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SINTESI IN PRIMO PIANO – 26 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Oggi Draghi presenta il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Camera: “Costruiamo l’Italia di domani”.
– L’Italia riapre. Salvini lancia iniziativa contro il coprifuoco. Il leader pd: allora lasci il governo. Gelmini: cena fuori fino alle 22. Il ministero: a quell’ora a casa.
– India: un milione di persone contagiate in tre giorni, gli ospedali non hanno più ossigeno. Mano tesa da Europa e Stati Uniti.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  D.Gor. 
Titolo: Letta-Salvini, sale la tensione – Coprifuoco, è lite tra Letta e Salvini E il Viminale interviene sugli orari
Tema: Scontro sulle riaperture

Sul coprifuoco alle 22 non si placano le tensioni nella maggioranza, è scontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta. Il leader della Lega lancia una petizione online contro lo stop notturno e raggiunge 50 mila adesioni in poche ore. La reazione del segretario del Pd non tarda ad arrivare: «Se non vuole stare al governo non ci stia». Anche il responsabile del dicastero della Salute Roberto Speranza difende la decisione: «Vogliamo fare un passo per volta per non tornare indietro, l’orario delle 22 ci consente di ridurre la mobilità ed è una scelta che il governo ha fatto in una cornice di prudenza. Facciamo un primo passo e diamo un segnale di ripartenza e poi monitoriamo settimana per settimana. Stiamo meglio, ma ci sono ancora decessi e ricoveri».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: «Colpo su colpo, fermiamo la ruspa» La strategia di Enrico punta sull’identità
Tema: Scontro sulle riaperture

«La ruspa di Salvini con noi non funziona», è il monito che Enrico Letta ripete nelle riunioni riservate al Nazareno, dove si studia la strategia che per il leader «non è di attacco, ma di difesa». Il Pd guidato dall’ex premier «non sarà mai silente» rispetto alle bordate di lotta e di governo del segretario del Carroccio. Primo, perché «non è concepibile che si stia in una maggioranza raccogliendo firme contro le decisioni del governo di cui si fa parte». Secondo, perché alzare le saracinesche del Paese senza tenere conto dei contagi e delle varianti è un rischio che Letta ritiene troppo grande, per la salute delle persone e anche per la ripresa economica. Più Salvini teorizza che è ora di «tornare alla vita», più Letta si richiama al primato della scienza, invoca gradualità e chiede riaperture in sicurezza, le sole irreversibili.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Ancora tagli alle forniture «Ma giovedì supereremo le 500 mila vaccinazioni»
Tema: Piano Vaccini

Arrivi con il contagocce. Il robusto ottimismo della volontà del commissariato all’emergenza si scontra con il pessimismo della realtà delle dosi centellinate, che costringono diverse Regioni a rallentare. AstraZeneca, come sempre, arriva in ritardo e con tagli annunciati all’ultimo minuto, ma anche Johnson & Johnson non decolla e fa arrivare nei depositi meno dosi del previsto. Nonostante questo, l’obiettivo dei 500 mila vaccinati al giorno resta confermato e, anzi, c’è già una data e un numero preciso: se tutto andrà come previsto, oggi si dovrebbero superare le 400 mila dosi al giorno, mentre giovedì 29 aprile il numero di vaccini inoculati salirà a 504.484. È ottimista anche il ministro della Salute Roberto Speranza: «Sono fiducioso. I nostri numeri sono allineati ai maggiori Paesi dell’Ue. Ora siamo nelle condizioni di accelerare. L’obiettivo dei 500 mila vaccini al giorno è alla nostra portata».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: 25 Aprile, Mattarella invoca unità Draghi: non fummo tutti brava gente
Tema: 25 Aprile

Ieri Sergio Mattarella, affiancato da Mario Draghi, è stato politicamente nettissimo nel suo «no ai revisionismi» come nella censura al «linguaggio d’odio che diffonde veleno», sottolineando che «non fummo tutti, noi italiani, ‘brava gente”… Non scegliere è immorale». Un doppio ammonimento pronunciato dai vertici dello Stato in altrettante tappe della celebrazione. Il presidente della Repubblica, in questi tempi di lotta al Covid, segnala come la «data simbolica» del 25 aprile rappresenti ancora «uno spartiacque imprescindibile della nostra storia nazionale». E chissà quanto pesa in lui il raffronto tra i vincoli a certe libertà cui il dilagare del Covid ci costringe da mesi con l’Italia schiacciata sotto il tallone nazifascista di quegli anni in cui «resistere fu un’assunzione di responsabilità personale talvolta pagata con la vita… Una disponibilità al sacrificio, un a scelta rischiosa fatta come atto di amore per la Patria, per la propria comunità. Un regalo alle generazioni che sarebbero venute dopo».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Il gelo della destra per le celebrazioni “Ora dateci più libertà contro il Covid”
Tema: 25 Aprile 

Ormai è un copione logoro, che però viene mandato in scena ogni anno: il fastidio ostentato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella giornata del 25 aprile. Un format collaudato, che anche questa volta è stato replicato, con una variazione sul tema fin troppo scontata: il paragone tra la Liberazione del 1945 con quella che oggi tutti aspettano dopo oltre un anno di pandemia. Anche se colpisce che ormai diversi presidenti di regione di centrodestra si smarchino dalla linea dei leader celebrando la ricorrenza senza troppi distinguo. Salvini per tutto il giorno scrive su twitter, accostando l’hashtag “25 aprile” a quello “no coprifuoco”. Anche la Meloni sceglie il paragone tra dittatura fascista e misure anti-Covid: «La libertà, mentre la celebriamo, non è più scontata», ammonisce su Facebook. La leader di Fdi polemizza anche con Mario Draghi: «Dichiara: “libertà e diritti non sono barattabili con nulla”. Quindi avete de ciso finalmente di abolire il coprifuoco?».
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Enr.Ma. 
Titolo: Parte il piano da 222 miliardi L’impegno sulle riforme
Tema: Pnrr 

II governo ha inviato ieri al Parlamento il testo del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) esaminato sabato in Consiglio dei ministri. Oggi il premier Mario Draghi lo illustrerà alla Camera, domani al Senato. Le Camere daranno via libera al testo con risoluzioni di maggioranza. Mercoledì o giovedì nuova riunione del Cdm per l’approvazione finale e poi il testo verrà mandato a Bruxelles. La Commissione europea darà il suo giudizio entro 60 giorni. Se sarà positivo, l’Italia riceverà 191,5 miliardi di euro fino al 2026: il 13%, circa 24 miliardi, come anticipo entro l’estate di quest’anno, il resto in base allo stato di avanzamento degli investimenti. Il Pnrr è affiancato da un Fondo complementare di 30,6 miliardi di risorse nazionali in deficit. II totale degli interventi previsti è quindi di 222,1 miliardi. II Piano è suddiviso in 6 missioni. 1) Digitalizzazione, con 49,2 miliardi (40,7 dal Pnrr e 8,5 mil iardi dal Fondo). Tra gli investimenti, la banda ultralarga in tutto il Paese. 2) Rivoluzione verde, con 68,6 miliardi (59,3 dal Pnrr). Previsti interventi per raggiungere il 65% di riciclo dei rifiuti plastici. Verrà rinnovato il trasporto pubblico locale con bus ecologici. Si punta alla ristrutturazione green di 5o0 mila edifici l’anno. 3) Infrastrutture, con 31,4 miliardi (25,1 dal Pnrr). Tra gli obiettivi, l’alta velocità ferroviaria al Sud. Si risparmierà un’ora e mezza tra Napoli e Bari, un’ora e 20 minuti tra Roma e Pescara, e un’ora tra Palermo e Catania. 4) Istruzione, con 31,9 miliardi (30,9 dal Pnrr). Verranno tra l’altro creati 152 mila posti in asilo nido per i bambini fino a 3 anni e 76 mila tra i 3 e i 6 anni. 5) Inclusione, con 22,4 miliardi (19,8 dal Pnrr). In cantiere il potenziamento dei servizi di collocamento, la creazione di un Fondo Impresa Donna, il rafforzamento dei servizi sociali e per i disabili. 6) Salute, con 18,5 miliardi (15,6 dal Pnrr).
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco – Marro Enrico 
Titolo: Il retroscena – Le otto settimane cruciali con 26 nuove norme Draghi: cambieremo tutto il sistema Paese
Tema: Pnrr 

A leggere le schede riassuntive del piano, e le oltre 40 pagine dedicate proprio alle riforme, sono addirittura 26 gli interventi normativi che nelle prime otto settimane di governo Draghi ha delineato per far sì che i soldi siano spesi in modo produttivo, efficiente, con il massimo di ritorno di valore aggiunto per il prodotto interno del Paese. Citarne alcuni può servire da esempio. Un decreto semplificazioni entro fine maggio, da tramutare in legge entro metà luglio. Un altro con le misure urgenti sugli appalti pubblici. La costituzione di una struttura presso la presidenza del Consiglio per la semplificazione normativa, con un decreto ad hoc a maggio. Una legge delega per la riforma fiscale entro il 31 luglio. E per allora arriverà pure la legge annuale per la concorrenza con cui si interverrà sulla normativa antitrust.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Il retroscena – Bruxelles era decisa a dare più tempo “Mario ha voluto chiudere subito”
Tema: Pnrr 

La Commissione europea avrebbe preferito aspettare qualche giorno di tempo in più il piano italiano per avere maggiori certezze sul cronoprogramma delle riforme, in modo da dissipare ogni minimo dubbio e “blindare” il testo in vista dell’iter di approvazione. Ma la scelta del governo di voler spedire a tutti i costi il file entro fine mese è considerata «comprensibile» e l’intervento del premier, che ha dato una garanzia «politica» sull’attuazione delle riforme, ha convinto Bruxelles a mettere da parte le richieste di ulteriori chiarimenti. «Speriamo soltanto che Roma non abbia giocato troppo presto la carta Draghi», si lascia scappare una fonte Ue, ricordando che questa è solo la prima tappa del percorso di approvazione e che ci saranno altri passaggi dietro i quali potrebbero nascondersi insidie.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Lavoro, 750 mila nuovi posti – La spinta del Recovery sull’occupazione: 750 mila posti in più
Tema: Recovery e lavoro
Il Recovery porta in dote 750 mila occupati in più. Circa la metà del milione e 350 mila che si aggiungeranno da qui al 2024, l’orizzonte di calcolo del Def, il Documento di economia e fmanza. Basterà giusto a colmare il divario con il picco di occupati segnati dall’Italia nel giugno 2019: 23 milioni e 850 mila. Ci serviranno cioè quattro anni e una spinta eccezionale da 191 miliardi europei per tornare alla casella di partenza. Ad un’Italia comunque fanalino di coda – nel 2019 come oggi – per l’occupazione di giovani e donne, al top delle classifiche Ue per Neet , ragazzi che non studiano, non si formano e non lavorano. Non è ancora possibile calcolare quanti dei 750 mila nuovi occupati trainati dal Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza – saranno giovani e donne. Ma certo la “quota” inserita all’ultimo nel documento da oggi in Parlamento – e sollecitata dal neosegretario Pd Enrico Letta – potrà forse dare una spinta. «Il governo monitorerà attentamente gli impatti delle misure per l’occupazione femminile, giovanile e nel Mezzogiorno», si legge nel testo, con riferimento ai tre divari (genere, generazionale, territoriale) da colmare.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Finizio Michela 
Titolo: Assegno unico a rischio: le scelte per il via da luglio – Assegno unico verso una partenza light
Tema: Aiuti alle famiglie

Tempi troppo stretti per il via dal 1° di luglio. Per l’assegno unico si fa strada l’ipotesi di una partenza light nel 2021 che rimanda la vera riforma a gennaio del prossimo anno: sono tanti i nodi ancora da sciogliere per far decollare il più importante riordino delle misure di sostegno alle famiglie. Il disegno, inserito tra le «riforme di accompagnamento al Pnrr» del Governo Draghi, vale oltre 20 miliardi di euro grazie alle risorse aggiuntive stanziate con le ultime leggi di Bilancio. Risorse che, si legge sempre nel Piano, «saranno gradualmente potenziate», con l’obiettivo di dare vita a un unico contributo al fine di raggiungere in modo universale e progressivo tutte le famiglie con figli a carico under 21, inclusa la platea degli attuali “esclusi” dalle prestazioni in vigore.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Aquaro Dario – Dell’Oste Cristiano 
Titolo: Intelligenza artificiale contro l’evasione – Fisco, l’algoritmo contro l’evasione
Tema: Fisco

Nella nuova cornice “di sicurezza” tratteggiata dalla Commissione Ue, l’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare l’attività del Fisco itallano. Dall’antievasione alla giustizia tributaria. Come testimonia il recente via libera di Bruxelles al finanziamento del progetto delle Entrate sulle analisi data driven . Ma anche l’impegno richiesto dal piano Next Generation Eu, che agli investimenti digitali dedica un quinto del budget. Le applicazioni degli algoritmi sono potenzialmente vastissime, e includono anche la nuova banca dati del merito tributario, che promette di mettere a disposizione di tutte le parti un sistema di “giustizia predittiva”. A livello di Entrate, invece, le linee guida sono state illustrate dal direttore Ruffini al Senato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Intervista a Carfagna: rivoluzione al Sud, investimenti per 200 miliardi – Carfagna “Al Sud oltre 200 miliardi Occasione unica per unire l’Italia”
Tema: Intervista a Mara Carfagna 

«L’intervento che metteremo in campo con il Pnrr è più potente di quello realizzato dalla Cassa del Mezzogiorno. Dal 1951 al 1961 furono attivati l’equivalente di 150 miliardi in 10 anni, noi ne liberiamo 82 in cinque anni. Se verranno usati secondo i progetti e i tempi previsti per la prima volta si avvierà la convergenza tra il Sud e il Nord del Paese perché il Pil del Sud crescerà nei prossimi 5 anni del 24% contro una media nazionale del 16».
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Testata:  Stampa 
Autore:  De Stefani Gabriele 
Titolo: “L’Ue si fida del premier, non di Roma sbagliata su Quota 100”
Tema: Intervista ad Elsa Fornero

«Il Recovery Plan è un grande successo di Mario Draghi, prima che dell’Italia. Avrei però preferito un impegno preciso a non rinnovare Quota 100: non vorrei che il governo rimanesse imbrigliato nella ragnatela dei partiti e della loro caccia al consenso».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Muglia Alessandra 
Titolo: Catastrofe India. L’Italia vieta gli ingressi
Tema: India

La variante indiana che sta flagellando il Paese asiatico spaventa il mondo. Tanti gli stati in allerta che hanno chiuso i collegamenti aerei con Delhi, dal Canada alla Gran Bretagna. Ora anche l’Italia corre ai ripari: confini chiusi a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. Possono entrare solo i residenti, con tampone in partenza, in arrivo e con obbligo di quarantena, secondo la misura annunciata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per scongiurare una diffusione di questa terribile evoluzione del virus proprio quando il Paese si «riapre». Nel Subcontinente il virus ha attaccato un milione di persone in tre giorni e ne ha lasciate senza vita 2.767 in 24 ore (cifre ufficiali, sottostimate), per lo più morte soffocate per mancanza di ossigeno, i loro corpi bruciati in strada perché nemmeno ai crematori c’è più posto. II governo indiano ha lanciato una richiesta di aiuto, prontamente raccolta dall’Europa agli Usa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pizzati Carlo 
Titolo: L’Apocalisse di Delhi un morto ogni 5 minuti Usa e Ue mandano aiuti
Tema: India

I tre errori dell’India. Primo errore: nascondere i veri numeri. Poi, il crollo del sistema ospedaliero. In India c’è un medico ogni 1.500 abitanti, un infermiere ogni 600: il doppio di quello che consiglia l’Organizzazione mondiale della Sanità. Negli ultimi 15 anni, l’India ha investito appena l’1% del prodotto interno lordo nella strutture depauperate della salute pubblica. Secondo errore: strutture sanitarie non all’altezza. Terzo e più grave errore: l’hybris politico che si scontra con la realtà pandemica.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rigatelli Francesco 
Titolo: “Le mutazioni sono un rischio globale più fondi per le dosi o non ne usciamo”
Tema: Intervista a Seth Berkley

«L’India è l’esempio di cosa può succedere se si lascia correre il virus nei Paesi in via di sviluppo». L’epidemiologo americano Seth Berkley, alla guida della Global alliance for vaccines and immunization (Gavi), fa il punto sulla situazione indiana e internazionale. «Quel grande Paese vive una crisi sanitaria in peggioramento e questo, come successo in casi simili, può provocare un aumento delle varianti e una complicazione della pandemia anche altrove. Ora il governo indiano ha aperto alla vaccinazione di tutta la popolazione sopra ai 19 anni ed è uno dei motivi per cui dall’India, tra i grandi produttori mondiali di vaccini, arriveranno meno dosi per altri Paesi in difficoltà. Proprio per superare crisi simili esiste Gavi, che è in contatto con organizzazioni internazionali, governi, fondazioni e aziende».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: I primi cento giorni di Biden Luna di miele ma non troppo
Tema: USA

Joe Biden compie venerdì i suoi 100 giorni da presidente, e la sua luna di miele con gli americani è meno felice di quanto si creda. Lo dice un’indagine demoscopica non sospetta di ostilità verso il presidente: è quella del Washington Post , quotidiano progressista e simpatizzante verso l’Amministrazione democratica. Con l’eccezione di Donald Trump quattro anni fa, nessun presidente americano dal dopoguerra ha varcato questa soglia simbolica con un indice di approvazione così basso. Promosso sulle vaccinazioni e sull’economia, Biden inciampa sull’emergenza migranti al confine col Messico. Una parte del paese lo giudica più radicale di quanto si aspettava. E questo preannuncia una strada in salita per il suo prossimo obiettivo: una seconda maxi-manovra di spesa pubblica da duemila miliardi di dollari per investire in infrastrutture e ridurre le emissioni carboniche.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  … 
Titolo: “Cina autoritaria l’Ue è con gli Usa”
Tema: Ue tra USA e Cina

«Ue e Cina hanno divergenze fondamentali, destinate a permanere nell’immediato futuro e non vanno messe sotto il tappeto». E’ quanto hanno scritto la presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen, e l’Alto rappresentante per la politica estera, lo spagnolo Josep Borrell, in una lettera del 21 aprile – rivelata da Politico.ue – inviata ai leader dei 27, a corredo del report per il Consiglio europeo in cui si nota che Pechino «ha proseguito la svolta autoritaria». «Gli Usa hanno confermato l’intenzione di impegnarsi di nuovo nelle istituzioni multilaterali e lavorare da vicino con alleati e partner, anche riguardo la Cina», hanno aggiunto. «Quella mano tesa va raccolta».
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IL SOLE 24 ORE
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LA STAMPA

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IL MESSAGGERO

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IL GIORNALE

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