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SINTESI IN PRIMO PIANO – 29 settembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Recovery Fund patto Italia – Germania, mentre il Mes scivola a dicembre.
– Scuola: la ministra Azzolina lancia il Concorsone ed è tensione con Pd e Lega.
– Migranti: Lamorgese, svolta anti Salvini. La ministra dell’Interno interviene davanti al Papa: “Un solo pianeta, una sola umanità”.
– Vaticano: Il Papa stanco dei tesoretti fermerà gli scandali. E la Procura di Roma indaga sui finanzieri in affari con Becciu.
– Elezioni Usa: Trump e le tasse non pagate. Un’arma in più (forse) per Biden.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Santarpia Valentina 
Titolo: Azzolina lancia il concorso Tensione col Pd – Scuola, il concorso divide gli alleati Il Pd: va rinviato. No di Azzolina
Tema: Istruzione

Diventa ancora una volta terreno di scontro politico il concorso per insegnanti. Tutto ricomincia quando il ministero dell’istruzione, ieri mattina, pubblica le date della prova, dal 22 ottobre a metà novembre, e si ritrovano compatti sullo stesso fronte inedito Pd e Lega, nel chiedere un rinvio, mentre il M5S difende a spada tratta la scelta della sua ministra Lucia Azzolina. Francesco Verducci dei dem ritiene «sbagliato e contro ogni buon senso convocare concorsi in piena pandemia». Matteo Orfini chiede che si «rinvii il concorso e si apra il tavolo per una soluzione migliore» perché «al caos delle graduatorie, alle difficoltà enormi di gestire un anno così particolare, si è scelto di aggiungere un ulteriore elemento destabilizzante». Sembra lo stesso pensiero della forzista Mariastella Gelmini (« governo lontano dalla realtà») e soprattutto di Matteo Salvini, che chiede di «non fare nessun concorso in un periodo delicato come questo, con rischi per la salute e migliaia di cattedre ancora vuote, e stabilizzare le migliaia di precari che insegnano già da anni». Poi il leader della Lega invita il Pd a votare la mozione di sfiducia per «mandarla a casa».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Venturi Ilaria 
Titolo: Azzolina va avanti sul concorso per i precari nonostante i dubbi del Pd – Scuola, ecco il concorso dei precari Scontro Pd-5S. Azzolina: “Si farà”
Tema: Istruzione

Azzolina insiste: «Mezzo milione di aspiranti docenti aspettano (il riferimento è anche ai concorsi ordinari che saranno banditi subito dopo, ndr), molti sono neolaureati. Aspettano da anni di fare un concorso. Servono insegnanti preparati, ce lo ha insegnato la pandemia e ce lo chiedono le famiglie». In realtà si tratta di docenti che già insegnano da anni, ora preoccupati di un concorso in emergenza sanitaria che non farà accedere alla prova chi ha sintomi Covid e che non prevede prove suppletive per chi è in quarantena. «Dopo sette anni che aspetto magari sarò tagliata fuori per un raffreddore?», i dubbi via social. Viola Tanganelli ha 38 anni e attende da sei la cattedra di ruolo. Parla a nome del coordinamento precari: «Non vogliamo una sanatoria, chiediamo che sia valutata la nostra crescita professionale: avevamo proposto valutazioni in itinere su quanto già facciamo in classe, con prova finale. Questo concorso è pura demagogia».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Meloni, la nuova sfida: nominata leader dei conservatori europei – Meloni sale al vertice dei conservatori Ue Prima italiana a guidare un partito europeo
Tema: Opposizione

Giorgia Meloni è la nuova I leader dei conservatori europei. È stata eletta ieri sera. Diventa così presidente del partito che riunisce tutte le forze di area che non si schierano né con i centristi del Ppe, né con il raggruppamento più estremo che vede assieme — tra gli altri — la Lega di Salvini e il Front National di Le Pen. Una grande porta che si spalanca per chi, come Meloni, necessita di interlocutori internazionali in vista della possibile sfida per la leadership del centrodestra. La Meloni sa benissimo che nella sfida mai dichiarata ma nei fatti con Salvini, l’accreditamento internazionale ha un peso cruciale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Berlusconi apre al dialogo col governo “Sempre pronti a dare una mano”
Tema: Opposizione

«Nessuno più di me ha cercato di dare un contributo al Paese e al governo, pur nella distinzione dei ruoli. Da forza responsabile, in questa fase delicata per il Paese, abbiamo offerto la nostra collaborazione. lo stesso mi sono battuto in Europa per garantire all’Italia la fetta più consistente del Recovery Fund. Siamo sempre disponibili a dare una mano, senza per questo sostenere la maggioranza: Forza Italia resta saldamente all’opposizione». Nel giorno del suo compleanno più mesto (l’ottantaquattresimo), in attesa dell’esito del nuovo tampone fatto ieri, dall’isolamento di Villa San Martino Silvio Berlusconi lascia filtrare la disponibilità ad accogliere la proposta del capo delegazione pd al governo, Dario Franceschini. Il ministro della Cultura nell’intervista di ieri a Repubblica aveva indicato tre punti sui quali aprire il dialogo con l’opposizione: la gestione dell’emergenza Covid, l’utilizzo del Recovery Fund, le riforme.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Migranti. Lamorgese, svolta anti Salvini Linardi: non nascondiamo le stragi in mare – Lamorgese, la svolta anti-Salvini “Riportiamo la tolleranza al centro”
Tema: Politica e Immigrazione

C’è un anti-Salvini al ministero dell’Interno. Lo si era già capito dall’assenza sui social e dai toni bassi. Dopo un discorso tenuto ieri in Vaticano alla presenza del Papa, Luciana Lamorgese può essere considerata l’antagonista di Matteo Salvini anche sotto il profilo teorico. «Il bisogno di coesione e unità, di ridare centralità alla tolleranza e al rispetto dell’altro, deve guidare la mano di chi regge la cosa pubblica». Il suo è un approccio antitetico al sovranismo. «Ogni istituzione, nazionale o sovranazionale che sia, è sempre parte di un insieme. Nessuna può mai bastare a se stessa, come nessuna può essere lasciata da sola. Se è vero che la diversità è ricchezza, è vero altrettanto che esiste un solo pianeta e una sola umanità. Non possiamo dimenticare, in un frangente così gravido di domande, il dramma dell’immigrazione». Va dritta al punto, la ministra. Come gestire l’immigrazione, non come sognare di bloccarla. Una politica che sta a cuore a Papa Francesco.
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Recovery, patto con Merkel Mes, ecco il piano Speranza – Un patto Italia-Germania per accelerare il Recovery Il Mes scivola a dicembre
Tema: Recovery Fund

Angela Merkel lavora a un compromesso con l’Italia per accelerare il lancio del Recovery Fund. Oggi il ministro Amendola volerà a Berlino per l’accordo sul bilancio, un passo decisivo per sbloccare i contributi a fondo perduto. «Per il prestito del fondo salva-Stati abbiamo tempo fino a dicembre». Mai come in queste ore Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri devono fare propria una regola aurea della politica. Entrambi sanno che il voto parlamentare per autorizzare il Mes manderebbe in pezzi la maggioranza. Il no ideologico dei Cinque Stelle a quella richiesta è al momento insuperabile, poco importa se si tratti della fotocopia del (già autorizzato) prestito Sure dedicato alle spese per il welfare. Nicola Zingaretti, che prima e dopo le elezioni si era intestato la battaglia per il sì al Mes, ha improvvisamente abbassato i toni. È il momento della mediazione affidata al governo. Gli sforzi del premier e del ministro del Tesoro sono per far avanzare solo ciò che il Movimento è in grado di accettare: il contributo a fondo perduto del Recovery. La partita è complessa, ma di lì passa la sopravvivenza del governo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Patta Emilia – Perrone Manuela 
Titolo: Conte stringe sull’aggiornamento al Def Il Pd rallenta sul Mes: entro dicembre
Tema: Legge di bilancio

L’apertura di Giuseppe Conte al Pd si è concretizzata in queste ultime ore su vari fronti, dalle modifiche ai decreti sicurezza annunciate subito dopo le elezioni regionali alla svolta del fine settimana sul reddito di cittadinanza da rivedere e su quota 100 che andrà ad esaurirsi il prossimo anno. Ma c’è un punto su cui il premier non può cedere: il ricorso immediato alla linea di credito anti-Covid del Mes che i dem chiedevano per contabilizzare questi fondi già nella legge di bilancio da varare entro il 15 ottobre. Conte non può cedere finché non ha la certezza dei numeri in Senato. E la situazione del M5S è troppo esplosiva per rischiare. Lo sa bene anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che infatti in una riunione convocata ieri dal segretario dem Nicola Zingaretti con tutti i ministri democratici e i capigruppo ha tirato il freno, spiegando che al Governo serve più tempo per valutare attentamente l’apertura di un’altra linea di credito oltre a quelle già previste dal Recovery Fund. Una sponda al presidente del Consiglio per concedere ancora qualche settimana ai Cinque Stelle e aspettare che si dotino di una leadership più solida e di conseguenza di una linea politica più chiara.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Manovra, 15 miliardi dall’Europa E i progetti scendono da 600 a 100
Tema: Recovery Plan

Novità arrivano sui programmi che l’Italia sta allestendo in vista della presentazione, entro il 15 ottobre, delle linee guida a Bruxelles del nostro Recovery Plan: la Commissione interministeriale avrebbe ridotto a circa 100 gli oltre 600 progetti, spesso sovrapposti, arrivati subito dopo l’estate. Le sei missioni saranno coordinate con le priorità europee (flagship) e opportunamente integrate con le condizionalità green e digitali richieste dall’Unione. Le indicazioni della Nadef dovrebbero già prevedere, in via generale, la possibilità di inserire nella legge di Bilancio (da presentare entro il 20 ottobre) parte delle risorse (grant e loan) nella contabilità per il prossimo anno, come del resto previsto dalla recente lettera di Gentiloni e Dombrovskis. Si tratterebbe di circa 15 miliardi a valere sul Recovery Fund che verrebbero formalizzati solo entro il 31 dicembre a legge di Bilancio approvata e quando anche il Next Generation avrà concluso il suo iter di approvazione nei parlamenti europei. La linea del Tesoro, esplicitata anche dal ministro Gualtieri durante la riunione di ieri con i ministri del Pd, sarebbe quella di accedere principalmente ai grant (fondo perduto) che non pesano sul debito e di una maggiore cautela sui loan (prestiti che gravano sul debito). Per questo su una manovra di intervento sull’economia di 30 miliardi gli altri 15 dovranno trovare un minimo di copertura in deficit e il resto, soprattutto per la riforma fiscale (imperniata sulle aliquote dopo il taglio al cuneo già previsto per 2020-2021) dovrà essere recuperato dal riordino delle detrazioni e dal taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (citati in tutti i documenti del governo).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Nadef, debito verso il 150% in tre anni
Tema: Finanza Pubblica

In una serie di riunioni tecniche che hanno cadenzato la giornata di via XX Settembre il Mef ha stretto gli ultimi bulloni tecnici della Nota di aggiornamento al Def attesa domani sera in consiglio dei ministri. Il Documento sarà al centro questa mattina di un nuovo vertice con i capi-delegazione della maggioranza, nel tentativo di sciogliere le questioni politiche ancora aperte e arrivare all’approvazione, salvo nuovi rinvii sempre possibili in questa fase. Perché quest’anno le variabili sono molteplici: non solo per la fotografia che i nuovi numeri calcolati dai tecnici ministeriali dovranno offrire sulla situazione economica e sugli obiettivi del governo. Ma anche per l’incrocio con i primi abbozzi del Piano italiano che si candida a utilizzare i fondi della Recovery and Resilience Facility: incrocio non facile sul piano comunitario, dove i negoziati fra Commissione, Consiglio e Parlamento devono ancora imboccare la strada che porta al traguardo, ma anche su quello domestico, in cui i partiti della maggioranza premono per avere la più ampia voce in capitolo sulla selezione dei progetti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: «Per le grandi riforme un tagliando ci vuole Ma non si torna indietro Ora accelerare sul fisco»
Tema: Intervista a Laura Castelli

La sottosegretaria all’Economia: «Accelerare sulla riforma del Fisco, proseguendo nell’azione che abbiamo già intrapreso per la riduzione delle tasse. Dobbiamo semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e Stato, riducendo anche molti degli adempimenti che, grazie alla digitalizzazione, stanno diventando superflui […] Parleremo di Mes quando sarà il momento, la nostra posizione è nota. Adesso il governo è concentrato sul Recovery Plan, un’occasione unica di sviluppo e rilancio per il nostro Paese».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tucci Claudio 
Titolo: Sgravio al 50% sui contratti stabili Ipotesi 100% per chi assume giovani – Decontribuzione, sgravi al 50% Ipotesi 100% per gli under 35
Tema: Costo del Lavoro

Uno sgravio triennale, almeno al 50%, per tutte le nuove assunzioni stabili, a prescindere dall’età; l’esonero salirebbe al 100% se si assumono a tempo indeterminato persone under 35 potenziando l’attuale incentivo (triennale, ma al 50%). È l’ipotesi cui lavorano i tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia, alle prese con le prime simulazioni su fattibilità e costi. L’obiettivo del governo è «far tornare le imprese ad assumere, rendendo più conveniente la firma di contratti a tempo indeterminato» spiega la sottosegretaria Puglisi. Al tempo stesso è opportuno non irrigidire i rapporti a tempo: «Per questo – continua Puglisi – bisognerà aprire una riflessione sui contratti a termine», oggi in parte ammorbiditi su proroghe e rinnovi, ma solo fino a fine anno.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Parente Giovanni 
Titolo: Fisco, come cambia la plastic tax – La plastic tax cambia ancora: pagheranno anche i grossisti
Tema: Industria

Nel complesso lavorio di messa a punto delle priorità per il recovery plan e dei temi caldi per la prossima manovra spunta anche una revisione della plastic tax. Non più una imposta a carico solo dei produttori, ma anche delle figure più a valle della catena come i grossisti. A questo stanno lavorando i tecnici del ministero delle Finanza e dell’agenzia delle Dogane. Anche alla luce degli interventi normativi già predisposti dalla Commissione europea in tema di plastiche riciclabili o monouso, che l’Italia deve recepire. Dovrà entrare in vigore dal 1° gennaio 2021.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Bulfon Floriana 
Titolo: Anche la procura indaga sui finanzieri in affari con Becciu
Tema: Vaticano

Anche la procura di Roma indaga sui banchieri protagonisti del Sacco di San Pietro. Un’inchiesta che nasce dalla rogatoria vaticana per lo spericolato investimento immobiliare nel centro di Londra, costato perdite per centinaia di milioni alle casse della Santa Sede. Ma che ha visto emergere ipotesi di reato commesse nel nostro Paese. La pm Maria Teresa Gerace ha sul suo tavolo un fascicolo già corposo. Massimo riserbo sugli illeciti contestati ma starebbe indagando su Raffaele Mincione, Gianluigi Toni e altri intermediari finanziari. Un primo filone riguardava i rapporti tra l’Enasarco e il fondo Athena, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Vecchi Gian_Guido 
Titolo: Intervista a Nunzio Galantino – «Un solo centro di spesa: il Papa vuole trasparenza» – «Un solo centro di spesa Così il Papa ci ha chiesto linearità e trasparenza»
Tema: Vaticano

«Il Papa ci pensa da tanto tempo, a razionalizzare l’ambito amministrativo della Santa Sede. Mettiamola così: se si sbaglia nell’amministrazione, vuole capire chi ha responsabilità dell’errore; per esempio, Galantino». Il vescovo Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), si concede una risata ironica. «Non è stata l’inchiesta sul palazzo di Londra né la vicenda toccata al cardinale Becciu a rendere necessaria una riforma dell’amministrazione economica, in corso già da tempo. È cominciato prima delle ultime vicende […] Si sta portando a compimento quanto il Santo Padre aveva disposto circa due anni fa, il 6 novembre 2018, in una lettera al cardinale Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per l’Economia della Santa Sede […] In un più ampio progetto di razionalizzazione dell’amministrazione e di piena e più efficace vigilanza e trasparenza, il Papa ha chiesto di evitare che vi siano più centri di deposito di denaro. Ha chiesto che, per quanto possibile, vi sia un unico centro anche per spesa e investimenti. Il tutto per avere sotto controllo il flusso reale della liquidità che appartiene alla Santa Sede ed è necessaria per la vita della Curia romana e la missione della Chiesa».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rodari Paolo 
Titolo: Intervista ad Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga – Maradiaga: la svolta del Papa fermerà gli scandali vaticani – Maradiaga “Il Papa stanco dei tesoretti Voleva da anni la riforma delle finanze”
Tema: Vaticano

«E’ una vicenda triste quella che ha investito il cardinale Becciu e mi spiace per lui, ma di positivo c’è che la riforma finanziaria della Santa Sede ha subito un’accelerata. Di questo bisogna essere contenti». Il cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del C6, commenta le vicende vaticane di questi giorni, dalle dimissioni del cardinale Angelo Becciu fino alla svolta di Francesco che ha deciso di spostare tutti i “tesoretti” dei vari enti della Santa Sede sotto la responsabilità dell’Apsa con il coordinamento della Segreteria per l’Economia. «Anche se la svolta è di questi gionii, stavamo lavorando a questa riforma finanziaria fin dal 2013. Fin dai primi tempi del pontificato, Francesco aveva ben presente il rischio che correva la Santa Sede a tenere in vita una serie di “tesoretti” all’interno di diversi enti vaticani. È rischioso perché attirano persone pronte a corrompere e spesso le personalità ecclesiastiche non sanno come agire. Ne abbiamo parlato più volte della necessità di accentrare, fin dall’inizio Francesco era convinto su questa linea. Ma adesso ha deciso e presto il tutto diverrà operativo».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Ri.Ba. 
Titolo: Trump sotto accusa: le tasse non pagate un’arma in più per Biden in tv – Trump, le tasse non pagate un’arma in più per Biden in tv
Tema: USA

Trump nella bufera dopo lo scoop del New York Times, che ne ha rivelato le dichiarazioni dei redditi: il miliardario ha pagato 750 dollari di imposte federali sul reddito personale nel 2016 e nel 2017, i primi due anni di presidenza Usa; e per dieci degli ultimi 15 anni ha pagato zero tasse. Accuse dal candidato democratico Biden, che oggi lo sfiderà in tv. Trump: «Fake news, ho pagato milioni in tasse ma avevo diritto a detrazioni».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Barlaam Riccardo 
Titolo: I democratici si preparano a una dura battaglia legale
Tema: USA

Joe Biden si prepara alla grande battaglia legale dopo le elezioni. Con alcuni dei migliori giuristi degli Stati Uniti e un ex ministro della giustizia per guidare una squadra di un centinaio di avvocati eun migliaio di volontari. Un “dream team” del diritto che la campagna democratica definisce «il più grande programma di protezione elettorale della storia americana». A cinque settimane dall’Election Day, nell’anno del coronavirus e del ricorso massivo al voto postale, le leggi procedurali che stabiliscono come voteranno gli americani in molti stati non sono ancora del tutto chiare. L’early voting, il voto anticipato, è già partito in una decina di stati. Ma alcuni stati in bilico stanno ancora discutendo sulle modalità con cui dovrà essere espresso il voto e sulla data entro la quale ricevere le schede elettorali. Alla Camera i democratici hanno aperto un’indagine sulla controversa riforma dell’U.S. Postal Service introdotta dal nuovo direttore generale Louis DeJoy, fedelissimo trumpiano nominato a giugno. Riforma a base di tagli di organici e macchinari che ha rallentato la consegna postale in tutto il paese e si teme possa influenzare il voto per corrispondenza. L’incertezza sul dopo voto viene alimentata dalle continue dichiarazioni di Trump sul rischio frodi. Giorni fa ha detto di «non poter garantire un trasferimento pacifico di poteri» in caso di sconfitta.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Mazza Viviana 
Titolo: Intervista a James Galbraith – «Ma i suoi elettori hanno già scelto: a loro non interessa che sia virtuoso»
Tema: USA

L’economista James K. Galbraith, 68 anni, ex consigliere di Bernie Sanders, docente all’Università di Austin, in Texas — e figlio di John Kenneth Galbraith, critico della «Società opulenta» e guru dei movimenti di contestazione giovanile negli anni ’60 — dubita che queste rivelazioni danneggeranno il presidente nel voto del 3 novembre. «Sono scettico sull’effetto politico. II Paese ha già deciso: una parte lo disprezza e un’altra lo adora o lo accetta. Pochi di coloro che lo appoggiano possono essere influenzati, perché in realtà sono motivati dal rifiuto di essere governati dalle classi professionali dell’establishment democratico. È una divisione di classe e culturale, e se Trump è diventato leader di una parte del Paese non è perché sia una persona virtuosa».
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