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SINTESI IN PRIMO PIANO – 28 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Via libera del Parlamento al Recovery Plan. Draghi: “Il nostro nemico è l’inerzia istituzionale” e “senza riforme tempi lunghi”.
– Meloni attacca il premier: le Camere sono state ignorate. Salvini: resto al governo. Tra Lega e Pd scoppia il caso Speranza
– Coprifuoco, orari rivisti a maggio in base all’andamento della pandemia. In vista i 500mila vaccinati al giorno.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Di Caro Paola 
Titolo: A maggio cambia il coprifuoco – Il coprifuoco spacca gli alleati Poi l’intesa: verifica a maggio
Tema: Misure anti-Covid

Dopo una giornata che rischiava di dividere la maggioranza è stata trovata l’intesa: nuovi orari in base ai contagi e all’andamento della campagna vaccinale. Per ora, quindi, il coprifuoco resta alle 22. A maggio verrà fatto il tagliando: se i dati lo permetteranno, verrà ridotto il coprifuoco, ma per arrivarci è servita una sfida all’ultimo sangue tra Meloni e Salvini e un braccio di ferro durissimo nella maggioranza. L’ostacolo da superare erano i due odg presentati da Fdl – uno per l’abolizione del coprifuoco, l’altro per spostarlo alle 24 – che costringevano Lega e FI a votarli o a sconfessare le loro stesse posizioni, sostenute anche dai renziani. Per ore dal governo si è cercata la formula per trovare un’intesa ma senza dare “bandierine da sventolare” a Salvini. Alla fine, ne è uscito un testo che nella sostanza accontenta tutti, ma con un prezzo da pagare: la maggioranza al voto si è spaccata.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Zapperi Cesare 
Titolo: Il 52% vuole modifiche – Il 52% contro lo stop alle 22 in zona gialla, sì dal 41%
Tema: Misure anti-Covid

Il coprifuoco alle 22 anche nelle zone gialle piace a una larga fetta di italiani (il 41%) ma non alla maggioranza. Per il 30% andrebbe spostato almeno alle 23, mentre un altro 22% eliminerebbe qualsiasi limitazione (il 7% non sa o non indica una preferenza). Complessivamente, quindi, il 52% è contro lo stop alle 22. II sondaggio realizzato dall’Istituto Ipsos per conto della trasmissione diMartedì in onda ieri su La7 sembra in qualche modo dare conto delle diverse visioni che convivono dentro la maggioranza che sostiene il governo. La linea rigorista continua a essere ben rappresentata, ma l’orario fissato comincia ad apparire penalizzante nel momento in cui si è deciso di consentire ai ristoranti di tenere aperto anche alla sera.
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Testata: Repubblica 
Autore: Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il retroscena – Draghi chiede lealtà a Salvini – Oggi nuovo round su Speranza Draghi chiede lealtà a Salvini
Tema: Governo

Lealtà: ecco cosa chiede adesso Mario Draghi a Matteo Salvini, attraverso i canali che tra i due non si sono mai interrotti. Lealtà necessaria per garantire la navigazione di una maggioranza così eterogenea, per rispettare un impegno preso con il Parlamento e davanti al Paese. Lealtà che non contempla la sfiducia a Roberto Speranza, un ministro del proprio governo, anche se sostiene una tesi diversa sul coprifuoco. E non prevede neanche ambiguità, astensioni o assenze tattiche. La verità è che il presidente del Consiglio inizia a essere un po’ stufo di un’escalation che distrae dalla vera sfida che ha di fronte il Paese: gestire l’immensa dote del Recovery e garantire la ripresa dopo la tragedia della pandemia. Non gli piace il metodo, non gradisce l’assenza di misura e le esagerazioni: “Non bisogna superare il limite”.
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Testata: Stampa 
Autore: Martini Fabio 
Titolo: Il retroscena – Quell’ora e mezza a un passo dal crac – Crepe nella maggioranza Quei 90 minuti di distinguo in cui si è sfiorata la crisi
Tema: Governo

Per un’ora e mezza il Palazzo è stato ostaggio di una schizofrenia senza precedenti nella storia della Repubblica. Poi tutti hanno frenato, e bruscamente. La Camera aveva appena approvato, tra applausi a scena aperta, qualche ciglio bagnato e a larghissima maggioranza, il poderoso Recovery plan, il nuovo Piano Marshall al quale il presidente del Consiglio affida il “destino” del Paese. Ebbene pochi minuti dopo, sullo stesso palcoscenico, l’aula di Montecitorio, è andata in scena una plateale, pubblica dissociazione della Lega e di Forza Italia, che non hanno partecipato al voto sull’ordine del giorno Meloni sull’orario di apertura dei ristoranti, che è stato respinto con i voti di Pd, Stelle e Leu. Per un’ora di coprifuoco in più o in meno il governo ha ballato pericolosamente e tutto questo appena 90 minuti dopo aver festosamente approvato l’epocale Recovery.
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Testata: Stampa 
Autore: Di Matteo Alessandro 
Titolo: “No a posizioni ideologiche solo per fare dispetto alla Lega”
Tema: Intervista a Maria Elena Boschi

Ripensare l’orario del coprifuoco è doveroso, mantenere il limite delle 22 “sarebbe una follia”. Maria Elena Boschi chiede agli alleati di governo di evitare posizioni “ideologiche” su questo tema e avverte: tenere tutto come è ora non fa “arrabbiare Salvini, ma gli italiani”. E Pd e Lega devono “smettere di litigare” e “pensare al bene dell’Italia”. Secondo la Capogruppo di Italia Viva alla Camera le battaglie di Enrico Letta sui diritti sono “solo titoli”. “E sul video maschilista di Grillo troppa timidezza”. E ancora: “II Movimento di prima non esiste più e le alleanze con loro per le comunali le vedo difficili”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Franco Massimo 
Titolo: La Nota – I compromessi di un’alleanza che va avanti in ordine sparso
Tema: Governo 

Il “partito delle 22” e il “partito delle 23” hanno stipulato un piccolo compromesso che dovrebbe salvare le apparenze di una diatriba un po’ lunare. L’impegno del governo a rivedere entro maggio le restrizioni legate alla pandemia è stato un modo per evitare una contrapposizione tra M5S e Pd da una parte; dall’altra Lega con l’aggiunta in extremis di berlusconiani e renziani; e con la destra di Giorgia Meloni alla finestra, a godersi un contrasto giocato su un’ora in più o in meno di chiusure, e sulla libertà di spostarsi nel Paese. Ma il suo ordine del giorno ha innescato un cortocircuito. Litigare sulle chiusure sa di conflitto strumentale e di retroguardia: anche se per paradosso potrebbe accelerare i cambiamenti.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – I sì di facciata al Piano Ue e le partite 2022 su Colle e urne
Tema: Governo

Il passaggio di ieri in Parlamento del Piano europeo ha avuto il via libera dei partiti di maggioranza – e l’astensione di Giorgia Meloni – ma quei sì hanno tante ambiguità. Ci si chiede per esempio cosa accadrà in corso d’opera quando si discuterà nel dettaglio dei capitoli di spesa e quali scontri si accenderanno quando le forze politiche si troveranno di fronte alle riforme di accompagnamento come la giustizia, la pubblica amministrazione, o quelle settoriali come la concorrenza e, dulcis in fundo, il fisco. Temi che accendono la conflittualità tra gli schieramenti e talvolta anche dentro gli stessi schieramenti. Draghi nella replica di ieri alle Camere ha presentato un calendario fittissimo che impegna – entro luglio – il Governo a presentare leggi delega e sarà in quel momento che esploderanno le contraddizioni.
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Testata: Repubblica 
Autore: Cappellini Stefano 
Titolo: Il commento – La strategia che serve a Letta
Tema: Governo

E’ incredibile come il centrodestra italiano, che non ha trascorso un solo giorno di questa legislatura in armonia di scelte e strategie, continui ad accumulare vantaggio politico. Il centrodestra non è una coalizione, è un emporio: ci si trova di tutto: Giorgia Meloni offre uno sbocco ai più arrabbiati e scontenti; Matteo Salvini pure, ma entrando al governo si è fatto carico della richiesta che arrivava dalla vecchia base nordista, piccoli e medi imprenditori, partite Iva, autonomi; Forza Italia è l’unico partito che sta al governo con convinzione e copre così un altro pezzo di società e opinione pubblica. Se i tre partiti si presentassero divisi agli elettori farebbero campagne molto diverse, con programmi in parte incompatibili su Europa, diritti civili, politica estera e forse resterebbero alternativi anche dopo il voto. Ma se il Pd non troverà risposte soddisfacenti, è probabile che il resto della legislatura d iventi una marcia d’avvicinamento al trionfo della destra sovranista.
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Testata: Repubblica 
Autore: Foschini Giuliano – Tonacci Fabio 
Titolo: Casellati, 124 voli di Stato in un anno “A causa del Covid” – Quei 124 voli di Stato di Casellati in un anno “Per evitare il Covid”
Tema: Voli di Stato

Durante la pandemia la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha usato un numero record di voli blu. Da maggio 2020 adoggi il Falcon 900 dell’Aeronautica (31° stormo di Ciampino), a disposizione della seconda carica dello Stato, ha volato 124 volte. Di queste, 97 sulla rotta Roma-Venezia. Andata e ritorno. È il tragitto casa-lavoro di Casellati, la cui famiglia tuttora risiede e vive a Padova. In 6 casi, invece, il trireattore bianco si sposta tra Roma e la Sardegna, destinazione Alghero: il 18 agosto, e poi una settimana dopo, il 25. In quei giorni, riporta la stampa locale, la presidente Casellati è in vacanza lì. Nessun altro apparecchio della flotta di Stato si è mosso con la stessa frequenza. Per ragioni di tutela della salute, dicono fonto di Palazzo Madama.  Interpellata, la presidente del Senato non ha voluto commentare e rispondere.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Galli Della Loggia Ernesto 
Titolo: Lo Stato e lo spirito di parte
Tema: Copasir e sbarchi

In una democrazia come la nostra l’interesse pubblico è quello che ogni maggioranza e ogni ministro reputa che sia. Ed è compito della stampa illustrare con obiettività i punti di vista dell’opposizione, anche quando non li si condivide e ancora di più, quando è necessario, difenderne i diritti. È il caso di due questioni importanti venute alla luce di recente e riguardanti rispettivamente Fratelli d’Italia e la Lega. La presidenza del Copasir, con i due presidenti delle Camere Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico che, investiti della questione, decidono di spogliarsi dei propri poteri e invece di invitare il senatore Volpi a lasciare il suo posto a un presidente designato da Fratelli d’Italia decidono di non decidere e rimandano la palla ai partiti. La vicenda Open Arms, con la distinzione fatta dai magistrati tra ragioni politiche e interesse dello Stato difficilmente sostenibile, perché in un regime democ ratico parlamentare “l’interesse dello Stato” di per sé non esiste .
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Testata: Giornale 
Autore: Greco Anna Maria 
Titolo: A rischio i procedimenti dello scandalo Palamara – A rischio tutti i procedimenti dello scandalo Palamara
Tema: Caso Palamara

Le audizioni al Csm sul caso Palamara ingarbugliano la ricostruzione del sistema delle correnti. E si fa più pesante la spada di Damocle dell’irregolarità delle intercettazioni dell’ex presidente Anm, che potrebbe far saltare processi disciplinari e penali. Rinviata l’audizione di Duilio Bianchi, della società che inoculò il trojan nel cellulare di Palamara, che si è contraddetto sulla gestione delle intercettazioni da Roma a Napoli e ritorno prima di arrivare ai pm di Perugia.
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Economia e finanza

Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Fiammeri Barbara 
Titolo: Via libera al Recovery Draghi: «Il nostro nemico è l’inerzia istituzionale» – Sì delle Camere al Recovery Draghi: adesso obiettivo fondi
Tema: Recovery plan

“Il vero nemico è l’inerzia istituzionale. Dalla riuscita delle riforme dell’Italia dipende il successo della scommessa dell’intera Europa”, ha detto il premier Draghi ieri sera in Senato in sede di replica al dibattito sul Piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr), sottolineando ch “l’Italia non sarà più la stessa”. Draghi ha quindi aggiunto che per il ponte sullo stretto di Messina c’è una relazione tecnica pronta, che sarà presto inviata alle Camere. In tarda serata anche il Senato ha approvato il Pnrr. La variabile decisiva è il tempo. Rinviare il sì del Parlamento al Piano nazionale di ripresa e resilienza non sarebbe stato privo di conseguenze: ” Se avessimo consegnato il piano il 10 maggio i soldi sarebbero arrivati dopo l’estate”.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Sorrentino Riccardo 
Titolo: Più risorse per ecologia e svolta digitale nel Recovery plan di Francia e Germania – Il piano francese tinto di verde
Tema: Recovery plan

Francia e Germania, assieme a Italia e Spagna, oggi inviano a Bruxelles i rispettivi Piani nazionali di rilancio e resilienza. Transizione ecologica contro il cambiamento climatico e trasformazione digitale sono i due capitoli più importanti dei Pnrr di Berlino e Parigi. Piani presentati ieri, in una conferenza stampa congiunta dai rispettivi ministri dell’Economia, Bruno Le Marie e Olaf Scholz. Come voler a rimarcare l’unità dell’asse franco-tedesco – i due paesi promotori del Recovery plan Ue da 750 miliardi – nell’indicare all’Europa la direzione da prendere per superare la crisi economica generata dal Covid, la crisi peggiore dal dopoguerra. Berlino impegna quasi metà dei finanziamenti in progetti ambientali. Per il governo tedesco istruzione, innovazione e rinnovabili contro la crisi. Parigi punta su transizione ecologica e rafforzamento della coesione sociale.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Patta Emilia 
Titolo: «Il Piano spinge il lavoro delle donne» – «Il Piano spinge il lavoro delle donne: +4%, al Sud +5,5%
Tema: Intervista a Elena Bonetti

“Non è un insieme di progetti senza visione come il Piano precedente. Quello presentato da Mario Draghi è un piano, è una visione del futuro con dentro i progetti, una vera proposta politica nazionale di rilancio e resilieza da qui al 2026. L’Italia sarà un Paese capace di investire sul protagonismo delle nuove generazioni, a partire dalla prima infanzia, e un Paese finalmente riconnesso nelle differenze di genere e nei territori”. Per la ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Elena Bonetti, capodelegazione della renziana Italla Viva al governo, il Pnrr consegnato alle Camere e che tra qualche giorno sarà formalmente inviato a Bruxelles testimonia di per sé la discontinuità con il governo giallorosso e dimostra la necessità del cambio di guardia a Palazzo Chigi. La parità di genere, così come la questione giovanile e il Sud, è una delle priorità trasversali del Piano e innerva tu tte le sei missioni.
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Testata: Repubblica 
Autore: Fraioli Luca 
Titolo: Cingolani: investiremo su rinnovabili e idrogeno per l’Italia verde del 2030 – Cingolani “Via la burocrazia ripartiamo da sole e vento”
Tema: Intervista a Roberto Cingolani

“Il nome Recovery Plan dà l’idea che stiamo mettendo una toppa a qualcosa che è andato storto. Preferisco Next Generation EU e vorrei che agli italiani arrivasse un altro tipo di messaggio: questo è un progetto più ambizioso della semplice ripresa post pandemia, vuole impostare il futuro del Paese per le generazioni a venire”. Dopo settimane in cui ha evitato di scendere nei dettagli, il ministro Roberto Cingolani racconta in cosa consisterà la sua transizione ecologica: stop al carbone il prima possibile, boom di energia prodotta da rinnovabili nei prossimi 10 anni fino a coprire oltre il 70% del fabbisogno di elettricità, sì al gas naturale come misura tampone fino alla totale autonomia dai combustibili fossili, no ai termovalorizzatori per il trattamento dei rifiuti,  alla cattura e stoccaggio della CO2 negli ex giacimenti. Con all’orizzonte una economia basata sull’idrogeno: “Ma non sarà un passaggio istantaneo, ci vorranno anni. Sarà una transizione”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Fubini Federico 
Titolo: «Sblocchia  mo il Paese delle lobby» – «Rimuoviamo il blocco delle lobby Con la Ue un contratto di sei anni»
Tema: Intervista a Renato Brunetta

‘Sciogliamo il potere di blocco delle lobby”, dice il ministro Renato Brunetta. “Draghi dopo il 2023? Perché no. Il Recovery è un piano di riforme con soldi intorno. “Un asset del nostro presidente del Consiglio – sottolinea – è la credibilità. E il valore è che l’Italia può fare deficit e debito senza conseguenze sui mercati”. “C’è stata una pandemia – ricorda il titolare della Pubblica amministrazione -. E la pandemia ha messo a nudo i mali del Paese: le corporazioni, i dualismi, gli egoismi, le miopie, la frattura fra garantiti e non. Ha approfondito i punti di rottura, fin quasi al baratro. Ma dall’impatto di questo meteorite è venuto fuori il momento Merkel in Europa che nessuno si aspettava, perché fino a metà lockdown la cancelliera mai e poi mai avrebbe detto sì al debito comune. Invece va reso onore alla sua intelligenza. Da lì è nato Next Generation EU e ora siamo in una straordi naria congiuntura astrale che dà speranza”.
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Testata: Domani 
Autore: Da Rold Vittorio 
Titolo: «Un debito produttivo per la ripresa L’Italia ha bisogno delle riforme»
Tema: Intervista a Laurence Boone

Laurence Boone, capo economista dell’Ocse, l’orgazzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi, in vista dell’Economic Outlook del 31 maggio si dimostra soddisfatta del maxi piano di aiuti varato dall’amministrazione di Joe Biden che porterà gli Stati Uniti a superare la crisi entro la fine del 2021. Soddisfatta anche del piano europeo Next generation Eu, definito “senza precedenti” e che rappresenta “un passo significativo verso un quadro più forte di sostegno fiscale transnazionale”. “È fantastico – aggiunge – vedere come l’Unione europea abbia dato priorità alle trasformazioni verdi e digitali”. Unico neo del piano europeo è la mancanza di un investimento collettivo comunitario, ad esempio nelle infrastrutture energetiche.
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Testata: Domani 
Autore: Bragantini Salvatore 
Titolo: Abbattere la foresta per svendere la legna
Tema: Pnrr

Un anno fa pareva fantascienza, ma ora la Ue si indebita sui mercati per la Next generation Eu. Una larga fetta è per l’Italia, la più colpita dal Covid. Se però nel 2026 i progetti finanziati dal Ngeu non marciano, niente soldi, e quelli incassati vanno restituiti. Ciò spinge verso gli investimenti in infrastrutture e ad asciugare le procedure per approvare e gestire i progetti. Cè il rischio di passare dal “No a tutto” del vecchio M5s all’assalto alla diligenza che, in nome dello sviluppo, distrugge l’ambiente. È come abbattere un’antica foresta e svendere la legna, inconcepibile farlo in nome della prossima generazione, per cui va preservata. Abbiamo sfigurato le nostre coste; salviamo almeno la montagna, ultimo rifugio della bellezza silenziosa della natura. Chi scavi nel Pnrr vedrà alcune horror story, tutte a trazione leghista.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Dragoni Gianni 
Titolo: Alitalia, la situazione è «tragica» – Alitalia, stagione estiva in bilico: «L’obiettivo è decollare a luglio»
Tema: Alitalia

Alitalia versa in una situazione “tragica” per quanto riguarda la liquidità. Ma guarda avanti con il futuro di Ita e di un partner da scegliere entro giugno fra Delta e Lufthansa. Resta da sbloccare il confronto con la Ue. Dragoni. L’Ad Lazzerini alla Camera: dovevamo partire ad aprile, ma Ita è ferma e aspetta l’Ue. I concorrenti hanno già annunciato i programmi di volo per l’estate in Italia.
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Testata: Stampa 
Autore: Brera Guido Maria 
Titolo: La rivoluzione della moneta
Tema: Criptovalute

Un passaggio decisivo si è consumato negli ultimi giorni. La quotazione della società Coinbase sull’indice Nasdaq, per circa 70 miliardi di dollari, ha definitivamente portato il mondo delle cripto valute a Wall Street. Un momento di estremo significato simbolico – l’accesso al tempio della grande finanza mainstream. Coinbase è una piattaforma di negoziazione specializzata in valute digitali su cui hanno puntato in pochi anni migliaia di investitori. Questi primi passi a cui stiamo assistendo, i tentativi che preparano la prima moneta digitale sovrana, sono in cammino verso unfuturo che ciriguarda tutti.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Ricci Sargentini Monica 
Titolo: Sud Sudan, l’agguato nato nella diocesi Dodici arresti, tre sono sacerdoti
Tema: Sud Sudan

Mentre migliorano le condizioni di Christian Carlassare, il giovane vescovo ferito alle gambe domenica notte in Sud Sudan, prende corpo l’ipotesi che l’agguato sia frutto di una faida interna alla diocesi di Rumbek. Tra le dodici persone arrestate ieri ci sono tre preti locali, tra cui il coordinatore diocesano, don John Mathiang. Tutti sacerdoti di etnia Dinka che non avrebbero gradito l’arrivo di un altro vescovo straniero. Ma anche i laici finiti in manette hanno diverse responsabilità nella chiesa locale. Scrive Nigrizia, il portale dei Comboniani, facendo parlare una fonte anonima ma considerata affidabile: “Il vero mandante è più lontano ancora ed è collettivo. Si tratta di una frazione della comunità ecclesiale di origine dinka che vuole avere il suo peso nella Chiesa e nel Paese per mettere mano sulle sue ricchezze”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Vercesi Pier_Luigi 
Titolo: «Due giovani, gli spari Ma io li perdono» – «Di notte ero certo che sarei stato ucciso Ho pensato soltanto: così sia, sono pronto»
Tema: Intervista a Christian Carlassare

“Ero certo di morire. Ma li perdono” racconta Christian Carlassare, giovane vescovo vicentino di Rumbek, in Sud Sudan, ferito in un agguato nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Arrestati tre preti. “Questa terra ha subito tantissima violenza. La gente conosce l’amore, ma ha bisogno di essere educata alla pace”. Il medico keniota che lo sta curando: “Va tutto bene, l’abbiamo operato questa notte, le pallottole non hanno tranciato né ossa né nervi né tendini, hanno lacerato solo i muscoli, ma ha perso troppo sangue e deve riposare”.
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Testata: Repubblica 
Autore: Nigro Vincenzo 
Titolo: Burkina Faso la Jihad uccide tre europei – Agguato a un convoglio Due giornalisti spagnoli uccisi dai jihadisti
Tema: Burkina Faso

I jihadisti del “Jnim”, uno dei movimenti armati che spadroneggiano ovunque nel Sahel, hanno ucciso ieri un famosissimo documentarista spagnolo, il suo cameraman e un militante animalista irlandese. Per farlo hanno assaltato un convoglio armato di guardiacaccia del Burkina Faso con il quale i tre europei viaggiavano da giorni. Oltre ai tre europei uccisi (sembra siano stati assassinati subito dopo essere stati catturati) molti soldati burkinabé sono stati gravemente feriti. Le due auto fuoristrada e le moto su cui viaggiava il convoglio sono state rubate dai terroristi, assieme alle armi e alle munizioni dei soldati. Le vittime spagnole dell’assalto jihadista sono David Beriain, 44 anni, e Roberto Fraile, 47 anni, entrambi del nord della Spagna.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Saviano Roberto 
Titolo: Addio David, una vita cercando la verità – Ciao David, reporter gentile Il tuo coraggio ci mancherà
Tema: Burkina Faso

David Beriain era uno di quei giornalisti che considerano la distanza una premessa di menzogna. Solo se stai vicino alle cose, se ne senti l’alito e d affondi la suola delle scarpe puoi provare a trovare la strada della verità. David Credeva in una semplice regola, lavorare per portare alle persone ciò che altrimenti non vedrebbero. E’ stato ucciso con altre due persone in Burkina Faso, dopo il sequestro lunedì da parte di un gruppo di uomini armati che aveva attaccato una pattuglia anti-bracconagglo nell’Est del paese.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Cazzullo Aldo 
Titolo: La campagna anni Trenta che divide i madrileni – La battaglia epocale di Madrid che riporta la Spagna agli anni 30
Tema: Spagna

Si vota martedì prossimo per la Comunità di Madrid, l’area metropolitana della capitale che è diventata la Regione più ricca di Spagna, superando la Catalogna. Vincerà la destra: sarà un grande ritorno del partito popolare, che da tre anni non toccava palla e ora ha riassorbito tutti i voti persi al centro a favore di Ciudadanos, i Cittadini, che non esistono più. Ma per governare la presidente uscente e rientrante, Isabel Diaz Ayuso, avrà bisogno degli estremisti di Vox, che strizzano l’occhio al franchismo e al sovranismo. Questa prospettiva consente al premier socialista, Pedro Sánchez – consapevole che il governo uscirà indebolito dal voto -, di gridare al fascismo alle porte: “Vox ha superato la linea rossa. Non farà più un passo avanti”. La candidata popolare ha risposto che a sinistra ci sono “socialisti che vogliono affamare i ristoratori, e comunisti già finanziati da Cháve z, il dittatore rosso che ha affamato l’intero Venezuela”.
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