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SINTESI IN PRIMO PIANO – 24 ottobre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Covid-19, il premier valuta nuove norme anti-contagio
– S&P’s rivede l’outlook sull’Italia da negativo a stabile
– Gualtieri: pronti ad intervenire a sostegno dell’economia
– Covid-19, la seconda ondata. Oms: I governi agiscano subito
– Presidenziali USA: dopo il secondo confronto tv, Biden in vantaggio, Trump sogna la rimonta.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: L’indice di contagio sale a 1,5 «Siamo vicini alla soglia critica»
Tema: Covid-19, i numeri del contagio

L’indice di contagio è «significativamente sopra 1, che indica una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale», scrivono i tecnici nel report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità. Ieri nuovo record di positivi in un giorno, 19.143, il giorno prima 16.079. Il bollettino del ministero registra 10.549 pazienti ricoverati con sintomi, +855 (il 22 ottobre +637), di cui 1.049 in terapia intensiva, +57 (il giorno prima +66). In 9 regioni l’indice Rt è superiore all’1,25, con il picco della Valle d’Aosta a 2,37. L’Istituto Superiore di Sanità nel suo report non nasconde la gravità della situazione e chiede «misure che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone». Rimanere a casa quando possibile è allo stato attuale l’unico strumento efficace anche perché negli ultimi 14 giorni l’incidenza cumulativa e passata da 75 a 146 casi per 100 mila abitanti e il numero delle persone che poi manifestano sintomi è quasi raddoppiato, passando da 15.189 nel periodo 28 settembre-11 ottobre a 27.114 nel periodo 5-18 ottobre.
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Autore:  Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Verso il coprifuoco in tutta Italia – Coprifuoco, palestre e centri commerciali Il governo ora è pronto a un Dpcm più duro
Tema: Covid-19, verso la nuova stretta

Con il Covid che corre all’impazzata, anche il premier ha deciso di cambiare passo e si è messo al lavoro su un nuovo Dpcm che potrebbe essere pronto già domani sera. Le scuole restano aperte. Industria, commercio, artigianato e professioni vanno avanti. Si fermeranno invece tutte le attività ritenute «non essenziali», dai convegni allo sport non professionistico. Ci sarà un nuovo limite di posti sul bus e un numero ancora più limitate di ospiti alle cerimonie. Con i numeri in salita vertiginosa, i sette giorni che Conte avrebbe voluto attendere prima di un nuovo Dpcm sembrano ormai un tempo troppo lungo. Il pressing di medici e scienziati, ma anche di alcuni ministri, hanno indotto Conte ad accelerare: si va verso un coprifuoco rafforzato, che si avvicina molto al «reset» auspicato da più parti: due settimane di chiusura (quasi) totale per rallentare i motori del Paese, così da alleggerire la sofferenza delle strutture sanitarie. Oggi, dopo un nuovo confronto con le Regioni, Conte potrebbe riunire i capi delegazione per condividere le nuove restrizioni. Il Pd, con Dario Franceschini, sprona a far presto. Conte, che si è confrontato ieri con il commissario Domenico Arcuri, ritiene urgente dare una cornice normativa nazionale alle restrizioni imposte dai governatori.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Pronta la stretta sui movimenti Verso lo stop ai locali dopo le 20
Tema: Covid-19, verso la nuova stretta

Di fronte ai contagi fuori controllo in otto regioni, il premier varerà un semi-lockdown, che limiterà i movimenti in tutta Italia: possibilità di uscire di casa per lavoro, scuola, attività produttive e acquisto di beni. Negozi aperti, palestre chiuse. Eventuali restrizioni soft ai movimenti tra Regioni, ma possibilità di spostarsi per lavoro, famiglia o per raggiungere una seconda casa. Lezioni online per le superiori, anche al 100%, classi in presenza per elementari e medie. Coprifuoco notturno per i locali e ristoranti, con il Pd che vorrebbe fissare la chiusura alle 20 – destinando subito 4-5 miliardi come ristoro per le attività danneggiate – mentre Giuseppe Conte preferirebbe posticipare alle 22 0, addirittura, alle 23. Ecco il pacchetto che il governo si appresta a varare con un nuovo dpcm, probabilmente entro domenica. La riflessione, a Palazzo Chigi, va avanti fino a tarda sera. Qualcosa va fatto, se non altro per rispondere ai 19.143 nuovi casi. Ai 91 morti. Ma, soprattutto, alle proiezioni dei decessi per le prossime settimane.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Il Pd incalza il premier: cambi passo e ci consulti
Tema: Covid-19, verso la nuova stretta

Il Pd in pressing sul premier sulle nuove misure di contenimento del virus: “Con la nave in tempesta non è il momento di navigare a vista. In questi mesi l’azione dell’esecutivo è stata efficace, adesso c’è bisogno di un cambio di passo”, ha detto ieri il segretario dem Zingaretti, aprendo la Direzione del partito. “Rischiamo di andare in crisi, l’ultimo Dpcm è al di sotto delle aspettative”, dice più esplicitamente Andrea Orlando, mentre il sottosegretario Martella avverte: “Siamo in una fase cruciale, il quadro sociale non è più coeso come nella prima ondata, serve una nuova”. Nuova stretta, ma anche Mef: “II governo — afferma Zingaretti — presenti al tavolo della maggioranza un progetto sulla sanità. Noi riteniamo utile che si acceda al Mes”. Tutti in direzione si rivolgono la stessa, muta, domanda: saprà Conte fronteggiare quello che verrà? Ma la risposta al Pd non l’hanno ancora.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Allarme Pd: il governo rischia di essere travolto
Tema: Covid-19, verso la nuova stretta

Nicola Zingaretti riunisce la direzione per mandare una serie di avvertimenti innanzitutto a Giuseppe Conte, ma messaggi simili arrivano da Matteo Renzi. «Con la nave in tempesta non è il momento di navigare a vista», ammonisce il segretario dem. I democratici sono preoccupatissimi, la recrudescenza del Coronavirus ha colto il governo palesemente impreparato e la linea attendista del premier a questo punto fa paura. «Nessuno mette in discussione Conte», chiarisce un esponente Pd che siede al governo. «Ma bisogna rendersi conto che il sostegno dei cittadini che c’è stato nella prima fase lo stiamo perdendo, la seconda ondata rischia di abbattersi sul governo. E sarebbe un grosso problema». Alternative a Conte non sono pensabili ora, ma proprio per questo il Pd non vuole pagare il conto di una gestione che reputa non adeguata. Bisogna intervenire con misure più incisive contro i contagi e dare segnali tangibili alle categorie economiche più colpite.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Fraioli Luca 
Titolo: Intervista a Giorgio Parisi – Parisi “È come un tir che ci viene addosso Intervenga Mattarella”
Tema: Covid-19, verso la nuova stretta

Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei, tra i fisici italiani più stimati nel mondo, rivolge un appello alla politica: “A marzo stavamo per essere investiti da un Tir che viaggiava a 130 chilometri orari. Oggi ci sta arrivando addosso a 60 chilometri orari: abbiamo il tempo per scansarci, ma se non lo faremo ci ammazzerà lo stesso, anche se va più piano”. Parisi da inizio gennaio si è dedicato ad analizzare i numeri della pandemia da Covid e a spiegare cosa significano quei numeri. Non è dunque un caso se 100 scienziati italiani abbiano preso spunto dai calcoli che Parisi ha fatto qualche giorno fa, per scrivere un appello a Mattarella: misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid. Tra i firmatari, il rettore della Normale di Pisa Luigi Ambrosio, Fernando Ferrons, ex presidente Istituto nazionale di Fisica nucleare, Carlo Doglioni, presidente Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, Alessandra Celletti, astronoma e vicepresidente dell’Anvur.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Zapperi Cesare 
Titolo: Casaleggio e Di Battista, doppio attacco all’asse coi dem
Tema: M5S

Alessandro Di Battista toma a bocciare qualsiasi forma di intesa tra il M5S e il Pd: “Se il Movimento Cinque Stelle andasse alle elezioni in coalizione con il Pd, prenderebbe l’8%. Infatti se fossi un dirigente del Pd farei di tutto per stare in coalizione con noi, perciò rifiuto questa ipotesi”, ha detto ieri l’ex parlamentare. Stessa opinione di altri nove esponenti del movimento (da Barbara Lezzi a Ignazio Corrao) e di Davide Casaleggio: “Ad agosto è stato votato un documento in cui gli iscritti dovrebbero esprimersi sulle alleanze comune per comune e non necessariamente con il Pd. Ritengo che sarebbe meglio guardare alle liste civiche che non al partiti”, dice il figlio del co-fondatore. Sia Di Battista che Casaleggio sono poi netti sulla questione del terzo mandato: “II no è uno dei nostri principi cardine” dice Casaleggio. Ancora più esplicito Di Battista “Se passasse non sarebbe più il Movimento In cui mi ritroverei. Restare fermi a due mandati non è un’opzione, ma una regola fondativa”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Sabotare gli Stati generali la tentazione di Casaleggio E nasce la corrente Dibba
Tema: M5S

L’ultimo tentativo fatto da Davide Casaleggio per dimostrare la sua presa sul Movimento è quello di sabotare gli Stati generali. Da giorni, la sua socia in Rousseau Enrica Sabatini critica il modo in cui sono stati organizzati, i form con cui ci si poteva iscrivere per partecipare alle assemblee provinciali e regionali, il fatto che sarebbero permeabili. Sabatini lascia intendere che gli Stati generali non sono affidabili. Filtra l’idea di Casaleggio di invalidarli, non ritenendoli abbastanza sicuri. La presa di posizione fa  infuriare ancora di più chi per una volta ha cercato di fare a meno del manager e della sua potente macchina informatica. Nel nome di un principio molto chiaro che Roberta Lombardi, esponente del comitato di garanzia e quindi organizzatrice, spiega cost: “Non si può giocare per sempre ai piccoli chimici della politica. Non possiamo essere solo un numero all’interno della piattaforma. Siamo persone in came e ossa e per fare politica c’è anche bisogno di guardarsi in faccia”. Gli Stati generali M5S cominciano oggi con incontri in videoconferenza, su Zoom, divisi a livello provinciale (per città grandi come Roma) e regionale. Per levare un’arma al manager e al fidato Di Battista, i big suggeriscono a tutti di non trattare adesso la discussione sui due mandati, perché rischierebbe di spaccare il gruppo parlamentare, minando anche la maggioranza di governo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Zingaretti in pressing su Conte e 5S “Sì al Mes e alleanza in ogni città”
Tema: Alleanze Pd-M5S

Le parole del segretario Pd Nicola Zingaretti per aprire la direzione del partito. Oltre alle riflessioni sulla situazione del contagio, con l’invito al premier ad accelerare con le nuove misure, sul tavolo anche il tema delle alleanze con il M5S nelle città di Torino, Roma, Napoli e Bologna. A Roma la speranza dem è che Virginia Raggi alla fine ci ripensi, perché sulla sua ricandidatura s’infrange ogni intesa Pd-5S. In calendario perciò ci sono le primarie del centrosinistra tra marzo e aprile, cercando di convincere Carlo Calenda a partecipare. Lui però vuole sapere se l’alleanza con i 5S è «il piano A del Pd per Roma. Altrimenti cosa ci raccontiamo al tavolo della coalizione?». A Milano, la ricandidatura dl Beppe Sala. A Bologna, si pensa a Matteo Lepore. A Napoli, i nomi che circolano sono Nicola Oddati e Enzo Amendola, il ministro degli Affari europei. A Torino, dopo il passo indietro di Appendino, si parla molto di Guido Saracco, rettore del Politecnico.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Franceschi Andrea – Trovati Gianni 
Titolo: S&P conferma il rating e migliora le previsioni – La sorpresa di S&P: promossa l’Italia
Tema: Giudizio S&P sull’Italia

Buone notizie per l’Italia dal giudizio dell’agenzia di rating Standards&Poor’s che ieri sera ha confermato la tripla B, portando però l’outlook da negativo a stabile. A motivare la scelta dell’agenzia c’è l’azione del governo che con le misure anticrisi ha «contenuto i danni dei risultati di bilancio» creando «le basi per la ripartenza dell’economia». Esattamente un mese fa, poi, l’agenzia aveva dato un’altra soddisfazione al governo correggendo al rialzo le stime sull’economia italiana e offrendo un quadro leggermente più ottimista quello costruito al ministero dell’Economia per la Nota di aggiornamento al Def: il Pil italiano, nei calcoli di S&P, sarebbe caduto dell’8,9% quest’anno (contro il -9,5% della stima precedente e il -9% ipotizzato dal ministero dell’Economia) per rimbalzare del 6,4% nel 2021 (contro il +5,3% della vecchia analisi e il +5,1% tendenziale scritto nella Nadef).
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: S&P: «Migliora il giudizio sull’Italia» Sgravi a chi assume donne disoccupate
Tema: Giudizio S&P sull’Italia

Standard&Poor’s mantiene il rating sull’Italia a BBB, ma migliora la prospettiva portandola a da «negativa» a «stabile». Secondo l’agenzia di rating, le misure prese dal governo, dalla Bce e dall’Ue, offrono «un’opportunità per riavviare la crescita e per invertire il deterioramento dei risultati di bilancio». «La decisione di alzare l’outlook», dice il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, «conferma la solidità delle misure eccezionali adottate dal governo nonché l’importanza del vero e proprio cambio di paradigma nell’Ue». Ma l’allarme resta, con l’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, che avverte: la recrudescenza dei contagi potrebbe far perdere al Pil 2020, stimato a -9% dal governo, altri uno o due punti. Anche gli analisti di S&P sono prudenti: «II Pil dell’Italia non tornerà ai livelli del 2019 fino al 2023».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: «Pronti a intervenire» Dl novembre in cantiere ma c’è il nodo risorse
Tema: Sostegno all’economia

Nel tardo pomeriggio di ieri, l’intervento del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri su Radio Uno, serve ad alzare un argine contro le tensioni sociali che rischiano di impennarsi con l’arrivo imminente di nuove misure per contenere il contagio: “La migliore misura economica è contenere l’epidemia”, dice il ministro. A tradurre in cifre i rischi ci ha pensato ieri anche la Nota congiunturale diffusa ieri dall’Ufficio parlamentare di bilancio: un nuovo shock taglierebbe il PII di quest’anno tra gli uno e i due punti, e trascinerebbe un -0,3 /-0,6% sul 2021. In vista della prospettiva di una nuova stretta, Gualtieri ribadisce quella sorta di «whatever it takes» domestico che già aveva pronunciato all’inizio della crisi, avviando la corsa ai decreti economici che tra marzo e agosto ha mosso 100 miliardi di deficit extra. Stavolta l’orizzonte non è quello di «un lockdown generalizzato», ma di una serie di interventi inevitabilmente pesanti per alcuni settori. Che, chiarisce il ministro, «meritano il pieno sostegno economico».  Il primo appuntamento è quello del «decreto Novembre», il quarto provvedimento anti-crisi che dovrebbe vedere la luce in un paio di settimane salvo accelerazioni. I tecnici del Mef già lavorano da giorni a un testo, nato con il primo obiettivo di rimodulare le risorse non spese dei primi tre decreti per estendere la copertura della Cassa integrazione, evitando così il rischio di buchi dalla seconda metà di novembre nelle aziende dove l’utilizzo della Cassa Covid è stato più intenso.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Gualtieri: pronti nuovi aiuti. S&P migliora le previsioni sui conti pubblici
Tema: Sostegno all’economia

“Conferma della validità delle politiche italiane e dell’importanza delle scelte europee”. Questo il commento del ministro dell’Economia Gualtieri alla notizia del miglioramento delle prospettive italiane secondo il giudizio di Standard&Poor’s. “Le risorse ci sono, sosterremo chi ne ha bisogno”, assicura Gualtieri. L’aggravarsi della situazione sanitaria ha suggerito di anticipare alcune misure della legge di Bilancio: in particolare 1,4 miliardi per la proroga dei contratti a tempo determinato per 30 mila medici e infermieri e 1 miliardo per il contratto di lavoro dei medici. In tutto si salirebbe a 4-5 miliardi considerando che, se dovesse scattare una chiusura ancora più estesa delle attività economiche, sarà necessario anticipare parte del rifinanziamento da 4 miliardi, previsto in legge di Bilancio, del cosiddetto fondo perduto destinato alle piccole imprese gestite con partita Iva. Quanto alle risorse, stavolta non si dovrà ricorrere allo scostamento di bilancio perché saranno riutilizzati i soldi “avanzati” da alcune delle misure di quest’anno a partire dalla cig.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tropeano Maurizio 
Titolo: Nord Est alla sfida digitale “Dal Recovery 30 miliardi per trasformare l’industria”
Tema: Sostegno all’economia

I primi fondi del Recovery Fund, secondo il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, saranno disponibili nella primavera dell’anno prossimo. Il ministro, intervenuto all’evento Alfabeto del Futuro a Padova, ha spiegato che «la pandemia impone di ripensare non solo all’organizzazione del lavoro legata all’aumento dello smart working ma anche ad un rapporto diverso tra le grandi città e le aree interne». Un focus realizzato dal Censis per Confcooperative, ad esempio, mette in luce come entro il 2024, le imprese green assumeranno 1,6 milioni di persone, 6 ogni 10 nuovi posti di lavoro. Secondo lo studio, entro il prossimo quadriennio, il fabbisogno occupazionale complessivo del sistema produttivo italiano sarà di 2,6 milioni dioccupati. Di questi, le imprese ne richiederanno 1,6 milioni con competenze green di cui 978 mila con competenze elevate nella sostenibilità ambientale. Tra le 700 mila aziende che lo scorso anno hanno investito in competenze professionali green 1 su 3 sono al Sud, anche se al Sud solo il 7% delle imprese ha investito nell’Industria 4.0, come ha spiegato Patuanelli.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Cannavò Salvatore 
Titolo: Intervista a Maurizio Landini – “Nuovo blocco ai licenziamenti o sarà sciopero” – “Pronti allo sciopero se salta il blocco dei licenziamenti”
Tema: Blocco dei licenziamenti

Le parole del segretario Cgil Maurizio Landini, che evoca la possibilità di uno sciopero qualora il governo non dia risposte certe sul blocco dei licenziamenti. “Ancora non abbiamo notizie” – spiega Landini; “Il governo si è preso l’impegno di ri-convocare questo incontro. Sarebbe davvero contraddittorio dire che si intende `ripartire dal lavoro’ e in piena emergenza sbloccare i licenziamenti”. E ancora: “Dagli Stati generali non abbiamo avuto altri incontri. L’estate ha prodotto un rallentamento e non ho capito perché. Ora è il momento di un piano straordinario per il lavoro non per licenziare”. Poi l’affondo verso Confindustria: “Io credo che l’approccio di Carlo Bonomi non sia in sintonia con il bisogno di protezione che c’è nel Paese. Sanno anche le imprese che proteggere il lavoro oggi è la condizione per un futuro comune domani”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Puledda Vittoria – Vitale Giovanna 
Titolo: Il ministero gela Autostrade “Sulle tariffe nessun accordo”
Tema: Dossier Autostrade

Nella tarda serata di giovedì ad Aspi è arrivata una missiva del Direttore Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del Mit che riprende gli otto rilievi critici sollevati dall’Autorità di controllo del settore al Piano economico e finanziario della concessionaria per i prossimi 5 anni. Il ministero, pressato dalla componente M5S, ha chiesto ad Aspi di spiegare le proprie posizioni e di cambiare quello che va modificato, chiedendo chiarimenti perché «la richiamata documentazione e gli elementi informativi integrativi risultano condizione necessaria per il prosieguo dell attività istruttoria». Attese risposte di Aspi nel cda di martedì. A partire dalle tariffe, un incremento medio annuo dell’1,75% chiesto (e ribadito nelle interlocuzioni precedenti con il Mit) e che invece l’Art contesta. Non solo, a proposito dei costi della “manutenzione incrementale” scrive l’Art che «l’inclusione di tali interventi nella costruzione tariffaria, con conseguente addebito degli oneri relativi agli utenti per 1,2 miliardi, va attentamente valutata dalla direzione generale del Mit». «Se si completerà questa fase di negoziato tra Cdp e Atlantia si potrà concludere solo dentro al perimetro delle proposte di accordo fatte la notte del Consiglio dei ministri tra il 14 e il 15 luglio», ha spiegato ieri la ministra delle Intrastrutture, Paola Dé Micheli.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Banche: prorogare le garanzie pubbliche – Incognita garanzie e regole sui crediti: banche nella morsa
Tema: Banche

Con la seconda ondata del virus e l’imminente stretta regolatoria europea, tra istituti e imprese cresce l’allarme nel caso di un mancato rinnovo dello scudo statale sui prestiti. Nei giorni scorsi la task force composta dai ministeri dell’Economia, Sviluppo Economico, Bankitalia, Fondo per le Pmi e Sace aveva stimato in circa 60 miliardi gli ulteriori crediti che avrebbero richiesto accesso alla garanzie nei primi 6 mesi del prossimo anno. A ieri i finanziamenti già garantiti dal fondo per le Pmi erano arrivati a quota 94 miliardi. Gli accantonamenti stimati per il prossimo anno a fronte delle garanzie potrebbero essere dell’ordine 3-4 miliardi ai quali si aggiungono circa 2 miliardi per la proroga delle moratorie sui mutui. Ma a preoccupare il sistema bancario è il fatto che dal primo gennaio entreranno in vigore regole più restrittive sulla classificazione dei crediti (le nuove classificazioni di default dell’Eba) e il calendar provisioning, che – se non modificate tempestivamente – con il riacutizzarsi della pandemia rischiano di riempire di nuovo di Npl la pancia degli istituti di credito costringendoli a svalutazioni e in, prospettiva, a nuovi aumenti di capitale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Greco Andrea 
Titolo: Il retroscena – Fondazioni, chi investe in cultura e welfare avrà lo sconto fiscale
Tema: Patto Acri-Tesoro

La legge di Stabilità 2020 dovrebbe contenere anche un taglio alla tassazione delle Fondazioni bancarie, quintuplicata in sei anni e che nel 2019, con 510 milioni all’Erario, rappresentava di gran lunga il primo settore d’intervento degli 83 enti associati Acri. I tecnici del governo stanno studiando i modi più adeguati e le coperture finanziarie: a regime si stima che il settore potrebbe risparmiare fino a metà rispetto all’ultima dichiarazione. Il tutto a fronte di una nuova “sussidiarietà fiscale”, per cui gli enti ex bancari si impegnerebbero ad aumentare le erogazioni un miliardo di euro complessivi quest’anno – potenziando gli interventi a fianco dello Stato in settori ritenuti cruciali quali educazione, welfare personale e cultura.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore:  Tortello Letizia 
Titolo: La seconda ondata piega l’Europa L’Oms: “I governi agiscano subito”
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

“La seconda ondata è peggiore della prima”, ha detto ieri il direttore generale degli ospedali di Parigi, Martin Hirsch, che ha aggiunto: “Ci sono molti positivi senza saperlo, probabilmente tre volte in più di quelli che tracciamo”. Si allarga a macchia d’olio l’emergenza in tutta Europa. Molti Stati hanno introdotto il coprifuoco genrale, o in alcune parti del territorio (tra quali Grecia, Italia Germania, Belgio, Francia, Spagna, Inghilterra) e limitazioni ai viaggi in entrata. Nella giornata di ieri Parigi ha registrato 42 mila casi, nuovo record da quando è scoppiata la pandemia. “Avremo questo virus almeno fino all’estate” – ha detto ieri Macron, mentre il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus sprona i governi ad agire subito, per evitare «morti inutili». “Troppi Paesi stanno assistendo a un aumento esponenziale dei casi e questo sta portando a ospedali e unità di terapia intensiva verso la saturazione, e siamo solo a ottobre”. La prima nazione europea a ripristinare il lockdown è stata l’Irlanda da mercoledì, seguita ieri dal Galles, mentre sempre più contee in Inghilterra chiudono bar, pube palestre. Ma a preoccupare con numeri fuori controllo sono i Paesi Bassi e il Belgio (600 e 1100 persone positive ogni 100 mila abitanti): i primi, in particolare, da una senimana sono in lockdown parziale, gli ospedali contano la metà dei posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, sono iniziati ieri i primi trasbordi di malati nella vicina Germania.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Poletti Fabio 
Titolo: La Svizzera sceglie Rianimazione negata agli anziani malati
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

La Svizzera sta per essere travolta dal picco della pandemia e corre ai ripari. Il documento elaborato dall’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche e dalla Società Svizzera di Medicina Intensiva e in vigore dal 20 marzo mette nero su bianco le categoria di ammalati da non ricoverare in terapia intensiva in caso di indisponibilità di letti: “Età superiore a 85 anni. Età superiore a 75 anni accompagnata da almeno uno dei seguenti criteri: cirrosi epatica, insufficienza renale cronica stadio III, insufficienza cardiaca di classe NYHA superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di 24 mesi”. Nello scenario di letti limitati, esclusi dalle terapie intensive sarebbero gli ammalati con “arresto cardiocircolatorio ricorrente, malattia oncologica con aspettativa di vita inferiore a 12 mesi, demenza grave, insufficienza cardiaca di classe NYHA IV, malattia degenerativa allo stadio finale”. Le decisioni che potrebbero prendere a breve i medici svizzeri, sono le stesse con cui si sono confrontati a marzo i medici di Bergamo, travolti dalla prima ondata di pandemia. Tredici di loro avevano scritto una lettera al New England Journal of Medicine che aveva fatto il giro del mondo: “I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative”.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Angeli Francesca 
Titolo: L’italia torna «zona rossa» d’Europa
Tema: Covid-19, la situazione all’estero

Il Centro Europeo per il controllo delle malattie, l’Ecdc, ha aggiornato la mappa che evidenzia il livello di rischio degli stati Ue in base alla colorazione e l’Italia nel giro di una settimana passa dall’arancione al rosso. Si salva per ora solo la Regione Calabria. Il rosso indica che il tasso di notifica di 14 giorni è di 50 casi per 100.000 abitanti o superiore e il tasso di positività del test è del 4 per cento. Oppure corrisponde semplicemente a un tasso di notifica di 14 giorni superiore a 150 casi per 100.000 abitanti. Ma quasi tutta l’Europa è sotto pressione. Tra i paesi che preoccupano di più, anche per il rapporto tra l’incidenza dei casi e la popolazione in numeri assoluti, c’è sicuramente il Belgio che da giorni ha superato il tetto dei 10.000 nuovi contagi quotidiani e ieri ha toccato il record di 16.746.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Trump-Biden, ultima sfida Attacchi e divisioni su tutto – «Ora svoltiamo» «No, tempi duri» Le due Americhe di Donald e Joe
Tema: Presidenziali USA

Il dibattito televisivo di giovedì scorso tra i due candidati alla presidenza USA, Donald Trump e Joe Biden, in vista delle elezioni del 3 novembre ha ben rappresentato le due Americhe contrapposte in questa campagna elettorale. Il presidente Trump è apparso più tonico, ma lo sfidante Biden ha dato l’impressione di essere più in sintonia con le ansie e i timori di una gran parte degli americani. Secondo il sondaggio della Cnn, il 53% degli spettatori ha preferito Biden; mentre per il 39% è stato più efficace Trump. Sono percentuali, però, da prendere con estrema cautela, come insegna l’esperienza di quattro anni fa. Anche perché c’è una enorme massa di indecisi le cui intenzioni di voto rimangono indecifrabili. Biden ha accusato direttamente l’amministrazione Trump di cattiva gestione dell’emergenza virus e ambiguità sull’uso delle mascherine, mentre il presidente, pur dimostrando di poter avere argomenti per una potenziale rimonta, ha preferito puntare sugli «affari personali» della famiglia Biden, in Russia, in Cina, in Ucraina.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: Quei quattro Stati di ex operai dove Trump cerca la rimonta
Tema: Presidenziali USA

La sfida per la Casa Bianca si gioca in gran parte nella cosiddetta Rust Belt, dove c’era il cuore del capitalismo industriale americano e oggi c’è un paesaggio in declino, fabbriche chiuse, impoverimento.  Altri Stati-chiave, o terreni di battaglia contesi fra i due candidati, sono la Florida, l’Arizona, la North Carolina, con caratteri demografici e culturali diversi. Ma non c’è un percorso realistico verso la rielezione di Donald Trump che non passi dagli Stati dove è la classe operaia ad essere in maggioranza. Quattro anni fa ad esempio il Michigan, cuore dell’industria automobilistica americana, diede una vittoria risicata per Trump: diecimila voti su quasi cinque milioni. Il presidente torna alla carica in questi giorni: si presenta come il difensore dei posti di lavoro minacciati dalla concorrenza della Cina. Ma Biden è riuscito a costruirsi un’immagine da uomo della middle class, di origini popolari. Non ha mai suscitato la stessa antipatia che molti operai sentivano verso la Clinton. Lontano dalla Rust Belt, il più importante fra gli Stati contesi rimane la Florida. Vale 29 voti elettorali, ma il continuo rimescolamento demografico rende la Florida volatile, imprevedibile.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Trump adesso crede alla rimonta “Un’ondata rossa travolgerà Biden”
Tema: Presidenziali USA

Lo staff di Donald Trump è convinto che la rimonta sullo sfidante Joe Biden è possibile: “Joe Biden ha messo l’ultimo chiodo nella sua bara elettorale, quando durante il dibattito ha detto che vuole chiudere l’industria petrolifera americana e demolire il sistema che ci ha portati all’indipendenza energetica nazionale. Questo gli costerà il Texas e la Pennsylvania, ma probabilmente lo farà perdere anche in Michigan, Ohio, Wisconsin, e soprattutto Minnesota”, dice il senior advisor della campagna presidenziale di Trump Jason Miller. “Ci sarà un’ondata rossa”, ha aggiunto ieri il presidente, rinfrancato dall’ultimo confronto tv con il candidato democratico, nel quale è apparso più posato e civile rispetto al primo. Il capo della Casa Bianca ha cercato di difendere la sua gestione dell’epidemia, dicendo che “bisogna riaprire il Paese, altrimenti alla fine non avremo più un Paese. Stiamo imparando a convivere col Covid”. Poi gli attacchi alla famiglia Biden. Le linee conclusive della campagna quindi appaiono chiare: Joe punta sul virus, che ieri ha fatto il nuovo picco con oltre 70.000 contagi, e la crisi; Donald sulla sua capacità di rilanciare l’economia, sfruttando ora anche il passo falso dell’avversario sull’energia fossile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Il re dei sondaggi: Joe stravincerà – Cook, il re dei sondaggi politici: «I dem possono stravincere»
Tema: Presidenziali USA

Charlie Cook, da decenni ascoltatissimo guru delle indagini demoscopiche, sostiene che Joe Biden ha ormai un vantaggio talmente ampio su Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca da rendere scontato l’esito del voto del 3 novembre. Il Cook Report è forse il prodotto più rispettato dell’industria dei sondaggi politici; più cauti altri istituti, forse scottati dagli errori commessi quattro anni fa. “Diciamo che Biden ha almeno l’80 per cento delle possibilità di spuntarla. E nel rimanente 20 per cento ci sono tutti i “cigni neri” immaginabili, eventi traumatici che possono materializzarsi all’improvviso. Ma, se non ci saranno cataclismi, Biden cela farà”, dice Cook, che spiega: “I sondaggi oggi danno Biden nettamente avanti, oltre che negli Stati che deve recuperare, anche in alcuni grandi Stati che da tempo votano repubblicano: Florida, Arizona, North Carolina. In Georgia e Ohio i due candidati sono sostanzialmente appaiati e in Texas il vantaggio di Trump si è ridotto a meno di due punti. Basta che il presidente cada in una di queste roccaforti — la Florida o l’Ohio — e la partita è chiusa”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Lorenzo 
Titolo: Libia, nuovo accordo sul cessate il fuoco Erdogan non ci crede
Tema: Libia

Ieri a Givevra sotto l’egita delle Nazioni Unite firmato un “cessate il fuoco” permanente in Libia. L’intesa prevede che i «mercenari» stranieri lascino il Paese entro tre mesi. Nel frattempo, dovrebbero venire riaperte le maggiori vie di collegamento tra Tripolitania e Cirenaica, garantiti gli export di petrolio e gas, ma soprattutto rilanciati i negoziati per la nascita di un governo unitario
. Motore primo delle intese tra i delegati del governo di Accordo Nazionale a Tripoli, guidato dal premier dimissionario Fayez Sarraj, e quelli della Cirenaica, legati al maresciallo Khalifa Haftar, è stata la diplomatica americana Stephanye Williams, che ha comunque ricordato che «la strada resta lunga e il più è ancora da fare». Più di una volta negli ultimi anni i cessate il fuoco mediati dall’Onu sono poi stati puntualmente violati.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nizza Sharon 
Titolo: Israele, la nuova svolta È pace con il Sudan Gli Usa: “Ora i sauditi”
Tema: Sudan

Netanyahu ha comunicato ieri agii israeliani che anche il Sudan ha deciso di imbarcarsi nel processo di normalizzazione con lo Stato ebraico, diventando il terzo Stato musulmano a procedere in tal senso in due mesi, dopo Emirati Arabi Uniti e Bahrein. In serata si è svolto un primo colloquio telefonico ufficiale tra Trump, Netanyahu e i leader sudanesi Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio Militare di Transizione e il premier Abdalla Hamdok. La divisione trá l’anima militare e quella civile del governo, con la seconda più esitante rispetto alla mossa, è emersa fino all’ultimo. Decisivo l’impegno di Trump, formalizzato ieri, di rimuovere il Sudan dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo.
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