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SINTESI IN PRIMO PIANO – 19 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– Richiamo Ue: Recovery Plan da rafforzare. Governo, sì alla fiducia: oggi scontro finale al Senato
– Pfizer rallenta le consegne dei vaccini. La Lombardia chiede di ripartire le dosi in base al Pil delle Regioni
– Auto, i mercati premiano Stellantis: +7,6% al debutto a Piazza Affari

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Galluzzo Marco 
Titolo: Primo sì, Conte alla sfida finale – Conte: chi ha a cuore l’Italia ci aiuti Appello ai volenterosi, no a Renzi
Tema: Governo

Giuseppe Conte ha incassato la fiducia alla Camera con 321 voti favorevoli, la maggioranza assoluta. Nel suo discorso a Montecitorio il premier ha fatto appello ai «volenterosi» con «a cuore il destino dell’Italia» chiedendo un «appoggio limpido» a liberali, popolari, socialisti. E ha poi liquidato, senza citarlo, Matteo Renzi: «Non si cancella ciò che è accaduto». Inoltre, ha annunciato che cederà la delega ai servizi segreti e lavorerà per la nuova legge elettorale. Oggi al Senato la prova più difficile, a Palazzo Madama i numeri sono più incerti. Cauto il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Strada strettissima, non possiamo accettare tutto». Luigi Di Maio: noi al suo fianco.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Verderami Francesco 
Titolo: Un precario equilibrio – Governo, un precario equilibrio
Tema: Governo

Il problema per Giuseppe Conte non sono i numeri, ma la debolezza politica del suo governo. Perché è vero che la storia d’Italia è piena anche di esecutivi di minoranza, ma nella sua storia l’Italia non si è mai trovata a dover affrontare una fase economica e sociale cosi drammatica. Il Recovery fund in questi mesi è stato iI paravento dietro cui nascondere le difficoltà di un Paese atteso a un futuro incerto per l’esplosione del debito pubblico, la pesante contrazione del Pil e l’imminente scadenza del decreto che blocca i licenziamenti. Una simile fase non potrebbe essere certo gestita da una maggioranza che si affida a un gruppo di «volenterosi» in Parlamento, e difficilmente potrebbe essere superata da un governo carente nella sua compagine e soprattutto privo di visione.
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Testata: Repubblica 
Autore: Tito Claudio 
Titolo: L’analisi – Nessun vincitore tutti perdenti – Nessuno vince, tutti perdono
Tema: Governo

In questa crisi di governo un solo elemento spicca: tutti ne escono perdenti. E l’intero sistema politico si offre all’opinione pubblica nel suo impazzimento. Mostra una maggioranza vocata al suicidio e un’opposizione incapace non solo di essere una valida alternativa ma anche di capire come il mondo sia cambiato negli ultimi mesi. La coalizione che sostiene Conte è indubbiamente più debole. I suoi numeri in Parlamento rendono sostanzialmente impossibile governare. A meno che non si intenda per governo la gestione delle emergenze. Una qualsiasi riforma sarà un’utopia. Ogni discussione nelle aule e nelle commissioni sarà potenzialmente sottoposta a uno stillicidio. L’immobilismo rischia di essere il tratto di questa fase. Specie se al Senato oggi la fiducia verrà concessa senza la maggioranza assoluta.
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Testata: Avvenire 
Autore: Celletti Arturo 
Titolo: Prodi: avanti, non ci sono alternative Serve correre – «Avanti, Conte non ha alternative»
Tema: Intervista a Romano Prodi

«Non è il momento della rottura, è il momento della continuità. E ogni alternativa a Conte ci metterebbe in una condizione di difficoltà»: Romano Prodi crede e scommette sulla necessità della continuità del governo Conte. «I numeri saranno risicati, ma ci saranno. Poi potranno anche crescere. Quei numeri, però, non cresceranno mediando, ma solo correndo in avanti. Il Paese ha bisogno di uscire dalla pandemia con qualcosa di grande, di nuovo. C’è bisogno di proposte con la P maiuscola e se fossi matto metterei in questa lista anche il Servizio civile obbligatorio». Prodi lega il futuro di Conte ai grandi nodi che interrogano il Paese: la presidenza Biden, il rapporto con l’Ue, le disuguaglianze, le sfide economiche. «Ora la sfida europea ci obbliga a voltare pagina. Servono obiettivi comuni che trasformino un Paese perdente fin dai tempi della crisi in un Paese vincente».
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – La nuova sfida in Senato e il negoziato con i volenterosi – Senato, la sfida e il negoziato da aprire con i volenterosi
Tema: Governo

Passata la prova della Camera (321 voti), è al Senato che Conte si gioca il suo futuro. Un futuro appeso ai numeri ma seppure dovesse riuscire a incassare la maggioranza relativa, da oggi si apre la grande trattativa per ampliare la coalizione. Nel discorso di ieri a Montecitorio ha messo le premesse di questa operazione con quell’appello «aiutateci» rivolto ai «volenterosi» ma nelle prossime settimane c’è chi deve rispondere. Sul tavolo il premier ha offerto un nuovo patto di legislatura, il rimpasto, la casella del ministero dell’Agricoltura, la delega ai servizi segreti e, infine ma non meno importante, una legge elettorale proporzionale. È intorno a questo nuovo piano che si svilupperà il negoziato.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Franco Massimo 
Titolo: La Nota – Uno scarto vistoso tra ambizioni e realtà
Tema: Governo

Si nota uno scarto vistoso tra le parole gonfie di enfasi e proiettate nel futuro di Giuseppe Conte, e la realtà dei numeri parlamentari. Il suo appello di ieri a quasi tutti per ottenere i voti parlamentari mancanti per avere ancora una maggioranza in Senato è stato abile. Ma ha anche confermato la difficoltà di convincere i potenziali «responsabili», o «volenterosi», o più banalmente trasformisti, a unirsi alla sua coalizione. Lo stesso tentativo di dividere le forze politiche tra europeisti e no è apparso un po’ forzato. Si è capito che Conte tende a tenere fuori Lega e Fratelli d’Italia, e a conquistare i berlusconiani. Il premier punta a sopravvivere al doppio passaggio in Aula sperando poi di costruire una nuova maggioranza.
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Testata: Repubblica 
Autore: Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Sotto gli occhi dell’Europa
Tema: Governo 

Il premier, nell’intento di rendere più intransigente il suo j’accuse, ha toccato un tasto delicato e in fondo controproducente per la sua tesi. Ha infatti rammentato che gli scossoni a Roma non solo hanno fatto salire lo spread, ma soprattutto «hanno attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere». Come dire tra le righe che Renzi, ponendo al centro del chiarimento a Roma i temi del Recovery plan, ha volontariamente o magari solo incautamente acceso i riflettori delle cancellerie, cioè delle capitali dell’Unione, sul modo con cui il governo Pd-5S-LeU sta organizzando i progetti italiani per spese e investimenti. Si preferiva forse che l’iter fosse avvolto nella nebbia? Sarebbe strano, eppure è ciò che suggerisce l’uso dei termini «attirare l’attenzione».
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Testata: Stampa 
Autore: Sorgi Marcello 
Titolo: Il taccuino della crisi – Quel grido di disperazione
Tema: Governo

“Aiutatecl!”: il grido disperato di Conte ha segnato la giornata di ieri. E ha ottenuto un primo risultato: la netta maggioranza con cui i deputati hanno dato la fiducia al governo. La crisi dovrebbe chiudersi stasera al Senato, vedremo con quanti voti. Una chiusura provvisoria, dato che il premier ha promesso di rimettersi subito a trattare coi partiti della sua maggioranza e con i “volenterosi”, i singoli parlamentari che volessero unirsi al governo. Non va dimenticato che questo governo era nato, nell’estate 2019, con un obiettivo palese, riportare l’Italia in Europa, e uno meno dichiarato, costruire una candidatura per la successione a Mattarella nel 2022. Che il primo sia stato raggiunto, seppur stentatamente e con il rischio sempre presente di comprometterlo, non ci sono dubbi. Quanto al secondo, pensare di realizzarlo con l’aiuto dei “volenterosi” fa semplicemente ridere.
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Testata: Stampa 
Autore: Geremicca Federico 
Titolo: L’analisi – Attrazione proporzionale – L’avvocato sul ciglio del burrone cancella l’era maggioritaria
Tema: Governo

Nella confusione e nell’incertezza che segna il giorno che decide del destino del governo e del presidente del Consiglio, una sola cosa – ribadita ieri da Giuseppe Conte nelle aule del Parlamento – appare certa: il governo, pur malmesso, si impegnerà affinché l’Italia abbia presto una nuova legge elettorale. Sarà nuova e sarà di impianto proporzionale. L’annuncio ha calamitato l’attenzione e i commenti di deputati e senatori. Demagogicamente, ci si potrebbe chiedere se è questo quel che più attendeva un Paese sfinito dalla pandemia.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Salvia Lorenzo 
Titolo: Pfizer fa altri tagli Moratti: vaccini, il Pil sia tra i criteri – Pfizer oggi taglia altre 240 mila dosi Moratti, polemica sul criterio del Pil
Tema: Vaccini

Un nuovo ritardo nella fornitura dei vaccini. Oggi ne dovevano arrivare dalla Pfizer 294.840. Ma ieri l’azienda ha comunicato che ne consegnerà solo 53.820. II commissario straordinario Domenico Arcuri studia le penali da usare contro la multinazionale americana:  «Un ritardo incredibile» ha scritto all’azienda. Polemica sulla richiesta dell’assessore lombardo al Welfare, Letizia Moratti, che ha chiesto di ripartire le dosi del vaccino in base al Pil regionale. II governatore Attilio Fontana aggiunge che se la proposta venisse accolta, la Regione ritirerebbe il suo ricorso contro la zona rossa. Dura la replica deI ministro Roberto Speranza: «La salute non è un privilegio di chi ha di più».
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Testata: Stampa 
Autore: Pagani Elisabetta 
Titolo: Lombardia: più vaccini alle regioni ricche – Vaccino, la Lombardia chiede di ripartire le dosi in base al Pil delle Regioni
Tema: Vaccini

La consegna in ritardo dei vaccini Pfizer mette in difficoltà Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Ma è la Lombardia, già in rotta con il governo per l’assegnazione della zona rossa, a far divampare le polemiche con la proposta della neo-assessora alla Salute e vice presidente Letizia Moratti. In una lettera al commissario straordinario, Domenico Arcuri, Moratti chiede, per la ripartizioni dei vaccini, di tenere conto anche del contributo che le Regioni danno al Pil. Un criterio che ovviamente agevola quelle più ricche come la Lombardia. La replica del ministro della Salute Roberto Speranza: “La salute non è un privilegio” ma “un diritto di tutti”. In serata la precisazione: il riferimento era per il numero di imprese. Intanto il Cts assicura: curva sotto controllo. Contagi settimanali in calo del 24%.
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Economia e finanza

Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Romano Beda – Trovati Gianni 
Titolo: Richiamo Ue: Recovery da rafforzare – Italia sotto pressione a Bruxelles: «Recovery plan da rafforzare»
Tema: Recovery Plan 

La Commissione europea ha avvertito ieri dopo un vertice dell’Eurogruppo che il piano di rilancio nazionale, ancora sotto forma di bozza, andrà «discusso e rafforzato» con Bruxelles. La presa di posizione giunge mentre a Roma una ennesima crisi politica sta mettendo in dubbio la stabilità di governo. Alla riunione ha partecipato come al solito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, chiamato al non facile compito di rassicurare i suoi interlocutori. «Il piano italiano è generalmente in linea con gli obiettivi» che l’Ue si è data in questi mesi, ha detto a Bruxelles il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, rispondendo a una specifica domanda relativa all’Italia. «Come quello di altri paesi, il piano deve ancora essere discusso e rafforzato con un occhio alle riforme, le raccomandazioni-paese, (…) i tempi, gli obiettivi». Ha poi aggiunto: «Si tratta comunque di una base molto buona».
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Testata: Repubblica 
Autore: Petrini Roberto 
Titolo: Misiani “I nostri progetti possono ancora migliorare nel passaggio in Parlamento”
Tema: Intervista ad Antonio Misiani

«Quella di Gentiloni è una sollecitazione importante. Personalmente sono convinto che un confronto nel Paese all’altezza di questa sfida ci aiuterà a migliorare e a rafforzare il Piano». Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani accoglie l’invito del Commissario europeo all’Economia: nelle ore della crisi di governo, difende il Recovery Plan Italiano ma non chiude a nuove modifiche ispirate dal passaggio parlamentare. «ll Piano è cambiato ed è cambiato in meglio, raccogliendo le proposte di tutte le forze della maggioranza, Italia Viva compresa. Non è questo il detonatore vero della crisi». E sottolinea: «Dissento da Cottarelli perché sono tanti gli strumenti per attrarre investimenti privati oltre alle riforme della Pa e della giustizia».
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Ristori, con fatturato in calo del 33% rimborsi parziali sui costi fissi – Ristori, fatturato giù del 33% per rimborsi parziali dei costi
Tema: Misure anti-crisi

Novità in vista sul criterio di calcolo dei ristori anti-crisi: tra le ipotesi allo studio del Mef, i nuovi ristori dovrebbero essere riservati a imprese e autonomi che hanno subito una perdita di almeno il 33%del fatturato nel secondo semestre 2020. Addio ai codici Ateco, per estendere i sostegni alle imprese delle filiere colpite non da obblighi diretti di limitazione dell’attività; nella nuova platea rientreranno i professionisti. A queste attività andrà un aiuto parametrato sui costi fissi sostenuti nel corso del periodo di riferimento. Ma resta il nodo risorse. Intanto si stima che per l’impatto negativo dell’emergenza Covid nel 2021 aumenteranno del 25% i percettori del reddito di cittadinanza: 00omila persone in più.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Chiellino Giuseppe – Fotina Carmine 
Titolo: «Fondi Ue, nella Pa le capacità ci sono ma vanno migliorate»
Tema: Intervista a Massimo Sabatini

Nel 2020 tutti i programmi operativi finanziati dal fondi europei Fesr e Fse hanno raggiunto i target di spesa. Entro il 2023 devono spendere 29 miliardi di euro, 39 coi fondi agricoli. Massimo Sabatini, direttore dell’Agenzia per la Coesione territoriale, vede un rischio di sovrapposizione col Recovery plan e quindi ancora più difficoltà di spesa? «Il risultato di dicembre è una buona notizia non solo perché raggiunto nell’anno del Covid […] con oltre 6 miliardi certificati, i target sono stati superati con un buon margine, in linea col profilo crescente dei pagamenti. Inoltre, le spese emergenziali devono ancora in buona misura essere rendicontate e consentiranno un’accelerazione dei pagamenti già nei prossimi mesi. Lo sforzo è ingente, considerando la contemporaneità dei diversi programmi in campo: ma la risposta delle Amministrazioni dimostra che le capacità non mancano».
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Santilli Giorgio 
Titolo: Appalti: nel 2020 in crescita solo le Fs. Nel 2021 al via 46 cantieri – Appalti: nel 2020 tira solo Fs, al via 46 cantieri nel 2021
Tema: Appalti

ll 2020 è stato anche per gli appalti di lavori pubblici un anno del tutto anomalo: ancora non si vedono gli effetti del decreto semplificazioni che consente di avviare lavori senza bandi di gara e quindi i bandi di gara hanno tenuto – nonostante la pandemia – con una crescita dell’importo totale messo a gara del 9,9%, 43,3 miliardi contro i 39,4 del 2019. Ma a guardare dentro questo dato sorprendente c’è esclusivamente la spinta del gruppo Fs e in particolare di Rfi. Il settore ferroviario ha infatti mandato in gara un importo poco meno di 3 volte superiore a quello del 2019, passando da 4,8 a 13,8 miliardi. Le ferrovie rappresentano ora il 31,8% del mercato degli appalti (nel 2019 era il 12,2%). Se si aggiungono gli appalti Anas -che ha pubblicato bandi di gara per altri 5,7 miliardi in crescita del 32% – il gruppo Fs rappresenta oltre il 45% del mercato. Ma se al mercato complessivo togliamo gli appalti ferroviari, il mercato anziché crescere del 9,9% sce nde del 14,6%.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Mangano Marigia 
Titolo: Auto, i mercati premiano Stellantis: +7,6% al debutto in Piazza Affari – Stellantis supera il primo esame Il debutto in Borsa vale un +7,6%
Tema: Stellantis

Stellantis supera a pieni voti l’esame delle Borse europee: il titolo ha debuttato a Piazza Affari con un balzo del 7,6% a 13,52 euro, chiudendo sui massimi di seduta. Debutto sulla stessa linea a Parigi; oggi lo sbarco del quarto gruppo mondiale del settore auto a Wall Street. Il presidente John Elkan: «Un nuovo inizio, una grande opportunità». Il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire: «Nozze assolutamente formidabili». Il Ceo Carlos Tavares: «La fusione crea valore per 25 miliardi». La capitalizzazione è salita a 42,2 miliardi.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Santevecchi Guido 
Titolo: L’economia cinese riparte Pil oltre i livelli pre-Covid
Tema: Cina

L’economia in Cina ha ripreso a correre a un ritmo più veloce di prima della pandemia. Tra ottobre e dicembre il Pil è cresciuto del 6,5% su base annua, facendo chiudere il 2020 a +2,3% sul 2019, mentre le altri potenze industriali sono ancora in recessione. Nel gennaio dell’anno scorso Pechino era stata costretta a fermare fabbriche, trasporti, attività commerciali e ha pagato con uno sprofondo rosso nel primo trimestre: -6,8%. Ma il modello di intervento sanitario senza mezze misure ha avuto successo, ad aprile è arrivato l’ordine di riattivare la produzione e ieri la stampa di Pechino, guidata dal “Quotidiano del Popolo”, ha potuto lanciare sui social network l’hashtag «Questa ripresa ha una bella forma a V».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Bricco Paolo 
Titolo: I 170 anni della Cdp nel cuore del paese – Da Messina all’Irpinia, la Cdp per risollevare le sorti d’Italia
Tema: Cdp

Chi ha finanziato le scuole elementari, quando nell’Ottocento 4 italiani su 5 erano analfabeti? Chi ha sostenuto la modernizzazione industriale del secondo dopoguerra, garantendo all’Iri i soldi con cui creare la siderurgia pubblica? Chi è intervenuto nelle grandi emergenze nazionali, dal maremoto di Reggio Calabria e di Messina del 1908 al terremoto in Irpinia del 1980? Chi ha operato come fattore costante nella gestione del debito pubblico? La Cassa Depositi e Prestiti è un elemento essenziale di quell’organismo complesso e articolato, contraddittorio e vitale che è l’Italia Lo è stata fin dalla suafondazione che, 170 anni fa, ha accompagnato il Paese nel suo processo di unificazione politica e nel suo tentativo di costruire un’identità di tradizione e innovazione.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Gandolfi Sara 
Titolo: Un’onda umana preme verso gli Usa – La carovana dei disperati che punta al sogno americano
Tema: Stati Uniti

Ancor prima di insediarsi alla Casa Bianca, Joe Biden affronta una pericolosa crepa e un test politico sul fronte Sud. Contrario ai muri di Trump, per ora si affida agli Stati cuscinetto per il lavoro sporco in quello che una volta era «il cortile di casa» Usa. Come iI Guatemala che sta cercando di fermare a manganellate una carovana di migliaia di honduregni, tra cui molte famiglie con bambini, in marcia da giorni verso il «sogno americano». O come il Messico, che al suo confine meridionale ha schierato un muro umano di soldati per non far passare gli «invasori». Biden ha promesso che una delle sue prime azioni da presidente sarà regolarizzare gli 11 milioni di immigrati clandestini presenti negli Stati Uniti. Cosa farà, però, con quelli che ancora puntano a Nord? Susan Rice, sua consigliera politica, è stata chiara: «I migranti e i richiedenti asilo non dovrebbero credere a coloro che nella regione vendono l ‘idea che il confine statunitense sarà improvvisamente aperto».
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Testata: Stampa 
Autore: Friedman Alan 
Titolo: Usa, rabbia e speranza le sfide dell’era Biden – Rabbia e speranza le sfide dell’era Biden
Tema: Stati Uniti

Da domani avremo un presidente Usa che non insulta e non attacca l’Fbi, la Cia e la Nato. E che non si prostra al cospetto dei dittatori, ma al contrario è pronto a ricordare al mondo intero la fiducia nel potere della democrazia e nella tradizionale alleanza con l’Europa. Ci vorrà molto tempo prima che Biden possa guarire la società americana, e forse non è possibile in tempi brevi stabilizzare una società così devastata da rabbia e paura. Ristabilire legami transatlantici forti e amichevoli sarà invece più rapido. Gran parte dei leader europei, a partire da Macron e Merkel, sarà felicissima di riabbracciare l’America di Joe Biden nella famiglia delle nazioni occidentali civilizzate, nel seno del sistema multilaterale. Boris Johnson, Le Pen, Orbán e gli altri orfani di Trump, al contrario, dovranno semplicemente prendere atto che non c’è più un sovranista alla Casa Bianca.
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Testata: Repubblica 
Autore: Castelletti Rosalba 
Titolo: Per Navalnyj 30 giorni di carcere “Scendete in piazza, Putin ha paura”
Tema: Caso Navalnyj

La prigione moscovita, Matrosskaja Tishina, dove è stato trasferito Aleksej Navalnyj è la stessa dove fu incarcerato Khodorkovskij prima della condanna a oltre 10 anni e dove mori Magnitskij, l’avvocato che dà il nome alla legislazione per punire le violazioni dei diritti umani. Dopo la condanna a 30 giorni di custodia cautelare in attesa del processo fissato il 2 febbraio, l’obiettivo è mobilitare la popolazione. La Fondazione anti-corruzione sta già organizzando cortei per sabato. Una manifestazione è stata indetta per il 31 dal Partito Libertario. E già ieri si sono tenuti i primi picchetti. «Scendete in piazza, non per me, ma per voi e il vostro futuro. Non abbiate paura», ha detto lo stesso Navalnyj poco prima della sentenza. Sapeva che lo avrebbero condannato sin da quando ha deciso di tornare in Russia, “a casa”, dopo 4 mesi di convalescenza in Germania, dov’era «finito – parole sue – in un box d i terapia intensiva». «Per un motivo semplice: sono stato avvelenato». «Nonno Putin ha così paura che hanno strappato il codice penale», dice.
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Testata: Repubblica 
Autore: Franceschini Enrico 
Titolo: Navalnyj e il dovere dell’Occidente – Il dovere dell’Occidente
Tema: Caso Navalnyj

Un killer che arresta la propria vittima, non essendo riuscito ad assassinarla ai primo tentativo, è l’equivalente dei proverbiale uomo che morde un cane: qualcosa di anomalo, straordinario, inconcepibile. E che dunque fa notizia. L’arresto di Aleksej Navalnyj appena sbarcato all’aeroporto di Mosca, 5 mesi dopo l’avvelenamento con il gas nervino a cui era scampato per miracolo, è infatti in prima pagina su tutti i giornali del mondo. Le accuse all’origine del fermo, frode e appropriazione indebita, si riferiscono a precedenti imputazioni, l’ennesima macchina del fango creata dal Cremlino per screditarlo e impedirgli l’attività politica. Ma se le montature delle autorità non rappresentano nulla di nuovo, arrestarlo dopo aver tentato di ucciderlo segna un nuovo livello di spudoratezza da parte dei servizi di sicurezza di Vladimir Putin.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Gamberale Vito 
Titolo: Piano vaccinazioni, l’opacità italiana e la lezione di Israele
Tema: Vaccini

Quando bisogna fare ciò che non si è mai fatto (o che si è dimostrato non sapersi fare), i nostri maestri a ingegneria ci hanno insegnato che bisogna copiare chi ha saputo fare. E allora il nostro benchmark deve essere Israele: nella prima settimana del vaccino ha iniettato 380mila dosi; ora si è portato al ritmo di 500mila al giorno; i suoi 9 milioni di cittadini riceveranno la prima dose in 2 mesi; il ciclo completo delle 2 dosi in 4 mesi. Ciò significa che Israele entro maggio avrà completato la messa in sicurezza di tutta la propria popolazione. Noi dovremo vaccinare 40 milioni di persone: 4,5 volte la popolazione di Israele. Volendolo fare nel doppio dei tempi impiegati da Israele, cioè in 8 mesi, dovremmo erogare 400mila dosi al giorno.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Cerretelli Adriana 
Titolo: L’analisi – Il cuneo cinese nel rilancio dei rapporti transatlantici – Il cuneo di Pechino nel rilancio dei rapporti transatlantici
Tema: Europa-Stati Uniti-Cina

Si doveva celebrare anche la grande festa della riconciliazione transatlantica insieme all’insediamento, domani alla Casa Bianca, di un presidente, Joe Biden, dichiaratamente amico dell’Europa, dopo i sussulti del quadriennio Trump. Invece si è intromesso il terzo incomodo, la Cina di Xi Jinping, l’arci-antagonista degli Stati Uniti di qualsiasi colore politico e il «rivale sistemico» di un’Unione confusa sulle proprie priorità. La riconciliazione ci sarà perché la strada è obbligata e così consiglia il buon senso guardando al tumultuoso triangolo dei rapporti euro-sino-americani in questo 21° secolo. La festa invece dovrà attendere. Prima andranno dissipate le diffidenze suscitate a Washington dalla furiosa corsa europea di fine anno all’accordo generale sugli investimenti con la Cina.
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