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SINTESI IN PRIMO PIANO – 27 maggio 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– No al processo sui migranti. I renziani si astengono e aiutano Salvini. Una pentastellata vota per il leghista.
– Renzi: “La Lega non si batte per via giudiziaria”. Ma la mossa di Renzi allarma Conte e il Pd
– Oggi si vota il Recovery Fund, dai Paesi dell’Est gli ostacoli più difficili.
– Riaperture: in caso di via libera il 3 giugno il governo vuole evitare l’altolà dei governatori del Sud.
– Autostrade, si decide sulla revoca. Oggi vertice a Palazzo Chigi: c’è anche il tema del controllo.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Renziani e una M5S aiutano Salvini Primo no al processo per Open Arms
Tema: No al processo per Open Arms

La Giunta delle Autorizzazioni del Senato salva per il momento Matteo Salvini dal processo per la vicenda di Open Arms. Anche con lo zampino dei renziani, che decidono di non votare, e altrettanto potrebbero fare quando la questione andrà in Aula, mandando in fibrillazione la maggioranza. Prima del voto, alle dieci del mattino, l’attenzione è concentrata sull’ex grillino Mario Michele Giarrusso e sulla pentastellata, avvocatessa di Milano, Alessandra Riccardi, che hanno deciso di votare contro il processo. Ma è Italia viva a sorpresa a fare notizia, ed annunciare che in Aula «ci peseremo», quasi un avvertimento a Conte e comunque una decisione politica che smentisce quanto sempre sostenuto dal capo del governo, ovvero che Salvini agì da solo. Per il partito di Renzi «Conte era pienamente consapevole delle scelte del Viminale».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Il commento – La maggioranza nella palude
Tema: No al processo per Open Arms

Ci sono due segni, diversi ma non separati, nel voto con cui ieri la Giunta del Senato ha bocciato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Entrambi illuminano la crisi di politica che avvolge partiti e Parlamento. Una inarrestabile tendenza a lucrare gli interessi personali e a coltivare atteggiamenti parassitari nei confronti di alleati e avversari. Il primo riguarda la linea seguita dal segretario leghista. ll punto preliminare non è solo se sia giusto o meno autorizzare le indagini – non il processo o una sentenza, solo le indagini – nei suoi confronti. Ma in quale contesto i senatori siano arrivati a questa prima valutazione. L’ex ministro dell’Interno negli ultimi giorni ha di fatto posto un tema estraneo al merito della vicenda. La sua difesa si è basata sulla presunta malafede dei magistrati. Ha investito di questo argomento persino il presidente della Repubblica. Le indagini, a suo giudizio, andrebbero quindi bloccate in virtù di una sorta di gigantesco conflitto di interesse di tutte le toghe nei suoi confronti. Non si pone più il merito del rispetto o meno delle leggi. Prima i parlamentari si difendevano nei processi. Con Berlusconi si è passati alla difesa dai processi. Salvini si difende fuori dai processi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso – Lopapa Carmelo 
Titolo: Il retroscena – “Non temo questi giochetti” Lo spettro di Conte non è Iv ma la crisi dei conti a settembre
Tema: No al processo per Open Arms

Quando parla dei continui sgambetti di Matteo Renzi, Giuseppe Conte diventa sprezzante. Mai, mai avrebbe immaginato di vederlo andare in soccorso di Matteo Salvini in giunta. Quello che ha trattenuto in mare donne e bambini, il nemico numero uno di Palazzo Chigi. «La verità è che per Renzi il merito non conta. usa sempre lo stesso metodo – si sfoga it premier a margine del vertice di governo – Ma con me i giochetti e i ricatti non funzionano». Non che il capo del governo pensi che il leader di Iv abbia in tasca chissà quale jolly, qualche patto segreto con il leghista. Certo, lo hanno avvisato che durante II consiglio federale di ieri, Salvini ha promesso ai suoi una campagna elettorale permanente, «parto a giugno per le regionali di settembre, ma si voterà anche per le politiche, perché questi non durano». Non ci crede, l’avvocato. Non pensa che Italia Viva sia capace di farlo cadere, anche se in Lombardia una renziana si accorda con il Carroccio per farsi eleggere alla guida della commissione d’inchiesta sulla sanità. Piuttosto, teme settembre. La crisi economica. Troppi dossier bloccati, l’incapacità dl gestirli con la stessa fluidità di qualche tempo fa. «II rischio è la tenuta del rapporto con il Paese. Se le misure economiche non funzionano, è un problema».
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Testata:  Libero Quotidiano 
Autore:  Mottola Lorenzo 
Titolo: «Criminale è il governo» – «Criminale è il governo E la giustizia va rifondata»
Tema: Intervista a Matteo Salvini – No al processo

«E una grande soddisfazione morale, ma ancora rischio…». Per Matteo Salvini la partita è ancora tutta da giocare. «Non sogno certo di passare il mio tempo tra pm e avvocati», spiega, ma è proprio fi che la politica ha finito per portarlo. «E solo per aver fatto il mio dovere, senza ammazzare nessuno. Invece ora, finiti i blocchi contiamo tanti morti. E il criminale sarei io?». Salvini, crede che l’imbarazzo per le intercettazioni pubblicate sul caso Palamara abbia influito sulla scelta di qualche senatore di negare l’autorizzazione a procedere? «Penso che i senatori abbiano pensato agli atti, che sono chiari. Parliamo di una Ong spagnola che ha raccolto immigrati in acque libiche e maltesi e che ha avuto non uno ma ben due porti spagnoli a disposizione. E nonostante ciò ha deciso illegalmente di venire in Italia. Quindi il mio “no” allo sbarco era per difendere la legge e la sovranità italiana. Dopodiché sicuramente, come hanno colpito me, gli insulti e le considerazioni politiche dei magistrati avranno colpito anche altri».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giannattasio Maurizio – Senesi Andrea 
Titolo: In Lombardia l’altro caso Lega e Forza Italia votano per Italia viva
Tema: Lega e FI votano per Iv in Lombardia

È un candidato di minoranza ma non è il candidato della minoranza. È espressione della maggioranza di governo ma viene eletta con ivoti di chi si oppone al governo. Sembra l’indovinello della Sfinge, invece è l’ultima polemica che scuote la Lombardia con scosse che arrivano fin nella Capitale. A capo della commissione d’inchiesta che dovrà far luce sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Lombardia è stata eletta Patrizia Baffi, consigliera del partito di Renzi, Italia viva, nata e vissuta a Codogno, la stessa che quando si votò la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, non partecipò al voto dissociandosi dal resto dell’opposizione. Opposizione — in questo caso Pd, 5 Stelle e la stessa Italia viva — a cui da regolamento spetta la presidenza della commissione, che però aveva indicato come presidente Jacopo Scandella. Conclusione: Scandella ha preso 28 voti, quelli di Pd e 5 Stelle. Baffi, candidato di minoranza, è stata eletta con i voti del centrodestra. Accendere un fiammifero in un pagliaio avrebbe provocato meno fiamme.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Il retroscena – Il solito gioco dei due Matteo e la strategia di Conte per non cadere a ottobre
Tema: La ‘strategia’ di Conte

Un Matteo che salva l’altro è un classico della letteratura minore di Palazzo. Ma mentre l’attenzione era concentrata su Renzi e Salvini, ieri Conte si è mosso per garantirsi ancora qualche mese di sopravvivenza, siccome «a ottobre cado». Sarà perché sente il rumore dei nemici, sarà perché sta costruendosi una narrazione utile a scongiurare ciò che dice di temere, ma è un fatto che da giorni il premier — racconta un rappresentante del governo — lasci cadere questa previsione nei colloqui riservati. Certo ha fatto rumore la scelta «garantista» con la quale Italia viva ha evitato (per ora) un altro processo al leader della Lega, riattizzando i sospetti su una liaison dangereuse tra l’ex presidente del Consiglio e l’ex ministro dell’Interno. Tuttavia non regge la tesi del «baratto», nemmeno dopo che il centro-destra in Lombardia ha eletto la renziana Baffi alla presidenza della commissione regionale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria: lo scambio dei favori sarebbe a saldo negativo per Iv, che infatti — per tutelarsi — ha chiesto alla sua consigliera di dimettersi dall’incarico. I lavori della Giunta per le autorizzazioni sul «caso Open Arms» hanno così oscurato la decisione di Palazzo Chigi di indicare il 20 settembre come data per le Regionali, le Amministrative e il referendum sul taglio dei parlamentari.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Battaglia sulla Lombardia – «Attenti ad aprire i confini» La frenata sulla Lombardia
Tema: Ripartenza

Il 3 giugno si avvicina, con tutte le speranze e le paure che una data tanto attesa porta con sé. Quel giorno, stando al decreto legge che ha accompagnato l’ultimo Dpcm del presidente Giuseppe Conte, cadrà la limitazione agli spostamenti tra regioni: sempre che i dati del monitoraggio del ministero della Salute non impongano altre restrizioni. La regione in bilico è ancora la Lombardia, l’unica che rischia davvero di non poter riaprire i suoi confini. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, sente la pressione dei cittadini e del mondo produttivo e si appella al governo: «Non ce lo dicano il giorno prima se non si dovesse riaprire, cosa che non mi auguro. Non ce lo facciano cadere dall’alto ma ce lo spieghino, perché sì o no». La questione è da giorni sul tavolo del Comitato tecnico-scientifico, che tra domani e venerdì dovrà fornire un parere per mettere il governo in condizione di assumere le decisioni politiche. Gli esperti del Cts sono molto preoccupati e orientati a frenare. «Attenzione, i rischi di questa corsa folle verso la normalità sono altissimi — ragionano gli scienziati —. Se la circolazione riparte, la situazione ancora difficile di alcune regioni potrebbe estendersi anche a quelle con zero contagi».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Canettieri Simone – Conti Marco 
Titolo: Il retroscena – Riaperture, serve l’ok del Sud – Il governo cerca l’ok del Sud «Così si parte tutti insieme»
Tema: Ripartenza

Riaprire la mobilità del Paese, anche a fronte di dati controversi in Lombardia e Piemonte, a patto che i governatori del Sud mettano per iscritto che la loro non belligeranza. Ovvero rinuncino a qualsiasi forma di quarantena o richiesta di passaporto sanitario per chi proviene dalle regioni del Nord. E’ uno degli scenari su cui sta ragionando il governo in vista di venerdì, quando si sapranno le pagelle delle varie regioni e in base a quelle si stabilirà se far scattare la mobilità tra un territori. L’attesa è per i dati che verranno forniti dal ministero della Salute che ha avviato un monitoraggio nelle regioni e che permetterà di capire se è possibile riaprire agli spostamenti infra-regionali già dal prossimo 3 giugno o invece attendere un’altra settimana almeno in alcune regioni dove la movida impazza e preoccupa i presidenti di regione. Questi ultimi continuano a sollecitare il governo affinché metta mano alle nuove linee guida che dovrebbero anche evitare il “fai da te” dei governatori.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Conte Giuseppe 
Titolo: La lettera – «Investimenti digitali e una riforma fiscale Pronti a cambiare il reato di abuso d’ufficio»
Tema: Ripartenza

Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva. Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di «Recovery Plan». L’Italia deve farsi trovare pronta all’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un «piano strategico» che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese. Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunita. Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni. A) Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. B) Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole strutturali.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Il pressing su Palamara per le nomine «Quella è importante, fatti valere»
Tema: il caso Palamara

Il «caso Palamara» approderà in Parlamento. Ce lo porterà l’onorevole renziano Cosimo Ferri, che s’era rivolto alla Corte costituzionale ritenendo violate le sue prerogative di deputato quando ha scoperto di essere stato intercettato negli incontri e nei dialoghi via chat con il magistrato indagato per corruzione. Ferri è un giudice in aspettativa, e la Procura generale della Cassazione ha avviato anche nei suoi confronti l’azione disciplinare a causa delle trame imbastite un anno fa per pilotare dall’esterno del Consiglio superiore della magistratura la nomina del procuratore della Capitale, e altri presunti illeciti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Zagrebelsky Vladimiro 
Titolo: Le toghe il merito e i corrotti
Tema: Lo scandalo del Csm

La pubblicazione della valanga di messaggini e conversazioni captati nell’indagine di Perugia apre una finestra su una penosa realtà di traffici personali più o meno gravi e sollecita ancora una volta la magistratura a ripensare seriamente se stessa. Ben più gravemente, ma ancora senza significative reazioni, si susseguono notizie di magistrati corrotti. E’ impossibile attribuire alla magistratura nel suo complesso la modestia etica che emerge da quelle comunicazioni e ancor meno dagli episodi di corruzione. Tuttavia sarebbe tempo che, non in inutili documenti delle associazioni, ma nel comportamento di tutti e di ciascuno si sviluppasse una visibile reazione. Sempre che non sia ormai troppo tardi, per evitare che anche la credibilità dell’attività giudiziaria, delle sentenze, delle indagini penali sia travolta nell’opinione generale, già pronta a credere che tutto sia corrotto, tutto marcio.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Longo Morya 
Titolo: Borse, ritorno al pre-lockdown Ma Fitch vede nero sul 2020
Tema: Borse

A guardare le Borse, con molti listini risaliti addirittura sui livelli precedenti al lockdown italiano di marzo, verrebbe da tirare un sospiro di sollievo. Verrebbe da dire: è passata la nottata. Ad ascoltare gli allarmi che arrivano dalle banche centrali (ieri è stata anche la Bce a mettere in guardia sui rischi in Europa) verrebbe invece da stare più cauti. Molto più cauti. Dove sta dunque la ragione? Nelle Borse (che trainate ieri proprio dalla speranza per la fine dei lockdown hanno guadagnato in Europa tra 1’1,2% di Francoforte, l’1,5%di Milano e 112,15% di Madrid) o nella cautela delle banche centrali, consapevoli del fatto che la strada della ripresa sarà lunga e piena di incognite? Per rispondere non si può che guardare cosa c’è in entrambi i piatti della bilancia
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Recovery Fund, i Paesi dell’Est l’ostacolo più difficile da superare
Tema: Recovery Fund

In attesa della presentazione oggi della nuova bozza di bilancio comunitario, che includerà l’atteso Fondo per la Ripresa, i Ventisette hanno approfittato ieri di una riunione ministeriale per illustrare le loro posizioni. Al di là dei quattro paesi del Nord Europa contrari alla proposta franco-tedesca di distribuire sovvenzioni piuttosto che prestiti, è emersa anche la posizione dell’Est, che aspira a una fetta importante delle risorse. Il prossimo negoziato tra i Ventisette si conferma difficile. Il nuovo Fondo per la Ripresa si baserà su tre pilastri, rispettivamente dedicati al sostegno dei Paesi membri, al rilancio dell’economia, e al rafforzamento di programmi già esistenti. Parigi e Berlino hanno proposto un ammontare di 500 miliardi di euro, raccolto sui mercati finanziari e da distribuire sotto forma di sovvenzioni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Recovery fund, arriva il piano europeo
Tema: Recovery Fund

Stamattina presto Ursula von der Leyen farà distribuire per la prima volta ai capi di gabinetto un documento con la chiave di ripartizione dei fondi, per Paese e per settore. Poco dopo la presidente della Commissione europea riunirà i suoi 26 fra vicepresidenti e commissari e mostrerà loro, anche qui per la prima volta, un secondo documento con ciò che tutti vogliono sapere di più: quanto vale in totale il pacchetto del Recovery Fund che oggi l’esecutivo di Bruxelles proporrà all’approvazione dei governi. È il segreto che von der Leyen ha custodito più gelosamente, arrivando negli ultimi giorni a tagliar fuori dalle comunicazioni (quasi) tutte le capitali e la sua stessa squadra di Bruxelles. Non voleva né fughe di notizie, né le pressioni dai primi ministri che ne sarebbero seguite.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cerratelli Adriana 
Titolo: Analisi – Non sprecare i contributi della Ue – Servirà visione strategica per non sprecare gli aiuti
Tema: Recovery Fund

C’è un parallelismo impertinente tra l’Europa costretta dal Covid a giocarsi la sopravvivenza sulla riconciliazione Nord-Sud e l’Italia con le gomme a terra che di quel Sud è il Paese più preoccupante . Anche perché continua a pagare, 159 anni dopo la nascita dello Stato nazionale, proprio il fallimento di quel tipo di riunificazione. Oggi a Bruxelles la Commissione Von Der Leyen svelerà tutti gli arcani dell’equazione per il rilancio dell’Unione, sfruttando le sinergie tra il bilancio pluriennale (Mff) 2012-27 da circa mille miliardi e il Recovery Fund, che ne sarà una costola da circa 500 miliardi da raccogliere sui mercati. O così pare. I dettagli si conosceranno oggi. E sarà l’inizio di un infuocato negoziato a 27 che dal 1° luglio passerà alla presidenza tedesca dell’Unione: la capacità di mediazione di Angela Merkel è nota e questa volta si unisce alla convinzione che, nel mondo post-Covid, turbato dalla nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, l’interesse nazionale tedesco coincida più che mai con quello europeo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Zatterin Marco 
Titolo: Oggi Recovery Fund. Sassoli: lo votiamo solo se cambia la Ue
Tema: Intervista a David Sassoli – Recovery Fund

«Se il Recovery Plan non sarà all’altezza delle ambizioni, il Parlamento non lo sosterrà». David Sassoli scandisce le parole, vuole che il messaggio arrivi chiaro ai governi nazionali che dovranno bollinare il biglietto con cui l’Europa si vuol tirare fuori dalla crisi virale. Un anno esatto dopo le elezioni che hanno rinnovato Strasburgo, in un’Unione alle corde perla pandemia, il presidente degli eurodeputati attende il programma per la «fase 2» che la Commissione Von der Leyen presenterà in giornata. Non parla di soldi perché confida che le risorse saranno adeguate e, comunque, ne sono già state mobilitate in quantità. Chiede semmai un progetto «che rafforzi le politiche di sviluppo, faciliti il Green Deal e la digitalizzazione, sostenga le economie in crisi. Perché, altrimenti, difficilmente il mercato si risolleverà»
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Gualtieri: fondi europei in aiuto ai settori – «Fondi Ue per gli aiuti ai settori» Venerdì 1 miliardo ai Comuni
Tema: Manovra anticrisi

Il bonus-bis da 600 euro, relativo ad aprile, «è stato pagato ieri», e gli inciampi della prima tornata saranno risolti «in questi giorni». Venerdì arriverà il primo dei tre miliardi messi a bilancio per i Comuni, e lo stesso accadrà per 150 dei 500 milioni alle Province. Mentre il governo «è al lavoro sui decreti attuativi» per far partire le diverse misure, dalle ricapitalizzazioni Cdp agli aiuti ai professionisti. Proprio alla corsa all’attuazione il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, dedica un pezzo importante della sua audizione informale sulla manovra anticrisi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Perché l’esperienza del decreto marzo e di quello dedicato alla liquidità non è stata felicissima, e il Mef ha messo sotto pressione tutte le strutture per evitare repliche degli inghippi che hanno complicato la vita di chi si è rivolto per esempio all’Inps. Ma i primi uffici su cui si esercita il pressing sono quelli di Via XX Settembre, al centro di un’impresa non banale visto che per rendere operativa tutta la manovra di decreti ne servono 98.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Decreto Liquidità, voto di fiducia Prestiti fino a 30 mila euro
Tema: Manovra anticrisi

Alla Camera passa la fiducia sul decreto Liquidità con 310 voti favorevoli, 228 contrari e un astenuto. Il governo incassa così il via libera al provvedimento predisposto con l’obiettivo di assicurare supporto, prestiti e risorse alle imprese, che ha avuto un percorso laborioso, con numerosi attacchi da parte dell’opposizione, forti ritardi e il corredo di oltre 2.800 emendamenti. Negli ultimi giorni la maggioranza ha peraltro introdotto alcune importanti modifiche all’impianto del decreto. Gli interventi principali, apportati durante i lavori in commissione Finanze e Attività produttive, riguardano l’autocertificazione sui dati aziendali per richiedere i prestiti garantiti dallo Stato (la novità include anche le società tra professionisti), la revisione dei tetti e dei tempi di restituzione dei finanziamenti e, infine, è stato predisposto un correttivo per escludere la responsabilità aziendale in caso di contagio da coronavirus di un lavoratore (a condizione che l’impresa abbia adottato correttamente il protocollo di sicurezza).
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trovato Isidoro 
Titolo: «Ripresa zoppa senza i consumi»
Tema: Ripresa

Se rallentano i consumi la ripresa avrà il fiato corto. Il Covid complicherà la respirazione anche all’economia italiana ed è indispensabile trovare rimedi. L’emergenza appare ancor più preoccupante dallo studio prospettico realizzato da The European House — Ambrosetti i cui consulenti hanno tracciato due scenari: uno senza ondata epidemica di ritorno e con un lieve impatto della crisi sui redditi (intorno all’8%) che prevede che a fine 2020 i ricavi totali del settore della Distribuzione (food e non food) diminuiranno del 20,5%. II secondo scenario, senza ondata epidemica di ritorno, con uno shock intenso sui redditi delle famiglie farebbe scendere i ricavi della distribuzione del 28,2%. Particolarmente negativo sarà l’andamento dei ricavi delle imprese della Distribuzione non alimentare (da -36,7% a -49,4%). «Se l’Italia vuole tornare a crescere deve, tra le altre cose, preoccuparsi di sostenere i consumi, che rappresentano il 60% del Pil — afferma Valerio De Molli, managing partner e ceo, The European House — Ambrosetti — Distribuzione alimentare e non alimentare sono un settore economico strategico per il futuro del Paese: con 542 miliardi di euro di fatturato generato, oltre 2,3 milioni di occupati nel 2019 hanno rappresentato un motore di crescita e modernizzazione importante negli ultimi anni».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Aspi, primo sì UniCredit al prestito da 1,2 miliardi M5s rilancia su F2i e Cdp
Tema: Aspi

Unicredit ha dato il suo via libera al finanziamento da 1,25 miliardi chiesto daAutostrade: in caso di erogazionedel finanziamento guiderà un consorzio con Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Bpm, Bnl-Bnp Paribas e Natiads. È un passo tecnico non vincolante per la conclusione positiva dell’istanza inoltrata daAspi nell’ambito del decreto liquidità, ma rende certamente più difficile un eventuale “no” del ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualtie ri e di Sace alla garanzia pubblica I nodi da sciogliere restano dunque tutti politici, perché il Tesoro ha già messo in chiaro che non ci può essere una soluzione sul prestito senza la decisione definitiva sulla revoca della concessione, ovvero sul procedimento avviato dopo la tragedia del Ponte Morandi costata la vita a 43 persone. Una decisione che potrebbe arrivare prestissimo: ieri sera un vertice tra i Cinque Stelle ha provato a ridefinire la linea.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Dimito Rosario – Gentili Alberto 
Titolo: Il retroscena – Autostrade, si decide sulla revoca – Autostrade, oggi la decisione Verso la newco con Cdp e F2i
Tema: Aspi

Dopo quasi due anni di rinvii, oggi potrebbe essere il giorno della verità per Atlantia, la sua controllata Autostrade per l’Italia (Aspi) e la rete autostradale italiana, Alle dieci del mattino il premier Giuseppe Conte ha convocato a palazzo Chigi la ministra delle Infrastrutture Paola De Michell, il responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri e i capi delegazione della maggioranza Dario Franceschini, Alfonso Bonafede, Roberto Speranza e Teresa Bellanova, con un solo punto all’ordine del giorno: decidere il destino della concessione. Così come da giorni, anche con toni ultimativi, chiede il Pd. Alla vigilia del D-day si e affacciata un’ipotesi di mediazione tra il Pd e Italia Viva che vogliono rivederla e non revocarla e i 5Stelle che invece della revoca hanno fatto una bandiera dopo il crollo del Ponte Morandi nell’agosto del 2018: la concessione verrebbe rinnovata con un taglio dei pedaggi del 5% mentre Atlantia, e dunque la famiglia Benetton, passerebbero in minoranza cedendo una quota rilevante di Aspi a una newco formata da Cassa depositi e prestiti (Cdp), fondo F2i e casse previdenziali.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Germania, cresce la fiducia Dal 15 giugno riaprono i confini con l’Europa
Tema: La riapertura della Germania

La Germania riaccende i motori dell’industria del turismo europeo, spenti il 17 marzo per contenere i contagi del coronavirus. Il governo tedesco, se saranno confermate le anticipazioni dell’agenzia Dpa, deciderà oggi di revocare dal prossimo 15 giugno l’allerta, cioè all’atto pratico il divieto, sui viaggi nei 31 Paesi europei “sconsigliati” dallo scorso 17 marzo con l’iniziativa “Weltweite Reisewamung” su scala globale senza precedenti. Oltre ai 26 partner della Ue, la misura di riapertura riguarderà anche Regno Unito, Islanda, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein: incerta l’inclusione della Svezia. Delle modalità di questo riavvio discuterà oggi anche il comitato del turismo del Bundestag.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Quota 100 mila vittime E il virus si insinua nell’America profonda (senza lockdown)
Tema: Il coronavirus negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti toccano quota 100 mila morti. Purtroppo le previsioni formulate dagli scienziati si sono rivelate corrette. II 30 marzo scorso il dottor Anthony Fauci e Deborah Birx, coordinatrice della task force anti coronavirus, avevano mostrato ai giornalisti un grafico con due collinette. Una doppia stima delle vittime in arrivo: tra i 200 e i 240 mila morti. «Questi sono i nostri numeri, i nostri obiettivi per contenere la catastrofe», aveva commentato Birx, invitando gli americani a rispettare le precauzioni di sicurezza. Ora, alla fine di maggio, il virus ha già superato il primo picco. La sua corsa sta rallentando in alcune aree del Paese, a cominciare da New York, dove il governatore Andrew Cuomo sottolinea i segnali più incoraggianti. Ma l’allarme non è finito. Lo sciame del Covid-19 si sta spingendo nelle profondità del territorio, raggiungendo anche regioni rurali finora sostanzialmente indenni. Il New York Times ha calcolato che in circa dodici Stati si sta registrando un’impennata. In Alabama, Florida, Georgia, South Carolina e Tennessee l’ondata sembra collegata alla riapertura dell’economia, decisa dai governatori di questi Stati tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
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Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Libia, i caccia russi bombardano Tripoli Il Pentagono: Putin getta la maschera
Tema: Libia

Il Pentagono accusa la Russia di fornire «appoggio aereo« ai suoi mercenari in Libia e fonti vicine al maresciallo Khalifa Haftar annunciano i primi raid vicino all’aeroporto Mitiga di Tripoli e più a Sud, nei pressi della cittadina di Al-Gharyan, da parte dei nuovi cacciabombardieri dispiegati da Mosca. L’arrivo di sei Mig-29 e almeno quattro Su-24, la scorsa settimana, ha mandato in fibrillazione i due schieramenti che dal 2014 si contendono il controllo del Paese perché l’arrivo dei jet russi è destinato a cambiare la natura della guerra. A lanciare l’allarme, sempre ieri, è stato il Pentagono. L’Africom, il comando che ha competenza sulla Libia, ha pubblicato un rapporto corredato da foto satellitari e d’Intelligence e ha intimato a Mosca di «smettere di negare» il suo coinvolgimento diretto nel conflitto libico.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  R.Es. 
Titolo: La giornata – L’accusa degli Stati Uniti: «Caccia russi in Libia»
Tema: Libia

Secondo quanto afferma l’esercito degli Stati Uniti, Mosca avrebbe dispiegato alcuni caccia in Libia per sostenere i mercenari che combattono sul terreno al fianco del maresciallo Khalifa Haftar. «La Russia tenta chiaramente di far pendere la bilancia a suo favore in Libia, come ha fatto in Siria, ed estende la sua impronta militare in Africa utilizzando gruppi di mercenari sostenuti dallo Stato», ha dichiarato in un comunicato, il generale a capo delle forze americane in Africa, Stephen Townsend, dal suo quartier generale a Stoccarda, in Germania. La denuncia conferma quanto affermato la settimana scorsa dal ministro dell’Interno libico, Fathi Bashagha, che aveva segnalato l’arrivo dalla Siria di sei caccia di tipo MiG 29 e due cacciabombardieri Sukhoi 24, scortati «da due SU-35 dell’aviazione russa».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Vecchi Gian_Guido 
Titolo: Il Vaticano allontana l’ex priore Enzo Bianchi dalla comunità di Bose
Tema: Il Vaticano

La scelta è arrivata dopo l’ispezione disposta sei mesi fa, una decisione clamorosa, nella storia della Chiesa italiana: II Vaticano, con un decreto «approvato in forma specifica dal Papa», ha disposto di allontanare Enzo Bianchi dal monastero di Bose, la comunità che l’ex priore ha fondato in provincia di Biella a metà degli anni Sessanta. Fratel Enzo Bianchi tre anni fa aveva lasciato la guida della comunità: al suo posto, nel 2017, è stato eletto come nuovo priore fratel Luciano Manicardi. Qualcosa nel frattempo non ha funzionato, tra le nuove e le vecchie gerarchie, perché dal 6 dicembre 2019 il Vaticano aveva mandato a Bose una «visita apostolica», cioè degli ispettori, «nel momento di un passaggio che non può non essere delicato e per certi aspetti problematico per quanto riguarda l’esercizio dell’autorità, la gestione del governo e il clima fraterno». Già la «visita apostolica» era il segno che la situazione era giunta al limite della rottura, troppe tensioni tra il nuovo governo della comunità e il suo fondatore. Si trattava di consentire al nuovo priore di guidare la comunità senza interferenze. Le tensioni continuano, peraltro. Il decreto, firmato dal Segretario di Stato Pietro Parolin, porta la data del 13 maggio, la notizia è filtrata nelle ultime ore. E ieri sera la comunità ha diffuso un comunicato con nomi e cognomi perché «l’annunciato rifiuto dei provvedimenti da parte di alcuni destinatari ha determinato una situazione di confusione e disagio ulteriori».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rodari Paolo 
Titolo: Monastero di Bose, lo strappo del Papa l’ex priore Bianchi via dalla comunità
Tema: Il Vaticano

Giorni di grande tensione nella comunità monastica di Bose. Dopo una visita apostolica, infatti, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha fIrmato un decreto, «approvato in forma specifica dal Papa», secondo il quale Enzo Bianchi, due confratelli e una consorella «dovranno separarsi dalla comunità e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti». Nel contempo a Bose viene nominato un delegato pontificio con pieni poteri, Amedeo Cencini. I motivi della decisione sono ascrivibili, come già spiegavano i visitatori apostolici Io scorso dicembre quando Iniziò il loro mandato, «all’esercizio dell’autorità del fondatore», alla «gestione del governo» e al «clima fraterno». In sostanza, sembra che la presenza di Bianchi negli ultimi tempi non riuscisse a garantire al suo successore, Luciano Manicardi, un esercizio sereno della propria autorità.
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