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SINTESI IN PRIMO PIANO – 22 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Il piano italiano per il Recovery fund domani in Consiglio del ministri
– Un massimale unico per la Cig nella proposta del ministro Orlando
– Coprifuoco alle 22, lo strappo di Salvini
– Putin avverte l’Occidente: mai superare la linea rossa

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Coprifuoco, strappo della Lega – La Lega non vota con gli alleati Primo incidente nel governo
Tema: Scontro nel governo

È lo strappo di Salvini, forse il primo vero intoppo del governo. Il leader della Lega di mattina manda un sms al capo del governo, chiede che il coprifuoco sia spostato alle 23, ma il premier resta fermo sulla mediazione della scorsa settimana e in Cdm non cambia quasi nulla. I ministri della Lega non votano il decreto sulle riaperture, si astengono. È uno strappo, ma anche no, visto che alla fine lo stesso Salvini dice che ha parlato più volte «con spirito costruttivo con Draghi», di essere stato in collegamento con Palazzo Chigi tutto il tempo, che lo stesso Draghi gli ha promesso «che tra 15 giorni ci sarà un nuovo decreto con nuove aperture, bene lo voteremo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: Draghi, doppio no a Salvini – Il coprifuoco resta alle 22 La Lega non vota il decreto
Tema: Scontro nel governo

A forza di annodare i fili della lotta e quelli del governo, Matteo Salvini produce il primo strappo. E succede nel corso della riunione del consiglio dei ministri che partorisce il provvedimento più importante fra quelli varati sinora dalla squadra di Mario Draghi: il decreto legge che da lunedì riapre gradualmente un Paese fiaccato dal Covid. La Lega alla fine decide di astenersi: non è un no, idea che pure ha attraversato la mente di Salvini e dei suoi (insieme alla tentazione di non partecipare alla riunione di Palazzo Chigi), ma è un’astensione che comunque genera, oltre allo stupore di Draghi («Incomprensibile»), una frattura evidente nell’esecutivo di unità nazionaIe. «Chiediamo di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre troppi divieti», dice il segretario che non è riuscito a far passare lo spostamento di un’ora del coprifuoco (dalle 22 alle 23) e l’anticipo a maggio della ripresa dell’attività dei ristoranti al chiuso.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Lo strappo di Salvini – Decreto riaperture, via libera tra polemiche la Lega non vota e fa vacillare il governo
Tema: Scontro nel governo

È il primo vero scossone per il governo Draghi, l’astensione della Lega sul decreto-riaperture scava un solco nella maggioranza e, inevitabilmente, irrita il presidente del Consiglio. Matteo Salvini decide lo strappo cogliendo di sorpresa premier e alleati, la scelta di fare astenere i suoi ministri per la mancata modifica del coprifuoco annuncia una Lega più di lotta e meno di governo. La campagna mediatica sullo spostamento del coprifuoco almeno alle 23 era stata messa in conto da tutti, ma l’astensione sul decreto è un atto formale, uno sfregio che Draghi – raccontano – ha detto di non comprendere, visto che i capisaldi del decreto erano stati condivisi da tutti in cabina di regia, ministri leghisti compresi. Pd e M5s, poi, sono furiosi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: L’irritazione di Draghi: è un fallo grave che fatico a comprendere Imbarazzo di Giorgetti
Tema: Scontro nel governo

Così gelido e irritato; i ministri non lo avevanaancora mai visto. Mario Draghi non si aspettava lo strappo della Lega sul decreto Covid e ne ha subito colto la portata politica. «E un fatto grave», ha commentato il presidente del Consiglio a riunione ancora in corso. Durante l’ultima cabina di regia il capodelegazione Giancarlo Giorgetti aveva garantito il voto a favore del Carroccio e invece, per dirla con la sintesi di un ministro, «poi Salvini ha forzato e si sono astenuti». Un partito di maggioranza che non vota un provvedimento chiave per la vita sociale ed economica del Paese è un passaggio che rischia di destabilizzare la maggioranza. Draghi non lo aveva messo nel conto, tanto che venerdì, nell’ultima conferenza stampa, aveva assicurato che lui non ha bisogno di lanciare appelli all’unità, perché in Consiglio dei ministri «c’è sintonia».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Zapperi Cesare 
Titolo: M5S-Rousseau, il giorno della verità E Grillo chiede ai big di difenderlo
Tema: Caso Grillo

Sono giorni particolarmente travagliati per il Movimento 5 Stelle. Mentre oggi scade l’ultimatum che l’associazione Rousseau aveva lanciato ai parlamentari morosi («o vengono sanate le pendenze o le nostre strade si separano»), non accennano a placarsi le critiche (e le turbolenze interne), create dal video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro. Un segno inequivocabile è l’imbarazzo con cui il gruppo del Pd al Parlamento europeo rinvia la risposta alla richiesta di incontro avanzata dai colleghi a 5 Stelle per parlare della possibile adesione al gruppo dei Socialisti e Democratici. Le parole e i toni usati dal garante hanno destato grande imbarazzo a Bruxelles e, pur non dichiarato, è arrivato un colpo di freno.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: La rabbia di Grillo contro i big 5 Stelle Patuanelli si smarca
Tema: Caso Grillo

In molti, nel Movimento, si aspettavano un messaggio di scuse da parte di Beppe Grillo. Per aver screditato la ragazza, presunta vittima di uno stupro di gruppo, e per aver emesso una sentenza di assoluzione nei confronti del figlio prima che a farlo siano i giudici, sfruttando il suo ruolo mediatico. Nulla, di questa vicenda, ha a che fare con il garantismo. Ma il comico resta in silenzio. Avrebbe telefonato, invece, ad alcuni big chiedendogli di prendere le sue difese. Irritato — spiega una fonte —dalle prese di distanza espresse da molte parlamentari M5 S. Ma nel partito temono più gli strascichi politici della vicenda che la rabbia di Grillo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Le misure – Ecco come cambiano le regole
Tema: Riaperture

Il governo ha approvato il nuovo decreto che fissa il calendario delle riaperture a partire dal 26 aprile e sarà in vigore fino al 31 luglio. Il coprifuoco è confermato alle 22. Nel provvedimento non viene fissata una data di scadenza, ma è stato chiarito che le misure saranno riesaminate in base all’andamento della curva epidemiologica e dunque è possibile che anche questo limite orario venga rivisto già alla fine di maggio. È stato prorogato lo stato di emergenza che consente il lavoro in smart working e la procedura d’urgenza per numerosi adernpimenti, compresi quelli relativi alla campagna vaccinale.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Conte oltre Grillo “Mi prendo il M5S” – Le telefonate a D’Alema, l’incognita Dibba Conte: “Una settimana per il mio M5S”
Tema: Evoluzione M5s

Sin dal primo giorno in cui ha lasciato Palazzo Chigi l’avvocato ha dovuto fare i conti con un suo limite e una categoria che in politica è essenziale: il tempo. Ora dice di essere «pronto» e che tra una settimana presenterà il suo progetto di rifondazione del M5S. Intanto però ha dilatato il più possibile il tempo, inseguito prima dalle preghiere di chi desiderava che rimanesse punto di riferimento della coalizione tra M5S e Pd e infine di chi (tutto lo stato maggiore dei 5 Stelle più Beppe Grillo) lo ha convinto che fosse meglio avere un partito alle spalle, anche se quel partito è la bolgia indiavolata dei grillini, in eterno equilibrio sopra il Big Bang.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Letta Enrico 
Titolo: L’intervento – Un grande patto per ricostruire – Serve un grande patto per superare la crisi Come fece Ciampi nel ’93
Tema: Patto per l’Italia

Dopo i quattordici mesi che abbiamo alla spalle, dopo il dolore e le vittime, dopo le perdite economiche e la paura di non farcela, non bastano più sostegni o ristori. Certamente, Il Decreto imprese, lavoro e professioni che abbiamo chiesto al governo, dopo aver incontrato rappresentanti di imprese e lavoratori, è fondamentale nell’immediato, per dare ossigeno ad aziende e partite Iva anche su affitti, bollette e altri costi fissi. Queste misure sono una pre-condizione necessaria. Non è, però, più sufficiente solo aggiustare, tamponare, ristorare. Si tratta ora di cominciare e scrivere, condividere e rendere operativo sui territori un grande Patto per la ricostruzione del Paese. Il modello per noi è quello dell’accordo voluto da Ciampi nel luglio ’93. Segnò una svolta nella storia economica del Paese, con imprese e lavoratori protagonisti della ripresa.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine – Patta Emilia 
Titolo: Recovery, ecco i numeri di Draghi – Recovery, ecco i numeri di Draghi 221,5 miliardi tra Pnrr e fondone
Tema: Gli aiuti europei

Il piano italiano per il Next Generation Eu arriva domani in Consiglio del ministrl con cifre e progetti rivisitati in vista della cabina di regia che oggi metterà a punto gli ultimi dettagli. ll governo presenterà interventi per 221,5 miliardi: i 191,5 miliardi coperti con il Recovery Fund vero e proprio e i 30,04 del Fondo complementare alimentato con deficit. Confermata la struttura in sei missioni e 16 componenti: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per mobilità sostenibile; istruzione ricerca; inclusione e coesione; salute. Per i grandi obiettivi Ue, il 24% di investimenti per la digitalizzazione, il 38%, per il cambiamento climatico e il 10% per la coesione sociale. Uno studio Ance evidenzia la scommessa infrastrutture del piano:Italia batte Germania 113 miliardi a 7.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mania Roberto 
Titolo: Recovery, pronto piano da 221 miliardi: alta velocità, energia verde e digitale – Nel Recovery da 221,5 miliardi cinque riforme per la crescita
Tema: Gli aiuti europei

È pronto il Recovery plan di Draghi da 221,5 miliardi, con cinque riforme, la scommessa sull’energia verde, a cominciare dall’idrogeno, e la spinta alla digitalizzazione del Paese. Ai 191,5 miliardi di fondi europei che andranno impegnati entro il 2026 si aggiungono 30 miliardi del fondo complementare nazionale che serviranno a finanziare opere infrastrutturali che potranno essere realizzate anche oltre i sei anni previsti dal Next Generation Eu. Per effetto del Piano – secondo le stime del ministero dell’Economia – la crescita del Pil nazionale sarà maggiore dell’1,4% rispetto allo scenario a politiche invariate nella media del periodo 2022-2026, ma nel 2026 l’aumento del Pil sarà superiore di oltre il 3% rispetto allo scenario di base.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Goria Fabrizio 
Titolo: L’impatto del Recovery cresce di 46,5 miliardi Scontro sull’ecobonus
Tema: Gli aiuti europei

II cambio di tendenza sul Recovery fund italiano a trazione Mario Draghi è quasi ultimato. Aumentano in modo significativo, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), le risorse finalizzate a progetti aggiuntivi rispetto al precedente Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nello specifico, l’impatto cresce di 46,5 miliardi di euro, per un totale di 168,9 miliardi, da utilizzare nell’orizzonte temporale 2021-2026. Scattano però i malumori, considerati risolvibili da fonti governative, sul Superbonus. La misura voluta dal Movimento 5 Stelle, come anticipato dalla Stampa, rischia un ridimensionamento significativo. Il conto alla rovescia peril Pnrr è iniziato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Dai porti alle strade, la priorità ai giovani La spinta per il Sud
Tema: Gli aiuti europei

«Il governo — scrive il premier Mario Draghi nella premessa — stima che gli investimenti previsti nel Plano avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche e sugli indicatori di inclusione, equità e sviluppo sostenibile. Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo sarà del 3,6 per cento più alto rispetto all’andamento tendenziale e l’occupazione di quasi 3 punti percentuali». II governo «vuole vincere questa sfida».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: Un massimale unico per la cassa integrazione nella proposta Orlando
Tema: Lavoro

Un importo massimale unico di cassa integrazione. Insieme ad un allungamento della durata della Discoll per i collaboratori e ad un decalage Naspi un po’ meno penalizzante per i disoccupati. Sono alcune delle novità contenute nella prima bozza di riforma degli ammortizzatori sociali illustrata ieri sera dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando alle parti sociali. L’impostazione del documento mira ad assicurare la copertura universale dell’ammortizzatore, a prescindere dai settori produttivi, basandosi solo sulle dimensioni aziendali. Per la cassa integrazione si prevede di aumentare il massimale più basso a 1.199 euro (rispetto agli attuali 998 euro lordi) previsto per le retribuzioni mensili fino a 2.159 euro, allineandolo così al massimale più alto previsto per le retribuzioni maggiori.
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Testata:  Stampa 
Autore:  P.Bar. 
Titolo: Orlando: aumentiamo l’assegno per la Cig ma è battaglia sul blocco dei licenziamenti
Tema: Lavoro

Prende corpo la riforma degli ammortizzatori sociali, che nelle intenzioni del ministro del Lavoro dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2022; ma intanto sindacati e imprese continuano a litigare sul blocco dei licenziamenti. Due incontri in videoconferenza tra Orlando e le parti sociali ieri: il primo a mezza mattina, dove con Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi e le altre associazioni si è discuteva dei possibili ritocchi al decreto Sostegni; ed uno a sera, una volta terminato il Consiglio dei ministri, in occasione del quale responsabile del Lavoro ha presentato per la prima volta una bozza di riforma della cassaintegrazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Debito, corsa record dei titoli di Stato Nel 2021 emissioni per 597 miliardi – «Emissioni al top a 597 miliardi, rischio debito da Pil e garanzie»
Tema: Conti pubblici

L’ufficio parlamentare di bilancio ha promosso il quadro macroeconomico alla base del programma di finanza pubblica con la validazione dei numeri elaborati al ministero dell’Economia. Ma nella ricca memoria depositata ieri in Parlamento dal suo presidente giuseppe Pisauro ha messo in fila le tante incognite popolano la scena dei conti italiani. Scena dominata inevitabilmente dalle cifre che misurano il debito ingigantito dalla crisi. Nei calcoli dell’Authority parlamentare quest’anno la macchina del Tesoro dovrà girare a un ritmo inedito per toccare i 600 miliardi di emissioni. Il contatore si dovrebbe fermare perla precisione a quota 597 miliardi, polverizzando il primato del 2020 attestatosi pochi spiccioli sotto i 551 miliardi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cellino Maximilian 
Titolo: Prime pagelle sull’era Draghi: in campo le agenzie di rating
Tema: Valutazioni e mercati

Da una parte l’ennesimo scostamento di bilancio appena deciso dal Governo, che proietterà il deficit al 10-11% del Pil e il debito al 158% a fine 2021, dall’altra il continuo sostegno della Bce, ma anche il miglioramento del clima politico e le speranze riposte nella mano di Mario Draghi per dare una spinta alla ripresa economica. È in uno scenario inedito e decisamente contrastato che l’Italia si troverà ad affrontare i giudizi delle agenzie di rating che si succederanno in modo serrato nell’arco di un mese e mezzo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Netti Enrico 
Titolo: Consumi delle famiglie, nel primo trimestre calo medio del 38,3%
Tema: Economia reale

Il crollo della ristorazione (-51,2%) e dell’abbigliamento (-42%) trascinano al ribasso l’indice dei consumi che nel primo trimestre 2021 segna un -38,3% sul primo quarto del 2020. In decisa controtendenza invece l’andamento della spesa non food che chiude a -1,7% in una Italia rossa e arancione. E quanto rivela l’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food di Confimprese-EY.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Il B20 chiede innovazione tecnologica e nelle regole
Tema: Pubblico-privato

Più innovazione, non sono tecnologica, ma anche regolatoria, E nuovi modelli di collaborazione pubblico e privato che mettano al centro i pazienti. il primo Beo-G2o Dialogue, che si è tenuto ieri, è stato dedicato alla salute e alle scienze della vita. Protagonista la Task Force Health e Life Science del B20, l’engagement group del G20 di cui è chair Sergio Dompé. Le proposte della Task Force per rilanciare il settore salute saranno discusse nell’incontro dei miniittri del G20 in autunno e presentate l’8 ottobre al premier Mario Draghi, chair del G20 italiano.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Dragosei Fabrizio 
Titolo: Putin agli «avversari» della Russia «Attenti a varcare la linea rossa»
Tema: Opposizione in Russia

Vladimir Putin ammonisce gli avversari della Russia a «non varcare la linea rossa», nel senso che qualsiasi azione mirante a colpire il suo Paese riceverebbe una durissima risposta. Questo nel giorno in cui coloro che non si riconoscono nell’attuale governo scendono in piazza a migliaia per protestare contro il trattamento riservato a Aleksej Navalny, l’oppositore in carcere (mille i fermati). Non sono molti quelli che hanno deciso di manifestare, meno di quanto si aspettassero gli alleati di Navalny che avevano invitato tutti a far sentire la propria voce in 165 città, non solo Mosca e San Pietroburgo. Ma è sempre più difficile e pericoloso prendere iniziative, anche le più moderate, vista la reazione delle autorità.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Castelletti Rosalba 
Titolo: Putin: puniremo chi supera la linea rossa – Putin avverte l’Occidente: mai superare la linea rossa
Tema: Opposizione in Russia

Vladimir Putin ammonisce l’Occidente: se supererà «la linea rossa», la risposta sarà «asimmetrica, rapida e dura». Chi prevedeva che il presidente russo avrebbe usato l’annuale discorso sullo stato della nazione davanti all’Assemblea federale per un annuncio a sorpresa, ad esempio un pretesto per inviare mezzi etruppe in Ucraina, è stato smentito. Ma, per quanto vago, il monito è chiaro. «Vogliamo avere buoni rapporti con tutti. Non vogliamo bruciare ponti. Ma se qualcuno scambia le nostre buone intenzioni per indifferenza o debolezza, sappia che la risposta della Russia sarà asimmetrica, rapida e dura. Gli organizzatori delle provocazioni che minacciano la nostra sicurezza se ne pentiranno come non hanno mai dovuto rimpiangere nulla», ha detto.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Agliastro Giuseppe 
Titolo: Navalny La Russia in piazza per Alexei Putin usa il pugno di ferro: mille arresti – La Russia in piazza per Navalny pugno duro di Putin, mille arresti
Tema: Opposizione in Russia

Il Cremlino ha represso con un’ondata di fermi le proteste per chiedere la liberazione di Alexey Navalny, l’avversario numero uno di Putin in sciopero della fame dietro le sbarre da ormai tre settimane e in pericolo di vita secondo alcuni medici. Secondo l’ong Ovd-Info, oltre mille manifestanti – ma questa cifra potrebbe essere destinata ad aumentare – sono stati trascinati nelle camionette della polizia proprio nel giorno in cui Putin ha lanciato un secco avvertimento all’Occidente: non oltrepassate «la linea rossa» altrimenti la risposta «sarà asimmetrica, rapida e dura». Dove sia questa «linea rossa» però Putin non lo ha voluto dire.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Valentino Paolo 
Titolo: Terremoto tedesco nei sondaggi: i Verdi superano la Cdu di sette punti
Tema: Germania

Se i tedeschi andassero alle urne domenica per eleggere il Bundestag, i Verdi vincerebbero le elezioni con il 28% dei voti. La Cdu-Csu crollerebbe al 21% perdendo oltre 11 punti rispetto al 2017. E i socialdemocratici sprofonderebbero a un altro minimo storico, con il 13%. Naturalmente sono solo i sondaggi dell’Istituto Forsa, per quanto autorevole e affidabile. E mancano ancora cinque mesi alle elezioni del 26 settembre, durante i quali può letteralmente succedere di tutto. Ma due giorni dopo la nomina di Annalena Baerbock come candidata alla cancelleria per i Grünen e meno di 24 ore da quella di Armin Laschet per la Cdu-Csu, il dato ha qualcosa di rivoluzionario. Di certo segnala movimenti tettonici in corso sotto la superficie della società tedesca, ormai proiettata oltre la gigantesca figura di Angela Merkel.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Biden: il razzismo macchia d’America
Tema: Stati Uniti

Subito dopo il verdetto del processo Floyd, l’attenzione si è spostata sulla capitale della politica americana. Joe Biden è intervenuto pubblicamente martedì mattina, quando ancora i 12 giurati erano riuniti in camera di consiglio: «Prego perché il verdetto sia giusto». Poi, in serata, quando la giuria ha condannato l’ex poliziotto Derek Chauvin per tutti e tre i capi di imputazione, il presidente americano si è presentato davanti alle telecamere, insieme con la vice Kamala Harris. E ha iniziato così: «Quello di George Floyd è stato un omicidio in pieno giorno». La doppia uscita di Biden ha suscitato la reazione dei repubblicani: la Casa Bianca non dovrebbe fare pressione, neanche indiretta, sui tribunali.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Floyd La pesante condanna a Chauvin Marlon James: “Rotta l’omertà degli agenti” – Biden e il caso Floyd Una sentenza per cambiare il Paese
Tema: Stati Uniti
Ora resta da vedere se gli Usa approfitteranno del processo Floyd, per fare quello che dopo il verdetto il presidente Biden ha definito «un gigantesco passo avanti nella marcia verso la giustizia in America». Oppure se perderanno anche questa occasione, come è già avvenuto troppe volte nella loro storia. Il dipartimento alla Giustizia ha aperto un’inchiesta sulle pratiche della polizia di Minneapolis, che potrebbe portare a cambiamenti in tutto il Paese. Il problema però non riguarda solo la violenza degli agenti, tornata sotto i riflettori già martedì, per l’uccisione di una minorenne nera in Ohio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Dassù Marta 
Titolo: L’ambizione dell’Italia e la politica della sedia – La politica della sedia
Tema: Politica estera italiana

L’Italia soffre da sempre, sul piano internazionale, di una sindrome da esclusione. Pietro Quaroni, uno dei principali diplomatici del Dopoguerra, parlava in modo agrodolce della nostra “politica del sedere” (o della sedia, in termini più neutrali) guidata dall’obiettivo esclusivo di essere ammessi a un tavolo ristretto, prima ancora di avere qualcosa da dire o da dare. Nelle ultime settimane, la politica del sedere di Quaroni è stata messa alla prova due volte. Alla Nato, il segretario di Stato americano Tony Blinken ha tenuto una riunione con i ministri degli esteri di Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. Dal punto di vista americano, quando si discute di ritiro dall’Afghanistan (dove l’Italia ha ancora schierati 800 soldati) o di relazioni con la Russia, la voce dell’Italia conta. E conta tanto più sui dossier mediterranei, Libia anzitutto.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Intesa sul clima, emissioni zero nel 2050 l’Ue arriva da leader al vertice di Biden
Tema: Clima

Il taglio delle emissioni nocive non è più solo un impegno politico per i governi dell’Unione europea: presto diventerà un vero e proprio vincolo giuridico. L’ultimo scoglio negoziale è stato superato alle 5 di ieri mattina quando – dopo una maratona di trattative durata 14 ore – i rappresentanti del Consiglio Ue e quelli dell’Europarlamento hanno trovato l’intesa sulla riduzione dei gas nocivi. Confermato l’obiettivo della neutralità climatica nel 2050, mentre nel 2030 le emissioni andranno tagliate del 55% (rispetto ai valori del 1990). Ora manca solo l’approvazione formale da parte del Consiglio e del Parlamento Ue, ma si tratta di un passaggio scontato.
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