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SINTESI IN PRIMO PIANO – 29 luglio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Mattarella: “Vaccinarsi è un dovere civico e morale”.
– Salvini va da Draghi: Compromesso su giustizia e vaccini.
– Slitta il decreto su green pass, trasporti e rientri a scuola a dopo Ferragosto
– Lo scontro sulla giustizia. Draghi stoppa i partiti: “Basta giochi al rialzo”.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Mattarella: vaccinarsi un dovere – «È il virus che limita la libertà Le riforme? Non si può fallire»
Tema: L’Appello di Mattarella

Dicevano che non avrebbe parlato di politica e si sarebbe limitato al tema della pandemia. Ma cosa c’è di più politico del memorandum sul Covid inviato da Sergio Mattarella al popolo no-vax, che scende in piazza e incalza i partiti, mischiando negazionismo e isteria catastrofista? Nulla. Specie oggi che il governo Draghi sta per prendere nuove misure anti-virus. Un incubo «che non è ancora alle nostre spalle» — avverte il presidente — e contro il quale, «con uno sforzo straordinario di collaborazione globale», sono stati individuati «due filoni» per incamminarci verso l’uscita dalla crisi. Il primo è la campagna di vaccinazione. Il secondo è «la scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei distanziamenti a livello economico, produttivo e occupazionale».
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Testata:  Repubblica
Autore:  Pucciarelli Matteo – Venturi Ilaria 
Titolo: Appello di Mattarella: “Vaccinarsi è un dovere civico e morale”
Tema: L’Appello di Mattarella

«La vaccinazione è un dovere morale e civico», lo dice chiaro e tondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato parla alla tradizionale cerimonia del Ventaglio al Quirinale. Di fatto si rivolge ai dubbiosi, agli impauriti, ai no vax e ai partiti che appoggiano più o meno direttamente chi non vuole farsi somministrare il farmaco anti-Covid. «La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo», spiega Mattarella. Che poi aggiunge, sulla scuola: «Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono format e. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità». E sulle riforme: «Bisogna assumere decisioni chiare, rispettando gli impegni assunti». Il problema però è che, dopo l’incontro tra Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Mario Draghi, si rimanda ad almeno la prossima settimana la decisione su temi cruciali che riguardano proprio le regole, ad esempio, sul funzionamento della scuola da settembre.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cazzullo Aldo 
Titolo: L’editoriale – Quei giochi pericolosi – Virus e scelte, quei giochi pericolosi
Tema: Vaccini

Piani non sono riusciti neppure a dittatori, da Mao a Stalin, disposti a far morire milioni di persone pur di realizzarli; anche se questo non ha impedito loro di godere di credito e prestigio presso molti intellettuali dell’Occidente. L’idea che oggi esista un Piano ordito da Merkel, Draghi e Biden per imporre un controllo sui corpi, ovviamente in combutta con Big Pharma, è in sé abbastanza ridicola. Questo non esclude che molti vi credano. Il che non sarebbe drammatico, se non ne discendessero conseguenze serie. In questi diciotto mesi di pandemia gli scienziati si sono più volte contraddetti, ma sono d’accordo su un punto, ampiamente suffragato da ogni statistica, in ogni Paese: il virus è incomparabilmente più pericoloso del vaccino. Il green pass non è l’universo concentrazionario studiato da Michel Foucault, non è il gulag denunciato da Aleksandr Solgenicyn, e non è ovviamente l’anticamera del nazismo, come qualcuno si &eg rave; avventurato a sostenere; è la prova che un individuo, avendo ricevuto almeno una dose di vaccino, ha molte meno probabilità di contagiarsi e trasmettere il virus rispetto a chi il vaccino non l’ha fatto. Lo Stato tutela la libertà di non vaccinarsi; non quella di mettere in pericolo gli altri.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: Lo stallo dei partiti sulla giustizia Il premier spinge e chiama i leader
Tema: Riforma della giustizia

A sera la commissione giustizia di Montecitorio è costretta a rinviare la seduta a oggi. Il relatore della riforma del processo penale, il pd Franco Vazio, allarga le braccia: «È in atto la mediazione tra il governo e i partiti sui nodi ancora da sciogliere». Dunque, aggiunge, «non è possibile procedere con gli emendamenti». Ed è in quei minuti, quando tutto sembra volgere verso lo stallo, che Mario Draghi ricontatta tutti i leader di partito. Il presidente del Consiglio e la ministra della Giustizia Marta Cartabia vogliono chiudere l’accordo entro oggi, così da portare il testo in Aula domani, rispettando i tempi annunciati. Palazzo Chigi contatta Enrico Letta, il segretario del Pd assicura: «Presidente, noi sosterremo l’accordo». Altra telefonata, questa volta a Matteo Salvini. Il leader della Lega ribadisce la linea del partito, espressa poche ore prima da Giulia Bongiorno: «Presidente, è giusto no n mandare in prescrizione i processi per mafia, ma per la Lega è altrettanto doveroso prevedere che anche per i reati di violenza sessuale e traffico di droga i processi vadano in fondo». Il rilancio di Salvini viene derubricato come «una mezza apertura cui poi lui ha aggiunto la solita bandiera». Così a questo punto della scena l’unica incognita restano i 5 Stelle. Per l’intera giornata i pentastellati non danno segnali di apertura. Poi in tarda serata interviene il leader Giuseppe Conte: «Noi lavoriamo sempre perché le riforme si facciano».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Il retroscena – La riunione ad alta tensione tra Conte e i big M5S «Coerenti fino alla fine»
Tema: Riforma della giustizia

Bocche cucite, tensione altissima e molta preoccupazione. È l’ora di cena quando Giuseppe Conte convoca via zoom la cabina di regia sulla giustizia dopo una giornata frenetica di trattative. II leader del Movimento sceglie di avere accanto a sé i ministri, i capigruppo e gli esperti di Giustizia della Camera per un confronto secco. Vuole unità e condivisione, perché sa che in gioco c’è il futuro dei Cinque Stelle, a partire dal voto di fiducia al governo. Si mette in prima linea Conte. Ribadisce il concetto anche ai suoi: «Siamo compatti e saremo coerenti fino alla fine». E spiega: «Non è una nostra battaglia. E una battaglia dell’Italia perbene. Dell’Italia che vuole contrastare efficacemente le mafie, il terrorismo, la corruzione. Che vuole processi più veloci, una giustizia più equa ed efficiente, ma che non accetta che i processi finiscano al macero, lasciando mortificate le vittime del reato e disorientati i cittadini».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Milella Liana 
Titolo: E la Lega apre sulla mafia “Ma niente prescrizione anche per droga e stupro”
Tema: Riforma della giustizia

L’impasse politica sulla riforma della giustizia si scioglie. La Lega apre alla richiesta di M5S sulla mafia, ma chiede che non vadano al macero anche i processi per violenza sessuale e traffico di droga gestito dalle cosche. Salvini dice sì a Draghi. Giulia Bongiorno ufficializza l’apertura. Poi confermata dallo stesso Salvini che usa le sue stesse parole. E ai maligni che subito pensano all’accusa di stupro per il figlio di Grillo, visto che lei è l’avvocato della ragazza violentata, si ribatte che quel reato è dell’estate 2019, quindi fuori dalle future regole. Ma sono proprio le norme scritte ancora assenti a bloccare per un’intera giornata la commissione Giustizia della Camera che dovrebbe licenziare il testo in vista del passaggio in aula di domani. Ieri sera, intorno alle 19, la stessa ministra della Giustizia Marta Cartabia era pronta ad andare a Montecitorio. Poi, la mancanza di una norma già pronta, l’ha fermata.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Draghi telefona a tutti i leader “Ora basta giochi al rialzo”
Tema: Riforma della giustizia

Forse questa volta Mario Draghi aveva peccato di troppo ottimismo, quando ha pensato con certezza matematica di chiudere entro ieri un accordo sulla riforma del processo penale. Il clima a Palazzo Chigi resta comunque fiducioso, e il presidente del Consiglio è convinto che alla fine prevarrà «il senso di responsabilità di tutti», ma è indubbio che nel corso della giornata di ieri ci siano stati strappi improvvisi e ricuciture a tempo quasi scaduto che hanno messo a dura prova la pazienza del premier e della ministra della Giustizia Marta Cartabia, irritati dal prevedibilissimo gioco di veti e controveti scaricati sul tavolo delle trattative.  Il giro di telefonate che in serata Draghi fa ai leader della maggioranza, il segretario della Lega Matteo Salvini, il leader del Pd Enrico Letta e anche il presidente in pectore del M5S GiusepTatticismi esasperati ma Palazzo Chigi conta nel senso di responsabilità pe Conte, dà l’id ea quanto intenso e complicato si sia fatto il confronto. E del messaggio che ha recapitato a tutti: «Da questo momento in poi basta giochi al rialzo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: Il commento – L’asse anti incognite – Un asse istituzionale per arginare l’incognita del Movimento
Tema: Riforma della giustizia

Ritenere che non ci siano passi avanti sulla giustizia è poco credibile. Il premier Mario Draghi si aspetta una risposta dal M5S entro le prossime ore: confida che vada in aula già domani, e sia approvata la prossima settimana. Nelle trattative della maggioranza si inseriscono le parole dette ieri dal capo dello Stato, Sergio Mattarella: ascolto, mediazione, ma poi «decisioni chiare e efficaci, rispettando gli impegni assunti». Risuonano a conferma di un asse più che solido tra Quirinale e Palazzo Chigi. Le strategie dei due palazzi sembrano sovrapporsi, rafforzandosi reciprocamente. D’altronde, per quanto riguarda il centrodestra le resistenze emerse negli ultimi giorni, quasi di rimbalzo dopo le richieste grilline, appaiono superate. Se qualcuno immaginava di utilizzare la riforma della Guardasigilli, lli, Marta Cartabia per tentare vecchi giochi, il pericolo è svanito.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Il binomio delle istituzioni
Tema: Riforma della giustizia

Mattarella e Draghi hanno di nuovo lasciato intravedere il filo tenace che li unisce. Ognuno nel proprio ruolo, s’intende, ma all’interno di una cornice che abbraccia Quirinale e Palazzo Chigi e che appare solida come mai in questa legislatura. Si capisce perché. Ieri nella Roma arroventata di fine luglio tutti hanno compreso che il governo si prepara a porre la fiducia sulla riforma della giustizia. Il presidente del Consiglio lo aveva preannunciato giorni fa, forte della valutazione unanime con cui il Consiglio dei ministri aveva approvato il testo Cartabia. In seguito si è svolto il solito gioco politico-mediatico, con i Cinque Stelle preoccupati di subire uno smacco eccessivo e ansiosi di ottenere qualche aggiustamento: un punto su cui peraltro non ci sono mai state preclusioni (vedi le tutele offerte ai processi per mafia e terrorismo). Il problema è che il vaso di Pandora, una volta aperto, rischiava di spargere ovunque il suo contenuto, fatto di emen damenti e di richieste a pioggia da destra e da sinistra. Fino al pantano dei veti incrociati che avrebbe affossato la riforma. Dunque la fiducia non è in questo caso la prova di una debolezza strutturale dell’esecutivo, bensì il suo opposto: un atto di forza consapevole rispetto a partiti troppo deboli per rovesciare la leadership di Draghi e tuttavia in grado di paralizzarne l’attività. Ed equi che il capo dello Stato ha ribadito il sostegno al governo di quasi unità nazionale.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: Green Pass a scuola, il governo prende tempo ma per la chiesa è già deciso: non servirà
Tema: Rinvio della Green Pass

Prima la giustizia, poi la scuola. Mario Draghi rinvia alla prossima settimana la decisione sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico: non sarà oggi sul tavolo del consiglio dei ministri. Uno slittamento ispirato da Matteo Salvini, ieri a colloquio a palazzo Chigi, ma condiviso dallo stesso premier, che vuole dare priorità alla spinosa questione della riforma del processo penale. In questo quadro, potrebbe essere rimandata anche la presentazione del Piano Scuola, con le linee guida operative per la ripartenza a settembre, che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi deve consegnare alle Regioni. Non è una marcia indietro rispetto alla possibilità di estendere l’uso del Green Pass alla scuola, su cui in molti, nella maggioranza, continuano a spingere
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pirone Diodato 
Titolo: «Tampone obbligatorio e pass per gli immigrati in arrivo»
Tema: Intervista ad Antonio Tajani – Vaccini

«Il drammatico caso della Tunisia, con il possibile aumento dei flussi migratori verso l’Italia e l’Europa, ci impone di correre ai ripari e dunque abbiamo presentato un piano al governo e al Commissario Figliuolo affinché sia fatto obbligatoriamente un tampone a tutti gli immigrati, regolari e irregolari, che sbarcheranno in Italia e sia data loro la possibilità di vaccinarsi». Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia ed europarlamentare, presenta così il piano elaborato dal partito di Silvio Berlusconi sul fronte dell’immigrazione con un occhio alla tutela della salute degli italiani. Onorevole Tajani, si spieghi bene: lei propone di dare una sorta di Green pass anche agli immigrati clandestini, a quelli che sbarcano a Lampedusa, a Pantelleria o in Sardegna, non solo a quelli regolari che tornano dalle vacanze… «Dobbiamo pensare innanzitutto alla salute di tutti, con un atto di solidarietà verso persone che sbarcano alla spicciolata sulle spiagge delle isole ma anche verso i turisti e gli italiani che in quelle isole passano le vacanze o ci lavorano tutto l’anno. Leggo di clandestini che passeggiano nei centri abitati di alcune isole senza un controllo sanitario. Non possiamo permettercelo» .
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Testata:  Giornale 
Autore:  Materi Nino 
Titolo: Galassia No Pass ancora in piazza «Basta dittatura, ridateci la libertà»
Tema: No-pass

«Libera Scelta» è il comitato che ieri sera, in Piazza del Popolo a Roma, ha messo una fiaccola in mano a quel popolo che un noto opinionista – specialista in «Caffè» – ha ribattezzato «Boh vax»: una via di mezzo, a suo giudizio, tra la l’incoscienza dei No vax e l’immoralità dei No pass. Ma forse dietro quel «Boh vax», usato per banalizzare le domande di chi si permette di contestare il «manovratore», ci sono temi concreti. Forse i mille e passa di Piazza del Popolo (controllati a vista da un buon numero di poliziotti) non è formato tutto da personaggi folcloristici col punto interrogativo sulla testa; magari tra loro figurano pure cittadini normali che i punti interrogativi hanno il diritto di porli tanto agli scienziati quanto ai politici: le due categorie che hanno stravolto (a fin di bene, per carità) le nostre vite. All’appuntamento di ieri nella Capitale (un sit in si è svolto anche a Milano), purtroppo, è andata in scena anche la paccottiglia che non aiuta a capire e a far capire, tra slogan deliranti e disordinate parole d’ordine. Molti «Vaffa» all’indirizzo di Draghi, invitato «a darsi fuoco». Ma queste – si sa – sono le tipiche patologie delle manifestazioni di piazza che poco hanno a che vedere col fisiologico scetticismo di una parte del Paese stanca di divieti imposti con logiche spesso incomprensibili.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Greco Filomena 
Titolo: Fiducia delle imprese ai massimi Fatturati a +5% sul pre Covid
Tema: Fiducia delle Imprese

Da un lato, la manifattura che continua a recuperare terreno tanto da alimentare quel rimbalzo che vale da inizio anno – e fino al mese di maggio – un aumento del giro d’affari del 5,3% rispetto ai livelli preCovid di gennalo-maggio 2019. Dall’altro, un balzo dell’indice di fiducia a lugiio sia per le famiglie che per le imprese, con il valore più elevato di tutta la serie storica (l’indice è calcolato da marzo 2005). L’ultima rilevazione dell’Istat fa emergere come nelle costruzioni, nei servizi e nel commercio al dettaglio l’indice composito di fiducia registrato nel mese di luglio aumenti in maniera decisa, rispettivamente da 153,6 a 158,6, da 107,0 a 112,3 e da 107,2 a 111,0, mentre nel comparto manifatturiero l’incremento è pari a circa un punto, da 114,8 a 115,7, con un miglioramento soprattutto dei giudizi sugli ordini. Bene le attese relative ai servizi – in netto recupero i giudizi su ordini e andamento degli affari – e al commercio, dove le attese sulle vendite sono in miglioramento. L’indice di fiducia dei consumatori poi continua la risalita registrando un picco da settembre 2018.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bricco Paolo 
Titolo: L’analisi – Non è un semplice rimbalzo successivo alla depressione
Tema: Fiducia delle Imprese

Più forza che paura. L’imprenditoria italiana, che con la sua vitalità strutturale ha tenuto in piedi negli ultimi trent’anni il Paese del debito pubblico e delle rendite, si è rimessa in moto nel fattore produttivo più profondo, immateriale e insostituibile: la fiducia. E, questo, è successo nonostante un doppio vincolo: il problema delle materie prime e dei semilavorati, che in molti segmenti produttivi sono carenti perché assorbiti dalla manifattura asiatica (la parola della paura per l’economia occidentale è, ormai, “shortage”), e le policy comunitarie ispirate a un ambientalismo per certi versi non pragmatico, stanno provocando un incremento dei costi energetici trasversale a tutta la manifattura europea e la destrutturazione di un comparto fondamentale come l’automotive. Il rapporto dell’Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese e l’analisi dei settori industriali di Intesa SanpaoloNomisma fissano alcuni punti fermi, ut ili per ancorare il discorso sull’economia italiana a un piano di razionalità.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: Orlando: «Patto sociale per la ripresa». Stirpe: «Coesione per crescere»
Tema: Lavoro

Dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, arriva un’apertura alla costruzione di un grande Patto sociale per sostenere la ripresa. L’occasione è stata la presentazione ieri pomeriggio dell’Osservatorio della Cisl sulla contrattazione di secondo livello che ha raccolto e analizzato migliaia di contratti, in gran parte per la gestione delle crisi aziendali, che nell’anno della pandemia sono stati «determinanti perla tenuta delle aziende, dei territori e del Paese, con soluzioni di sostegno al reddito, conciliazione, flessibilità organizzativa, welfare», come ha ricordato il leader Luigi Sbarra. «Serve un patto che abbia un’ambizione di carattere generale – ha detto il ministro Orlando – su almeno due aspetti: le politiche attive con la formazione e le politiche industriali, perchè se intorno hai il deserto industriale a nulla servono i processi di upskilling o reskilling dei lavoratori
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Greco Andrea 
Titolo: Un cloud tutto italiano i giganti Usa solo partner
Tema: Un cloud italiano

II cloud sovrano dove migrare i dati informatici della Pubblica amministrazione sarà gestito solo da operatori italiani. Tanto che finora le cordate pronte a candidarsi al progetto, finanziato dal Pnrr con 900 milioni, sono due e autarchiche: il duo Aruba-Almaviva e il quartetto Cdp, Sogei, Tim, Leonardo. Questo requisito di sicurezza ha contribuito ad allungare i tempi della gara per assegnare una concessione pluriennale per il “Psn” (Polo strategico nazionale) entro fine 2021, e partire così nel 2022. Dapprima il ministro dell’innovazione tecnologica, Vittorio Colao, aveva indicato il 30 giugno come termine per le offerte vincolanti; poi la data è slittata a metà luglio, mentre ora il sentore è che le offerte arriveranno solo dopo l’estate.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Il commento – Sulle riforme la Ue non aspetta – Danni collaterali dei ritardi
Tema: Pnnr

L’ assegno che l’Unione europea sta staccando per l’Italia è composto di due importi. Il primo è tanto visibile quanto concreto. Sono quei 25 miliardi che stanno per entrare nelle casse del Tesoro. L’anticipo del Recovery Fund. Una cifra ingente. Senza precedenti, almeno non nel recente passato. Una somma che fa compiere in primo luogo una sorta di palingenesi all’europeismo del nostro Paese. Spossato dagli anni del rigore e del taglio alla spesa. Messo alla prova dai governi stressati da leggi di Bilancio in cui ogni voce si trasformava in un senso di colpa e ogni capitolo in un sudario da comprimere. Il secondo importo, pur essendo implicito, è addirittura più importante. Perché è una linea di credito politica. E un affidavit che garantisce il quinquennio che arriva fino al 2026. L’Italia si è guadagnata, per ora, la fiducia di Bruxelles. Ma come ogni rapporto fiduciario non può essere tradito. In particolare quando si basa su dati di fatto e non sui sentimenti. E il “tradimento”, in questo caso, sarebbe il mancato rispetto degli impegni assunti con il Pnrr. Nel merito e nella tempistica.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  De Biase Luca 
Titolo: Cingolani: rischio estinzione nel 2090
Tema: Climate change

Non possiamo sbagliare. I bambini nati negli ultimi anni potrebbero terminare la loro vita in un pianeta inospitale. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, in audizione alla Commissione Istruzione pubblica, Beni culturali del Senato, ha avvertito: «Se non faremo abbastanza per ridurre le emissioni di gas-serra, nel 2090 l’aumento della temperatura media globale potrà arrivare anche a 4-5 gradi e a quel punto l’umanità rischierà l’estinzione». Gli scienziati di solito non fanno previsioni. Fanno modelli che confrontano con i dati e arrivano a descrivere scenari. L’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu (Ipcc), un network per lo studio del clima al quale collaborano migliaia scienziati, premiato con il Nobel nel 2007, ha descritto come sono collegate le emissioni di gas-serra dovute all’attività umana e i probabili aumenti di temperatura sul pianeta.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: L’indicazione di Powell: «L’economia migliora» Ora la stretta è più vicina
Tema: La Fed e la ripresa

La Federal Reserve dà credito alla ripresa americana, nonostante la nuova sfida alla crescita legata alla contagiosa variante Delta. La Banca centrale ha mantenuto per il momento invariata la politica di stimolo all’espansione, con tassi d’interesse vicini allo zero e acquisti di asset. Ma, nel clima di fiducia nel recupero, ha indicato che si stanno avvicinando le condizioni per far scattare il graduale ritiro di una delle iniziative di sostegno, gli acquisti di titoli del Tesoro e garantiti da mutui per 120 miliardi di dollari al mese. Un avvio del cosiddetto “tapering”, secondo gli osservatori, potrebbe essere nelle carte entro fine anno. Il chairman della Fed Jerome Powell, nella conferenza stampa al termine di un vertice di due giorni, ha evidenziato che successive ondate di Covid, dal punto di vista economico, sono parse avere un effetto decrescente. Potrebbe essere il caso per la variante Delta, anche se è presto per sbilanciarsi
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Panetta (Bce): ora è necessaria un’economia che vada su di giri
Tema: Intervista a Fabio Panetta –

Se nell’area euro si è ricreata un’atmosfera di relativa normalità, è per un motivo principale: in poco più di un anno, la Banca centrale europea ha comprato oltre i.ioo miliardi di titoli. In gran parte, del debito con il quale i governi hanno aiutato famiglie e imprese. Fabio Panetta, l’italiano nell’esecutivo della Bce, è fra i principali architetti di questa operazione. Ora l’economia corre: i governi devono ancora sostenerla in deficit? «I rischi di una ripresa incompleta La nuova strategia D’ora in poi quando l’inflazione scenderà sotto al 2% la politica monetaria dovrà ispirarsi ai «Pirati dei Caraibi», anche se qualcuno preferirebbe la «Bella Addormentata» Il Recovery permanente? Sarebbe un progresso importante ma non tutti sono d’accordo. Dipenderà da come sono utilizzate le risorse attuali, soprattutto da parte di Paesi come l’Italia e la Spagna sono ancora alti — risponde Panetta &m dash; mentre i rischi di un surriscaldamento dell’economia e di un’inflazione elevata sono contenuti.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Miraglia Roberta 
Titolo: Germania, è quarta ondata Parigi, non vaccinati in Dad
Tema: Pandemia

Il pass vaccinale, in Francia, servirà a evitare la quarantena e la didattica a distanza agli studenti delle medie e superiori. Ieri il ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, ha confermato le linee guida per la riapertura delle scuole. La vaccinazione non sarà necessaria per frequentare ma nel caso di un positivo in classe, soltanto gli alunni vaccinati potranno continuare le lezioni in presenza mentre chi non è immunizzato si isolerà per i canonici sette giorni (diversamente dall’Italia la quarantena scolastica in Francia dura una settimana, non due) e seguirà quindi le lezioni da remoto. Il ministro ha definito le regole «un forte incentivo a vaccinarsi», sottolineando: «Amo i vaccini perché amo la libertà. È il vaccino che ci rende liberi. Tutti devono comprendere che i vaccini sono la soluzione». La Germania, per il momento, ritiene sia già iniziata la quarta ondata, come ampiamente pr evedibile. Lo ha detto Lothar Wieler, presidente dell’istituto Robert Koch, in una videoconferenza che ha tenuto con i responsabili dei governi delle 16 Regioni.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Quarantena cancellata e Brexit, doppia tregua tra Londra e Bruxelles
Tema: Pandemia
Tregua estiva tra Regno Unito e Unione Europea. Bruxelles ha sospeso le azioni legali contro il Governo britannico per dare spazio a ulteriori negoziati bilaterali sul controverso protocollo irlandese. Londra ieri ha allentato le restrizioni sui viaggi, consentendo ai cittadini europei che sono stati vaccinati di non fare la quarantena al loro arrivo in Gran Bretagna. Al termine di una riunione del Governo è stato annunciato che i cittadini Ue e Usa che hanno ricevuto due dosi di vaccino saranno trattati esattamente come i cittadini britannici e non dovranno isolarsi per dieci giorni al rientro da Paesi sulla “lista gialla”, che comprende l’Italia e quasi tutti i 27. Chi arriva dalla Francia deve invece fare la quarantena.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: Libia, passa da Roma la trattativa sulla nuova legge elettorale
Tema: Libia
Sotto il busto di bronzo dell’ingegner Gino Puccini, ideatore e fondatore del Grand Hotel Ritz, nel bell’albergo dei Parioli di Roma, da giorni una piccola delegazione di deputati e tecnici libici sta lavorando alla legge elettorale. Cercano la formula magica che dovrebbe indicare alla Libia la strada e le regole per le elezioni del 24 dicembre. Una piccola riunione non segreta ma molto discreta, che le Nazioni Unite guidate da Jan Kubis hanno voluto organizzare a Roma per tenere gli inviati libici non troppo distanti dal loro paese ma neppure troppo vicini. La star della riunione è Emad Sayyeh, il capo della Commissione elettorale nazionale che da Tripoli è venuto a presentare ai deputati del parlamento di Tobruk la nuova legge.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  L.Cr. 
Titolo: Tunisia, manovre e «consigli» da al Sisi
Tema: Tunisia

Alcuni consiglieri militari egiziani sono stati ricevuti dal presidente tunisino Kais Saied subito prima che congelasse il Parlamento e defenestrasse il premier Hichem Mechichi il 25 luglio. La notizia circola tra i giornalisti tunisini e viene ripresa dai circoli diplomatici occidentali. Se confermata, sarebbe l’ennesima prova dell’espansione del ruolo di Abdel Fattah al Sisi in Medio Oriente. Il capo del regime militare egiziano di recente ha guadagnato punti proponendosi come mediatore centrale per imporre il cessate il fuoco tra Israele e il movimento palestinese islamico Hamas nella crisi di Gaza. E oggi sembra diventare un riferimento per la Tunisia.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cadalanu Giampaolo 
Titolo: La sfida di Saied un professore di diritto per il futuro di Tunisi
Tema: Tunisia

Un docente di diritto Costituzionale in pensione non è un generale dei carristi cresciuto nel mito delle Forze Armate. Se il secondo può anche diventare un golpista, dicono gli analisti tunisini, il primo non lo sarà mai. Insomma, Kais Saied non è Abdel Fatah Al Sisi, come la Tunisia non è l’Egitto. I sostenitori del presidente ne sono certi: il nome del nuovo premier arriverà presto, come chiede la comunità internazionale, il Parlamento riprenderà i lavori appena possibile e la resa dei conti con il partito islamico Ennahda e con i fiancheggiatori sarà gestita senza abusi o deviazioni dalla strada della democrazia.
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PRIME PAGINE

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