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SINTESI IN PRIMO PIANO – 28 marzo 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19, Salvini spinge per le riaperture, il governo frena.
– Gentiloni: Gli aiuti dall’Europa proseguiranno.
– Autostrade, slitta l’offerta di Cdp.
– Birmania: oltre 100 morti nel giorno della Festa delle Forze Armate.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: È tensione sulle riaperture – Salvini agita la maggioranza «Si può aprire dopo Pasqua»
Tema: Covid-19, scontro politico sulle riaperture

Matteo Salvini insiste nel sostenere che non possa essere esclusa ogni riapertura per l’intero mese di aprile. Il tema diventa centrale nel dibattito politico, con il neo segretario del Pd Enrico Letta che attacca la Lega: “Sono in difficoltà”. Ma Salvini non cambia posizione e con un lungo post su Facebook spiega che, sulla base dei contagi e delle curve dell’epidemia, sarebbero possibili alcune riaperture, facendo intendere che possano esserci margini di manovra politica e che lo stesso premier Draghi non sarebbe entusiasta di una chiusura generalizzata prolungata per un altro mese. E sono diversi i partecipanti alla cabina di regia che hanno avuto la sensazione che il presidente del Consiglio intenda prendere fino all’ultimo il tempo utile prima di mettere nero su bianco il decreto di aprile. Draghi non ha alcuna intenzione di varare un provvedimento che entri in vigore poche ore dopo la firma, come era accaduto per l’ultimo decreto di Giuseppe Conte. Ma è altrettanto difficile che il decreto arrivi già domani: nella Lega si scommette su mercoledì prossimo.  L’idea — o la speranza — è che nelle ore appena prima del decreto, l’andamento dell’epidemia possa raffreddarsi. Cosa che consentirebbe di scrivere un provvedimento diverso, almeno un po’, da quello previsto.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Gentili Alberto 
Titolo: Intervista a Roberto Speranza – «Estate con il pass vaccinale» – «Meno limitazioni d’estate e viaggi con il pass vaccinale»
Tema: Covid-19, scontro politico sulle riaperture

Le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Si vedono i primissimi segnali di contenimento del contagio che sono effetto delle misure attuate che stanno funzionando. Ma la situazione è ancora molto seria. La pressione sui nostri presidi sanitari è altissima. Abbiamo oltre 3.600 persone in terapia intensiva per Covid. Non possiamo permetterci di fare un passo troppo lungo o vanificheremmo immediatamente i sacrifici fatti. Abbiamo solo un piccolo tesoretto e decidiamo di spenderlo sulla scuola per il ruolo strategico che svolge nella nostra società. È una scelta giusta”. E ancora: “Non mi interessano le schermaglie politiche. Sulla salute delle persone non si fanno pasticci o mediazioni al ribasso. Tutti vogliamo riaprire, ma non dimentichiamo mai che vincere la battaglia sanitaria è la premessa per ogni ripartenza del Paese”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Intervista a Pierpaolo Sileri – Sileri: «Serve un altro sforzo La spinta del leader leghista? È meglio attendere maggio»
Tema: Covid-19, scontro politico sulle riaperture

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri replica alla posizione aperturista di Matteo Salvini: “Il trend è in lieve miglioramento, segno che le misure restrittive stanno funzionando. Ma è un dato ancora iniziale che va consolidato. Dobbiamo scendere di molto con l’Rt, l’indice di contagiosità. Cl servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone. A metà aprile 14-15 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose”. E ancora: “Abbiamo fatto 30, facciamo 31. Arrivati a maggio, sono sicuro che sarà finita la fase peggiore. Gli anziani li vaccineremo anche il giorno di Pasqua: hanno appena chiamato anche mio zio. E da allora, passate quattro settimane dalla prima dose, avranno già una buona immunità. In più, sono in arrivo le temperature più miti e il virus circolerà meno”. Leggi da:   PC/Tablet    SmartPhone 

Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Intervista a Claudio Borghi – Borghi “La Lega deve votare contro quella stretta Il premier agisce come Conte”
Tema: Covid-19, scontro politico sulle riaperture

Sostiene Claudio Borghi, esponente leghista: “Mi piacerebbe che ci tosse una approfondita discussione su decisioni che toccano la vita di milioni di italiani. Invece è tutto demandato ai tecnici, nelle cui cabine di regia non si raggiunge nemmeno l’unanimità”.  E ancora: “Vorrei che la decisione fosse politica. I numeri alla base delle decisioni non sono univoci. I cittadini hanno eletto me come loro rappresentante, e quindi provvedimenti cosi rilevanti devono passare attraverso il Parlamento. La cosa migliore sarebbe spazzare via la cabina di regia per riportare la decisione nelle commissioni parlamentari. È formata da tecnici del Ministero della salute e delle regioni. Non c’è neanche un deputato”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Draghi, altolà alle Regioni sui lockdown e lo Sputnik
Tema: Covid-19, scontro politico sulle riaperture

Il premier Mario Draghi ribadisce che le Regioni non possono procedere in ordine sparso nella gestione dell’emergenza sanitaria, nè sulla riapertura delle scuole, nè ancora sul tema del vaccino russo Sputnik, con particolare riferimento all’iniziativa annunciata dal governatore campano De Luca, a cui sono seguite analoghe prese di posizione in Sardegna e in Umbria. Non è ancora certo, ma l’argomento potrebbe essere al centro del confronto tra governo e Regioni previsto per domani, al quale non si esclude una partecipazione di Draghi. Di certo si parlerà di scuola, per accertarsi che gli enti non deroghino alla decisione di aprire, pure in zona rossa, fino alla prima media. Sui vaccini e le possibili iniziative in solitaria resterebbe invece da risolvere il problema normativo e dei rapporti con le decisioni prese a Roma.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Foschini Giuliano – Tonacci Fabio 
Titolo: Accelera la campagna: “In settimana 300 mila fiale al giorno”
Tema: Covid-19, la campagna di vaccinazione

La cosiddetta Fase 1 della campagna di vaccinazione, così come l’hanno inquadrata il Piano Arcuri prima, il Piano Figliuolo poi, prevedeva 6,4 milioni di persone immunizzate entro il 31 marzo, pari quindi al 10% dell’intera popolazione italiana. Obiettivo però non centrato: sono due milioni e mezzo gli anziani over 80, la categoria più esposta a decesso da Covid, che non hanno ancora ricevuto neanche la prima dose. È da loro, dalle donne e dagli uomini più fragili, che il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo sa di dover necessariamente ripartire per arrivare a quel famoso «cambio di passo» che ancora non si vede. Nei prossimi sette giorni il generale conta di raggiungere quota 300 mila somministrazioni quotidiane grazie alla maxi consegna di fiale in arrivo entro il 3 aprile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: No di Grillo al terzo mandato, scoppia la rivolta nei 5 Stelle I veterani: raccogliamo le firme
Tema: M5S

“L’ho detto a Conte: il limite dei due mandati deve rimanere”. Queste le parole di Belle Grillo, intervenuto all’assemblea congiunta dei parlamentari M5S, che hanno spiazzato un terzo degli eletti del M5S, che auspicavano un cambio della regola. La frase di Grillo ha scatenato uno tsunami politico all’interno del Movimento. I più maliziosi vedono un disegno del garante e di Conte per sbarazzarsi dell’attuale classe politica “che ha permesso all’ex-premier di arrivare dov’è”. Ambienti vicini all’avvocato tratteggiano il leader M5S in pectore all’oscuro dell’intento di Grillo, ma nel gruppo pentastellato questa tesi non trova molto credito e più di un parlamentare chiede una presa di distanza netta da parte di Conte. Sta di fatto che ad assemblea appena finita c’era già chi preparava le contromosse. Ci sono diverse iniziative che si fanno largo: c’è chi vorrebbe fare una raccolta firme di deputati e senatori per stoppare il garante, c’è chi aus pica invece uno sciopero delle restituzioni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Roncone Fabrizio 
Titolo: M5S, la presa di Grillo – L’eterno ritorno di Beppe il fustigatore che costringe il Movimento a sterzare
Tema: M5S

Beppe Grillo nelle ultime settimane è tornato in prima linea nella gestione del M5S, dettando la posizione nella crisi che ha portato al governo Draghi prima, sostenendo il pugno duro nei confronti dei parlamentari dissidenti, rompendo con Davide Casaleggio e poi intraprendendo la strada green. Venerdì scorso — infine — Grillo è intervenuto a sorpresa all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari e ha seminato puro terrore evocando la terribile “regola del doppio mandato”. La presa di posizione ha scatenato il panico tra i parlamentari e la rivolta ora cova sotterranea, con Conte che pare stia riflettendo con apprensione sul proprio ruolo all’interno del Movimento.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Capigruppo Pd, Madia attacca “Patto tra correnti contro di me”
Tema: Pd

Marianna Madia sostiene che nel Pd a decidere incarichi e ruoli femminili sarebbero come di consueto i capicorrente uomini. Sarebbe accaduto giovedì con l’avvicendamento tutto interno agli ex renziani tra Andrea Marcucci e Simona Malpezzi alla guida dei senatori, si potrebbe ripetere alla Camera martedì, quando i deputati dovranno eleggere la nuova capogruppo, ovvero Debora Serracchiani, la presidente della commissione Lavoro appartenente alla stessa area dell’uscente Graziano Delrio. Un’insopportabile combine, per la sfidante Madia. Che ieri ha scritto ai colleghi una lunga lettera per denunciare il gioco sporco di chi avrebbe dovuto restare super partes e invece è sceso in campo per sostenere la corsa della sua protégé, trasformando così «quello che poteva essere un confronto sano tra persone che si stimano» in «una cooptazione mascherata».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: Il professor Vespa e le accuse di Azzolina Rimosso dallo staff del sottosegretario
Tema: Professor Vespa rimosso dall’Istruzione

Dopo l’esplosione del caso riguardante il professor Pasquale Vespa, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha proceduto alla sua rimozione dal dicastero. Un caso che aveva creato uno scontro politico all’interno del governo, quello tra l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina — Movimento Cinque Stelle — e un collaboratore del sottosegretario Rossano Sasso della Lega di Salvini. L’ex ministra Azzolina venerdì aveva attaccato duramente la scelta che Sasso aveva fatto portando con sé Pasquale Vespa, sindacalista, professore precario nel circuito leghista: “E’ un cyber bullo, mi molesta sui social da anni”. Azzolina aveva affermato: “Non ho mai conosciuto Pasquale Vespa, ma nel miei confronti ha tirato fuori i peggiori istinti umani”. Nel frattempo il ministro Bianchi non si e fatto pregare e «pur riconoscendo l’autonomia dei sottosegretari nella nomina del loro staff — è scritto in una nota ministeriale — alla luce di qua nto emerso da notizie di stampa», ha chiesto al suo sottosegretario Sasso di valutare «attentamente» e «rapidamente» l’opportunità della nomina del professor Pasquale Vespa. Un ben servito senza se e senza ma.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  G.Tr. 
Titolo: Gentiloni: gli aiuti devono proseguire
Tema: Aiuti dall’Europa

L’allentamento delle politiche fiscali Ue proseguirà «nel tempo e nei modi necessari», ha confermato ieri il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni aprendo la seconda giornata del workshop Ambrosetti. La terza ondata della pandemia, con le nuove misure restrittive che comporta, non dovrebbe modificare le stime della commissione sull’economia Ue per quet’anno e il prossimo: «Penso che saranno confermate», spiega Gentiloni ricordando la prospettiva di una crescita continentale intorno al 3,8%. “II contesto resta difficile – ammette Gentiloni -, sappiamo che il sostegno all’economia deve continuare ma non possiamo riposare sugli allori”. In questo contesto il prossimo decreto aiuti dovrebbe introdurre una nuova tornata di sostegni per compensare le chiusure del 2021, fin qui prive di appoggi economici statali. Dovrebbero arrivare da lì anche nuove misure di sostegno alla liquidità insieme al prolungamento della moratoria dei prestiti, ch iesto a gran voce dalle imprese in queste settimane.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto – Mania Roberto 
Titolo: “Per ora niente strette sui bilanci” La linea comune Draghi-Gentiloni
Tema: Aiuti dall’Europa

È Paolo Gentiloni a delineare le nuove mosse di Bruxelles, anticipanto sostegni all’economia per tutto il prossimo anno e politiche espansive che continueranno finché il sisterna sarà in grado di sostenersi da solo. La decisione arriverà a maggio con le raccomandazioni specifiche Ue per ogni Paese della zona euro ma – precisa il Commissario europeo all’Economia al workshop Ambrosetti – non è in programma “nessuna stretta prematura”. Gentiloni quindi in linea con quanto detto dal premier Draghi appena il giorno prima sulla necessitò degli stimoli statali da prolungare in questa fase. Poi quando la vaccinazione di massa avrà ridimensionato l’emergenza sanitaria bisognerà evitare – non solo in Italia – che scoppino le tre “bolle” gonfiate dagli aiuti senza precedenti: quella fiscale e quella del credito, prodotte dalle moratorie dei pagamenti, e quella del lavoro, alimentata da montagne di ammortizzatori sociali. Ecco perché per Draghi le scelte dei prossimi sei mesi, a livello nazionale e continentale, saranno decisive, ed ecco perchè l’asse con Gentiloni potrebbe risultare preziosa in un vuoto di leadership che l’Europa sta conoscendo in questi mesi, dopo le incertezze sui vaccini e la prossima uscita di scena della Merkel.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Goria Fabrizio 
Titolo: “Aiuti estesi a tutto il 2022” Sostegni-bis da 25 miliardi
Tema: Aiuti dall’Europa

Aiuti fiscali fino a fine 2022 e nuovo decreto Sostegni entro fine aprile. La linea diretta fra Roma e Bruxelles, promossa dall’esecutivo Draghi, inizia a dare i suoi frutti. Dal Workshop Ambrosetti arrivano indizi sulle nuove iniziative per alleviare la sofferenza economica dell’eurozona, e dell’Italia in particolare. La crisi economica morde ancora, e i ritardi sulle campagne vaccinali europee stanno creando un divario con il resto del mondo, Stati Uniti in primis. Bisogna quindi fare di più, creando reti di protezione che possano andare oltre il preventivato, ha spiegato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. Le previsioni economiche Ue, che vedono una crescita del Prodotto interno lordo (Fil) intorno al 3,8% per 2021 e 2022, nelle prossime settimane saranno confermate. Ma è possibile che i nuovi lockdown di Francia, Germania e Italia possano avere un impatto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Corsa ai ristori, c’è il modulo Primi bonifici da metà aprile
Tema: Ristori

Circa 3 milioni di imprese e partite Iva riceveranno indennizzi a fondo perduto, oppure, dietro richiesta, un credito d’imposta equivalente. In media avranno circa 3.700 euro a testa. Le domande potranno essere presentate online all’Agenzia delle Entrate a partire da martedì 30 marzo. L’Agenzia delle Entrate si è impegnata a versare il contributo spettante, di norma, entro due settimane dalla domanda. Un meccanismo già collaudato con i 3,3 milioni di indennizzi corrisposti nel 2020 in seguito al decreto legge Rilancio, al decreto Agosto, ai quattro decreti Ristori e al decreto Natale. Questa volta, i miliardi stanziati dal decreto legge Sostegni approvato dal governo Draghi sono 11. Il provvedimento ha ampliato la platea dei potenziali beneficiari sotto due profili: è stato cancellato il requisito dei codid Ateco, che aveva escluso diverse categorie dai precedenti ristori; è stato raddoppiato, rispetto al decreto Rilancio, il tetto di fatt urato per poter chiedere il contributo, da 5 a 10 milioni annui. Per accedere all’indennizzo, oltre a non superare questo tetto, II richiedente deve aver subito una perdita di fatturato medio mensile nel 2020 rispetto al 2019 di almeno il 30%.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Casadei Cristina 
Titolo: Smart working, resta per 5,3 milioni Per le aziende è lo scudo anti Covid
Tema: Lavoro

Nella curva tratteggiata dall’Osservatorio Smart Working del Politecnicodi Milano, il punto di caduta delle previsioni per il post pandemia è 5 milioni e 350 mila smart worker; questo significherebbe che gli smart worker post pandemia potrebbero essere dieci volte tanto rispetto al 2019. Quanto ai tempi, nelle grandi imprese, nel post pandemia la media delle giornate di lavoro da remoto sarà più vicina ai 3 giomi che ai 2 (2,7 nello specifico). Fa eccezione in settore bancario, dove la cornice rimane quella del contratto collettivo nazionale di lavoro siglato a fine 2019 dove era indicato il tetto di 2 giorni a settimana. Mentre nelle tlc c’è stata una contrattazione molto fiorente sia a livello nazionale, con il protocollo di Asstel e dei sindacati, sia a livello aziendale, a cominciare da Tim che è stata tra le prime società a immaginare il mondo post pandemia.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Assegno unico partenza con beffa 1,3 milioni di famiglie riceveranno di meno
Tema: Assegno unico

L’assegno unico e universale per i figli diventa legge martedì, dopo una lunga gestazione. Il premier Mario Draghi assicura che dall’ 1luglio tutte le famiglie riceveranno 250 euro al mese per ogni figlio, se disabile anche di più. Una prima simulazione però, considerati i soldi a disposizione pari a 20 miliardi, abbassa l’asticella a 161 euro. E dimostra come 1,35 milioni di famiglie di lavoratori dipendenti ci rimetterebbero in media 381 euro all’anno rispetto a oggi. Per salvaguardare tutti e arrivare ai 250 euro servono dunque risorse extra. O maggiore selettività, ma con il rischio di scontentare più di qualcuno. L’assegno è legato al reddito Isee. Sarà il governo a individuare la scala. Sono previste maggiorazioni: dal terzo figlio minore, per i disabili (dal 30 al 50% in più), per le madri under 21. Assegno un po’ più basso per i figli maggiorenni under 21, a patto che siano impegnati in studio, formazione, lavoret ti o disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pons Giovanni 
Titolo: Autostrade, slitta l’offerta Resta la valutazione di 9,1 miliardi per il 100%
Tema: Dossier Autostrade

Il cda di Cassa Depositi e Prestiti in programma per ieri sera è slittato probabilmente a oggi per permettere alla cordata, a cui partecipano anche il fondo australiano Macquarie e il fondo americano Blackstone, di mettere a punto alcuni dettagli non di poco conto dell’offerta per Autostrade. Non sarebbe messa in discussione la valutazione pari a 9,1 miliardi di Aspi, mentre ulteriori ragionamenti sarebbero in corso su alcuni elementi che hanno comunque un impatto economico sul complesso dell’offerta, in particolare la possibilità che si riducano i rischi legali di Atlantia e quindi l’ipotesi di riduzione sostanzialmente il rischio di manleva legale a carico di Atlantia e il tema dei ristori che Autostrade potrebbe ricevere dal governo per gli impatti sulla diminuzione del traffico registrato dal luglio 2020.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Slitta la proposta di Cdp per l’88% di Autostrade Atteso oggi il nuovo Cda – Autostrade, slitta l’offerta di Cdp e fondi Oggi nuovo cda
Tema: Dossier Autostrade

Cdp si prende altre 24 ore prima di deliberare l’offerta per l’acquisto, in cordata con Blackstone e Macquarie, dell’88% di Autostrade per l’Italia. E lo avrebbe fatto perché potrebbero esserci ulteriori affinamenti sul prezzo, In particolare in quella parte che si intreccia con le “partite” pubbliche. Sul tavolo il nuovo schema d’intesa che parte da una valorizzazione di Aspi di 9,1 mlliardi di euro. Identica dunque a quella precedente ma con alcune variazioni rispetto ad altri due tasselli centrali: gli indennizzi e le compensazioni da Covid. Rispetto alla prima voce il valore complessivo sarebbe sceso a 500 milioni dai precedenti 700 milioni mentre i rimborsi per la pandemia potrebbero aggirarsi attorno ai 400 milioni. In una situazione ideale, dunque, che rispecchi entrambe le previsioni, il prezzo finale sarebbe di 9 miliardi. Soglia che, sulla carta, almeno per quanto riguarda i grandi soci, potrebbe sbloccare la trattativa. Da capire se questo vale anche per il cda di A tlantia. La valorizzazione rimane ancora distante da quelle indicate dagli advisor della holding infrastrutturale che hanno individuato perla società un prezzo compreso tra i 10,5 e gli 11,5 miliardi di euro. Tuttavia, va anche detto, in questi mesi la proposta di Cassa è l’unica concreta mal arrivata sul tavolo.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mancini Umberto 
Titolo: Salvataggio Alitalia la guerra degli slot dietro il no europeo – Dietro lo stop a Ita-Alitalia c’è l’assalto agli slot italiani
Tema: Dossier Alitalia

Dietro lo stop di Bruxelles ad Ita-Alitalia c’è lo scontro per accaparrarsi gli slot in vista della ripartenza estiva, i preziosi diritti di atterraggio e decollo, linfa ivtale per le compagnie aeree. Per questo Bruxelles da mesi non fa altro che mettere paletti, vincoli, ritardando i tempi delle decisioni. Lo ha fatto con il precedente esecutivo e lo ripete con l’attuale. Nulla di illegale ovviamente, stadi fatto però che sia le low cost che i colossi europei dei cieli hanno già iniziato la campagna per conquistare viaggiatori, puntando proprio sull’impasse politico che imprigiona la società guidata da Fabio Lazzerini.  L’ostacolo maggiore, quello su cui venerdì si è rotta la trattativa con Roma, riguarda proprio gli slot. La richiesta di rinunciare al 50% degli slot di Milano-Linate è stata ritenuta inaccettabile dal ministro dell’Economia Daniele Franco: se su manutenzione e handling ci sono dei margini per negoziare, sui diritti di volo la chiusura sembra totale. Eppure, fanno notare proprio fonti governative, l’accordo di Lufthansa con la Ue per ottenere i 9 miliardi di aiuti di Stato prevede che il colosso tedesco si liberi solo del 4% degli slot a Francoforte e Monaco. E c’è chi fa notare che guarda caso proprio Lufthansa e Ryanair hanno da tempo messo gli occhi sull’aeroporto di Linate.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Del Re Pietro 
Titolo: Suez, ai piedi del gigante che ha chiuso due mari – Nell’imbuto di Suez
Tema: Canale di Suez bloccato

Sono oltre cento le navi da carico e superpetroliere ferme nel mar Rosso a causa del canale di Suez bloccato dalla porta container Ever Given, incagliatasi – a dire della compagnia di navigazione – a causa di una tempesta di vento lo scorso martedì. Continuano gli sforzi dei potenti rimorchiatori che cercano di disincagliarla e quelli delle gru che scavano sotto la sua poppa e la sua prua incastrate nella sabbia. Anche un paio di elicotteri la osservano dall’alto. Le autorità egiziane rendono praticamente impossibile a chiunque avvicinarsi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Livini Ettore 
Titolo: Chip, gas e latte di cocco Le 5 giornate da incubo del commercio mondiale
Tema: Canale di Suez bloccato

Il Canale di Suez è l’aorta del commercio globale e il suo blocco provoca a catena ritardi e danni economici ingenti.  La logistica del terzo millennio è una macchina perfetta fondata sulla teoria del just-in: inutile spendere soldi in scorte e magazzini, la merce arriva quando deve essere utilizzata. Ma se c’è un incoveniente, tutto salta. La Ever Given si è arenata alle 7.40 di martedì 23 marzo. E le 120 ore passate da allora sono state un incubo per il commercio mondiale. Il prezzo del greggio è salito del 5%. Le tariffe per il noleggio di navi – con 321 imbarcazioni bloccate all’ingresso del canale – sono balzate tra il 30 e il 70% in una settimana. Le quotazioni dei container, già rarissimi perché bloccati in giro per il mondo dal virus, sono quadruplicate su alcune rotte. Gli armatori stanno decidendo in queste ore se mettersi in coda al Canale (ogni giorno di ritardo della merce costa penali da 15 a 30mila euro) o se circumnavigare l’Africa doppiando Capo di Buona Speranza, una rotta più lunga di almeno sette giorni.  I big dell’auto e degli smartphone sono già in difficoltà per la mancanza di semiconduttori, ma da Suez passa anche il 60% delle merci cinesi per l’Europa, 80 miliardi di prodotti da e per l’Italia, il 16% del fabbisogno dei colossi chimici tedeschi.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Clausi Chiara 
Titolo: Suez, 14 rimorchiatori in azione In coda per il blocco 321 navi
Tema: Canale di Suez bloccato

La gigantesca nave portacontainer Ever Given che blocca il Canale di Suez in Egitto da martedì è ancora arenata. Ieri 14 rimorchiatori hanno cercato di sfruttare l’alta marea ma il tentativo di rimetterla a galla non ha avuto successo. Altri mezzi arriveranno anche oggi, in uno sforzo che mobilita tutte le forze egiziani e internazionali. Ogni ora che passa è un disastro. Più di 300 navi sono bloccate su entrambi i lati della via di comunicazione strategica. Il comandante della Royal Navy britannica Tom Sharpe ha spiegato che la condizione migliore per sbloccare la nave sarebbe stata l’alta marea di oggi, ma poiché l’imbarcazione è incagliata sia davanti che dietro c’è il rischio che lo scafo possa rompersi. Il presidente Joe Biden ha rivelato che Washington sta esaminando cosa fare per aiutare a liberare il cargo. Nel frattempo i danni economici corrono. Il blocco potrebbe costare al commercio globale dai 6 ai 10 miliardi di doll ari a settimana.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.d.F. 
Titolo: Le assicurazioni stimano risarcimenti per 170 milioni
Tema: Canale di Suez bloccato

Se il blocco della nave Ever Given a Suez si risolverà nell’arco di una settimana, cioè entro martedì prossimo, potrebbero ammontare complessivamente a 200 milioni di dollari (170 milioni di euro) i danni richiesti all’armatore della portacontainer dalle compagnie le cui unità non hanno potuto imboccare il canale e dai proprietari dei loro carichi. A formulare la stima è Mauro Iguera, alla guida, insieme a Marco Risso, della genovese Cambiaso Risso, una delle più importanti società di brokeraggio marittimo a livello internazionale: “Per Suez – dice – passano 50 navi al giorno; il che, in una settimana, vuol dire circa 350 unità. Calcolando un nolo medio tra 20 mila e 30 mila dollari a nave e se tutte restassero ferme una settimana si arriverebbe a un danno, calcolato per eccesso, tra 50 e 100 milioni di dollari. Al quale vanno aggiunti i reclami per le merci del proprietario del carico, che potrebbero portare la cifra  200 milioni di dollari”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salom Paolo 
Titolo: Il massacro e la parata: oltre 100 morti in Birmania Colpita bimba di un anno
Tema: Strage in Birmania

Giornata di sangue ieri in Birmania, come non se ne erano viste dal 1 febbraio scorso, proprio in occasione della festa delle Forze Armate, che nella capitale è stata celebrata come se il Paese non fosse sull’orlo di una catastrofe drammatica. Da una parte soldati in alta uniforme, carri armati risplendenti sotto il sole tropicale, dall’altra – in quasi tutte le città del Paese – altri militari impegnati a sparare contro i loro stessi cittadini, disarmati, che continuano con grande coraggio a chiedere la fine del regime militare. Il bilancio parla di oltre cento morti (400 dall’inizio delle proteste). Di una bimba di un anno colpita a un occhio da un proiettile di gomma mentre giocava nel suo giardino. Di un bambino di quattro anni e una bimba di 13 uccisi nelle loro case da proiettili indirizzati senza criterio contro le case nei quartieri giudicati «ribelli». Dure e immediate le reazioni della comunità internazionale: l’ambasciatore britannico Chugg ad esempio ha detto che l’esercito “si è coperto di infamia”, altrettanto dura l’Onu e gli Usa. I soldati hanno sparato per uccidere. Hanno percorso viali e vie secondarie sparando ad alzo zero, mirando alla testa dei manifestanti. In alcuni casi, i militari si sono nascosti nelle ambulanze requisite a forza per avvicinarsi di più ai loro bersagli.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cadalanu Giampaolo 
Titolo: Birmania, un giorno di massacri I militari sparano sui bambini – Birmania, il giorno della vergogna Spari sulla folla, ucciso bimbo di 5 anni
Tema: Strage in Birmania

Come minacciato in tv lo scorso venerdì, la giunta golpista in Birmania solo nelle ultime 24 ore avrebbe ucciso almeno 91 persone secondo il sito Myanmar Now, oltre 100 secondo altre fonti. Anche le Nazioni Unite confermano: i golpisti hanno celebrato nel sangue la Giornata delle Forze armate, con vittime in 40 diverse città, compresi diversi minori, uno di cinque anni. Dal giorno del colpo di Stato, il primo febbraio, le persone uccise sono almeno 328, secondo i conteggi dell’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici. Ma i bilanci sono parziali, e le informazioni imprecise. Il generale Min Aung Hlaing, leader della giunta, aveva voluto rassicurare il mondo: “Le forze armate vogliono stringere la mano al Paese intero e garantire la democrazia”, aveva detto. Invece la repressione è stata durissima, e a poco sono serviti i richiami della comunità internazionale, a partire da quelli dei rappresentanti americani. Secondo l’ambasciatore americano Th omas Vajda, “questo spargimento di sangue è spaventoso. La popolazione ha parlato chiaramente: non vuole vivere sotto un regime militare. Chiediamo la fine immediata della violenza e il ripristino del governo democraticamente eletto”. Ma il suo monito è caduto nel nulla.
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Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Così nel mondo
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

A New York verrà introdotto un passaporto vaccinale chiamato Excelsion Pass, con cui i newyorkesi potranno, semplicemente inserendo un codice nel telefono, dimostrare di essere stati vaccinati contro il Covid e avere accesso a eventi musicali, teatrali e artistici. L’app funzionerà anche come carta d’imbarco digitale per le compagnie aeree. In Spagna fa notizia l’eccezione della regione di Madrid, in cui bar e ristoranti sono aperti fino alle 23: la decisione però non pare fondata su dati sanitari: il 40% infatti dei contagi spagnoli proviene proprio dalla capitale. Intanto questo weekend il governo serbo ha consentito a migliaia di cittadini bosniaci, macedoni, montenegrini, albanesi e kosovari di potersi vaccinare gratuitamente a Belgrado. Un’iniziativa che ha avuto molto successo, a giudicare delle file alle frontiere. Ad eccezione della Serbia, gli altri Paesi dei Balcani occidentali sono senza vaccino e attendono le forniture Covax.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fabbrini Sergio 
Titolo: Chi sono i veri responsabili della lentezza europea – Vaccini, la Ue vada oltre il coordinamento tra i governi nazionali
Tema: Covid-19, il nodo vaccini

L’inefficacia vaccinale europea è dovuta alle modalità con cui è stata gestita la pandemia dalla Commissione europea, per via dei vincoli imposti proprio dal Consiglio europeo: a Bruxelles non vi è un sistema di legittimazione politica (democratica) che incentivi la Commissione europea ad affrontare sfide (come la pandemia) in tempi rapidi ed in modo efficace. Mentre ad esempio il presidente americano Joe Biden e il premier inglese Boris Johnson hanno l’interesse a vaccinare prima possibile la popolazione dei rispettivi Paesi, se vogliono essere rieletti o riconfermati. Inoltre, non solo i Trattati europei non prevedono la condivisione delle competenze in campo sanitario, ma potenti forze domestiche spingono per preservare le competenze nazionali, sia nei grandi che nei piccoli Paesi. Quindi se la presidente della Commissione europea agisce come il direttore generale di un segretariato amministrativo, ha pochi incentivi a risolvere “prima possibile” il pro blema della vaccinazione, se ciò contrasta con le preferenze dell’uno o dell’altro governo nazionale.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Tajani Antonio 
Titolo: L’intervento – Sui vaccini è mancata una politica europea – Serve un cambio di passo anche nella Ue sui vaccini È mancata la pressione della politica sui produttori
Tema: Covid-19, il nodo vaccini

Scrive il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani che l’approccio negoziale dell’Ue sul tema dei vaccini è stato troppo leggero. Bene aver agito insieme, sostiene Tajani, ma non era improbabile che sui vaccini si sarebbe aperta una guerra tra blocchi nazionali. Finora l’Europa non ha importato una singola fiala dal resto del mondo e le aziende farmaceutiche spesso hanno preferito rispettare gli accordi con USA o GB a discapito dell’Ue. E’ mancata quindi una politica di pressione sui produttori, e il coraggio ad esempio di bloccare le esportazioni. Serve un cambio di passo immediato, non regole ingessate che rischiano poi di trasformarsi in trappole.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: La Georgia limita il voto Biden: una legge razzista
Tema: Legge sul voto in Georgia, USA

Il governatore Brian Kemp ha firmato la legge «Sb 202» sulle disposizioni di voto in Georgia che secondo i democratici e gli attivisti dei diritti civili ha come obiettivo esplicito limitare il più possibile l’afflusso alle urne degli afroamericani e delle fasce più emarginate della popolazione. Il 4 novembre scorso gli elettori afroamericani furono fondamentali per la vittoria di Biden, che la spuntò di misura su Trump. Si contarono circa 5 milioni di schede, di cui 1,4 con il voto anticipato e 1,3 milioni con le schede inviate per posta. D’ora in avanti sarà molto più complicato usare il voto per corrispondenza, mentre le postazioni per «l’early voting» saranno ridotte e seguiranno un orario da normale ufficio pubblico, incompatibile con le esigenze di chi lavora.  Il presidente Joe Biden ha detto che siamo di fronte al «Jim Crow del ventunesimo secolo», richiamando la stagione buia della seg regazione americana incardinata in una serie di leggi e disposizioni discriminatorie. Agli occhi dei repubblicani, invece, la Georgia e un modello, un manifesto anche culturale per, reagire alla vittoria di Biden. E la strada per consolidare le roccaforti che hanno tenuto, come Texas e Florida.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Il punto – Cina-Iran maxi accordo su petrolio e infrastrutture
Tema: Accordo Cina-Iran

La Cina firma con l’Iran un patto venticinquennale che di fatto la trasforma in un suo centro logistico e di forniture energetiche.  I dettagli non sono pubblici. L’obiettivo dichiarato è «decuplicare» l’interscambio, per arrivare a 600 miliardi entro il 2030, mentre lo Stato cinese s’impegna a investire 400 miliardi nei primi cinque, in infrastrutture, telecomunicazioni e settore energetico. Per l’Iran, soffocato dalle sanzioni Usa reimposte da Trump, è ossigeno. Per la Cina, che ha un Pil di quasi 16 mila miliardi, è uno sforzo importante, con il principale obiettivo di ottenere una piattaforma strategica sicura lungo la nuova Via della Seta. E assicurarsi petrolio a prezzo di saldo, con sconti fino al 30 per cento rispetto ai prezzi di mercato.
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