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SINTESI IN PRIMO PIANO – 3 giugno 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– L’Italia riapre: limiti e controlli
– Mattarella a Codogno: omaggio alle vittime
– La destra scende in piazza
– America nel caos: Trump minaccia
– L’OMS accusa la Cina
– Sanità: in arrivo i fondi del Mes

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Mattarella, omaggio a Codogno – «Da Codogno riparte l’Italia del coraggio»
Tema: Mattarella a Codogno: omaggio alle vittime

Nella targa al cimitero sotto la quale hanno deposto una corona di rose, la dedica dice: «Il presidente della Repubblica a ricordo dei caduti del Covid 19». Caduti, proprio come sta scritto su infiniti cippi e monumenti d’Italia per ricordare i morti in guerra. Ecco cos’è stata l’epidemia che ha già falciato più di 33 mila vite. L’unica metafora legata alla retorica militare che Sergio Mattarella si concede nella visita a Codogno, paesone del Basso Lodigiano, per solennizzare il 2 giugno. Il luogo del primo focolaio e della prima «zona rossa» e per questo l’ha scelto come simbolo del dolore e dei lutti provocati dall’epidemia. «Qui oggi, come poche ore fa all’Altare della Patria, è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo quel che tiene unito il Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire. Con la più grande speranza per il futuro». Sono parole che completano il suo discorso di lunedì e il messaggio del mattino ai prefetti, quando ha evocato «la forza» e la volontà di «rinascita» del Paese, nonostante le difficoltà di una crisi che «non è finita».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Mattarella a Codogno, dove tutto è cominciato: “Ripartiamo uniti, con solidarietà e coraggio” – Mattarella a Codogno “È l’Italia del coraggio ricominciamo da qui”
Tema: Mattarella a Codogno: omaggio alle vittime

È come se si fosse chiusa una prima fase. Oggi riapre l’Italia, e il presidente Sergio Mattarella – per la festa del 2 giugno – ha voluto essere a Codogno, laddove questa tragedia è iniziata. «Qui è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire», ha detto. Il peggio della pandemia causata dal Covid 19 sembra passato, resta un bilancio tremendo: 33.530 morti, gli ultimi 55 ieri. L’ora dei processi verrà. «Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il nostro Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte», ha aggiunto Mattarella. Ora bisogna ricostruire il Paese.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Ressa in piazza e poche mascherine: la manifestazione con Salvini diventa un caso – Centrodestra in piazza tra le polemiche Folla, selfie, poche mascherine
Tema: L’altra faccia del 2 giugno
Ci avevano provato Giorgia Meloni e Antonio Tajani ad invitare i rispettivi sostenitori a «restare a casa», perché «ci sarà tempo per scendere in piazza il 4 luglio», ripeteva la leader di Fratelli d’Italia sapendo perfettamente che «se ci saranno assembramenti, non vedranno l’ora di attaccarci, non aspettano altro…». Ma metti assieme una mattinata di sole, negozi aperti, il centro di Roma che pare un salotto, la marea di giornalisti, cameramen, poliziotti, servizio d’ordine, parlamentari sparsi, tre leader tre che magari voti e se li incontri per strada vuoi non farti un selfie? E metti srotolare da piazza del Popolo a Largo dei Lombardi un mega tricolore di 500 metri di lunghezza e buoni 20 di larghezza nella stretta via del Corso e hai un primo risultato: il divieto di assembramento? Crolla politicamente e ufficiosamente il 2 Giugno, nella manifestazione del centrodestra che doveva essere «simbolica» ma che diventa il simbolo dell’impossibilità di osservare regole se c’è un evento. E così, dalle 10 del mattino, al centro di Roma scatta una sorta di «liberi tutti» di cui tutti diventano protagonisti, intenzionali e non.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Amabile Flavia 
Titolo: La destra in piazza occupa il 2 giugno E la folla a Roma diventa un caso – Al corteo del centrodestra nessun distanziamento e leader senza mascherina
Tema: L’altra faccia del 2 giugno

La fase 3 dell’Italia inizia il 2 giugno in via del Corso a Roma, con un giorno di anticipo rispetto al resto d’Italia ma soprattutto senza nessuna delle cautele richieste a chiunque nel mondo da tre mesi. Accade durante la manifestazione organizzata dal centrodestra per protestare contro il governo, presenti la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, quello della Lega Matteo Salvini e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. Una piazza rispetto alla quale il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sembra quasi prendere le distanze, quando in serata sottolinea la necessità di unire e non di creare fratture: «Qualsiasi governo avrà bisogno di un clima di concordia nazionale, nel quale l’interesse del Paese prevalga sulla polemica di parte». All’inizio dovrebbe essere solo un sit-in con uno striscione tricolore lungo mezzo chilometro, a cui si aggiungono però un migliaio di persone accalcate come non accadeva dai tempi delle Sardine. Le forze dell’ordine sono ovunque, ma nessuno interviene se non per qualche generico richiamo. Chi vuole prendere le distanze lo fa da solo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Mattarella: la crisi richiede unità e responsabilità da parte di tutti – Mattarella: le incertezze incombono sull’occupazione
Tema: Ripartenza

Anche ieri, nel tradizionale messaggio inviato ai Prefetti, ha raccontato agli italiani cosa ci aspetta, l’entità dell’impegno che servirà per affrontare le prossime fasi del post-Covid. Non ci sono formule consolatorie nel linguaggio di Sergio Mattarella quando dice che «la crisi non è terminata e tanto le istituzioni quanto i cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche dalle dimensioni più intime della vita». Questa è la premessa da cui parte per chiedere alla politica uno sforzo unitario e ieri, ai Prefetti, un lavoro di «tessitura e confronto» sui territori per evitare le spinte disgreganti del disagio sociale. È stato un 2 giugno diverso nelle riflessioni del capo dello Stato che non nasconde la reale condizione in cui ci troviamo. Parla di «situazioni di solitudine e marginalità», delle «nuove forme di povertà, sfruttamento» e di una quarantena che ha causato «allo stesso modo la sospensione delle attività produttive e commerciali» e «ha acuito le difficoltà degli operatori economici rendendoli più esposti a infiltrazioni criminali». Insomma, solo pochi settori sono rimasti fuori dall’onda del virus, mentre «nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti». Questa la realtà scomoda che ci aspetta e di cui parla Mattarella spronando alla speranza oltre che all’impegno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Ma Conte invoca «collaborazione»: basta con scontri e rincorse a dividerci
Tema: Collaborare per ripartire

Un «nuovo inizio», come fu per l’Italia il 2 giugno del 1946. Quando una intera generazione, «pur severamente provata dalla guerra», si lasciò alle spalle macerie e distruzione, si rimboccò le maniche e «coraggiosamente intraprese l’opera di ricostruzione del Paese». E’ così che Giuseppe Conte immagina l’uscita dall’emergenza e l’avvio di una nuova stagione, le cui parole chiave siano «collaborazione» e «condivisione», come nei giorni più bui e angosciosi della pandemia. Basta scontri e divisioni tra governo e opposizioni, basta con la «tentazione delle inutili rincorse a dividerci» in un momento di estrema difficoltà. Il premier fa suo l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si prepara a rilanciarlo oggi, nel giorno della fine del lockdown. «Uniamo e concentriamo tutte le nostre energie nello sforzo condiviso di rialzarci e partire con la massima determinazione» ha scritto Conte sulla sua pagina Facebook, chiedendo a ciascuno di fare la propria parte «come è sempre stato nei momenti più difficili della nostra storia».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Conte lancia il patto sulle riforme – Conte e la mano tesa alle opposizioni “Costruiamo assieme l’Italia del 2030”
Tema: Collaborare per ripartire

Sarà un discorso plasmato sullo spirito «costituente», assicura Giuseppe Conte che oggi parlerà un’altra volta alla nazione. Lo fa nel giorno in cui l’Italia riapre i propri confini, interni ed esterni, all’indomani delle celebrazioni della festa della Repubblica. Ed è a questa ideale e immediata coincidenza, con la data simbolo della rinascita del Paese ferito dalla guerra e da venti anni di dittatura, che il presidente del Consiglio intende agganciare le sue parole. Nel tentativo di ripetere quell’«unità morale», evocata da Sergio Mattarella, che fu linfa per la ricostruzione di settantacinque anni fa. E alla coesione nata sulle macerie di una guerra civile che spaccò il popolo italiano in bande politiche, Conte farà riferimento nel suo appello che sarà anche e soprattutto rivolto alle opposizioni per «ricostruire insieme l’Italia che vogliamo nei prossimi 10 anni». C’è la sintonia con il Capo dello Stato e le sollecitazioni del Quirinale dietro la volontà del premier di aprire un nuovo capitolo nel rapporto con gli avversari, nella consapevolezza delle parole scolpite da Mattarella sulla «condivisione di un unico destino che viene prima della politica». Ma c’è anche l’innegabile spettro di una crisi sociale ed economica che in autunno potrebbe farsi insostenibile e travolgere il suo governo, a spingere Conte verso una maggiore condivisione delle scelte e delle responsabilità.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Oggi il Piano Conte: «Il Paese che vogliamo»
Tema: Collaborare per ripartire

La ricetta da seguire per disegnare «il Paese che vogliamo da qui ai prossimi dieci anni». Oggi pomeriggio Giuseppe Conte, in una conferenza stampa nel giorno delle riaperture dei confini tra le regioni, annuncerà agli italiani il piano pluriennale per le riforme, che intende portare al più presto in Consiglio dei ministri. Il premier farà riferimento all’appello all’unità «morale» lanciato ieri da Codogno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e indicherà come punto di partenza della fase 3 quel «recovery plan» anticipato in occasione dellapresentazione del Recovery Fund da parte della Commissione Ue. Il messaggio di Conte punta a ricompattare la sua maggioranza, in vista dei dossier caldissimi di giugno: Autostrade e il Mes su tutti. Ma è anche, nei fatti, un controcanto alla manifestazione del centrodestra: alla rabbia il premier vuole contrapporre serietà e responsabilità, provando al tempo stesso a rassicurare cittadini e imprese impoveriti e sfiduciati.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Nessun contagio in otto regioni Oltre 160 mila le persone guarite
Tema: I nuovi numeri del virus

Risale la curva del contagio in Italia ma continua a scendere il numero dei decessi. Ieri la maggior parte dei 318 nuovi casi registrati dal bollettino della Protezione Civile sono riferiti alla Lombardia, che ha visto quasi quadruplicare il numero dei contagiati in un giorno, sono 187, lunedì erano 5o, e al Piemonte, che ne ha contati 57. Sono poi 19 in Emilia-Romagna, 15 in Liguria e 10 in Toscana. In tutte le altre regioni sono numeri a una cifra, compreso il Veneto, che ne ha registrati 8 in più. E in ben 8 regioni non c’è stato alcun nuovo contagiato. Circola ancora dunque il virus in Lombardia: lunedì erano stati trovati 50contagiati in più su 3.572 tamponi, ieri 187 su 8.676, con un rapporto tra tamponi effettuati e numero di positivi trovati che risale dall’1,4% al 2,2%. Per fortuna continua a scendere il numero dei morti, ieri 55, il giorno prima 60. In Lombardia 12. Il numero totale dei deceduti è di 33.530, la Gran Bretagna ne ha contati ieri oltre 50 mila, la Spagna non registra decessi per il secondo giorno consecutivo ed è a quota 27.127. Sono oltre 160 mila i guariti, in Italia, ieri 1.737 in più, il doppio rispetto al giorno precedente.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Tucci Claudio 
Titolo: Lavoro, Italia pronta a chiedere i fondi Sure – Cig e lavoro, arrivano 20 miliardi Il Governo chiede i fondi Sure
Tema: Mes

Il prolungamento della Cassa Covid19 almeno fino a dicembre, con lo sguardo al 2021, e alcune possibili integrazioni a misure chiave, come bonus autonomi e congedi straordinari, per salvaguardare l’occupazione minata dall’emergenza coronavirus. Dopo gli appelli di Confindustria e sindacati a disegnare un percorso di rilancio e di tutela di imprese e forza lavoro, il governo ha messo nero su bianco la strategia per gli interventi di sostegno all’occupazione ed è pronto a inviare, con una lettera, il suo piano a Bruxelles per attivare lo strumento dei fondi Sure. Che garantirà, in tempi relativamente brevi, una dote di 20 miliardi di euro con l’obiettivo di puntellare, in prima battuta, gli ammortizzatori d’emergenza. La rotta tracciata dal ministero dell’Economia prevede il ricorso ai prestiti Ue, previsti proprio per mitigare il rischio disoccupazione, con un orizzonte che non va oltre la prossima legge di Bilancio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bartoloni Marzio 
Titolo: Sanità, ecco il piano Mes da 20 miliardi – Mes, maxi piano da 20 miliardi: nuovi ospedali e più cure a casa
Tema: Piano Sanità

Sfruttare le lezioni apprese con l’emergenza Covid per mettere una volta per tutte in sicurezza il Servizio sanitario nazionale. Questo l’obiettivo del maxi piano per la Sanità a cui sta lavorando il ministro della Salute Roberto Speranza che punta ad attingere ai fondi europei appena si renderanno disponibili: innanzitutto il Mes che Bruxelles ha messo in piedi proprio per finanziare le spese straoardinarie in Sanità per gli effetti «diretti e indiretti» del Covid e che per l’Italia varrebbe fino a 36 miliardi in forma di prestiti (a condizioni molto migliori di quelle del mercato). Ma nel caso l’ostruzionismo dei Cinque Stelle, da sempre contrari al Mes, avesse la meglio contro un fronte sempre più compatto nella maggioranza – favorevoli al Mes sono Pd, Iv e Leu- l’obiettivo è prendere una fetta dei 170 miliardi del futuro Recovery fund. Il piano che vale almeno 20 miliardi poggia su due piedi: il potenziamento della rete ospedaliera, servono circa 10miliardi, e quella delle cure sul territorio che devono arrivare a casa dei pazienti più bisognosi, soprattutto cronici e anziani, per altri 10 miliardi. E ha un corollario fondamentale: quello del personale. In tre mesi per arginare lo tsunami Covid sono stati assunti oltre 23mila tra medici e infermieri, oltre la metà con contratti precari. Un’iniezione straordinaria di risorse potrebbe servire per stabilizzare i precari e assumere nuovi camici bianchi visto che negli ultimi dieci anni il Ssn ha perso 46mila operatori.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Bce acquista più Bund che BTp ma il programma aiuta l’Italia Spread sceso di 50 punti – Bce, con il Qe pandemico più acquisti tedeschi che italiani
Tema: Spread

La Bce ha acquistato più titoli di Stato tedeschi che italiani, nei primi due mesi del programma per l’emergenza pandemica Pepp sulla base delle statistiche rese note ieri perla prima volta: rispettivamente 46,75 miliardi e 37,36 miliardi sul totale dei 186,603 miliardi di acquisti di bond governativi. La deviazione dal benchmark della chiave capitale (la ripartizione degli acquisti per Paese in base al Pil e allapopolazione nell’area dell’euro e riflessa nella quota di capitale in Bce detenuta dalle banche centrali nazionali) è stata più favorevole per l’Italia che perla Germania, escludendo dal calcolo i sovranazionali: rispettivamente 21,64% contro 16,98% e 27,07% contro 26,36%. Tuttavia l’entità dello scostamento dalla capital key legata allo stock – a regole invariate destinato ad essere temporaneo come il Pepp – è risultata ben inferiore rispetto a quanto previsto dal mercato e a quanto temuto dai falchi e dalla Corte costituzionale tedesca. Di spazi di manovra pandemici, dunque, non ne mancano in Bce.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Longo Morya 
Titolo: Effetto Recovery Fund Spread BTp-Bund tagliato di 50 punti
Tema: Spread

Non è ancora nato. Il dibattito sui suoi connotati è ancora acceso in Europa. Non pochi Paesi sono ostili. Eppure il Recovery Fund da 750 miliardi di euro, lanciato con una proposta franco-tedesca del 18 maggio e assemblato dalla Commissione europea il 27 maggio, un effetto concreto l’ha già ottenuto: ha ridotto di quasi mezzo punto percentuale lo spread tra BTp italiani e i Bund tedeschi. Perché il Fondo, almeno nella suaveste attuale tutt’altro che definitiva, prevede un travaso di ricchezza dai Paesi nordici (apartire dalla Germania) ai Paesi del Sud (soprattutto Italia e Spagna). I mercati ne hanno preso atto: i Bund tedeschi nelle ultime settimane hanno infatti registrato un aumento dei tassi d’interesse, i BTp italiani un calo. Come se il mercato iniziasse – con tutte le cautele del caso – a prezzare la prima mutualizzazione parziale dei debiti europei.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cerretelli Adriana 
Titolo: Al nostro Paese risorse Ue pari al 15% del Pil
Tema: Mes

A disposizione dell’Italia a Bruxelles ci sono aiuti anti-crisi per oltre 260 miliardi, pari al 15% del suo Pil. Se si aggiunge lo scudo della Bce, gli acquisti di titoli di Stato italiani per oltre no miliardi da qui a fine anno e i probabili ulteriori interventi che seguiranno, si potrebbe centrare anche il raddoppio: quasi 500 miliardi, più o meno il 30% del Pil. Alla proposta von der Leyen manca ancora l’imprimatur del Consiglio europeo. Anche se ci saranno ritocchi, questa volta il paracadute europeo è poderoso. E adeguato a sostenere un’economia che potrebbe chiudere il 2020 con un crollo del Pil del 9,5% o peggio, fabbriche chiuse, disoccupati alle stelle. Certo, c’è un abisso rispetto ai 1.200 miliardi di aiuti pubblici che la Germania ha spianato da sola a sostegno del sistema paese, il 52% del totale Ue contro il 15,5 dell’Italia. Per questo lo sforzo europeo diventa ancora più necessario, visti i ristretti margini di manovra del nostro paese, anche per impedire il collasso di mercato unico e euro.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  G.D. 
Titolo: Alitalia, la Ue rimanda a settembre il piano Newco – Bruxelles blocca il salvataggio Alitalia: serve più «discontinuità economica»
Tema: Alitalia
La commissaria rimanda a settembre il commissario. Il piano della Newco con Alitalia in affitto studiato dal commissario Giuseppe Leogrande per «accelerare il trasferimento» di attività è stato bocciato dalla vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager. Secondo indiscrezioni le autorità di Bruxelles hanno detto al governo che il progetto non è accettabile e che occorre ripresentare un piano diverso, di conferimento delle attività o di cessione dalla compagnia in amministrazione straordinaria alla nuova società (la Newco), in modo che ci sia una «discontinuità economica». Il governo non ha ancora deciso cosa fare. Ma chi segue il dossier rileva che serviranno alcuni mesi per ripresentarsi a Bruxelles con un nuovo piano di salvataggio di Alitalia, che dovrà probabilmente prevedere un ridimensionamento (meno aerei, meno slot, meno voli). Non se ne riparlerà prima di settembre.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  L.g. 
Titolo: Autostrade, servono tavoli separati per tariffe e revoca
Tema: Autostrade
Manca la sintesi politica e l’atteso vertice di governo in programma per oggi sul tema Autostrade, come già riferito ieri da Il Sole 24 Ore, sembra destinato a slittare a data da definire. D’altra parte, la stessa Aspi e la controllante Atlantia risultano aver accolto con particolare freddezza la recente dichiarazione del ministro del Tesoro Roberto Gualtieri che ha di fatto lanciato un aut aut: «O accettano le nuove tariffe o la revoca è un’opzione». Per il gruppo, tuttavia, esistono tre distinti piani di trattativa che, sebbene correlati, non possono essere sovrapposti. Da quasi due anni l’esecutivo ha sul tavolo il dossier revoca ma questo nulla ha a che vedere con i pedaggi il cui ammontare è strettamente legato al piano di investimenti, in particolare al pef già depositato, e alla stabilità economica della società, sottolineano fonti finanziarie. Un terzo piano ancora è quello dei contatti con Sace per ottenere la garanzia statale su un prestito che, peraltro, andrebbe comunque a coprire solo una parte marginale del maxi piano di interventi previsto dalla compagnia. Insomma tre livelli separati e che, secondo l’azienda, non posso essere mescolati.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Per Stato e Comuni rischio fiscale da 40 miliardi di euro
Tema: Crisi fiscale

Il rosso intenso da 25,5 miliardi fatto registrare a maggio dal bilancio statale indica bene la tensione che in queste settimane vivono le casse dell’Erario. Casse che il Tesoro ha deciso di sostenere anche con un nuovo collocamento sindacato di un Btp a 10 anni. Queste emissioni, preconcordate con un gruppo di banche (in questo caso l’operazione è affidata a Bnp, Citigroup, Hsbc, Mps, Natwest e Unicredit) è stata rilanciata dall’aggiornamento delle Linee guida sulla gestione del debito, e serve per evitare sorprese sui mercati. L’ultimo precedente è del 21 aprile, quando Via XX Settembre è riuscita a collocare 16 miliardi divisi fra una scadenza a 5 anni (10 miliardi) e una a 30 (6 miliardi). Parte in questo contesto quello che per il fisco è uno dei mesi cruciali dell’anno. Nelle scadenze delle prossime settimane ci sono in gioco pagamenti fino a 40 miliardi di euro: 31 sono attesi dallo Stato, e 9 dai Comuni. Ma più che un’attesa, questa cifra oggi misura un’incognita. Perché la crisi che ha affondato la liquidità di molti settori complica parecchio l’appuntamento di giugno.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Trump minaccia di schierare l’esercito – Usa fuori controllo, Trump minaccia di schierare l’esercito
Tema: America nel caos

Resta altissima la tensione negli Stati Uniti, dove le proteste conseguenti all’uccisione dell’afromericano George Floyd da parte della polizia, stanno interessando l’intero Paese. Il presidente Donald Trump, ora duramente criticato anche da un numero crescente di big della Corporate America, ha minacciato di schierate l’esercito nelle strade per tenere sotto controllo la situazione. Parole dalle quali il Pentagono ha immediatamente preso le distanze: meglio utilizzare la Guardia Nazionale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Saccheggi a New York Trump: «Via la feccia» – Trump, Bibbia e agenti a cavallo contro i rivoltosi «Così si riporta legge e ordine»
Tema: America nel caos

La Bibbia per gli elettori impauriti. I cavalli per i manifestanti innocui. Donald Trump ha finalmente svelato quale sia la sua versione della dottrina «law and order». Rispetto della legge, tolleranza zero. L’America è gonfia di indignazione per il modo in cui è morto George Floyd, «black» di 46 anni, schiacciato con il ginocchio sul collo da un poliziotto bianco. L’America è stravolta, angosciata dai vandalismi notturni. E il presidente risponde con una messinscena talmente tronfia da sembrare una parodia del potere. In un primo momento, Trump si era affidato alla solita formula: scaricare la responsabilità su qualcuno. Preferibilmente un democratico, come il sindaco di Minneapolis Jacob Frey o il governatore del Minnesota, Tim Walz. Ma poi le fiamme, i saccheggi hanno investito quasi tutte le metropoli, liberal o conservatrici che fossero. Esattamente come è successo con la pandemia, l’altra emergenza che in questi giorni sembra come dimenticata. Temerariamente, avvisano gli scienziati. Lunedì sera, intorno alle 18,45 il presidente degli Stati Uniti convoca giornalisti nel Rose Garden, ma in realtà parla ai governatori: «Bloccate i disordini o vi mando l’esercito federale». Un’uscita subito contestata da diversi Stati e dai giuristi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Saviano Roberto 
Titolo: New York brucia La Fifth Avenue come in guerra – Tra le gang di New York E Fifth Avenue diventa un campo di battaglia
Tema: New York nel caos

Si attende il tramonto, si aspetta che i manifestanti pacifici decidano di andarsene. È allora che partono gruppi di tre, massimo cinque, ragazzini che si avvicinano alle vetrine e le spaccano con mazze da baseball, di metallo, o con piedi di porco. Le strade dello shopping vengono prese d’assalto. Ma quando la vetrina è in pezzi non entrano solo loro, ma tutti quelli che si trovano nei paraggi. Si entra e si corre, prendendo quello che c’è da prendere. I saccheggi nei supermarket sono i più violenti, tutto ciò che non viene preso viene fatto cadere, le vetrine dei surgelati distrutte, mentre si riempiono i carrelli. I televisori sono spesso i prodotti più ambiti, íl cibo quasi sempre ignorato tranne i dolci. Ogni volta che un gruppo si organizza per sfondare una vetrina, si crea un flusso di manifestanti pacifici, spesso un vero e proprio cordone, che cerca di fermarli ma raramente riescono a dissuaderli. L’età dei saccheggiatori spesso è bassissima, sono giovanissimi, ma ti colpisce vedere signore normali che entrano in questi negozi devastati cercando le loro taglie di vestiti quasi volessero provarci.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Urbinati Nadia 
Titolo: Non c’è una sola America
Tema: America nel caos

Alcuni ufficiali del Pentagono hanno espresso alla Cnn la preoccupazione dell’esercito per l’annuncio di Donald Trump di voler “impiegare l’esercito per imporre l’ordine all’interno degli Stati Uniti”. L’esercito è la faccia del potere sovrano contro gli eserciti dei Paesi stranieri, non contro i cittadini del proprio Paese. Trump, asserragliato nella Casa Bianca come fosse in guerra, ha reagito alle imponenti manifestazioni seguite all’uccisione di George Floyd come un capo militare attaccato e pronto a dar battaglia. E ha infuocando gli animi. Ha usato parole simili a quelle usate pochi mesi fa dal presidente cileno, Sebastián Piñera che di fronte alle imponenti manifestazioni causate dal rincaro del prezzo dei trasporti pubblici annunciò il coprifuoco e lo stato d’assedio dicendo di essere «in guerra contro un nemico potente, che è pronto a usare la violenza senza limiti». Trump si autoproclama il “Presidente di legge e ordine” contro “anarchici, antifascisti e estremisti”. E nel nome dell’America pacifica infiamma il Paese. Non è la prima volta che gli Stati Uniti sono teatro di lotte violente. Né è la prima volta che l’azione arbitraria della polizia si esercita contro afro-americani e infuoca le città. La storia politica della prima democrazia moderna è nata insieme alla lotta contro la schiavitù, coloniale e domestica.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Zampaglione Arturo 
Titolo: I documenti dell’Oms che accusano la Cina “Nascose i dati sul virus”
Tema: L’OMS accusa la Cina

I dirigenti di Ginevra chiedevano chiarimenti con urgenza sin dall’inizio di gennaio, ma Pechino taceva. I vertici dell’Oms, l’organizzazione delle Nazioni Unite per la salute, insistevano: vogliamo i dati sul Covid 19, fateci avere al più presto il genoma. Dalla Cina, però, arrivavano solo risposte vaghe, per giunta sempre alla scadenza delle 48 ore imposte dalle regole: come se si cercasse di nascondere la pericolosità del virus. Tutto questo emerge da una inchiesta della agenzia Ap che, sulla base di registrazioni di incontri riservati all’Oms e di documenti top-secret, mette a nudo le responsabilità cinesi nel tentativo di insabbiamento e al tempo stesso la malafede della Casa Bianca nell’attribuire ogni colpa all’Oms. ). Stretta tra due fuochi, l’Oms ha preferito finora tirar dritto, rinunciando a polemiche e concentrandosi sulla lotta all’epidemia. Ma le nuove informazioni sembrano indebolire le posizioni di Washington e Pechino. Non c’è dubbio — ed è questa la prima conclusione dell’indagine sull’Oms — che Pechino abbia agito in cattiva fede: non solo per i ritardi nel comunicare l’evoluzione della epidemia, ma soprattutto perla questione del genoma, cioè della mappa genetica del virus. Il coronavirus di Wuhan fu “mappato” una prima volta il 27 dicembre 2019 da Vision Medicals, un centro privato cinese, e poi ancora da altri laboratori privati o pubblici, come il centro statale per le malattie infettive. Ma nulla trapelò: tant’è vero che il 5 gennaio 2020, dopo la dichiarazione assolutoria del celebre virologo cinese Zhang Yongshen, l’Oms dichiarò che non c’erano rischi di una trasmissione uomo-uomo e quindi di misure restrittive per i viaggiatori.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Attanasio Ghezzi Cecilia 
Titolo: “Ha nascosto la verità” i documenti dell’Oms che inchiodano la Cina – I documenti Oms inchiodano la Cina “Nascose la verità”
Tema: L’OMS accusa la Cina

Praticamente ci danno le informazioni un quarto d’ora prima di mandale in onda sulla Cctv», l’emittente di Stato cinese. Così Gauden Galea, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità a Pechino. Le sue parole descrivono bene la frustrazione con cui, agli inizi di gennaio, l’agenzia Onu approcciava la Cina e cercava di raccapezzarsi coni pochi dati disponibili sul nuovo coronavirus, quello che ad oggi è arrivato a infettare più 6 milioni di persone in tutto il mondo provocando oltre 375 mila morti. A Wuhan si cominciava appena a parlare di una nuova nuova Sars, una polmonite virale i cui contorni erano tanto indefiniti, quanto preoccupanti e taciuti. Non si capiva ancora se la malattia potesse essere trasmessa da uomo a uomo, quanti erano i casi registrati e con che esiti. La popolazione cinese non ne saprà quasi nulla fino al 20 gennaio, due giorni prima della messa in quarantena della megalopoli di 11 milioni di abitanti. Ma intanto gli scienziati cinesi lavoravano, e alacremente. Tanto che il dna del nuovo coronavirus era stato mappato già l 12 gennaio. Sappiamo, però, che la Cina accettò un’ispezione dell’Oms solo il 28 gennaio, dopo la visita a Pechino del direttore generale Tedros Adhanom Gebreyesus che espresse «rispetto e gratitudine» per le comunicazioni «tempestive» e «trasparenti» e per l’impegno «incredibile» profuso dalla Repubblica popolare per arginare i contagi. Parole che, rivela oggi l’Ap, servivano a convincere il gigante asiatico a fornire maggiori dettagli. Ma al netto degli elogi, l’Oms ha ricevuto il genoma dopo che tre differenti laboratori cinesi lo avevano sequenziato e solo perché era stato pubblicato su un sito specialistico senza passare per l’approvazione governativa.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Emmott Bill 
Titolo: Johnson Errori e bugie sul virus Così si è oscurata la stella di Boris – Errori e collaboratori incapaci La stella di Johnson non brilla più
Tema: Gli errori di Johnson

Ai profani sembrerà una farsa. Mentre l’economia britannica sta crollando, il Paese si sta indebitando enormemente e più di 39 mila persone, stando ai dati ufficiali, sono morte per il coronavirus, tutto il mondo politico e i media s’interrogano sul principale consigliere di Boris Johnson, Dominic Cummings: se sta mentendo, se ha infranto le regole del confinamento all’inizio di aprile, e se veramente ha fatto 90 chilometri solo per fare un controllo alla vista. Ed è davvero assurdo. Ma il problema in realtà non riguarda le bugie o le regole del confinamento. Riguarda la fiducia nel governo britannico e la competenza del Primo ministro Johnson. Ciò che colpisce in tutto il mondo riguardo alle dinamiche della politica ai tempi della pandemia è che non esiste una correlazione diretta tra i risultati in campo sanitario e l’indice di mortalità dei Paesi e la popolarità dei loro governi. Il Giappone, ad esempio, ha avuto meno di 900 morti e tuttavia i consensi per il suo primo ministro, Shinzo Abe, sono scesi ai minimi storici. L’Italia e il Regno Unito hanno avuto complessivamente tassi di mortalità simili e i governi hanno commesso errori confrontabili nel non chiudere abbastanza presto le attività economiche, eppure l’indice di popolarità di Giuseppe Conte rimane a livelli elevati mentre quello di Boris Johnson è crollato.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mangani Cristiana 
Titolo: Frontiere, via libera a tappe l’Austria apre a metà mese «Solo se i positivi sono stabili»
Tema:  Frontiere, via libera a tappe

Nel giorno in cui l’Italia riapre le frontiere dopo quasi tre mesi di lockdown sbarca a Roma il ministro degli Esteri francese Jean Yves Le Drian per un colloquio con il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, preceduto da una visita alla sede della Protezione civile. Il capo della diplomazia di Parigi sarà il primo esponente di un governo straniero a mettere piede nel nostro paese dopo i mesi di chiusura totale. Al centro dell’incontro, l’emergenza Coronavirus e anche la situazione in Libia. Tutto questo mentre le trattative a livello diplomatico cominciano a dare i loro effetti. Le pressioni di Roma su Berlino, affinché spingesse sui “vicini” per far aprire i confini all’Italia, sembrano aver ottenuto buoni risultati. Visto che Ieri, dopo giorni di ostracismo, l’Austria ha dichiarato che aprirà le frontiere con il nostro paese da metà giugno. «qualora l’andamento epidemiologico lo consentirà, in concomitanza con la ripresa della libera circolazione con gli altri Stati confinanti». Se i dati non dovessero essere favorevoli, comunque, Vienna ha deciso che valuterà almeno la ripresa degli spostamenti con le regioni italiane che hanno contagi bassi. A quel punto, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia, potranno tornare i 3,4 milioni di cittadini austriaci in viaggio durante l’estate in Italia
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Testata:  Stampa 
Autore:  Attanasio Ghezzi Cecilia 
Titolo: Corea del Nord L’ordine di Kim “Niente sesso tra ragazzi, è immorale” – Kim proibisce il sesso tra adolescenti “Devianza immorale”
Tema:  Kim proibisce il sesso tra adolescenti

In Corea del Nord l’esplosione ormonale caratteristica dell’adolescenza non è altro che un «influsso decadente del capitalismo» che va sorvegliato e punito. La notizia riportata da due fonti anonime a Radio Free Asia, no profit finanziata dal governo Usa, descrive come il Comitato centrale abbia notato una crescente «devianza sessuale immorale e sovversiva» tra i teenager e come quindi abbia emanato una direttiva per punire non solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti e i genitori che non siano in grado di vigilare sulla loro «buona condotta». La fonte ha spiegato che il provvedimento nasce da un’ispezione sugli studenti delle scuole secondarie della città Sinuiju ad opera dell’organizzazione giovanile del Partito: «Alcuni dei ragazzi e delle ragazze escono con delinquenti, vivono in maniera promiscua e praticano la pros ti tuzione». L’origine di questo comportamento, prosegue ancora la fonte, sarebbe da rinvenire nel «materiale che si scambiano sui dispositivi mobili».
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