In evidenza sui principali quotidiani:
– Il Cts, dal 28 giugno via le mascherine all’aperto. Draghi solleva il caso della finale degli Europei di calcio a Londra.
– Promosso il Recovery: arrivano i primi 25 dei 235 miliardi destinati all’Italia. Von der Leyen oggi a Roma con Draghi. Più fondi al reddito di cittadinanza: verso il rifinanziamento di 2 miliardi.
– Vertice bilaterale Draghi-Merkel: sui migranti agire nei Paesi di provenienza.
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarzanini Fiorenza
Titolo: Via le mascherine all’aperto dal 28 giugno – Dal 28 il primo addio alla mascherina Via l’obbligo all’aperto e in zona bianca
Tema: Covid-19
L’obbligo di mascherine da indossare anche all’aperto decadrà già dal 28 giugno (ma in caso di assembramenti sarà necessario indossarla). Il Cts ha dato parere favorevole. La conferma arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Sarà superato l’obbligo, sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali del Cts». Esulta la Lega – che chiede il via libera anche all’apertura delle discoteche – e sulla stessa linea c’è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio «perché questo favorisce il turismo, è un grande segnale a tutta l’Europa, per dire che l’Italia vuole essere protagonista di questa nuova fase». Intanto il premier Mario Draghi solleva il caso sulla sede della finale agli Europei di calcio, in programma a Londra: «No alla finale in un Paese dove i contagi stanno crescendo rapidamente».
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Testata: Stampa
Autore: Russo Paolo
Titolo: Giù la mascherina dal 28 giugno – Anche l’Italia toglie la mascherina all’aperto Via libera del Cts, stop all’obbligo da lunedì
Tema: Covid-19
Basta camminate a quasi 40 gradi boccheggiando dentro una chirurgica o una ffp2: da lunedì 28 giugno, quando tutto il Paese sarà zona bianca, almeno all’aperto delle mascherine se ne potrà fare a meno: così hanno alla fine sentenziato gli scienziati del Cts. Mentre i contagi calano a picco e sale la curva dei vaccinati, cade un obbligo che ha cadenzato la vita degli italiani dall’8 ottobre dello scorso anno, quando dopo un’estate di follie i contagi iniziarono a risalire. “Ma in caso di assembramenti bisogna rimetterla”. Nulla ancora di deciso invece sulla riapertura delle discoteche, le uniche a non avere ancora una data di ripresa delle attività. L’Ordine dei Medici: pronti a sospendere i nostri iscritti che non si vaccinano.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Viafora Giovanni
Titolo: Legge Zan, Vaticano all’attacco – Il Vaticano contro la legge Zan «Fermatela, viola il Concordato»
Tema: Legge Zan
Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il «ddl Zan», il disegno di legge contro l’omofobia. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe l’«accordo di revisione del Concordato». La nota di monsignor Gallagher, il ministro degli Esteri del Papa, è stata consegnata il 17 giugno. Nel documento – pur redatto in modo «sobrio» e «in punta di diritto» – le preoccupazioni della Santa Sede: «Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato – recita il testo – riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato».
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Testata: Repubblica
Autore: Cuzzocrea Annalisa
Titolo: Il retroscena – Conte-Grillo sullo statuto 5S si rischia la rottura – Grillo sfida Conte sullo Statuto L’ex premier minaccia di lasciare
Tema: M5S
Beppe Grillo si sta rifiutando di dare il suo consenso al nuovo M5S disegnato in un articolato statuto da Giuseppe Conte e far divenire la creatura cui ha dato forma insieme a Gianroberto Casaleggio un partito che avrà d’ora in poi non un capo politico, ma un presidente i cui poteri saranno di fatto equiparati a quelli del Garante supremo. Oltre a due vicepresidenti, che l’ex premier vuole scegliersi in solitudine, e una segreteria allargata dove saranno rappresentati tutti, capigruppo di Camera, Senato, Parlamento europeo, consigli regionali. Troppo larga – dicono i maligni – per valere davvero qualcosa. Il fondatore vuole l’ultima parola sulle regole dei 5 Stelle e così salta il varo della Carta. L’accusa: troppo potere al nuovo leader. I contiani: senza il consenso di Beppe non ci sono le condizioni per rilanciare il M5S.
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Testata: Stampa
Autore: Red. Rom.
Titolo: Prodi: “Pd e 5 Stelle ora un patto politico” – Un miracolo queste primarie del Pd ora convergere sull’agenda con i 5S”
Tema: Intervista a Romano Prodi
Altro che “flop”, le primarie del centrosinistra a Roma e Bologna sono state «miracolo» per Romano Prodi. L’ex premier e “padre” dell’Ulivo parla al Tg3 e va controcorrente rispetto alla maggior parte degli osservatori. I 27mila votanti a Bologna sono «un’enormità», assicura, tanto più se si raffronta il dato con quello dell’affluenza alle regionali francesi. Il fondatore dell’Ulivo ha sempre considerato le primarie uno strumento fondamentale per stimolare la partecipazione e – soprattutto – un formidabile antidoto all’autoreferenzialità dei partiti, un meccanismo per riconnettere la politica coi cittadini. Quale deve essere il rapporto del Pd con il M5S? «Che ci siano opinioni anche contrastanti nelle differenti città non deve stupire, c’è pure un’autonomia nei partiti locali. Il problema è una convergenza nazionale, e questa va costruita passo per passo, sul programma».
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Testata: Foglio
Autore: s.can
Titolo: II Pd? Eppur si muove – “Fuori dal nuovo Ulivo di Pd e M5s c’è solo la destra”, dice Boccia
Tema: Intervista a Francesco Boccia
Francesco Boccia è il delegato di Enrico Letta, e dunque del Pd, agli Enti locali, ossia alle amministrative. L’ex ministro del Conte II è il grande sponsor dell’alleanza tra Dem e M5s. Chi tra Pd e M5s a Roma non dovesse arrivare al ballottaggio dovrà appoggiare l’altro alleato? Insomma, Raggi per Gualtieri o viceversa? “Non rispondo. Non vedo l’ora che si voti” dice Boccia. A Roma Gualtieri ha vinto le primarie: ma l’affluenza è stata gonfiata. “Sono temi da bolla, da gossip. Bastava uscire dalla redazione e girare per Roma per respirare la voglia di partecipazione e di mobilitazione. La verità è che la politica a Roma è tornata in strada e tra la gente”.
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Testata: Repubblica
Autore: Milella Liana
Titolo: Giustizia, il muro del Movimento contro Cartabia – Filo diretto Cartabia-Draghi sui rischi per il governo “La soluzione è il dialogo”
Tema: Giustizia
A Marta Cartabia piace scalare le montagne, anche se ci sono chiodi più difficili da piazzare rispetto ad altri. La metafora aiuta a capire il rapporto tra la Guardasigilli e il M5S. Che è anche la storia dell’attuale ministra e dell’ex ministro Alfonso Bonafede. E adesso che si avvicina il momento fatidico degli emendamenti sul processo penale, prescrizione compresa, un fatto è certo, Cartabia e Draghi marciano in cordata per portare a casa le riforme «il più velocemente possibile». Tant’è che il filo diretto tra palazzo Chigi e via Arenula è continuo. Come lo è la preoccupazione che sulla giustizia, dentro M5S, possa prevalere l’intransigenza. Magari guardando più al passato, ad altri bilanciamenti di governo, che non a quello attuale dove le sensibilità sono diverse e dove «una sintesi è necessaria».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Franco Massimo
Titolo: La nota – L’ipoteca del fondatore sul futuro del Movimento
Tema: M5S
I veti incrociati che condannano il Movimento 5 Stelle in un limbo raccontano una doppia anomalia: una risolta, l’altra no. La prima era quella della piattaforma Rousseau di Casaleggio e dei rapporto perverso con una società privata chiamata a regolare le votazioni e a tenere in cassaforte la lista degli iscritti. In modo tormentato, e tra minacce di ritorsioni giudiziarie, la prima anomalia sembra superata. Ma l’altra, quella della figura del fondatore e garante Beppe Grillo, padre-padrone del movimento, è lì intatta. E pesa a tal punto da impedire una metamorfosi di per sé contraddittoria e faticosa; a costringere la leadership in incubazione dell’ex premier Conte a restare tale; e a rinviare per l’ennesima volta il lancio di un nuovo statuto che dovrebbe trasferire una fetta sostanziosa di potere dal «garante» allo stesso Conte. Il cortocircuito nasce dalla domanda se in questa nuova fase possa esistere un grillismo senza e contro Grillo.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Palmerini Lina
Titolo: Politica 2.0 – L’alt Pd a Conte su Draghi guardando la giustizia
Tema: Governo
Qualcuno racconta che l’intervista della capogruppo Pd Serracchiani alla Stampa in cui avvisa Conte di non staccare la spina a Draghi altrimenti «si aprirebbe un problema per l’alleanza», sia frutto del colloquio di qualche giorno fa tra Letta e Di Maio a Barcellona. Avevano riferito di aver parlato di politica estera ma in realtà sono troppe le questioni scottanti per non pensare che si è andati a un primo chiarimento. Tra l’altro le vicende interne dei 5 Stelle si complicano un po’: sembra infatti rinviata la presentazione dello Statuto per conflitti interni con Grillo, in particolare sul ruolo e peso politico all’interno del nuovo Movimento guidato da Conte. Insomma, il fronte interno incrocia quello esterno aperto dal Pd con il suo scudo a Draghi proprio ora che si apre il cantiere giustizia. L’avviso della Serracchiani incrocia la riforma che mette più in tensione le due forze e il legame con il governo.
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Testata: Repubblica
Autore: Folli Stefano
Titolo: Il punto – Che cosa dice il voto francese a Salvini e Meloni – Cosa dice Parigi a Salvini e Meloni
Tema: Destre
Il voto delle Regionali in Francia non ha conseguenze dirette in Italia, come è ovvio, eppure pone interrogativi che hanno a che fare con i nostri equilibri prossimi venturi. Il segnale d’Oltralpe indica l’estrema debolezza di Macron. Il caso francese sembra incoraggiare in Italia lo sviluppo di una destra più compatta e più in sintonia con le nuove tendenze europee. Tale potrebbe essere il patto di cui discutono Berlusconi e Salvini avendo in mente il partito repubblicano americano (che è cosa ben distinta dal Pri di Ugo La Malfa e Spadolini). La ripresa dei gollisti a Parigi può spingere in questa direzione. Ma anche Giorgia Meloni dovrà porsi delle domande, visto che l’espansione della destra lepenista sembra esaurita e i modelli dell’Est (Orbán) non sono importabili.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Panebianco Angelo
Titolo: Parole (troppo) faziose – La cultura politica italiana: quelle parole troppo faziose
Tema: Cultura politica
Che cosa c’è nella cultura politica italiana che spinge tanti protagonisti della vita pubblica a distorcere continuamente il senso delle parole, a usare lo stesso termine per indicare cose diversissime, spesso anche assai lontane dal significato originario? Ci sono tante persone in grado di stigmatizzare l’uso fraudolento del linguaggio, ma sono spesso scoraggiate. L’ignoranza non spiega tutto. C’è qualcosa d’altro. Forse è l’identificazione della verità con l’utilità.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Rogari Marco – Tucci Claudio
Titolo: Più fondi al reddito di cittadinanza – Povertà, il reddito di cittadinanza verso rifinanziamento da 2 miliardi
Tema: Reddito di cittadinanza
È scattata la corsa a nuovi fondi per il reddito di cittadinanza. A innescarla è l’impennata degli italiani in povertà assoluta: 5,6 milioni secondo l’lstat. Numeri che per una fetta cospicua della maggioranza giustifichebbero un rafforzamento, anche pluriennale, seppure in una versione riveduta e corretta, del Rdc, in attesa di capire la sorte del reddito d’emergenza. Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando evidenzia che con il Covid il bacino dei potenziali beneficiari aumenta del 20%. Percentuale destinata a salire per effetto dell’ormai prossima fine del blocco dei licenziamenti. Anche per questo una parte consistente della maggioranza spinge per rifinanziare il Rdc con la legge di Bilancio autunnale 2022 di almeno altri 1-2 miliardi. Nella maggioranza cresce la spinta per l’ampliamento della platea, ma Salvini frena. Nel 2029 il finanziamento del sussidio alle famiglie supererà i 40 miliardi.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Orioli Alberto
Titolo: L’analisi – Due errori amplificati dal Covid – Un doppio errore ingigantito dal Covid
Tema: Reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza ha fallito due volte: inutile e velleitaria come misura per il lavoro a partire dalla scelta dei navigator; insufficiente come strumento di assistenza per i poveri, in forte aumento. Il reddito di cittadinanza ha finito per essere soltanto una forma di sussidio salvavita: l’importo medio è stato di 582 euro mensili per 3,2 milioni di persone, ma gli individui finiti in stato di povertà assoluta nell’ultima rilevazione Istat (aprile) sono 5,6 milioni. Con un dato inatteso: il 47% delle famiglie in stato di indigenza ormai risiede al Nord, al Sud sono il 38,6%. Situazione geografica che non rispecchia però le erogazioni del reddito di cittadinanza che sono per oltre 900mila unità al Sud, con Napoli che eguaglia i trattamenti di tutta la Lombardia, e solo per 330mila al Nord. È chiaro che il disegno di questo strumento non rispecchia la situazione del disagio sociale creato dalla pandemia. Motivo in più per affrontare senza indugio il tema della riforma delle politiche attive del lavoro. Naturalmente legato a doppio filo a quello della produttività.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Basso Francesca
Titolo: Piano Recovery, i voti dell’Europa: all’Italia tutti 10 (tranne uno) – Recovery, sì di Bruxelles all’italia La pagella? Tutti 10 tranne uno
Tema: Recovery
Sul Recovery l’Europa promuove l’Italia. La pagella del Piano di ripresa e resilienza, che aiuterà la ricostruzione economica post Covid e dovrà, con le riforme, eliminare quelle strozzature che da decenni bloccano la crescita italiana, è composta da tutte A, il massimo voto, e una B alla voce «costi». Dopo i piani di Portogallo e Spagna, cui sono seguiti quelli di Grecia, Danimarca, Lussemburgo, Austria e Slovacchia ecco dunque il via libera all’Italia. E proprio oggi Ursula von der Leyen sarà a Roma per presentare al premier Mario Draghi la valutazione del Pnrr italiano. Next Generation Eu entra nel vivo, dopo che la scorsa settimana la Commissione ha anche emesso il primo bond da 20 miliardi. I fondi che saranno messi a disposizione dell’Italia, che è la prima beneficiaria, dalla Recovery and Resilience Facility (RRF) – lo strumento principale di Next Generation Eu, il pacchetto di aiuti da 800 miliardi in prezzi correnti – ammontano a 191,5 miliardi tra sovvenzioni e prestiti, che Roma dovrà impiegare entro il 2023 e spendere entro il 2026. Ma per avere i circa 25 miliardi di pre-finanziamento è necessario che il Consiglio dia a sua volta il via libera sulla base della proposta della Commissione (è atteso nell’Ecofin del 13 luglio) e che vengano firmati i financing agreements tra Commissione e governo nazionale.
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Testata: Repubblica
Autore: Tito Claudio
Titolo: L’assegno dell’Europa – I primi 25 miliardi del Recovery per scuola, giovani e infrastrutture
Tema: Recovery
Da oggi il via libera è ufficiale. Il Recovery Plan italiano ha ricevuto il benestare della Commissione europea. Arrivano i primi 25 dei 235 miliardi destinati al nostro Paese, il cui Pnrr è stato promosso a pieni voti come tutti gli altri. La tranche iniziale di fondi è attesa tra fine luglio e inizio agosto. Ursula von der Leyen atterra a Roma stamani per incontrare Mario Draghi e consegnargli l'”assessment” dell’esecutivo europeo. Una cerimonia che si svolgerà tra i set cinematografici di Cinecittà. Una scelta non casuale. Quegli stabilimenti, infatti, riceveranno una parte degli aiuti Ue. Ma aver organizzato lì uno degli appuntamenti più importanti per il governo è anche il modo di tentare di costruire un’immagine nuova, utilizzando un termine un po’ abusato negli anni scorsi, una “narrazione”. Un po’ come la Grecia ha fissato l’appuntamento con la presidente della Commissione sul Partenone. In pochi mesi, dunque, il nuovo governo italiano si è messo in condizione di ricevere un imprimatur fondamentale per la prospettiva italiana dei prossimi 5 anni.
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Testata: Repubblica
Autore: Cottarelli Carlo
Titolo: Il commento – Ora dipende solo da noi
Tema: Recovery
Oggi Ursula von der Leyen arriva in Italia per concludere l’accordo sul Recovery Plan. Arriva dopo aver visitato, con lo stesso scopo, Spagna, Portogallo, Grecia, Slovacchia, Danimarca e Austria e prima di visitare Francia e Germania. Ma il viaggio in Italia è il più importante, non fosse altro che per l’importo dei finanziamenti, di gran lunga il maggiore tra tutti i Paesi Ue. Il nostro Recovery Plan non è certo perfetto ma la strategia è quella giusta e riforme e investimenti, pur migliorabili, vanno nella direzione giusta. La questione principale è l’implementazione, l’execution. Draghi ha dimostrato negli ultimi mesi una capacità di leadership politica e di mediazione tra le diverse esigenze cui è difficile rinunciare. Se l’attuale governo rimanesse in carica fino all’inizio del 2023 ci sarebbe tempo perché le riforme mettano radici e riescano comunque a sopravvivere al cambio di governo.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Cimmarusti Ivan – Mobili Marco
Titolo: Economia in nero ed evasione: la Gdf contesta 28 miliardi – Lotta all’illegalità e al sommerso, la Gdf contesta 28 miliardi di euro
Tema: Evasione fiscale
La mappa dettagliata dell’economia sommersa e di quella illegale tracciata dalle Fiamme Gialle nell’anno della pandemia è stata resa nota ieri in occasione del 247° anniversario della fondazione del Corpo. Tra segnalazioni e proposte di sequestro a tutela del bilancio dello Stato, sia in entrata che in uscita, l’asticella si ferma a poco più di 28 miliardi di euro. Si va dall’evasione fiscale al riciclaggio, dal lavoro nero alla distrazione di fondi comunitari e nazionali, dalla criminalità organizzata all’indebita percezione di prestazioni sociali, dal danno alla spesa pubblica agli appalti irregolari. Per il Comandante generale Giuseppe Zafarana occorre «un nuovo cambio di passo». Per il ministro dell’Economia Daniele Franco la Guardia di Finanza sarà chiamata a giocare un ruolo centrale sul Pnrr «per assicurare che i piani siano messi a terra nel pieno della legalità».
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Testata: Repubblica
Autore: Foschini Giuliano
Titolo: Zafarana “Difendere gli aiuti di Stato dalle mani delle mafie”
Tema: Intervista a Giuseppe Zafarana
Poco meno di 50mila indagini in corso in tutta Italia. 800 milioni di euro di beni confiscati, sequestri proposti per 4,4 miliardi. Ma, soprattutto, la Guardia di finanza si presenta al 247° anniversario dalla sua fondazione dopo un anno intenso, difficilissimo, passato ad aiutare il Paese a uscire dalla pandemia da Covid. E a combattere chi pensa di poter lucrare proprio sull’emergenza. Parla il Comandante generale Giuseppe Zafarana: “Solo per il reddito di cittadinanza abbiamo scoperto 63 milioni di euro richiesti senza averne diritto e denunciato 5.900 persone”. E avverte: “Dovremo utilizzare lo stesso metodo per evitare abusi sul Recovery fund”.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Piccolillo Virginia
Titolo: «Mafie e affari, le fermeremo» – «Infiltrazioni e richieste di fondi Così le cosche per fare affari hanno sfruttato la pandemia»
Tema: Intervista ad Alessandro Barbera
«Un network con esperti economico-finanziari e ufficiali all’estero per fermare gli interessi delle mafie». Così il generale dello Scico, Alessandro Barbera. «Dopo un primo breve stordimento, le mafie si sono subito adattate a cogliere le grandi opportunità», spiega. «Ad esempio l’usura, che alle fasce deboli può apparire l’unica ancora di salvezza. Ma anche le transazioni: tra marzo e novembre 2020, in piena emergenza sanitaria, sono stati conclusi 14 mila atti di compravendita di quote societarie».
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Testata: Repubblica
Autore: Nigro Luciano
Titolo: Prodi “Bene il Piano ma adesso cambiamo l’economia italiana per tornare a correre”
Tema: Intervista a Romano Prodi
«Se ci sarà, come credo, l’approvazione del Recovery Plan italiano, quello sarà un bel passo avanti per il nostro Paese. Segno che il governo Draghi ha lavorato bene per far fronte alle richieste molto severe dell’Europa». Romano Prodi non nasconde la soddisfazione per il cambio di passo dell’Italia all’estero. L’ex presidente della Commissione Ue, due volte capo del governo in Italia, ha appena votato per le primarie del Pd di Bologna. «Oggi molte aziende tornano in Europa – dice -. Facciamo diventare il Sud del Paese un polo d’attrazione per chi rientra usando gli incentivi». E ancora: «Dopo 40 anni di liberismo con Biden negli Usa si cambia tutto. L’Ue sta con loro ma deve dialogare anche con la Cina».
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Testata: Stampa
Autore: Sabbadini LindaLaura
Titolo: Bravo il premier ma ci dia più fondi
Tema: Donne leader
Sono parole forti, importanti quelle che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha pronunciato ieri sulla situazione delle donne del Paese e del mondo al Women Political Leaders Summit. Ha parlato giustamente della miopia che si nasconde dietro l’esclusione delle donne dal mondo del lavoro e dai luoghi decisionali. È giusto. Avviene nel privato, nel pubblico, nell’economia e nella politica. Più esclusione delle donne è uguale a minore valorizzazione di talenti. Se davvero si crede nella potenzialità delle donne italiane bisogna però avere il coraggio di investire quote importanti del bilancio ordinario sulle infrastrutture sociali, le politiche attive del lavoro, la formazione. Il Pnrr possiamo interpretarlo come un primo passo. Saranno gli atti successivi a dirci quanto questo governo scommetterà davvero sulle donne di questo Paese.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Pelosi Gerardo
Titolo: Draghi-Merkel: sui migranti agire nei Paesi di provenienza – Migranti, Merkel e Draghi cercano una soluzione ponte
Tema: Vertice bilaterale Draghi-Merkel
Il tema migranti è stato al centro del bilaterale Draghi-Merkel a Berlino. «L’Italia è un Paese di arrivo, noi siamo colpiti dai flussi secondari. Occorre iniziare ad agire dai Paesi di provenienza e su questa gestione siamo completamente d’accordo», dice Merkel. Escluso a breve un accordo sui ricollocamenti : «Ci concentriamo sulle partenze». Verso il rifinanziamento dell’intesa con la Turchia, che ha accolto più di 3 milioni di rifugiati. «Dovremo lavorare insieme e aiutarci l’un l’altro ed è questa la direzione in cui i due Governi italiano e tedesco stanno lavorando», taglia corto Draghi. Sul Covid il premier italiano annuncia che Roma potrebbe ospitare la finale degli Europei nel caso in cui a Londra i contagi dovessero tornare a salire in modo esponenziale.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Valentino Antonio_Pietro
Titolo: Draghi solleva il caso della finalle a Londra – Gli Europei e il rischio contagi Draghi vuole la finale a Roma
Tema: Europei di calcio
Mario Draghi vorrebbe portare la finale di Euro 2020 a Roma. Il presidente del Consiglio ha detto che cercherà di «impedire che la finale dei Campionati europei di caldo si svolga in un Paese dove i contagi da coronavirus stanno crescendo rapidamente». Draghi rispondeva alla domanda di un giornalista tedesco, che ha esplicitamente citato la possibilità di una finalissima romana, in margine all’incontro bilaterale con Angela Merkel svoltosi ieri sera nella capitale tedesca. Il premier italiano non è il primo in Europa a esprimere serie preoccupazioni sull’opportunità di tenere l’incontro decisivo degli Europei a Wembley, come da programma. Nei giorni scorsi anche la stessa cancelliera tedesca e il presidente francese Emmanuel Macron avevano manifestato le loro riserve sul celebre stadio di Londra.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Sorrentino Riccardo
Titolo: Alle regionali in Francia risorgono i neogollisti e non sfonda Le Pen
Tema: Francia
I neogollisti aprono la gabbia. La destra repubblicana francese, conservatrice ma avversaria di quella radicale di Marine Le Pen, è riuscita a scardinare una situazione che la vedeva esclusa dalla grande sfida tra il populista Rassemblement nationale (Rn), che ha perso terreno, e il tecnocratico Lrem (La République en marche) del presidente Emmanuel Macron, che ha molto deluso. È stato un piccolo terremoto politico. Non ci sono ancora dati ufficiali, ma un sondaggio Ifop permette di ricostruire i consensi ottenuti a livello nazionale dai vari gruppi politici. La sinistra – da La France Insoumise (5,1%), ai socialisti (15,8%), ai verdi (13,2%) – avrebbe ottenuto un 34% dei voti. I neogollisti il 28,4%. Il Rn si sarebbe fermato al 19,3%, dal 28% del voto del 2015, mentre Lrem avrebbe ottenuto solo il 10,6%. È solo il primo turno, ovviamente, e il bassissimo numero dei votanti, il 33,3%, potrebbe aver falsato i risultati. Hanno inoltre accesso al secondo turno tutte le liste che hanno ottenuto più del 10% dei voti e gli esclusi possono apparentarsi. Tutto può cambiare.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Dai Ventisette nuova raffica di sanzioni contro Minsk
Tema: Bielorussia
I Ventisette si sono accordati ieri per sanzionare nuovamente la Bielorussia, a quattro settimane dal clamoroso dirottamento di un volo Ryanair, impegnato nel collegare Atene a Vilnius. Le nuove sanzioni riguardano entità e persone, tra queste ultime anche i ministri della Difesa e dei Trasporti. L’obiettivo dell’Unione europea è di piegare il regime del presidente Alexander Lukashenko, accusato di violenze contro la popolazione bielorussa. La decisione è stata presa dai ministri degli Esteri, riuniti in Lussemburgo. Le misure sanzionatorie riguardano 78 persone e 8 entità (divieto di viaggio e congelamento di beni). Di queste, 7 persone e 1 entità sono direttamente coinvolte nel dirottamento aereo del 23 maggio scorso.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Veronese Luca
Titolo: Sanchez chiama la Catalogna: «Indulto ai leader secessionisti»
Tema: Spagna
Pedro Sanchez e il suo governo approveranno oggi la richiesta di indulto per i leader indipendentisti della Catalogna condannati a pene fino a 13 anni di carcere dalla Corte suprema di Madrid, dopo il tentativo di secessione del 2017: una decisione storica, quella del premier spagnolo, che guarda alla distensione ma che deve affrontare sia l’opposizione delle destre (che vogliono il pugno di ferro contro Barcellona), sia l’insoddisfazione del fronte secessionista catalano (che insiste nel chiedere un voto per staccarsi dalla Spagna). «L’indulto è utile per la convivenza e la concordia», ha detto Sanchez aprendo una nuova fase nel confronto tra lo Stato centrale e la Catalogna: il provvedimento che dovrà ora essere firmato da re Felipe VI, riguarderà tutti e nove i leader separatisti catalani in carcere dal 2017 e condannati per sedizione nel 2019.
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IL FATTO QUOTIDIANO
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