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SINTESI IN PRIMO PIANO – 29 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Mozione di sfiducia a Speranza respinta, centrodestra spaccato.
– Recovery Plan, oggi l’ok definitivo poi l’invio a Bruxelles
– Legge Zan al via in Parlamento, ma il relatore è della Lega.
– Francia: svolta sul terrorismo italiano, arrestati 7 latitanti a Parigi.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Lega e FI votano per Speranza No alla sfiducia
Tema: La mozione di sfiducia a Speranza

Il giorno dopo la spaccatura nel voto sugli ordini del giorno di FdI per abolire il coprifuoco, la maggioranza si ricompatta e respinge le mozioni di sfiducia contro il ministro della Salute, Roberto Speranza, presentate sempre da FdI ma anche da componenti del Gruppo Misto. Non funziona stavolta la tattica del centrodestra: Forza Italia e Lega (oltre a Cambiamo e Noi per L’Italia) con una dichiarazione comune a nome del “centrodestra di governo” hanno infatti annunciato il no alla sfiducia ma anche la proposta di una “commissione parlamentare sulla pandemia”. Proposta che è stata depositata ieri assieme ad un’altra di Italia Viva per indagare sulla gestione complessiva dell’emergenza Covid. E se la Meloni accusa i partiti di aver sostenuto “la gestione opaca e fallimentare di Speranza”, Renato Schifani, per FI, ribatte: “II nostro no alla sfiducia significa responsabilità. Non è il momento di far degenerare la polemica in instabilità”. In pratica, è quello che ha detto al Senato Speranza nel suo intervento, accolto da lunghi applausi dei senatori di Pd, M5S e Leu, tutti in piedi, e anche di alcuni esponenti del centrodestra. Chiari segnali che per la mozione non c’era il clima politico né la possibilità per alcuno di tenersi le mani libere, pena la crisi di governo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  t.ci. – c.l. 
Titolo: Salvini vota contro la sfiducia a Speranza Al Senato il centrodestra si spacca
Tema: La mozione di sfiducia a Speranza

Dopo aver bombardato Roberto Speranza per settimane, Matteo Salvini vota per tre volte contro le mozioni di sfiducia al ministro della Salute. Lo fa nell’Aula di Palazzo Madama, contribuendo a respingere l’offensiva voluta da Fratelli d’Italia. A determinare la brusca frenata di Salvini è Mario Draghi. Alla vigilia del passaggio parlamentare, il premier reclama informalmente «lealtà» a chi fa parte della maggioranza. Non saranno tollerate altre defezioni, fa sapere, dopo quella sul decreto riaperture. Per coprire la retromarcia, allora, il leader della Lega — a braccetto con Forza Italia — sceglie un nuovo rilancio, promuovendo una commissione d’inchiesta sull’operato del ministro durante la pandemia.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Carratelli Niccolò 
Titolo: Speranza: la destra specula sulla pandemia – No alla mozione contro Speranza “Ma Salvini non si fermerà qui”
Tema: La mozione di sfiducia a Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha superato lo scoglio del voto di sfiducia in Parlamento anche grazie ai voti della Lega, ma non si illude: “Salvini non si fermerà, continueranno ad attaccarmi, perché ormai sono diventato un simbolo delle chiusure, chevogliono far credere siano frutto di scelte politiche e non sanitarie”, dice, definendosi “soddisfatto ma amareggiato. Chi porta avanti questa battaglia contro di me è un irresponsabile — dice il ministro della Salute — lucra sul disagio delle persone e fa passare messaggi pericolosi: abbiamo di fronte settimane non semplici, la curva dei contagi non è ancora sotto controllo, dobbiamo gestire con attenzione questa fase di transizione, ci vuole poco a tornare indietro”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Intervista a Giorgia Meloni – Meloni: “Aiuto Lega e FI aggredite dalla sinistra” – “Non provochiamo Lega e Forza Italia li aiutiamo a difendersi dalla sinistra”
Tema: La mozione di sfiducia a Speranza

Le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, dopo il voto su Roberto Speranza che ha respinto la mozione di sfiducia: “Quando l’abbiamo presentata è per dare voce ai tantissimi italiani che pensano che Roberto Speranza sia inadeguato. La mozione di sfiducia è uno strumento di cui dispone l’opposizione per parlamentarizzare un dibattito sull’adeguatezza di un ministro. Le scelte che fa la maggioranza ovviamente dipendono da quello a cui sono vincolati i partiti della maggioranza. Scelte che io non voglio giudicare. Però si dice “Speranza rimanga al suo posto ma calendarizziamo la commissione d’inchiesta”. Bene, io la richiesta di commissione d’inchiesta l’ho depositata il 16 aprile, la prima firma è mia, figuriamoci se io non sono d’accordo, e sono a disposizione per dare una mano”. E ancora: “La cosa curiosa è che si vota per tenere un ministro che si ritiene debba essere processato, perché la commissione questo è, e quindi francamente non capisco. Però non giudico le scelte degli altri”, aggiunge la Meloni, che poi dice di ritenere l’unico “centrodestra di governo”, quello che va al governo insieme.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Le tappe per il coprifuoco alle 23 Il 14 maggio controllo decisivo
Tema: Coprifuoco

Due monitoraggi con la curva epidemiologica in discesa e il terzo che conferma l’abbassamento dell’indice di contagiosità. È questa la condizione per allungare almeno alle 23 l’orario del coprifuoco. Con una data chiave fissata al 14 maggio quando sarà chiaro se le riaperture di bar e ristoranti all’aperto e dei luoghi dello spettacolo abbiano influito sull’andamento dei contagi e sulla tenuta delle strutture sanitarie. Il dibattito è in corso sia all’interno dell’esecutivo sia nei partiti, con posizioni talvolta distanti. Nel provvedimento che scade il 31 luglio è specificato che le misure in vigore saranno rimodulate seguendo i dati che ogni settimana misurano l’epidemia, ma anche il risultato della campagna vaccinale nelle diverse regioni. Il coprifuoco è però una misura nazionale, quindi dovrà essere fissato in maniera che possa valere in tutta Italia, dunque tenendo conto anche delle aree dove l’incidenza è ancora alta. Il primo monitoraggio per valutare la situazione è quello di domani, anche se si tratta di dati antecedenti all’entrata in vigore del nuovo decreto che non forniscono la fotografia istantanea perché si basano su rilevamenti della settimana precedente. Ma consentono comunque all’Istituto superiore di sanità e al ministero della Salute di individuare le aree di maggior rischio. Davvero indicativo sarà invece il bollettino del 7 maggio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Legge Zan antiomofobia al via in Parlamento Ma il relatore è della Lega
Tema: Legge Zan

La legge contro l’omofobia è in calendario al Senato. Impantanato da mesi a Palazzo Madama dopo il via libera della Camera il 4 novembre scorso, il disegno di legge che porta il nome del deputato dem e attivista Lgbt Alessandro Zan, sarà discusso la settimana prossima in commissione Giustizia. Ma a fare da relatore, a stabilire quindi tempi e modi del dibattito, sarà il presidente della commissione, il leghista Andrea Ostellari. Alla maggioranza giallo-rossa suona come una provocazione. Pd, 5Stelle, Leu e i renziani protestano. Il ddl Zan divide trasversalmente i partiti e riaccende lo scontro con la Chiesa. I vescovi sono critici, ma mostrano una apertura chiedendo che “sia ascoltato il punto di vista dei cattolici italiani”. Le associazioni cattoliche conservatrici, come Pro Vita, danno l’altolà. Ma crescono le firme a favore del ddl Zan e la mobilitazione degli artisti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: Omofobia, si sblocca la legge Alleati divisi. La Cei: troppi dubbi
Tema: Legge Zan

Ieri mattina la commissione Giustizia del Senato dà il via il libera alla calendarizzazione del disegno di legge Zan, Il provvedimento contro l’omotransfobia che da settimane è oggetto di scontro tra il centrosinistra e il centrodestra. La maggioranza del governo Draghi si spacca: esulta il Nazareno, protestano Lega e FI. Lamenta criticità la Cei. Fa poi discutere la presa di posizione del leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione e strenuo oppositore del provvedimento, che sarà il relatore del testo e ha già chiarito la tabella di marcia: incardinamento in commissione entro maggio, a seguire audizioni e dibattito. Si ribella Monica Cirinnà: “Dispiace che abbia assunto il ruolo di relatore, in queste settimane ha dimostrato, purtroppo, di non avere a cuore l’imparzialità del suo ruolo”.
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Testata:  Libero Quotidiano 
Autore:  Morigi Andrea 
Titolo: Intervista ad Andrea Ostellari – La legge anti-omofobia in mano a un leghista
Tema: Legge Zan

Sarò Andrea Ostellari della Lega il relatore della legge Zan: “Sarà necessario ascoltare i suggerimenti delle associazioni, degli accademici, delle professioni, da Arcilesbica al mondo cattolico”, dice. “Siamo in una democrazia. II Senato non è tenuto ad approvare senza leggere. Semmai a migliorare. Anche la Lega ha annunciato il deposito di un testo che mira a tutelare tutte le persone oggetto di violenza. E forse basta intervenire nel codice penale prevedendo aggravanti specifiche”. E ancora: “Va contrastata ogni forma di discriminazione, ma coinvolgendo tutte le caratteristiche, ampliando la portata del provvedimento. E importante che la punizione colpisca chi usa violenza e disprezzo nei confronti di chiunque. Non solo contro alcune categorie”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: M5S, i vertici delusi dal Pd Con le primarie nelle città l’alleanza è a rischio»
Tema: Pd/M5S

L’alleanza tra Pd e M5S scricchiola già prima di essere ufficialmente varata. La fase di incertezza del Movimento insieme all’urgenza dei dem di dare risposte alle diverse istanze locali stanno mettendo a dura prova il fronte in vista delle Amministrative. Previsto oggi un confronto tra Letta e Conte: da parte dei vertici M5S “c’è molta delusione nel caso il Pd decida di correre da solo a Torino”.  II candidato della Mole è — insieme al Campidoglio — una nota dolente dei rapporti trai due partiti. II Pd ha annunciato l’intenzione di fare le primarie. “Se chiudiamo accordi solo in una città o due, allora tanto vale mettere in discussione anche l’alleanza per le Politiche. Se è un problema allearsi, noi rimarremo ago della bilancia”, dicono fonti del M5S. Oltre a Torino, anche a Milano e a Bologna — gli altri capoluoghi di Regione interessati dal voto — Pd e M5S sono sul punto di imboccare strade diverse.  In Lombardia Beppe Sala ha fatto capire che preferisce andare da solo, il Movimento gli contrapporrà probabilmente o Simona Nocerino o Gianluca Corrado. In EmiliaRomagna, l’alleanza si è arenata sul ruolo di Italia Viva, che punta su Isabella Conti.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dominelli Celestina – Fotina Carmine 
Titolo: Ecobonus, cloud, 4.0, asili: il Recovery in 220 interventi
Tema: Recovery Plan

Dalla documentazione finale del governo sul Recovery plan emergono i dettagli per singolo intervento della ripartizione dei 191,5 miliardi del piano: circa 140 progetti, ciascuno dei quail si articola in varie linee di finanziamento per un totale di oltre 220, più una quarantina di “riforme” di supporto a costo zero. Emerge la mappa di spesa in tutte le sue sfumature, dalle voci più robuste (Il superbonus del 110% e l’ex iperammortamento per i macchinari) alle micromisure (zona economica speciale per la Sardegna o Roma 4.0). Il Piano si compone di iniziative nuove (circa 138 miliardi induso il Fondo sviluppo e coesione) e di progetti già in essere ma che ora vengono finanziati dalle risorse del piano in sostituzione di precedenti coperture (oltre 53 miliardi). Per la digitalizzazione ruba la scena il pacchetto Transizione 4.0, seppure ridimensionato rispetto al piano Conte: dei 13,97 miliardi totali, poco meno di 9 andranno al credito d’imposta per i beni strumentali 4.0, 2,5 al «bonus ricerca». Vanno 6 miliardi al progetto di efficenza energetica, messa in sicurezza degli edifici e illuminazione pubblica nei Comuni, 2,8 miliardi all’edilizia residenziale sociale, 4,6 miliardi ad asili nido e scuole mateme,4 miliardi all’ammodernamento tecnologico degli ospedali, 3,9 miliardi alla banda ultralarga fissa, 1,6 al 5G. Oltre 2,4 miliardi sono destinati al rinnovo dei bus pubblici,1,9 miliardi allo sviluppo del biometano, i miliardo alla migrazione dei dati center della Pa in cloud, 960 milioni per l’estensione del tempo pieno a scuola.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Oggi l’ok definitivo a Piano e maxifondo Nodo governance
Tema: Recovery Plan

Il Recovery Plan italiano è atteso fra poche ore all’ultimo passaggio in consiglio dei ministri prima dell’invio a Bruxelles. Insieme al Pnrr la riunione di oggi dovrebbe dare il via libera al decreto sul «fondo complementare», che regola l’utilizzo dei 70 miliardi di scostamento fino al 2033 per gli investimenti fuori dal raggio d’azione di Next Generation Eu, e al provvedimento con le proroghe di primavera. Nell’ordine del giorno non dovrebbe essere contemplato il decreto sulla governance del Recovery, che ha bisogno ancora di qualche Istruttoria tecnica. La corsa a tappe forzate dovrebbe permettere all’Itaia di centrare l’obiettivo di rispettare la scadenza del 30 aprile, rafforzando quindi la propria candidatura all’anticipo da 27 miliardi che potrebbe dare una grossa mano nella seconda parte dell’anno. Dopo il via libera parlamentare di martedì ieri è stata la volta di Regioni ed enti locali, che hanno acceso il disco verde nella conferenza Unificata con il ministro dell’Economia Franco.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Recovery, richiamo di Mattarella «Ora serve uno sforzo corale»
Tema: Recovery Plan

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede “uno sforzo corale delle istituzioni e delle forze economiche e sociali” per realizzare il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, che oggi verrà approvato in consiglio dei ministri e poi inviato a Bruxelles per ottenere i 191,5 miliardi di risorse europee a disposizione dell’Italia. In un messaggio inviato all’Assemblea delle camere di commercio, il presidente della Repubblica sottolinea che “disponiamo di risorse che possono aiutarci non solo a ripartire, ma anche a promuovere un autentico salto in avanti, una rinascita della comunità. Una grande opportunità, che non possiamo disperdere”. Anche il ministro dell’Economia Franco ha sottolineato che “solo se chiudiamo i divari di genere, generazionali e regionali, possiamo raggiungere una crescita robusta e sostenibile”. Ma, ha aggiunto, “nessuna strategia di investimento può esprimere tutto il suo potenziale a meno che non sia integrata da ambiziose riforme strutturali”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Zatterin Marco 
Titolo: Intervista a Marco Tronchetti Provera – Tronchetti: “Ora un patto per rilanciare il Paese”
Tema: Riforme

Marco Tronchetti Provera comincia col dire che, accogliendo a larghissima maggioranza il lavoro del governo Draghi sul Recovery Fund, “l’Italia ha dato una dimostrazione di serietà nella fase più critica”. Parla del Belpaese come di un sistema che può farcela, l’amministratore delegato e vicepresidente esecutivo di Pirelli. Anche se questo non toglie che molti cantieri siano aperti e che sia “una partita che dobbiamo giocare tutti”, parti sociali comprese. “Non debbono prevalere gli interesse di parte”, avverte. E invita a “stigmatizzare con una sanzione sociale” chi si fa ostacolo e “rischia di far perdere questo appuntamento con la storia”. Dice ancora: “Siamo un paese a due velocità: da un lato c’è una crisi profonda e gravissima in molti settori; dall’altro c’è sufficiente liquidità e risparmio per consentire la ripartenza. Il governo ha imboccato una strada che richiede l’impegno civile di tutti. Il Parlamento ha risposto bene, consapevole che è una occasione unica e storica”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Via in giugno, prima mossa al Parlamento
Tema: Fisco

I passaggi finali nella costruzione del Recovery Plan hanno avuto qualche incertezza nel definire modi e tempi della riforma fiscale. Ma ora prende forma il calendario e la dimensione della sfida. Primo passaggio in Parlamento, con la risoluzione chiamata a concludere l’analisi condotta da gennaio nell’indagine conoscitiva delle commissioni Finanza. Il documento è atteso entro giugno, per dare al governo il tempo necessario per scrivere una legge delega entro il 31 luglio, come da Pnrr concordato con la Ue. Successivamente entrerà in campo la commissione di esperti per la definizione dei decreti attuativi. Nella sua replica al Senato il premier Draghi non ha voluto addentrarsi nei contenuti della riforma, spiegando che «è presto per farlo». Una scelta dettata appunto dalla volontà di lasciare in questa fase campo libero al Parlamento. Anche per questa ragione il Pnrr che nelle prossime ore sarà inviato alla Ue fotografa la riforma con un’inquadratura larghissima: emerge come la revisione dell’Irpef avrà il duplice obiettivo di «semplificare e razionalizzare lastrutturadel prelievo» e di «ridurre gradualmente il carico fiscale», senza «intaccare la progressività» e l’«equillbrio dei conti pubblici». Più inedita l’idea di raccogliere la sterminata legislazione italiana in un unico Codice tributario.
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Mazza Luca 
Titolo: Intervista a Daniela Rondinelli – «Avanti sul salario minimo Incontro M5s-parti sociali»
Tema: Salario minimo

Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, conferma il massimo impegno del proprio partito sul tema del salario minimo. Spiega la Rondinelli: “La bozza presentata una settimana fa al Parlamento europeo sulla direttiva sul salario minimo da parte dei due relatori, Dennis Radtke e Agnes Jongerius, contiene passi avanti rispetto alla prima versione della Commissione e recepisce molte proposte del M5S. Entro l’11 maggio presenteremo alcuni emendamenti con tre obiettivi principali: fissare il salario minimo al di sopra della soglia della povertà relativa; garantire una leale concorrenza nel mercato interno contrastando il dumping salariale; stabilire che le aziende che non rispettano le norme sulla contrattazione collettiva previste dalla direttiva non possano accedere ai fondi pubblici o europei”. E ancora: “Il 4 maggio è in programma un confronto organizzato dal M5s (a cui parteciperò io e la nostra capodelegazione al Parlamento europeo Tiziana Beghin) con le parti sociali italiane, che vogliamo coinvolgere. Sono stati invitati a intervenire i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil e i vertici delle principali associazioni datoriali (Coldiretti, Confcommercio, Confartigfianato, Confcooperative, Confindustria) per fare il punto sul tema del salario minimo e su come migliorare la direttiva europea”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Biden, maxi piano di aiuti alle famiglie E in 100 giorni Wall Street va alle stelle – La rivoluzione sociale di Biden: 1.800 miliardi per i ceti medio bassi
Tema: USA

Joe Biden ha alzato il sipario sull’ultimo grande pilastro delle sue riforme: l’American Families Plan, un piano da 1.800 miliardi di sostegno a ceti medi e disagiati. Che prende di mira esplicitamente diseguaglianze sociali e razziali, pagato con aumenti delle tasse ai più abbienti.  E che aumenta le risorse pubbliche destinate a ricostruire l’America post-pandemica, sotto le bandiere di Build Back Better, a 4.100 miliardi, sommati i 2.300 miliardi proposti per infrastrutture, ambiente e occupazione. Questo disegno è diventato l’anima del suo primo discorso, ieri sera, davanti al Congresso a camere riunite. Oltre che nell’intervento a Capitol Hill, Biden ha delineato il progetto in un fitto documento di 15 pagine che spera diventi legge approvata dal Parlamento. Le 15 pagine cominciano subito con due maxi-cifre: mille miliardi di spesa e 800 tra sgravi e crediti d’imposta. Con un’enfasi su istruzione, assistenza sanitaria e all’infanzia, permessi pagati sul lavoro, aiuti anti-povertà. Grandi numeri che già scatenano la ribellione repubblicana contro eccessive espansioni del governo. L’aspetto più controverso del piano Biden sono gli aumenti fiscali con cui le fasce di reddito più agiate sono chiamate a finanziarlo per circa 1.500 miliardi. Proposta che faceva parte del programma elettorale democratico.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Lops Vito 
Titolo: La spinta delle big tech – Wall Street, Biden al top tra i neo presidenti con il rally dei titoli tech
Tema: Wall Street

I primi 100 giorni di Biden a Wall Street sono un successo senza precedenti. Negli ultimi 70 anni non si riesce a trovare una performance vicina al +24% messo a segno dall’indice S&P 500 a 100 giorni dalla data di insediamento presidenziale. Determinante la velocità con cui il presidente sta procedendo all’approvazione di mega piani di rilancio infrastrutturali e fiscali a favore di famiglie e imprese che potrebbero portare nella migliore delle ipotesi il Pil Usa a crescere dell’8% in questo 2021, come non accadeva dal 1983.  Va però detto che una grande mano al guinness di Biden la stanno dando le grandi società tecnologiche. In 12 mesi Facebook, Apple, Microsoft, Amazon e Google hanno aumentato la loro capitalizzazione di oltre 3mila miliardi di dollari.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Criptovalute, il richiamo di Bankitalia e Consob: «Investimenti ad alto rischio» – Investimenti in criptovalute, allerta di Bankitalia e Consob
Tema: Criptovalute

Attualmente sono censite a livello globale 9.478 criptovalute: la maggior parte è destinata a fallire nei prossimi anni. L’Ue ha presentato una proposta di legge per regolare la materia, ma i tempi per la legislazione comunitaria sono lunghi. L’ultimo warning è arrivato ieri sotto la forma di una nota congiunta della Consob e della Banca d’Italia, che seguono un precedente avviso lanciato dall’Autorità bancaria europea Eba lo scorso 17 marzo, in coordinamento con le altre Authority Esmaed Elopa. Consob e Banca d’Italia hanno richiamato “l’attenzione della collettività, e in particolare dei piccoli risparmiatori, sugli elevati rischi connessi con l’operatività in cripto-attività (crypto-asset) che possono comportare la perdita integrale delle somme di denaro utilizzate”. Il richiamo, che fa seguito ad analoghe iniziative già prese in passato (in particolare con un primo avviso nel 2018), “si rende opportuno in attesa che venga definito un quadro regolamentare unitario in ambito europeo”. Intanto la Sec, l’equivalente statunitense della Consob, ha deciso di posticipare a giugno la decisione sul lancio di un Etf in Bitcoin.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Boni Carlo – Ginori Anais – Sannino Conchita 
Titolo: Anni di piombo ultimo atto – Le Ombre Rosse di Parigi in sette catturati all alba
Tema: Terroristi arrestati in Francia

Con un’operazione di polizia denominata “Ombre Rosse”, cinque uomini e due donne sono stati arrestati ieri a Parigi dall’agenzia antiterrorismo francese. Si tratta di ex militanti di Br, Pac, Nuclei Armati di contropotere territoriale, Lotta Continua, protagonisti degli anni di piombo italiani, da anni latitanti in Francia. Sono i sessantaseienni Giovanni Alimonti, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, il sessantaquattrenne Narciso Manenti, la sessantasettenne Marina Petrella, il settantottenne Giorgio Pietrostefani, il sessantatreenne Sergio Tornaghi. Sono sette. Perché ne mancano tre. Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio, Raffaele Ventura hanno preso il largo per tempo. Quanto accaduto ieri è la conseguenza della nuova volontà francese di far prevalere le regole del Paese che richiede l’estradizione, dopo anni di tensioni con Roma. La pandemia, le convulsioni del Conte2, allungano i tempi di quel che forse, già nel 2020, si sarebbe potuto compiere. L’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi, la nuova fase dell’Europa, sono ragioni formidabili per chiudere con il passato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Terroristi, svolta di Macron – Il colloquio con Draghi e la svolta decisa da Parigi
Tema: Terroristi arrestati in Francia

Il governo francese rompe con 40 anni di indulgenza nei confronti dei protagonisti della lotta armata in Italia negli anni di piombo. Un cambiamento storico in un “momento storico” dicono dall’Eliseo, che spiega apertamente come la serie di arresti di terroristi italiani giungono oggi anche in virtù dell’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi, che una decina di giorni fa ha chiamato Macron dopo la videoconferenza dei ministri della Giustizia Dupond-Moretti e Cartabia. La Francia vuole cambiare il patto di stabilità e l’appoggio dell’Italia le sarà utile per convincere la Germania. Presto il presidente Mattarella sarà a Parigi in visita di Stato, e se questo “non ha influito sul timing degli arresti”, dicono all’Eliseo, “la visita si svolgerà in un clima ancora migliore”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco – Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Prima Cartabia poi l’affondo di Draghi Così il governo ha convinto Macron
Tema: Terroristi arrestati in Francia

Ci sono due date precise dietro la scelta di far scattare proprio ora gli arresti dei terroristi di estrema sinistra che da anni avevano trovato esilio in Francia. L’8 e il 10 maggio sarebbero scattate le prescrizioni per Luigi Bergamin, ex militante dei Proletari armati combattenti. La questione quindi è tornata di attualità in Francia ad inizio aprile. È l’8 aprile in particolare quando la ministra della Giustizia Marta Cartabia si confronta in un vertice bilaterale con il collega Eric Dupond-Moretti, che per la prima volta apre ad una nuova posizione di Parigi, dopo anni di dottrina Mitterand. Nel complesso gioco tra Roma e Parigi, le fonti vicine al presidente francese non nascondono che ci sia anche il fattore Draghi dietro la decisione di sbloccare gli arresti. Non a caso ieri è stata fatta filtrare la telefonata, avvenuta una decinadi giorni fa, del presidente del Consiglio italiano a Macron, a benedizione della decisione di procedere agli arresti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Intervista a Marta Cartabia – «Questa pagina andava chiusa» – «Così sono cadute tante ambiguità Pagina da chiudere, ma non è vendetta»
Tema: Terroristi arrestati in Francia

Le parole del ministro della Giustizia Marta Cartabia sull’arresto dei latitanti italiani in Francia: “Dietro questa svolta c’è un lavoro che ha coinvolto negli anni vari soggetti a più livelli. Sin dal mio primo colloquio col ministro della Giustizia francese ho percepito una chiara sensibilità alla portata storica e politica del problema, un’umana partecipazione al dolore delle vittime e una netta determinazione ad impegnarsi per porvi rimedio. Non so se le origini italiane del ministro Dupond Moretti, di cui va molto fiero, possano aver giocato un ruolo. Decisivo è stato anche il fatto che, mai come ora, tutte le nostre istituzioni si sono mosse in modo compatto e tempestivo. Una modalità d’azione, a cui ispirarsi sempre”. Prosegue la Cartabia: “«Nel colloquio con DupondMoretti ho ribadito con fermezza l’importanza del fattore tempo, avendo ben presente il calendario delle imminenti prescrizioni. La prossima sarebbe stata il io maggio. E ho voluto anche fare chiarezza una volta per tutte sul duplice equivoco, che per anni ha ostacolato la concessione delle estradizioni: anzitutto stiamo parlando di persone condannate in via definitiva per reati di sangue e non processate per le loro idee politiche; in secondo luogo le condanne sono state pronunciate all’esito di processi celebrati nel pieno rispetto delle garanzie difensive del nostro ordinamento”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sforza Francesca 
Titolo: Intervista a Marc Lazar -Lazar: “Finita la dottrina Mitterand ora si dà voce al dolore delle vittime”
Tema: Terroristi arrestati in Francia

Un disegno largo, quello che il presidente francese Emmanuel Macron ha tratteggiato con la decisione di dare il via all’arresto di sette persone condannate in Italia per atti di terrorismo commessi tra gli anni 70 e 80. C’entra il rapporto con Draghi, ma anche una serie di considerazioni di politica interna. “Questa è forse la rottura più importante che Macron fa con il passato — ci dice Marc Lazar, politologo e docente a Sciences Po e alla Luiss di Roma — Fino a oggi, in Francia, la voce delle vittime degli attentati terroristi italiani è sempre passata in secondo piano: non ho memoria del fatto che Mitterrand, Chirac, Sarkozy o Hollande abbiano mai detto qualcosa al proposito”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: La lunga marcia di Joe Biden verso un welfare europeo
Tema: USA

Ieri il primo discorso alle Camere del Congresso del presidente USA Joe Biden, che ha presentato il robusto resoconto dei primi 100 giorni alla Casa Bianca, periodo durante il quale sono stati vaccinati 200 milioni di americani. Biden rilancia, con un altro piano da 1.800 miliardi di dollari, l’American Families Plan che contiene misure di grande impatto sulla scuola, sulle giovani coppie, sul sistema fiscale. La prossima tappa riguarda l’istruzione soprattutto, con un piano da 200 miliardi di dollari per mandare all’asilo tutti i bambini americani dai 3 ai 4 anni. Altri 190 miliardi serviranno per offrire due anni gratis nei «community college», istituti che possono abilitare a una specializzazione, perfezionabile, poi, con altri due anni negli altri atenei. Inoltre 80 miliardi rifinanzieranno i «Pell Grants», le borse di studio a favore dei giovani universitari più meritevoli. Tutti questi provvedimenti saranno calibrati per favorire afroamericani, latinos e, in generale, le fasce meno abbienti, mattoncini di un idea di welfare sempre più ispirato dal modello europeo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: In California un nuovo caso Floyd ispanico soffocato dalla polizia
Tema: USA

Diffuso il video della morte di Mario Gonzalez ad Alameda, estremamente simile all’episodio che portò all’uccisione di George Floyd a Minneapolis. E già sono cominciate le proteste nel giorno in cui il presidente Biden ha usato il primo discorso davanti al Congresso per tornare a sollecitare la riforma della polizia. Il 19 aprile scorso Mario, un ispanico di 26 anni, è in un parco di Alameda, cittadina nel nord della California, vicina a San Francisco. Qualcuno lo vede barcollare e chiama la polizia. Il resto è documentato dal drammatico video, ripreso stavolta dalla body cam dell’agente. Un poliziotto gli chiede i documenti e gli fa alcune domande, ma lui fatica a rispondere in maniera sensata. Allora gli agenti gli spingono le mani dietro la schiena, per ammanettarlo, ma lui resiste. Fanno alcuni passi insieme, e poi cadono a terra, oppure lo spingono sul terreno a faccia in giù. Gonzalez emette qualche gemito, mentre sta con la faccia pressata sopra pezzetti di segatura. A quel punto un poliziotto gli pigia il ginocchio sulla schiena e il gomito sul collo. Dopo circa cinque minuti, che guardati attraverso il video sembrano un’eternità, le proteste di Gonzalez si affievoliscono e lui perde coscienza. Il respiro si sta fermando.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G.Sar. 
Titolo: L’Fbi a casa Giuliani per gli affari in Ucraina: sequestrati i computer
Tema: USA

Alle sei di ieri mattina gli agenti dell’Fbi hanno perquisito l’abitazione e l’ufficio di Rudolph Giuliani a New York. Robert Costello, l’avvocato del consigliere personale di Trump, ha spiegato che il proprio cliente è inquisito “per infrazioni alle regole che disciplinano l’attività di lobby a favore di soggetti stranieri”. Da mesi i magistrati newyorkesi si sono concentrati sulle manovre di Giuliani in Ucraina. Nel maggio 2019 Giuliani agganciò il neopresidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli chiese di confermare nell’incarico il controverso Procuratore generale Yuriy Lutsenko, che aveva promesso all’ex sindaco di New York di riaprire l’inchiesta su Hunter Biden, figlio del presidente USA. Giuliani avvertì Zelensky, come fece poi Trump nella telefonata del successivo 25 luglio che portò all’impeachment: o indagate su Hunter o gli Usa bloccheranno gli aiuti militari per 250 milioni di dollari. La procura di Manhattan è partita da qui nel proprio lavoro di indagine.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: «Chi gli ha dato i soldi?» La ristrutturazione di Boris ora finisce sotto inchiesta
Tema: Inchiesta su Boris Johnson

Formalizzata l’inchiesta contro Boris Johnson: il premier britannico è sotto accusa per la vicenda della costosissima ristrutturazione del suo appartamento personale a Downing Street. E’ emerso che a pagare il conto di 58 mila sterline (circa 70 mila euro) sarebbero stati donatori del partito conservatore, perché Boris non poteva permettersi un simile esborso di tasca sua. Per la Commissione Elettorale, l’organismo indipendente che vigila sui finanziamenti alla politica, ci sono «ragionevoli motivi per sospettare che siano stati commessi reati». Perché se non è illegale ricevere elargizioni, i politici devono dichiararle pubblicamente: cosa che Johnson non ha fatto. Se gidicato colpevole, il premier rischia come minimo una multa, che può arrivare fino a 20 mila sterline (quasi 25 mila euro). Ma la Commissione Elettorale, sulla base della gravità dei risultati dell’inchiesta, potrebbe anche passare tutto il dossier alla polizia: e l’esito finale della vicenda potrebbe essere perfino l’incriminazione di Johnson.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Pescherecci italiani al largo di Bengasi
Tema: Libia

Nuova allerta per i pescherecci italiani al largo delle coste libiche, nonostante i richiami all’attenzione del governo italiano: ieri otto imbarcazioni italiane si sono spostate al largo di Bengasi, in zone poche sicure, a circa 35-40 miglia dalla costa per attività di pesca. Altri tre pescherecci si trovavano ieri invece a 6 miglia fuori dalla Zona di Protezione della Pesca libica, sulla verticale di Misurata.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: Libia, dinastia Haftar Il piano del generale per imporre suo figlio
Tema: Libia

Il primo ministro libico Abdelhamid Dbeibah è in serissime difficoltà, dopo che il parlamento ha deciso per ora di non votargli il bilancio. Rivelatore quanto accaduto lunedì, quando a Dbeibah e ai suoi ministri, gli uomini di Khalifa Haftar hanno impedito di atterrare a Bengasi per un viaggio di riconciliazione nell’Est del Paese. Il generale Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, gli ha bloccato l’accesso in aeroporto. Il maresciallo ha un piano politico che prevede di sabotare ogni velleità del premier originario di Misurata. Haftar ha deciso di lanciare la sua candidatura o addirittura quella del figlio alle elezioni presidenziali di dicembre. Coi suoi consiglieri politici, con l’avallo di sostenitori stranieri negli Emirati ma con appoggi anche negli Usa, il generale risponde così alla paralisi politica dopo il fallimento del suo assalto militare a Tripoli.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Perria Sara 
Titolo: “Birmania libera” cosi gli influencer sfidano i generali
Tema: Birmania

Un esercito di influencer, blogger e reginette di bellezza del Sudest asiatico ha deciso di abbandonare la leggerezza dell’essere e diventare attivisti pro-democrazia, schierandosi apertamente a sostegno della Birmania. “Da quando c’è stato il colpo di Stato (il primo febbraio, ndr) ho perso ilmio interesse per la cucina. Non c’è nulla che riesca a distrarmi”, dice MiMi Aye, cresciuta fra il Regno Unito e l’ex coloniainglese, è la più famosa scrittrice di cucina birmana. Al posto delle ricette aiuta a scrivere in inglese i documenti del CPRH – il parlamento eletto e nato, segno dei tempi, su Zoom. “Ho deciso di diventare un’attivista a tempo pieno, e uso il mio background di avvocato per fare ricerca. E dal mio lavoro di scrittrice sfrutto le tecniche di marketing”, racconta.  Lo stesso ha fatto il vlogger Zeyar, classe 1995: da quando la voce di un amico a tarda notte gli ha dato la notizia del colpo di Stato, le cose sono cambiate. Anche lui si trova a Londra, per studiare, ma la sua famiglia e i suoi amici sono in Birmania. Da qui la preoccupazione che le sue parole potessero danneggiare i familiari. La giunta birmana ha emanato un mandato d’arresto per la modella May Myat Noe dopo che questa ha espresso esplicitamente il suo dissenso nei confronti dei generali su Twitter e Instagram. Ora il suo account, fra una campagna per brand come Dolce e Gabbana e Patrizia Pepe, è silenzioso.
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