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SINTESI IN PRIMO PIANO – 24 luglio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Il richiamo del Capo dello Stato Mattarella alle Camere;
– Vaccini: balzo delle richieste; il caso di Salvini;
– G20 sul clima;
– Semplificazioni, Recovery e attuazione progetti Pnrr;
– Xi in Tibet a 70 anni dall’invasione;
– Lo scandalo “Pegasus”.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Decreti, Mattarella avverte: troppe le norme fuori tema
Tema: Il richiamo del Colle

Sergio Mattarella non poteva fare altro che firmarla, la conversione in legge del decreto «Sostegni-bis» legato all’emergenza Covid 19. Altrimenti avrebbero rischiato di pagarne un prezzo pesante «milioni di famiglie e di imprese», vedendo ritardata «l’erogazione di sostegni essenziali». Ma ha accompagnato la promulgazione con una lettera al Parlamento e al governo. Quattro cartelle nelle quali esprime «perplessità» – cioè, nel lessico del Quirinale, forti riserve – sull’uso eccessivo della decretazione d’urgenza, di provvedimenti che confluiscono in altri provvedimenti senza rispettare l’omogeneità di contenuto, di emendamenti fuori tema. In questo caso addirittura «393 commi aggiuntivi ed estranei, rispetto ai 479 originari». Un modo di procedere distorto e costituzionalmente insostenibile, che non accetterà più. Il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ieri ha compiuto 80 anni. Con un video, gli atleti italiani in gara alle Olimpiadi di Tokyo hanno augurato buon compleanno al Capo dello Stato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: Il monito di Mattarella “Troppi decreti basta o li rinvio”
Tema: Il richiamo del Colle

Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, sommerso dagli auguri del mondo politico e dall’affetto degli italiani, Sergio Mattarella invia una dura lettera ai presidenti delle Camere Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico e al premier Mario Draghi per contestare l’uso che viene fatto dei decreti legge. Il rimprovero istituzionale giunge non casualmente a dieci giorni dall’avvio del semestre bianco. In questo modo il Capo dello Stato sottolinea che il suo settennato finirà a febbraio, e non il 3 agosto. Un modo, nemmeno troppo velato, per ricordare ai distratti che la vigilanza non verrà meno nei sei mesi che restano alla presidenza della Repubblica. L’occasione della lunga missiva è la promulgazione della legge di conversione del decreto sui sostegni alle famiglie e alle imprese che il governo Draghi aveva varato lo scorso 25 maggio. Conteneva 479 commi, che in Parlamento, nel corso della discussione parlamentare, sono lievitati a 872, ben 393 in più. E con interventi che nulla hanno a che fare con l’emergenza Covid e che Mattarella elenca puntigliosamente: dal finanziamento al settore dei treni storici della Fondazione Ferrovie dello Stato italiane al riassetto delle Camere di commercio della Regione Sicilia. In questo modo sono stati violati «i limiti di contenuto dei provvedimenti di urgenza», che il Quirinale, già in una lettera dell’11 settembre 2020, aveva invitato a non violare.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Savelli Fabio 
Titolo: Vaccinazioni, effetto green pass In un giorno 250 mila prenotati
Tema: Vaccini, balzo delle richieste

Un nuovo scatto nelle prenotazioni del 20% rispetto al giorno prima. Preventivabile, ma non in queste proporzioni soprattutto in alcune regioni come Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto in cui la campagna vaccinale stava già andando spedita. L’annuncio dell’obbligatorietà del green pass dal 6 agosto per frequentare ristoranti al chiuso, eventi, impianti sportivi ha portato a un’impennata nelle adesioni sulle piattaforme regionali che convogliano le prenotazioni per le prime dosi. «Incrementi che vanno dal +15% al +200% in base alle Regioni», dice il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Stime verosimili, calcolate sommando i dati che arrivano un po’ alla spicciolata dalle regioni, indicano circa 250 mila nuovi prenotati alla campagna solo nella giornata di ieri. Su base nazionale, rispetto alle 24 ore precedenti, sono aumentati di un quinto.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Gelo tra Draghi e Salvini “Serve un chiarimento”
Tema: Salvini si vaccina

Deluso, isolato dagli alleati di centrodestra, incalzato dalla base: è forzato il sorriso che accompagna il caffè del mattino, per Matteo Salvini. E quella foto che nasconde, in un angolo, il Qr code che è la prova di un vaccino finalmente fatto, diventa l’emblema di un day-after che non l’ha mai visto così distante da Mario Draghi. La strigliata del premier, quell’invito a lui chiaramente rivolto a non fare appelli contro la vaccinazione – «perché sono appelli a morire o far morire» – continua a non andare giù. «Sono stato trattato come un no vax che gioca con la vita della gente», dice ai suoi, rammentando che lui aveva solo citato «dati che rendono meno urgente l’immunizzazione per chi ha meno di 40 anni». Parla di «grave ferita» nei rapporti con Draghi, si dice «colpito personalmente e umanamente», perché nel pomeriggio, mentre era in auto a Caserta, aveva parlato a lungo con il presidente del Consiglio, anche di vaccini, e non c’era stato alcun cenno che lasciasse presagire la reprimenda serale a reti unificate.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Zapperi Cesare 
Titolo: Intervista a Matteo Salvini – «Le parole di Draghi? Ci sono rimasto male»
Tema: Salvini e il vaccino

Segretario, com’è che ha fatto la prima dose di vaccino giusto dopo l’introduzione del green pass da parte del governo? Temeva di non poter andare a Milano Marittima? «Ma no, non scherziamo, la vaccinazione era stata prenotata per tempo, mica si può decidere dalla sera alla mattina…» risponde il leader della Lega Matteo Salvini. Lei era contrario al green pass ma il Consiglio dei ministri l’ha approvato. «E resto contrario, sono contento che non sia passato il cosiddetto modello francese che sarebbe stato molto più restrittivo. Abbiamo cercato di limitare i danni che sarebbero derivati nel caso di applicazione estensiva (nei bar, sui treni, nei luoghi di lavoro). Avremmo tolto i diritti civili a 30 milioni di persone. Vedremo fra 15 giorni». La contrarietà leghista non ha fermato Draghi. «Il presidente ha fatto questa scelta d’intesa con Speranza. Noi avremmo agito diversamente. A differenza dei 5 Stelle che minacciano e poi non fanno nulla, noi se abbiamo qualcosa da dire lo diciamo a voce alta ma non mettiamo a rischio gli equilibri».
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Testata:  Foglio 
Autore:  Cerasa Claudio 
Titolo: Intervista a Francesco Paolo Figliuolo – Stretta sulle scuole e vaccini porta a porta.
Tema: Vaccini

Generale, può spiegare per quale ragione, per proteggere il paese dal virus, è fondamentale che a vaccinarsi siano anche igiovani, che pure rischierebbero poco in caso da infezione da Covid-19? “La protezione dagli effetti nefasti del Covid-19 passa attraverso una campagna di vaccinazione che sia la più inclusiva possibile, il cui obiettivo è di vaccinare l’80 per cento dei cittadini di età superiore ai 12 anni. Naturalmente vanno protetti prima i più vulnerabili, vale a dire le persone anziane e quelle fragili, queste ultime indipendentemente dall’età. La campagna si sta gradualmente orientando verso i più giovani, che pur essendo relativamente meno esposti alle conseguenze del contagio possono largamente diffondere il virus e vanno comunque vaccinati”. E poi aggiunge: “L’attuale sistema si basa principalmente sui grandi hub, che permettono un afflusso importante di persone e concentrano le risorse in termini di medici, infermieri e personale amministrativo. Le visite regione per regione, e gli incontri con i presidenti, mi hanno poi permesso di verificare di persona le strutture e le diverse esigenze in relazione alle caratteristiche dei singoli territori, alle vie di comunicazione e alle diverse sensibilità delle comunità locali”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Falci Giuseppe_Alberto 
Titolo: Giustizia, sale la tensione con il M5S Dadone evoca dimissioni. Poi frena
Tema: Giustizia, scontro sulla riforma 

Sono trascorse da poco le nove del mattino quando Fabiana Dadone, ministra per le Politiche giovanili, grillina doc, interviene ad Agorà su Rai3. La pentastellata ha da ridire sulla riforma della giustizia di Marta Cartabia: vuole vedere le modifiche prima di pronunciare il sì alla riforma. «Vedremo se gli aggiustamenti risulteranno soddisfacenti», avverte. Dopodiché lancia l’affondo: «L’appoggio dei ministri del M5S dipende da queste modifiche. L’obiettivo di velocizzare i processi ce l’abbiamo tutti ma si rischia di creare delle fasce di impunità e le stesse audizioni in commissione Giustizia hanno evidenziato dei problemi». La ministra agita lo spettro delle dimissioni che «eventualmente valuteremo con Conte». In un amen le parole della Dadone diventano un caso. Anche perché un eventuale passo indietro della delegazione grillina aprirebbe la crisi di governo. «Sono allibita» dice la senatrice del Pd Valeria Fedeli. Gongola Matteo Salvini: «Il M5S valuta se uscire dal governo? Magari». Di parere avverso il segretario del Pd, Enrico Letta: «II governo non scricchiola».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Salvaggiulo Giuseppe 
Titolo: Intervista a David Ermini “Un’intesa con le toghe è possibile ma i partiti rinuncino alle bandierine”
Tema: Csm e riforma della Giustizia

Dice David Ermini, vicepresidente del Csm, che «bisogna cogliere, in positivo, l’opportunità che emerge anche dalle parole del presidente del Consiglio e della ministra della Giustizia. Lavorare sulle soluzioni possibili, con spirito di leale collaborazione». Che cosa pensa della bozza di parere del Csm con dure critiche alla riforma? «Ho letto la bozza della commissione, ascolterò il dibattito in plenum. Senza entrare nel dettaglio degli argomenti, credo sia innegabile la diffusa preoccupazione, non solo dei membri togati, sulla s os tenibilità del meccanismo dell’improcedibilità sulla base dei carichi di lavoro delle corti d’appello. Molte non reggerebbero l’urto, a parità di risorse e personale». Condivide i timori per i processi di mafia? «Gli appelli di magistrati come il procuratore nazionale antimafia meritano ascolto. La specificità dei processi di mafia va considerata. Allungare i termini processuali solo per gli omicidi non è risolutivo». Si è parlato, da parte delle toghe, di sicurezza nazionale in pericolo, incentivo a delinquere, pericolo per la democrazia. Esagerazioni? «Non mi piacciono i catastrofismi. E preferirei che non si dimenticasse mai il doveroso rispetto della volontà del Parlamento».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ghisleri Alessandra 
Titolo: Conte leader convince solo i 5 Stelle gli italiani scettici sull’ex premier
Tema: M5S

Il Movimento 5 Stelle nell’arco di una settimana recupera quasi un punto percentuale nelle intenzioni di voto attestandosi al 15,2%. La ritrovata sintonia, celebrata in una colazione molto mediatica tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo ha dato una nuova forza al suo elettorato. L’impegno evidente è quello di ritrovare nuova fiducia, autostima e consapevolezza dopo il momento di défaillance del Movimento vissuto con la nascita del governo Draghi e il fallimento del mai-nato Conte ter. L’84,6% degli elettori “grillini” è soddisfatto di questo rapporto ritrovato. Le spinte sull’acceleratore della pressione psicologica effettuate dal Garante Grillo a fine primavera hanno lasciato spazio ai toni più persuasivi dell’ex premier La forza politica di Meloni è al primo posto nelle intenzioni di voto: 20,2% Conte e l’elettorato lo riconosce ampiamente con il 90,7% di credito nella sua capacità di poter rilanciare il MSS e la sua azione politica.
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Economia e finanza

Testata:  Repubblica 
Autore:  Fraioli Luca 
Titolo: Intervista a Roberto Cingolani: “Passi avanti decisivi Ora tutti i Grandi seguano l’Europa e l’America”
Tema: G20 sul clima

Stanco ma soddisfatto. Dopo 48 ore insonni Roberto Cingolani lascia Napoli e il G20 Ambiente, Clima e Energia che ha presieduto, rivendicando un risultato che definisce «storico»: «Aver convinto i Grandi ad affrontare insieme questi temi è stata una novità assoluta. Lo considero un successo della presidenza italiana, come d’altra parte ci è stato riconosciuto da tutte le delegazioni». Però ministro Cingolani su due punti l’accordo non è stato trovato. Perché, nonostante gli sforzi dell’ultim’ora suoi personali e di John Kerry, non ce l’avete fatta? «Dal mlo punto di vista ce l’abbiamo fatta. Il documento finale congiunto recepisce 58 dei 60 punti iniziali. I due più controversi, cioè l’accelerazione del taglio delle emissioni di CO2 e della dismissione del carbone, andavano a toccare le politiche economiche di grandi Paesi con grandissime popolazioni. Sapevamo che sarebbe stato diflìcile avere un sì anche su questi due temi».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  L. F. 
Titolo: Intesa sul clima, la spinta di Italia e Usa Ma è scontro su emissioni e carbone
Tema: G20 sul clima

Due no e 58 sì. Ma quella coppia di articoli bocciati e cancellati dal comunicato finale del G20 Ambiente Clima ed Energia chiusosi ieri a Napoli sono pesantissimi. A niente sono valse le trattative dell’ultima ora condotte in maniche di camicia dall’inviato speciale per il clima della Casa Bianca, John Kerry, e dal ministro italiano per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Una pattuglia di Paesi, guidata da Cina, India, Brasile e Russia, è stata irremovibile. E piuttosto che nessun accordo si è preferito incassare un accordo incompleto. Lo scontro si è consumato sulla proposta, sostenuta soprattutto da Unione europea, Stati Uniti, Canada, Giappone di accelerare i tagli alle emissioni di CO2 in modo da non superare gli 1,5 gradi di innalzamento delle temperature rispetto all’era preindustriale. Una riduzione dell’anidride carbonica immessa nell’atmosfera, spiegano gli ultimi studi scientifici, che andrebbe concentrata soprattutto nel decennio in corso perché il traguardo del grado e mezzo possa essere realisticamente centrato. Uno sforzo che appunto Pechino, Mosca, Brasilia e Nuova Delhi hanno ritenuto troppo oneroso per le rispettive economie. L’altro stop è stato imposto al pensionamento del più “sporco” tra i combustibili fossili: il carbone.
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Testata:  La Verita’ 
Autore:  Baldini Gianluca 
Titolo: Da Cina e India si sul clima. Ma c’è il trucco
Tema: G20 sul clima

Ieri, al G20 di Napoli, Ia Cina ha dato il suo assenso al documento finale su energia e clima che porta la firma dei ministeri dell’Ambiente dei 20 Paesi più industrializzati al mondo. La notizia è stata salutata dai presenti a Palazzo Reale nella città partenopea con un grande applauso. L’inviato sul clima del presidente Joe Biden, John Kerry, e il ministro italiano alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, hanno contattato uno per uno i delegati dei diversi Paesi per arrivare a un documento condiviso. Il vero problema, però, è che, mentre la Cina accetta di dire progressivamente addio alla CO2 che produce, continua a esserci una grande disparità tra il prezzo pagato in Europa per una tonnellata di anidride carbonica, circa 60 dollari, e quello pagato a Pechino, di poco inferiore agli 8 biglietti verdi. Si capisce che, senza particolari sanzioni, le industrie cinesi si troveranno in una situazione di vantaggio che penalizzerà le fabbriche del Vecchio continente. A ogni modo, quella di ieri è stata una giornata piuttosto tesa, nella quale è stata necessaria una forte mediazione tra le delegazioni dei Paesi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Amato Rosaria 
Titolo: Fiducia sulle semplificazioni ora esame lampo al Senato
Tema: Recovery

Approvata tra le polemiche a Montecitorio la fiducia al Decreto Semplificazioni. Dopo il via libera della Camera con 350 sì e 44 no, Palazzo Madama ha tempo ora fino al 30 luglio per l’esame e l’approvazione definitiva. Troppo poco, affermano in una nota congiunta Giuseppe Brescia e Alessia Rotta, presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Ambiente della Camera, che parlano di «monocameralismo di fatto» dovuto ai «ritardi del ministero dell’Economia nell’esprimere i pareri» e nell’eccesso di emendamenti presentati. Il decreto include misure per lo snellimento delle procedure sugli appalti e sugli investimenti pubblici, comprese anche norme che garantiscono che si arrivi a risposte certe in tempi ragionevoli, come il rafforzamento del silenzio assenso e i poteri sostitutivi. Per una serie di opere di importanza strategica, dalla ferrovia Palermo-Catania-Messina all’ammodernamento del sistema idrico del Peschiera, si stabiliscono procedure speciali ancora più rapide. Si tratta di un pacchetto di norme indispensabili per la rapida attuazione dei progetti del Pnrr e per la transizione ecologica e digitale.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Monticelli Luca 
Titolo: “Pronti i primi 25 miliardi per l’Italia” il governo parte da imprese e cantieri
Tema: Recovery

Entro Ferragosto arriverà il bonifico di Bruxelles da 25 miliardi: l’anticipo dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo ha ottenuto grazie al via libera dell’Unione europea. Si tratta del 13% delle risorse complessive destinate all’Italia: 191, 5 miliardi da spendere entro il 2026. Il commissario al Bilancio Johannes Hahn conferma la tabella di marcia: «Suppongo che nelle prossime due o tre settimane i soldi saranno trasferiti», spiega ad Agorà su Rai 3. Il pagamento è in dirittura d’arrivo, il tempo di definire gli ultimi dettagli tecnici e firmare l’accordo. Ora, aggiunge Hahn, «l’accento va posto sull’attuazione del piano: iniettare le risorse nell’economia creando posti di lavoro. Ho fiducia che l’Italia possa dare l’esempio». II cronoprogramma I progetti che saranno finanziati nel 2021 con questa prima rata valgono 15,7 miliardi di euro e una piccola parte (1,91 miliardi) servirà per coprire ex post le spese dello scorso anno. In cima alla lista ci sono programmi già avviati. La spesa più consistente è riservata a Transizione 4.0, il sistema di incentivi sugli investimenti realizzati dalle imprese, che cumula 1,7 miliardi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Tucci Claudio 
Titolo: Ammortizzatori sociali, riforma rinviata alla legge di Bilancio
Tema: Dossier Lavoro

Manca soltanto una settimana alla scadenza del 31 luglio, di fatto fissata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Ma per l’attesa riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, prevista espressamente anche dal Pnrr seppure senza vincolarla a termini perentori, si delinea il rinvio a settembre. E a questo punto l’ipotesi più probabile per far approdare la legge in Parlamento diventerà salire in corsa sulla legge di bilancio in partenza, come al solito, in autunno. Intanto il ministro Orlando continua a lavorare alacremente al progetto. Che però, almeno fino adesso, non appare in grado di superare due scogli presenti già all’inizio del cammino: quello delle risorse e il meccanismo per garantire gli ammortizzatori anche alle imprese più piccole (sotto i 5 addetti). Nella sua versione più aggiornata, il disegno riformatore di Orlando punta a estendere, sostanzialmente a tutti, un ammortizzatore sociale, ritoccato al rialzo come importo, anche a coloro oggi coperti dalla cassa in deroga, destinata a scomparire.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Veronese Luca 
Titolo: Lo scatto dell’Eurozona: indice Pmi ai massimi da 21 anni
Tema: Eurozona

L’attività economica nell’Eurozona è cresciuta a luglio al ritmo più alto da oltre due decenni: lo segnala l’indice Pmi flash composito, alimentando le speranze per un rapido rimbalzo durante questi mesi estivi, nonostante la diffusione della variante Delta del coronavirus. I1 Purchasing managers’ i ndex composito, elaborato da Ihs Markit, è salito a quota 60,6 a luglio dai 59,5 punti di giugno: le risposte dei responsabili degli acquisti all’interno delle aziende hanno superato anche le aspettative degli economisti intervistati da Reuters, che avevano previsto un Pmi di 60. «Lo scatto estivo dell’Eurozona viene dall’allentamento delle restrizioni contro ilvirus: a luglio la crescita ha raggiunto ritmi che non si registravano dal 2000», ha detto Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit, ricordando che gli indici restano molto al di sopra dei 50 punti, lo spartiacque tra la crescita e la contrazione dell’economia. Le campagne di vaccinazione e l’allentamento delle misure di lockdown hanno fatto emergere la domanda rimasta inespressa durante la pandemia, sostenendo le imprese, soprattutto nei servizi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Banche, ok Bce al ritorno dei dividendi – Banche, via libera Bce alle cedole
Tema: Economia e Banche

La Bce ha deciso di non estendere oltre la fine di settembre la raccomandazione alle banche europee di limitare il pagamento dei dividendi e operazioni di buyback. Intanto nell’Eurozona accelera la ripresa post pandemica. I previsori della Bce stimano che l’economia dell’Eurozona cresca al ritmo del 4,7% nel 2021, del 4,6% nel 2022 e del 2,1% nel 2023. Cresce l’indice Pmi dei servizi mentre in Germania l’indice Pmi manifatturiero sale (65,6) oltre le stime. Corsa più debole invece in Francia.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Moscaritolo Enza 
Titolo: Franco: tornare a crescere è la sfida del Paese
Tema: Convegno sulle città

Verso una Carta di Pescara sulle città. È questo l’auspicio emerso nel corso dei lavori di “Quale Città Identità. Dimensioni, bellezzae diritti di cittadinanza”, convegno che siè svolto ieriall’exAurum di Pescara. Un quesito volutamente senza punto interrogativo, come ha sottolineato in apertura della sessione plenaria Maria Elisabetta Casellati, Presidente del Senato, come «visione programmatica che riscopre il mito dellacittà ideale». L’evento interdisciplinare ha messo insieme giuristi, architetti, economisti, amministratori pubblici, imprenditori, accademici, teologie giornalisti per parlare del futuro delle nostre città. «Tornare a crescere stabilmente è la vera sfida del Paese – ha affermato il Ministro dell’Economia Daniele Franco – le ragioni della stagnazione sono tante ma di fatto non siamo riusciti acrescere come dovevamo – ha proseguito Franco – il Pnrr è una opportunità per crescere. Ci attende una sfida che chiede una collaborazione di tutti. Occorrono progetti con tempi predeterminatie dunque occorre accelerare. Il Pnrr si associa poi a riforme della PA. Tutto questo dipende dalla capacità di realizzare. Avere i fondi non può bastare».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fortis Marco 
Titolo: Made in Italy da primato nonostante la pandemia
Tema: Made in Italy

La pandemia lo scorso anno ha indubbiamente influito in modo negativo sulle esportazioni di tutti i Paesi, ma il made in Italy nel complesso ha retto bene in termini di attivo commerciale nei suoi 8 pilastri fondamentali: le 4 Effe (Fashion, Furniture, FoodeWine, Ferrari e vetture simili, o comunque sopra 3 litri di cilindrata) e le 4 Emme (Machinery, Metal Products, Motor yachts, Medicaments). In particolare, l’Italia si conferma la seconda potenza mondiale per surplus nelle 4Effe+4Emme con un attivo complessivo di oltre 134 miliardi di dollari, dietro la Cina (624 miliardi), ma davanti alla Germania (112 miliardi). Si può ben dire che, se escludiamo i mezzi di trasporto di uso comune, i telefoni cellulari e l’elettronica in genere, beni in cui íl nostro Paese non è storicamente specializzato, in tutta la restante gamma di prodotti manufatti commercializzati internazionalmente l’Italia è (e appare sempre più) una assoluta protagonista, surclassando perfino la potente Germania.
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Testata:  Milano Finanza 
Autore:  Di Maio Luigi 
Titolo: Lettera. Di Maio: il Made in Italy è sinonimo di qualità
Tema: Made in Italy

Scrive il Ministro degli Esteri: “Caro Direttore, dopo un periodo difficile, che ci ha visti costretti a modificare le abitudini di consumo e di vita, l’Italia sta ripartendo. Nel Paese vedo il desiderio di rilancio, viaggiando all’estero e confrontandomi con interlocutori stranieri percepisco chiaramente che nel mondo c’è sempre più voglia d’Italia. Il Made in Italy è sempre più considerato sinonimo di qualità, non solo nei mercati tradizionali di destinazione del nostro export, ma anche nei Paesi emergenti, dove stanno rapidamente crescendo le classi medie e con esse i potenziali fruitori dei prodotti di alta qualità provenienti dall’Italia. Esiste dunque un ampio margine di crescita per il settore che Confindustria definisce «Bello e Ben Fatto»: concetto che racchiude quei beni che rappresentano l’eccellenza italiana in termini di design, cura, qualità dei materiali e delle lavorazioni”.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salom Paolo 
Titolo: Xi a sorpresa in Tibet, tappeto rosso e danze È sempre più stretta la presa di Pechino
Tema: Xi in Tibet

Accolto come un imperatore: tappeto rosso sotto la scaletta del suo aereo e danzatori in abito tradizionale a dargli il benvenuto. II viaggio semisegreto di Xi Jinping in Tibet – il primo di un presidente cinese in trentuno anni – è cominciato mercoledì: ma solo ieri l’agenzia ufficiale di stampa Xinhua ne ha dato notizia. Perché tanta prudenza? Le dichiarazioni del Nuovo Timoniere sembrano suggellare la «raggiunta normalità» di una provincia autonoma che continua a sognare l’indipendenza nel chiuso delle case e dei templi arrampicati sul Tetto del mondo. Ma per Xi, secondo quanto riporta la Xinhua, la piena attuazione delle linee guida del Partito comunista cinese è la chiave per governare il Tibet «in una nuova era» e per scrivere «un nuovo capitolo di stabilità duratura e di sviluppo di alta qualità per la regione». Xi ha anche rimarcato come sia «stato dimostrato che senza il Pcc non ci sarebbero stati né la nuova Cina né il nuovo Tibet». Non solo: le politiche del Pcc «sono del tutto corrette».
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Testata:  Stampa
Autore:  Attanasio Ghezzi Cecilia 
Titolo: Xi Jinping in Tibet a 70 anni dall’invasione “Il Partito comunista vi guida nella nuova era”
Tema: Xi in Tibet

Le immagini della televisione di Stato ce lo mostrano accolto da folle di tibetani entusiasti che sventolano bandierine cinesi, ma la segretezza con cui è stata gestito il viaggio e la diffusione di immagini e dettagli solo a posteriori ci raccontano un’altra storia. Siamo a ridosso del settantesimo anniversario dell’Accordo dei Diciassette Punti, noto ai cinesi come Trattato di liberazione pacifica del Tibet. Un «patto» con cui i rappresentanti tibetani furono costretti a riconoscere la sovranità cinese sul territorio tibetano nel 1951, ma che fu ripudiato dal Dalai Lama nel 1959 quando, appena ventiquattrenne, scappò in India per formare un nuovo governo provvisorio. È il governo tutt’ora in esilio a Dharamsala, mai riconosciuto dalla Cina. Da allora il popolo tibetano è stato costretto a una sinizzazione forzata con campi di rieducazione politica e graduale sostituzione della lingua cinese a quella tibetana. A niente sono valsi gli oltre 150 monaci che si sono dati fuoco per protesta. Il controllo cinese si è espanso persino all’interno dei monasteri, mentre in molte case private il ritratto di Xi Jinping ha sostituito quello dell’ormai 86enne Dalai Lama.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Riotta Gianni 
Titolo: La meglio gioventù – Giochiamo
Tema: Olimpiadi di Tokyo

Nel tradizionale teatro giapponese Kabuki, la coreografia “Dattan”, opera di Hagiwara Yukio, è la più amata, con il rito di purificazione del sacerdote Dôdôji, celebrato il 12 marzo, al tempio di Tôdaji: a questa cerimonia remota, si è ispirata la Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo. Compito arduo, aprire le Olimpiadi senza il kitsch di palloni e ballerini, senza l’humor della Regina Elisabetta e James Bond in paracadute, Londra 2012. Lo stadio di Tokyo, eretto sulle rovine di quello che doveva festeggiare i Giochi 1940, mai tenuti per la guerra, e dell’arena che celebrò i felici Giochi 1964, era deserto, un pugno di cronisti nel buio pesto. Perfino il wifi, Sakura 2020, ha smesso di funzionare, accecandoci nel vuoto sul terreno lontano. Una voce fuori campo ricorda i caduti in pandemia e gli atleti perduti durante i Giochi, inclusi – per la prima volta – gli undici sportivi israeliani massacrati dai terroristi di Settembre Nero, Monaco 1972. Una figura spettrale attraversa in un lampo lo stadio in un fascio di luce, poi il buio è interrotto da flash e le danze evocano la ricostruzione di artigiani, dallo tsunami 2011, con la catastrofe nucleare di Fukushima, alla pandemia Covid. In tv, per centinaia di milioni di spettatori, le Olimpiadi partono così, ma per noi, sparuti, in tribuna, l’angoscia era palpabile.
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Testata:  Corriere della Sera 

Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Macron, via l’iPhone Da Obama a Johnson manie, rischi (e gaffe) dei leader al telefono
Tema: Lo scandalo Pegasus

Dopo anni di resistenze, Emmanuel Macron si è lasciato convincere e ha cambiato numero e telefono, dopo che l’iPhone – uno dei quattro telefoni della sua dotazione – è apparso nell’elenco dell’intelligence del Marocco attraverso il software israeliano Pegasus. Le rivelazioni dell’organizzazione non profit Forbidden Stories e dei suoi media partner internazionali hanno riportato in primo piano il difficile rapporto dei leader mondiali con gli smartphone. In particolare il presidente francese era stato già avvertito che almeno una delle linee usate non era più sicura, e da tempo. Nel 2017, tra i due turni dell’elezione presidenziale, le email del suo partito En Marche erano state bersaglio di hacker russi e il suo iPhone era stato violato, nell’ambito del caso «MacronLeaks». Entrato all’Eliseo, Macron era stato pregato dai responsabili della sicurezza di abbandonare quel numero, invano. Fino a ieri Macron aveva due iPhone – uno dei quali viene adesso abbandonato -, e due apparecchi teoricamente quasi inviolabili.
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Testata:  Domani 
Autore:  Marconi Federico 
Titolo: Pegasus e gli spioni digitali Perche difendersi è impossibile
Tema: Lo scandalo Pegasus

Presidenti, uomini delle istituzioni, politici, oppositori, giornalisti, dirigenti d’azienda. Lo spyware Pegasus ha infettato i cellulari e raccolto informazioni di circa un migliaio di persone in giro per il monda Tra questi anche il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, spiati dal Marocco. È la drammatica realtà che sta venendo a galla grazie al lavoro giornalistico di 17 testate internazionali – tra cui Guardian, Washington Post, Le Monde – che stanno collaborando al “Pegasus Project”, grazie ai dati messi a disposizione da Amnesty International e Forbidden Stories. Pegasus è un sistema che ha già fatto il suo tempo: «Tra l’altro è semplicissimo da utilizzare, l’interfaccia è adatta anche a chi ha poca competenza. Credo fosse vendutissimo anche per questo», dice il programmatore. Oggi circolano da tempo sistemi molto più evoluti, che spesso non hanno bisogno nemmeno di una persona che stia dietro un computer a digitare e controllare lo spyware, ma che fanno tutto da soli grazie all’intelligenza artificiale e al madrine learning, l’apprendimento automatico del software.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Lepri Paolo 
Titolo: Bruno Kahl, allarme anti terrore
Tema: 007 in Germania

«Un moderno datore di lavoro deve essere presente anche là dove si trovano i potenziali candidati» sono le parole con cul il capo del servizi segreti tedeschi, Bruno Kahl, ha annunciato un paio di mesi fa la decisione di aprire un profilo Instagram del Bundesnachrichtendienst (BND) per cercare di avvicinare i giovani al lavoro degli 007. Si ignora se questo sforzo sia stato premiato, ma tutto lascia pensare che non sarà qualche immagine accattivante a produrre un’impennata delle vocazioni. Meglio, forse, puntare sulla serietà e sulla correttezza, qualità mancate, per esempio ai «cugini» dei servizi interni, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV), che ha avuto la disavventura di essere guidato dal 2012 al 2018 dal falco anti-Merkel Hans-Georg Maassen, un uomo che a rigor di logica avrebbe dóvuto indagare su se stesso. Al contrario di quest’ultimo, Kahl è molto legato al valori della democrazia. Un anno fa, durante un’audizione parlamentare, aveva espresso la preoccupazione che gli «Stati autoritari» tentassero di «espandere la loro influenza all’ombra della crisi del coronavirus».
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Testata:  La Verita’ 
Autore:  Antonelli Claudio 
Titolo: Aiad e sistema Italia riammessi al comitato del fondo Difesa Ue
Tema: Aiad

L’Aiad, la federazione delle aziende italiane per l’aerospazio e la difesa, è stata riammessa nel comitato tecnico che si occuperà dei fondi europei per la Difesa. Si parla di un budget complessivo di 7,9 miliardi di euro. La notizia della riammissione arriva, come dice il termine stesso, a distanza di tre giorni da quella dell’esclusione, riportata dalla Verità. O meglio l’unica cosa certa, lo scorso mercoledì, era che l’associazione che rappresenta le Pmi italiane non fosse presente nella lista del comitato al termine del bando di gara. Dai vertici dell’associazione La Verità ha appreso che non era stata fatta domanda perché le federazioni non avrebbero dovuto partecipare. Invece le equivalenti dell’Aiad francese e tedesca si erano piazzate. A quel punto la stessa associazione guidata da Guido Crosetto ha chiesto l’intervento del nostro ambasciatore presso Bruxelles, Pietro Benassi, per chiedere il posto spettante all’Italia.
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Fassina Stefano – Salvi Cesare 
Titolo: Il caso serio di sovranità e «demoicracy» – Il caso serio della sovranità e la strada della «demoicracy»
Tema: Costituzione giuridica Ue

Il deficit di democrazia e di socialità che caratterizza l’Unione è dovuto alle decisioni prese dagli Stati nel corso della costruzione europea, fino al Trattato di Lisbona oggi in vigore. I Trattati voluti dagli Stati possono essere cambiati dagli Stati medesimi, ma nella Conferenza sul futuro dell’Unione, avviata dalle istituzioni Ue, si è espressamente esclusa la discussione su una loro revisione, in particolare su richiesta della Germania, la nazione ha tratto e trae i maggiori vantaggi dalla situazione odierna. er l’insieme delle ragioni che si sono esposte, riteniamo che vada affrontato il corto circuito democratico sul quale la “Carta dei valori per il futuro dell’Europa” interviene con la soluzione confederale, legittima, finanche auspicata da studiosi e forze politiche progressiste, ma difficilmente praticabile per gli Stati dell’Eurozona dopo l’avvio della moneta unica.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: I pro life americani sperano nel Mississippi causa alla Corte Suprema per vietare l’aborto
Tema: Usa, interruzione di gravidanza

Vietare l’aborto negli Stati Uniti. Che questo fosse l’obiettivo del movimento pro life, in particolare dopo che Trump ha dato ai conservatori una maggioranza di 6 giudici contro 3 nella Corte Suprema, era ovvio. Però adesso la causa presentata dallo Stato del Mississippi lo ha reso esplicito, e il massimo tribunale americano la discuterà in autunno. L’interruzione di gravidanza negli Usa è lecita non per una legge o un referendum, ma per la sentenza Roe vs. Wade emessa dalla Corte Suprema nel 1973, e riaffermata poi nel 1992 dal caso Casey in Pennsylvania. La decisione però non è mai stata accettata in maniera definitiva dai pro life, e il braccio di ferro per annullarla dura ormai da mezzo secolo. Circa metà degli Stati, soprattutto quelli meridionali, vieterebbero l’aborto se potessero. L’errore commesso dalla giudice Ginsberg di non dimettersi quando Obama era presidente ha dato a Trump l’opportunità di rafforzare la maggioranza conservatrice nel massimo tribunale, e ora gli oppositori delle interruzioni di gravidanza la usano per rovesciare il verdetto. Decine di cause sono state presentate con questo fine negli ultimi mesi, ma la più diretta è quella del Mississippi.
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Testata:  Foglio 
Autore:  … 
Titolo: Editoriali – Biden contro gli illiberali polacchi
Tema: Investimenti Usa in Polonia

Derek Chollet, consigliere del dipartimento di stato americano, in un’intervista all’emittente polacca Tvn24, ha detto che i futuri investimenti americani in Polonia potrebbero essere a rischio se il governo deciderà di cambiare la legge sulle licenze radiofoniche e televisive. La licenza di Tvn, un canale di informazione molto seguito, appartiene alla società americana Discovery. Il partito PiS sostiene che ci siano troppe società straniere tra i media polacchi e quindi vuole ridistribuire le licenze e ricondurle in mani polacche. Si tratta di una mossa ben studiata che ha l’obiettivo di ridurre la libertà di stampa nel paese: se le società straniere saranno costrette a vendere, allora le testate saranno acquisite da aziende vicine al governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Mazza Viviana 
Titolo: Proteste dell’acqua, l’Iran spegne il web
Tema: Iran

«Il popolo ha manifestato Il suo malcontento, ma non possiamo davvero criticarli, perché la questione dell’acqua non è cosa da poco, specialmente nel clima caldo del Khuzestan». Così la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha commentato ieri per la prima volta le proteste nella provincia del Sudovest dell’Iran, chiamando le autorità a risolvere la crisi. La grave carenza di acqua sia potabile che per le coltivazioni è sfociata in piazza la sera del 15 luglio. Ci sarebbero state proteste in numerosi centri del Khuzestan, tra cui Ahvaz, Shadegan, Izeh e Susangerd, e anche nel vicino Lorestan. Nei video emersi online i manifestanti gridano: «Il Khuzestan ha sete». Si sentono anche slogan contro Khamenei. E poi: spari sulla folla, lacrimogeni.
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