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SINTESI IN PRIMO PIANO – 3 giugno 2021

RASSEGNA STAMPA DEL 3 GIUGNO 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Da oggi prenotazioni senza limiti di età in tutte e 20 le Regioni. Vertice sulle regole per i ristoranti in zona bianca.
– Pronto il piano di Brunetta per assumere 15 mila dipendenti pubblici. Ma è scontro con la Ragioneria.
– Sui conti l’Europa avverte l’Italia: «Attenti al debito. Blocco dei licenziamenti rischioso».
– Medio Oriente. Finisce dopo dodici anni l’era Netanyahu in Israele. Nasce un’alleanza con capo dell’esecutivo a rotazione: prima Bennett, poi toccherà a Lapid.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Logroscino Adriana 
Titolo: Regole per l’estate, si tratta – Tavoli da 4, Regioni all’attacco «In zona bianca nessun tetto»
Tema: Riaperture e vaccini

Tensioni nella maggioranza per le regole sull’estate, convocato per questa mattina un tavolo tecnico. Le Regioni spingono per le riaperture e attaccano il ministro Speranza. Lo scontro è sul limite fissato delle quattro persone a tavola nei ristoranti, anche nelle zone bianche. L’ipotesi è che la regola possa essere ammorbidita e applicata solo per i tavoli al chiuso. Da oggi prenotazioni per tutti, ma solo quattro Regioni aprono ai 12enni.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele – Baldessarro Giuseppe 
Titolo: Vaccini, la sfida dei giovani – Vaccini per tutti è partita la corsa Liste aperte agli adolescenti
Tema: Vaccini
È il giorno della vaccinazione per tutti. Le Regioni che lo vogliono da oggi possono aprire alle prenotazioni senza seguire più categorie, quindi anche per i giovani, e anche dare dosi alle aziende per organizzare somministrazioni ai lavoratori. Un’idea di quanto i ragazzi vogliano vaccinarsi l’hanno avuta ieri a Bologna dove all’open day per i maggiorenni c’è stato un assalto. Le Regioni come sempre si muovono in ordine sparso. Alcune hanno ad esempio deciso di coinvolgere da subito anche i ragazzi dai 12 a 15 anni, che possono ricevere Pfizer. Il ministro alla Salute Roberto Speranza e pure il commissario straordinario Francesco Figliuolo avevano detto che i più giovani avrebbero ricevuto la somministrazione negli studi dei pediatri o dai medici di famiglia. Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Calabria però già da oggi permetteranno la prenotazione a coloro che rientrano in quella fascia di età per indirizzarli in buona parte negli hub regionali. Ci sono poi realtà che apriranno da subito a tutti, come fa la Sicilia, e altre che invece vanno avanti per classi di età.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Mattarella: “Come nel ’46, tocca alle nuove generazioni costruire il futuro” – L’Italia di Mattarella “Come nel `46 è l’ora di costruire il futuro Tocca ai giovani”
Tema: Il discorso del presidente Mattarella per il 2 giugno

Sergio Mattarella ieri sera, nel suo discorso per i 75 anni della Repubblica, non è entrato nelle liti nel governo, ma è stato intransigente sui valori: donne, l’Europa, l’ambiente, il dovere di salvare i migranti in mare, fede nella scienza. Non ha fatto alcun riferimento al bis, alla rielezione del Quirinale invocata da tanti, ma ha implicitamente dato una risposta quando ha detto che è venuto il momento per i giovani di costruire il dopo pandemia. «Questo è il tempo di costruire il futuro». «La storia siamo noi, nessuno si senta escluso». Il Presidente ha citato Francesco De Gregori nella festa del 2 giugno, con un discorso alla nazione che rappresenta la summa del suo settennato. Quel che colpisce è il tono di ottimismo di cui è intessuta l’invocazione a rialzarsi. Interpreta un cambio d’umore dell’Italia. «Perché non è vero che il Paese è fermo, la storia della Repubblica è una storia di successo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: «Come nel 1946: tempo di costruire il nostro futuro» – La spinta di Mattarella «Questo è il tempo di costruire futuro Tocca ai giovani»
Tema: Il discorso del presidente Mattarella per il 2 giugno

Come fu nel 1946 «il 2 giugno sia il punto di svolta», dice il presidente Mattarella nel discorso per la Festa della Repubblica. «L’Italia solidale può farcela». Ha un taglio pedagogico tutt’altro che stucchevole il discorso che Sergio Mattarella indirizza agli italiani per il 2 Giugno. Parla – tenendosi sul piano dei valori e chiamandosi dunque fuori dalle tensioni politiche e dai giochi di potere sul Quirinale – in una ricorrenza che sembra da tempo raffreddata. E sceglie di farlo, per rilanciarla, con una formula espressiva quasi colloquiale. Che mira ad aprire un dialogo con i giovani, «la nostra speranza». Quei ragazzi che magari non hanno una precisa cognizione di cosa questa festa rappresenti per la Nazione. Parte dalle basi, il presidente. Dal referendum che cancellò la monarchia e dalla stagione costituente venuta subito dopo e poi dalle istituzioni, dalle leggi e dalla organizzazione. Ma presto si concentra su «valori, sentimenti, impegno, laboriosità» che ogni cittadino ha speso da allora, in Italia, «colmando vuoti, dando senso e traducendo in atti concreti parole come dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: La Ue avverte: l’Italia freni la spesa corrente Priorità investimenti – La raccomandazione Ue: tenere sotto controllo la spesa corrente
Tema: Conti pubblici

L’Unione europea prolunga come annunciato fino al 2023 lo stop al patto di stabilità ma invita i singoli Paesi, ora che l’emergenza pandemica sembra lasciar spazio a un progressivo ritorno alla normalità, a tornare a politiche di bilancio prudenti. Invito che riguarda in particolar modo i Paesi con gli squilibri macroeconomici più accentuati e che vede tra loro anche l’Italia. Il limitato spazio per la riduzione del debito non deve compromettere la politica di investimenti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: La Ue all’Italia: attenti a spesa e debito «Rischioso il blocco licenziamenti»
Tema: Occupazione

Per l’Italia la fine dell’emergenza Covid vuol dire una politica di bilancio prudente nel medio termine, quando le condizioni dell’economia lo permetteranno. Perché, come ha spiegato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, «la sospensione delle regole non significa che non ci debba essere grande attenzione a evitare l’accumulo di una maggiore spesa corrente, con conseguenze permanenti sui bilanci dei Paesi più indebitati e tra questi l’Italia». Sull’occupazione la Commissione osserva che l’Italia è stato l’unico Paese Ue che ha introdotto un divieto universale di licenziamento all’inizio della crisi. Si tratta di una misura, per Bruxelles, che «avvantaggia per lo più gli “insider”, cioè i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, a scapito dei lavoratori interinali e stagionali». Inoltre, un confronto con l’evoluzione del mercato del lavoro in altri Stati membri, che non hanno introdotto questa misura, «suggerisce che il divieto di licenziamento non è stato particolarmente efficace e si è rivelato superfluo in considerazione dell’ampio ricorso a sistemi di mantenimento del posto di lavoro». In conferenza stampa il commissario al Lavoro Nicolas Schmit ha indicato come via preferibile quella di «passare a un mercato del lavoro più attivo» puntando sulla «riqualificazione delle competenze»: «Non si può congelare per un lungo periodo il mercato del lavoro — ha detto —. Ma si deve facilitare la transizione».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Parente Giovanni 
Titolo: Multe e tasse non pagate per l’87% In 21 anni arretrato a 930 miliardi – Tasse e multe, in 21 anni non incassato l’87% dei crediti
Tema: Riscossione

Allarme riscossione: dal 2000 al 2020 si perdono per strada l’87% di multe e tasse contestate, fronte di numeri monstre di cartelle inviate (163 milioni) e contribuenti raggiunti (18 milioni). Una montagna di crediti dello Stato e di altri enti che vale oltre 930 miliardi. ll problema è stratificato nel tempo, nonostante la riscossione da ruolo negli ultimi anni abbia avuto un progressivo incremento: da una media di 3 miliardi l’anno incassati nel periodo 2000-2005 ai 10,9 miliardi nel 2017-2019.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Il retroscena – Decreto assunzioni i ministri divisi Si muove Draghi
Tema: Dl Reclutamento

L’intenzione del governo era di approvare oggi il decreto legge Reclutamento, quello cioè sulle assunzioni per realizzare il Recovery plan (Pnrr). Ma le tensioni tra vari ministeri (Transizione digitale, Istruzione, Transizione ecologica, Beni culturali, Infrastrutture), che premono per centinaia di assunzioni fuori dal Pnrr, e il Tesoro, hanno costretto il premier Mario Draghi a ricorrere a una «cabina di regia» con i ministri interessati, questa mattina, per sciogliere i nodi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Pronto il piano di Brunetta per assumere 15 mila dipendenti pubblici. Ma è scontro con la Ragioneria – Assunzioni, il governo accelera braccio di ferro tra i ministri
Tema: Dl Reclutamento

Non è escluso che il decreto reclutamento, come ama chiamarlo il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, possa finire diviso in due. Uno da approvare subito, l’altro più avanti. Una soluzione che viene valutata in queste ore per superare lo stallo sulle assunzioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e che permetterebbe al presidente del Consiglio Mario Draghi di chiudere il pacchetto delle norme necessarie a mettere in funzione la macchina del Recovery plan. Dei tre decreti previsti, infatti, due – Semplificazioni e Governance – sono stati approvati come da cronoprogramma entro il 31 maggio. Il terzo ancora no. A causare questi ritardi non sarebbero soltanto intoppi di natura tecnica, ma anche una neanche troppo latente tensione tra il ministero dell’Economia e i diversi livelli dirigenziali dei ministeri, preoccupati dallo strapotere che, sul fronte del monitoraggio finanziario dei progetti del Recovery plan, acquisterà la Ragioneria generale. Da qui un certo nervosismo percepito in Brunetta e rivolto al pantano della burocrazia ministeriale e della tecnostruttura.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Greci Andrea 
Titolo: Profumo “La Cdp snodo del Recovery per far dialogare pubblico e privato”
Tema: Intervista a Francesco Profumo

Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e dell’Acri, che riunisce le 62 Fondazioni bancarie azioniste al 16% in Cassa depositi e prestiti, ritiene che l’istituto di promozione nazionale debba «contribuire in modo decisivo a mettere a terra il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ponte verso l’Italia del futuro». Serve «una Cdp nuova, più congruente al Pnrr, e arricchita di competenze digitali, ecologiche, sociali, decisive per attuarlo». Ma al cambiamento, che il nuovo ad Dario Scannapieco insediato martedì incarna, non servono rivoluzioni: anzi le due collaborazioni tra Cdp e Fondazioni su edilizia sociale e sedi territoriali sono «due modelli su cui basare nuove forme di dialogo tra pubblico, privato e terzo settore per un’efficiente messa a terra del Pnrr, in effetto leva con gli altri finanziamenti e sostegni che istituzioni europee, enti pubblici, privati e banche affiancheranno al Piano».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R. Sor. 
Titolo: Aspettando il governo Israele nomina Herzog nuovo presidente
Tema: Medio Oriente

È scaduto a mezzanotte, in Israele, il termine ultimo per la nomina del governo, il primo non guidato da Benjamin Netanyahu dal 2009, su iniziativa di Yair Lapid, leader dello Yesh Atid. Lapid ha lavorato a lungo per stringere l’accordo con il partito New Right, guidato dal ministro della Difesa Naftali Bennett. L’intesa prevede una rotazione tra i due leader a capo dell’esecutivo, il primo incarico toccherebbe a Bennett. Lapid sarebbe riuscito anche a ottenere il sostegno del partito Blu e bianco, guidato da Benny Gantz, oggi vice primo ministro, di Meretz (sinistra), dei laburisti, e di Yisrael Beiteinu (nazionalista), guidato da Avigdor Lieberman, ex ministro della Difesa. Non esclusa, fino all’ultimo, la partecipazione della Lista araba unita: sarebbe la prima volta di una lista espressione degli arabi israeliani.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frattini Davide 
Titolo: E’ nata l’alleanza per il dopo Netanyahu – Yair e Naftali, la «strana coppia» nata per litigare
Tema: Medio Oriente

Nasce un’alleanza che riunisce pezzi molto diversi. Bennett vuole che Israele annetta gran parte della Cisgiordania, Lapid è favorevole (con cautela) alle trattative con i palestinesi che portino alla separazione e alla nascita di uno Stato nelle terre catturate agli arabi durante la guerra del 1967. Lapid dovrà anche arginare le spinte più oltranziste tra i sionisti religiosi per evitare arretramenti in questioni come quella dei diritti Lgbtq+. Sono punti di disaccordo che si promettono di non lasciar emergere per evitare rotture nella coalizione. Adesso ci credono, è l’inizio del bromance.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cadalanu Giampaolo 
Titolo: Ora i droni scelgono chi uccidere “In Libia raid turchi guidati da robot”
Tema: Libia

Il primo robot assassino della Storia è un drone di ultima generazione, che sul campo di battaglia non solo spia e minaccia, ma ora colpisce, per la prima volta su propria decisione, senza intervento di operatori umani. A rivelare che un limite simbolico è stato superato è la lettera datata 8 marzo 2021 che il gruppo di esperti incaricati dall’Onu di seguire gli affari della Libia ha inviato al Consiglio di Sicurezza. Nel marzo 2020, si racconta, un convoglio delle forze fedeli al generale Khalifa Haftar è stato «rintracciato e affrontato da veicoli da combattimento aereo o da letali sistemi d’arma autonomi come l’Stm-Kargu 2» lanciati dai soldati turchi. Secondo la Campagna per fermare i robot assassini, strumenti dotati di capacità decisionale varcano una soglia morale, perché «mancano di caratteristiche umane come la compassione, necessarie per compiere complesse scelte etiche». L’organizzazione chiede un trattato internazionale, per stabilire che nell’uso della forza deve essere mantenuto un controllo umano significativo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Di Feo Gianluca 
Titolo: L’analisi – La “coscienza” dell’intelligenza artificiale e quel braccio di ferro tra Usa, Cina e Russia
Tema: Libia

Parlare di eticità di un’arma killer è un ossimoro. E mentre l’Europa, pur non avendo preso una decisione formale, sembra intenzionata a bandire del tutto i robot killer, gli Stati Uniti invece si stanno lanciando sulla seconda strada: inserire una rete di vincoli etici nella creazione e nella gestione dell’intelligenza sintetica da combattimento. Insomma, qualcosa che somigli a una coscienza artificiale. Un percorso carico di interrogativi. Il dado della Casa Bianca però è tratto, con la decisione di investire il massimo delle risorse in una rivoluzione “AI” delle forze armate che copra tutti gli aspetti della guerra, inclusa ovviamente l’uccisione degli avversari. Cosa insegnino alle loro techno-brigate i progettisti cinesi, russi o degli autocrati emergenti invece resta un mistero.
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***cabe/

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