In evidenza sui principali quotidiani:
– Green Pass obbligatorio: una strada da percorrere?
– M5S: verso la “ripartenza”, Grillo e Conte a pranzo a Bibbona;
– Lavoro: dal Governo nuove misure di sostegno per Embraco e Ilva;
– Ita: al via il 15 ottobre;
– Catastrofe climatica in Germania e Belgio: il cordoglio della Merkel;
– Diritti comunità Lgbt+: Ue all’attacco di Polonia e Ungheria.
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza
Titolo: Il certificato verde Più severi per essere più liberi
Tema: Green Pass
Rendere obbligatorio il vaccino per tutti gli italiani non è una via che il governo di Mario Draghi intende percorrere, ma una strada per ostacolare la cavalcata della variante Delta va trovata. E bisogna farlo in fretta, per garantire ai ragazzi di tornare in classe a settembre e soprattutto per scongiurare il rischio di nuove chiusure delle attività. Perché è vero che la maggior parte dei contagi non si trasforma in ricoveri ma, come dimostra il caso inglese, più positivi permettono al virus di mutare e di diventare anche più pericoloso. In attesa che il premier si confronti con gli scienziati e con la cabina di regia politica per decidere quanto «bianca» sarà la nostra estate, i ministri parlano di «linea italiana», per dire che la soluzione di palazzo Chigi non sarà estrema come quella francese. Salvini ha annunciato le barricate e in un governo di unità nazionale è inevitabile tener con to del parere di tutti i partiti. Ma la clessidra è agli sgoccioli e il green pass è necessario perché siamo ancora nel pieno di una pandemia che ha ucciso solo in Italia 128 mila persone.
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Testata: Repubblica
Autore: Vitale Giovanna
Titolo: Intervista a Mara Carfagna – “Virus, sì al pass ma non per bar e ristoranti”
Tema: Green Pass
Ministra Carfagna nella maggioranza c’è chi tifa per il Green Pass alla Macron e chi lo avversa. Lei da che parte sta? «Io credo che sia lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. È l’opposto di una camicia di forza: nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l’esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive. Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l’altro i giovani a vaccinarsi». Non è dittatura sanitaria, come qualcuno denuncia? «Il dittatore è il virus, non chi lavora per contrastarlo. È il virus che ci ha chiuso in casa per oltre un anno, ci ha impedito la socialità, ha impoverito milioni di famiglie. Dire no a misure di vigilanza e contenimento significa rischiare una quarta ondata. L’esperien za dell’estate scorsa dovrebbe averci insegnato qualcosa. Nessuno pub permettersi un altro stop and go».
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Testata: Stampa
Autore: Russo Paolo
Titolo: Contagi in salita mini quarantene per chi arriva da paesi a rischio
Tema: Green Pass
Un uso più allargato del green pass, ma tenendo fuori bare ristoranti. Alzare l’asticella che rischia di far diventare mezza Italia gialla entro due settimane, lasciando in bianco le regioni che non vedono intasarsi i loro ospedali o calcolando comunque l’effetto barriera della popolazione vaccinata. E poi proroga di due mesi dello stato di emergenza in scadenza a fine mese, mini quarantena di 5 giorni per chi rientra da Paesi a rischio come Spagna, Olanda, Cipro e Malta. Alcune regioni si stanno già muovendo: la Sardegna siprepara a ripristinare i tamponi sui passeggeri in arrivo da zone a rischio in porti e aeroporti, la Sicilia ne ha già disposto l’obbligo per chi arriva da Malta, Spagna, Portogallo e da alcuni Paesi extraeuropei. Si va definendo il menù degli interventi che il governo si appresta a varare per frenare la nuova ondata di contagi: ieri altri 2.455, quasi 300 in più del giorno prima, mentre risale sopra 1 l’indice Rt. Partiti e Regi oni continuano a dividersi, ma Draghi è pronto a trascrivere in un decreto le nuove misure.
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Testata: Repubblica
Autore: Cuzzocrea Annalisa – Strambi Valeria
Titolo: Conte e Grillo pace a tavola “Sulla giustizia non molliamo”
Tema: M5S
Giuseppe Conte e Beppe Grillo si sono visti nel paese in provincia di Livorno in cui il fondatore del Movimento 5 stelle ha la sua villa, ma in campo neutro, al ristorante. Arrivando su auto separate. Salutandosi con un arrivederci e un pollice alzato a favore di telecamere. Ma senza strette di mano simboliche, senza abbracci o dichiarazioni per i pochi cronisti presenti. Hanno parlato a lungo, oltre due ore con davanti antipasto di pesce e una spigola al forno: dei punti dello Statuto su cui prima si erano scontrati. Di prescrizione, della posizione di Conte sulla riforma della Giustizia targata Marta Cartabia, dei timori di Grillo per la tenuta del governo. E dei nomi che presto dovranno fare, una volta che lo Statuto sarà votato e si formeranno i nuovi organi. «Grande intesa con Beppe Grillo», dice a sera l’ex capo del governo. «Il nuovo Statuto, che presto gli iscritti potranno votare, ci permette di ripartire con più forza e determinazione. Adesso la nostra priorità è occuparci dei problemi reali delle persone: penso ai lavoratori che hanno perso il lavoro dopo la fine del blocco dei licenziamenti, alle imprese che chiudono, a chi fatica ad arrivare a fine mese. E poi c’è il tema della giustizia, su cui il Movimento deve con fermezza far sentire la sua voce».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Falci Giuseppe_Alberto
Titolo: Conte a Bibbona, pace con Grillo «Adesso pensiamo al 2050»
Tema: M5S
È il giorno del faccia a faccia fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. All’ora di pranzo i due si siedono al tavolo di un ristorante a Marina di Bibbona, ridono, scherzano, si confrontano. Non appena si diffonde la notizia dell’incontro, Paola Taverna è la prima a esultare: «Questa è l’immagine che in tanti aspettavamo. Comincia una nuova era, forte del suo passato e fiera del suo futuro. Insieme, uniti, più forti che mai». Segue poi un coro di dichiarazioni che vanno tutte nella stessa direzione. Stefano Buffagni, altro pezzo da novanta del gruppo dirigente, parla di «buon senso e dialogo» che «in tanti abbiamo chiesto in questi giorni concitati: e alla fine eccoci qui pronti a ripartire». Il ministro Luigi Di Maio, che ha avuto il ruolo del tessitore nei giorni dello scontro, ricorda che «bisogna guardare avanti con fiducia, ragionando da squadra e pensando alla collettività. Non è sempre necessari o scegliere tra due parti, è invece importante agire pensando all’unità, per costruire e rafforzarsi». Vito Crimi, reggente del Movimento per più di un anno e mezzo, è convinto che «una volta avviato il cambiamento, nulla potrà fermarlo e si viaggia spediti verso nuove mete».
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Testata: Stampa
Autore: Sorgi Marcello
Titolo: Grillo e Conte a pranzo: la finta pace di Bibbona – I grillini e l’anarchia ritrovata
Tema: M5S
Un pranzo. Una foto. Uno scherzo: sì, forse avevano scherzato Grillo quando diceva che Conte non aveva le qualità per guidare il Movimento 5 stelle e Conte quando replicava che mai e poi mai avrebbe accettato una «diarchia» con il Fondatore. A vederli come sono apparsi ieri in una foto diffusa dopo il pranzo davanti alla spiaggia di Marina di Bibbona sembrano due amiconi, d’amore e d’accordo su tutto. Ed è significativo che la foto non sia stata seguita da nessun comunicato, nessun commento, tranne quelli dei big pentastellati felici di vederli di nuovo insieme sorridenti e senza facce lunghe, e convinti che questo basti per garantire la «ripartenza» del Movimento. In realtà l’incontro vicino alla villa al mare di Grillo e le immagini di intesa ritrovata poi mai avrebbe accettato una «diarchia» con il Fondatore. I due stanno lavorando alla definizione degli incarichi, e Conte ha fatto di tutto per convincere Gr illo che la sua non sarà una leadership solitaria. Inoltre dare il via al voto degli iscritti su Conte e sul nuovo statuto, senza dare un segnale di concordia alla base, avrebbe esposto la consultazione al rischio di scarsa partecipazione o di ulteriori divisioni.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Verderami Francesco
Titolo: Fibrillazioni e veti Draghi accelera per spingere le riforme
Tema: Governo e partiti
Se Draghi sente la necessità di ripetere che «l’unità è un forte valore aggiunto in questa fase decisiva per il futuro del Paese», è perché vuole richiamare i partiti di maggioranza al patto sottoscritto quando è nato il governo. Una sorta di «post it», utile ad evitare che le fibrillazioni degli ultimi giorni diventino un andazzo quotidiano e rallentino il timing delle riforme che «vanno varate nel tempi già stabiliti». E’ un messaggio erga omnes, ma è chiaro chi sia ii principale destinatario e il motivo dell’appello: il Movimento, e i suoi contorcimenti sulla giustizia. Racconta un ministro che l’esecutivo si era fatto carico di venire incontro ai grillini, se è vero che «la Cartabia avrebbe voluto proporre un proprio e innovativo impianto di riforma, e invece per ragioni di equilibrio ha dovuto aggiustare ciò che c’era». «E Draghi – aggiunge un alt ro rappresentante del governo – dopo l’ultima mediazione in Consiglio ha spiegato che non avrebbe consentito ai partiti di snaturare l’impianto della legge».
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Testata: Repubblica
Autore: Folli Stefano
Titolo: Governo forte partiti deboli
Tema: Governo e partiti
Lo scenario politico ha due volti in apparenza contraddittori come un personaggio di Conrad. Il primo volto è stabile, il secondo turbolento. Ma la turbolenza non minaccia la stabilità; anzi, è come se si fosse raggiunto un singolare equilibrio. Da un lato c’è il governo Draghi che va avanti per la sua strada. Nulla lo innervosisce, almeno in apparenza. Se qualcosa lo disturba, il presidente del Consiglio risolve le questioni per linee interne e all’esterno non trapela quasi nulla. E una quotidiana prova di leadership che si esercita su un assetto partitico in costante affanno e nel complesso povero di idee. Persino incapace di giocare la partita del rinnovamento ideale e pratico a cui sarebbe obbligato dalle circostanze. E infatti il secondo lato parla di un certo disordine: giorno dopo giorno vari episodi dimostrano come a destra e a sinistra i vecchi rapporti stiano scricchiolando, senza che si riesca ancora a immaginare il futuro prossimo. Restiamo al primo volto. Sulla vicenda di Capua Vetere e sui licenziamenti alla Whirlpool (emblematici nel loro carattere di rivalsa), il premier ha preso iniziative e trasmesso messaggi rassicuranti.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Al.Ar.
Titolo: Legge Zan verso lo slittamento La forzista Masini: va approvata
Tema: Ddl Zan
Il suo intervento sul ddl Zan è arrivato ieri di prima mattina, in un’aula del Senato pacata e placata dalle intemperanze dei giorni scorsi: «Quando capì di me mia madre mi disse: “Ho paura per te”». Le parole di Barbara Masini hanno risvegliato l’emiciclo, lei che la sua omosessualità l’ha resa pubblica da pochi giorni e che è stata l’unica nel suo partito, Forza Italia, che ha votato per tenere in vita il ddl Zan. La sua capogruppo Annamaria Bernini e Niccolò Ghedini, però, non hanno partecipato al voto, nei giorni scorsi. La senatrice azzurra ha raccontato il suo percorso privato prima di arrivare alla conclusione: «Sono 25 anni che si aspetta una legge. Venticinque anni che una comunità di persone è costretta a sentirsi figlia di uno Stato minore». La mediazione vorrebbe dire far tornare il testo alla Camera con la paura — per i favorevoli al ddl — di non approvarlo in questa legislatura. Adess o il Senato si trova In una situazione di stallo dopo che mercoledì le pregiudiziali sono state sconfitte per un solo voto. Sulla stessa linea del Pd, il M5s per bocca del capogruppo Ettore Lichen”: «Noi non presenteremo-emendamenti ma solo ordini del giorno». Leggi da: PC/Tablet SmartPhone
Testata: Stampa
Autore: Maccora Ezia
Titolo: Riforma Cartabia le note dolenti
Tema: Riforma della Giustizia
Scrive la Presidente aggiunta Ufficio Gip del Tribunale di Milano: “Le proposte di riforma del processo penale si sono sviluppate lungo due momenti: uno tecnico, affidato alla commissione Lattanzi nominata dalla Ministra Cartabia, e uno politico, conclusosi con gli emendamenti approvati all’unanimità dal Consiglio dei Ministri. Analizziamo i diversi approdi. La commissione Lattanzi ha lavorato su due importanti obiettivi: ridurre i tempi dei processi, con forti interventi deflattivi, e cambiare il paradigma del sistema sanzionatorio. Sul versante dei meccanismi deflattivi fondamentale il nuovo istituto “dell’archiviazione meritata”, già presente in molti paesi europei, che opera quando l’indagato pone in essere azioni riparative nei confronti della vittima o della lesione allo Stato. Di rilievo l’ampliamento dell’accesso ai riti alternativi, con l’eliminazione delle preclusioni soggettive ed oggettive per accedere al patteggiamento. Sul versante della modifica del siste ma sanzionatorio si potenzia il principio del carcere come extrema ratio, si investe sulle pene pecuniarie, sulle sanzioni alternative alla detenzione e sulla giustizia riparativa”.
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Economia e finanza
Testata: Stampa
Autore: Baroni Paolo
Titolo: Intervista ad Andrea Orlando: “Ora basta delocalizzazioni sanzioni alle multinazionali in fuga”
Tema: Intervista al Ministro del Lavoro
Sullo sblocco dei licenziamenti «è difficile tornare indietro, semmai bisognerà fare attenzione a quello che succederà a ottobre ed arrivarci pronti avendo già definito i nuovi ammortizzatori sociali anche per le piccole imprese», sostiene il ministro del Lavoro. Quanto alla fuga delle multinazionale Andrea Orlando vuol proporre al ministro dello Sviluppo di inasprire le sanzioni per chi non rispetta gli accordi. Ma poi servirà avviare un tavolo sull’automotive, perché le crisi di Gianetti e Gkn «sono dei campanelli d’allarme». Intanto con le misure che ha portato ieri in Consiglio dei ministri si da più tempo a Embraco e all’ex Ilva per risolvere i loro problemi. A che servono queste misure? «Per Embraco si tratta di non abbandonare la speranza di produrre un processo di reindustrilizzazione, che presenta dei problemi, anche perché nel frattempo ha trovato l’ostacolo del Covid». E l’ex Ilva? «Qui scontiamo l’incertezza nel realizzare il piano ambientale e il contenzioso che era aperto sino a poco tempo fa. Non era possibile utilizzare la cassa ordinaria e quindi si è deciso di estendere all’ex Ilva le 13 settimane già previste dal precedente decreto modificando i requisiti».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Querzè Rita
Titolo: Lavoro, il governo allarga il paracadute Più cassa integrazione per Embraco e Ilva
Tema: Lavoro
Nel giorno in cui la protesta contro i licenziamenti dilaga in piazze e aeroporti, il governo risponde mobilitando nuove risorse. Si allarga infatti il paracadute degli ammortizzatori attraverso un decreto dal titolo che è già un programma – «Misure urgenti a tutela dei lavoratori delle aziende in crisi» – destinato in particolare a supportare l’ex Ilva e l’ex Embraco. Intanto sui fronti caldi di Whirlpool a Napoli e Gkn a Firenze tutto avanza (purtroppo) secondo copione. La misura più rilevante riguarda ulteriori 13 settimane di cassa integrazione Covid per le imprese, con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille, che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico. Ciò di cui ancora non si parla (ma preoccupa non poco) sono le prospettive peri settori coinvolti da radicali riconversioni. In primis l’automotive. Entro il 2035 l’Ue passerà all’auto elettrica. E per produrre le auto elettri che serve Il 30-40% di lavoro in meno. Stellantis ha battuto un colpo annunciando che dal 2025 lo stabilimento di Termoli dove ora si prodycono motori a scoppio diventerà una gigafactory e sfornerà batterie.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Voltattorni Claudia
Titolo: Intervista ad Alessandra Todde: da Gkn schiaffo all’Italia Al tavolo di crisi solo un avvocato
Tema: Intervista alla Viceministra del Mise
«Una gravissima mancanza di rispetto, lo Stato tratta con chi ha potere di trattare e la parola responsabilità fa parte del vocabolario delle aziende che si siedono al tavolo delle Istituzioni». Cosa che invece ieri non è avvenuta. A Firenze, il ministero dello Sviluppo economico aveva convocato un tavolo con azienda, sindacati, enti locali e ministero del Lavoro per affrontare il caso Gkn, dove a 422 persone è stato comunicato via mail il licenziamento. Ma al tavolo in Prefettura con la viceministra del Mise Alessandra Todde, il fondo britannico ha mandato, in videocollegamento, un avvocato. «Non mi era mai capitato, questa non è una crisi industriale ma una vertenza con tematiche finanziarie, lo stabilimento è stato trasformato in un prodotto finanziario, non è un atteggiamento corretto nel metodo e nel merito». Cosa succederà ora? «Riconvocheremo il tavolo in tempi brevi e lavoreremo in sinergia c on tutte le istituzioni per una soluzione concreta per la città e i lavoratori». Era meglio prorogare il blocco del licenziamenti? «Come M5s avevamo chiesto una proroga per poter contare su una ripresa economica più robusta e su un’offerta di posti di lavoro che poteva aiutare eventuali criticità. In un governo di coalizione si è arrivati a una mediazione, anche con Confindustria e parti sociali, che è stata ritenuta adeguata».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Alitalia addio, dall’Europa ok a Ita Il decollo fissato a metà ottobre
Tema: Ita
Dopo lunghi negoziati bilaterali, la Commissione europea ha dato questa settimana il via libera alla nascita di Ita, la compagnia aerea che prenderà il testimone da Alitalia. L’accordo tra Roma e Bruxelles, anticipato ieri mattina da Radiocor – Il Sole 24 Ore, è ricco di condizioni a conferma che l’esecutivo comunitario continuerà a seguire da vicino la nascita della nuova società. Peraltro, la stessa Commissione europea deve tuttora decidere se prestiti pubblici concessi in passato ad Alitalia fossero legittimi o meno. L’esecutivo comunitario ha spiegato ieri di aver preso nota della nascita di Ita, dal 15 ottobre prossimo. La portavoce Arianna Podestà ha spiegato che Bruxelles «rimane in stretto contatto con le autorità italiane per garantire che il lancio di Ita in quanto nuovo e valido attore del mercato sia in linea con le norme europee sugli aiuti di Stato». La nascita di Ita è avvenuta dopo che le parti si sono accor date sul modo in cui garantire la discontinuità aziendale rispetto ad Alitalia.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Carretto Bianca
Titolo: Ita-Alitalia, i primi decolli a metà ottobre
Tema: Ita
Un solo mese per arrivare alla costituzione di Italia trasporto aereo (Ita), dopo lunghe e difficili negoziazioni tra Roma e Bruxelles, per rilanciare Alitalia in gravi difficoltà finanziarie. Un’accelerazione a cui hanno contribuito la Commissione europea, l’amministrazione straordinaria di Alitalia, il presidente Alfredo Altavilla e i suoi collaboratori. L’Italia non fa squadra solo sui campi di calcio per vincere, la partenza della nuova compagnia avverrà il 15 ottobre, il giorno in cui i primi voli dovrebbero decollare, facilitata anche dai ministeri interessati, a partire dal premier Mario Draghi, che sin dal suo insediamento aveva cercato di far uscire Alitalia dal suo marasma, e dal ministro dell’Economia Daniele Franco. «E’ impossibile partire prima – a sottolinearlo è l’amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini -. Attendiamo il via libera della Ue e sono in corso gli iter autorizzativi. Noi siamo pronti». Altavilla ha espresso la s ua soddisfazione, anche se ha voluto sottolineare che «il vero lavoro inizia oggi», ma le basi sono gettate per un nuovo trasporto aereo nazionale, solido, duraturo, indipendente. La biglietteria Ita sarà attiva dal 15 agosto.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Rogari Marco – Santilli Giorgio
Titolo: Da febbraio 237 decreti attuativi Accelerazione nel Dl semplificazioni
Tema: Semplificazioni
Terza relazione al Consiglio dei ministri del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi. Dal 13 febbraio 2021a oggi sono stati adottati 237 provvedimenti attuativi, «con un andamento crescente che ha raggiunto il livello più alto con 70 provvedimenti nel mese di giugno, il primo in cui sono stati assegnati i target quantitativi» previsti dal nuovo metodo operativo del Governo che individua per ogni amministrazione obiettivi quantitativi mensili di adozione dei decreti attuativi. Garofoli ha anche dato conto della istituzione della «Rete governativa permanente dell’attuazione», che era stata approvata dal Cdm del lo giugno, così come l’introduzione del monitoraggio dell’impatto finanziario dei singoli provvedimenti attuativo. Inoltre sono state convocate per la prima volta una Conferenza StatoRegioni e una Conferenza unificata appositamente dedicate all’esame dei provvedimenti att uativi. Oggi il tema dell’attuazione potrebbe fare un ulteriore passo avanti se verrà approvato nel decreto legge semplificazioni l’emendamento Brescia Ceccanti che punta a strutturare con una norma di legge la Rete governativa permanente dell’attuazione e a una maggiore collaborazione fra Parlamento e governo nel monitoraggio.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Piccolillo Virginia
Titolo: La carta delle donne per il G20: «Senza di noi non ci sarà ripresa»
Tema: Summit Woman 20
«Con la ripresa post Covid, dobbiamo rappresentare maggiormente le donne promuovendo l’empowerment femminile». È un impegno formale quello che il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha inviato al summit Woman 20, il gruppo di lavoro del Geo dedicato alle politiche di parità tra uomo e donna, che si è concluso ieri a Roma. Una tre giorni intensa, ricca di stimoli e proposte, distillate, al termine, in richieste. Non generiche, ma divise per aree di intervento che, su una pergamena, sono state inviate al premier Mario Draghi, affinché se ne faccia portavoce al G20. Si chiede di allegarle alla Dichiarazione finale dei grandi della terra, affinché, quanto meno, entrino in Agenda. Con l’obiettivo dichiarato di «ridisegnare il mondo attraverso la visione delle donne». Che significa meno parole e più concretezza. «Le donne non chiedono elemosine, ma un salto di qualità definitivo, che rafforzi le nostre democrazie, garantisca alle donne il 50% dei luoghi decisionali entro il 2030», spiega la Chair del W20 Linda Laura Sabbadini.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Beda Romano
Titolo: Transizione ecologica, tempi lunghi e ostacoli sulla strada dell’Europa
Tema: Clima, la svolta verde Ue
Sarà lungo, tortuoso e incerto il negoziato tra Parlamento e Consiglio sulle proposte ambientali che la Commissione europea ha presentato questa settimana qui a Bruxelles. Gli obiettivi sono ambiziosi; così come sono ambiziose le misure presentate dall’esecutivo comunitario le quali hanno già provocato reazioni contrastanti tra le forze politiche e tra i gruppi di interesse. Lo stesso collegio dei commissari si è diviso al momento di dare il benestare al pacchetto legislativo. Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, sei commissari hanno espresso riserve sull’iniziativa. Inoltre, secondo Eric Marner, il portavoce della Commissione europea, un commissario, il responsabile al bilancio Johannes Hahn, ha votato contro i provvedimenti ambientali. La scelta dell’esponente popolare austriaco è giunta dopo che era stato deciso di slegare il pacchetto ambientale da nuove attese proposte sulle risorse proprie con cui finanziare il bilancio comunitari o. Queste ultime proposte erano attese per la settimana prossima. A questo punto, sembrano essere destinate a un rinvio.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Davi Luca
Titolo: UniCredit crea la divisione Italia
Tema: Banche – Credito
Andrea Orcel chiude la porta, almeno per il momento, a possibili aggregazioni. E si concentra invece sulla riorganizzazione e semplificazione, mettendo in cima alla lista delle priorità la valorizzazione del mercato italiano, che sarà dotato di una sua piena autonomia, così come la Germania e l’Europa Centrale e Orientale. A distanza di due mesi dal varo della prima linea manageriale (il cosiddetto Gec) e della suddivisione del business in tre aree geografiche, il ceo torna sugli aspetti operativi per prepararsi alla messa a terra del nuovo piano industriale, la cui presentazione è attesa tra fine settembre-inizio ottobre. «Al momento, voglio concentrarmi sulla nostra banca, sulle risorse all’interno del nostro gruppo», dice Orcel in una nota diffusa ieri. «Come ho detto sin dall’inizio, le opportunità esterne rappresentano solo un acceleratore, ma è focalizzandoci sul nostro business, semplificandolo, ottimizzando e ridefin endo le nostre strutture che potremo veramente mettere i nostri clienti al centro».
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Testata: Mf
Autore: Bussi Marcello
Titolo: Criptovalute, da Consob cartellino giallo a Binance
Tema: Criptovalute
La Consob ha lanciato un avvertimento a Binance, la più grande borsa di criptovalute al mondo (nel mese di giugno ha registrato un volume di scambi pari a 668 miliardi di dollari), sottolineando in un comunicato che la società «non è autorizzata a prestare servizi e attività di investimento in Italia». Per ora si tratta di un cartellino giallo, ma non è escluso che presto arrivi quello rosso, magari con l’ordine d’oscuramento del sito in Italia. A questo proposito è curioso che a metà pomeriggio fosse impossibile entrare nel sito della Consob mentre in quello di Binance, con versione in lingua italiana, si poteva accedere senza problemi. La mossa dell’autontà presieduta da Paolo Savona segue azioni analoghe intraprese in altri Paesi: Il mese scorso la Financial Conduct Authority (Fca) del Regno Unito ha vietato a Binance di svolgere attività regolamentate nel Paese, dove Barclays e Santander hanno bloccato i p agamenti alla borsa fondata e guidata da Changpeng Zhao. Anche l’autorità finanziaria giapponese ha avvertito che Binance opera senza licenza e lo stesso hanno fatto persino le Isole Cayman.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Veronese Luca
Titolo: Diritti comunità Lgbt, l’Europa all’attacco di Polonia e Ungheria
Tema: Diritti comunità Lgbt
Polonia e Ungheria sempre più lontane dall’Europa: legge dopo legge ribadiscono il rifiuto dei principi democratici alla base dell’Unione, stravolgendo le regole dello Stato di diritto, mettendo in discussione le stesse istituzioni europee: sull’indipendenza della magistratura, sui diritti della comunità Lgbt+, come già sui migranti e sulla libertà di stampa. Ieri la Corte di giustizia Ue ha bocciato la riforma giudiziaria realizzata dalla destra sovranista al potere a Varsavia. E la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione, contro la stessa Polonia e contro l’Ungheria di Viktor Orban, per avere violato i diritti fondamentali di uguaglianza, in riferimento alla comunita Lgbt+. La Ue potrebbe colpire i governi che non rispettano lo Stato di diritto congelando l’erogazione dei fondi per la ripresa dopo la pandemia, come ha ricordato Vera Jourova, vicepresidente della Commissione e responsabile delle Politiche sui valori e la trasparenza. Se per il governo di Varsavia ogni ipotesi di Polexit «è pura fantascienza politica», nei fatti la spaccatura con Bruxelles è ormai profonda e sempre più difficile da gestire.
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Testata: Repubblica
Autore: Bonanni Andrea
Titolo: Giustizia e diritti Lgbtq+ Su Bruxelles lo spettro di una exit sovranista
Tema: Diritti comunità Lgbt
I governi di Polonia e Ungheria, da tempo sotto accusa per violazione dello stato di diritto, hanno imboccato un percorso che ha come traguardo l’incompatibilità dei due Paesi con la Ue. Per una volta le istituzioni comunitarie coinvolte, Corte di Giustizia, Commissione e Parlamento, hanno difeso con forza i principi giuridici e politici dell’Ue. Lo scontro ora difficilmente potrà trovare punti di mediazione, anche perché all’ultimo vertice gli altri leader nazionali hanno dimostrato chiaramente la loro impazienza verso Budapest e Varsavia. La crisi, latente da anni, è precipitata negli ultimi giorni, dopo che i governi polacco e ungherese avevano fatto sottoscrivere ai partiti dell’estrema destra europea (tra cui Lega e FdI) una Carta dei valori che contestava la sovranità della Ue. In una sequenza rapidissima si è assistito ai seguenti fatti. La Corte di Giustizia europea di Lussemburgo ha intimato alla Polonia di rispettare un suo ordine c he sospendeva cautelativamente la creazione di una Camera disciplinare per i giudici polacchi.
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Testata: Stampa
Autore: Perosino Monica
Titolo: Intervista a Monica Frackowiak – “Princìpi calpestati da anni la Polexit è già diventata realtà”
Tema: Diritti comunità Lgbt
Monica Frackowiak, magistrata a Poznan, ex capitale medievale e magnifica città rinascimentale, combatte da anni contro l’implacabile erosione dello stato di diritto nel suo Paese. In Italia, al congresso di Magistratura Democratica, con Medel ha dato voce aigiudici nel mirino di Varsavia. Perché la Polexit è già realtà? «Dal 2015, passo dopo passo, in Polonia è verificata una “Polexit legale”, ovvero un’uscita del Paese dall’Unione decretata dalla violazione di Varsavia dei principi e delle leggi Ue. Quando un Paese non rispetta i valori fondamentali e smantella i diritti delle donne e della comunità Lgbt+, distrugge l’indipendenza dei media e della magistratura, allora è chiaro che, in modo meno esplicito del Regno Unito, sta uscendo dall’Europa». Molte delle leggi polacche, come quelle anti Lgbtq+, hanno “ispirato” successive scelte politiche di Budapest? «Sì, ma con una differenza fondamentale. La si tuazione in Polonia sembra peggiore perché il governo è più sistematico. Ma se si guarda meglio vediamo che Budapest è riuscita perfino a cambiare la Costituzione. Inoltre i giudici ungheresi e la società civile sembrano non riuscire a reagire contro Orban, mentre i polacchi sono più forti e i giudici riescono ancora a tenere gli argini al dilagare del governo».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Valsania Marco
Titolo: Biden e Merkel, un vertice per dimenticare l’era Trump
Tema: Vertice Usa-Germania
Un vertice bilaterale che ha voluto rafforzare le relazioni transatlantiche, suggellando il disgelo dall’era di America First di Donald Trump. Per fare i conti con sfide globali, dal clima alla pandemia che tuttora imperversa nel mondo. E per riaffermare il valore della democrazia e coordinare risposte a nodi di sicurezza, dai cyberattacchi russi a repressione e ambizioni egemoniche cinesi. L’incontro alla Casa Bianca tra Joe Biden e Angela Merkel è stato tutto questo. E anche di più: un summit di commiato, che ha reso omaggio alla cancelliera tedesco in procinto di lasciare il palcoscenico dopo le elezioni in Germania di settembre. Non a caso Biden ha espresso «gratitudine per il (suo) ruolo in Europa e nel mondo». Non a caso Merkel, con l’ultimo viaggio a Washington, è diventato il primo leader europeo a visitare la nuova Casa Bianca. È stata, segno della posta in gioco, una giornata fitta di meeting: Merkel ha visto in mattinata la vicepresi dente Kamala Harris. Poi il faccia a faccia con Biden, il vertice allargato a delegazioni e una conferenza stampa congiunta.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Valentino Paolo
Titolo: «Ondata improvvisa Abbiamo perso tutto» – I morti, i soccorsi, le case sparite Germania devastata dall’acqua
Tema: Alluvioni in Germania
Interi pezzi di territorio devastati, città e villaggi isolati dal mondo, case semplicemente spazzate via come birilli dalla forza degli elementi. Ma soprattutto, decine di vittime, più di 50 morti e almeno settanta dispersi, in un tragico bilancio che si aggrava di ora in ora. «Non abbiamo mal visto una catastrofe così distruttiva», dice Malu Dreyer, premier della Renania-Palatinato, uno dei due Land occidentali della Germania, l’altro è il Nord RenoVestfalia, colpiti da piogge torrenziali e da disastrose inondazioni dei molti fiumi e canali artificiali che attraversano la regione. Le vere dimensioni della sciagura non sono ancora del tutto chiare. Mentre è in atto una gigantesca operazione di soccorso, cui prendono parte 15 mila tra pompieri, poliziotti, personale sanitario e soldati della Bundeswehr, l’esercito federale, la situazione rimane gravissima: ci sono decine di persone intrappolate sui tetti delle case in attesa di essere sa lvate dagli elicotteri della Protezione civile, oltre 200 mila abitazioni prive di elettricità. «Sono sconvolta dalla catastrofe che ha colpito così tanta gente nelle aree alluvionate. La mia compassione va alle famiglie delle vittime e dei dispersi», ha scritto in un messaggio via Twitter Angela Merkel.
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Testata: Repubblica
Autore: Cadalanu Giampaolo
Titolo: La strage del clima – Catastrofe climatica il maltempo fa strage in Germania e Belgio
Tema: Alluvioni in Germania e Belgio
Una berlina blu con il frontale schiacciato, coperta di erba fradicia, è in bilico su un monticello di fango. Pochi metri più indietro, una Bmw metallizzata sembra emergere dai detriti, a un passo dall’asfalto. Di fianco, prima degli abeti giganteschi, scorre una massa color marrone. È quello che pochi giorni fa era solo il fiume Ahr, “Acqua” in lingua celtica, compagno abituale e innocuo dei cittadini di Schuld, nel distretto di Ahrweiler. I resti di tetti squarciati e pareti spazzate via testimoniano che il corso d’acqua ha già sfogato la sua rabbia sul quartiere più vicino, ma resta minaccioso. Alluvioni hanno colpito anche il Belgio e l’Olanda: in Belgio i morti sono almeno otto. La città di Liegi è stata duramente colpita e il sindaco a invitato i residenti a fuggire o a rifugiarsi in alto. Ma è la Germania il cuore della crisi: dagli Stati Uniti dove si trova in visita Angela Merkel si è detta «sconvolta» ;. «Stiamo facendo il possibile per aiutare: ma le vittime saranno molte», ha detto. Anche il fiume Ruhr è arrivato ai livelli di guardia, esondando in diverse località e danneggiando anche gli impianti di filtraggio dell’acqua potabile nella regione.
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Testata: Stampa
Autore: Audino Uski
Titolo: Case sepolte da fiumi di acqua e detriti le inondazioni devastano la Germania
Tema: Alluvioni in Germania e Belgio
Devastata dalle esondazioni e sepolta dal fango: è così che si è risvegliata la Germania il giorno dopo la bomba d’acqua che ha devastato nella notte tra mercoledì e giovedì il Nord della Renania-Palatinato e il Sud del Nord Reno-Vestfalia, le regioni che confinano con Belgio e Olanda, che è costato la vita finora a 58 persone e circa 1.300 dispersi. Ma il bilancio è destinato a salire. Angela Merkel è intervenuta da Washington, durante la sua ultima visita di Stato al presidente Usa Joe Biden, per assicurare alle popolazioni colpite il sostegno di «tutte le forze del nostro Stato» per salvare vite umane anche in condizioni difficili, proteggere dai pericoli e lenire l’emergenza». Anche Paesi Bassi e Belgio sono sotto choc: nei primi, la provincia di Limbourg, che confina con la Germania, ha avuto gravi danni. Diverse strade e un’autostrada sono state chiuse per il rischio di allagamenti dovuti alle esondazioni . Si è messa in moto la macchina dell’assistenza internazionale europea. Un team della Protezione civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha già raggiunto Liegi, in Belgio, che è stata evacuata, in attesa da Venezia di un volo C-130 dell’Aeronautica militare, che trasporterà personale e mezzi specializzati nella ricerca e soccorso in contesti alluvionali.
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Testata: Stampa
Autore: Du Plessis Carien
Titolo: Assalto a negozi e benzinai la battaglia per il cibo nel Sudafrica che brucia
Tema: Sudafrica
Del fumo scuro si alza da una fabbrica chimica dove non si è ancora spento del tutto l’incendio appiccato nel fine settimana, mentre a Durban, il porto più trafficato del Sud Africa, nella provincia di KwaZulu-Natal, sono scoppiati saccheggi e sabotaggi su larga scala. La scorsa notte mentre alcune comunità iniziavano a raccogliere la spazzatura e ivetri in frantumi dentro e intorno ai centri commerciali e ai negozi, la contabilità di sei giorni di scontri ha raggiunto quota 117 vittime, gli arresti sono 2203. Sono state le sommosse più estese da quando il paese è diventato una democrazia non razziale, nel 1994. Le rivolte si sono estese fino alla capitale economica, Johannesburg, e alla vicina Pretoria, ma le forze dell’ordine, con l’aiuto di alcuni membri della comunità, sono riuscite solo a limitare gli attacchi a meno di una dozzina di centri commerciali.
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