Menu

SINTESI IN PRIMO PIANO – 3 dicembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid, nuovo Dpcm: spostamenti tra Regioni vietati durante le festività.
– Mes: tensione nel governo, il M5S si spacca.
– Recovery Fund: sabato al via la cabina di regia, si riduce la task force
– La Gran Bretagna inizia la vaccinazione, scontro con la Ue.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: L’Italia chiusa per le feste – Governo diviso sul Natale più divieti che deroghe
Tema: Covid, il nuovo Dpcm

Dopo ore di confronto, tensioni e dietrofront, entro stasera il premier Giuseppe Conte firmerà il nuovo Dpcm con le regole per contenere il virus nel periodo natalizio. Nell’ormai consueto Consiglio dei ministri notturno il governo ha approvato il decreto che allunga fino a 50 giorni la durata del Dpcm e vieta dal 21 dicembre al 6 gennaio “ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”. II 25, 26 dicembre e l’1 gennaio sarà vietato «ogni spostamento tra comuni», salvo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Unica deroga, dopo giorni di accesi confronti in maggioranza, quella per il rientro «alla propria residenza, domicilio o abitazione». Altra novità, se sarà confermata, riguarda i raduni nelle abitazioni private. Oltre alla «forte raccomandazione a non ospitare persone non conviventi», il governo pensa di porre un tetto agli inv iti: non più di 10 persone. “Se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo, le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà”, la posizione del ministro della Salute Speranza. Franceschini, accusato dai renziani e da alcuni dem di aver “dettato una linea più rigida rispetto alle aperture di Conte”, ha chiuso la querelle: “Condivido totalmente la linea del ministro Speranza”. Gli strascichi politici rischiano però di essere pesanti.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: A Natale non si viaggia lite sulle visite ai nonni – Dal 21 dicembre vietati i viaggi tra regioni Ma Conte deve mediare: pronte le deroghe
Tema: Covid, il nuovo Dpcm

Dal 21 dicembre al 7 gennaio non si potrà viaggiare tra regioni, anche se gialle (e tra comuni il 25, 26 dicembre e 1 gennaio): chiusi i confini, tranne che per tornare nelle proprie residenze (si discute se anche nei propri domicili) e chiuse le seconde case, che non siano nella stessa regione dove si risiede. Il governo ha varato un decreto legge che contiene la cornice per il nuovo Dpcm: sarà firmato oggi dal premier Giuseppe Conte dopo un confronto con le Regioni che si preannuncia difficile. Un decreto che allunga da 30 a 50 giorni la scadenza dei Dpcm e vieta i viaggi infra regionali. Con deroghe ancora da definire, per raggiungere genitori soli e malati, ma non per un liberi tutti «che permetta a 10 milioni di italiani di spostarsi per andare dai parenti», spiega il ministro Boccia.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Mf 
Autore:  Sommella Roberto 
Titolo: Intervista a Francesco Boccia – Boccia: il vaccino non sarà obbligatorio, stringiamo i denti fino all’Epifania – Il vaccino non sarà obbligatorio
Tema: Covid, le parole di Boccia

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, è convinto che l’Italia debba tenere duro ancora sino all’Epifania per uscire dall’emergenza Covid: “Nelle ultime settimane, dal punto di vista dei contagi, sono stati ottenuti risultati importanti senza lockdown nazionale: la curva non solo sta calando ma è abbastanza sotto controllo e ci fa respirare”, dice il ministro, che annuncia: “Sono ore decisive per il Dpcm, che dal punto di vista temporale sarà il più lungo perché partirà il 4 dicembre ma sicuramente andrà oltre l’Epifania”. Poi sul vaccino: “Non sarà obbligatorio, ma fortemente consigliato. Penso comunque che debbano farlo tutti. Partiremo dalle fasce deboli, dagli anziani e da chi è in prima linea come i medici e gli operatori dell’ordine pubblico e i militari, cui va il mio sentito ringraziamento per quello che vedo che ogni giorno fanno. Partirà una campagna importante su scala nazionale”.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Mammoliti Daniele 
Titolo: La Valle d’Aosta “Riapriamo tutto” È rissa col governo
Tema: Covid, il caso Valle d’Aosta

Scontro tra Valle d’Aosta e governo. Il Consiglio regionale aostano ha approvato una legge che rivendica l’autonomia rispetto ai poteri statali nella gestione dell’emergenza sanitaria, scavalcando di fatto i Dpcm e consentendo la riapertura di bar, ristoranti, impianti a fune, musei e biblioteche. L’approvazione è arrivata grazie alla saldatura tra i gruppi autonomisti e la Lega. Secca la replica del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che con una lettera dai toni pesanti ha invitato il presidente della Regione Erik Lavevaz a revocare immediatamente l’ordinanza: “Evidentemente non tutti si rendono conto della gravissima emergenza sanitaria e del numero di famiglie che ogni giorno devono affrontare lutti pesantissimi”. Lavevaz ha contrattaccato annunciando di aver dato incarico all’Avvocatura di valutare l’impugnazione degli atti del ministero della Salute.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Il virus rallenta, più di 800 mila i guariti
Tema: Covid, i numeri del contagio

Ancora stabile ma sopra quota 20 mila l’incidenza della curva epidemica, e sempre troppo alto il numero dei morti. II bollettino del 2 dicembre ha contato 684 nuove vittime, un dato in diminuzione rispetto al giorno prima (erano state 785) ma comunque drammatico, secondo il Comitato tecnico-scientifico. Il totale dei deceduti dall’inizio dell’epidemia ha adesso superato quota 57 mila, per l’esattezza 57.045 vittime. Gli altri indicatori sono discreti, in lieve ma costante discesa. I nuovi casi sono 20.709 in leggera risalita ma i test effettuati sono stati 207.143, 25.043 in più rispetto a quanto riportato dal bollettino di martedì. Il tasso di positività è calato di 0,6 punti percentuaIt: siamo al 10%, ogni 100 tamponi 10 sono positivi. Moltissimi i guariti in 24 ore, sono 38.740, il giorno prima i guariti in più erano stati 27.088. In totale dall’inizio dell’epidemia sono 823.335 le persone guarite.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto – Vitale Giovanna 
Titolo: Mes, il governo trema – Oltre 50 grillini pronti a votare no il governo rischia la crisi Per il Colle una prova cruciale
Tema: Mes e tensioni in maggioranza
Numeri risicati in Aula a meno di una settimana dal voto cruciale sulla risoluzione sulla riforma del Fondo salva-Stati alla vigilia del Consiglio europeo. Dopo 15 mesi di tira e molla, fra trattative fallite e aut aut inascoltati, ora la maggioranza rischia davvero. La lettera con la quale 42 deputati e 16 senatori grillini minacciano di bloccare la ratifica del nuovo Meccanismo di Stabilità rappresenta un pericolo concreto per il governo Conte. Il 9 dicembre, quando il premier farà le sue comunicazioni in Parlamento, la coalizione di governo potrebbe non avere i numeri per dare via libera alla riforma concordata con Bruxelles. O, ancora peggio, potrebbe raggiungerli solo grazie all’aiuto indiretto di parte di Forza Italia e al sostegno dichiarato di qualche esponente di centrodestra, il che certificherebbe la fine dell’alleanza M5S-Pd, con dure conseguenze per la credibilità italiana in Europa. E’ questa la preoccupazione anche del Quirinale, che sare bbe nel caso costretto a certificare la crisi di governo e le elezioni anticipate.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Monticelli Luca 
Titolo: Le giravolte di Forza Italia e M5S da Mattarella sostegno a Conte
Tema: Mes e tensioni in maggioranza

Preoccupato ma fiducioso che fra una settimana la maggioranza al Senato avrà i numeri per approvare la risoluzione sulla riforma del Mes. Ma dopo che Silvio Berlusconi ha fatto tremare il governo annunciando il no alla riforma del fondo Salva Stati, la seconda scossa è arrivata da una fronda composta da 58 parlamentari dei 5 stelle (16 senatori) pronti a bloccare il Trattato: ora il margine a Palazzo Madama è risicato: la maggioranza si attesta tra i 165 e i 168 voti con l’opposizione che arriva a 149. Senza i 12 pentastellati la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, prevista il 9 dicembre in aula alla vigilia del Consiglio Ue, rischia di non passare e far saltare il Conte bis. A Palazzo Chigi sono sicuri di avere nel Quirinale un alleato perché se la maggioranza dovesse frantumarsi sul Mes, smentendo la posizione del ministro dell’Economia che si è impegnato con Bruxelles, stavolta Sergio Mattarella prenderebbe atto dello st rappo. Il risultato è che si andrebbe alle urne anticipatamente con il taglio dei parlamentari, il che significa 345 eletti in meno. Un argomento in grado di spaventare e quindi riassorbire i dissidenti.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Forza Italia è divisa Il pressing dell’ala pro salva Stati Ma Berlusconi resiste
Tema: Mes

A sei giorni dal voto in Parlamento sulla riforma del Mes, la sensazione è che qualcosa in Forza Italia possa ancora accadere, dalla conferma compatta del no a una spaccatura, almeno parziale, tra gli azzurri. Il partito è in subbuglio dopo l’inattesa uscita di Silvio Berlusconi. Non è tanto o solo per il merito della decisione, visto che il Cavaliere già un anno fa aveva espresso i suoi dubbi sulla riforma, ma soprattutto per il nodo politico che verrebbe a crearsi: non aver almeno avvertito i parlamentari e soprattutto aver annunciato il no subito dopo l’ultimatum di Matteo Salvini hanno dato l’immagine di un leader piegato al volere dell’alleato, costretto ad adeguarsi, in contraddizione con quell’atteggiamento responsabile finora dimostrato per il bene del Paese. Perciò molti pariamentari alla Camera (addirittura una sessantina secondo Renato Brunetta, pochi secondo i berlusconiani doc), e qualcuno anche al Senato, sarebbero disposti a votare la riforma in ogni caso perché “è comunque migliorativa” o anche solo per “non sottostare ai diktat dei sovranisti perdendo la nostra posizione europeista”.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Giornale 
Autore:  Minzolini Augusto 
Titolo: Il retroscena – Sul Mes i 5 stelle ricattano il premier: blocchiamo tutto
Tema: Mes e tensioni in maggioranza
L’ultimo segnale che in Parlamento si rischia l’Apocalisse, è quella lettera che 17 senatori e 52 deputati 5stelle, tra cui un ministro e un sottosegretario, hanno inviato ai vertici del movimento, minacciando di non votare la riforma del Mes. Questo ennesimo episodio che avvolge la vita del governo, della sua maggioranza e, per alcuni versi, dell’opposizione, dimostra che siamo arrivati al bagnasciuga dell’ultima spiaggia. Quando le voci che mettono in imbarazzo un premier si moltiplicano (e il caso Mes si somma alla questione dell’uso della scorta), significa che l’equilibrio politico che lo sorregge o è messo a dura prova, o si sta rompendo. E da questo punto di vista i segnali di fumo si stanno moltiplicando a dismisura. In Matteo Renzi «la voglia di rimpasto» si sta trasformando sempre più in «voglia di crisi di governo» e più Conte si oppone e più la soluzione potrebbe prescindere dal suo nome. Nel Pd le paure e l’indec isione di Zingaretti si scontrano con lo scontento del partito, con il capogruppo della Camera Graziano Delrio che ricorda a Conte che «non è premier per grazia ricevuta, ma perché lo hanno voluto lì Zingaretti e Di Maio».
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Serra Monica 
Titolo: Sui soldi di Philip Morris a Casaleggio adesso indaga la procura di Milano
Tema: Caso Philip Morris-Casaleggio

Anche la procura di Milano vuole capire la natura della maxi consulenza da poco meno di due milioni e quattrocentomila euro lordi che la Casaleggio Associati ha incassato negli ultimi tre anni dalla Philip Morris. Per questo il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, a capo del pool Anticorruzione, ha aperto un fascicolo d’inchiesta per il momento conoscitivo, a “modello 45”, cioè senza indagati né ipotesi di reato, per approfondire la vicenda. Quel che gli inquirenti vogliono capire è innanzitutto se davvero negli ultimi tre anni, a partire dal 2017, la società di Davide Casaleggio abbia lavorato per il colosso del tabacco. Ma anche di che tipo di consulenza si tratti, come e quanto sarebbe stata pagata. Solo dopo, se dovessero emergere irregolarità, si proverà a capire se esista un eventuale legame tra gli assegni staccati dalla Philip Morris e gli interventi normativi favorevoli all’industria del tabacco che il Movimento Cinque Stelle ha sostenuto in questi anni.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Task force ridotta a 90 membri
Tema: Recovery Fund

Dopo le proteste dei partiti della maggioranza, e non solo, la maxi struttura tecnica per il monitoraggio dell’attuazione del Recovery Plan si avvia verso una riduzione da 300 a 90 membri. Resta l’impianto proposto dal premier Conte ai capidelegazione di M5S, Pd, Iv e Leu nella riunione dello scorso sabato: la scelta politica della selezione finale dei progetti spetterà al Ciae, il Comitato interministeriale degli Affari europei, il piano di attuazione e la vigilanza politica saranno compito del comitato esecutivo formato dal premier e dai due ministri di spesa maggiormente coinvolti, il dem Roberto Gualtieri (Economia) e il pentastellato Stefano Patuanelli (Sviluppo economico); la verifica del rispetto del cronoprogramma e i poteri sostitutivi in caso di inadempimenti saranno invece affidati alla task force tecnica, un’unità di missione in versione ridotta rispetto alla carica dei 300 ipotizzati all’inizio.  La soluzione di mediazione è il frutto della trattativa di questi giorni e dei malesseri espressi non solo dal leader di Iv Matteo Renzi, ma anche dal M5S di Vito Crimi e Luigi Di Maio (quest’ultimo aveva invocato «una struttura più snella») e dal Pd di Nicola Zingaretti.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Recovery, sabato via alla cabina di regia ma è scontro sui nomi di chi la guiderà
Tema: Recovery Fund

Scontro politico sui nomi dei manager che dovranno guidare il Recovery plan e sui progetti da finanziare con le risorse Ue: da 600 miliardi chiesti dai ministeri bisognerà scendere ai 209 miliardi stanziati. Il consiglio dei ministri si riunirà sabato per varare la struttura, composta da sei missioni guidate da altrettanti capimissione, che presiederà all’attuazione del piano. Allo stesso tempo il governo approverà, per inviarla alle Camere, la “nota di aggiornamento” alle Linee guida confezionate in settembre dal Ciae, il Comitato interministeriale per gli Affari Europei, e approvate dal Parlamento in ottobre. Subito dopo il nuovo aggiornamento sarà messo sul tavolo del dialogo con Bruxelles (il tavolo è diretto da un funzionario tedesco) in attesa che l’Europa fissi la data precisa per l’invio del nostro piano. Concretamente al nastro di partenza ci saranno 60 progetti, divisi in 6 missioni, guidate da 6 manager che dovranno occuparsi di di eci progetti a testa. Ma proprio sui nomi e sui profili dei sei manager nelle ultime ore si aperto un braccio di ferro all’interno del governo.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Amendola: un unico soggetto attuerà i piani del Recovery fund
Tema: Recovery Fund

II ministro agli Affari Enzo Amendola parla di Recovery Fund all’Economy Talk: “Nei prossimi giorni con il presidente del Consiglio invieremo una nota di aggiornamento sulle linee guida del piano (nazionale di ripresa, ndr): linee guida, piani, priorità perché vogliamo che il Parlamento segua passo passo questo questa elaborazione”. Amendola chiarisce che “il piano non sarà una legge di bilancio perché sarà concentrato su quattro capitoli”. Alla la transizione verde andrà il 40% dei fondi Ue e a quella digitale il 20%, in linea con le priorità indicate dalla Commissione. Metodo e cronoprogramma sono individuati a Bruxellesto, ha ricordato Amendola soffermandosi sulla governance, che in questi giorni sta facendo discutere. L’ipotesi circolata è che i finanziamenti del Recovery fund siano gestiti sia dal Comitato interministeriale affari europei. “Dobbiamo costruire e definire un soggetto attuatore esecutore di tutti i proget ti, selezionati dal governo e dal Parlamento — ha spiegato Amendola—. Questo patrimonio di interventi e progetti deve avere un soggetto esecutore che sia veloce, efficace e con norme ben chiare”.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Martini Fabio 
Titolo: Il punto – Il Pd avverte Palazzo Chigi “Non pensi di fare da solo”
Tema: Recovery Fund

Zingaretti ha chiarito che nei prossimi passaggi parlamentari che si preannunciano accidentati per via delle dissidenze grilline, i democratici voteranno compatti le risoluzioni del governo ma il premier deve rinunciare a quella sua perdurante tentazione all’autosufficienza su due questioni strategiche: la legge di Bilancio e la governance per il RecoveryFund. Il segretario del Pd preferisce mandare messaggi per vie informali, ma escono allo scoperto parlamentari di punta dei partito, che si esprimono con una chiarezza con pochi precedenti negli ultimi mesi. Dice Enrico Borghi, l’uomo Pd nel Copasir: “Il presidente del Consiglio deve capire che il Parlamento non è il Cnel, un organo di consultazione. E quanto alla cabina di regia escogitata per un’impresa come il Recovery non si può immaginare una sorta di “circolazione extra-corporale” che escluda tutti i livelli istituzionali”. Il Pd non tirerà la corda sino a spezzarla ma non intende transigere.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cerretelli Adriana 
Titolo: Così la politica industriale europea rafforzerà la sovranità economica
Tema: Politica industriale europea

Oggi l’Europa si ritrova in balia di due colossi – USA e CIna – che sono i suoi maggiori partner economico-commerciali ma ormai paiono insensibili ai codici di condotta consolidati nel galateo del dopo-guerra. Negli anni l’Ue, nata imperfetta perché priva della dimensione geopolitica, si è scontrata così con la propria vulnerabilità, con l’intrinseca impotenza dell’Europa frammentata. Lo shock esistenziale, acuito dopo lo strappo di Brexit dall’esplosione del Covid, ha spinto l’Unione a correre ai ripari dotando la sua sovranità economica del necessario complemento della sovranità strategica, dello stesso binomio che muove i suoi partner-antagonisti. Per la prima volta la fatale contrapposizione di interessi tra il Nord Europa implacabilmente liberista e il Sud industrial-solidarista si è così saldata sul comune interesse all’auto-conservazione. E per la prima volta, dopo averci provato invano per ben sei volte negli u ltimi 15 anni, è nata una politica industriale calibrata sul recupero di competitività del sistema-Europa e sulle sfide economiche, climatiche e tecnologiche del futuro. Non solo parole ma anche l’arrivo di risorse adeguate, altro inedito nella storia Ue: con il decollo del Next Generation Eu, ci sarà un fondo da 750 miliardi in tre anni, e un bilancio 202127 da oltre mille. Risorse senza precedenti.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine 
Titolo: Fondi di coesione, in 13 anni spesa solo la metà di 178 miliardi
Tema: Politiche di coesione

Si preannuncia intenso il lavoro della task force che è chiamata a gestire i 209 miliardi in arrivo con il Next Generation Eu: infatti dal 2007,  in Italia è stato speso appena il 5o% del pacchetto di 178 miliardi di euro per le politiche di coesione, appena 89 miliardi. Il dato, elaborato da Open Coesione, va contestualizzato nell’ambito di procedure di spesa, regole europee e italiane che non si possono paragonare a quelle ora allo studio per accelerare al massimo l’utilizzo dei fondi legati al rilancio post pandemia. Ma dall’enorme mole di numeri disponibili si può comunque ricavare un racconto fedele di alcuni vizi e difetti strutturali della capacità di spesa italiana. A partire dall’iperframmentazione dei progetti e dalla loro scarsa qualità. Il costo pubblico monitorato da Open Coesione, pari a 178 miliardi, di cui circa l’80% per il Mezzogiorno, include i fondi strutturali europei, il Fondo nazionale sviluppo e coesione, il Piano d i azione e coesione e le cosiddette “risorse attratte”, cioè altri finanziamenti pubblici per cui le risorse della coesione fanno da volano. Impressionante il numero dei singoli progetti: oltre 1,6 milioni (perla precisione 1.617.282). I progetti che risultano conclusi sono il 25% (avanzamento finanziario superiore al 95% e data di fine esecuzione), quelli liquidati il 5% (in questo caso manca la fine esecuzione), ancora in corso il 65%, non avviati il 6 per cento.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco 
Titolo: Manovra, cala la scure su 2.500 ritocchi Stop alla patrimoniale
Tema: Manovra

Alla Camera diventa meno pesante l’enorme carico di emendamenti alla manovra: la Commissione Bilancio ha individuato quasi 2.500 proposte di modifica inammissibili perchè non adeguatamente coperte o estranee alla sessione di bilancio. Eliminato quindi oltre un terzo dei 7mila correttivi depositati dal gruppi parlamentari. A cominciare dalla patrimoniale sui super-ricchi proposta da Nicola Fratoianni e dal Dem, Matteo Orfini, che è stata bloccata proprio per problemi di copertura. Lo stop è scattato anche sui ritocchi su Mps targati Cinque stelle che puntavano a ridurre a un massimo di 500 milioni i crediti fiscali per le banche che si aggregano nel 2021. Ma a finire nel mirino della commissione Bilancio sono stati, tra gli altri, anche i correttivi del Pd sulla sospensione fino al 30 giugno 2021 dei pignoramenti delle prime case e sulla riduzione dei canoni di locazione per gli immobili destinati ad attività produttive. Stessa sorte è tocc ata ad alcuni ritocchi di Italia viva, tra cui quello sull’istituzione di una struttura di missione per la Rigenerazione urbana presso la presidenza del Consiglio.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: L’Eba rinvia la stretta sui crediti Moratorie prorogate a marzo
Tema: Banche

L’Autorità bancaria europea (Eba) ha riattivato le linee guida sulle moratorie, misura che congela temporaneamente le regole che farebbero diventare deteriorati i crediti «sospesi». Introdotte due nuove salvaguardie: le sospensioni non possono durare oltre i nove mesi e i crediti deteriorati devono essere registrati dalle banche appena emergono. L’applicazione del tetto dei 9 mesi, tenuto conto delle vecchie e delle nuove linee guida, ha un meccanismo complesso ma la finestra è ampia: una moratoria potrebbe essere concordata su un credito il 31 marzo 2021 e permettere una payment holidays dal primo aprile al 31 dicembre 2021 (nove mesi). Il tetto tollera eccezioni e non saranno penalizzate le moratorie concesse tra il primo ottobre e il primo dicembre. Le disposizioni decise ieri dall’Eba si applicano sui prestiti (sulle esposizioni) per i quali è stato concordato a partire dal 30 settembre un periodo massimo di nove mesi di moratoria complessiva .
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Debito, lavoro e guerra dei dazi: l’agenda del G20 a guida italiana – Debito, lavoro e aiuti nell’agenda G20
Tema: G20

Dal primo dicembre l’Italia, raccogliendo il testimone dall’Arabia Saudita, ha assunto la presidenza del G20, il forum che riunisce le 20 maggiori economie del mondo. Diverse le sfide che Roma proporrà al mondo post-Covid: riduzione del debito, «stimolo fiscale globale», rilancio del multilateralismo, strumenti di protezione sociale contro i cambiamenti del mercato del lavoro e rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche a livello planetario per reagire alla crisi. L’agenda della presidenza italiana inaugurata martedì dal premier Conte è riassunta dietro le tre P che stanno per people, planet e prosperity. “Lavoreremo per promuovere sttvmenti e azioni condivise che consentano una ripresa economica più equa e giusta, in grado di combattere vecchie e nuove disuguaglianze”, ha affermato il premier nel video di apertura della presidenza italiana. Di “approccio integrato” che assicuri “una forte ripresa economica che sia al contempo i nduriva, resiliente e sostenibile” ha parlato il consigliere diplomatico di Conte, Pietro Benassi, sherpa del Geo. Su alcuni fronti come clima e salute l’Italia confida in un approccio nuovo degli Usa di Joe Biden. E mai come adesso le partite sanità ed economia sono intrecciate.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dominelli Celestina 
Titolo: Intervista a Emma Marcegaglia – «Opportunità unica per rilanciare l’Italia sulla scena globale»
Tema: G20

“La presidenza italiana del G20 e del B20 (G20 Business Summit) potrebbe segnare una strada e offrire l’opportunità di ragionare su come uscire definitivamente dalla pandemia fornendo un contributo vero alla soluzione dei tanti problemi già esistenti, ma che il Covid ha fatto esplodere, dal rallentamento dell’economia mondiale alla crisi del multilateralismo, dalla debolezza delle istituzioni internazionali al climatic change, fino all’acuirsi delle disuguaglianze”. Queste le parole di Emma Marcegaglia, presidente e ad di Marcegaglia Holding, già numero uno di Eni e Confindustria, ora la vertice del G20 Business Summit, organismo riservato alle imprese e alle organizzazioni di rappresentanza, il cui obiettivo è formulare raccomandazioni di policy alla Presidenza G20 di turno su un ampio novero di settori di interesse per il sistema industriale globale.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: Il Regno Unito al via, è il primo a vaccinare «Grazie alla Brexit» L’Ue: «Noi prudenti»
Tema: GB, al via le vaccinazioni

La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo a cominciare a vaccinare la propria popolazione contro il coronavirus, a partire da lunedì prossimo. L’ente britannico per i farmaci ieri mattina ha dato il via libera al vaccino prodotto dalla Pfizer, che ha dimostrato una efficacia fino al 95 per cento. Londra si è già assicurata 40 milioni di dosi. Negli USA il via libera non arriverà prima di metà dicembre, mentre bisognerà aspettare fine dicembre per l’ok europeo: “Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che abbiamo e pertanto volevo garantirvi che le nostre valutazioni si baseranno soltanto sulla sicurezza, sulla qualità e sull’efficacia del vaccino”, ha detto ieri Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Ema, durante la videoconferenza dei ministri della Salute dell’Unione europea. Il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, ha affermato che Londra è stata in grado di accelerare l’approvazione d el vaccino grazie al fatto di essere uscita dall’Unione europea.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto – Guerrera Antonello 
Titolo: Vaccino, Londra anticipa tutti L’ira della Ue: “Fretta pericolosa”
Tema: GB, al via le vaccinazioni

Il premier Boris Johnson ha annunciato ieri che la Gran Bretagna sarà il primo Paese al mondo ad aver approvato, con una procedura d’emergenza e accelerata, un vaccino anti coronavirus, quello dell’americana Pfizer e della tedesca Biontech. E così da lunedì prossimo in Uk si parte a vaccinare. Dal Belgio arriveranno le prime 800 mila dosi, 5 milioni entro fine anno, per un totale di 40 milioni già pre-ordinate da Johnson: in prima fila, gli anziani nelle case di riposo, coloro che li assistono, gli over 80, medici, infermieri e operatori sanitari, in tutto 6,7 milioni di persone. . Niente vaccino alle donne incinte: rischioso, per ora. È una svolta enorme, confessa il premier britannico, che però avverte la nazione: serviranno mesi solo per vaccinare i più vecchi e più esposti; non allentiamo la guardia sulla prevenzione. Il ministro dela Sanità Matt Hancock e gli euroscettici gioiscono: “Grazie alla Brexit abbiamo accele rato l’approvazione del vaccino, in Europa sono più lenti!”. Ma per l’Europa è pura propaganda, come lasciava intendere ieri l’Ema, l’Agenzia per il farmaco Ue che dovrà dare il via libera ai vaccini: “L’autorizzazione condizionata è il meccanismo più sicuro nell’emergenza pandemica”.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Rizzo Alessandra 
Titolo: Londra forza i tempi, prime dosi martedì L’agenzia del farmaco Ue: troppa fretta
Tema: GB, al via le vaccinazioni

Le autorità sanitarie britanniche assicurano che non è stata usata nessuna scorciatoia nella procedura di approvazione del primo vaccino anti coronavirus al mondo, quello di Pfizer-BioNTech. Ora il governo di Londra ha davanti due sfide: rassicurare i cittadini sulla sicurezza del vaccino e prepararsi a distribuire decine di milioni di dosi in quella che è già stata chiamata la più grande operazione logistica mai affrontata nel Paese in tempo di pace.«Una sfida logistica immensa», ha detto in serata il primo ministro Boris Johnson, che ha parlato di notizia «fantastica» ma anche invitato i cittadini a non cantare vittoria troppo presto. «Non è ancora finita. Ci vorranno mesi prima che tutte le persone più vulnerabili siano protette». Le prime dosi sono comunque attese per la prossima settimana.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Friedman Thomas_L. 
Titolo: Intervista a Joe Biden – Biden all’Iran: “Torniamo al patto sul nucleare se lo rispettate” – Biden “Pronti a rientrare nell’accordo nucleare se Teheran torna a rispettarlo”
Tema: USA – Intervista a Joe Biden

Le parole del presidente eletto statunitense Joe Biden sulla politica estera mettono in primo piano due elementi importanti; in primis la questione Iran: Biden sostiene che “se l’Iran tornerà a una stretta osservanza dell’accordo sul nucleare, gli Stati Uniti rientreranno nell’accordo come punto di partenza per successivi negoziati” e rimuoveranno le sanzioni imposte da Trump. In seguito, aggiunge, “consultandoci con i nostri alleati e partner ci impegneremo in negoziati e accordi successivi per prorogare e rendere più stringenti le limitazioni sul nucleare iraniano, e anche affrontare il problema del programma missilistico”. E poi la questione Cina: Biden conferma che non prenderà misure immediate per rimuovere i dazi del 25 per cento imposti da Trump su circa metà delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti, o per cancellare la Fase 1 dell’accordo firmato da Trump con Pechino che impone al colosso asiatico di acquistare beni e servizi Usa per ci rca 200 miliardi di dollari in più nel 2020-2021, su cui la Cina è largamente indietro: “La strategia migliore sulla Cina, secondo me, è una strategia che sia condivisa da tutti i nostri alleati, o almeno quelli che un tempo erano i nostri alleati. Sarà una delle massime priorità per me, nelle prime settimane della mia presidenza, cercare di tornare ad avere una linea comune con i nostri alleati”, afferma Biden.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: La Ue offre all’America di Biden una nuova partnership strategica
Tema: USA

Dopo l’uscita di scena di Donald Trump, il rilancio delle relazioni transatlantiche è diventato la parola d’ordine a Bruxelles e in parte anche a Washington. Dal punto di vista delle relazioni commerciali, in primis. La scelta ad esempio della Commissione europea di pubblicare ieri «una nuova agenda» con cui regolare i rapporti con gli Stati Uniti riflette un rinnovato attivismo comunitario. Quattro i campi nei quali Bruxelles vorrebbe lavorare intensamente con il nuovo presidente Joe Biden: in primis la lotta alla pandemia, poi il dossier sul cambiamento climatico, con la speranza dell’Unione che gli USA tornino a collaborare attivamente all’Accordo di Parigi; poi c’è appunto il fronte commerciale, con la Commissione suggerisce la nascita di un Consiglio euro-americano dedicato al commercio e alla tecnologia, e quello politico, che mette i rapporti con l’Iran in primo piano.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Il nuovo presidente Usa cerca un inviato speciale per l’Asia
Tema: USA

Il presidente eletto USA Joe Biden prepara la nomina di un responsabile per la politica regionale in Asia, con un occhio particolare alla gestione dei tesi rapporti con Pechino: il nuovo inviato speciale avrebbe una poltrona nel Consiglio per la sicurezza nazionale. Come riporta il Financial Times, la mossa riflette la delicata missione della prossima amministrazione democratica su una frontiera diventata sempre più strategica. Il dibattito negli USA è tra chi ritiene la nomina essenziale per dimostrare il rilievo dell’area in risposta a timori di un focus di Biden sulle emergenze domestiche. E chi al contrario crede possa paradossalmente elevare il ruolo della Cina facilitandone le pressioni. In corsa per il ruolo Jeffrey Prescott, del Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement, già impegnato sul Medio Oriente durante l’amministrazione Obama e collaboratore di Biden sull’Asia.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Grazia al clan e vendette Le ultime mosse di Trump
Tema: USA

Negli USA ci si interroga se il presidente uscente Donald Trump userà lo strumento della grazia presidenziale per proteggere l’intero proprio clan, con un perdono a tutto campo, in vista di future battaglie nei tribunali. O se addirittura arriverà all’estremo di graziare sè stesso, con un gesto al limite della costituzionalità. I ltempo stringe ormai. I 50 Stati Usa devono certificare l’elezione entro il 14 dicembre, Trump ha accennato alla possibilità di andarsene quel giorno stesso se il verdetto gli è sfavorevole, anziché attendere l’Inauguration Day del 20 gennaio. Poi la palla passerebbe al suo vice Mike Pence. Potrebbe essere quest’ultimo a graziare Trump. Come fece Gerald Ford a vantaggio di Richard Nixon.Secondo il New York Times, Trump starebbe meditando una grazia a tutto campo in favore dei suoi tre figli maggiori (Donald Jr, Erice Ivanka), di suo genero Jared Kushner, e del suo legale Rudolph Giuliani, per proteggerli con u no scudo penale dopo il termine del suo mandato. Intanto il Dipartimento di Giustizia ha avviato indagini per un sospetto di tentata corruzione: qualcuno avrebbe offerto a Trump una generosa donazione ad agosto, per ottenere la grazia di una persona incriminata e già in carcere.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Stampa 
Autore:  Tortello Letizia 
Titolo: Zaki L’avvocata lo incontra in carcere “Dorme in terra, ha la schiena a pezzi” – Zaki, il legale denuncia “Dorme per terra e ha la schiena a pezzi”
Tema: Caso Zaki

Emergono particolari inquietanti sulla situazione di Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna detenuto in Egitto dal 7 febbraio scorso: ieri la sua avvocatessa, Huda Nasraallah, ha potuto visitarlo per la prima volta dal suo arresto del 7 febbraio e ha raccontato che da mesi Patrick dorme per terra in carcere, senza un materasso. Cosa che gli provoca severi dolori alla schiena. I primi a commentare la notizia sono stati i genitori dell’attivista egiziano, che «sono preoccupati – spiegano ancora i gestori dell’account – perché il loro figlio non si è mai lamentato di problemi di salute ed è noto per sopportare il dolore fisico senza chiedere aiuto. Il fatto che lo abbia implorato esplicitamente, quindi, fa aumentare la preoccupazione per le sue condizioni, che potrebbero solo peggiorare con il freddo”. Trai tantissimi appelli internazionali e nazionali per la liberazione si è aggiunto quello di Francesco Ubertini, rettore dell’Uni versità dove Patrick studia: «Vorrei che ritornasse qui», ha detto, e gli ha dedicato il discorso alla cerimonia di inaugurazione del 933 esimo anno accademico.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ricci Sargentini Monica 
Titolo: Il video di Scarlett per Patrick Zaki «L’Egitto liberi lui e gli altri attivisti»
Tema: Caso Zaki

Mentre l’Italia è percorsa dallo sdegno per come l’Egitto ha condotto l’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, l’attrice americana Scarlett Johansson ha lanciato un duro video appello contro il governo di Al Sisi a cui chiede la scarcerazione immediata di quattro appartenenti all’ong Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr) tra cui Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in custodia cautelare dallo scorso febbraio con l’accusa di propaganda sovversiva. “Parlare oggi in Egitto è pericoloso. Voglio sottolineare la difficile situazione in cui si trovano quattro persone ingiustamente arrestate per il loro lavoro con il quale combattono per la dignità degli altri”, ha detto la Johansson. Ora c’è il timore che il prossimo a finire in galera sia Il fondatore dell’ong, Hossam Bahgat, famoso per le sue battaglie civili e perseguitato fin dai tempi di Mubarak. L’Eipr è finito nel mirino degli inquirend dopo aver discusso p ubblicamente di diritti umani coni diplomatici d’undici Paesi, compreso l’ambasciatore Italiano Giampaolo Cantini.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica
Autore:  Colarusso Gabriella 
Titolo: Sospesa l’esecuzione L’Europa preme sull’Iran per salvare Djalali
Tema: Caso Djalali

L’esecuzione di Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano-svedese condannato a morte in Iran per spionaggio, è stata rinviata, dopo ore di intense trattative diplomatiche. Da quando Djalali è stato messo in isolamento nel carcere di Evin, la scorsa settimana, e sono cominciate a circolare le notizie di una esecuzione imminente, la pressione diplomatica si è intensificata. II ministro degli Esteri svedese Ann Linde ha avuto contatti telefonici con il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, e ha chiesto che il caso venga riesaminato. Ieri con Zarif ha parlato anche Sophie Wilmès, vice premier e ministro degli Esteri belga.  Il quotidiano britannico The Guardian riporta l’ipotesi che la «minaccia di un’esecuzione di Djalali potesse essere collegata al processo in Belgio di un diplomatico iraniano». Si tratta di Assadollah Assadi, funzionario di alto grado all’ambasciata iraniana a Vienna che è sotto processo ad Anversa con l ‘accusa di aver partecipato all’organizzazione di un attentato. Non ci sono però conferme che il caso Assadi sia in qualche modo oggetto di negoziati.
Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

CORRIERE DELLA SERA
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

LA REPUBBLICA
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

LA STAMPA
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

IL MESSAGGERO
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

IL GIORNALE
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

LIBERO QUOTIDIANO
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

IL FATTO QUOTIDIANO
Leggi da:  PC/Tablet    SmartPhone  

SCARICA L'APP