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SINTESI IN PRIMO PIANO – 21 settembre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Elezioni: il virus non ferma il voto, affluenza alle urne attorno al 40%. Tutto regolare ai seggi che restano aperti fino alle 15 di oggi.
– Il ministro dell’Economia Gualtieri: dal Mes risparmi di 5,5 miliardi in 15 anni.
– Il ministro dell’Economia Gualtieri dice stop a quota 100: «Terminerà nel 2021».
– Covid 19: seconda ondata del virus in Europa. Picco di contagi in Francia. Si aggravano Belgio, Olanda e Repubblica Ceca.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Foschi Paolo 
Titolo: Il virus non ferma il voto – Voto (quasi) normale L’affluenza ai seggi è al 40%
Tema: Elezioni

II virus non ferma il voto. E’  stata una corsa contro il tempo per garantire la regolarità della grande tornata elettorale ai tempi del Covid. II dato nazionale dell’affluenza è intorno al 40%, le Regioni con la partecipazione più alta sono state la Valle d’Aosta al 56,4%, il Trentino-Alto Adige al 56,1% il Veneto al 51,1% e la Toscana al 47,9%. L’affluenza più bassa è stata registrata in Sardegna (23%), dove peraltro si votava, come in Veneto, per le suppletive in un collegio uninominale per Palazzo Madama. Difficile qualsiasi paragone con i precedenti referendum: sia per l’effetto Covid, sia perché questa consultazione si è svolta con modalità diverse rispetto al passato in due giorni e con la formula dell’electron day. «Ci sono state molte criticità, ma sono state superate» ha sintetizzato dal Viminale il prefetto Caterina Amato, capo del servizio elettorale del ministero.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Nelle Regioni chiave niente onde anomale Sarà testa a testa
Tema: Elezioni

Nei quartieri generali dei partiti, gli animi sono incandescenti. La Lega ha continuato per tutta la giornata di ieri a cercare di mobilitare il voto attraverso i social. In casa pd, Nicola Zingaretti – la voce resa roca dai comizi degli ultimi giorni – dice ai suoi: «Abbiamo fatto tutto il possibile». Continuando a battere sui temi tenuti alti in queste ore: «Grazie alle nostre battaglie in Europa ora l’Italia ha una speranza per il lavoro, la crescita, la giustizia sociale. Prima non c’era. Il resto mi sembra il vecchio teatrino delle polemiche, del caos e delle urla». La posta in gioco è alta: la sua permanenza alla guida del Pd. La vita stessa del governo Conte. L’ipotesi di un rimpasto per rafforzarlo. Tutti giochi che cominceranno presto, a partire da domani.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: I rebus del Colle tra caos e Mortati – Il Colle e il post-voto: la prima mossa spetterà a Conte
Tema: Elezioni
Non sarà il Quirinale a compiere la prima mossa del dopo-voto. Spetterà semmai al premier valutare con calma l’esito del referendum e quello delle Regionali. Casomai Giuseppe Conte volesse gettare la spugna (periodo ipotetico del secondo tipo, cioè impossibile da valutare al presente), toccherebbe a lui informare il capo dello Stato, e nelle dovute forme del galateo costituzionale; ma fino a quando Conte riterrà possibile tirare avanti, Sergio Mattarella non potrà impedirglielo, tantomeno sarà in grado di imporgli le dimissioni. Dovrà eventualmente attendere che vi provvedano le Camere, attraverso lo strumento della mozione di sfiducia al governo; o in alternativa che la maggioranza commetta suicidio in qualche incidente parlamentare, sempre possibile visto il nervosismo tra i Cinque stelle. Allora sì che il presidente diventerebbe parte attiva della crisi, e sarebbe tenuto a farlo nonostante questo passaggio storico sia il meno favorevole in assoluto: con il Covid di nuovo aggressivo, con la manovra 2021 da modellare, soprattutto con il piano di aiuti da sottoporre all’Europa entro metà del prossimo mese. Arduo immaginare che un personaggio incline alla prudenza, quale Mattarella certamente è, desideri avventurarsi in un tale ginepraio di difficoltà.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Gentili Alberto 
Titolo: Commissari, il no a Raggi – Raggi si propone, no del governo La mossa per garantirsi un futuro
Tema: Commissari, Pd e M5S dicono no alla sindaca Raggi

Schiaffo del governo a Virginia Raggi. La sindaca nei giorni scorsi si è fatta avanti per essere nominata commissario straordinario alla Metro C, sul modello della ricostruzione del ponte Morandi a Genova e dell’Expo di Milano dove commissari sono stati il sindaco Marco Bucci e Beppe Sala (ma prima di approdare a palazzo Marino). L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha però risposto picche. Questo perché, agli occhi di diversi esponenti del governo, appare ben strano che avanzi questa pretesa una sindaca che negli anni della sua amministrazione ha mostrato una evidente inerzia. E che da sempre non riesce ad affrontare e risolvere i problemi della Capitale. Tanto più che la Raggi rifiutò le Olimpiadi, non candidò la città a sede dell’Agenzia europea del farmaco e adesso non propone Roma per ospitare il summit globale del G20 per l’emergenza sanitaria in programma nel 2021. Vertice di portata planetaria che contribuirebbe almeno in parte al rilancio della città. Il sospetto, ed è anche questa la ragione del rifiuto, è che la sindaca abbia tentato di utilizzare la nomina a commissario per la Metro C per assicurarsi un “posto di lavoro” di un certo prestigio anche quando, nella prossima primavera, non sarà con molte probabilità più sindaca di Roma.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Scuola, piano del ministro Speranza: cinque milioni di test rapidi in classe – I 5 milioni di test rapidi e il piano del governo per usarli nelle scuole
Tema: Istruzione
Un piano per usare i test rapidi nelle scuole. Lo stanno elaborando al ministero alla Salute e porterebbe milioni di esami direttamente all’interno degli istituti. La possibilità di sapere quasi in tempo reale, cioè in circa 20 minuti, se un giovane è positivo al coronavirus darebbe la svolta alla gestione dei casi sospetti. Se davvero si potessero usare i test rapidi, i tamponi resterebbero comunque fondamentali, ma solo per confermare o meno l’esito del primo esame. Mentre si aspetta la seconda risposta, però, il dipartimento di prevenzione avrebbe già avviato l’indagine epidemiologica ed anticipati i provvedimenti per le quarantene. Ci sono Regioni che hanno già scritto protocolli dove si prevede l’ingresso dei medici della Asl a scuola per fare i test rapidi agli studenti che si sentono male e vengono portati in isolamento.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Garibaldi Pietro 
Titolo: Cattedre vuote Come riempirle
Tema: Istruzione

La scuola è uno specchio che riflette il futuro di un Paese. Le aule chiuse per sei mesi sono state una ferita tremenda e la recente riapertura è una gran bella notizia. […] Questa settimana abbiamo invece scoperto che più che i banchi, al suono della campanella mancavano all’appello tra i 150 e 1.200 mila insegnanti, secondo le diverse stime di Governo e organizzazioni sindacali. Se il numero di cattedre in Italia è intorno alle 850 mila (includendo anche le 150 mila cattedre di sostegno), abbiamo iniziato l’anno con una cattedra ogni cinque da riempire. Queste cattedre saranno coperte con personale da assumere a settembre e licenziare a giugno. I primi a soffrirne saranno gli allievi che tornano a scuola tra banchi scomodi e cattedre vuote. Si apre così un girone infernale per famiglie, insegnanti precari e dirigenti scolastici che cercano faticosamente di tappare i buchi. Come è possibile che con la disoccupazione giovanile dei laureati superiore al 10 per cento, lo Stato abbia centinaia di migliaia di cattedre vacanti?
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Economia e finanza

Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Gualtieri annuncia “Il Mes conviene e dal prossimo anno tagliamo le tasse” – Gualtieri: “Nel 2021 taglieremo le tasse e basta Cassa gratis”
Tema: Mes
Roberto Gualtieri ammette che la strada è lunga: «Sul Recovery Fund non siamo in ritardo, solo la Francia ha già presentato un piano con numeri precisi. Non vorrei deludere nessuno, ma il Next Generation Eu (il nome del piano post-Covid, ndr) ancora non esiste». È vero: i progetti nazionali verranno vagliati dal primo gennaio. Nel 2021 «proseguiremo sulla strada della riduzione delle tasse sul lavoro e l’impresa». Il ministro non può dirlo, ma una delle concessioni già garantite all’Italia è di usare il Recovery per la decontribuzione a tempo delle assunzioni. Secondo problema: il Mes. Che senso ha attendere i soldi del Recovery (nella migliore delle ipotesi primavera) se nel frattempo possiamo ottenere 36 miliardi a tasso quasi zero dal fondo Salva-Stati? Gualtieri annuisce: «In effetti potremmo risparmiare 5,5 miliardi in 15 anni. Buttali via…».
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  Baccaro Antonella 
Titolo: La grande corsa quelle 364 poltrone da occupare
Tema: Società del Tesoro

Sono ancora 61 le società direttamente o indirettamente controllate dal ministero dell’Economia (Mef) che attendono che vengano nominati gli organi sociali (amministratori unici, board o collegi sindacali). Dopo aver esaurito i dossier più spinosi delle big, si è andati di slittamento in slittamento, costringendo le società alla proroga, e in qualche caso privando le assemblee della necessaria approvazione dei bilanci 2019. II ministero deve mettere mano ora alle nomine in 61 società, andando a colmare 364 posizioni.
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Testata:  La Verita’ 
Autore:  Rico Alessandro
Titolo: «Troppe attese sui soldi Ue Il Mes un suicidio» – «Troppe attese sui soldi Ue Per noi varranno l’1% del Pil»
Tema: 
Intervista a Stefano Fassina
Stefano Fassina, deputato di Leu, è la voce critica della sinistra e in materia economica dichiara: «Troppe attese sui soldi Ue […] si stanno alimentando aspettative eccessive. I fondi che potremmo utilizzare senza appesantire i conti pubblici sono i grants: parliamo di un punto di Pil all’anno […] se non cambiano radicalmente il Patto di stabilità e il fiscal compact e se dobbiamo sottostare al percorso di rientro previsto dalle regole in vigore, quelle risorse saranno neutralizzate da altre che non potranno essere spese».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Allarme welfare, il Pil sottozero taglierà le pensioni dei giovani
Tema: Pensioni

Le recessioni impattano sulle pensioni future. Ma un Pil allo zero virgola fa anche peggio. Un Paese in perenne stagnazione condanna i suoi giovani due volte: mentre lavorano e dopo, quando si ritireranno. Un trentenne di oggi rischia di ricevere un assegno previdenziale più basso del 20-30% solo perché l’economia non cresce. Se a questo si aggiunge una carriera intermittente, fatta di buchi e contrattini, il futuro è compromesso. Il problema è pero di tutti. L’aggancio al Pil nell’anno del Covid-19 che abbina recessione e deflazione – Pil e prezzi giù allo stesso tempo – accende una luce rossa.
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Testata:  Giornale 
Autore:  De Francesco Gian_Maria 
Titolo: Risparmi sulle pensioni Il piano per nuovi tagli – Ora il governo esce dal letargo Si parte da tagli alle pensioni
Tema: Pensioni

Da oggi il governo esce dal letargo elettorale e dovrà mettersi al lavoro per trovare soluzioni concrete sia sull’impostazione della Nadef (sarà presentata il 28 o 29 settembre) e della legge di Bilancio 2021 che, soprattutto, sulla riforma delle pensioni vista la scadenza di quota 100 alla fine dell’anno prossimo. Si tratta di un capitolo, quest’ultimo, fondamentale per il via libera europeo al Piano di ripresa in quanto Bruxelles non intende finanziare un Paese che cerca escamotage per facilitare le uscite dal mondo del lavoro. Allo stesso modo, lo scalone che si prefigura dai 62 anni minimi di quota 100 ai 67 anni della Fornero è un problema. Ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha spiegato, nel corso dell’intervento al Cortile di Francesco ad Assisi, che «quota 100 non è stato, secondo me, un utilizzo saggio delle risorse che sono state concentrate su una platea molto ristretta», ricordando che «fortunatamente è costata meno del previsto».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Caprino Maurizio – Pellegrini Antonio 
Titolo: Il virus fa perdere alle città fino al 75% di entrate e multe – Il Covid fa perdere ai Comuni fino al 75% di tasse e multe
Tema: L’impatto della crisi sui conti degli enti locali

Nei primi otto mesi di quest’anno, tra lockdown, sospensioni dei termini di pagamento e difficoltà dei contribuenti, i Comuni con più di 50mila abitanti hanno perso fino al 75% delle entrate su tributi locali e multe stradali. La città più penalizzata è Bolzano, con un -75%, complice la lunga sospensione dei pagamenti delle tasse, che durerà fino al 15 dicembre, come a Trento che è terza in classifica. Seconda è Faenza (Ravenna). Roma si ferma a un -25%, Milano perde più del 30%. Altri Comuni limitano le perdite a pochi punti percentuali, mentre addirittura Civitavecchia (Roma) e Giugliano (Napoli) guadagnano lievemente. In generale, i buchi nei conti sono importanti e per questo lo Stato ha trasferito ai Comuni risorse per 5 miliardi. Un intervento doveroso, ma che rischia di perpetuare vecchie inefficienze: la crisi scatenata dall’emergenza Covid-19 ha colpito di più dove la riscossione era già carente.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giambertone Francesco 
Titolo: L’Italia «accerchiata» dai contagi dei Paesi vicini – Europa, accelera la seconda ondata (mentre l’Italia resta stabile)
Tema: Covid19

Accelera la seconda ondata del virus in Europa. Picco di contagi in Francia. Le regioni più a rischio sono quelle di Parigi e nel Sud del Paese. Si moltiplicano le proibizioni per assembramenti con più di dieci persone. Per la Spagna è allarme rosso. Anche se il premier Pedro Sánchez ha negato che ci possa essere un lockdown. Ma a Madrid centinaia di persone sono scese in piazza contro le restrizioni. Preoccupazione in Germania che torna ai numeri di aprile. In Italia i dati, invece, rimangono stabili. Nel Regno Unito multe da 11 mila euro per chi non si isola. Le vittime, nel mondo, sfiorano già il milione.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rizzo Alessandra 
Titolo: Gran Bretagna. Maxi-multe fino a 11 mila euro per chi viola la quarantena
Tema: Covid19
Non è bastata la “regola del 6” a fermare i contagi nel Regno Unito, e così Boris Johnson corre ai ripari: multe salatissime per chi viola l’auto-isolamento- fino a 10 mila euro di sterline, 11 mila euro – ma anche incentivi a restare a casa. E non è esclusa l’opzione nucleare di un secondo mini-lockdown in tutto il Paese se la curva delle infezioni continuerà a salire. «Siamo ad un punto critico e abbiamo davanti una scelta», ha detto il ministro della Sanità, Matt Hancock, alla Bbc. «Se tutti rispetteranno le regole, potremo evitare un ulteriore lockdown». Ma, ha ammesso, «non lo posso escludere».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: L’attacco Usa al Vaticano – L’«anatema» di Pompeo sul Vaticano «Pericoloso l’accordo con la Cina»
Tema: USA – SANTA SEDE

L’ accordo tra Vaticano e Cina «mette in pericolo l’autorità morale» della Santa Sede. La «scomunica laica» arriva dal segretario di Stato Usa, Pompeo. E’ qualcosa di inedito nella sua gravità. Fa emergere un’irritazione covata per mesi e tenuta a freno da quando, nel settembre del 2018, è stato formalizzato un patto di cui non si conoscono i contenuti per volontà di Xi Jinping. Non solo. Le parole di Pompeo fanno un riferimento esplicito alle proteste di Hong Kong represse dal regime comunista, e vengono rese pubbliche a pochi giorni dalla visita del segretario di Stato Usa in Vaticano. Difficile non vedere nella presa di posizione anche un riflesso della campagna per le presidenziali, nelle quali i cattolici statunitensi appaiono divisi tra Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, che pure è cattolico; e il tentativo di utilizzare a vantaggio del presidente in carica umori anti-cinesi che attraversano tutta l’opinione pubblica statunitense e, più in generale, occidentale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Cattolica e anti-abortista La favorita di Trump per la Corte Suprema
Tema: USA

Donald Trump ha annunciato l’intenzione di nominare una giudice donna per il posto alla Corte Suprema che Ruth Bader Ginsburg ha occupato fino a sabato scorso. La favorita sembra Amy Coney Barrett, 48 anni, sette figli, due dei quali adottati, cattolica fondamentalista e anti abortista.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Trump fa slittare lo stop per Tik Tok e lancia il patto con Oracle e Walmart
Tema: USA-CINA

Si riapre la partita di TikTok e WeChat. Da una parte, il presidente Trump ha annunciato il suo appoggio ad un accordo che si va finalizzando per cambiare la struttura societaria della prima compagnia negli Usa, separandola dal governo cinese; dall’altra, un giudice di San Francisco ha bloccato il bando della seconda app, perché avrebbe violato il diritto alla libertà di espressione garantito dal Primo emendamento della Costituzione. Di sicuro, per il momento, c’è che lo stop previsto a partire da ieri sera non è avvenuto, ma le prospettive ora sono diverse per le due realtà coinvolte. Se l’intesa con ByteDance verrà confermata, TikTok potrà continuare ad operare come prima. Nel caso di WeChat, invece, si apre un complicato processo legale dagli esiti incerti, a meno che non emerga anche per lei una soluzione insieme politica e industriale.
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