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SINTESI IN PRIMO PIANO – 23 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Aperture, Regioni all’attacco
– Vaccini e rilancio: i passi di Draghi
– Recovery, più fondi a scuola e ricerca
– La Bce conferma: gli acquisti continuano a ritmo sostenuto
– Biden: salvare la terra aiuta la crescita economica
– Intesa con Tripoli, l’Italia in prima fila nella ricostruzione

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Aperture, Regioni all’attacco – L’obiettivo di govenatori e Lega: un decreto «aperturista» in 15 giorni
Tema: Aperture

“La ministra Gelmini: verifica ogni 15 giorni”. L’esito della battaglia delle regioni contro il governo, per cambiare il decreto sulle riaperture, sta nelle parole di un presidente sconsolato: «Cosa abbiamo portato a casa? Niente». La deroga per quei territori che non dovessero riuscire a garantire il 70% di scuola in presenza alle superiori è ben poca cosa per i governatori, delusi dalla «rigidità» del premier e arrabbiati con Mariastella Gelmini. Alla ministra degli Affari regionali i governatori di centrodestra rimproverano di non aver lottato per il coprifuoco alle 23 e di aver «lasciato solo Giorgetti» pure sulle altre «cose di buon senso» chieste al governo. Gli echi di uno scontro istituzionale sfiorato non si spegneranno presto, anche perché la tensione tra governo e regioni si incrocia con il «caso Salvini» e i sospetti che il leader della Lega mediti di uscire dalla maggioranza. Eppure per Palazzo Chigi l’incidente è chiuso.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Scuola e coprifuoco Regioni all’attacco “Il governo deve ripensarci subito” – L’ira delle Regioni sul ritorno a scuola Gelmini: sì a deroghe
Tema: Aperture

“Rivolta contro la presenza al 70%, la ministra apre a quote più basse. I governatori chiedono un dietrofront anche su coprifuoco e ristoranti”. Per dirla con le parole del governatore del Veneto Luca Zaia, sulla scuola «il decreto è entrato Papa ed è uscito cardinale». L’accordo con i governatori sul ritorno degli studenti in classe nelle zone gialle e arancioni era stato trovato sul 60 per cento, poi nel provvedimento è diventato il 70 ma – hanno confermato ieri fonti di governo dopo la rivolta delle Regioni – con possibilità di derogare fino al 50. Insomma, un tira e molla sulla pelle dei ragazzi che, inevitabilmente, troverà gli istituti del tutto impreparati a riaprire le aule già lunedì a 7 milioni e mezzo di bambini e ragazzi, il 90 per cento della popolazione studentesca italiana.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Draghi: dal 17 maggio coprifuoco alle 23 – Il premier pronto al compromesso “Da metà maggio coprifuoco alle 23”
Tema: Aperture

Mario Draghi non pensava che Matteo Salvini potesse arrivare a un centimetro dal Consiglio dei ministri con un preciso accordo e poi non onorarlo imponendo ai suoi ministri di astenersi dal votare il decreto sulle riaperture. Ma sta cominciando a prendere le misure delle oscillazioni del leader leghista e delle ragioni che stanno dietro alla sua irruenza politica. E così il giorno dopo lo strappo sul coprifuoco mantenuto alle 22 si fa trovare pronto e disponibile al compromesso. Il premier ha comunque fatto un passo indietro quando le Regioni hanno pesantemente accusato il governo di muoversi fuori dalla Costituzione per aver deciso «in contrasto con le posizioni concordate» di lasciare la scuola in presenza al 70% alle superiori. Il presidente del Consiglio ha sentito la ministra agli Affari Regionali Maria Stella Gelmini e insieme hanno concordato di concedere deroghe per arrivare, da subito, anche al 50%. Lo stesso ha fatto sul coprifuoco.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Di Sanzo Domenico 
Titolo: Conte fa melina e Casaleggio punta su «Dibba»
Tema: M5S

Potrebbe essere una dichiarazione di Davide Casaleggio a sbloccare lo stallo in cui si è cacciato Giuseppe Conte, rifondatore del M5s. «Casaleggio qualcosa farà, Conte ormai aspetta l’annuncio del divorzio da parte di Rousseau per partire», spiegano trafelate fonti del Movimento. Tra i Cinque stelle circola l’ipotesi che sia stato proprio Conte a impedire un accordo con il figlio del cofondatore Gianroberto, che invece nelle ultime settimane aveva lanciato criptici segnali di dialogo. Ignorati dall’ex premier, deciso a liberarsi di tutte le sovrastrutture del vecchio M5s. Ignorato l’ultimatum di Casaleggio, scaduto ieri, sul ripiano dei debiti, l’avvocato foggiano aspetta che a fare la prima mossa sia il presidente dell’Associazione Rousseau.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Il retroscena – Vaccini e rilancio: i passi di Draghi – La linea di Draghi che non intende assecondare le polemiche
Tema: Piano vaccini

Sul piano vaccinale, Draghi continua a essere rassicurato sulla piena riuscita dell’operazione che sta completamente nelle mani del generale Figliuolo. Su questo punto con le Regioni c’è stato ormai un definitivo chiarimento, se è vero che la struttura commissariale ha inviato la direttiva sulle vaccinazioni accompagnandola con la sentenza della Consulta dello scorso febbraio, lì dove viene spiegato che «spetta allo Stato determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia» provocata dal virus cinese. Piuttosto è sul rifornimento delle dosi che prosegue una battaglia quotidiana. Si attende ormai con impazienza che AstraZeneca proceda alla consegna già pattuita di due milioni e mezzo di dosi. Fonti qualificate spiegano che la multinazionale biofarmaceutica continui a tardare opponendo motivazioni che paiono «inaccettabili».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Ludovico Marco 
Titolo: Vaccinazioni in azienda: pronta la mappa delle prime 732 strutture – Vaccinazioni in azienda: la mappa dei 732 siti già pronti alla partenza
Tema: Piano vaccini

Cresce a vista d’occhio la mappa dei siti aziendali dove potranno essere somministrati i vaccini anti Covid. I dati più aggiornati, in aumento progressivo, ammontano a 732 punti in tutta Italia. I siti sono accreditati dalla struttura guidata dal commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Toccherà alle Regioni dare il disco verde sulla base del piano vaccinale del commissario. Non sono escluse partenze già a maggio. Resta una premessa, in teoria, invalicabile: anziani e pazienti fragili dovranno essere stati già tutti vaccinati.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Sannino Conchita 
Titolo: Caso Grillo, maggioranza divisa – Caso Ciro Grillo, bufera alla Giustizia Cartabia richiama la sottosegretaria 5S
Tema: Caso Grillo

La sottosegretaria 5S alla Giustizia Anna Macina accusa Giulia Bongiorno, parlamentare leghista e avvocato della ragazza che accusa Ciro Grillo di stupro. «Si deve dimettere, la denuncerò» annuncia Bongiorno mentre Macina è convocata dalla ministra Cartabia che chiede «riserbo sulle vicende giudiziarie aperte».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine – Trovati Gianni 
Titolo: Recovery, più fondi a scuola e ricerca – Il Recovery di Draghi punta su riforme, ricerca e formazione
Tema: Recovery

Riforme, ricerca, riequilibrio che spinge di più verso i progetti nuovi: scorrono su queste tre direttrici gli elementi di novità dello schema di Recovery Plan del governo Draghi, che oggi in Consiglio dei ministri avrà solo un primo esame. Il via libera finale slitta alla prossima settimana, nel tentativo di trovare un’intesa politica più solida. Sui numeri, e sui meccanismi di governare che dovrebbero essere basati sul centro di controllo al Mef, «interlocutore unico» della commissione per le verifiche sull’attuazione, e su una cabina di regia politica a Palazzo Chigi la cui composizione finale è ancora al centro delle discussioni fra i partiti. Il confronto fra i due documenti deve considerare il cambio di architettura del Piano targato Draghi, fondato sui 191,5 miliardi della Recovery and Resilience Facility (erano 196,5 in base ai dati disponibili a gennaio) e sui poco più di 30 miliardi del fondo “complementare” finanziato con lo scostamento di bilancio approvato ieri dalle Camere.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Cifoni Luca 
Titolo: Recovery, tagli al Superbonus e meno opere al Centro Italia – Nel Recovery di Draghi superbonus a metà e poche opere al Centro
Tema: Recovery

Tagli al superbonus e una distribuzione territoriale delle risorse per le infrastrutture sbilanciata a sfavore del Centro Italia. Si accende la polemica sulla versione quasi finale del Recovery, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che il governo approverà oggi per poi portarlo all’inizio della prossima settimana in Parlamento. L’Alta Velocità premia Nord e Sud, non la diagonale Tirreno-Adriatico.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: La Bce conferma: gli acquisti continuano a ritmo sostenuto
Tema: Bce

La politica monetaria della Bce resta «molto accomodante» e preservare le condizioni di finanziamento favorevoli in pandemia «resta essenziale» perchè «rimangono orientati al ribasso nel breve termine» i rischi delle prospettive economiche, «offuscate dall’incertezza riguardo alla recrudescenza della pandemia e all’andamento delle campagne vaccinali». E anche perché l’inflazione resta lontana dall’obiettivo di medio termine, «le pressioni di fondo sui prezzi rimangono contenute». Per tutto questo, resta saldamente innescato in Bce il turbo sul programma pandemico Pepp, e cioè quegli acquisti netti aumentati dal 15 marzo «a un ritmo significativamente più elevato» che – come risulta dai calcoli Bce – è tornato all’incirca «ai livelli dello scorso luglio», dunque in area 85 miliardi. Così ha deciso ieri il Consiglio direttivo.
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Testata:  Repubblica
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Lagarde: “Ripresa lenta Sì al debito buono che aiuta la crescita”
Tema: Bce

Anche Christine Lagarde interviene nel dibattito sul debito. Ma soltanto per dire che la pandemia ha costretto «tutti i Paesi ad aumentarlo» e che in Europa nessuno ha potuto osservare il limite del 60% del Patto di stabilità, durante la «peggiore crisi dalla Seconda guerra mondiale». Una volta usciti dall’emergenza, la presidente della Bce ha sottolineato che sarà importante investire spesa pubblica «in produttività e riforme». Perché soltanto allora si sarà contratto «debito buono». Lagarde ha anche rassicurato i mercati che per la Bce «sarebbe prematuro» discutere l’uscita progressiva dal programma di acquisti di titoli pubblici “Pepp” da 1850 miliardi di euro varato per far fronte alla pandemia. Nero su bianco i guardiani dell’euro hanno ribadito che il Pepp sarà alimentato almeno fino a marzo del 2022 e «finché il Consiglio direttivo non riterrà che la crisi da coronavirus sarà superata».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Lavoro, Cig più ampia e sostegni per tutti ma solo dal 2022
Tema: Lavoro

Un sostegno per tutti i lavoratori (dipendenti, autonomi, saltuari), tutte le imprese (grandi e piccole) e tutti i disoccupati, anche quelli dei lavoretti. La riforma degli ammortizzatori ha obiettivi ambiziosi. Ma un’entrata in vigore non proprio immediata: il primo gennaio 2022. D’altro canto, tutte le riforme costano. E questa in particolare sarà finanziata con la prossima legge di Bilancio. Imprese e sindacati non ne sono sorpresi, se l’aspettavano. E quando mercoledì il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) ha illustrato tempi e perimetro della nuova copertura che ha in mente ne hanno apprezzato gli intenti, non tutte le traduzioni in pratica. Ecco dunque che un documento c’era, ma non è stato diffuso. Lo sarà presto, avvertono dal dicastero di Via Veneto. E «terrà conto di tutte le osservazioni».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  C.Fo. 
Titolo: Iveco, dopo lo stop a Faw il governo studia il rilancio industriale
Tema: Iveco

Un silenzioso lavoro di moral suasion, con il solo prospettato intervento del «golden power», ha avuto il suo peso per mandare in soffitta la trattativa per la cessione di Iveco da Cnh Industrial ai cinesi di Faw Jiefang. Ora il governo, con il tavolo aperto ieri dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, deve passare a dare una prospettiva industriale allo storico brand di camion e bus. Della difesa dall’incursione dei gruppi cinesi in un’industria strategica come l’automotive, in particolare nell’operazione Iveco, Giorgetti avrebbe parlato a marzo anche con il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, tra primi a rallegrarsi per l’abbandono del dossier Faw. Ora c’è la fase 2, si può dire, per coprire il gap tecnologico legato alla transizione energetica. Non a caso ieri, al termine del tavolo con azienda, sindacati, rappresentanti della filiera, regioni Lombardia e Piemonte, Giorgetti ha fatto riferimento anche al Recovery plan che «libererà molte risorse».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: La Casa Bianca spaventa la Borsa con la supertassa sui capital gain
Tema: Supertassa sui capital gain

Joe Biden punta a raddoppiare il prelievo fiscale sui capital gain, le plusvalenze realizzate sugli investimenti finanziari. L’anticipazione dell’agenzia Bloomberg, accolta con ribassi sui listini azionari, conferma un progetto che era noto: equiparare il regime fiscale dei capital gain a quello dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, per i ceti più abbienti. Dunque l’aliquota sulle plusvalenze – per chi ha redditi annui oltre il milione di dollari – verrebbe allineata allo scaglione più elevato dell’Irpef federale, che lo stesso Biden vuole aumentare al 39,6%. Inoltre resterebbe in vigore una sovrattassa del 3,8% introdotta da Barack Obama per la sua riforma sanitaria. Risultato: dall’attuale 20% il prelievo sulle plusvalenze balzerebbe fino al 43,4%.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Schianchi Francesca 
Titolo: Intervista a Mara Carfagna – Carfagna: la Lega ci aiuti c’è il Paese da ricostruire – Basta liti sui singoli provvedimenti C’è un intero Paese da ricostruire”
Tema: Intervista a Mara Carfagna

Oggi, con la presentazione formale del Pnrr, il più grande piano economico varato in Italia dal Dopoguerra, sarà ancora più chiaro a tutti perché questo governo è sostenuto da forze così diverse, una cosa impensabile fino a poco tempo fa». Alla vigilia dell’approvazione del RecoveryPlan italiano, la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna illustra il capitolo dedicato al Mezzogiorno, commenta il decreto sulle ripartenze, e invita la Lega a ricordarsi le ragioni della nascita di questo governo: «Siamo a Palazzo Chigi per ricostruire il Paese in un momento drammatico di emergenza, non per litigare sul coprifuoco».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bassi Andrea 
Titolo: Intervista a Fabio Melilli – «Le aree interne dimenticate più collegamenti con Roma altrimenti si frena lo sviluppo»
Tema: Intervista a Fabio Melilli

Fabio Melilli, presidente della Commissione Bilancio della Camera è «sorpreso». Nelle bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo Draghi ha notato una grave assenza: quella del Centro Italia. «Vede», dice Melilli, «oltre all’apprezzamento rispetto alle molte scelte condivisibili e sicuramente coerenti rispetto alle grandi linee di indirizzo europee e nazionali, resta il rammarico di non leggere proposte convincenti sul tema della coesione territoriale per le aree interne». Che cosa non la convince? «Il fatto che il governo, dalle informazioni che abbiamo, non fa una scelta che privilegia il sistema infrastrutturale, sopratutto ferroviario, che collega il Centro Italia con Roma».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Di Donfrancesco Gianluca 
Titolo: Gli Usa: entro il 2030 emissioni ridotte del 50% – Biden: «Dimezzeremo le emissioni entro il 2030»
Tema: Summit Ambiente

L’effetto annuncio c’è, anche se solo in parte: in scia all’Unione Europea, Stati Uniti, Giappone e altri Paesi avanzati hanno promesso forti tagli dei gas serra entro il 2030, come obiettivo intermedio in vista della neutralità dimatica nel 2050. Traguardo al quale aderisce anche il Brasile del criticatissimo Jair Bolsonaro, che si è inoltre impegnato a bandire la deforestazione illegale entro il 2030. La Cina si è limitata a ribadire target già fissati, indicando in più che comincerà a ridurre il consumo di carbone dal 2026. Dare impulso alla cooperazione internazionale è uno dei principali obiettivi della conferenza sul clima, iniziata ieri sotto la guida del presidente Usa, Joe Biden, che nella Giornata mondiale della Terra ha chiamato a raccolta 40 leader (i lavori si chiudono oggi).
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Biden: salvare la terra aiuta la crescita economica – Biden compatta il mondo sul clima “Agire uniti subito”
Tema: Summit Ambiente

Per qualche ora almeno, il clima è riuscito a mettere i leader del mondo sempre più diviso intorno ad un tavolo. Digitale, ma comunque occasione di dialogo. E questo è già un successo, vista la retorica infuocata degli ultimi mesi tra il presidente americano Biden, il rivale cinese Xi, e quello russo Putin. Poi staremo a vedere quante promesse fatte ieri per contrastare i cambiamenti climatici verranno mantenute, ma tra il nuovo impegno degli Usa a dimezzare le emissioni, quello della Cina ad abbandonare il carbone, e quello del premier italiano Draghi ad usare il G20 per avanzare i finanziamenti della transizione ecologica, qualche novità concreta è emersa.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Scott Antonella 
Titolo: Putin richiama le truppe dal confine ucraino – Putin richiama le truppe dal confine ucraino: «Obiettivo raggiunto»
Tema: Russia

Missione compiuta? Il Cremlino sembra aver deciso che la prova di forza allestita in Crimea e nelle regioni russe al confine con il Donbass ucraino ha avuto l’effetto desiderato. Così Serghej Shoigu, ministro della Difesa russo, ha ordinato ieri il rientro delle forze dislocate nel distretti militari occidentale e meridionale alle proprie basi permanenti. La mobilitazione aveva messo in allarme Kiev e le diplomazie occidentali – in concomitanza con un aumento degli scontri lungo la linea di contatto che divide le regioni separatiste di Luhansk e Donetsk dal resto dell’Ucraina, malgrado il coprifuoco. Il ritiro dovrebbe iniziare oggi per concludersi il primo maggio.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Intesa con Tripoli l’Italia in prima fila nella ricostruzione
Tema: Libia

Ricostruzione dell’aeroporto internazionale di Tripoli, rilancio dei lavori per l’autostrada dalla Cirenaica alla Tunisia, riapertura del consolato italiano a Bengasi a maggio. Sono i tre pilastri dell’intesa fra Italia e Libia raggiunta ieri durante la visita a Roma della ministra degli Esteri Najla el-Mangoush, prima donna a ricoprire questo incarico. Una due giorni fitta di incontri alla Farnesina, alla Difesa, al Viminale e al Ministero per lo sviluppo economico che hanno portato a una road map di azioni comuni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buccini Goffredo 
Titolo: Migranti in Libia, barconi o galere: come può l’Italia chiudere gli occhi?
Tema: Libia
L’appello di Msf: la situazione sta precipitando. La crisi migratoria del 2014-17, con una media che si proiettava verso i 200 mila sbarchi l’anno, ha minato la nostra convivenza, trasformato i migranti in nemici e aperto autostrade (anche elettorali) all’estremismo xenofobo. II contestatissimo memorandum libico firmato nel 2017 dal ministro pd Marco Minniti ha quasi chiuso i flussi. Ma è un gioco di pretese sempre al rialzo. Oggi la ministra Lamorgese e chiamata a ridiscuterne coi libici: noi chiediamo più umanità, loro più quattrini. Anche gli sbarchi, forse non casualmente, stanno crescendo: vanno triplicandosi, pur partendo dai numeri bassissimi garantiti dagli accordi coi guardacoste di Tripoli.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pizzati Carlo 
Titolo: L’India invasa dal virus 300 mila casi in 24 ore Corpi cremati in strada
Tema: India

Nell’ospedale di Nashik periscono 24 pazienti quando un serbatoio d’ossigeno ha perdite che riempiono gli atrii di una nebbiolina bianca. In quella nebbiolina si dipana la tragedia di un sistema ospedaliero al collasso che, dopo due settimane in cui il grafico dei contagi si sollevava più affilato di una falce, ieri ha conquistato un record mondiale: con 314.835 casi l’India è il Paese con più nuove infezioni in 24 ore, dall’inizio della pandemia. Ma in quella bruma bianca si nasconde anche il fatto che i numeri sono forse il doppio, anzi, secondo alcuni medici più del triplo perché non si fanno abbastanza test e sempre più vittime muoiono in casa senza autopsia. Però vengono cremate.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Veronese Luca 
Titolo: Lo scontro politico blocca la strada di Tirana verso l’Europa
Tema: Albania

L’ultimo anno è stato un anno perso per l’Albania, per il turismo e per l’economia, così come per il processo di avvicinamento di Tirana all’Unione europea, dopo l’avvio dei negoziati nel marzo dei 2020. Il Covid e il fortissimo terremoto, che ha colpito le regioni settentrionali a fine 2019, hanno travolto la vita di tutti e l’attività delle imprese (il Pil negli ultimi sei mesi del 2020 è crollato del 10% e la disoccupazione è salita sopra l’11%). Ma è statolo scontro politico – costante, con punte di violenza che si speravano ormai superate – a determinare la frenata più evidente nella transizione (ancora incompiuta) dell’Albania verso la piena democrazia. Le elezioni di domenica, rinnovando ll Parlamento, potrebbero segnare un passaggio decisivo per il rilancio di un Paese che conta 2,8 milioni di abitanti e 1,6 milioni di cittadini emigrati in cerca di fortuna.
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