcuni parlamentari (deputati, senatori, consiglieri regionali ed europarlamentari versano alla piattaforma 300 euro al mese, circa un milione di euro all’anno, al netto delle espulsioni). «La scelta di non voler inviare diffide ai ritardatari negli ultimi anni ha aggravato la situazione», spiega Casaleggi o, quindi pretende un pagamento immediato degli arretrati. In più, conclude annunciando che d’ora in poi tutti i servizi richiesti «dovranno essere pagati in anticipo secondo una tarif fazione che verrà definita di volta in volta».
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  De Carolis Luca 
Titolo: È pronto il nuovo statuto per Conte. Dibba resta fuori
Tema: M5S

L’avvocato che era premier studia carte e norme per adattare il Movimento a sua immagine e somiglianza e rivoltarlo, da capo a piedi. Per ora non pensa a un nuova associazione, ipotesi che non convince il Garante Beppe Grillo e il legale del MSS, Andrea Ciannavei (“Non è all’ordine del giorno”). Però il Giuseppe Conte che lavora al progetto di “rifondazione” non esclude un nuovo Statuto, idea suggerita da Alfonso Bonafede nel vertice romano di domenica. Di certo l’ex presidente del Consiglio dovrà fare anche il gioco delle figurine, e non sarà un passatempo da bimbi. Perché capire chi staràdentro e chi si terrà fuori dai nuovi 5 Stelle sarà fondamentale. Partendo da quello che al vertice non ha voluto partecipare, dal Davide Casaleggio che batte cassa e reclama diritti. Sa che anche Conte vuole limitare di molto i poteri della sua piattaforma web, Rousseau. E
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: La Nota – Per il grillismo una mutazione che non fermerà lo sfaldamento
Tema: M5S

Sembra sempre più probabile che un pezzo del Movimento Cinque Stelle stia passando all’opposizione. Né le promesse di «perdono» per gli espulsi, né l’istrionismo bolso di Beppe Grillo, e nemmeno la leadership virtuale di Giuseppe Conte sono in grado di fermarli. Finora prevale una dinamica che porta alla frammentazione. In nome della coerenza e della purezza di un tempo, e soprattutto sapendo di essere tagliati fuori da incarichi di governo, decine di grillini si ritroveranno accanto a Giorgia Meloni e ai suoi Fratelli d’Italia. La differenza è che il partito della destra può rivendicare di non essere passato da una maggioranza all’altra. Peri Cinque Stelle è l’opposto. La spaccatura tra « governisti» e filiera antisistema è avvolta da ambiguità che hanno a che fare con i destini personali più che con le strategie.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – La strategia Pd che manca se Conte ruba voti a sinistra
Tema: PD

Ieri nel campo del centro-sinistra due fatti hanno mosso la scena in direzioni se non opposte, certamente diverse. Da un lato c’è stata la direzione del Pd del Lazio che aveva al primo punto dell’ordine del giorno l’allargamento della maggioranza regionale di Zingaretti ai 5 Stelle mentre in un altro luogo si svolgeva la riunione di Base riformista, corrente minoritaria nel partito (ma maggioritaria nei gruppi parlamentari), che fa capo a Luca Lotti e al ministro della Difesa Guerini. E proprio Guerini ha chiesto esplicitamente che le scelte politiche – tra cui il patto con Conte e i grillini – dovranno essere discusse in un congresso «quando la pandemia lo consentirà». Presumibilmente, insomma, prima delle prossime elezioni nazionali. Lo stato del partito democratico è questo, una grande precarietà sul “dove” andare, che comincia a pesare sugli equilibri del Governo. Quello che il segretario Pd lamenta – e ha fatto sapere a Draghi – è c he c’è un asse privilegiato con la Lega e che l’ultima e più edatante prova sarebbe la rimozione di Arcuri come da tempo chiedeva proprio il leader leghista.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Il governo Draghi non va a destra
Tema: Il governo

La nomina del generale Figliuolo al posto del commissario Arcuri ha fatto emergere un’insidiosa polemica di cui peraltro si aveva qualche indizio fin dalla formazione dell’esecutivo Draghi. Riguarda un ipotetico spostamento a destra dell’asse di governo, reso possibile in primo luogo per la presenza della Lega nella maggioranza e poi per le scelte fatte dal presidente del Consiglio. In tale ottica Arcuri era visto come un presidio di fronte all’emergenza sanitaria soprattutto per un sottinteso politico che rinvia all’eredità di Conte e del patto Pd-M5S. Averlo defenestrato, al di là dei risultati più o meno negativi ottenuti dalla sua controversa gestione, non sarebbe un gesto di discontinuità che dà l’impronta alla nuova stagione di Draghi, bensì una sorta di scalpo offerto alla destra (Lega, ma anche Forza Italia e compresi per buona misura i renziani) che in effetti aveva chiesto le dimissioni del commissario.
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Ristori, 12 miliardi per imprese e partite Iva congedi pagati ai genitori degli alunni in Dad – Aggiornato
Tema: Decreto Sostegno

In parallelo col nuovo Dpcm e le restrizioni che scatteranno dal 6 marzo, o subito a ruota, il governo Draghi conta di varare anche il nuovo pacchetto di aiuti alle imprese. Il «decreto Sostegno», con le nuove risorse economiche per fronteggiare la situazione pandemica, sarà varato «nell’arco di una settimana -10 giorni» ha assicurato ieri il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini. In ballo ci sono 10-12 miliardi di contributi a fondo perduto a favore di imprese e partite Iva a valere sui 32 miliardi di deficit in più autorizzati con l’ultimo scostamento di bilancio di dicembre, fondi che però non è detto che siano sufficienti per far fronte all’erogazione dei nuovi ristori e tutte le nuove spese, compresa la proroga della cassa integrazione (si ragiona di 8 settimane in più di Cig e 26 di cassa Covid), e le nuove spese per la sanità, che la nuova fiammata di pandemia richiede. I ministri spingono pe r avere più fondi a disposizione e per questo sotto traccia si ragiona già sulla possibilità di chiedere a breve un altro sforamento del deficit.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Gentiloni: fondi prima dell’estate Panetta (Bce): avanti con gli stimoli
Tema: Recovery Plan

È vero, ancora nessun Paese europeo ha consegnato il proprio Recovery plan a Bruxelles, ma l’Italia deve comunque sbrigarsi, perché il lavoro da fare è molto «e non sarà una passeggiata». Il piano per accedere alle risorse europee (per il nostro Paese ci sono 209 miliardi) va presentato entro la fine di aprile. E i primi fondi, pari al 13% del totale, potrebbero arrivare «prima della pausa estiva», ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ieri in audizione in Parlamento. «Il lavoro fatto fin qui dal governo precedente è un punto di partenza coerente coni grandi orientamenti e le priorità, ma allo stesso tempo c’è ancora molto da fare», ha affermato Gentiloni. Il governo Draghi ne è consapevole e sta lavorando a una selezione dei programmi d’investimento su cui puntare e al rafforzamento delle riforme che garantiscano l’effettiva realizzazione degli stessi. Realizzazio ne che deve essere sostenuta da un cronoprogramma e da valutazioni d’impatto sulla crescita e sulla sostenibilità. Finora a Bruxelles sono arrivate «bozze da una ventina di governi — ha detto il commissario —. Non abbiamo ricevuto piani definitivi da nessuno dei 27 Paesi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Giovannini: opere del Recovery con i commissari – «Infrastrutture, commissari anche per le opere del Recovery»
Tema: Recovery Plan

Avanti tutta con i commissari straordinari per le opere pubbliche. Non solo per i primi 58 interventi che valgono 65-70 miliardi già indicate nel primo elenco su cui deve pronunciarsi a giorni il Parlamento e su cui c’è l’urgenza «per dare con la massima rapidità lavoro a chi ne ha bisogno», ma anche per un secondo elenco da preparare entro il 30 aprile. Servono, però, anche altre misure «per velocizzare le procedure», i commissari non bastano. E sul Recovery Plan solo un guizzo: «Non sono escluse riallocazioni di risorse fra le diverse missioni in funzione della fattibilità dei diversi progetti». Una riscrittura profonda, quindi. AIla sua prima uscita parlamentare, il ministro delle Infrastrutture e della mobtiltà sosteniblli, Enrico Giovannini, offre numerose indicazioni del percorso che intende seguire per velocizzare le opere strategich. Soprattutto quelle del Recovery Plan. Conferma la lista delle 58 o pere da commissariare mandata in Parlamento da Paola De Micheli e Giuseppe Conte, ma – alle nuove forze di maggioranza, Lega e Forza Italia, che chiedono «discontinuità», e alle Regioni scontente per il metodo seguito finora – promette una nuova infornata di commissari con una seconda lista da varare entro il 30 giugno, come previsto dal decreto legge sernplificazioni. «Per arrivare in tempo a firmare il Dpcm a quella scadenza – dice il ministro – il mio ministero dovrà preparare l’elenco già al 30 aprile, proprio mentre invieremo a Bruxelles il Piano nazionale di ripresa e resilienza».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto – Ricciardi Raffaele 
Titolo: La Ue critica il Recovery Plan su interventi green e bonus 110%
Tema: Recovery Plan
Ecco uno squarcio sui ritardi del piano italiano per accedere ai 209 miliardi del Next Generation Eu. E sui buchi ereditati dal Conte 2 che il governo di Mario Draghi dovrà colmare. Molto rapidamente, visto che se l’Italia vorrà incassare la prima tranche dei finanziamenti europei in estate, il Recovery nazionale andrà notificato a Bruxelles ad aprile. «Rinforzare il piano italiano nei tempi previsti non è una passeggiata», spiegava il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. E lo dimostra un documento riservato di 10 pagine — che Repubblica è in grado di svelare — recapitato la scorsa settimana al governo dalla Commissione Ue. Un fuoco di fila di richieste di chiarimenti e di parti che devono essere completate. Il documento Ue copre la seconda missione del Pnrr italiano, ma rende l’idea dello stato di generale ritardo del piano nazionale, ovvero quella dedicata alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”: una voce da 69,8 miliardi, la cui fetta maggiore (29,55 miliardi) riguarda l’efficientamento energetico degli edifici. La “prima valutazione” delle bozze spedite da Roma, in attesa della notifica formale, verte sul capitolo delle migliorie strutturali agli immobili.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Banche, la Corte Ue dà l’ok ai salvataggi – Dalla Corte Ue spallata al bail in
Tema: Banche

La Corte di Giustizia europea ieri ha respinto il ricorso della Commissione Ue contro la decisione del Tribunale europeo che nel 2019 aveva riabilitato l’utilizzo del Fondo interbancario di garanzia dei depositi (Fitd) per i salvataggi bancari. Una sentenza storica che chiude una pagina molto difficile per la gestione delle crisi bancarie nell’Unione europea durata oltre sei anni. E che crea le premesse perché se ne apra una nuova, che possa portare in tempi non lunghissimi alle revisione delle direttive europee in materia, a partire dal bail in, e al completamento dell’Unione bancaria europea. Ma andiamo per gradi. Lavicenda di origine è l’interpretazione della Direzione Concorrenza della Ue, allora guidata da Margrethe Vestager, che a fine 2015 definì aiuto di stato l’intervento preventivo del Fitd a supporto di Banca Tercas. Interventi di quel tipo negli anni precedenti ne erano stati fatti a decine. Ma l’Unione europea in quel momento aveva cambiato le regole .
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Panetta (Bce): «L’aumento dei tassi non va bene, avanti con gli acquisti»
Tema: Banche

«Non vi è motivo di esitare ad aumentare il volume degli acquisti e a spendere l’intera dotazione del Pepp (il pandemico) o anche più, se necessario. In questo modo potremo evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento che altrimenti potrebbe a lungo comprimere l’inflazione al di sotto del nostro obiettivo». La Bce non esita e non esiterà. È pronta a contrastare l’aumento della pendenza della curva dei rendimenti nominali ponderati per il Pii «che sta osservando» e «che non è desiderabile». A confermare l’orientamento della politica monetaria della Bce, che resterà accomodante a lungo per mantenere le condizioni di finanziamento favorevoli non solo durante la pandemia ma anche dopo, è stato ieri il membro del Board della Bce Fabio Panetta, intervenuto a un convegno virtuale organizzato dalla Bocconi.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Miraglia Roberta 
Titolo: Strappo di Austria e Danimarca con l’Europa
Tema: Sovranismo vaccinale

Lo strappo di Austria e Danimarca rischia di diventare il liberi tutti nell’Unione europea sull’approvvigionamento di vaccini. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il primo ministro danese Mette Frederiksen andranno domani in Israele dove incontrerenno Benjamin Netanyahu per parlare di cooperazione nella ricerca e produzione di vaccini anti Covid-19 di «nuova generazione» in grado di combattere le varianti del virus. La defezione era nell’aria da settimane, da quando Pfizer-BioNTech e Astrazeneca, venendo meno agli impegni presi nei contratti siglati con la Commissione, hanno annunciato importanti tagli alle forniture e alcuni Paesi dell’Europa dell’Est hanno cominciato a piazzare ordini a Mosca (la Slovacchia ha appena ordinato due milioni di dosi di Sputnik) e a Pechino (Viktor Orban si rifornirà da Sinopharm). «Ci dobbiano preparare per ulteriori mutazioni del virus – ha spiegato Kurz – e non dovremmo dipendere più solo dalla Ue per la produzio ne dei vaccini di seconda generazione».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto – Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Vienna strappa con la Ue: “Vaccini da Israele”. Biden, patto tra produttori
Austria e Danimarca, strappo Ue “Accordo con Israele sulle fiale”
Tema: Sovranismo vaccinale

Prima di partire per Israele, dove domani incontrerà Benjamin Netanyahu, Sebastian Kurz lancia la bomba: Austria e Danimarca «non intendono più affidarsi alla Ue e svilupperanno insieme a Israele i vaccini di seconda generazione contro le mutazioni del coronavirus e faranno ricerca comune per le cure». Vienna e Copenaghen puntano il dito contro la lentezza dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che in assenza della corsia preferenziale delle procedure d’emergenza ha impiegato più tempo degli Usa o del Regno Unito per il via libera ai primi immunizzanti. I due “frugali” rompono il fronte europeo per convergere con il Paese che vanta il più alto numero dei vaccinati al mondo. E la Ueè già terremotata dalla decisione di alcuni Paesi dell’Est come Ungheria, Slovacchia, Repubblica ceca, Estonia ma anche della Croazia di rivolgersi alla Russia per ottenere il vaccino Sputnik anticipando un eventuale ok dell’Ema, che non ha ancora rice vuto la richiesta di autorizzazione da Mosca.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: Salvini vuole aggirare Bruxelles “L’Italia deve fare come Vienna”
Tema: Sovranismo vaccinale

L’idea del sovranismo vaccinale fa battere il cuore a Matteo Salvini. «Facciamo come l’Austria», ha detto ieri, lodando il cancelliere di Vienna, Sebastian Kurz, deciso a non dipendere più dall’Unione europea per le forniture di vaccini. Salvini chiede al governo Draghi di prendere esempio e di non aspettare l’autorizzazione dell’Ema (l’Agenzia europea dei medicinali) per la somministrazione in Italia di altri vaccini anti-Covid, come quello russo Sputnik. Kurz è in trattativa con Putin per portarlo in Austria, mentre Viktor Orban lo sta già usando in Ungheria per la campagna di massa, insieme a quello cinese di Sinopharm. Lunedì anche la Slovacchia ha ricevuto 2 milioni di dosi dello Sputnik, mentre Polonia e Repubblica Ceca sono in fase di negoziato. Per inciso, a Palazzo Chigi e al ministero della Salute non c’è alcuna intenzione di scavalcare le normali procedure autorizzative e utilizzare vaccini non ancoravalidati dagli scienziati europei e italiani. Tuttavia, Salvini oggi incontrerà «un ministro di San Marino», dove stanno usano lo Sputnik e, ha spiegato, «stanno vaccinando più veloci loro, che sono 35mila, di quanto non facciano Paesi europei che aspettano dall’Europa quello che non sta arrivando».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nizza Sharon 
Titolo: Produzione e ricerche Ora Netanyahu stringe con Moderna e Pfizer
Tema: Sovranismo vaccinale

Si apre domani a Gerusalemme il “vertice dei vaccini”, con l’incontro tra il premier israeliano, il cancelliere austriaco e la prima ministra danese. Sono tre dei First mover, sette Paesi considerati virtuosi nella lotta al Covid che nei mesi scorsi hanno creato un’alleanza per condividere strategie di contenimento della pandemia. L’idea era stata di Kurz, dopo aver ricevuto a inizi marzo 2020 una telefonata di Netanyahu – una «wake up call», l’ha definita il Cancelliere: «State sottovalutando la cosa in Europa». Da consultazioni virtuali si parla ora di un consorzio per la produzione di vaccini efficaci con le diverse mutazioni. Netanyahu ne parla da settimane, affermando di essere in trattative con Moderna per l’apertura di un centro di ricerca e sviluppo in Israele e con Pfizer per lo stabilimento di un centro di produzione vaccinale, che sembra troverà dimora a Yeruham, nel Negev. Altri potenziali investitori già sentiti da Netanyahu sono Bra sile e il neo alleato Bahrein
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Scott Antonella 
Titolo: Nel nome di Navalny le prime sanzioni di Biden alla Russia
Tema: Il caso Navalny
 A Mosca le aspettavano con aria di sfida: le sanzioni americane ed europee nei confronti di un agguerrito orso russo sono ormai tema ricorrente perfino sulle t-shirt in vendita nelle bancarelle. I provvedimenti annunciati ieri alla Casa Bianca sono i primi dell’amministrazione Biden. E come hanno ricordato i funzionari che li hanno confermati, sono stati adottati in coordinamento con i partner dell’Unione Europea. I primi di una lunga serie. «Risponderemo senz’altro – ha subito avvertito il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov -. Nessuno ha ancora cancellato una delle regole della diplomazia, la reciprocità». Le sanzioni sono legate al nome di Aleksej Navalny, da qualche giorno trasferito in una colonia penale della regione di Vladimir, loo chilometri a est di Mosca, considerata particolarmente severa e isolata. Le restrizioni decise dagli Stati Uniti sono la conseguenza delle conclusioni a cui è giunta l’intelligence americana, secondo cui i ser vizi di sicurezza russi sono molto probabilmente coinvolti nell’avvelenamento orchestrato l’estate scorsa ai danni del grande accusatore del Cremlino.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Navalny, si muovono Usa e Ue Sanzioni ai fedelissimi di Putin
Tema: Il caso Navalny

La decisione di trasferire il dissidente Aleksej Navalny in una durissima colonia penale ha forse spinto Europa e Stati Uniti ad accelerare i tempi. L’Ue ha decretato le sanzioni per quattro alti funzionari dell’amministrazione statale coinvolti nell’arresto e nella condanna del principale oppositore di Vladimir Putin. E gli Stati Uniti si sono mossi con una prima misura che sarà probabilmente seguita da altre iniziative per punire le azioni dei servizi segreti russi contro installazioni americane e le interferenze nelle elezioni presidenziali. Gli Usa hanno deciso di colpire sette persone, già sanzionati dalla Ue. Il direttore dell’Fsb Bortnikov, il capo del direttorato per la politica interna Yarin, il vicecapo dello staff presidenziale Kiriyenko, due viceministri della Difesa, Krivoruchko e Popov, il responsabile dell’organizzazione penitenziaria Kalashnikov e il procuratore Krasnov. Washington ha anche messo nel mirino 13 entità economiche impegnate nella fab bricazione illecita di agenti biologici e chimici.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Giansoldati Franca 
Titolo: Baghdad è una città-polveriera ma il Papa conferma la visita: «Si muoverà con l’auto blindata»
Tema: Il viaggio del Papa a Baghdad

Nel pieno di un’altra ondata del virus, con il coprifuoco imposto per contenere i contagi visto che le varianti potrebbero mettere a rischio il fragilissimo sistema sanitario, Papa Francesco venerdì mattina arriverà a Baghdad. Fino all’ultimo il viaggio in Iraq era stato in bilico proprio per le evidenti difficoltà che presenta, non ultima la questione della sicurezza con la ripresadei combattimenti delle ultime sacche dei miliziani dell’Isis. I razzi continuano a cadere in varie parti del Paese, le proteste originate dalla difficile situazione non mancano e anche due giorni fa, proprio a Baghdad, ci sonó stati diversi feriti. Eppure Francesco è deciso a compiere quello che è stato definito «un atto d’amore» verso i cristiani dell’Iraq, confermando il pellegrinaggio a Ur dei Caldei, patria di Abramo, il profeta delle tre religioni.
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