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SINTESI IN PRIMO PIANO – 23 novembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Il ministro dell’Economia Gualtieri accoglie la disponibilità di Berlusconi: «Collaborazione istituzionale».
– Allarme Oms: “Rischio terza ondata Covid, l’Europa ha sprecato i mesi estivi”.
– La stretta di Conte: le vacanze natalizie non saranno l’anticamera della terza ondata.
– Egitto: lo studente Patrick Zaki in cella per altri 45 giorni. Amnesty International: “L’Italia intervenga”.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Leo Carlotta 
Titolo: Feste senza neve e veglioni – Stretta sulle vacanze di Natale Limiti anche in zona gialla
Tema: Dpcm del 3 dicembre

Natale e Capodanno senza cenoni e veglioni, nel governo passa la linea del rigore. Saranno vietate anche le vacanze sulla neve nelle zone gialle. Si vuole evitare di ripetere gli errori commessi l’estate scorsa per non favorire una possibile terza ondata. Nuove restrizioni per i ristoranti. La conferma arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Sarà un Natale sobrio, dobbiamo panificare le vacanze con prudenza». Tradotto: un allentamento delle limitazioni, richiesto dai presidenti di Regione, ci sarà solo se «dati dei prossimi giorni lo consentiranno. E’ comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa, ma scegliamo con prudenza i prossimi passaggi. Gli spostamenti potranno avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare quelli non necessari». Con il Dpcm del 3 dicembre, l’obiettivo del governo per Natale e le festività è favorire i consumi, ma nel rispetto dei protocolli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – L’asse anti Covid con Francia e Germania – Conte: le feste non possono essere l’anticamera della terza ondata
Tema: Dpcm del 3 dicembre

Giuseppe Conte stoppa la corsa verso il «liberi tutti». Da Palazzo Chigi trapela la posizione del presidente sul dilemma del primato tra salute ed economia: «Affrontare le festività natalizie senza cautele aggiuntive sarebbe da irresponsabili». Se la follia delle vacanze sregolate di agosto si ripetesse in versione invernale, l’Italia pagherebbe un prezzo altissimo in vite umane. Le feste di Natale non saranno dunque l’anticamera della terza ondata di Covid-19, perché il Paese non se lo può permettere e perché, ma questo Conte non lo dice, il governo non reggerebbe. Se molti speravano che l’appiattimento della curva epidemiologica portasse ad una accelerazione verso le riaperture, l’idea del premier è che, per mettere in sicurezza il Paese, l’unica strada percorribile è stringere ancora. «Le occasioni di socialità e convivialità sono particolarmente intense sino alla Befana — è il ragionamento del presidente —. Se una regione fosse lasciata ad affrontare questo periodo con il regime di misure proprie di una zona gialla o arancione il contagio farebbe un balzo in avanti, con il rischio che la curva a gennaio vada nuovamente fuori controllo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Venturi Ilaria 
Titolo: Il governo tiene la scuola in stand-by “Prima giù i contagi, poi riapriremo”
Tema: Istruzione

Prima si raffredda la curva dei contagi, poi si pensa alla scuola. Al termine di una giornata convulsa e di uno scontro che si era acceso all’interno del Governo, la parola definitiva arriva da Palazzo Chigi: «Non appena avremo pienamente riportato sotto controllo la curva epidemiologica interverremo per ripristinare la didattica in presenza nelle scuole». Dunque il ritorno di oltre 3 milioni di studenti nelle aule rimane in stand-by e certo non sarà allo scadere del Dpcm, il 3 dicembre, nonostante ieri la ministra Lucia Azzolina abbia ribadito che «tutta la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali, sta lavorando per riportare in classe quanto prima gli studenti». Pur senza smentire la ministra, Palazzo Chigi raffredda facili entusiasmi e buone intenzioni, confermando che «per il Governo rimane prioritario consentire agli studenti che sono passati alla modalità didattica a distanza di poter recuperare al più presto la ricchezza di una offerta didattica incentrata sulla interrelazione personale tra docenti e alunni e degli alunni tra loro».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Intervista ad Agostino Miozzi – «Basta con le scuole chiuse È un disastro per i ragazzi» – Miozzo: «Le scuole vanno aperte O per i ragazzi sarà un massacro»
Tema: Istruzione

Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, sette giorni fa aveva chiesto di riaprire le scuole. Appello caduto nel vuoto. «Come indicato da Unicef, Unesco e Who (delle Nazioni Unite), ragazzi in classe in Africa centrale, Germania, Francia e Regno Unito. Da noi no, un disastro. Un anno senza scuola è un danno incommensurabile. […] I dati ci dicono che i contagi in età scolastica non sono significativamente diversi da quelli di altre classi di età e non abbiamo evidenze per capire se siano avvenuti a scuola o fuori. Vorrei ricordate che il 4 marzo scorso il Cts chiese al governo di chiudere le scuole seguendo le indicazioni della comunità scientifica internazionale, ma all’epoca non avevamo le regole attuali. E poi non sottovalutiamo il ruolo degli insegnanti. Sono gli unici a poter far comprendere ai ragazzi il rischio potenziale che rappresentano per i congiunti. E’ un tema formativo, un messaggio particolarmente difficile da dare».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Il retroscena – Berlusconi frena la federazione con Salvini “Non intendo fare la fine dei socialisti”
Tema: Lega – FI
La tregua tra Lega e Fi viene messa subito alla prova, l’apertura del governo alle richieste di Silvio Berlusconi complica i piani di Matteo Salvini, perché a questo punto il Cavaliere è fortemente tentato dal sì allo scostamento di bilancio che verrà votato questa settimana e non sarà facile arrivare ad una posizione unitaria del centrodestra. Il leader della Lega, come anche Giorgia Meloni, vorrebbero tenersi alla larga dal governo, non intendono associare i loro nomi alle decisioni di Giuseppe Conte e della sua maggioranza, ma il canale di dialogo aperto tra il ministro dell’Economia e Fi rende più complicata la linea “aventiniana”. Senza contare che l’idea della federazione lanciata da Salvini ha fatto scattare l’allarme in mezza Fi, al punto che Berlusconi parlando al telefono con un parlamentare preoccupato avrebbe assicurato: «Tranquillo, mai e poi mai andrò a finire sotto Salvini. Non intendo fare la fine dei socialisti», che sparirono dopo essere entrati nella federazione dell’Ulivo con Ds e Margherita.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martini Fabio 
Titolo: “Sì al di con il Cavaliere impossibile con i sovranisti”
Tema: 
Intervista ad Andrea Orlando (PD)
Andrea Orlando, il “numero due” del Pd che sta partecipando alle riunioni riservate chiamate a rilanciare l’azione politica e programmatica del governo, lancia tre significativi messaggi a maggioranza  e opposizioni. Sulle regole per la distribuzione del vaccino anti-Covid, indicate dal commissario Arcuri anziché dalla parte politica: «Nessuna ombra di una discrezionalità su una questione che ha a che fare con la vita e con la morte delle persone. La definizione di queste regole non deve essere sbrigata in modo burocratico». Sul dialogo con le opposizioni: «Se Forza Italia cerca un compromesso col resto del centrodestra, questo è legittimo ma non sono state sciolte due contraddizioni, sull’Europa e sul virus, che rendono impossibile la collaborazione con Lega e Fratelli d’Italia». Sui “congelamenti” fiscali per il lavoro autonomo: «Sarebbe sbagliato immaginare condoni generalizzati che aiutino chi non ha bisogno»
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Di Caro Paola 
Titolo: Gualtieri apre: bene Berlusconi La federazione di Salvini agita FI
Tema: Scostamento di bilancio

L’offerta di Silvio Berlusconi formalizzata sul Corriere della Sera — sì allo scostamento di bilancio se verranno accolte le proposte di FI per una tutela strutturale del lavoro autonomo — è accolta con soddisfazione dal governo. È il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a definire «positiva la disponibilità» espressa dal leader azzurro alla «collaborazione istituzionale, che raccoglie anche gli appelli formulati in tal senso dal capo dello Stato». Certo, come dice Berlusconi «non deve trattarsi di una confusione di ruoli tra maggioranza e opposizione, ma di lavorare insieme per trovare soluzioni nell’interesse di tutti gli italiani in questo momento di difficoltà». «Ci confronteremo sui contenuti», commenta Antonio Tajani.
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Testata:  Giornale 
Autore:  de Feo Fabrizio 
Titolo: Gualtieri apre: positiva la disponibilità di Forza Italia – La cura di Forza Italia per le partite Iva: «Stop ai versamenti» Gualtieri: positivo
Tema: Partite Iva

Berlusconi prepara l’offensiva a favore delle Partite Iva. E chiede garanzie concrete e tangibili per l’ampia fascia di lavoratori non tutelati, messi in ginocchio dal Covid. Semestre bianco, sostegno a tutte quelle categorie che non hanno potuto fruire di ristori economici sino a oggi, reddito di ripartenza. Sono queste le richieste avanzate dal presidente di Forza Italia. «I lavoratori dipendenti non sono dei privilegiati: le loro tutele sono sacrosante, ma non ci possono essere due Italie, una che si salva, l’altra — quella del lavoro autonomo — che deve cavarsela da sola, oppure viene lasciata affondare. Anche perché l’una senza l’altra a lungo andare non regge. Quello che chiediamo al governo e alla maggioranza è di sanare questa disparità, garantendo al lavoro autonomo, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, alle partite Iva, tutta la tutela necessaria, non una tantum ma in modo strutturale. È una delle condizioni per votare insieme i prossimi “discostamenti” di bilancio».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Melis Valentina 
Titolo: Tris di sconti salva occupazione – Assunzioni: sconti da 125 a 500 euro al mese per i datori
Tema: Ddl di Bilancio

Risparmi da 125 a 500 euro mensili sul costo del lavoro per i datori che assumeranno nel 2021. Potrebbero portarli in dote i nuovi incentivi contributivi previsti dal disegno di legge di Bilancio per l’anno prossimo appena presentato dal Governo al Parlamento, se saranno confermati gli sgravi contributivi per under 36, donne disoccupate e lavoratori del Sud contenuti nel testo. In realtà, non si tratta di nuove misure ma del potenziamento di incentivi già esistenti. Nonostante il blocco dei licenziamenti, infatti, che dovrebbe restare ancora in vigore fino a mano, secondo gli ultimi dati Istat mancano ancora 33omila occupati per ritornare ai livelli di febbraio. Come hanno rilevato più fonti, tra le quali Bankitalia, a fare le spese della crisi economica legata all’epidemia sono stati soprattutto giovani, donne, e precari. La manovra si affida a un tris di incentivi che sono il potenziamento di misure già esistenti, ciascuna rivolta a una platea specifica di beneficiari
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Testata:  Stampa 
Autore:  Monticelli Luca 
Titolo: Effetto Covid: a rischio povertà altri 2 milioni di famiglie in Italia
Tema: Rapporto Censis-Confcooperative

Sono più di 3 milioni gli italiani che per colpa della pandemia rischiano di finire in una condizione di povertà. Diversi istituti stanno cercando di misurare l’impatto drammatico del Covid sul reddito delle persone, non c’è una stima univoca, ma almeno un milione e mezzo di famiglie potrebbe essere travolto dall’impatto della crisi, nonostante l’intervento del governo che finora ha stanziato oltre 100 miliardi di euro. I più colpiti dagli effetti economici del virus sono giovani precari rimasti senza contratto, donne con carriere discontinue che fanno fatica a conciliare i tempi di vita e di lavoro, immigrati, working poor. Tutte categorie che statisticamente appartengono a un’area di povertà relativa, un gradino sopra la miseria. Ma soffrono anche commercianti, baristi, ristoratori, partite Iva e maestranze del mondo della cultura. Il rapporto Censis-Confcooperative parla di 2 milioni di famiglie che, a causa delle restrizioni imposte per abbattere la curva dei contagi, si trovano sul baratro della povertà assoluta, cittadini che magari vivevano situazioni di fragilità già in fase pre-Covid, con stipendi bassi e lavori in nero, soprattutto al Sud. C’è pure una bella fetta della classe media che sembra in ginocchio.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bisozzi Francesco 
Titolo: Niente stop al Black Friday «Ora tassare i big del web»
Tema: Black Friday

Fumata nera sul rinvio del Black Friday. I commercianti (o almeno una parte di loro) chiedono di spostare l’appuntamento con i maxi sconti del 27 novembre anche in Italia per consentire ai negozi fisici di partecipare all’abbuffata, Amazon però non ci sta e il governo, dopo un confronto con le associazioni di categoria, fa sapere che non ci sono per adesso le condizioni per un rinvio. Anche perché le associazioni stesse non sono unanimi. Il dossier resta sul tavolo del ministro Roberto Gualtieri e di quello dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che per adesso hanno effettuato un sondaggio informale con le associazioni dei commercianti e della grande distribuzione senza però riscontrare una posizione unitaria di tutti i soggetti interessati, in assenza della quale non è possibile procedere.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Extra-rimborso di Natale per chi paga con carte o app
Tema: Bonus acquisti

L’idea è di predisporre un bonus straordinario di 150 euro sulle spese effettuate nel mese di dicembre, con il rimborso che potrebbe arrivare entro la fine dell’anno sul conto corrente. L’obiettivo del governo, oltre alla lotta all’utilizzo del contante, è l’introduzione di una misura che contribuisca a sostenere i consumi in vista del Natale. Tanto che sono in via di definizione gli ultimi dettagli per un rimborso del 10%, fino al tetto massimo di 150 euro, per chi nelle prossime settimane utilizzerà carte e app per le spese. II meccanismo è analogo a quello adottato nel Piano Italia Cashless, che permette ai consumatori di guadagnare una percentuale in base agli acquisti effettuati con carte di credito, bancomat e app nei negozi (per le spese on line non vale).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Caprino Maurizio 
Titolo: Autostrade, 7 miliardi per la manutenzione con rischio rincari – Autostrade, pedaggi a rischio aumento per coprire il buco sulle manutenzioni
Tema: Autostrade

Chi pagherà per coprire il buco da 40 miliardi che le carenze manutentive hanno lasciato nell’intera rete delle autostrade italiane a pedaggio? Per la sola Autostrade per l’Italia, le manutenzioni potrebbero costare 20 miliardi, in base a quanto stimato da tecnici qualificati. Aspi propone 7 miliardi di qui alla fine concessione nel 2038. Per far fronte alla differenza saranno possibili rincari e contributi dello Stato. Uno dei nodi è rappresentato dai nuovi standard su gallerie e viadotti che fanno entrare i lavori tra le voci da calcolare nelle tariffe.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Panebianco Angelo 
Titolo: Le inutili baruffe d’Europa – Le inutili baruffe europee nel mondo del dopo-Trump
Tema: Europa – USA

Per quattro anni Donald Trump è servito all’Europa. Un perfetto diversivo. Grazie a Trump e alla sua volontà di rottamare antichi equilibri, vecchie alleanze e consolidate istituzioni, gli europei hanno potuto nascondere a se stessi per qualche tempo le proprie inadeguatezze, la propria incapacità di adattarsi al nuovo mondo: un mondo assai diverso da quello dei tempi delle vacche grasse, quando l’Europa prosperava economicamente permettendosi anche il lusso di costosissimi sistemi di protezione sociale grazie alla presenza americana, all’impegno assunto dagli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale a presidio della sicurezza europea. Biden avrà un atteggiamento molto più amichevole di Trump ma nemmeno lui farà andare indietro le lancette dell’orologio, nemmeno lui potrà di nuovo garantire la sicurezza dell’Europa con la stessa forza e credibilità di un tempo. L’Europa, apparentemente, non se ne è accorta. È Impegnata nelle sue solite baruffe interne (quella del momento contrappone la Polonia e l’Ungheria agli altri). Di fronte alla nuova situazione geopolitica e strategica è impreparata l’Unione, i cui trattati, le cui istituzioni e le mentalità di coloro che le guidano, sono state forgiate in un’altra epoca. Ma sono impreparati anche i singoli Stati europei. Con l’eccezione, forse, della Francia (ma su questo si attendono verifiche). Nel nuovo mondo ci sono per l’Europa sfide inimmaginabili solo alcuni decenni fa.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Trump può ancora ribaltare il voto?
Tema: USA
Venerdì la Georgia ha certificato la vittoria di Joe Biden dopo un riconteggio, ma Donald Trump ha tempo fino a domani per chiedere un’altra verifica dei voti e ha attaccato il governatore e il segretario di Stato (repubblicani) che hanno ratificato il risultato: farà di tutto per impedire la loro rielezione. Oggi tocca al Michigan certificare il successo del candidato democratico, domani sarà la volta del Nevada. Sempre oggi tutte le contee della Pennsylvania renderanno ufficiali i loro risultati (non c’è una scadenza di legge per la ratifica dello Stato). Il primo dicembre, poi, verrà il turno del Wisconsin. In tutti gli Stati contesi i ricorsi di Trump contro Biden sono stati fin qui respinti dalle corti. Nel voto popolare nazionale il leader democratico ha ottenuto oltre sei milioni di voti più del presidente.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Dusi Elena 
Titolo: Allarme Oms: “Rischio terza ondata l’Europa ha sprecato i mesi estivi”
Tema: Terza ondata Covid

La seconda ondata non ha ancora raggiunto il picco, e già nasce la preoccupazione per la terza. «Se i Paesi europei non mettono a punto le infrastrutture necessarie, avremo una terza ondata all’inizio dell’anno prossimo» avverte David Nabarro, inglese, inviato speciale dell’Oms per la pandemia. Alla terza ondata sono già arrivati Iran, Corea del Sud e Giappone (con numeri più contenuti rispetto all’Europa), Nuova Delhi e alcuni Stati americani, dopo i picchi crescenti di marzo e luglio. L’Europa, secondo Nabarro, ha perso l’opportunità «di mettere a punto le misure necessarie durante i mesi estivi, quando l’epidemia era sotto controllo». La Spagnola, che spesso viene citata come precedente, ebbe una seconda ondata invernale più spietata della prima, poi una terza più mite. Ma la Coreá del Sud oggi non sta prendendo sotto gamba il suo terzo picco di contagi. Nella nazione che fabbrica molti dei kit diagnostici usati nel mondo, test e tracciamento dei contatti hanno sempre funzionato bene, permettendo di evitare íl lockdown generale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Battistini Francesco 
Titolo: Zaki resta in cella Un altro schiaffo – Zaki resta ancora in cella Schiaffo dell’Egitto all’Italia
Tema: Egitto

«Voi che siete il mio Paese, dovreste essere fieri di me. D’avere qualcuno che si fa onore all’estero, in un master di un’università prestigiosa come Bologna. Invece…». Invece niente. Nemmeno la rabbia e l’orgoglio servono a strappare Patrick Zaki al supercarcere di Tora e al destino cupo dei 114 mila detenuti politici del generale Abdel Fatah Al Sisi. Il ricercatore egiziano dell’Alma Mater è comparso alla sesta udienza-farsa in tribunale, dove si doveva (non) decidere della sua scarcerazione, e per la sesta volta s’è sentito rinfacciare le accuse per cui rischia minimo 25 anni di galera: dieci controversi post su Facebook, una presunta simpatia per quel che il mondo chiama opposizione e che Al Sisi considera «terrorismo». Anche stavolta, Zaki ha ricordato d’essere solo uno studente in Italia, reo d’avere frequentato long cairota Eipr, Egyptian Initiative for Personal Rights, e d’essersi occupato d’omosessualità in un Paese che i gay li incarcera.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giubilei Franco 
Titolo: Zaki resta in cella per altri 45 giorni “L’Italia si muova”
Tema: Egitto

«C’è un accanimento giudiziario dell’Egitto», protesta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, che accusa anche «l’inerzia dell’Italia e l’assenza di un’azione forte. Mi chiedo cos’altro civoglia, dopo il rinnovo della detenzione e tre arresti di fila dei dirigenti della sua organizzazione per i diritti umani (Eipr), per un’azione diplomatica molto forte nei confronti dell’Egitto».
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IL SOLE 24 ORE
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IL MESSAGGERO

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IL GIORNALE

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