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SINTESI IN PRIMO PIANO – 20 maggio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Sostegni, più sgravi per chi assume. L’Europa: bene il Recovery, punti da chiarire;
– Speranza: «L’Ema verso il sì a Pfizer per i 12-15enni». Le Regioni insistono sulle dosi a chi è in vacanza;
– Mattarella chiude al bis: «Il mandato sta finendo, tra otto mesi mi riposerò»;
– Migranti, Draghi chiede che il vertice di Bruxelles affronti l’emergenza. Di Maio a Tripoli per discutere nuove misure.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera
Autore:  Savelli Fabio
Titolo: Il vaccino anche per i ragazzi – Speranza: a giugno 20 milioni di dosi Con l’ok di Ema vaccini ai 12-15enni
Tema: Campagna vaccinale
Sarebbe l’ultimo passo della campagna vaccinale. Che permetterebbe a settembre di riaprire le scuole in sicurezza dopo un anno di didattica in presenza a corrente alternata con la Dad. L’attesa è per il responso del 28 maggio dell’Ema. Ancora pochi giorni dunque per capire se l’agenzia europea del farmaco rilascerà «l’autorizzazione al vaccino Pfizer per la fascia 12-15 anni. Per il momento solo questo immunizzante è previsto a partire dall’età di 16 anni, gli altri dai 18. E’ un fatto molto importante perché vaccinare i giovani è essenziale», ha detto ieri il ministro della Sanità Roberto Speranza. Si sta aprendo la fase della campagna massiva. Dovrebbe cominciare a giugno parallelamente all’afflusso di “20 milioni di dosi”, conferma Speranza, che permetteranno di cominciare la copertura vaccinale della fascia tra i 40 e i 59 anni, di cui le Regioni stanno aprendo le prenotazioni. Ieri 5.506 nuovi contagi e 149 morti. Tasso all’1,9%.
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Testata:  Messaggero
Autore:  Evangelisti Mauro
Titolo: Brusaferro (Iss): «Avanti con terza dose e mascherine» – «Si farà anche la terza dose Avanti con le mascherine»
Tema:  Intervista a Silvio Brusaferro
«La possibilità di somministrare il vaccino di Pfizer ai 12-15 anni ci consentirà di mettere in sicurezza le scuole medie e superiori». “Vaccinarsi è un dovere morale, dobbiamo spiegarlo anche ai giovani”. Avremo presto una Italia tutta in fascia bianca? Brusaferro: «Non posso fare previsioni, però già la scorsa settimana tre regioni avevano l’incidenza sotto i 50 casi ogni centomila abitanti, dunque da fascia bianca, altre se ne aggiungeranno nella prossima. Questi dati devono essere mantenuti per tre settimane prima di fare scattare la fascia bianca».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: Mattarella chiude al bis: «Il mandato sta finendo, tra otto mesi mi riposerò» – Mattarella non vuole il rinnovo «Tra otto mesi potrò riposarmi»
Tema: Il futuro del Colle

Un bis al Quirinale, magari per un breve periodo? Una rielezione per un anno o poco più, in modo da mandare lassù Mario Draghi nel 2023, alla scadenza naturale della legislatura? No, grazie, non se ne parla, dice Sergio Mattarella. «Il lavoro di un presidente della Repubblica è molto impegnativo. Tra otto mesi il mio incarico termina. Io sono vecchio, potrò riposarmi». E’ la terza volta, dal 31 dicembre, che lo ripete. Adesso sono le ingenue domande degli scolari di una scuola primaria di Roma a spingerlo a tornare sul tema, ribadendo la propria indisponibilità assoluta (politica e istituzionale) a prolungare la permanenza sul Colle. A parte il fatto che la formula del mandato a termine secondo le regole non esiste, è comprensibilmente stanco, il capo dello Stato, che il 23 luglio compirà ottant’anni. L’ultimo triennio, durante il quale ha risolto tre crisi complicate tenendo a battesimo degli impensabili cambi di maggioranza, lo ha visto impegnato in una vera fatica di Sisifo. Di quelle che possono spezzare la resistenza di chiunque. Anche la sua.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso – Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Il retroscena – Solo Salvini esclude il bis Letta: “Basta campagna sul Colle”
Tema: Centrodestra

Enrico Letta è reduce da un incontro con Ursula von der Leyen. Conosce i rischi di un infinito tira e molla sul Quirinale. «Sarebbe un grandissimo errore fare sei mesi di campagna elettorale per il Colle – sostiene il dem – Visto da Bruxelles, sarebbe un errore mortale». Bisogna continuare il lavoro avviato, aggiunge: «Nella politica italiana c’è il rischio di pensare che una volta fatto il Pnrr si possa ricominciare con l’instabilità e le lotte assurde. Non possiamo permettercelo. Per il Pd il dossier del Quirinale non si apre prima di Natale». Salvini esclude il bis. E Renzi può spostare gli equilibri tra i poli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Casaleggio accetta di trattare sui soldi. Ma Crimi frena
Tema: M5S

Una trattativa al cardiopalma. Cinque Stelle e Rousseau si sono finalmente confrontati — dopo settimane di ostilità — per cercare di arrivare a un compromesso che permetta di evitare le vie legali. Ventiquattro ore di interlocuzioni fitte, con tanto di confronto tra le parti. Davide Casaleggio — secondo quanto filtra dalle indiscrezioni — ha chiuso non del tutto la porta verso i Cinque Stelle, dando disponibilità a trattare sulla cifra di 450 mila euro richiesta per sanare i mancati versamenti dei parlamentari. L’imprenditore avrebbe accettato un compenso molto inferiore, tuttavia il Movimento avrebbe dovuto saldare direttamente le spese legali dovute ad avvocati e professionisti. In caso di intesa, di fronte alle garanzie bancarie, — spiegano fonti parlamentari — Casaleggio avrebbe consegnato i dati e permesso la votazione per l’insediamento di Giuseppe Conte. Al momento, però, non risultano significativi passi avanti tra le parti: il tavolo è ancora aperto, tuttavia la strada verso una soluzione è in salita con Vito Crimi che frena, al punto che il Movimento si appresta a fare i primi passi formali con il Garante della Privacy (e anche con il tribunale). Oggi ci saranno nuove interlocuzioni, ma i tempi ormai sono stretti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lauria Emanuele 
Titolo: A destra la grande fuga dei candidati sindaci Meloni contro Fi e Lega
Tema: Centrodestra

La coalizione non riesce a trovare nomi per le Comunali a Roma e Milano. Fuori Bertolaso e Albertini, ora Fdi vuole lanciare il “tribuno della radio”. Per la Capitale, infatti, Fratelli d’Italia avrebbe una carta a sorpresa. Qual è? Un nome che circola negli ambienti meloniani è quello di Enrico Michetti, avvocato, direttore ed editore della Gazzetta amministrativa e opinionista dell’emittente romana Radio Radio, dalla quale non manca di lanciare strali sul governo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Letta-Salvini, altra lite “Esca dal governo” “Resto per gli italiani”
Tema: Scontro Letta-Salvini

Dal Pd ammettono che Letta è fissato sulla «evidente difficoltà di Salvini di abbracciare l’orizzonte riformista del governo». Al punto da andare apposta a Bruxelles a dire che non c’è problema, pure se Salvini saltasse fuori per inseguire la Meloni, ci sarebbe la solida roccia del Pd cui ancorarsi. ll segretario dem garantisce a Ursula von der Leyen l’appoggio alle riforme. I dem guardiani delle riforme, insomma. Salvini: «Letta lavori per costruire, non dia lezione agli altri». Sempre il segretario della Lega punge: “Il Pd perde tempo con il ddl Zan e lo ius soli”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Migranti, il muro del Nord “Qui non li accoglieremo” – I governatori leghisti dicono no ai profughi ma Lamorgese non ci sta: dovete accoglierli
Tema: Immigrazione

Gli sbarchi aumentano, altri ne sono previsti. E l’immigrazione torna a incendiare il dibattito politico. Matteo Salvini è partito alla carica: nel mirino della Lega, la ministra degli Interni Lamorgese e il piano di redistribuzione dei migranti che stanno sbarcando in Sicilia e nelle altre regioni italiane. Il Nord dice no: l’assessore alla sicurezza del Piemonte Ricca arriva al punto di invitare Lamorgese «con tutto il rispetto» ad ospitarli al Viminale, «dove lo spazio non manca».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Del Porto Dario 
Titolo: Intervista a Mara Carfagna – Carfagna “I magistrati del Sud non temano la commissione Ascolterà le loro richieste”
Tema: Giustizia

«Ma le pare che potremmo fare un protocollo per sostenere gli uffici giudiziari del Mezzogiorno senza considerare l’esperienza di chi, in quei territori, ha trovato soluzioni efficienti e produttive?». Non immaginava proprio, la ministra Mara Carfagna, che la Commissione di studio per la Giustizia nel Sud, istituita insieme alla Guardasigilli Marta Cartabia con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei processi, potesse suscitare l’ira di alcuni magistrati meridionali. «Ci sentiamo trattati come sudditi e non come cittadini», ha protestato il pm di Catanzaro Alessandro Riello, ma la Ministra Carfagna rassicura. Si ascolteranno le loro richieste.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Ottanta sindaci del Pd contro la burocrazia “L’Italia deve correre”
Tema: L’appello

Con un documento i primi cittadini dem coordinati da Matteo Ricci chiedono a Letta e al governo di velocizzare gare e appalti.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Parente Giovanni 
Titolo: Sostegni bis, spunta l’incentivo per i veicoli meno inquinanti – Sostegni-bis, spuntano gli ecoincentivi per le auto
Tema: Aiuti anti crisi

Sale a 100 articoli la bozza del nuovo Decreto Sostegni, con cui il Governo programma di sfornare una nuova tornata di aiuti da 35 miliardi a sostegno di imprese, professionisti, occupazione, liquidità, salute e servizi territoriali. Nella riunione tecnica di ieri sera, durante la quale si è lavorato alla chiusura del provvedimento, è spuntato anche un nuovo finanziamento agli incentivi per la rottamazione e l’acquisto di veicoli meno inquinanti, anche se sempre a benzina o diesel. Una voce che potrebbe anche non entrare subito nel testo che sarà oggi all’esame del Consiglio dei ministri, ma che potrebbe essere presentata come emendamento alle Camere. Per gli aiuti a fondo perduto sarebbe confermato l’impianto che prevede un anticipo con il pagamento automatico di un bonifico uguale a quello che le partite Iva hanno ricevuto con il primo decreto sostegni.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Sostegni, più sgravi per chi assume. L’Europa: bene il Recovery, punti da chiarire – Sostegni, ristori in due tempi Bonus solo ai posti confermati
Tema: Aiuti anti crisi

L’obiettivo è dare un contributo alla ripartenza dell’economia, garantendo un meccanismo che incentivi l’occupazione. Nel decreto Sostegni bis, discusso ieri sera durante la riunione di preConsiglio dei ministri necessaria a fissare l’impianto definitivo del provvedimento, figura un pacchetto di interventi a favore del lavoro con misure per oltre 5 miliardi. A cominciare dal cosidetto contratto di rioccupazione, applicabile in tutti i settori produttivi. In dettaglio, si tratta di un contratto a tempo indeterminato che prevede un percorso di formazione e un periodo di prova per un massimo di sei mesi, questa tipologia di contratto garantisce alle aziende uno sgravio del 100% sui contributi relativi al semestre di formazione. L’esonero dal versamento dei contributi è, tra l’altro, cumulabile con altri incentivi. Nel decreto, atteso questa mattina in Consiglio dei ministri per il via libera a 40 miliardi di interventi in favore di imprese e famiglie, è prevista inoltre una norma che assegna alle aziende(con perdite di almeno il 30% dei ricavi) la possibilità di stipulare un contratto di solidarietà che porta la retribuzione al 70% (finora era al 60%). L’impresa tuttavia si deve impegnare a non licenziare. Ieri, intanto, è arrivato anche il via libera definitivo della Camera al primo decreto Sostegni, che vale 32 miliardi. Il provvedimento è diventato legge.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: L’Europa: bene il Recovery, punti da chiarire – Dai poteri dell’Economia ai funzionari dei tribunali Ecco i paletti dell’Europa al Recovery plan italiano
Tema: UE

Chiunque siederà a Palazzo Chigi fino al 2026 ha di fatto ha una strada segnata nei dettagli — anche dei tempi delle riforme, non solo nel merito — se vuole accedere ai fondi europei. Gia ora la Commissione è molto attenta. Lo si intuisce dai commenti ancora inediti al piano che la task force di Bruxelles dedicata all’Italia ha già allegato alle 2.486 pagine. II Recovery con le cosiddette schede-progetto pesava mezzo migliaio di pagine, quando in gennaio è andato in crisi il governo Conte. In due mesi con Draghi è cresciuto di cinque volte, continuando uno scambio con Bruxelles che era già partito in ottobre. II risultato sembra soddisfacente per la Commissione, perché le osservazioni e le richieste di chiarimento non sono molte. Ma ci sono. Dalle riforme della giustizia, ai sussidi per le imprese, fino ai poteri di decisione e controllo sulla spesa, il vaglio sull’Italia è (e resterà) minuziosissimo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Bonomi: poco tempo per le riforme del Recovery – Bonomi: filiere, semplificazioni, lavoro e investimenti siano priorità del Recovery
Tema: Confindustria

Un plauso al cambio di passo del governo Draghi e un richiamo forte: «Ci sono pochi mesi per avviare con decisione le riforme annunciate. A cominciare da quella della pubblica amministrazione e della giustizia. Pochi mesi in cui mettere in atto ciò che al Pnrr continua invece a mancare: come garantire il dispiegamento degli investimenti privati a fianco di quelli pubblici”. Lo ha detto ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, durante l’assemblea privata della confederazione. Bonomi ha quindi rimarcato che la priorità sono le filiere industriali, il lavoro, le semplificazioni e gli investimenti. Sollecitata la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per l’occupazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Pnrr, ridurre e qualificare i centri appaltanti o il Piano non decolla
Tema: Paper Bankitalia-Astrid

Per attuare il Recovery bisogna voltare pagina sul sistema delle stazioni appaltanti italiane: la loro qualificazione, la drastica riduzione del numero, il rafforzamento strutturale, la digitalizzazione sono azioni di una politica decisiva anche per il decollo del Recovery Plan. Detto in termini che guardino non solo all’attuazione del Pnrr ma anche alla ricerca più lunga del «new normal», bisogna superare l’attuale frammentazione e affidarsi a quelle strutture che possono effettivamente gestire con efficienza progetti e risorse: quindi «redistribuire il potere di spesa tra le diverse amministrazioni sulla base della loro effettiva capacità allocativa». A tornare sulla questione è Luigi Donato, capo del dipartimento Immobili e Appalti di Banca d’Italia, che con altri componenti della sua squadra firma uno studio per Astrid dove si avanzano una serie di proposte per il decreto semplificazioni in arrivo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Valutazione ambientale, chiuso un parere su due
Tema: Infrastrutture
Commissione Via. Negli ultimi undici mesi 729 istruttorie, 365 sono quelle per cui è stato completato l’iter. Recuperato parte del ritardo: delle 217 pratiche ereditate a inizio mandato, 110 arrivate al traguardo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Cdp-Rai, si cambia M5S blinda Palermo – Cdp e Rai, è battaglia M5s difende Palermo alle Fs salta Battisti
Tema: Nomine

La partita delle nomine nelle partecipate di Stato è entrata nel vivo. Oggi si riunisce l’assemblea di Cassa depositi e prestiti, poi sarà il turno di Ferrovie, della Rai, e così, di settimana in settimana, il valzer aumenterà di ritmo fino a portare 518 tra consiglieri, presidenti e amministratori delegati, in 90 aziende legate al Tesoro.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Lops Vito 
Titolo: Il giorno nero delle criptovalute – Il mercoledì nero delle criptovalute: lo stop cinese mette in ginocchio il Bitcoin
Tema: Mercati

Davvero un mercoledì nero per le Borse di tutto il mondo. Listini chiusi con pesanti segni meno hanno fatto il paio con il vortice ribassista delle criptovalute, con il Bitcoin precipitato a 30mila dollari, perdendo oltre il 28%. Le chiusure: Francoforte perde l’1,77% con il Dax a 15.113 punti. Parigi registra un -1,45% con il Cac 40 a 6.262 punti mentre Londra segna un -1,19% con il Ftse 100 a 6.950 punti. Milano è in scia con il Ftse Mib che cede l’1,58% a 24.486 punti. In totale l’Europa ha bruciato 211 miliardi di capitalizzazione. Wall Street ha quindi esordito con gli stessi toni al ribasso. Diversi gli inneschi della giornata critica. Da giorni operatori e analisti si interrogano sull’impatto della impennata inflattiva e sulla reazione delle banche centrali. A questo rebus ieri si è aggiunta la doccia fredda delle criptovalute, già indebolite nelle sedute di inizio settimana. A far partire a razzo le vendite è bastata la notizia della Banca centrale cinese (Pboc) che ha ribadito come i token digitali non possano essere utilizzati quali forme di pagamento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Graziani Alessandro 
Titolo: «Banche centrali e governi agiscano per non perdere la sovranità monetaria»
Tema: Mercati
Il Sole 24 Ore intervista Fabrizio Pagani, un passato al Mef e all’Ocse, è ora global head of Economics and Capital Markets Strategy di Muzinich oltre che promotore dell’associazione M&M. In questa intervista spiega perché il ruolo crescente delle banche centrali nella società rappresenta anche una sfida perché ciò avvenga «mantenendo la piena credibilità e agendo nell’ambito dei mandati» .
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Pini Nicola 
Titolo: Lavoro in sicurezza la priorità è la vita – «Lavoro, la vita prima di tutto»
Tema: Intervista a Luigi Sbarra –

Fermare la strage sul lavoro. Nell’anniversario dello Statuto dei lavoratori oggi i sindacati si mobilitano per aprire una “vertenza sicurezza” dopo la scia di morti delle ultime settimane e la commozione che ha suscitato la scomparsa della giovane mamma Luana D’Orazio, uccisa da un macchinario tessile a Prato. «E’ una situazione inaccettabile. Una vera emergenza nazionale che offende i valori della Costituzione e macchia in modo indelebile la dignità e la credibilità di molte aziende e delle istituzioni. Siamo quasi a 200 morti dall’inizio dell’anno, oltre tre vittime al giorno. Non c’è settore produttivo fuori da questa strage silenziosa», dice ad “Avvenire” il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Si pensa intanto a una Procura “ad hoc” sul modello antimafia per i reati connessi alla sicurezza sul lavoro.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Sui vaccini la Ue pensa a licenze obbligatorie, non alla liberalizzazione
Tema: Vaccini

A due settimane dalla proposta americana di liberalizzare l’uso dei brevetti sui vaccini contro il Covid-19, la Commissione europea ha annunciato ieri che intende proporre una soluzione alternativa nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. L’obiettivo è certo di aumentare la produzione, rilanciare le esportazioni, ma senza mettere a repentaglio le norme sulla proprietà intellettuale che regolano prodotti farmaceutici particolarmente sofisticati. La Commissione europea ha annunciato ieri che intende proporre in ambito Wto l’uso di licenze obbligatorie – compulsory licensing secondo l’espressione inglese. «Anche se le licenze volontarie sono più efficaci nel facilitare l’aumento della produzione e la condivisione del know-how, le cosiddette licenze obbligatorie sono uno strumento perfettamente legittimo nel contesto di una pandemia», ha spiegato il vicepresidente Dombrovskis. Ha precisato l’uomo politico: «Quando una licenza obbligatoria è concessa a un produttore pronto a fornire vaccini al costo di produzione, questa decisione dovrebbe tradursi in una remunerazione per il titolare del brevetto che non comporti alcun profitto». Esponenti comunitari spiegavano ieri che rispetto a una rinuncia al brevetto, così come proposto da India, Sud Africa e Stati Uniti, la soluzione europea offre maggiore protezione giuridica al titolare del brevetto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Il commento – La Ue: niente ricatti. Lamorgese in missione a Tunisi
Tema: Immigrazione

Il  negoziato sul nuovo patto per la migrazione non fa progressi. Per la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, serve «un approccio molto pragmatico e sobrio», la migrazione «deve essere gestita, e sarà gestita meglio insieme all’interno dell’Ue ma anche con i Paesi da cui viene la migrazione». Ieri è arrivata in Italia, oggi incontrerà all’aeroporto militare di Ciampino la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: avranno un colloquio prima di imbarcarsi per la Tunisia, il secondo Paese di provenienza degli sbarchi illegali in Italia dopo la Libia. È una visita di ascolto per capire come intervenire e frenare le partenze, aumentate con la crisi del settore turistico seguita alla pandemia. La Commissione è pronta a mettere sul tavolo aiuti di «spessore». Intanto una circolare del Viminale avverte che nelle prossime settimane è presumibile un incremento degli sbarchi.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: “Migranti, piano europeo l’Italia non va lasciata sola” – Johansson “Sui migranti in estate l’Europa sarà al fianco dell’Italia”
Tema: Intervista ad Ylva Johansson –

«Stiamo già parlando con le autorità libiche e con il governo ad interim di Abdel Hamid Dbeibah, ci sono riscontri e opportunità positive, sono pronta a impegnarmi per esplorare la possibilità di chiudere un nuovo accordo con la Libia senza aspettare le elezioni di dicembre». È la prima volta che un responsabile europeo parla dei negoziati con il nuovo governo di Tripoli per mettere fine alle partenze incontrollate, e spesso mortali, dei migranti verso Lampedusa. La svedese Ylva Johansson, commissaria Ue agli Affari Interni, lo fa con Repubblica mentre è a Roma in attesa di partire, oggi, con la ministra Luciana Lamorgese per la Tunisia, Paese con il quale l’Europa su spinta della diplomazia italiana è pronta a chiudere il primo grande accordo globale («entro fine anno») per la gestione dei migranti. «Ci saranno finanziamenti europei per l’economia, gli investimenti e l’occupazione mentre le autorità di Tunisi si impegneranno nella gestione dei confini, a riprendere i loro cittadini partiti verso l’Europa (il 15% dei migranti in Italia, ndr) e di rimpatriare gli stranieri nel loro Paese che non sono rifugiati»
Intanto Draghi chiede che il vertice di Bruxelles affronti l’emergenza. Di Maio a Tripoli per discutere nuove misure.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: “Patto con la Libia” Ecco il piano Ue per fermare gli sbarchi
Tema: Immigrazione

Un nuovo accordo di partenariato con la Libia. Che coinvolga direttamente anche l’Unione europea. Un patto da siglare in tempi brevissimi e con un nucleo essenziale: la questione migranti. L’Europa, dunque, prova a scendere in campo. Dopo la tragedia di Ceuta, al confine tra Marocco e Spagna, e dopo gli ingenti sbarchi a Lampedusa, già la prossima settimana ci potrebbe essere un primo passo. Il commissario europeo per l’Allargamento e la Politica di vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi, insieme al ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, e a quello maltese, Carmelo Abela, stanno pianificando una missione in Libia. In tempi brevissimi, forse già la prossima settimana. Con l’obiettivo, appunto, di porre le premesse per un’intesa del tutto nuova con il governo unitario di Abdul Hamid Al Dbeibah. Una mossa che molti considerano un salto di qualità nella gestione di questa emergenza. Il governo italiano, poi, ha chiesto di inserire la questione migranti nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo. Il vertice si terrà lunedì e martedì a Bruxelles e il premier italiano tornerà a chiedere la solidarietà dei partner. Nel breve periodo ma anche per soluzioni più strutturali.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Nicastro Andrea 
Titolo: «Ci urlavano: è aperto, passate» – «Ci hanno detto: in mare, andate» Madrid respinge i migranti a Ceuta
Tema: Spagna

«Potete passare, la frontiera è aperta». I ragazzi dell’assalto migratorio all’enclave spagnola di Ceuta si giustificano così. I giornalisti hanno potuto avvicinarne alcuni e il racconto attraverso le tante testimoniante è coerente. All’inizio, la voce si è sparsa tra giovani marocchini che ciondolano disoccupati nella città gemella di Ceuta. Era domenica e già all’alba di lunedì i primi tentativi. Sono stati i più fortunati perché gli spagnoli non erano pronti. Mano a mano che la gente passava e nessuno, dal lato marocchino li fermava, la voce arrivava sempre più lontano. «È aperto, al mare, al mare». Per tutto lunedì il flusso è cresciuto. Con in tanti a tentare «il salto verso l’Europa». «La frontiera è aperta – diceva il tam tam -, correte». I pochi poliziotti spagnoli che presidiavano la recinzione domenica notte hanno visto così i colleghi marocchini aprire le porte della loro rete. Obbedivano a un ordine. Ieri la frontiera del Marocco è tornata a chiudersi e l’assalto si è subito ridotto a pochi tentativi isolati. Sulla spiaggia spagnola restano poche centinaia di persone. L’esercito di Madrid, impedisce loro di muoversi, soccorre chi sviene, ma conta sulla stanchezza perché decidano di tornare volontariamente da dove sono venuti. Chi vorrebbe restare però sono i migranti dal Mali, dal Niger che hanno già percorso migliaia di chilometri e speravano che questo fosse l’ultimo tratto. Resta poi il problema dei minorenni di cui la Spagna dovrebbe farsi carico e non, in base alle convenzioni, semplicemente respingerli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frattini Davide 
Titolo: Biden preme per la tregua a Gaza Netanyahu: noi andiamo avanti
Tema: Crisi mediorientale

Dieci giorni, quattro telefonate. L’ultima ieri, una chiamata che forse Joe Biden pensava di potersi evitare. II presidente americano ha detto a Benjamin Netanyahu che si aspetta «da subito una riduzione del conflitto, che porti verso il cessate il fuoco». L’orologio di Biden indica che alla Casa Bianca hanno perso la pazienza e le pressioni sul premier israeliano sono una reazione al «cronometro» di cui Bibi (com’è soprannominato) aveva parlato agli ambasciatori europei: «Non stiamo col cronometro in mano. Precedenti operazioni sono durate per un tempo prolungato». Lo ripete pubblicamente a Biden: grazie per il sostegno, ma noi andiamo avanti. Il presidente Emmanuel Macron ha chiesto di sottoporre al consiglio di Sicurezza dell’Onu una risoluzione per chiedere la tregua, vuole testare la determinazione degli Usa che hanno già chiarito di non sostenere la bozza. Ai diplomatici europei, Netanyahu aveva spiegato che «se necessario, potremmo rioccupare la Striscia». Ipotesi improbabile per gli analisti locali, anche per i rischi sul fronte nord: ieri dal Libano i miliziani hanno lanciato altri 4 razzi. Il bilancio: salgono a 227 i morti nella Striscia, 12 nello Stato ebraico.
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