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SINTESI IN PRIMO PIANO – 26 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Conte questa mattina al Quirinale: dimissioni subito e obiettivo nuovo incarico.
– Mattarella vuole numeri certi prima di avallare il Conte ter.
– Verso le consultazioni lampo: M5S e Pd spaccati.
– Recovery Plan, le critiche di Confindustria al governo.
– Covid-19, verso i 100 milioni di casi in tutto il mondo.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso – Lauria Emanuele 
Titolo: Conte si dimette È crisi al buio – Conte al Colle, si dimette E prova a fare un governo di salvezza nazionale
Tema: Conte verso le dimissioni

Questa mattina il premier Giuseppe Conte presenterà le proprie dimissioni al Quirinale. Poi spenderà le successive 48 ore nel tentativo di sopravvivere anche a questa crisi. Sa di avere soltanto due giorni per favorire la nascita di un gruppo di “costruttori” e ottenere l’incarico a formare un esecutivo di “salvezza nazionale”. Conte confida nell’appoggio di almeno dodici “responsabili” ma finora nessuno è uscito allo scoperto, e se non dovessero farlo entro mercoledì pomeriggio, la prospettiva di un Conte ter diventerà quasi impossibile. Verrà però fuori, «alla luce del sole», chi ha mentito e chi ha detto la verità. Si potrà verificare se davvero Matteo Renzi non ha preclusioni sul suo nome. Si capirà se chi gli ha promesso un gruppo in cambio delle dimissioni non stia solo posizionando l’ultima trappola lungo íl suo cammino. E si vedrà quanti parlamentari grililni saranno disposti a seg uirlo fuori dal Movimento. Per adesso, il premier è costretto a inramare una dolorosa sconfitta. Mai avrebbe voluto dimettersi al bulo. E invece dovrà farlo, salvo clamorose novità pronte a manifestarsi nelle prossime ore.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: «L’ora della verità» – Il premier sa di giocarsi tutto: ora capiremo se ero io l’obiettivo della crisi E lancia l’appello europeista
Tema: Conte verso le dimissioni

Giuseppe Conte salirà oggi al Quirinale con la testa ancora piena di dubbi e l’animo gonfio di rammarico, per una crisi che ritiene di aver ingiustamente subìto e per il dispiacere di dover arrestare la macchina del governo sui dossier cruciali, dalla pandemia al Recovery. Il premier consapevole che d’ora in avanti nulla sarà scontato e che il rischio di ritrovarsi fuori da Palazzo Chigi non è mai stato così alto. “E’ il momento della verità — ha preso atto il presidente del Consiglio, a quanto raccontano fonti di governo —. Adesso capiremo se ad aver innescato le dimissioni delle ministre di Italia viva siano state questioni di merito, o se l’obiettivo era un altro”. CIoè costringerlo al passo indietro. La grande paura ha un nome e un cognome, Matteo Renzi. Ma i sospetti lambiscono anche il Pd e il Movimento 5 Stelle. Perché i renziani hanno ripreso a far girare i nomi di Franceschini e Guerini come «papabili& raquo; successori. E perché la sofferta decisione di infilarsi nel vicolo stretto delle dimissioni con la speranza del reincarico, è stata innescata anche dal M5S. Durante gli ultimi, tempestosi vertici, Bonafede, Di Maio, Crimi e gli altri «big» 5 Stelle avrebbero in sostanza chiesto a Conte di sacrificarsi per salvare il capo delegazione e la storica linea giustizialista, totem del Movimento.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Il capo del governo “È l’ora della verità” – Il premier teme la grande trappola Al suo posto spunta l’ipotesi Di Maio
Tema: Conte verso le dimissioni

Il premier si affida a Mattarella e da oggi partirà un percorso che o lo riporterà a Palazzo Chigi o gli chiuderà definitivamente le porte di un nuovo governo. Dopo le dimissioni, tutto dipenderà dalle consultazioni e da due variabili che in queste ore sono diventate fondamentali, e che per Conte e i ministri a lui più vicini sono al limite dell’aleatorietà: il primo riguarda il gruppo dei responsabili, se davvero esiste e che ruolò avrà. Raccontano che Renata Polverini alla Camera e Mariarosaria Rossi al Senato abbiano lavorato fino a notte, ancora ieri, per accertarsi delle adesioni da Forza Italia, da Cambiamo!, la componente di Giovanni Toti, e dall’Udc; il secondo riguarda Matteo Renzi, quello che agita i pensieri di Conte. “Ora è il momento della verità» confida il premier: “Con le consultazioni, al Quirinale, ci sarà finalmente un chiarimento, verrà fuori tutto, verrà fuori se davv ero come dicono da Iv non ci sono problemi sui nomi…”. Quando Renzi sarà faccia a faccia con il presidente Mattarella metterà o non metterà il veto su Conte? A Palazzo Chigi nel pomeriggio di ieri sono arrivate anche rassicurazioni di una parte di Iv che sostiene che il rapporto è recuperabile. Ma Conte non ci crede fino in fondo. Anche Conte è stato informato delle voci che circolano sulla mossa che avrebbe in serbo Renzi: chiedere a Luigi Di Maio di prendere in mano il governo. E un timore che hanno i massimi vertici del Pd e che attraversa anche una buona parte dello stato maggiore del M5S.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Il Colle vuole certezze – Il capo dello Stato vuole certezze prima di decidere a chi dare l’incarico
Tema: Crisi di governo, la posizione del Quirinale

Da stamane la gestione della crisi passerà nelle mani del Presidente della Repubblica, che da diverse settimane è pronto a quest’esito. Conte è convinto di poter recuperare il passo indietro di oggi e di poter rinascere in fretta, sotto le spoglie di un Conte ter. Ma per riuscirci dovrà ottenere un nuovo incarico da Sergio Mattarella. E questo non è scontato. Mattarella si era già interrogato sull’agibilità parlamentare di una maggioranza senza futuro. Il Capo dello Stato si aspetta che Conte gli ricostruisca le proprie conclusioni sul vortice di chiusure e spiragli, provocazioni e impegni, bluff e promesse raccolte nel weekend di febbrili trattative dai suoi alleati. Alleati potenziali o già sfcuri che siano. Numeri a parte, alcune domande riguarderanno il ruolo di Renzi e del suo partito. Un nodo cruciale, questo dell’affidabilità reciproca e delle prospettive a lungo termine cui il Quirinale guarda per dovere d’uf ficio. Le consultazioni dovrebbero iniziare domani pomeriggio e si completeranno in tempo brevi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Ma Mattarella non farà sconti – Mattarella vuole numeri certi “Non c’è più tempo da perdere”
Tema: Crisi di governo, la posizione del Quirinale

Una crisi al buio nel bel mezzo della pandemia, per giunta col rischio di gettare al vento i miliardi dell’Europa: è il disastro politico che Sergio Mattarella aveva tentato in ogni modo di scongiurare, ma inutilmente. Le sue previsioni più cupe si stanno tutte avverando, una per una. Cosicché adesso sarà lui a doversi rimboccare le maniche senza troppe speranze di evitare il baratro delle urne. Le consultazioni partiranno subito: si cercherà di concentrare i colloqui in uno, massimo due giorni. Il Presidente della Repubblica sarà deciso ma prudente: niente forzature contro il Parlamento. Dopodiché tirerà le somme. Ma alla domanda se il presidente è orientato a incaricare Giuseppe Conte perla terza volta in due anni e mezzo, in modo da consentirgli di ritornare subito in sella, sul Colle prevale il riserbo: là nessuno è in grado di formulare previsioni, tantomeno può dare garanzie. Chi immagina un gio co delle parti tra il presidente e l’Avvocato del popolo, è completamente fuori strada. Dipenderà innanzitutto da come Conte si pone, con quale stato d’animo e voglia, se punterà a mettere pazientemente in piedi nuovi equilibri o viceversa cederà alla tentazione di capitalizzare nelle urne la sua vasta popolarità.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: I grillini si spaccano su Forza Italia e Di Battista mette il veto su Renzi
Tema: Crisi di governo, lo scenario

In serata il reggente M5S Crimi conferma il pieno appoggio del movimento a Giuseppe Conte. E il quadrato grillino in difesa di Palazzo Chigi si forma davvero, con dichiarazioni e comunicati affidati a social e agenzie di stampa. Ma è la «compattezza» di uno sciame di api, non quella della pietra. Il movimento infatti si ritrova nel pieno di una crisi con i suoi parlamentari che hanno sciolto le righe, ognuno con una sua posizione, senza una leadership legittimata. Non c’è chiarezza ad esempio sul possibile rientro in maggioranza di Matteo Renzi in un Conte Ter. L’ala governista, che ha nel ministro degli Esteri il suo punto di riferimento, vorrebbe tentare la via del dialogo con il leader di Italia viva – con spirito animato dalla realpolitik – ed è un sentimento, questo, che cresce ogni giorno di più nei gruppi parlamentari. L’ala movimentista di Alessandro Di Battista, invece, di Renzi non vuole nemmeno sentime parlare. Le trattative con i responsabili proseguono, ma il pericolo che non vadano a buon fine è ancora alto. E con un veto di parte del M5S a Renzi, resterebbe in piedi l’ipotesi di un governo di larghe intese. Sarebbe improntato su quella maggioranza che votò Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, quindi con Forza Italia dentro, ma sú questo punto governisti e movimentisti sono d’accordo: «Non si può fare». Infatti Di Battista boccia l’idea di Berlusconi al Colle proposta da Salvini: «Indecente».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Il Pd diviso sul premier e teme il patto Renzi-5S
Tema: Crisi di governo, lo scenario

Erano partiti uniti contro l’avversario renziano considerato colpevole di avere rotto l’alleanza anti-sovranista, ma l’illusione del Pd di tenere la trincea è durata lo spazio d’un mattino. Quando s’è accorta che, per salvare il re, i generali l’avrebbero portata dritta al massacro elettorale, la truppa parlamentare si è ammutinata. “Non moriremo per Conte, ricuciamo con Renzi”, la sintesi del messaggio spedito da deputati e senatori nelle ultime 72 ore. Restituendo l’istantanea di un partito diviso, attraversato da sospetti e veleni talmente potenti da trasferirsi in fretta nel campo alleato. Contrari a sposare la linea del «Conte o voto», inaugurata dai vertici per tentare di spaccare íl gruppo di Italia Viva, non si sono rivelati soltanto un pezzo della base e i parlamentari dem che pure, in tanti, hanno giocato di sponda con l’uomo di Rignano per farlo rientrare subito in partita. Ma il sospetto più atroce e soprattutto un altro. Oss ia che una parte dei 5S stia lavorando da tempo per far fluori l’avvocato: l’uomo che spazzerebbe via capi e capetti sia se si mettesse alla testa del Movimento, sia se ne fondasse uno suo. Pronti a scommettere, Zingaretti e Orlando, che Di Maio e Renzi siano già d’accordo: quest’ultimo alle consultazioni proporrà proprio il ministro degli Esteri come presidente del Consiglio, segando le gambe all’uscente.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Intervista a Lorenzo Guerini – Guerini rilancia: “Patto di legislatura con Italia Viva” – Guerini “Un nuovo patto aperto anche a Italia Viva Ma Conte deve restare”
Tema: Crisi di governo, lo scenario

Le parole di Lorenzo Guerini, ministro degli Esteri, attualmente in missione ad Herat, in Afghanistan: “E’ arrivato il tempo della generosità”, dice Guerini, condannando la mossa di Renzi, ma aprendo ad un nuovo “patto politico di legislatura”. Un Conte ter sostenuto da tutte le forze della vecchia maggioranza e allargato anche ai costruttori centristi, che il premier sostiene ancora di poter organizzare. “Adesso intorno a Conte, figura imprescindibile di equilibrio tra le forze che fin qui hanno sostenuto il governo – dice il titolare della Difesa – si metta in moto la costruzione di una Virus e Recovery plan sono sfide da vincere Serve uno scatto delleforze che condividono una prospettiva europeista maggioranza politica e parlamentare che comprenda tutte le forze che si richiamano a un chiaro orizzonte europeista”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Il primo round è vinto il leader Iv ora tratta per non finire ai margini
Tema: Crisi di governo, lo scenario

Le dimissioni di Conte segnano un punto a favore di Matteo Renzi. Era l’obiettivo che l’ex premier si era prefisso quando ha aperto la crisi. Ma ora che il premier salirà al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del capo dello Stato per il leader di Italia Viva si apre una partita ad altissimo rischio. Ha un’unica certezza: non si scivolerà alle urne perché le elezioni non le vogliono né il Pd né MSS, nè parte di Forza Italia. Per Renzi tuttavia si apre il rischio di essere emarginato, che Conte con la mossa delle dimissioni riesca a pescare 10-15 senatori e andare ben oltre i 161 voti della maggioranza assoluta a Palazzo Madama. È un timore che circola dentro Italia Viva, che non sarebbe tra l’altro al riparo di emorragie con parlamentari pronti a ritornare nel Pd. Di questo Renzi è ben cosciente e allora, come spiegano esponenti autorevoli del gruppo dirigente di Iv, si prepara a intavolare una trattativa con lo st esso Conte, senza cancellare dall’agenda una serie di richieste che avevano portato allo scontro (Mes in primis). Insomma tutto da discutere, anche la formazione della squadra di governo con l’assegnazione di un ministero pesante e quindi con portafoglio che possa dire la sua sul Recovery Plan ancora da perfezionare.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Del Vigo Francesco_Maria 
Titolo: Intervista a Silvio Berlusconi – «Esecutivo di unità o voto Forza Italia è nel centrodestra»
Tema: Crisi di governo, lo scenario

Le parole di Silvio Berlusconi a riassumere la posizione di Forza Italia nell’attuale scacchiere politico: “Non poteva fare molta strada un governo che non è nato né da una legittimazione elettorale né da un progetto condiviso. Un governo creato solo per impedire agli avversari di governare. Purtroppo tutto questo è coinciso con la peggiore emergenza sanitaria ed economica degli ultimi 70 anni”. Berlusconi aggiunge: “Apprezzo che il Presidente del Consiglio abbia preso atto della situazione lasciando intendere di dimettersi. Il capo dello Stato che deve indicare la strada da seguire. Il presidente Mattarella ha l’autorevolezza e l’equilibrio che sono necessari per questo difficile compito. Le strade possibili sono soltanto due: un governo che rappresenti veramente l’unità del Paese oppure restituire la parola agli italiani”. E ancora: “La situazione è talmente grave che non possiamo permetterci di giocare con le formule. Un governo che fosse la riproposizione di quello attuale, spostando solo qualche ministro e reclutando qualche parlamentare del gruppo misto, avrebbe esattamente gli stessi problemi del governo in carica. Quindi non lo potremmo mai appoggiare”.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Conte: il Recovery è per il Paese, spazio ai privati
Tema: Recovery Plan

Mentre ieri mattina Giuseppe Conte avviava con Confindustria il nuovo round di incontri sul Recovery Plan, si rincorrevano le voci sulle sue dimissioni imminenti. E il premier sapeva che le imprese non avrebbero fatto sconti. Né sul merito del documento né sul metodo. Così è stato. “Questo non è un piano del governo – ha esordito il presidente del Consiglio – ma del sistema-Italia, quindi deve essere ampiamente condiviso”. Anche perché deve “costruire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una più efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e migliorarne la competitività”. Il lavoro tecnico per la finalizzazione dei progetti e del calendario di attuazione delle riforme “è in corso”,  “il che – ha tenuto a precisare Gualtieri – riguarda tutti i Paesi, visto che nessuno ha ancora presentato la versione def initiva del piano”. Alle critiche di Confindustria, secondo cui sul tema lavoro il piano insiste ancora sui centri pubblici per l’impiego e non indica la direzione che il governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori sociali, ha  replicato la ministra Nunzia Catalfo. Ricordando che sono previsti 7 miliardi per collegare tutti gli strumenti di sostegno al reddito passivo a politiche attive del lavoro “attraverso una forte cooperazione tra il sistema pubblico e le agenzie” e per incentivare la creazione di partenariati pubblico privati “anche nella forma delle industry academy”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Bonomi: manca la forza per le riforme – Bonomi: «Recovery incompleto Perso troppo tempo, ora correre»
Tema: Recovery Plan

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi parla dopo l’incontro della mattina con il governo sul Recovery Plan e dopo che è diventata ufficiale la notizia delle dimissioni del premier: “Siamo molto preoccupati, abbiamo perso molto tempo, ma ora il tempo sta scadendo, dobbiamo fare presto e bene”. Poi nel merito del Recovery Plan presentato dall’esecutivo: “Non è che non ci è piaciuto, abbiamo posto in evidenza una criticità sulla metodologia. Attualmente non rispetta le linee guida della Commissione europea, dovevano essere indicati gli obiettivi sul pil, ma anche l’impatto sociale. Non sono indicati, quindi per noi diventa difficile dare un giudizio di merito”. Il mondo delle imprese, ha sottolineato Bonomi ha dato da tempo la sua disponlbilità al confronto, “i rapporti personali sono ottimi, ma avevamo chiesto da tempo di essere convocati, è accaduto solo ora, abbiamo perso mesi importanti per il paese”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Luciano 
Titolo: Intervista a Romano Prodi – Prodi: “Un esecutivo per il Recovery plan In gioco c’è il futuro” – Prodi “No alle elezioni La priorità è un governo per fare il Recovery”
Tema: Recovery Plan

Le parole dell’ex premier Romano Prodi, che lancia l’allarme sul tema Recovery Plan: “Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Subito. L’Italia non può permettersi dl perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe”. Aggiunge Prodi: “C’è la necessità assoluta di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo”. E ancora: “Troppe persone mi chiedono: dove andremo a finire? Il Paese ha bisogno di risposte. E ne ha bisogno in fretta. Gli strumenti per dare queste risposte ci sono. Con Next Generation Ue l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia 209 miliardi. Una cifra colossale. È un treno che l’Italia non può permettersi di perdere perché non ne passeranno altri”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Intervista a Wolfgang Schäuble – Schäuble: fare presto o non si riuscirà a sfruttare i fondi Ue – Schäuble “Più poteri all’Europa o perderemo l’occasione della ripresa”
Tema: Recovery Plan
Intervista al presidente del Bundestag, Wolfgang Schäuble: “La critica alla debolezza dei nostri investimenti viene avanzata da anni anche dalla Bce, dall’Ocse, dal Fmi, dalla Banca mondiale. Male difficoltà vere sono altrove: nell’implementazione. Un esempio. Un ministro delle Finanze pub decidere di investire 100 miliardi in una rete digitale efficiente. Alla fine dell’anno, il sottosegretario con delega al Bilancio gli dirà, sorridendo: “Lo sapevo che non mi sarebbe costato molto. Perché non riusciamo a spenderli”. Io l’ho sempre detto: it’s the implementation, stupid! E non vale solo perla Germania. Ho paura che sarà così anche peri 750 miliardi del Recovery Fund”. Schäuble spiega: “L’Ue ha poteri di intervento limitati sull’uso di quelle somme. Ma se si prova a chiedere più nel dettaglio cosa succederà con quei soldi, può accadere addirittura che scoppino delle crisi di governo, come in Italia”. E ancora: “Queste difficoltà mi preoccupano. L’Ue ha trovato con il Fondo di ricostruzione lo slancio giusto. Anche in Germania c’è un ampio sostegno a favore. Persino io, che durante la crisi finanziaria avevo la nomea di essere molto orientato al risparmio, lo sottoscrivo in pieno. Ma sin dall’inizio ho detto: parliamo meno della grandezza e della distribuzione e occupiamoci più di come verranno spesi. Ad oggi dovremmo aver definito da un pezzo in quali settori investire quei fondi”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Gamberale Vito 
Titolo: Serve un governo diverso a cui affidare il Recovery Plan
Tema: Recovery Plan

L’Ue ha assegnato all’Italia 209 miliardi sui 750 destinati all’intera Europa: il 28% dei Fondi rispetto a poco più del 13% del peso della popolazione italiana su quella dell’Unione. Non è un regalo ciò che ci è stato offerto, quanto piuttosto l’evidenza della profonda crisi del nostro Paese rispetto all’Europa. E siccome oggi, l’Unione, anche con la Banca centrale europea, sta finanziando la generale crisi del Continente, la decisione di “privilegiare” l’Italia con i Fondi del Recovery va interpretata come una sorta di “concordato stragiudiziale” che il “Sistema Europa” offre all’Italia in cambio di un credibile piano di ristrutturazione, risanamento e rilancio. L’approccio al progetto complessivo deve, perciò, riflettere il tipico metodo delle eccezionali ristrutturazioni aziendali. L’esperienza insegna che, in tali frangenti, si parte con un approccio top/down, magari condiviso tra creditori, parti sociali, azioninisti. Finora, questo approc cio è mancato del tutto da parte del nostro Governo, partito da una irrituale messinscena degli “Stati generali”, per poi farne una “cosa personale” risultata evanescente e ridicola, assolutamente inaccettabile dal “comitato creditori”. Poi, in pochi giorni, si è passati a una sorta di “tema di fantasia”, anch’esso improvvisato, carente, del tutto inefficace; una sorta di pillola omeopatica.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Di Branco Michele 
Titolo: Lo stallo politico blocca ancora i ristori Arriva un nuovo rinvio per le cartelle – La crisi fa slittare i ristori Nuovo stop per le cartelle
Tema: Ristori e cartelle

La crisi di governo sconvolge l’agenda economica che era stata tracciata nelle scorse settimane: nuovo stop all’invio delle cartelle esattoriali almeno fino a fine febbraio e il decreto Ristori in un secondo tempo, comunque non più tardi di un paio di settimane.  Ci sono 32 miliardi di euro sul piatto, frutto dell’ok ottenuto dal parlamento la scorsa settimana sullo scostamento di Bilancio ma la situazione politica ha praticamente paralizzato l’attività dei tecnici alle prese con il dossier. Dopo la proroga ponte che ha previsto lo slittamento al 31 gennaio 2021 delle notifiche dei versamenti delle cartelle esattoriali (in ballo ci sono 54 milioni di atti), il governo intende procedere ad un’altra proroga facendo slittare tutto almeno fino al 28 febbraio. Per poi concentrarsi sul decreto Ristori cinque: 10 miliardi che finanzierebbero per via fiscale gli indennizzi a tutte le categorie colpite, compresi i professionisti, che dovrebbe superare il criterio dei codici Ateco e che dovrebbe guardare al calo di fatturato (non più su base mensile ma su base annuale).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: Cassa Covid: 190mila lavoratori in attesa – Cig, 190mila lavoratori ancora in attesa del pagamento Inps
Tema: Cig

Forte preoccupazione tra imprese e sindacati per i tempi di pagamento della cassa integrazione. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al presidente dell’Inps per fare chiarezza sui numeri del Civ dell’istituto. Al 25 gennaio l’Inps fa sapere che su 17,2 milioni di domande di ammortizzatori sociali, i pagamenti ai lavoratori ammontano a 16,9 milioni, il 98,3%. Sono ancora in lavorazione i pagamenti per 293 mila prestazioni, di cui 252 mila arrivate a gennaio, che riguardano circa 180-190 mila lavoratori. Resta dunque un arretrato di circa 40 mila pagamenti. L’esborso complessivo sfiora i 20 miliardi di euro perla Cassa Covid che tra aprile e dicembre del 2020 ha raggiunto il record storico di 4 miliardi di ore autorizzate. È una cifra monstre se si considera che in tutto il 2019 si erano toccate 276 milioni di ore, e che il picco precedente del 2010 totalizzò 1,2 miliardi di ore. Sui tempi lunghi delle erogazioni dei trattamenti, c’è un’ammission e anche da parte dell’Inps che richiama le procedure di legge, spiegando che la gestione delle domande e dei pagamenti della cassa integrazione richiede normalmente in media 8-10 settimane di lavorazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio 
Titolo: Riforma degli ammortizzatori, rischio slittamento a fine anno
Tema: Ammortizzatori sociali

A causa delle posizioni distanti nella maggioranza di governo e dell’impossibilità di utilizzare i fondi Ue per la copertura, la riforma degli ammortizzatori, che doveva essere pronta per la fine dello scorso anno, è finita in un binario morto. Se ne riparlerà, con ogni probabilità, nella prossima legge di Bilancio e, quindi, le nuove norme – se tutto andrà bene – non arriveranno prima del 2022. il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha spiegato che sono slittati a data da destinarsi i tavoli con le parti sociali perla concomitanza con gli incontri sul Recovery plan con le organizzazioni sindacali. Ma la realtà è che a tutt’oggi non si conosce ancora quale sia il testo del governo, esiste solo una bozza di una commissione di esperti nominata dal ministro Catalfo che ipotizza un restyling a tutto campo dei sussidi, con un aggravio di costi per le imprese: cigs sostanzialmente per tutti i settori produttivi, cassa ordinaria pi&ugra ve; estesa, con lo stop a cig in deroga e Fis.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: La dottrina Xi Jinping: non si tornerà più indietro E traccia il progetto Cina
Tema: Estero

Le grandi crisi globali rafforzano la Cina e ieri Xi Jinping, al World Economic Forum, ha detto che è tempo per gli Stati Uniti e l’Europa di prendere atto della nuova realtà. “La storia avanza e il mondo non tornerà quel che era in passato” ha detto Xi. Nel 2009, sul fondo della recessione da crisi finanziaria, l’economia cinese crebbe quasi del 10% mentre l’area euro perdeva il 4,5% e gli Stati Uniti il 2,5%. E nel 2020, durante la pandemia, la Cina ha continuato a crescere (del 2,3%) mentre l’area euro tracollava (meno 7,5%) e gli Stati Uniti subivano una caduta violenta dell’economia (meno 3,7%). Nel pieno della crisi da Covid-19 le banche centrali dei Paesi avanzati sono state costrette a monetizzare masse crescenti di debito pubblico e privato, mentre la Banca del popolo di Pechino ha potuto evitare di farlo. La Cina esce dunque vincente dei grandi choc di questi anni.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Soave Irene 
Titolo: 100 milioni La marcia del virus: 500 mila casi al giorno Uno su 4 è negli Usa
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Con 500 mila nuovi casi di Covid-19 al giorno (è la media delle ultime 48 ore) il mondo si avvicina allo spaventoso traguardo di 100 milioni di contagi. Ieri sera l’osservatorio della Johns Hopkins University chiudeva con un computo di 99.368.828; probabilmente la cifra tonda scatterà entro domattina. Le vittime, in tutto il mondo, sono più di 2,1 milioni. Un caso su 4 e un morto su 5 è negli USA. Ma dati altrettanto preoccupanti vengono dall’America Latina, dove sono morte 574 mila persone. Il  Brasile resta terzo al mondo per contagi, secondo per vittime, mille morti al giorno. In Europa, la Spagna  in allarme per un picco nel fine settimana: tra venerdì e ieri — massimo storico — 93.822 casi; male anche il vicino Portogallo, che dopo una risposta positiva alla prima ondata è ora nella morsa di un picco che non accenna a fermami, con 634 mila malati. Respira il Regno Unito, che registra il più basso nu mero di ricoveri dal gennaio; in Germania il governo mette in guardia contro «le varianti, pericolo serio», ma in alcuni Länder come il Brandeburgo si parla di riaprire le scuole a febbraio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: L’ambasciatore si vaccina con Sputnik: collaborare è importante
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Si accende sempre di più l’interesse per il farmaco russo che ora è disponibile liberamente nel Paese. I contatti tra le autorità russe e quelle europee per una possibile collaborazione sui vaccini anti-Covid si intensificano e sono sempre di più i cittadini della Ue residenti in Russia che decidono di farsi inoculare con lo Sputnik V. Tra essi, anche l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano che ha optato per il farmaco sviluppato dal centro Gamaleya «per motivi totalmente personali, di carattere familiare», come ha dichiarato lui stesso. Ma, inevitabilmente, il fatto che il rappresentante diplomatico di uno dei principali Paesi europei abbia dato fiducia allo Sputnik è stato accolto molto positivamente dalle autorità russe.Da settimane sono in corso colloqui anche con AstraZeneca proprio per vedere se sarà possibile mettere in comune le esperienze dei due gruppi di ricercatori al fine di sviluppare il più veloce mente possibile un farmaco che sia efficiente e producibile in vaste quantità. Le difficoltà della Ue con Pfizer e la stessa AstraZeneca rendono sempre più appetibile lo Sputnik.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Zunini Roberta 
Titolo: Olanda, i frugali ora si ritrovano il Paese a fuoco – Olanda, la regìa di Pegida Xenofobi dentro la rivolta
Tema: Disordini in Olanda

Non è stata solo la capitale, Amsterdam, a prendere fuoco domenica sera. Anche in altre città e villaggi della piccola Olanda migliaia di persone, soprattutto giovani, sono scese nelle strade contro il coprifuoco notturno. I manifestanti si sono radunati a dispetto del coprifuoco saccheggiando negozi, appiccando il fuoco alle auto in sosta e scontrandosi con la polizia, armati di coltelli, spranghe e bombe molotov. Il sospetto è che dietro i disordini vi sia una regia previsa e gli investigatori fanno il nome di Pegida, il gruppo xenofobo che dalla Germania ha messo radici anche in Olanda. Gli attacchi più violenti sono avvenuti a Eindhoven, nel sud, dove è stata danneggiata anche la stazione ferroviaria appena rifatta, ingaggiando una vera e propriabattaglia con le forze di sicurezza. Un portavoce del sindacato nazionale della polizia, Koen Simmers, ha affermato che gli agenti si stanno preparando a ulteriori disordini.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Foschini Giuliano 
Titolo: Mattarella: l’Egitto deve dare risposte su Regeni – Regeni, l’impegno di Mattarella “L’Egitto dia risposte adeguate”
Tema: Caso Regeni

Sono passati cinque anni dal sequestro di Giulio Regeni. II 29 aprile, con l’udienza preliminare, comincerà íl processo ai quattro presunti assassini di Giulio, un esito insperato all’inizio dl questa storia. Ma le indagini proseguono: nel mirino della Procura di Roma altre trecidi persone: di alcuni hanno qualche traccia, di altri soltanto i numeri di telefono. “Vi sono vicino”, ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi ai genitori di Giulio. “L’azione della Procura della Repubblica di Roma ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità. Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane. Un impegno — ha concluso il capo dello Stato — comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione Eur opea”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: L’inchiesta non si ferma I pm ancora sulle tracce di altri 13 complici
Tema: Caso Regeni

Quattro ufficiali degli apparati di sicurezza imputati di sequestro di persona in attesa di sapere se saranno processati, e un indagato per il quale c’è una richiesta di archiviazione. Appuntamento davanti al giudice per il prossimo 29 aprile per il processo sulla morte di Giulio Regeni. Ma le indagini non sono finite, nelle intenzioni del procuratore Michele Prestipino e del sostituto Sergio Colaiocco. Ci sono almeno altre tredici persone da identificare compiutamente, di cui andrebbe approfondito il ruolo perché hanno avuto a che fare con Giulio, la sua tragica fine e tutto quello che si e mosso intorno a un caso che l’Egitto voleva archiviare come una rapina finita male. C’è poi un’utenza, della quale un esponente della Direzione generale investigativa del Cairo ha detto di non ricordare a chi fosse in uso, da cui sono partid e arrivati numerosi sms con il sindacalista Mohamed Abdallah,  sia con il colonnello Helmy, uno dei quattro imputati di seques tro.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Dall’Ue solidarietà ma niente azioni concrete contro il regime di Al Sisi
Tema: Caso Regeni

Le parole dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, sul caso Regeni: “Una questione grave per l’Italian e quindi per l’intera Unione. Continuiamo a esortare l’Egitto a cooperare in pieno con le autorità italiane sulle responsabilità e affinché sia fatta giustizia”. Ma al momento non sembra che le relazioni tra Unione e Egitto siano messe in discussione o legate alla cooperazione del regime del presidente Al Sisi con le autorità italiane. Sono diversi infatti i Paesi che, pur sostenendo l’Italia, non vogliono incrinare i rapporti con il Cairo. Ora l’aspettativa di Roma è che il servizio esterno della Commissione e la rappresentanza Ue in Egitto seguano con maggiore interesse politico il dossier. Rimane però improbabile che nei prossimi mesi scattino provvedimenti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastronuoni Tonia 
Titolo: Il messaggio di Xi Jinping agli Usa “Evitiamo una nuova guerra fredda”
Tema: Rapporti Cina-USA

Xi Jinping è tornato al Forum economico mondiale sottolineando che “non è nell’interesse di nessuno quello di usare la pandemia come una scusa per tornare indietro sulla globalizzazione e per isolarsi e sganciarsi”, dai rapporti globali. Il presidente cinese è tornato a parlare al gotha mondiale dell’economia e della finanza con un messaggio alla nuova amministrazione Biden. L’ultimo discorso a Davos era stato in piena era Trump e nel mezzo di tensioni alle stelle sul fronte commerciale tra Pechino e Washington. Stavolta XI ha fatto appello «a non creare circoli esclusivi o a lanciare una nuova guerra fredda, respingendo, minacciando o intimidendo gli altri». Se gli Stati Uniti vogliono continuare a usare il pugno duro con Pechino, Xi avverte che c’è il rischio di «precipitare il mondo in ulteriori divisioni o addirittura conflitti».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pignatelli Michele 
Titolo: I danni di Brexit rilanciano il referendum sull’Irlanda unita
Tema: Brexit e referendum in Irlanda

In Irlanda del Nord si pagano gli effetti del protocollo Brexit, che mantiene la regione allineata alle regole del mercato unico Ue: un escamotage trovato per evitare che si creasse un confine fisico alla delicata frontiera tra le due Irlande, spostando però di fatto quella barriera nel Mare d’Irlanda. Il funzionamento del protocollo è uno dei fattori che potranno incidere su un tema tomato prepotentemente alla ribalta dopo Brexit: il dibattito sulla riunificazione dell’Irlanda. Gli accordi del Venerdì santo del 1998 ipotizzavano la possibilità di attuarla se fosse emersa la volontà delle due parti dell’isola di riunirsi, prospettiva che allora sembrava lontana. Dopo il voto su Brexit del 2016 e di fronte alle caotiche e convulse trattative per attuare la Brexit, lo scenario ha iniziato a cambiare, al punto che – stando all’ultimo sondaggio del Sunday Times – il 51% dei cittadini nordirlandesi auspica un referendum entro cinque anni.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Guelpa Luigi 
Titolo: Navalny, l’Ue minaccia sanzioni contro Putin Borrell vola a Mosca: «Arresto inaccettabile»
Tema: Caso Navalny

A inizio febbraio l’alto rappresentante per gli affari Esteri, Josep Borrell, volerà a Mosca per incontrare il ministro russo Sergey Lavrov. E quanto emerso ieri a Bruxelles nel corso della riunione tra i 27 rappresentanti dei dicasteri della diplomazia europea. Al centro delle discusssioni, l’arresto del dissidente Alexei Navalny, la cui detenzione ha scatenato una protesta senza precedenti in tutto il Paese. Borrell ha parlato di “situazione completamente inaccettabile. Non abbiamo ancora individuato sanzioni concrete nei confronti di Mosca, ma siamo pronti a reagire dopo le immagini che abbiamo visto in televisione e l’arresto di più di 3mila persone”. La riunione di Bruxelles ha vissuto qualche momento di scontro dialettico, soprattutto quando la Polonia, rappresentata dal ministro Rau, ha chiesto a Borrell di non incontrare Lavrov, ma di continuare a trattare a oltranza per individuare immediate sanzioni. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro francese Le Drian.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Agliastro Giuseppe 
Titolo: Putin: Navalny terrorista L’Ue rinvia le sanzioni
Tema: Caso Navalny

L’arresto di Navalny sta mettendo il Cremlino sotto pressione sia in patria sia a livello internazionale, con l’Europa che per il momento non imporrà sanzioni, sperando nelle sentenze del tribunale. Tutto dipenderà «dallo sviluppo della situazione», ha spiegato l’Alto rappresentante Josep Borrell. In Russia perd le proteste di sabato non sono passate inosservate e il leader del Cremlino stavolta è stato costretto a dire la sua: lo ha fatto condannando le manifestazioni a favore di Navalny e battendo sulla retorica secondo cui se tra i dimostranti ci sono così tanti giovani è perché l’opposizione incoraggia i minorenni a scendere in piazza. “Questo è quello che fanno i terroristi: mettono davanti a sé le donne e i bambini”, ha dichiarato Putin.
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